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Racconti Erotici EteroTradimento

La sfilata di moda di mia cognata

By 17 Aprile 2022No Comments

Inedito

Ero seduto nel soggiorno della casa di mio fratello in attesa che tornasse a casa quando sua moglie mi ha chiamato nella loro camera da letto e l’ho trovata in piedi davanti alla cabina armadio, aperta, che guardava sconsolata i suoi abiti appesi.
“Cosa vuoi?” Ho chiesto.
“Stasera esco con Renato, andiamo al Montha. Tu ci sei stato in quel posto? Vorrei indossare qualcosa di sexy ma non so cosa”
“Hai un armadio pieno di vestiti sexy. Ti ho visto indossare tutti i tipi di abiti sexy ed eccitanti che ti lasciavano più nuda che coperta, quindi che cosa vuoi scegliere? Ne basta uno qualsiasi” ho replicato.
Lei si è voltata e mi ha squadrato da capo a piedi e sorridendo e con tono scherzoso “Per favore, aiutami, non riesco a decidere cosa mi stia bene. Tu che ci sei stato, dimmi cosa indossano le ragazze!?”
Ho fatto un passo indietro da mia cognata e l’ho guardata come lei aveva fatto a me pochi secondi prima. Lei è alta poco più di 1.60 e più o meno pesa 55 chili ed, a parer mio, la maggior parte del peso sta nelle tette nel culo.
Già dai primi tempi in cui si era messa con mio fratello avevo notato che ha un bel viso da troietta, i capelli biondo sabbia le cadono sia sul davanti che sulle spalle arrivando con i boccoli e le ondulature fino alla schiena.
Lei era lì davanti ai miei occhi ed indossava dei pantaloncini di jeans tenuti da un cinturino bianco fissato in vita a reggerli. Quei pantaloncini lasciavano vedere l’ombelico e la spilla di cristallo fissata nei fori del piercing che aveva nell’ombelico. Quella mattina sembrava che si fosse dimenticata di indossare un reggiseno.
Alla sua domanda ho risposto “Indossa quello che hai, hai veramente delle cose sexy e decisamente hot che non ti faranno passare inosservata”
“A dirla tutta, voglio dare a Renato la possibilità di giocare con me anche quando oggi saremo a tavola. Lui non riesce a mettere le dita sotto i pantaloncini”
“Vuoi che te li metta anche quando andrete al Montha?”
Sabina ha annuito ed è arrossita leggermente “Vedi, ho caldo dopo aver scopato e se tra di noi non ci sono i i preliminari, non me la cavo molto bene nella scopata. Se invece sono in un luogo pubblico, allora mi eccito veramente tanto e ci divertiamo davvero quando veniamo”
“Porca miseria! Vorrei che la mia ragazza lo facesse. L’unica cosa che lei fa in pubblico è fare acquisti”
Sabina mostrandomi un sorriso di ragazza maliziosa “La parte migliore dello shopping è intrufolarsi in uno spogliatoio con un ragazzo”
La sua confessione su ciò che la fa eccitare ha avuto un effetto immediato sulle mie palle e, cognata o no, immaginavo quanto sarebbe stato divertente scoparla con le dita in un ristorante, o in un posto simile, seduta al tavolo.
“Okay, quindi fai la troia pubblicamente! Allora che ci faccio qui?”
Lei ha ignorato le mie parole ed ha proseguito imperterrita “Devi dirmi cosa dovrei indossare stasera. Proverò alcune cose e sarai tu il giudice. Ricorda, deve essere abbastanza sexy da mettere Renato in ginocchio più tardi, voglio che stasera lui goda nel mangiare un dessert tra le mie gambe. Mi sto arrapando solo a pensarci”
Poiché l’argomento della discussione mi stava interessando, immaginando che sarebbe finita con una scopata della mia libidinosa cognata, mi sono seduto sul bordo del suo letto e poi mi ho appoggiato la testa su un cuscino per rilassarmi.
Sabina ha frugato tra diversi capi di abbigliamento e ne preso cinque dalle grucce gettandoli sul letto. Erano abiti succinti, penso che tutti insieme avrebbero potuto essere costituiti da un metro quadro di stoffa e striminziti era la parola adatta per definire la loro dimensione.
