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Racconti Erotici Etero

la sorpresa è nell’armadio

By 12 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel palazzo da fuori non lascia dubbi sul livello sociale
delle persone che vi abitino, tiro fuori il telefono e mando un SMS ‘apri sono
qui..’, uno scatto di serratura ed il portone si muove, chiaro segnale che il
messaggio è stato ricevuto, spingo il portone e l’interno conferma l’impressione
che avevo avuto, del resto siamo a Forte dei Marmi.

Nell’atrio dominano due grandi colonne rivestite in marmo,
una è al centro mentre l’altra si trova alla base della scala che porta ai
piani abitati, sono del medesimo materiale anche i pavimenti ed il rivestimento
alle  pareti, inizio a salire i gradini e
penso alla sequenza degli eventi che mi hanno portato ad essere dove sono..

Elena  titolare di un
disco bar della zona Tirrenica, ogni anno è solita organizzare uno strip
maschile per la festa della donna. In genere lo spettacolo che mette in scena
consiste in tre uomini che durante lo strip, passano per i tavoli occupati da
donne single, fidanzate e sposate, che per quella sera e solo per quella sera,
hanno tutta l’intenzione di trasgredire con il tacito accordo che ciò che
succede in quella sera, rimane in quella sera.. tra l’alcool e l’arrapamento
toccano e passano le mani praticamente ovunque..ed  Elena puntualmente ogni anno cerca di
convincermi ad esibirmi.

Puntualizzo, che non sono affatto un professionista, le ho
sempre risposto di no, ma è anche vero che il pensiero di essere guardato e
toccato da più donne mi stuzzica non poco..comunque stavolta al mio diniego mi
apostrofa scherzosamente dicendo: ‘eh eh..il signorino non ha le palle di
affrontare qualche donnetta allupata..’ alche rispondo subito ‘Non ho le palle?
Ok ci sto’.

Nell’esatto momento in cui avevo dato quella risposta così
d’impulso, mi ero reso contento di aver fatto una grandissima cavolata, uno dei
motivi per cui avevo sempre rifiutato è che sono titolare di una ditta e
lavorando al pubblico, non si può mai sapere chi si trova a godersi lo
spettacolo..magari la moglie di un mio cliente, ma ormai era fatta e tirarsi
indietro a quel punto sarebbe stato davvero da ometto, e quindi con non poca
agitazione attesi il fatidico otto marzo.

Arrivai al locale erano circa le 21.30, mi diressi verso il
bancone dove Elena già mi stava sorridendo, ricambiai il saluto e dopo un casto
bacio sulla guancia mi disse :

‘Ho una sorpresa per te bel fustacchione, vieni con me’

Io:’ Cos’hai in mente?’ risposi mentre la seguivo dietro il
bancone che portava a un camerino..

Lei:’ Ta dammm!’ aprì un armadio e mi sbandierò davanti un
vestito da pompiere con tanto di casco e stivali!

Io:’Ma tu sei matta, non mi metterò mai sta roba è già tanto
che faccio lo spogliarello!’ mentre me la ridevo alla vista di quel costume.

Lei:’ Come no?? Lo devi mettere! E dai che sono tutte già
belle calde di la nella sala da pranzo, e poi non sarai solo, siete in sequenza
in tre e tu sarai l’ultimo, il mio piatto forte! Dai dai dai fallo per me!’

Mentre insisteva in questo modo, mi si fece vicino con quel
costume in mano e nell’attimo che me lo spinse tra le braccia, mi diede un
bacio a stampo in bocca.

Lei:’Ti adoro e non vedo l’ora che sia il tuo turno’

 

Tornai al bar, mancava ancora un po’ all’esibizione e bevvi
un paio di drink, per cercare di scrollarmi di dosso quella sensazione di
timidezza che mi stava attanagliando lo stomaco, in fondo anche se avevano
alzato un po’ il gomito, c’erano sempre delle spettatrici che erano li per
divertirsi e anche se non si aspettavano un professionista, non si sarebbero
neanche aspettate un uomo che si muovesse come se avesse un ombrello infilato
su per il culo!..quindi come ho detto bevvi un paio di Long Island, giusto in
tempo perché Elena mi avvertisse che toccava quasi a me e che era ora di
prepararsi.

