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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

LA STRADA GIUSTA…

By 8 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto era cominciato quasi per scherzo…
In uno di quei siti nei quali si possono leggere, gratuitamente, racconti erotici di ogni genere e per ogni gusto.

Ne avevo pubblicati alcuni ed avevano attirato l’attenzione di alcune lettrici.
Una in particolare, Sharon, mi aveva contattato, coinvolgendomi con un breve scambio di e-mail, complimentandosi con me per i racconti e per come essi fossero riusciti ad eccitarla e a risvegliarle voglie nascoste, nonostante la giovane età.
Mi suggerì, altresì, di leggere uno dei suoi racconti…e io così feci.
C’era qualcosa, in quello che leggevo, che mi faceva sospettare di sapere ben più di quello che era raccontato nella storia della mia nuova amica…

Il sospetto si fece strada dentro di me…un sospetto profondo e incredibilmente stuzzicante.
L’ignara ragazza, oltre a confessarmi le sue voglie nascoste, rispose anche ad alcune domande tranello che le feci, così da avere la conferma dei miei dubbi: la conoscevo di persona!
Nel corso di quei giorni in cui continuammo a scriverci, approfondii la certezza della conoscenza…facendomi addirittura mandare delle foto di lei in ‘abiti succinti’, ma perfettamente riconoscibili da chi conoscesse la protagonista delle suddette foto.
Quanto era ingenua!…e quanto era sexy, nel confessare le sue voglie e i suoi desideri.

Fu così che un giorno decisi di passare all’azione.

Volevo quella donna. La volevo davvero. La volevo completamente.

Decisi di rivelarle il fatto che l’avevo riconosciuta e giocare un po’ con lei.
Inizialmente lei non credette a quanto le stavo rivelando, ma quando le scrissi il suo nome e cognome, l’indirizzo e qualche dato sul suo fidanzato…le sue risposte cominciarono a cambiare di tono

‘Ma si può sapere chi cazzo sei?’, mi scrisse, continuando…’Io non so dove hai preso queste informazioni, ma non mi piace….Potrei anche pensare di denunciarti!’
‘Non credo che ti convenga, sai…’ le risposi ‘dato che ho anche in mano delle tue foto che mi hai inviato spontaneamente, con tanto di carteggio….a chi crederebbero, secondo te?’
‘Che cosa vuoi per lasciarmi stare, razza di bastardo?’…mi rispose con un tono che era decisamente alterato, ma era già disposta a scendere a condizioni….’Sai potrei sputtanarti con un sacco di gente in città…perfino arrivare a mettere in giro qualche manifesto…magari fuori da casa tua e del tuo fidanzato…sì sì…l’idea è davvero stuzzicante….’ scrissi io, subdolamente, in modo da farla impaurire ancora di più…’Sei uno stronzo! Un bastardo! Un porco! Cosa vuoi da meee!!?’…era completamente nel panico…
Io sferrai il mio attacco:’Voglio che ti presenti al mio appartamento. Abito in Via (‘) domani pomeriggio. Citofona al n.17. Alle cinque. E non fare tardi.’ .Le mie parole erano più di una richiesta: erano un ordine.
‘Va bene. Ci sarò.’ Le sue furono una conferma.

Il giorno dopo, non si presentò.

Io ne fui inizialmente molto arrabbiato e deluso…anche perchè ormai la sentivo già mia…
Ma poi realizzai che la ragazza doveva essere davvero una tosta…ingenuamente tosta…ingenua e convinta, da brava ragazza quale voleva sembrare, di credere che non esistessero bastardi come il sottoscritto…Talmente innamorata del suo fidanzato da potersi nascondere dietro a quella immagine di coppia felice e rispettabile..
Fu così che decisi di mettere in campo l’artiglieria pesante.
Occorreva che qualcuno le insegnasse com’era davvero la vita…in certi frangenti.