Guardandola mentre mi rilassavo, mi aspettavo che per mostrami quei vestiti li appoggiasse sul suo corpo decisamente carino e chiedesse la mia opinione, ma non lo ha fatto ed ha detto “Va bene, proverò questi!” ed ha guardato per un momento verso il bagno attiguo alla camera. Ho pensato che sarebbe andata a cambiarsi lì invece, dopo una breve esitazione, con mia grande sorpresa, ha fatto cadere i pantaloncini e si è levata la maglietta. In pochi secondi era sfacciatamente di fronte a me con indosso solo un audace perizoma di pizzo rosso.
Mentre fissavo lei, in piedi, con le sue tette sode con sulla parte anteriore una grande areola marrone chiaro e capezzoli sporgenti, il mio cazzo ha iniziato a trasformarsi.
Quando Sabina ha preso uno dei vestiti dal letto, mi ha guardato, ed ha visto cosa stessi fissando. Lei ha guardato le sue tette e mi ha chiesto con calma “Ti piacciono?”
“Cristo santo, certo!! Avresti dovuto avvertirmi. Avrei indossato un slip adatto per tenerlo in posizione!” e lei per rispondermi ha ridacchiato “Dovresti reagire quando mi vedrai vestita, non alle mie tette!”
“Tu dici? Beh, coprile con i vestiti così posso sbavare su di te” e Sabina ha allungato le braccia sopra la testa ed ha fatto scivolare una maglia gialla di cotone leggero lungo le braccia ed il corpo, si è aggiustata nella vita, ha tirato l’orlo verso il basso poiché era un paio di centimetri sotto l’inguine ed infine si è girata per guardarsi nello specchio a figura intera oltre la sua spalla.
“Mmm, mi fa il culo troppo grande, non credi?”
“No, ma il colore non va bene per la Montha. Il giallo mi pare non adatto perché saresti un faro lì dentro, potresti provare qualcosa di meno brillante” e così a causa del mio parere la maglia gialla è stata rapidamente scartata. Successivamente lei ha provato un vestito blu con paillettes. Mentre si spogliava e provava questo altro vestito, il mio cazzo è cresciuto ancora di più e cominciava a sentirsi a disagio nei pantaloni.
Il cambio in blu l’ha resa ancora più carina ma non era abbastanza scollato e sabina non voleva indossare reggiseno quindi aveva bisogno di mettere qualcosa che evidenziasse adeguatamente il suo fascino ed allora all’indumento blu ha unito qualcosa di giallo ed il risultato non è stato poi così male.
Fino a quel momento ai piedi calzava delle ballerine fucsia con un fiocchetto bianco davanti
Quando ha indossato il terzo abito, ha chiesto ancora una volta la mia opinione e quando se ne è liberata, le mie palle mi stavano dolendo e l’ho interrotta “Bella mia! Ho bisogno di respirare meglio, mi sembra di soffocare. Mi stai facendo arrapare ed allora sai che ti dico? Mi sto togliendo i pantaloni, ok?” e non ho aspettato il suo permesso per farlo pensando che poiché lei si denudava ed indossava quegli abiti trasparenti davanti a me, anche io avrei potuto fare lo stesso.
Mi sono levato dal letto e mi sono tolto i pantaloni restando nudo in pochi istanti con indosso la camicia e lo slip blu scuro che si è gonfiato per effetto della mia erezione.
Sabrina ha guardato gli abiti indossati nella breve sua sfilata per ora incompleta che erano stesi sul letto ed ha osservato che le scarpe calzate non erano adatte e se ne è uscita con autoironia “Come farò quando finirò di mettere con questi vestiti?” e dopo un attimo di pausa di riflessione “cosa mi dici se uso con questo abito blu degli stivali sopra il ginocchio lasciando le gambe nude? Oppure delle scarpe bianche a tacco altissimo, da 12 per intenderci, oppure anche con questo abito giallo delle scarpe con zeppa da cinque centimetri e tacco da 17?”
