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Buona sera a tutti.

Mi presento sin da subito: io sono Il_Narratore.

Sono nuovo e questo è il mio primo racconto, spero prima di una lunga serie, in quanto ho in mente di pubblicare racconti di fantasia ma anche storie di vita vissuta. Ogni racconto sarà giudice di quello successivo in quanto alla fine della pagina lasceró il mio indirizzo email affinché possa leggere commenti e pareri che saranno usati come consigli sia per scrivere sempre meglio, sia per avere un’idea se i miei racconti piacciono a voi utenti ma non perdiamo altro tempo e cominciamo subito.

Mi chiamo Andrea e sono lombardo esportato da poco tempo, ma abbastanza per conoscere lei Laura, una tassista di 36 anni che lavora nella città di Milano.

Il giorno in cui sono arrivato in Lombardia, era un giorno di pioggia tipica milanese, che palesava un autunno ormai imminente e che non avrebbe lasciato più spazio alle belle e calde giornate di sole primaverili ed estive ma anzi dava spazio alla stagione fredda autunnale che poi sarebbe andata via via a perdersi verso un inverno, presumo freddo e gelido che ci accompagnerà verso la fine di questo anno disastroso, almeno così lo ritenevo fino al fatidico giorno. Come spiegavo prima, quando sono arrivato a Milano per lavoro, dovevo dirigermi presso l’azienda per firmare il contratto ma data l’emergenza ho preferito evitare tram, bus e metro e così ho optato per un taxi: solitario, ben protetto e senza rischi di assembramento. Appena avvicinatomi all’auto, la taxista monta su, io carico la valigia per non farle fare sforzi e monto su e così siamo andati. Un viaggio relativamente tranquillo con domande di routine, commenti sulla situazione generale che si è creata, commenti sul traffico milanese nelle giornate piovose e così via, finché non sono arrivato a destinazione. Dopo aver pagato, faccio per scendere dall’auto e lei mi lascia il suo numero, semmai avessi avuto bisogno di un altro trasporto, lo accetto volentieri e salgo su agli uffici e dalla finestra delle scale vedo lei che va via. Firmato il contratto e mangiato un panino in un bar li vicino, penso alla stanza che ho affittato dall’altra parte della città così mi adopero a trovare un mezzo che mi trasporti e nel mio cercare sotto la pioggia, mi ricordo dellq taxista di prima e mentre componevo il numero la vedo fermarsi accanto a me:

L: Non dirmi che ti eri dimenticata di me…

I: È vergognoso lo so ma tu piuttosto che ci fai già in zona.

L: Lasciato un cliente dall’altra parte della strada e ti ho visto che correvi sotto la pioggia e mi sono avvicinata…

I: Immagino che vedrai un sacco di gente ogni giorno e comunque ti sei ricordata di me… Posso farmi perdonare offrendoti qualcosa?

L: Volentieri! Questa è la mia ultima corsa quindi dopo di te sarei libera.

I: Perfetto! Allora il tempo che mi accompagni nella struttura dove sono, mi cambio al volo e si va a berci qualcosa!

L: Dai monta su che sei fracido…

Salgo nell’auto e si va. Nel tragitto verso la mia “casa” noto che è tutto chiuso, tranne qualche take away e la cosa non mi garba dato che non ho modo di potermi sdebitare con lei..

Arrivati sotto la struttura le faccio:

I: Credo che i piani sono saltati e dobbiamo rimandare.

Le porgo il prezzo indicato sul tassametro e mi fa:

L: Nono caro mio, mi offri una cena asporto e la mangiamo da te, la corsa la offre la casa.

Le sorrido e accetto la proposta. Arrivati in stanza ci spogliamo delle nostre cose ed è lì che ho avuto modo di osservare ed apprezzare anche il corpo della taxista: alta 173 cm, capelli neri con una treccia che scendeva sulla spalla destra, occhi castani, labbra carnose, corporatura giunonica con una 5a abb ad occhio e croce, un bacino largo il giusto che risaltava bei chiapponi e gambe lunghe con belle cosce invitanti. Anche il vestiario era ipnotico e risaltava ogni singola curva. La invito a sedersi alla scrivania e dopo aver ordinato, nell’attesa del fattorino, ho provato a creare un secondo posto vicino a lei così da poter mangiare entrambi sul tavolo della stanza. Il fattorino arriva dopo 20 minuti e lo liquido subito pagando e lasciando il resto come mancia e inizio a godere a pieno della compagnia di Laura. Dopo le varie domande di routine, si scopre il motivo del mio arrivo a Milano e soprattutto scopro che lei è sposata con due figli:

I: La tua famiglia si starà chiedendo che fine hai fatto…

L: Mio marito da cucinare ed i miei figli  e grandi. Non sono indispensabile al momento.

I: Allora ti fermi spesso a mangiare con i tuoi passeggeri?

L: Solo con chi si dimentica di me..

Ridiamo mentre la pioggia batte sul vetro. Finita la cena continuiamo a chiacchierare in maniera sempre più intima e con le parole iniziano ad esserci i primi contatti fisici, prima con le dita e poi con colpetti sulle braccia.

I: Posso farti una domanda sincera?

L: Certo prego…

I: Ma non ti capitano mai cose strane mentre lavori?

L: Io porto maggiormente maniaci e pervertiti che vedono una taxista donna e salgono su sperando di vivere una situazione tipo brazzers con il fake taxi…

Rimango colpito nella sua conoscenza in materia, e continua dicendo:

L: Tu no invece… Sei stato molto sulle tue e mi hai incuriosito.

I: Tra la firma del contratto e la stanchezza non ho potuto ammirarti per bene…

L: E quando ho tolto la giacca?

