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Racconti Erotici Etero

La prova dell’auto

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Una mattina, in ufficio entra Sabrina con una lettera per un invito.

Suo marito proprietario di una concessionaria, per il fine settimana presenta la nuova berlina. Sabrina mi chiede se sono interessato a cambiare auto, e quindi di provare questa nuova auto.

Dopo averle fatto varie domande sull’auto, le dico

– io di un’auto più di una prova su strada, voglio fare una prova di comodità per quando ne ho bisogno per fare certe cose.

Risatina da parte della Sabrina, ma con immediato cambiamento di discorso.

– ma tu ci sarai a questa presentazione? ‘ le chiedo

– certo, anche se non mi intendo né di motore, né di prezzi, ma devo dare una mano anche io.

– Allora, vengo e vorrò fare un giro di prova con te, quella prova che ti dicevo.

Sabrina, una donna di quasi quarantanni, ma portati ancora come una venticinquenne, alta, bionda, leggermente un po’ grassetta, ma negli ultimi mesi ha perso quei chili di troppo, ed ora &egrave tornata in forma.

E’ sempre passata come una donna molto seria e schiva d ogni tipo di battuta sul sesso e cose varie, e quella mattina era la prima volta che a me era capitato di farle una provocazione di quel genere, l’avevo fatto soprattutto per divertirmi a metterla in imbarazzo, ma non mi sembrava di esserci riuscito.

Arriva il sabato, e quasi per caso verso le 18 mi ricordo dell’invito,e a piedi, essendo vicino a casa mia, vado alla concessionaria, dove entrando vedo Sabrina vestita come mai l’avevo vista, un abito molto elegante color rosso fuoco, corto fin sopra alle ginocchia, con una scollatura abbastanza ampia. Appena mi vede, mi viene incontro e mi dice con calore:

– ciao Marco, mi fa piacere che sia venuto, vieni ti presento mio marito e poi ti faccio vedere l’auto.

Dopo le presentazioni con il marito e una visione dell’auto abbastanza accurata, visto che per davvero avevo intenzione anche di cambiare l’auto, si avvicina il marito e mi parla ancora delle varie caratteristiche tecniche della macchina, quando vedendomi abbastanza interessato mi chiede se l’avevo provata; sentendo la risposta negativa, dice subito alla moglie

– perché non accompagni il tuo collega a provare l’auto? ‘

– ma non dovevo andare dall’avvocato L’.i per portarlo assieme alla moglie a casa nostra? ‘ le risponde la moglie

– – hai ragione, ma &egrave meglio che qui chiuda io, e poi passo io a prendere l’avvocato e la moglie, tu accompagna il tuo collega e poi ci vediamo direttamente a casa.

Dopo i saluti con il marito, mi metto alla guida dell’auto, e mi ritorna in mente la prova che volevo fare, in fondo potevo tentare, al massimo avrei rimediato qualche schiaffo.

Prendo una strada che porta ad un cantiere in costruzione, essendo sabato ed essendo ormai buio, in quella strada non c’&egrave di certo nessuno, arrivo fino in fondo e mi fermo in disparte.

– perché sei venuto in questa strada che &egrave chiusa?

– Ma come non ti ricordi che avevo detto che volevo fare una prova completa dell’auto?

E senza perde un secondo, per sfruttare la situazione ancora a sorpresa, allungo una mano nella sua gamba e inizio a salire.

– ma che stai facendo? ‘ mi chiede con un certo imbarazzo

– inizio la prova più importante e con la mano arrivo sopra la sua figa.

Lei a questo punto stringe forte le cosce per bloccare ogni mio movimento della mano, allora con l’altra mano l’accarezzo il seno e mi avvicino per baciarla.

Lei si allontana dalla mia bocca, ma non mi ferma con le sue mani, allora comincio ad entrare dentro la sua scollatura e mettere la mAno anche dentro il suo reggiseno che &egrave un tipo molto ampio, non da permettere di accarezzargli il seno completamente, ma da farmi arrivare al capezzolo che al mio contatto diventa rigido, questa sua sensazione di piacere le fa mollare la presa delle cosce, allora con la mano entro sotto le calze, e sotto lo slip, e con il contatto della pelle, lei allarga le gambe, allora con la mano scendo fino alla figa e con un movimento delicato, ma veloce l’accarezzo.

Questa situazione così improvvisa l’ha bloccata, ma lei vuole subito riprendere il controllo e con un sussulto si mette ben eretta sul sedile, allora io senza darle tempo di parlare, anche se stretto dalla morsa dello slip e delle calze, piegando la mano faccio entrare dentro la sua figa bagnatissima un dito, questa mia decisione nei movimenti risulta l’arma vincente di tutta questa storia, perché anche questa volta lei rimane colpita dai miei movimenti, il dito dentro l’accarezza bene, tanto che lei decide di abbandonarsi completamente.

Decido allora di approfittare della situazione, abbasso lo schienale e la distendo meglio, le abbasso meglio le calze e gli slip per accarezzare la figa con tutta la mano, devo ammettere di essere specializzato nell’accarezzare bene la figa per preparare bene la donna prima del coito.