Intanto non ha avuto pudore nel coprire le sue tette che oscillavano liberamente quando si piegava per indossare il quarto mini abito che è risultato essere semitrasparente e che aderiva saldamente alle linee del suo corpo. Infatti il tessuto le avvolgeva strettamente il culo e le tette, inoltre la vita e le cosce apparivano ben delineate. La parte superiore del vestito era più opaca, quindi non si vedevano i suoi capezzoli ma nella parte bassa del vestito, realizzata con altro tessuto sottile, il perizoma rosso era visibile.
“Se indossi quello dovresti indossare una copertura per la tua intimità” le ho consigliato.
“Mah, non so! Sto pensando di usare sandali allacciati alla caviglia, guarda questi e dimmi tu se possono accoppiarsi all’abito”
I sandali me li ha messi in mano ed ho visto essere leggerissimi ed anche di ottima fattura, avevano l’allacciatura alla caviglia, il tacco fine e lungo, una suola fine, quindi niente zeppa, ed una fascetta coperta di brillantini che sarebbe dovuta passare sulla parte anteriore del piede per trattenere il sandalo. Che fossero delle belle scarpe era indubbio e che la rendessero molto erotica era pur vero.
In quel momento mi è balenata l’idea che mi stesse seducendo e che volesse fare sesso con me ma ho pensato che forse era un suo modo di fare anche se il mio cazzo diceva il contrario.
Sabina proseguendo nel suo gioco di seduzione ha indossato queste ultime scarpe e si è sollevata di dodici centimetri diventando una gran figona il cui aspetto era a dir poco fantastico.
Lei si è guardata allo specchio, ha infilato una mano sotto il vestito corto ed ha tirato giù il perizoma lungo le gambe, poi si è girata verso di me restando in equilibrio su un piede con quell’indumento intimo impigliato sul sandalo di un piede ed ha sollevato la gamba come a dare un calcio ed il perizoma rosso di pizzo che, dopo il volo, è atterrato sulla mia spalla destra.
Sabina è stata sorpresa da ciò e mi ha fatto un ampio sorriso piegandosi in avanti “Mi piace il vestito, però suppongo che non li indosserò”
A quel punto mi sono tolto il perizoma dalla spalla e l’ho portato sotto il naso mentre la guardavo dritta negli occhi, ne ho respirato profondamente l’odore muschiato della sua figa e l’ho baciato sentendo che aveva ancora il tepore del suo inguine.
Lei non si aspettava una mossa simile da parte mia ed ha sbarrato gli occhi ma giuro che potevo vedere i suoi capezzoli dritti e rigidi sotto il vestito. La mia erezione pulsava tantissimo ad ogni battito del mio cuore.
Sabina si è avvicinata a me, si è chinata poggiando le mani sul letto e mi ha guardato negli occhi assumendo un atteggiamento da gatta che sta per catturare qualcosa. I lunghi capelli biondi le incorniciavano il viso e le cadevano sia sulle spalle sia sul petto andando a coprire i capezzoli.
Io ero incantato a guardare le sue labbra che si erano aperte leggermente in un piccolo sorriso e mi ha detto con voce roca e sensuale “Hai baciato le mutandine. Sei un cazzo pervertito che mi piace tanto” ed ha tolto il perizoma dalla mano e si è alzata facendolo passare sulle sue labbra e, sopra le tette e sulla figa fino a portarlo fra i glutei. Riportandolo sul davanti lo ha allungato, l’ha messo sulla la mia testa come fosse un ferma capelli e l’ha teso mettendo sul mio naso il tassello che copriva la figa. Intanto si è si è avvicinata a me e poggiando la sua bocca sulla mia guancia destra ha sussurrato al mio orecchio “La vuoi assaggiare, vero?” e mi ha spinto affinché mi stendessi sul letto sulla schiena e lei si è messa cavalcioni sul mio petto.
Ero arrappatissimo. Con le mani mi è stato facile raggiungere sotto la sua gonna corta e tenere tra le mani a coppa le sue natiche constatando che erano turgide e ben formate.
Poi ho tirato su di me il suo corpo fino a quando la mia testa è andata a finire sotto il bordo del vestito. Sabina ha arcuato i fianchi e si è sollevata lasciando piegate solo le ginocchia per far sì che potesse premere la figa già gocciolante sulla mia bocca.
Un istante prima di avvicinare la figa alla mia bocca ha messo il perizoma tra le gambe ed appena mi è stato possibile l’ho tirato via con le labbra ed i denti così ho potuto leccarle le labbra gonfie della figa.