Decisi di seguirla, in maniera costante, per qualche giorno, conoscendo i locali che frequentava, insieme al suo ragazzo…osservandola bene doveva davvero essere innamorata cotta, sempre abbracciata a lui…Ah! se solo lui avesse immaginato la ‘vera natura’ di colei che aveva al suo fianco!!!
La lasciai tranquilla per una decina di giorni…dopodichè le scrissi di nuovo: non si degnò nemmeno di rispondermi…

Certo…mi sarebbe davvero piaciuto vedere la sua espressione, quando, all’ora di cena del giorno dopo, un pony-express le recapitò una busta contenente un poster da 50×70 di una delle sue foto, quella in cui a pecorina, ammiccava con occhi languidi all’obiettivo…con sotto la scritta ‘Ti piace il poster che tra 2 giorni apparirà qui fuori e davanti a casa del tuo fidanzato? Fammi sapere.’

La sera stessa arrivò la e-mail che aspettavo…’Dove vuoi che ci incontriamo?’…io risposi dopo un paio d’ore (tanto per farla soffrire ancora un po’…)…’Dove ti avevo detto la volta scorsa. Domani. Questa volta sai cosa succederà se non verrai….’.

Stavolta fu puntualissima.
Quando aprii la porta, lei mi guardò e riconobbe in me il ragazzo che l’aveva avvicinata alcune volte, in discoteca, ma senza ottenere mai un cenno di risposta positiva…
Nei suoi occhi uno sguardo di rammarico, di vergogna, ma anche di ‘nascosta soddisfazione’ nel constatare l’assiduità di un suo corteggiatore…
La guardai bene: Leggermente truccata, con i suoi capelli neri e le sue labbra morbide..splendida nel suo top rosso, con le sue splendide tette a tirare il tessuto parzialmente elastico. Con una minigonna attillata, nera, collant anche neri, ma velatissimi e un paio di decolltè nere con tacco dieci..

‘Vedo che ti sei vestita come ti avevo chiesto’, dissi accogliendola nel mio appartamento…’Avevo alternative?’ mi rispose lei, piccata e imbarazzata dalla situazione. ‘Prego, accomodati’ la invitai ‘mettiti a tuo agio…(come avrebbe potuto…a suo agio???)’..Lei entrò, osservando bene il mio appartamento: c’erano due divani in pelle chiara, un tappeto persiano a terra e un tavolo da soggiorno, basso ma abbastanza largo, in solido legno…una mansarda molto confortevole…
Si sedette su uno dei divani in pelle e mi cominciò a guardare…Io la fissai a mia volta, e lei abbassò lo sguardo, conscia del fatto di essere in una situazione a dir poco ‘surreale’ e di sudditanza sia psicologica che fisica.
‘Ti ho fatto venire qui…cara Sharon, come immagini, per trattare…’ le dissi con voce ferma ma calda…Lei mi guardò e disse:’Per trattare cosa?’…e io:’Per trattare il costo di quelle foto e della tua rispettabilità, con i tuoi amici, parenti e soprattutto con il tuo fidanzato…’ …’Lui lascialo stare! Non c’entra nulla! Non voglio che soffra!’ mi strillò contro. ‘Ma non soffrirà, assolutamente, se tu farai la brava…’ le risposi, e intanto mi avvicinavo a lei.
Mi misi in piedi esattamente di fronte a Sharon, che essendo seduta, si trovò ad avere la bocca esattamente all’altezza del mio cazzo…cazzo che, nonostante fosse ancora nei pantaloni, si presentava già in uno stato di evidente erezione….Lei mi guardò con un lampo di fuoco negli occhi e aspettava la mia prossima mossa.
