Skip to main content
Racconti Erotici Etero

La Torinese

By 24 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La Torinese

è una sera d’estate di paese classica, il vento caldo attraversa le vie e arriva sino in piazza movendo un po’ l’aria.
Al pub siamo sempre i soliti scemi, non siamo riusciti a metterci d’accordo per una destinazione e siamo lì ancora all’una di notte a bere e a sparare cazzate.
Da bravi siciliani ogni ragazza che ci passa di fronte interrompe i nostri discorsi e si prende una bella dose ‘Minchia che bona’. che tette’ me la farei subito’. Anche stasera secondo me non si va da nessuna parte, pub fino alle 3 e poi solito pokerino fino all’alba. Tanto siamo tutti in ferie.
Mi accendo una sigaretta e ti vedo, sei seduta al tavolo accanto al nostro ma non molto vicina.
Capelli a caschetto castani, piercing sopra il labro , brillantino sul naso molto sexy, shorts di jeans alla ‘Daisy Duke’ che lasciano libere due gambe semi abbronzate da paura, ballerine color schacchiera, top nero scollato che mi fa intravedere una bella terza di tutto rispetto.
Conosco ogni cliente seduto nel pub, tu da dove spunti?
Con una gomitata ti faccio guardare da un mio amico seduto accanto a me e poi gli chiedo informazioni su di te ‘è torinese mi pare ‘ dice ‘ è la cugina di Roberta, è arrivata da un paio di giorni l’ho vista ieri a mare’.
Si vede che non sei di qui, siete quattro ragazze al tavolo a bere. Ma tu sei l’unica con una bottiglia Heineken in mano, le tue amiche ovvero le mie paesane, bevono dal bicchiere e sono vestite tutte firmate, super eleganti, con le loro borse super fashion. Perché vestirsi così per bere birra martedì sera al pub all’aperto sotto casa resta un mistero.
Sei magnetica, non faccio che guardarti. Tu forse lo hai capito e mi fai impazzire. Parli gesticolando facendo muovere il top e il suo sodo contenuto. Bevi in modo sensuale, giocherellando mettendoti in bocca più di mezzo collo di bottiglia. Ti siedi a gambe aperte.
Minchia non capisco più niente! Ti prenderei alla pecorina qui davanti a tutti’.
I ragazzi parlano ma io manco li ascolto ogni tanto annuisco tanto per.
Ad un certo punto ti alzi e vai dentro il pub, non aspettavo altro.
‘Ragazzi sto giro lo offro io, non vi azzardate!’
Entro dentro anch’io, pago il conto alla cassa e tu sei lì che aspetti al banco dei gelati per un cono. Te lo darei io un cono’.
Mi avvicino.
‘Ciao.’
‘Ciao’ mi rispondi con un sorriso. Dai vicino noto i tuoi occhioni castani che ti danno un’area da porcellina.
‘Gelatino?’ ti chiedo io.
‘ Eh si, sto morendo di caldo’ mi dici tu.
‘Ma tu non sei di qui vero?’
‘No, sono di Moncalieri. Sono ospite da mia cugina, lei è di qui. è seduta al tavolo con me’ e me la indichi da dentro il pub.
‘Ah sei la cugina di Robertina!’ fingo di non sapere.
Mentre aspetti il gelato mi racconti che ti chiami Licia, che ti è saltata la vacanza con le amiche in Grecia perché i tuoi non si fidavano a farvi partire da sole anche se eravate maggiorenni, così per non rovinarti l’estate ti hanno concesso di venire dagli zii in Sicilia.
Io ti racconto le mie esperienze con i miei, che anch’io quando ero fresco maggiorenne non avevo tutta sta libertà ma ora che sono all’università le cose sono cambiate e via dicendo.
Abbiamo preso subito confidenza. Sei solare e divertente e hai un fisico da urlo.
Ti prendi il gelato e ovviamente lo offro io. Torniamo fuori, dei miei amici c’è né la metà: chi si è andato a coricare, chi è andato a farsi un pokerino. Insomma sono solo, saluto gli ultimi al tavolo e ti accompagno al tuo posto.
‘ Ehi Robi, ma dove la tenevi una cugina così bella. Perché non la invitavi prima?’ chiedo a tua cugina Roberta.