è sgorgata Quando la mia bocca ha toccato quelle labbra della figa e l’ho baciata, Sabina ha emesso un “Ohhhh!”.
La punta della mia lingua batteva ritmicamente sulle labbra morbide della figa e poiché la sua posizione me lo consentiva, sono andato a sondare la reazione del buco del culo.
Alle sensazioni che quelle leccate hanno provocato, lei ha mosso i fianchi muovendoli fino a quando la mia bocca è arrivata dove lei sentiva il maggior piacere permettendomi così di poterla leccare e succhiare.
Sabina si è eccitata velocemente, il suo corpo ha iniziato a dondolare, si è chinata e mi ha afferrato i capelli con una mano e ha iniziato a far oscillare la figa sul mio viso consentendomi di leccarla e guardare i suoi muscoli della pancia che si agitavano sotto il vestito corto.
Quando si è sollevata fino alle ginocchia, facendo allontanare la figa, ha afferrato il vestito per l’orlo e sollevandolo sopra la testa, se ha levato, lo ha gettato a terra e lei, completamente nuda, si è lasciata cadere sul mio petto allargando le gambe.
“Mangiala, brutto bastardo malato, succhiami il grilletto e fottimi con la lingua!!”
La mia erezione era incredibile, pensavo che il cazzo esplodesse per quanto era gonfio, tremava per la lussuria e le vene pulsavano per il battito del cuore.
Poi sono andato tra le sue gambe mettendomi in ginocchio. Ho abbassato i miei slip fino alle ginocchia e mi sono sdraiato in modo che poggiassi le mie labbra sulle sue grandi labbra della figa.
La sua fessura luccicava della rugiada che mi piaceva tanto e l’ho leccata via, poi ho cambiato obiettivo spostandomi sul suo clitoride molto sensibile in cima alla sua fessura, le ho baciato e sollevato il cappuccetto in pelle e l’ho esposto alla vista, infine ho allargato il cappuccio con due dita facendolo ergere e l’ho solleticato con la punta del naso. Al contatto Sabina ha fatto un sobbalzo sollevando i fianchi ed ha ansimato leggermente, poi ha iniziato ad ondeggiare in sincronia con la mia bocca che riceveva i suoi umori.
Mentre le succhiavo la figa, ho mosso la mano sinistra e le dita le ho messe all’ingresso del suo sesso per poi spingerle dentro tanto in profondità quanto sarebbero andate. Le sue gambe hanno cominciato a tremare e sono comparsi i gemiti, mugolii e sbattimenti del sedere sempre più forti e veloci mentre la scopavo con la lingua.
Mi sono goduto mia cognata mangiando direttamente dalla sua figa ed ho sditalinato la figa il cui monte di venere aveva un ciuffetto biondo solo per pochi minuti prima che lei si inarcasse sul letto e gridasse che stava venendo. Dala sua figa ha iniziato a fluire il succo che avrebbe lubrificato il cazzo. Sabina sbatteva la testa avanti e indietro urlando il suo piacere e dopo aver raggiunto il picco, è caduta più rilassata sul letto.
Io ho levato le dita da lei e mi sono seduto, Sabina mi ha sorriso ed è riuscita a mala pena a dirmi, ad occhi chiusi e bassa voce, “Oh, mio dio! Mi sento così bene. Sdraiati”. Solo allora mi sono steso di schiena anche io accanto a lei e subito lei si è rotolata verso di me ponendo la testa sulla mia pancia.
Il mio cazzo era duro come il granito e puntava verso il soffitto quando lei, ancora un po’ stordita dall’orgasmo, ne ha preso la cappella tra le labbra ed ha dato inizio ad un pompino accompagnato da carezze molto ben fatte sulle palle. Ha proseguito a scoparmi con la bocca fino a quando ho sborrato.
È stato allora che non ho esitato a lasciare che la scarica di sborra uscisse dal mio cazzo per andare nella sua bocca. Di questo fatto lei non si è lamentata, anzi Sabina ha fatto il vuoto sulla mia erezione ed ha succhiato la sborra come se stesse bevendo una bibita usando una cannuccia. Affinché potesse ricevere tutta la mia sborra senza perdere niente, le ho messo una mano dietro la testa e l’ho spinta ferma finché il suo naso non si è trovato a contatto delle mie palle, nel frattempo ho provveduto ad fare ben quattro spruzzi del mio seme nella sua gola.