Io mi abbassai leggermente prendendole la mano sinistra, quella in cui c’era, al suo anulare, l’anello di fidanzamento del suo uomo…la portai (non senza qualche resistenza, da parte sua) sulla mia patta dei pantaloni e le dissi:’ora voglio che lo tiri fuori…’..Lei eseguì, cercando di districarsi tra le pieghe dei pantaloni e quelle dei boxer, ma alla fine riuscì a far saltare fuori il mio uccello, nella sua imperiosa erezione, nello splendore dei suoi 20 cm, e si trovò, lì, nell’appartamento di uno sconosciuto, con il cazzo di questi in mano, dalla quale spiccava la lucentezza del suo anello di fidanzamento…
‘Molto bene’ dissi io ‘ora desidero che tu mi faccia una bella sega, dolcemente, mentre mi guardi negli occhi…’ – Lei cominciò un lento e suadente movimento della mano, facendo diventare rossa la mia cappella, che nel frattempo aveva preso le dimensioni di una prugna…’Brava, Sharon,…ora con l’altra mano massaggiami i coglioni….così….lentamente…molto brava…’ -A discapito di quanto volesse far apparire, ci sapeva davvero fare….sembrava che nella vita non avesse fatto altro che masturbare cazzi…Mi guardava dritto negli occhi, con un’aria di sfida e di rabbia…ma al tempo stesso si compiaceva di farmi godere….le sue sensazioni erano fortissime e contrastanti…’Ora prendimelo in bocca!’ le intimai…La mia non era una richiesta….ma un ordine. ‘NO! Non voglio, maledetto porco! ‘ stava ancora urlando la sua rabbia, mentre con una mano le afferrai i capelli, tirandoli, proprio dietro la nuca e mentre un leggero grido di dolore le faceva aprire le labbra, le spinsi il mio cazzo fino in gola….tenendola saldamente con due mani…in modo da farle capire chi comandava….’MMMHHH!’ riuscì solo a mugolare….poi quando si calmò, cominciai un profondo movimento dentro e fuori dalle sue fauci….’AAAAh! Che brava che sei!’ le dissi…sentivo che la cosa cominciava a piacerle…ora la troietta si adoperava anche con la lingua…
Andai avanti a farmi spompinare per bene per 5 minuti buoni…Sentivo montare il godimento dentro di me.
Quando fui sul punto di venire, lo tirai fuori e guardandola negli occhi, cominciai a sborrarle addosso: sul suo top, sulla gonna ma soprattutto sulle sue bellissime gambe che erano fasciate dai collant……Devo dire che le feci proprio una bella doccia di sperma!
‘MA no! Bastardo! Mi hai sporcata tutta! Come faccio ora ad andare a casa!?? Guarda le mie calze…sono piene della tua…della tua…’- ‘Sborra??! E’ questo che stai cercando di dire? Non mi venire a raccontare che ti vergogni di dire certe parole?!!….Ah ah ah ah!’ …lei mi squadrò, inviperita, ma al tempo stesso cercava di ripulirsi alla meglio….
Notai, però, che indugiava un po’ troppo sui collant…forse le piaceva sentire lo sperma che glieli appiccicava sulla pelle??!…mah…Valle a capire, le donne…
Una volta ripresasi dalla situazione fece per andarsene….
‘Mi auguro che, ora, avendo ottenuto quello che volevi, la smetterai di fare lo stronzo ricattatore…’
mi disse avvicinandosi alla porta…’Le foto è come se non fossero mai esistite, mia cara…siamo d’accordo’ le risposi, con un leggero sorriso.