‘Noi siamo tutte belle di famiglia’ mi risponde un po’ scocciata Roberta.
‘ Si ma alcune di voi lo sono molto di più’ le dico io indicando Licia.
‘Si vabbè ‘ dice Roberta tagliando corto ‘ Senti Licy noi andiamo al paese accanto che ci sono degli amici miei che fa vieni?’
Tu mi guardi, hai visto che sono rimasto solo. ‘No Roby, mi sono strapazzata oggi a mare. Torno a casa. Ma tu vai non ti preoccupare’.
‘ Dai Robi l’accompagno io, tanto sono 500 metri.’ Intervengo io.
‘ Ok, qua ci sono le chiavi. I miei tornano tra un po’, avevano una cena mi sembra. Ci vediamo più tardi.’ Così dicendo Roberta se ne va con le sue amiche.
‘Senti ma vuoi salire subito? Fammi un po’ di compagnia. Ancora è presto ‘ le dico subito per non farla salire ‘ tanto stanca sei?’
‘Si ok. No, le ho detto che ero stanca perché mi seccava andare con lei e le sue amiche snobbine’.
Ci sediamo in una delle panchine vuote verso la fine della piazza.
‘ Mi sono accorta che mi hai guardato tutta la sera’ mi dice subito a bruciapelo lei.
‘ Ah te ne sei accorta?’ le dico io ridendo. ‘Per avere diciotto anni sei sveglia!’ ti stuzzico.
Tu mi lanci uno sguardo di sfida molto malizioso e mi dici ‘Scemo, io sono sveglissima!’
‘Buono a sapersi’ ti dico mentre ti accarezzo la coscia. è morbida e setosa al tatto.
Capisco che non ti sono indifferente. Infatti mi lanci uno sguardo languido che vuole dire solo una cosa’
Ci baciamo. La tua lingua entra timida nella mia bocca ma quando anch’io ricambio eccola che si fa più intraprendente. Che bocca calda e accogliente pregusto già il momento in cui ci infilerò il cazzo.
Il bacio diventa sempre più appassionato, ora le nostre lingua si scontrano frementi. Comincio ad accarezzarti il seno, infilo una mano nel tuo top, cerco il tuo capezzolo ci gioco, lo strizzo, lo voglio. Ti voglio.
Con l’altra mano afferro la tua e te la porto sul mio cazzo. Senti quanto è duro, è un pezzo di ferro.
Tu non fai molti complimenti, abbassi la cerniera dei bermuda e infili la tua manina.
Lo afferri con violenza e lo cominci a segare, sembra che me lo voglia strappare quanto lo stringi.
Ci stacchiamo dal bacio e ci ricomponiamo, siamo sempre in piazza anche se appartati.
‘Non c’è la faccio più’ mi dici tu con quell’aria da gattina.
‘Neanch’io, ho voglia di scoparti’ ti dico guardandoti negli occhi.
‘Andiamo da me, tanto i miei zii tornano tardi’ dici alzandoti in piedi.
Andiamo da te.
Apri il portone e ci infiliamo subito dentro per non farci vedere dal vicinato. Saliamo le scale, tu sei davanti a me e cominci a sculettare. Ah sì? Tifaccio vedere io. Ti infilo una mano negli shorts da dietro mentre ti blocco con l’altro braccio.
Il mio dito non incontra ostacoli sono già contatto con le labbra della tua fichetta che è un lago.
Ti scappa un gemito di piacere poi ti giri e mi dici ‘Non qui! Andiamo dentro sto impazzendo.’
Arriviamo a casa dei tuoi zii. Appena ti richiudi la porta alle spalle ti sono già addosso.
Ti infilo subita la lingua in bocca prepotentemente, voglio godermi ogni centimetro della tua lingua.
Con le mani ti sbottono subito gli shorts che tu fai scivolare sotto i piedi.
Le tu mani cercano subito il mio cazzo. Hai la mia stessa foga, mi piace. Giù la cerniera abbassi i boxer , ed eccolo qua il bastone che tra poco ti godrai.
Ricomincia la tua sega violenta, sei abbastanza esperta chissà quanti cazzi hai tenuto in mano’.
