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Racconti Erotici Etero

La sedia

By 23 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

C’era una sedia la vicino al muro,sai di quelle sedie senza braccioli.
La stanza era grande, semivuota,una donna in piedi, era bella continuava a guardarla per vedere se fosse vera aveva un corpo magro,con delle lunghe gambe. Cominciò a svestirla, le slaccio i bottoni della camicia lentamente, gliela scostò dalle spalle mentre le baciava, la lasciò cadere sul pavimento
Le accarezzò il viso, lo prendeva tra le mani come per penetrarle gli occhi, verdi. Passò la mano sulla sua schiena arrivò giù dove si sentono le fossette e dove cominciano le natiche sbottonò anche la gonna e gliela fece scivolare lungo le gambe. La fece indietreggiare lentamente mentre la teneva tra le braccia le sue mani toccavano la schiena le tolse il reggiseno così delicatamente che vide la sua pelle rabbrividire al solo tatto,lei lo conosceva ma non sapeva bene cosa sarebbe successo.
Lui le disse ‘Ti dispiace se ti bendo?’ lei rispose di no, fu allora che le disse di sedersi su quella sedia e di attenderlo, passò solo un minuto e lui torno con in mano un elegante drappo di raso nero poi delicatamente la bendò. Ora era seduta bendata sentiva solo la sua voce le disse ‘Posso legarti le mani?’ la donna si fece inquieta ma annuì,con dolcezza le prese le mani gliele portò dietro la schiena e gliele legò lente, morbide cosicché se avesse voluto avrebbe potuto sciogliesi in qualsiasi momento.
Faceva caldo e la tensione aveva già scaldato l’ambiente, il corpo di lei pervaso da un’inquietudine misteriosa che le faceva battere il cuore cominciava ad esaltare l’atmosfera, non sentiva più rumore di passi nella stanza, solo l’acqua che scorreva in bagno,la sua mente cominciò a vagare, immaginava i dettagli, i dettagli di quegli istanti in cui lei non vedeva,l’attesa portò l’attenzione sul suo corpo nudo, su quella sedia nuda e immaginò le mani di lui, immaginò le dita che le percorrevano il corpo, esisteva solo lei, il suo corpo, il suo respiro. Era così assorta nei suoi pensieri che trasalì quando le sussurrò da dietro in un orecchio ‘Sono qui’, aveva un profumo fresco. Per primo sentì il suo respiro sul collo e la sua lingua vicino alle orecchie, la assaporava piano,era in piedi dietro di lei,le sue mani da dietro le toccavano i seni, piano sfiorandoli appena con le dita ogni tocco era quasi impercettibile come in un sogno, le dita facevano dei disegni sul suo corpo che presto cominciò ad eccitarsi,non poteva vedere , non poteva toccare, poteva solo sentire, sentire con il corpo.
Lui le passava accanto le sue mani non la lasciavano mai, non si staccavano mai dal suo corpo, le sentiva dovunque, le sensazioni si intensificavano, sembrava di avere addosso non due ma dieci mani, le sentiva sul seno, le sentiva sul ventre, le sentiva sulle gambe si stava abbandonando.
Tornò alla realtà quando la pressione si fece più forte sulle gambe, le mani salivano lentamente sulle cosce, le si indurirono i muscoli, aveva ancora addosso le mutandine, sentì il tocco dell mani li vicino all’elastico piano gliele portò via, scivolarono giù per le gambe. Cominciò di nuovo a salire su di lei presto lo sentì vicino al suo sesso, uno spasmo le trapassò il ventre, pensò che era affascinante come la stava eccitando sentì che la stava facendo bagnare dentro,tra la vagina, pensava che presto l’avrebbe desiderato,ma che non avrebbe potuto fare niente. Non lo sentiva più ma il suo corpo continuava a fremere. Era bravo nel farla aspettare ,sapeva che la stava rendendo desiderosa di averlo ma non parlava, le sue mani avevano ricominciato a toccarla, adesso erano più decise ma sempre delicate,passò la punta del dito sul suo sesso e rise sottovoce, voleva essere sicuro che le piacesse, le sue labbra erano bagnate, le sue vene pulsavano, il suo clitoride era diventato sporgente continuava a giocare con lei, a farla gemere di piacere e intanto la faceva scivolare sempre di più sulla punta della sedia, con le mani prese le sue ginocchia e le allargo piano completamente le gambe, improvvisamente lei si sentì ancora più nuda e si ritrasse un po’ , lui le disse ‘non aver timore’, si accostò a lei e la baciò, la baciò li tra le gambe con la lingua cercava cosa ci fosse tra quelle labbra che la scaldava tanto, mordicchiava il suo clitoride,leccava le labbra con passione, sentiva quell’odore di conchiglia che solo una donna densa di piacere riesce ad emanare, con le mani sentiva la sua pelle sudata che gemeva sotto di lui .
Lei desiderò che lui la prendesse in maniera totale , lui desiderava possederla del tutto, fu fuori da lei per un solo istante, un attimo dopo era seduto sopra di lei e la penetrò con forza, l’eccitazione era così grande che per un attimo rimasero senza fiato cominciò il gioco lui la penetrava e lei lo riceveva ormai le mani di lei erano sciolte, libere potevano saldarsi su di lui con le mani lui si aiutava per portarla a se spingendosi dentro e poi fuori , dentro e poi fuori, lei sentì arrivare l’orgasmo e gli chiese di averlo con lei, il miele defluì insieme dai loro corpi e si fuse in uno solo.

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