Ci siamo ritrovati sdraiati fianco a fianco a fissare il suo lampadario sul soffitto con i nostri petti ancora sbuffanti in cerca di aria fresca.
La moglie di mio fratello si è voltata verso di me, ha sorriso ed ha detto “Cazzo, perché non l’abbiamo fatto prima! Ti ricordi se lo abbiamo già fatto? Devo aver perduto la memoria!”
Non ho replicato all’istante e mi sono portato al naso le dita che avevo dentro la sua figa per annusare il profumo della sua intimità affinché la memorizzassi per bene. Solo dopo ho risposto “Sono sicuro che me ne sarei ricordato se l’avessimo già fatto. Comunque hai dato inizio ad una sfilata di moda ed ora devi finirla” e poi sarcasticamente “Cos’è successo? perché ti sei eccitata ed infastidita?”
“Ero eccitata prima di telefonarti e farti venire qui e, quando sei arrivato, ho iniziato a prenderti in giro nel provare i vestiti per vedere come avresti reagito. È stato divertente vederti avere un erezione per me poi, quando hai annusato il mio perizoma, la mia testa insieme al mio corpo sono andati in tilt e volevo fare qualcosa di questo tipo”
“Sei ancora eccitata?” le ho detto e lei si è alzata poggiandosi su un gomito guardandomi dai piedi al viso, poi ha ripreso con l’altra mano il cazzo semirigido, me lo ha accarezzato un paio di volte forse pensando alla mia domanda e mi ha risposto “Sì, mi vuoi scopare?”
Non c’è stata risposta verbale a quella domanda.
Ci siamo girati mettendoci faccia a faccia sui nostri fianchi con il mio cazzo che premeva contro la sua coscia.
Sabina ha sollevato la gamba e l’ha piegata dietro il mio fianco come ad agganciarmi.
La mia erezione, tornata notevole, le è scivolata tra le gambe e si è incastrata nel punto di unione delle gambe. Le ho accarezzato le labbra della sua figa mescolando i fluidi che uscivano da lei con i miei.
Sabina mi ha messo le braccia intorno al collo e mi ha stretto forte e le sue tette si sono schiacciate sul mio petto.
Non sono sicuro di aver mai sentito una ragazza eccitarsi così tanto, ma mia cognata è arrivata ad ebollizione in pochi secondi.
Lei si muoveva ondeggiando ansimando nel mio orecchio, era così eccitata che sembrava mettermi fuoco ovunque mi toccasse e così è accaduto per lei, la sua pelle era sensibilissima ed ovunque la toccassi le facevo venire brividi e mugolii di piacere.
L’ho fatta mettere sulla schiena restando tra le sue braccia e così sono finito su di lei tra le sue gambe.
Sabina ha allentato la presa delle sue gambe ed ho potuto muovere la punta del mio cazzo tra le pieghe della sua figa. Lei ha risposto alla domanda posta non molto prima, ruotato i fianchi all’indietro ed in avanti fin a che l’estremità del mio cazzo è scivolata dentro di lei ed allora ci siamo fermati.
Potevo sentire la pressione della sua figa sul mio cazzo e le pulsazioni del mio cuore che batteva.
Ho piegato anche io le reni spingendomi ulteriormente in lei che era stesa tranquilla, guardandomi e godendo la penetrazione ed anche l’allargamento della figa che le stavo facendo.
Ho capito che la sua figa era ancora più profonda ed ho stretto le mie natiche per spingere il cazzo più in fondo possibile fino a sentirla dire che avevo toccato il suo fondo. Da parte sua aveva allargato ulteriormente le gambe per permettermi di entrare a fondo e ciò ha dato spazio per potermi muovere con facilità.
Io ero su di lei ma non a contatto, infatti le mie mani premevano sul materasso ai lati della sua testa e le braccia erano rigide, di conseguenza il mio busto era inclinato ma i nostri inguini si toccavano.
Ho continuato a spingere fino fondo a Sabina. I nostri peli pubici si sono un po’ aggrovigliati.