‘Bene. Addio!’ disse, uscendo e sbattendo la porta.

Ingenua e illusa….Non aveva idea di cosa la aspettava, ancora…

Attesi un paio di giorni, per darle modo di riprendersi da quanto era successo….Poi una mattina le inviai una e-mail: la risposta non si fece attendere.
‘Che hai fatto? Razza di stronzo! Perchè non mi lasci in pace?? Ti prego…Lasciami in pace!’ fu la sua risposta…Devo, ovviamente, dire che il contenuto scritto della mia mail era abbastanza laconico e di scarsa importanza:’Guarda qui…Ti aspetto domani. Solito posto, solita ora….Ne ho diverse copie e, come sai, conosco gli indirizzi di tutte le persone di cui ti importa’.
Forse fu più il contenuto video di quella posta elettronica che le fece scattare la reazione: in un file allegato in formato .avi c’era un filmato di un minuto che aveva come protagonista la mia amica, mentre si dilettava a lavorarmi di bocca e a segarmi…il tutto accompagnato da mugolii e primi piani. Installare quella telecamera nel mio soggiorno era stata davvero una bella idea!

Le foto erano già abbastanza compromettenti…ma questo filmato…era materiale da porno-movie.

Questa volta le intimai di presentarsi con i capelli raccolti a coda di cavallo, un completo intimo rosso, molto sexy e molto piccolo…e un paio di autoreggenti, anch’esse rosse…naturalmente scarpa con tacco a spillo…molto alta. Null’altro. In caso avesse voluto coprirsi (mi pareva ovvio dovendo arrivare a casa mia) avrebbe potuto usare un impermeabile, di quelli che si chiudono in vita…

Arrivò a casa mia anche questa volta molto puntuale.
‘Ben arrivata, mia cara…’ la accolsi sulla porta..’Mi fai schifo….sono qui solo perchè sei un ricattatore senza scrupoli…’ mi disse a voce bassa, ma senza guardarmi negli occhi…
‘Prego, accomodati…’ la invitai. Lei entrò con il fare di chi è già stata in un posto, buttando la sua borsa su un divano e girandosi verso di me. Poi la sua attenzione si concentrò verso il mio televisore, sul quale stava passando a nastro il filmato della sua prestazione….
‘Non ti stanchi mai di guardarlo, porco?!’ mi disse quasi con atteggiamento irriverente…’Non lo stavo guardando io’ le risposi, ‘lo stavano guardando loro…’ . Lei si girò verso l’anticamera, che le indicai con lo sguardo e vide uscire i miei amici Andrea e Carlo, in accappatoio.

Avevo deciso di invitare i miei due più cari amici per portare a termine in loro compagnìa il mio piano per Sharon…Due gran bei ragazzi, mori e ben fisicati, quasi come me, che le si presentarono porgendo la mano a colei che, ormai, esterrefatta, guardava la scena come se non ne facesse parte….

‘E questi chi sono?’ riuscì finalmente a dire…’Sono due miei cari amici, Andrea e Carlo…sai gli ho parlato così tanto di te che hanno voluto conoscerti….non ti dico poi quando gli ho mostrato il filmato…hanno dovuto addirittura farsi una doccia fredda….ma ora chissà???’…le dissi.
‘Come ? Cosa vuoi dire? Non capisco….’ riuscì a sospirare, ma il suo sguardo la tradiva…nella sua mente ero sicuro che la situazione cominciava a farsi chiara…e lei ne era terrorizzata…o quantomeno sconvolta…
‘Cosa c’è da capire? Beh…te la farò molto semplice: ora ci soddisferai tutti e tre, tesoro…e non solo: farai tutto ciò che ti chiederemo e ti voglio anche sentir dire tutte quelle parole che fai finta che ti procurino vergogna….’. Le mie parole erano delle sassate.

Lei rimase impietrita…senza parole…riuscì solo a dire ‘Ma…voi siete pazzi….’.

E cominciammo.

Carlo e Andrea si tolsero gli accappatoi, mostrando uno stato di evidente erezione, di fronte a quel bel bocconcino della mia amica, che nel frattempo avevo cominciato a spogliare, levandole l’impermeabile: la sua mise era davvero da togliere il fiato: reggiseno di pizzo rosso, che incorniciava le sue bellissime tette, sode e abbondanti, un microperizoma anch’esso rosso e le autoreggenti, con un pizzo molto alto…tutto come da mia richiesta…
Poi mi spogliai anche io…Eravamo sul tappeto persiano, nel centro della sala.
Lei era ormai di fronte noi..di fronte a tre uomini con il cazzo bello duro che non chiedevano altro che godere e farla godere…

Le presi dolcemente la mano e la guidai sul mio uccello, mentre Andrea fece lo stesso con la mano che era rimasta libera…Carlo si posizionò alle sue spalle e lentamente le slacciò il reggiseno, che cadde a terra, liberando le sue bellissime tette…Sharon ci stava masturbando, menando alternativamente i tre cazzi che aveva a disposizione…
Dapprima sembrò (o volle sembrare) un po’ imbarazzata, ma più maneggiava le verghe, più cominciava a prenderci gusto…
‘Ti piace, eh…non è vero, puttanella?’…le sussurrai all’orecchio. Lei chiuse gli occhi e rispose ‘Sì…mi piace…’ con voce roca…’Cosa ti piace? Dimmi…dimmi che ti piace il cazzo…che ti piace avere in mano i cazzi grossi e duri di tre sconosciuti…Dimmelo!’ e così dicendo la afferrai per la coda dei capelli…’Sì! Oddio…sì…Mi piace! Mi piace avere in mano…’ ..’Cosa?! Dillo dai!’…le urlai…’Sì mi piace avere in mano il cazzo! Mi piace massaggiarvi i cazzi!!! Sono belli duri!’…scoppiò a dire..completamente rossa in viso…quasi avesse rotto gli argini di un taboo tenuto per troppo tempo…
Ci lasciammo toccare ancora per qualche minuto, poi le misi una mano sulla spalla sinistra e le sussurrai all’orecchio..’Ora ci delizierai con la tua meravigliosa boccuccia…’ e così facendo aumentai la pressione della mia mano sulla sua spalla e la feci inginocchiare.
Era ormai partita: sapeva che era in gioco e avrebbe dovuto giocare fino in fondo.