Silenzio….

L: Non dire che non hai guardato perché ti ho visto…

Divento paonazzo. Aveva visto che le stavo guardando le tette ma nel sentire questa frase, sentendomi così scoperto, l’erezione non si fece attendere. Lei butta giù l’occhio e lo risale immediatamente e con il viso rosso sorride.

I: Adesso sei tu che hai sbirciato…

Sorride ed annuisce.

L: Ora siamo pari…

Mi viene un’idea in mente e preso da un coraggio misto a follia, slaccio i pantaloni e li scendo insieme a boxer rimanendo con il membro duro davanti a lei.

I: 2 a 1 per te… Ora tocca a te altrimenti sono in svantaggio…

Mentre ridiamo entrambi, si alza e viene verso di me e ad una distanza molto pericolosa, mi guarda negli occhi e mi fa:

L: Il pareggio lo devi guadagnare…

Preso da un forte impulso, la bacio e subito prendo possesso della bocca infilandole la mia lingua che va ad intrecciarsi con la sua. Laura ricambia e mi si getta addosso, facendomi sentire le sue tettone sul mio ventre così che d’istinto inizio a palpargliele mentre le lingue vanno sempre più rapide, per poi staccarmi e sfilarle la maglia e rifiondarmi nella sua bocca mentre continuo a mungere quella bella tettona. La taxista non perde tempo e dubito inizia a segarmi mentre io prima le slaccio il reggiseno e poi le faccio pressione sulle spalle e  la faccio infinocchiare davanti a me:

L: E adesso che vuoi fare? Mi sembra che siamo in parità di nuovo…

I: Continuare la partita a modo mio.

Detto ciò la prendo per la testa e le ficco il mio cazzo in bocca. Inizio a pomparle la faccia con più foga e la troia non è per niente dispiaciuta anzi asseconda i miei movimenti e così inizia a sbavare sul cazzo e a far colare la saliva sulle sue tettone.

L: Mmmnmh Mmmmmh Mmmmmh!

I: Ti piace vero troia? Chissà se questi maniaci hanno beneficiato della bella taxista milanese…

Laura mi guarda negli occhi e tra un colpo di lingua sui coglioni e l’altra mi fa:

L: Mio marito non passa più sotto la porta ormai….

Quella frase mi fa salire una violenza dentro che fa uscire il maniaco sessuale che è in me. Dopo averle scopato per bene le tettone, la prendo per la treccia e la rimetto in piedi così da poterle sfilare pantaloni e mutande e farla girare in modo da darmi le spalle. Dopo averla baciata e munta, la spingo sul tavolo costringendola a mettersi a pecora e le metto il cazzo nella sua figa fracida tutto di un colpo:

L: Aaaaah!!!!!! Mmmmmmh!!!! Siii scopami forte porco! Mmmmmm!!!

I: Hai la figa così larga che secondo me tuo marito lo tradisci dai tempi del fidanzamento vero troia?

A quelle parole, Laura cominciò ad assecondare i miei colpi ben assestati con dei movimenti di bacino precisi e diretti. La tenevo sempre per la treccia per tutto il tempo della pecora mentre la riempivo d’insulti e più continuavo e più lei gemeva:

L: Siiiii!!! Continua così!!!! Scopami forte!!!!

L: Laura sei una lurida troia, tutti devono sapere quanto lo sei e vedrai quanti maniaci verranno nel tuo taxi mmmmm!

L: Siiiii tanti maniaci, tanti cazzi per me mmmmmm!!!

I: Chissà quei bastardi dei tuoi figli se sono di quel cornuto che hai a casa o hanno il padre in giro per Milano mmmmm!

L: Non lo so e non m’interessa ma sicuro sono nati da belle scopate che mi sono fatta!

Stanco della pecora, l’ho presa e messa su di me a smorzacandela così da poter vedere quelle belle tettone sballonzolare mentre gliele sbavavo per bene durante la mungitura:

L: Di mmmmmmh mungimi come una vacca da latte! Quando allattavo ho fatto dissetare tutti i passeggeri!! MMMMMH! Siii continua a scoparmi porco!

I: Laura!!!! Sei una troia schifosa! Ti scopo tutta per bene! Che belle tettone morbide e sballonzolanti che hai mmmmmmh!!!!!!

Sentivo lo sperma salire su nell’uretra e quando stavo per uscire per sborrarle in bocca, si avvinghia a me con le gambe costringendomi a rimanerle dentro:

L: Sborrami dentro che mi piace essere gravida!

A quelle parole non ho potuto reggere a quel piacere immenso così, mentre le metto la lingua in bocca, con una mano la tenevo a me mentre con l’altra continuavo a palpare le tettone e in questo misto di movimenti sento uscire su dal mio cazzo diversi sfiottoni, accompagnati da gemiti di piacere di Laura che, nello stesso momento, stava avendo un copioso orgasmo. Dopo aver sborrato, Laura scese a pulirmi il cazzo con la sua bocca da troia facendo un lavoro da manuali. Si rivestì immediatamente dopo in quanto si era fatto tardi e dopo avermi baciato di nuovo, uscì dalla porta e se ne andò via.

Io ho proseguito la mia vita tranquillamente ma una curiosità mi è saltata su così decisi di mandarle un WhatsApp:

I: Ehilà troia… Come va?

L: Tutto bene. La vuoi sapere la novità?

I: Fammi indovinare: ti hanno violentato nel taxi?

L: a Luglio nascerà tuo figlio.

Se la storia vi è piaciuta, mandatemi un vostro responso all’indirizzo:

salvofico87@virgilio.it

Spero che il racconto vi sia piaciuto e che abbia eccitato donne e uomini.

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