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Racconti Erotici Etero

La sottoveste nera

By 16 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Era lì affacciata al balcone, sapeva che tra poco sarebbe arrivato,fuori non era ancora scuro, una luce obliqua passava dalla finestra, aveva indosso una sottoveste nera tenuta su solo da un filo legato intorno al collo i capelli erano raccolti da un lato in una coda morbida che le lasciava scoperta la schiena ,le mani appoggiate alla ringhiera fuori il sole che pian piano andava giù, era ancora caldo. Lo sentì nella stanza senza voltarsi gli disse ‘svestiti, sdraiati sul letto, lasciati indosso solo gli slip’ lui lo fece.
Il letto era grande in ferro battuto con dei grandi cuscini adagiati sulle lenzuola di raso blu come la notte che stava calando, gli disse ‘adesso guardami’, tirò il laccio che le teneva la sottoveste che cadde a terra lasciandole il corpo nudo coperto solo da una sottile biancheria ‘non parlare’ disse ,si avvicinò a lui e lo osservò, era bello, abbronzato,il suo fisico era asciutto, adorava vedere il suo pene crescere sotto la biancheria, si avvicinò lo prese sotto le cosce e lo tirò a se cosicché le gambe scesero dal letto, salì con le mani su per i polpacci poi fece pressione sulle cosce con le dita si insinuò sotto l’elastico degli slip e cominciò ad accarezzarlo,lo teneva ancora imprigionato passava la sua mano sapiente solo vicino al suo pene gli sfiorava i peli, lui la guardava con occhi bene aperti e le disse ‘ sei bellissima’ lei si chinò su di lui e gli baciò il ventre da destra a sinistra, passava intorno tra le pieghe delle cosce lo mordeva vicino alle palle ma lo teneva ancora imprigionato.
Quant’era bello così grosso sotto quel tessuto, muovendosi lui aveva fatto uscire la punta lei continuava a guardarlo, fuori si era fatto scuro ma le luci della strada illuminavano la stanza e continuava ad osservarlo prima il suo cazzo poi il suo viso. Infilò la mano al lato degli slip e piano glieli fece scendere giù era sdraiato mentre lei lo toccava con tutte e due le mani, gli accarezzava la punta, con le unghie gli stuzzicava la fessura della cappella e con l’altra adagio gli faceva fare su e giù, una goccia di miele uscì e fu allora che lei provò il forte desiderio di prenderlo in bocca lo fece lui trasalì per un attimo gli mancò il respiro, si spinse giù fino in fondo fino alla gola poi fece su e giù per un po’ e godeva nel vedere l’espressione di lui torcersi dal piacere ogni volta che spingeva più giù come per inghiottirlo tutto. Cominciò a leccarlo tutto con la lingua, con le mani le accarezzava le palle le piaceva trattenerlo in quello stato poi gli disse ‘chiudi gli occhi’ lo spinse sopra il letto, montò sopra di lui, scostò le mutandine con le mani e se lo mise dentro, il gioco che aveva creato aveva eccitato a tal punto anche lei che era già pronta per riceverlo, fece su e giù per un po’ a volte piano a volte più forte era lei a stabilire il ritmo, se lo spingeva più giù se voleva sentirlo più forte ,meno se voleva sentirsi solo accarezzata le mutandine indosso le provocavano una frizione che le aumentava il piacere gli disse ‘ora puoi aprire gli occhi’ lui trovò davanti a se la sua schiena e le sue natiche coperte da quel sottile velo nero,e la vista del suo pene che entrava e usciva da lei, i capelli di lei erano ancora raccolti, la pelle leggermente sudata, lui le sussurrò qualcosa per cui lei non controllo più le sensazioni e l’andamento aumentò, le mutandine continuavano a frizionare sulla vagina che insieme al pene che entrava e usciva le procurarono l’orgasmo , per un attimo rimase ferma estasiata poi uscì da lui soddisfatta riprese ad accarezzarlo era ancora duro umido prima con le mani poi di nuovo con la bocca , lui era ancora ansimante e pronto per l’orgasmo,glielo baciò di nuovo, glielo tenne ancora in bocca e sentì le vene gonfiarsi,stava salendo quel miele che lei aspettava e lui desiderava far uscire’lo bevve tutto assaporandone l’intensità. Ora erano soddisfatti entrambi.

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