Fu Andrea il primo, che senza molti riguardi le afferrò i capelli, come una corda e le mise in bocca il suo cazzone (ne ha uno davvero notevole, soprattutto perchè è bello largo) tra le labbra, spingendolo fino in gola e fermandola in quella posizione per alcuni secondi…Poi la passò al mio uccello e io le riservai il medesimo trattamento…mi piaceva possederla in quel modo..Quando fu il turno di Carlo, questi, prima di farsi succhiare giocò un po’ col suo viso, sbatacchiandole la nerchia sulla faccia, quasi a farglielo penare un po’…poi dopo qualche mugolìo di disapprovazione da parte di Sharon, il mio amico la bloccò con due mani e la scopò in bocca, nel vero senso della parola…
Andammo avanti così per una decina di minuti…dieci colpi a me, dieci a turno agli altri due…
Ad un certo punto lei sembrava quasi ‘ubriaca di cazzi’…La bocca sempre impegnata…Arrivammo perfino a metterle in bocca due uccelli insieme…che magnifica pompinara, la santarellina Sharon!

Arrivò il momento di proseguire, di accompagnare Sharon nell’inferno (Pardiso?) dei sensi sfrenati…

La staccai dal mio uccello…e la trascinai, tirandola sempre per i capelli, sul tavolo basso di legno pregiato, facendola sdraiare sulla schiena: le strappai il perizoma (ormai fradicio dei suoi umori, dato che si era arrapata totalmente succhiando i nostri cazzi) facendole emettere un gridolino di paura mista ad eccitazione, e mi buttai sulla sua meravigliosa fighetta…un po’ pelosa per i miei gusti, ma decisamente saporita…Lei mostrò di apprezzare, mugolando…e di più non avrebbe potuto fare, dato che , alternativamente, i cazzi dei miei due amici si occupavano di riempirle la bocca, non lasciandole mai il tempo di parlare…
Le mordicchiai il clitoride, leccando e rileccando, le allargai ben bene le labbra e mi dedicai alla sua passera con certosina dedizione…sentivo le sue contrazioni, e sentivo i suoi liquidi, specialmente quando allontanavo la lingua e infilavo il mio dito medio fino in fondo a quel ‘pozzo dei desideri’…
Prima un dito…poi due…poi tre…
‘Ah! Che bello! Cazzo che bello! Mi fai godere da morire!MMMh! MMMMH!’ fu una delle poche cose che riuscì a dire, prima che il cazzo di Andrea andasse a riempirle nuovamente la bocca…
‘Ora ti scoperò…lo sai, troia?!’..le dissi alzando la bocca dal ‘fiero pasto’…e puntando il mio randello all’ingresso della sua figa: ‘Ora ti scoperemo…e tanto anche! Così vedrai come sarà cornuto per bene quello straccio di fidanzato che ti ritrovi, ah ah ah ah!!!’ …’NOOO! Oddio che cosa sto facendo! No!! ‘ cercò di dire…ma era troppo tardi: la penetrai con decisione, strappandole un urletto di sorpresa e disapprovazione…ma mentre continuavo a muovermi dentro di lei, sentivo che la sua passera la stava abituando all’idea di essere fottuta da vera troia quale voleva essere in quel momento…
Ci alternammo in quella posizione tutti e tre, ognuno con il suo ritmo e ognuno con il suo ‘maglio perforante’…quanto era calda e accogliente, la nostra nuova amica!
Poi la feci alzare, mentre Carlo si sdraiava al suo posto, con il suo cazzo che svettava, in quella posizione…’Siediti su di lui, a smorzacandela! Dai puttanella! ‘ le dissi deciso..’Siete dei bastardi!’ mi rispose…Ma alla fine lo fece, sedendosi e prendendo dentro di sé il cazzone del mio amico…’AAAAh!! Ma quanto ce l’hai grosso?!!’ disse.