Per un attimo i nostri corpi si sono immobilizzati e nessuno di noi due si è mosso per qualche secondo, ci siamo solo guardati, poi Sabina ha cominciato a sorridere, si è leccata le labbra con l’estremità della lingua ed piegato i fianchi, il mio cazzo è scivolato fuori di poco e poi l’ho spinto di nuovo dentro. La moglie di mio fratello aveva un sorriso perverso a cui ho ricambiato con un mio sorriso ed ho nuovamente stratto il cazzo per rispingerlo dentro ancora una volta. Dopo una seconda spinta ci siamo resi conto che stavamo scopando.
Era la prima volta che stavamo facendo sesso insieme e non eravamo ben sincronizzati. Infatti nei primi istanti la stavo martellando mentre lei si sbatteva su di me ma non avevamo un adeguato ritmo quindi continuavo a scivolarle fuori, quando accadeva mi prendeva e mi aiutava a rimettermi dentro di lei. Per adeguarmi ho rallentato deliberatamente il ritmo in modo che potesse muoversi con me.
Non passò molto tempo prima che io e Sabina ci scopavamo a vicenda a livelli di eccitazione sempre più alti.
Mi sono meravigliato della bella sensazione perversa di andare dentro e fuori dalla sposa di mio fratello.
Sabina gemeva piano con le sue mani sulla mia schiena per tenermi stretto. Le sue tette erano a contato del mio petto, la sua pancia sfregava sulla mia.
Le ho guardato il viso ogni volta che ho spinto il cazzo in profondità dentro di lei che stringeva i denti sibilando.
Ero tanto vicino a lei che potevo il profumo della sua pelle, sentivo il suo respiro sul mio orecchio.
Volevo essere tutto per lei.
Ho piegato la testa verso il basso e le ho leccato il collo e quel tocco della mia lingua sulla sua pelle ha innes**to i nostri orgasmi.
Il mio orgasmo non potevo fermarlo, non riuscivo a controllarlo, ero in preda a una scopata selvaggia ed eccitante e, dai suoi movimenti, grida, respiri e sospiri, ho capito che lei stava avendo tanto piacere da me quanto io da lei.
Le ho sbattuto la figa spingendo i suoi fluidi in profondità.
Quando Sabina ha sentito che stavo per perdere completamente il controllo, si è dondolata più forte con me lasciando che la riempissi di sborra mentre le si copriva il viso con un angolo della coperta per evitare di svegliare anche i morti con le sue grida di piacere.
Ci siamo ripresi che eravamo di nuovo sdraiati fianco a fianco, ansimando lasciando asciugare il sudore, rinfrescandoci. Ho girato la testa verso di lei “Sei il miglior pezzo di figa che ho avuto. Perché diavolo non l’abbiamo fatto prima?”
Sabina ha sorriso leggermente con il petto ancora ansante “Perché non ci siamo mai innamorati prima, almeno non nello stesso momento”
“Ti ecciti pensando a me?”
“Beh, non tutti i giorni, ma ogni tanto mi sono chiesta come sarebbe stato a scoparti. Voglio dire che viviamo vicini ed a volte penso solo a te. Piuttosto tu non pensi mai a me come ad una qualunque ragazza e non a tua cognata?
“Devo confidarti che lo faccio più o meno ogni volta che ti vedo. Ti ho pensato un milione di volte dal giorno tuo matrimonio. Essere tuo cognato non ha mai fermato la mia immaginazione”
Sabina sorrise alla mia rivelazione, poi mi ha baciò delicatamente sulle labbra e quella è stata la prima volta che le nostre labbra si sono incontrate nell’intimità e subito dopo mi ha picchiettato con le dita sul petto “Devi andare ed io devo prepararmi”
Mi sono levato dal letto, ho preso il perizoma rosso e l’ho usato per pulire le tracce di sperma dal cazzo e l’ho sollevato per mostrarlo a lei facendolo cadere sul suo stomaco “Ecco un souvenir” e mi sono girato per andarmene.
Proprio mentre aprivo la porta Sabina mi ha tirato dietro il perizoma colpendomi al braccio per poi cadere a terra. In quel momento l’ho sentita dire “Ciao, bel cazzone! Quando tornerai?”

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