‘ Andiamo di là’ mi dici con un filo di voce, ormai sei partita.
Arriviamo in una stanza con due letti uno a una piazza e mezza col copriletto rosa e tanti cuscini e peluches, l’altro è una di quelle brandine che si aprono al bisogno.
‘ Qui sul letto di mia cugina che è più largo’ mi dici con un sorrisino mentre ti sfili il top e tiri fuori due belle tette sode con due capezzoli piccolini ma molto invitanti.
Io mi libero dei bermuda, dei boxer e della camicia e ti butto sul letto.
Sei sopra di me, continuiamo a baciarci mentre le nostre mani accarezzano i nostri corpi finalmente nudi.
Ti spingo la testa verso il basso.
‘Prendimelo in bocca’ ti dico.
Tu mi fai il tuo classico sorrisino malizioso mentre mi fa uno sguardo innocente come se non sapessi di che sto parlando.
Mi metto seduto sul bordo del letto, tu scendi e ti metti in ginocchio per terra davanti a me.
Lo impugni con decisione, poi ti avvicini piano piano. Quanto cazzo ci vuole?
Dai dei piccoli bacetti a timbro lungo tutta l’asta mentre continui a segarlo con decisione.
Tiri fuori la tua lingua, lecchi la cappella poi scendi e in un attimo lo hai fatto sparire .
‘Mmmmmmmmmmmmmm brava’ la tua bocca è fantastica è calda quasi come la tua fica e umida uguale.
Il ritmo però non mi soddisfa perciò ti afferro per la nuca e ti do io il ritmo. All’inizio quasi ti affoghi ma poi vai sempre più veloce. Come succhi bene, sento l’incavo delle tue guance sul mio cazzo. ‘Succhiamelo’si così’dai Licia continua’.
Con la meno scendo a torturarti un po’ le tette, le strizzo una contro l’altra, ti stuzzico i capezzoli con il pollice.
Ti piace lo so, infatti arrivi sempre più in fondo tra poco mi ingoi anche i coglioni.
Con una mano adesso scendo dentro il tuo perizomino nero. Lo scosto e comincio ad accarezzarti la tua fica bagnata.
Sei bella depilata e praticamente un ruscello. Ti infilo un dito dentro, poi due. Li muovo, li agito sei caldissima.
Non aspettavi altro. Aumenti il ritmo del pompino, con la stessa foga con cui mi scappellavi la minchia prima.
‘ Si così’ti vengo in bocca e devi bere tutto’devi ingoiare tutta la mia sborra Licia’
Ti blocchi, lo esci dalla bocca e continuando a farmi una sega mi dici ‘No, non mi piace, non l’ho mai fatto.’
‘ Se non l’hai mai fatto che ne sai che non ti piace? Dai ingoia. Non vorrai mica fare la snobbina.’
Ho toccato il tasto giusto. Mi guardi con la stessa aria di sfida di prima e ricominci a succhiarmi il cazzo come una aspirapolvere.
Anch’io muovo più velocemente le mie dita dentro di te, ti sto facendo un bel ditalino.
Non c’è la faccio più sei una pompinara fantastica.
‘Dai sto per venire’si così’siiiiiiiiiii’.
Per sicurezza ti tengo bloccata la testa no voglio che all’ultimo minuto fai la gne-gne e ti sposti. Ma non c’è ne bisogno resti bloccata col mio cazzo in bocca mentre vengo, inondandoti la bocca di sperma. Uno, due, tre spruzzi che ti finiscono dritti in gola mi dirai dopo. Continui a succhiare raccogliendo le ultime gocce di sborra.
Poi ti levi il cazzo dalla bocca e aprendola di fronte a me mi fai vedere che hai lo sperma ancora in bocca poi con il tuo solito sguardo di sfida mi guardi negli occhi, chiudi la bocca ingoi e mi fai vedere che lo hai bevuto tutto.
‘Brava gioia’ ti dico mentre ti infilo un terzo dito in fica e comincio a muoverli più velocemente. Adesso sono io ad avere foga e ad aumentare la velocità del ditalino.
‘Siiiii’.ti prego non ti fermare’.mi piaceeeeeeeee’.
