Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

La strada delle passioni

By 3 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Se avete commenti, o qualcosa da dire, scrivete a johnny54450@yahoo.com

Marco posteggiò la sua auto in uno spiazzale vicino alla sua destinazione e si avviò a piedi verso la discoteca, con le mani in tasca ed un turbinìo di pensieri in testa. Sapeva che quella sera avrebbe dovuto divertirsi ed allentare quel controllo che normalmente si esercita su di sè nella vita di ogni giorno. Una serata per sè. Ma sapeva anche che, proprio con l’intento di fare quello che già da tempo avrebbe voluto, non avrebbe agito come molti altri ragazzi in discoteca. Avrebbe fatto “altro”, per la prima volta.
Da solo con i suoi propositi, varcò l’entrata. Una cappa di caldo lo avvolse, ancora più percepibile rispetto a fuori. Era una di quelle sere di tarda primavera che preannunciavano l’estate, di quelle che rendevano la pelle bagnata per l’umidità, motivo per cui molta gente si intratteneva fuori dalla discoteca, e le ragazze esibivano più volentieri le loro grazie, mostrando spalle, decoltè, braccia, gambe e piedi nudi con un abbigliamento minimale, che si limitava a top, minigonna e tacchi da schianto.
Era una discoteca nota per le abitudini lascive dei suoi clienti, molti dei quali non avevano problemi a mostrarsi in atteggiamenti intimi, mentre la musica pompava e la gente ballava. Una volta entrato, infatti, non gli fu difficile vedere, ai lati della sala, coppie che si sbaciucchiavano e ragazze che facevano seghe ai ragazzi.
Si mise a ballare da solo, per cercare un approccio. Lo trovò con una biondina occhi azzurri, minuta ma con tutte le forme. Non tardarono a ritirarsi ad un tavolino, per bere qualcosa e scambiare due parole.

– Piacere, sono Marco –
– Chiara! –
– Quanti anni hai bella? –
– 21. E tu? –
– 26 –
– mmm.. come mai da solo, un ragazzo come te? –
– E’ da poco che mi trovo da queste parti, per motivi di lavoro.. ho trovato un’occupazione provvisoria presso una ditta. In cerca di qualcosa di più stabile. Mi occupo di architettura :) Tu invece? Sei una studentessa? –
– Si, studio lettere in questa città…

e via con la conversazione. Nel frattempo Chiara, da seduta frontale, si andava spostando lateralmente verso Marco, e con mano maliziosa andava alzando la minigonna, proponendogli le sue cosce. Quando gli sembrò il momento, Marco andò al punto:

– Hai due piedi bellissimi, lo sai? –
– Grazie, si posso anche immaginarlo, ma di solito i ragazzi mi fanno altri tipi di apprezzamenti! –
– Lo so che può sembrarti strano, ma è la prima cosa che ho notato –
– Ti piacciono quindi? –
– Non immagini quanto.. mi piacerebbe massaggiarteli se sei stanca di ballare.. e baciarteli –
– Tu me li leccheresti anche –
– Si –
– Ma sei pazzo?? Non sei normale! –
– Ascolta posso anche pagarti se vuoi.. ti dò qualsiasi cifra –
– Tu vorresti pagarmi per leccarmi i piedi? Ed io che cercavo un vero maschio! Capisco che forse sei così frocetto che di fronte ad una modella come me non ti si alza, e quindi non sapresti fare altro che leccare piedi! Ciao scemo! –

E così si è concluso il primo tentativo di approccio, con un’umiliazione che però non scoraggiò Marco. Continuò con le sue intenzioni. Non molto dopo vide nella penombra delle luci, ai lati della sala, proprio Chiara, nuda e a pecora, con un ragazzo robusto che la montava da dietro. Le teneva la testa all’indietro afferrandola per i lunghi capelli biondi, quasi strappandoglieli, per poi passare con le mani ai fianchi per tirarla verso di sè mentre se la sbatteva alla grande. Se ci si avvicinava, le grida di piacere di Chiara superavano il volume della musica. Non aveva perso tempo. Aveva trovato ciò che cercava.
Marco aveva tentato qualche altro approccio, ottenendo soltanto qualche derisione ed anche uno sputo in faccia da parte di una ragazza, divertita da quella che le appariva come una forma di una vile sottomissione del ragazzo.
Finalmente ci riesce. Una bella mora accettò la proposta di Marco, e capendo di poter approfittare, disse che non glielo avrebbe permesso per meno di 350 euro. Marco gliene diede subito 400. Questo il prezzo alto per la sua umiliazione e soddisfazione allo stesso tempo.
La ragazza, esuberante sui 25 anni, si accomodò su una poltroncina con le gambe accavallate. Marco iniziò dapprima a baciare le caviglie, poi il collo del piede, con ancora la calzatura allacciata, che però lasciava nuda la pelle, fino a sbaciucchiare le dita e le unghia, ornate da uno smalto blu notte. La pelle era sudaticcia e i piedi, anche se abbastanza puliti, odoravano un po’ e sembravano non lavati da almeno un giorno. Questo lo eccitava ancora di più, in particolare quando, sfilati i tacchi, la ragazza premette le piante sudate dei piedi nudi sul volto di Marco, per umiliarlo ancora di più. Marco le leccò i piedi a lungo, su e giù con la lingua, dal tallone alle dita, fino a che la saliva di lui non si mescolò del tutto con il sudore di lei. Per una mezz’ora la sua lingua fu al servizio dei piedi di quella cavalla. Alla fine del lavoro, ansimante per l’eccitazione ed ancora inginocchiato, con la bocca ancora attaccata ad un piede della ragazza, riuscì a chiederle di mantenere contatti con lui anche per i giorni a venire. Allora la ragazza, già soddisfatta del trattamento, staccò il piede dalla bocca di Marco, che produsse uno schiocco, lo afferrò per i capelli e gli sputò in faccia:
– Questo è il mio ringraziamento – gli disse divertita. E aggiunse, prima di andarsene, : – Se mai mi rivedrai, cosa molto difficile, forse la prossima volta ti faccio leccare il mio culo, ma per 1000 euro! – e si allontanò ridendo.