Sentii partire una musica molto sensuale, e subito pensai
allo spogliarello che Salma Hayek fa nel film di Tarantino, ‘Dal Tramnonto
all’alba’ era uno spettacolo erotico, e io dove cercare di esserlo il più
possibile. Inizio a muovermi e nel farlo mi tolgo l’elmetto, devo farlo poco a
poco movimenti lenti e controllati, l’eccitazione è nel vedere la carne nuda,
ma è soprattutto nell’attesa, spogliarsi è come scopare e io volevo vedere nei
loro occhi l’eccitazione per quello che gli stavo dando. Mi avvicinai al primo
tavolo, la tipa in un primo momento fa la timida e non allunga le mani, ma lo
sguardo la tradisce cosi mi feci  più vicino
alla sua sedia, mi abbassai alla sua altezza e avvicinandosi al mio orecchio mi
sussurrò ‘voglio che togli tutto!’ e le risposi ‘ con calma tesoro, quanta
fretta’..continuando il mio giro inizia a far scendere la zip della giacca,
dove risultavo essere nudo..più la zip scendeva e più gli incitamenti
aumentavano..tolgo la giacca e adesso sono a petto nudo, ancora una volta
qualcuno dietro di me, avverto il contatto sulla schiena e fa passare le mani
sul mio addome,  che ho sempre curato molto,
giro la testa mentre lei non molla la presa, poi fa per scendere con le mani e
la blocco,  è una donna sui 45 anni ben
portati,  le prendo le mani e vedo che
sono  molto curate, le bacio e nel farlo
m’infilo l’indice in bocca  la prima
falange e la lecco..la porto a me, la faccio voltare e senza farsi pregare alza
il culo e lo preme contro il mio uccello, che senza dubbio si stava indurendo,
aveva un profumo buonissimo ed un attimo prima di allontanarsi per riprendere
il proprio posto al tavolo, non si fece mancare di passarci sopra la mano e
sentirla dare una consistente tastata ..poi una volta staccatici sedette e
ricambiando il mio sguardo mi ha strizzò un occhio..

A quel punto feci qualche passo indietro, e  con grande naturalezza, tirai i pantaloni che
erano a strappo e rimasi con solo gli slip indosso..nel frattempo ero riuscito
a normalizzare l’erezione che quella donna aveva suscitato in me, risultava
comunque un bel pacco e le urla e gli applausi non mancarono..

Mi avvicinai ad un altro tavolo di quattro donne, dove  si capiva bene dai gesti che oltre ad essere
eccitate erano anche molto brille, erano entrambe sulla quarantina..forse poco
meno.. mi feci vicino alle loro sedie, una di loro aveva del dolce con la panna
nel piatto, ne presi un po’ sul dito e le strusciai la panna sul collo, mentre
lei mi toccava il petto le leccai via la panna, mentre lo facevo mi disse
‘mettine ancora sul dito’ e una volta fatto mi prese la mano e inizio a
succhiarmi il dito, come se stesse facendo un pompino, mi teneva la mano ferma
e pompava, tanto che l’uccello si stava di nuovo indurendo, e al tempo stesso
l’altra scalmanata di quel tavolo mi si avvinghiò da dietro e  mentre con  una mano era impegnata a palparmi il culo e
l’altra lavorava sull’addome, dove le sue dita si divertivano a ripassare le
scanalature tra un muscolo e l’altro..ora sapevo esattamente come si sarebbe
dovuta sentire una bionda che passa in un cantiere pieno d’operai che non
vorrebbero altro che scoparsela senza ritegno..

Dopo un paio di minuti che ero entrato in camerino qualcuno
bussò alla porta:

‘Posso entrare?’..era Elena..

IO: ‘ Entra pure’ mentre ero ancora in slip..

Nell’aprire e richiudere la porta dietro di lei, intravidi le
due donne che avevo intrattenuto all’ultimo tavolo

Elena:’ Ci sarebbero queste due signore che vorrebbero farti
le congratulazioni di persona, ci tengono molto, hanno detto che le hai fatte
proprio divertire..’ diceva con fare malizioso..

Io’Ok se è solo per questo falle entrare, nessun problema!’

Uscì e un attimo dopo mi trovai nel camerino quella coppia
di donne, che fino a 5 minuti prima mi succhiava la panna dal dito e mi avevano
praticamente messo le mani ovunque..

Adesso alla luce del camerino potevo guardarle meglio, erano
una mora e una rossa, la mora che era quella che aveva succhiato il dito, era
decisamente una bella donna, aveva del rossetto e un trucco molto leggero e
assolutamente non volgare, una camicetta e una gonna al ginocchio.