Il mio amico a guardò negli occhi e iniziò a pistonarla senza interruzione…sembrava una macchina obliteratrice…Lei godeva senza rumore, dato che Andrea si era posizionato col cazzo davanti al suo viso e fece nuovamente affaccendare la sua boccuccia…Mugolava come una gatta in calore…aspettai che fosse completamente presa e decisi di passare all’azione: silenziosamente, mentre era impegnata a sbocchinare e a farsi scopare dai miei amici, mi posizionai alle sue spalle: era perfetta, nella posizione della pecorina, con il suo buchetto del meraviglioso culo esposto…bello, rosa e soprattutto…….vergine.
Mi appoggiai dietro di lei, e brancandola per i capelli le dissi all’orecchio ‘Ora lo sai cosa ti faccio, troietta? Ti sodomizzo per bene….te lo schianto senta pietà questo bel culetto vergine che hai…Siii…te lo sfondo per benino…ah ah ah!!’ e così dicendo le appoggiai la mia cappella sullo sfintere iniziando una lenta ma inesorabile spinta…’NOOOOOO!!! NOOOO!! Il culo nooo! Non voglio! AAAHHIAAA!!! Bastardo,’ urlò…ma la bocca venne tappata subito dalla cappella del mio amico…Intanto io non le mollavo i capelli e con l’altra mano le allargavo le chiappe rendendo più facile (ma anche più dolorosa) la mia inculata a Sharon…
Lei cercò di resistere per qualche secondo, che dovette sembrarle interminabile, poi il suo meraviglioso culetto cedette di schianto…e il mio cazzo fece il suo trionfale ingresso nel ‘vergin budello’ della mia amica….che goduria!!!
‘AAAAh! AAAHIAAA!’ urlò a tutta voce…’MI fai male! ‘
E fu così che la mia amica venne sodomizzata dal sottoscritto, mentre veniva scopata dal basso da un uomo e ne sbocchinava forsennatamente un terzo…
Il limite era ormai passato: aveva tre cazzi nel suo giovane e bellissimo corpo, e stava donando piacere a tre uomini che di lei ormai non avevano più alcun rispetto sessuale…
Dai suoi occhi cominciavano a sgorgare lente alcune lacrime di dolore, ma più che fisico, spirituale: l’ammettere di essere stata scopata in modo così sconvolgente la faceva riflettere sul fatto di quanto, in fondo amasse il suo uomo, ma di quanto avesse, in fondo, bisogno di essere trattata, a volta come una troia.
Il circo andò avanti ancora per diversi minuti, nei quali ridussi il buco del culo di Sharon ad un pertugio di carne ormai sfondato…Gli orgasmi di lei ormai non si contavano più…

Poi ci fu il momento di concludere: ci fermammo per uscire tutti e tre ognuno dal proprio ‘buco’ e la facemmo accomodare in ginocchio sul tappeto.
Era ormai spossata: la presi per la coda di cavallo e le gridai:’Ora grida che vuoi la nostra sborra, troia!’ …’lei singhiozzò…poi mestamente disse:’ Sì…la voglio…’…io urlai’ Dì cosa vuoi…avanti!’…’Voglio la vostra sborra, bastardi! Datemela in bocca!!!’ gridò alla fine…
E noi la accontentammo…’LA costrinsi ad aprile le labbra e a tirar fuori la lingua…sulla quale riversammo a turno numerose schizzate di sperma bollente…senza farla ingoiare…tanto che diversa ne cadde addosso ai seni e sulle calze autoreggenti, imbrattandola tutta….’Ora ingoia, da brava!’ e così dicendo le feci chiudere la bocca, tappandole il naso, cosìcchè fu costretta ad ingoiare tutta quella sborra che le era rimasta nel cavo orale….

Da quella esperienza ne uscimmo tutti distrutti. Chi positivamente e chi no.
Sharon ne uscì sconvolta, ma non tanto per il fatto di essersi fatta possedere da tre uomini contemporaneamente, quanto per il fatto che aveva provato sensazioni che mai avrebbe pensato di provare…Ora, forse, avrebbe visto il rapporto col suo cornutissimo (era un dato di fatto) fidanzato in modo diverso.

Coraggio mia cara….la strada è quella giusta.

FINE

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