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Racconti Erotici Etero

La Riffa

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo vinto la lotteria, ero riuscita ad averlo finalmente! Un bel gioco in fin dei conti, in palio c’era il più bel macho che si potesse avere! Occhi verdi come il mare, capelli neri come la pece e un corpo.. mmmmmmm.. da favola! Doveva avere anche un bell’attributo vedendo il suo rigonfiamento.

A quella festa in quello spettacolo di villa in campagna, avevano organizzato una riffa e in palio c’era LUI fantastico fusto di nome: DAVIDE con cui passare una notte da urlo: tanto sesso! E io avevo vinto; il mio numero fortunato era uscito: 69!!!!!

Beh mi avvicinai al mio bel premio e ci dirigemmo verso le stanze al piano di sopra.

Lui era già pronto e visibilmente eccitato e anche io ero tutta un fremito; la mia fica aveva bisogno di soddisfazione.

Incominciammo a guardarci negli occhi scambiandoci segnali che solo i nostri corpi sapevano interpretare. Le mie mani incominciarono a togliergli la giacca e sbottonargli la camicia. Avvicinai la mia bocca al suo petto e lo leccai partendo dal collo e pian piano scendendo verso i suoi capezzoli che mordicchiai. Sentivo che il suo cazzo si stava ingrossando ancora di più e pensai: “questo ce l’ha veramente grosso!” io continuavo a leccargli il torace, mentre con la mano gli palpavo la sua verga da sopra i pantaloni.

Avevo vinto la riffa ma volevo farlo godere fino in fondo, volevo che fosse in mio potere, volevo che dicesse “basta mi hai sfinito”.

I miei movimenti si facevano sempre più lenti e più profondi allo stesso tempo. Gli sbottonai i pantaloni e gli tolsi gli slip, mentre io ero sempre vestita. Cominciai ad accarezzargli le sue natiche sode, passando poi alle sue cosce muscolose, mentre la mia bocca seguiva i contorni del suo sesso, che già fremeva sotto le mie carezze. Lo ingoiai e leccai la sua cappella. Le sue mani erano poggiate sulla mia testa e mi davano il ritmo, sempre più veloce fino a quando lo sentii esplodere nella mia bocca, uno due tre fiotti di sperma e i suoi sospiri mi entravano in testa. Mi disse di non fermarmi di continuare ancora di succhiargli il cazzo. Mentre continuavo nel mio mirabile pompino, si sdraiò sul letto e mi fece mettere sopra di lui con la mia topa direttamente sopra la sua bocca. Mi tolse gli slip e cominciò a leccare anche lui. Il mio numero fortunato: 69!!! La sua lingua sembrava elettrica mi lappava in profondità mi faceva sentire come se fossi percossa da una scossa, più lui leccava , più io pompavo il suo cazzo. Non resistetti a lungo venni anche io con un grido soffocato.

Adesso che avevamo trovato un’intesa, potevamo darci da fare realmente. Mi spogliai del tutto e dato che la sua verga era ancora in tiro m’impalai lì sopra. Cavalcai come una pazza, lui mi stringeva le tette, mi graffiava la schiena, mi palpava dappertutto, solleticava il mio clitoride, infilava un dito dentro il mio buchino posteriore; sembrava avesse mille mani mille dita era su tutto il mio corpo, arrivai persino a gridare di goduria, ululavo di piacere, era un crescendo di emozioni, di fantasie che si scatenavano in me. Sembrava aver trovato un contatto con il piacere assoluto. Volevo che lui dicesse basta invece ero io che adesso gli dicevo basta mi hai sfinito.

Arrivai all’orgasmo che mi girava la testa, mi ronzavano le orecchie non capivo più niente sembravo ubriaca.

Avevo vinto quell’uomo e mi aveva fatto godere.

Un premio che non mi aspettavo davvero.

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