Anche questa volta sento Sabrina che gode nel vero senso della parola delle mie carezze, e lo dimostra dimendadosi nel sedile, con gemiti forti.

Cerco di avvicinare alla sua mano il mio cazzo molto eretto, ma ancora dentro i miei pantaloni, io adoro che sia la donna a sbottonarmeli, ma Sabrina niente, rimane distaccata dal cercarmelo.

Decido di abbassare la cerniera del suo vestito per tirarlo un po’ giù, abbasso le spalline del reggiseno per tirare fuori le sue tette, che sono ancora belle sode, magari un po’ cicciottelle, ma a me piacciono così, mi metto sopra di lei per farle sentire il mio attrezzo sulla sua fighetta, e prendendo le sue tette in mano gliele stringo ed inizio a leccarle, mordicchiando i capezzoli quando ci passo sopra.

Anche questo le piace moltissimo, tanto che a questo punto decide di prendere anche lei delle iniziative, si toglie sia le calze sia gli slip, e sempre con me sopra, mi spinge i fianchi in alto per poter prendere bene la mia cinta dei pantaloni, me la slaccia e mi tira giù la cerniera.

A questo punto mi abbasso per fare sentire il peso del mio cazzo sulla sua figa.

Lei con un movimento quasi di rabbia, mi rialza i fianchi, e mi tira giù i pantaloni, e prima che io possa ancora una volta abbassarmi, lei mi prende i miei slip e me li abbassa con violenza, lo vuole sentire per bene, senza mezzi termini, lo vuole sentire dentro.

Ma io ancora non lo voglio fare entrare dentro, voglio farla ancora soffrire un po’, mi scanso con il mio corpo per carezza ancora nella figa, ma lei non vuole più carezze, vuole lui, mi prende per i fianchi, mi rimette sopra di lei, mi prende il mio cazzo e con forza lo imbuca nella sua fessura, e sempre con grinta mi riprende i fianchi e mi spinge dentro di lei.

Tutto questo perché lei sta per venire, e vuole farlo con il mio pisello che la sbatte e lo fa dopo pochi colpi; viene godendo forte e dimenandosi sbattendo la testa a destra e a sinistra.

Questo suo impeto e questa sua grinta mi distrae quel tanto che mi impedisce di venire dentro di lei, allora esco con il mio cazzo e le dico.

– voltati che te lo voglio infilare nel tuo culetto.

– Noo, che ogni volta che mio marito ci tenta sento tanto dolore.

– Ma lui non sarà capace, perché per non farti sentire dolore, il buchetto va preparato bene

Senza farla riflettere tanto mi scanso e l’aiuto a farla girare, allora inizio ad accarezzarle l’ano, con un dito, sento che lei stringe i muscoli, allora con la lingua mi avvicino al culetto e con un po’ di saliva cerco di lubrificarlo un po’, la cosa sembra funzionare perché quando riprovo con un dito, lei sente meno male, allora rilassa i muscoli; la cosa le piace molto, le piacciono i miei piccoli colpi che le faccio; dopo un poco tiro fuori il dito e lo lubrifico con la mia salute il medio e l’indice e tento di entrare con due dita.

Quando sente che le dita sono due, Sabrina stringe di nuovo i muscoli dell’ano, ricomincio con pazienza il lavoro di lubrificarle di nuovo l’ano con la saliva e riprovo con due dita.

Di nuovo &egrave un successo, le due dita entrano bene e dopo che lei si &egrave abituata ai nuovi inquilini, decido che &egrave l’ora che entri lui. Per farle sentire meno male le dico che sarebbe meglio che lei me lo lubrificasse con la sua saliva.

Lei però non ne vuole sapere di prenderlo in bocca, per non sciupare l’attimo buono rilubrifico il buchetto e ci appoggio il mio cazzo, e con un colpetto deciso e forte lo spingo dentro.

Sabrina sente la differenza fra le dita e il mio pisello.

– buona, non stringere i muscoli, non hai voluto lubrificarlo con la tua saliva, ma vedrai che fra pochi secondi non sentirai più niente.- le dico deciso

infatti dopo pochi altri colpi sento che il suo buchetto &egrave rilassato, a lei piace molto, allora con la mia mano le accarezzo la vagina, queste carezze la fanno e mi fanno partire in un orgasmo che raggiungiamo insieme.

La mia sborra abbondante per il forte orgasmo esce dal culetto, allora con la mano gliela spalmo nelle chiappe.

Poi lo faccio uscire dal buco e tento di nuovo di farlo entrare nella sua bocca, ma anche questa volta lei rifiuta.

– sei proprio scema, non sai cosa ti perdi.-

Senza aspettare altro, lei guarda l’orologio e senza dire neanche una parola si riveste velocemente, e mi invita a ripartire. Deve essersi fatto tardi per lei, senza che se ne rendesse conto. Peccato, avessimo avuto altro tempo’

pazienza sarà per la prossima volta.

Invece, come capita spesso con le donne, dopo questo rapporto così quasi per caso, non ho mai avuto mai più modo n&egrave di contattarla, ne di dirle niente; ogni volta che mi avvicinavo a lei anche per lavoro, faceva sempre di tutto per evitarmi; quindi a meno di futuri ripensamenti credo che l’aventura con Sabrina sia finita.

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