Stai per venire lo capisco dagli spasmi della tua fica e io ho voglia di provocarti.
‘Brava la mia troietta. Sei la mia troietta vero Licia?’
‘Siiiiiiiiiiiiiii’sono la tua troia’si mi fai morire’siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii’.
Vieni gridando, ansimando forte, sei sudatissima ma soddisfatta.
Ho le dita piene del tuo succo, le esco e le assaggio. Che buon sapore.
Tu mi guardi sorridendo e appagata.
Sentirti dire che sei la mia troia mi ha risvegliato il cazzo, che a dire la verità è sempre rimasto sempre sull’attenti.
Mi alzo in piedi ti do una mano e ti sollevo. ‘Ora voglio scoparti troietta’ ti dico io.
Tu mi dai un bacio sulle labbra e ti sfili il perizoma e sali sul letto a gambe a perte, ma io ti fermo ti faccio scendere e ti metto a pecorina appoggiandoti sul letto ma con i piedi per terra.
Ti allargo le cosce, tu assecondi tutti i miei movimenti come una brava cagnolina.
Ti massaggio la fica e in un colpo solo te lo infilo tutto dentro. Tu sei ancora bagnatissima per il precedente orgasmo e la mia minchia non incontra nessuno ostacolo.
Tu rimani senza fiato e cominci a gemere di gusto.
‘ ti piace il mio cazzo vero Licia?’
‘ Si mi piace il tuo cazzo’.sfondami dai’.spaccami’.
‘ Brava la mia troietta’sei una gran troia Licia lo sai?’
‘Si sono la tua troia’mi piace farmi spaccare dal tuo cazzo’non ti fermare’ lo voglio tutto per me’.
Mi piace provocarti, mi piace sentire e vedere quanto sei troia e quanto ti piace il mio cazzo.
Ti scopo in maniera selvaggia, lo esco fino quasi alla cappella e poi te lo rimetto dentro sempre più forte’ sempre più veloce’ sempre con più foga’
La tua fica aderisce come un guanto al mio cazzo’che calda sei’quasi scotti’mi fai un sangue!!
Scopiamo così per un buon quarto d’ora. Sento arrivare il secondo orgasmo ma tu mi anticipi.
‘Siiiiiiiiiiii’ancoraaaaaaaaaaaaa’non ti fermare’.sto venendo di nuovoooooo’non ci credo’o diooooooooooooooooooooooo’
‘Si vieni’troia’.ti spacco la fica’fammi sentire quanto adori il mio cazzo’.
‘Siiiiiiiiiiiiiii’.ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh’che belloooooooooooooo’.
Vieni urlando più forte di prima stringendomi il cazzo con i muscoli della tua fica come se me lo stessi stringendo con le mani.
Crolli con le testa e il busto sul letto sfinita mentre io continuo a pomparti ancora il mio uccellone nella tua fichetta.
Anch’io sto per venire, te lo dico e stavolta mi spiazzi tu.
Velocemente te lo sfili da dentro, ti siedi sul letto e lo metti tutto in bocca succhiando come una puttana navigata.
‘Vienimi in bocca’ho di nuovo voglia della tua sborra’dai sono la tua troia!’
Eh brava la mia troietta hai imparato subito eh?
Stavolta vengo in silenzio respirando forte e tu sei molto più brava di prima ingoi tranquilla mentre ti vengo in bocca.
Mi guardi con la tua classica aria di sfida e mi dici ‘Sono stata brava?’
‘Bravissima Licia’.
Il letto di tua cugina sembra una zona di guerra tutto sfatto, umido per il nostro sudore e dei nostri umori.
Tu lo guardi e dici ‘Mamma mia che confusione. Non penso che le farà piacere, ora glielo devo pure sistemare. Che palle!’
Mi accorgo di avere ancora qualche goccia di sborra sulla cappella e allora prendo la camicia da notte di Roberta sotto il cuscino e me lo pulisco per bene. Poi mi giro verso Licia e le faccio l’occhiolino. Scoppiamo a ridere tutti e due mentre ci rivestiamo.

Questo è il mio primo racconto. Per commenti o critiche: burningman@outlook.it

Leave a Reply