Poco dopo, Marco vide in pista una ragazza che si cimentava in una danza molto sensuale, a piedi scalzi, muovendo il bacino in vista, grazie ad una minigonna a vita bassa che lasciava intravedere l’addome, stretta abbastanza per fare risaltare il culo sodo, e corta abbastanza per fare vedere le gambe lisce in tutta la loro lunghezza. Chiunque avrebbe pensato di scoparsela. Si muoveva al ritmo di una danza arabica remixata, a piedi nudi come già detto.
Marco le si avvicinò e la invitò a ritirarsi con lui ai lati della pista, e la ragazza non si fece certo pregare. Del resto, poco prima, lui l’aveva vista mentre faceva una sega ad un ragazzo, forse anche più giovane di lei, sui 16 anni, e faceva scorrere energicamente la sua mano lungo il cazzo, fino a farlo venire. Poi, il ragazzo le ricambiò il favore facendola spogliare, allargandole le cosce e chiavandole la figa rasata con le dita a grande velocità.
Quando Marco fece la sua conoscenza, notò che sulla mano della ragazza, di cui seppe l’età, 18 anni, c’erano ancora tracce visibili di sperma rappreso, dalla sega di prima. A piedi scalzi, la ragazza era più bassa di lui, ma raggiungeva probabilmente quasi il metro e settanta, con un fisico snello che faceva di lei una puledra, con un’aria da ragazzina provocante, più che da donna.

– Posso leccarti i piedi? –
– Vuoi leccarmi i piedi? Ahahah questa poi… perchè dovrei lasciartelo fare? Io che ci guadagno? –
– Sono disposto anche a darti soldi.. va bene 100 euro? –
– Addirittura mi pagheresti.. qua ci sono ragazzi che mi pagherebbero per scoparmi, altro che leccarmi i piedi! Ma io non la dò a chiunque, non se la meriterebbero di certo per soldi.. Quindi vuoi pagarmi? Voglio 200 euro, non per fare la tua puttana ma per essere trattata da principessa. Hai visto che ho ballato scalza, puliscimi i piedi allora, idiota! –

Anche lei si fece fare lo stesso trattamento, e mentre aveva Marco ai suoi piedi rideva e scambiava cenni con le sue amiche, in piedi e poco distanti, altre ragazzine in calore come lei. Si divertiva ad entrare ed uscire le dita dei piedi dalla bocca di lui, poi anche lei si fece leccare a lungo le piante. Marco rimosse la polvere con la lingua, e quando gli sembrò che fossero abbastanza pulite, si soffermò a baciare una caviglia. Con l’altro piede la ragazza lo stuzzicava nelle parti basse, ed essendosi accorta della consistenza esclamò: – Ma allora anche tu ce l’hai il cazzo, caro leccapiedi! Peccato che non lo usi come dovresti! Alcuni, quelli che se lo meritano, me lo mettono in bocca, altri in culo o nella passera, ad altri gliel’ho consumato con la mia manina… tu sei buono solo a mettermelo fra i piedi ahahahahah! –
Iniziò a muovere con foga crescente il piede, fino a spingerlo ad abbassarsi pantaloni e mutande e a tirare fuori il cazzo ormai duro. Marco glielo mise fra le piante dei piedi, e lei iniziò a muoverli avanti e indietro, masturbandolo con velocità crescente. Scivolava con facilità fra i piedi della ragazza, bagnati dal sudore e dalla sua stessa saliva. Quando fu sul punto di venire, Marco fermò la ragazza ed iniziò a segarsi da solo, mentre lei distese le gambe allungando ed arcuando i piedi, in attesa di un tributo di sperma che non tardò ad arrivare, abbondante. Si fece dare i 200 euro e tornò dalle amiche per continuare a ballare, senza preoccuparsi di pulirsi dallo sperma o rimettersi i tacchi. Se ne andò a piedi scalzi lasciando tracce biancastre dovunque sul pavimento, troietta com’era.
Qualche sua amichetta, stuzzicata dalla scena, si limitò a farsi baciare i piedi da Marco giusto per pochi attimi, in modo da provare il piacere della dominazione per qualche secondo, e poi, stufata, con un calcetto in faccia allontanò quello strano leccapiedi, disposto anche a pagare.
Una nottata intensa. Marco si ritrovò con seicento euro in meno e con in bocca il sapore ancora percepibile della pelle di quelle ragazze. Dei loro piedi.
Uscì dalla discoteca, quel micromondo delle passioni.
Ma non l’avrebbe finita lì, si disse.

Continua, prossimamente…

Leave a Reply