Mentre la rossa era un po’ più in carne ma comunque molto
curata, un bel seno che nell’altra corrispondeva a non più che una seconda a
colpo d’occhio, aveva una camicetta e un pantalone.

La mora si avvicino, come un predatore che nella savana si
avvicina alla preda, si gusta il momento, occhi fissi nei miei..

‘Ciao ma che piacere, siamo state benissimo, abbiamo saputo
che era la prima volta per te, ce l’ha detto Elena, non dev’essere stato facile
immagino, ti assicuro che quando sei uscito erano tutte impazzite per
te..volevamo cercare il modo di ringraziarti e quindi..’

Mi si fece addosso, e mentre pronunciava queste parole mi
poggiò una mano sulla pancia e poi giù decisa al pacco..in quel momento si girò
guardando l’amica e pronunciò queste parole :

‘ Michela non sarebbe da maleducato non ringraziare come si
deve non credi ?’

Michela:’Hai ragione Barbara..direi che mi sento addirittura
obbligata’

Così Barbara prese a baciarmi sul petto e a scendere con le
mani, e dopo un attimo era in ginocchio e di colpo abbassò gli slip, il cazzo
come una molla gli si parò davanti..era proprio davanti alla sua bocca, lo
prese in mano iniziando a segarmi mentre portava la lingua alle palle iniziando
a leccarle e succhiarle..Michela invece si avvicinò a me e prese a baciarmi,
ero arrapato la sua amica mi stava leccando i coglioni e segando, presi i
capelli di Michela in una mano e le spinsi tutta la lingua in bocca tirandola a
me, sentivo Barbara che era passata sulla lingua a leccarmi la cappella e
guardai in basso, Michela fece lo stesso e disse:

Michela:’Lei è bravissima, ma sono sicura che in due è
meglio no?’

Anche lei giù in ginocchio, Barbara ora piano piano stava usando
solo la bocca, aveva preso a farsi sparire l’uccello in bocca, mentre Michela
mi guardava ancora più dal basso e mi stava leccando i coglioni..era una scena
fantastica da guardare e ancora di più da vivere, un pompino a due non lo avevo
mai vissuto.

Ormai avevo il cazzo di marmo la cappella era gonfissima, e
ora Barbara tenendomi le mani sul culo aveva preso a farsi sempre più veloce
con affondi che mi lasciavano senza fiato, cos’ le misi una mano sulla testa
come a volerla scopare, mi guardava e si faceva riempire la bocca senza dare un
cenno di sofferenza la troia, mentre l’altra non fermava la lingua che ora
lavorava tra le palle e il mio ano..

Io’ Siete due troie, mi state facendo impazzire..’

Michela’ Siii, faccelo sentire quanto ti piace, devi dare da
bere ad entrambe non scordarlo’

Questa frase fece si che perdessi quel poco di controllo che
mi era rimasto, e inizia ad affondare nella bocca di Barbara che iniziava ad
avere sere problemi a respirare considerando che le stavo spingendo la nerchia
fino in gola, ma era quello che meritava pensai, e i  miei affondi non cessarono di certo..

Sentivo che stavo la sborrata era sempre più vicina, quindi le
tolsi il cazzo di bocca, ed entrambe accostarono il viso l’una a l’altra spalancando
la bocca, come due devote concubine che non aspettano altro che farsi riempire
la faccia di fiotti di sborra.

Barbara ‘ Si cosi’ schizzaci tutte, è da quando ti ho visto
vestito da pompiere che volevo farmi schizzare in faccia..mmmm..dai daccela
tutta..facci contente’

Presi a segarmi davanti alle loro bocche e senza badare a
centrarle le segnai con il mio sperma, in bocca, sulle guance, sul mento e
vederlo colare sul collo..e senza perdere tempo Barbara lo riprese in bocca e
dette tre o quattro affondi mentre l’altra mi segava fino a farmi sentire
letteralmente svuotato..

Dovetti poggiare una mano al muro, quelle ultime pompate mi
avevano decisamente fatto vacillare e mentre cercavo riprendermi, loro si
stavano pulendo la faccia con dei fazzoletti di quel poco di sborra che le erano
rimasto addosso, mentre il resto se l’ erano avidamente leccato reciprocamente con
tanto di lingua in bocca..

Barbara estrasse un biglietto dalla propria borsa che poggiò
sulla scrivania che ra presente nel camerino e nel salutarmi con un bacio in
bocca concluse con un ‘Chiamami’..sulla scrivania il suo numero..

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