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La troia della porta accanto

By 3 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Vivevo in un piccolo condominio di 6 appartamenti, di fronte a me viveva una famiglia composta da marito, moglie e 2 bambini. Lui era un uomo ordinario, non sembrava avesse delle caratteristiche particolari, mentre la moglie si poteva dire che era una bella donna, sui 35 anni, usava degli abiti molto attillati che gli modellavano il magnifico corpo, le tette erano prorompenti che la sua blusa faceva fatica a contenerli, oltre ad avere un magnifico culo e senza dimenticare il viso, bello, incorniciato da due splendidi occhi marroni in contrasto col rosso dei suoi capelli lunghi, che spesso portava raccolti e che gli davano una parvenza di nobiltà con quel collo lungo. Quando camminava, attraverso la mini gonna, le sue chiappe ondeggiavano seguendo il ritmo dei suoi tacchi di 12 centimetri. Io, avevo 30 anni e in questo appartamento vivevo da solo, ogni tanto ricevevo qualche amica con cui passavo la serata, ma il mio grande desiderio restava lei: Giulia, la mia vicina della porta accanto. Quando la incontravo sulle scale, sentire il suo profumo di donna mi faceva sballare come se mi fossi fatto una canna, ma a parte i convenevoli e i saluti non mi riusciva dire altro, non sapendo tra l’altro come affrontare un discorso diverso, sapendo la sua situazione. L’occasione si presentò un giorno che ero in casa, sentì bussare alla mia porta, andai ad aprire, era lei che si presentò con una vestaglia molto trasparente e sotto un babydoll, rimasi sorpreso da questa sua visita, e aspettai che parlasse:

– Scusi signor Mario, se la disturbo, ma in casa è scoppiato credo il tubo del lavandino e ho tutta la cucina allagata, mio marito è al lavoro e non so come fare, potrebbe darmi una mano e vedere cosa si può fare?

Non mi sembrava vero che Giulia avesse bisogno del mio aiuto, ed era forse l’occasione giusta per entrare in confidenza con lei.

– Si signora Giulia, il tempo di prendere la cassetta degli arnesi e sono da lei, vediamo cosa si può fare.
– Grazie Mario, venga l’aspetto in casa, intanto che cerco di asciugare un poco d’acqua dal pavimento.

Presi la cassetta degli attrezzi e entrai in casa sua, effettivamente in cucina c’era molta acqua, e la poverina con uno straccio cercava di raccogliere l’acqua dentro un secchio, gli dissi di fermarsi e di aspettare che riparassi il guasto e che dopo l’avrei aiutata anche io a raccogliere l’acqua. Andai sotto l’acquaio e notai che l’acqua era uscita da li, quindi smontai i tubi, dentro c’era un po di tutto, avanzi di mangiare e alcune guarnizioni erano rotte. Cambiai le guarnizioni e pulì i tubi e quindi rimontai tutto. Appena finito aprì l’acqua per constatare che non ci fossero altre perdite, alla fine era tutto a posto. Quindi dissi a Giulia di portare degli stracci che avremmo raccolto insieme l’acqua.

– Ma no, Mario è già stato tanto gentile con me, adesso gli faccio un bel caffè e intanto che lo beve io raccolgo l’acqua, si metta a sedere comodo che io intanto preparò il caffè.

Non mi restò che accomodarmi sulla sedia, intanto che lei preparava il caffè, girata la potevo guardare, e cercare di scrutare attraverso la vestaglia le sue forme, era veramente bella anche così senza trucco e i capelli sciolti. Quando il caffè arrivò lei mi porse la tazzina e lo zucchero e mentre io sorseggiavo più lentamente possibile, lei si mise a raccogliere l’acqua sul pavimento, ma chinandosi la vestaglia si bagnava e a quel punto fece una mossa che neanche io mi aspettavo.

– Accidenti mi sono bagnata la vestaglia, scusi Mario se me la tolgo, non si scandalizzerà per questo?
– No, no Giulia, faccia con comodo, per una bella donna come lei non si scandalizzerebbe nessuno.
– Grazie per il complimento, ma anche lei è un bell’uomo!!

Giulia si tolse la vestaglia appoggiandola sopra una sedia, e rimase in babydoll, adesso potevo vedere le sue gambe perfette e attraverso il babydoll le punte dei suoi capezzoli e sotto era senza slip anche se non riuscivo a vedere la sua figa, ma intanto che era chinata a raccogliere l’acqua, da dietro l’indumento era salito e potevo vedere il solco delle sue natiche, sentì il mio uccello sobbalzare a quella vista, e quasi mi provocasse si chinava sempre di più in modo che il leggero tessuto salisse sempre più su, vedevo le sue chiappe muoversi con il movimento delle braccia, ero veramente eccitato e da costringermi a non saltargli addosso. Quando ebbe finito, si tirò su e venne a sedersi accanto a me e il suo tono di voce diventò confidenziale.

– Meno male, Mario che eri a casa, senza di te non avrei saputo cosa fare.
– Ma ti pare Giulia per me è stato un piacere venire qui a darti una mano, e non mi è sembrato vero vederti alla mia porta.
– Veramente?? Non sapevo di farti questo effetto, non hai mai preso iniziative con me, delle volte ho pensato che eri gay e non ti piacessero le donne’
– Ahahaha’no’no’non sono gay, mi piacciono le donne e tu in modo particolare’ma non sapevo come affrontarti, sapendo che sei sposata e quindi avevo paura di rimediare una pessima figura’
– Ma dai’sei così timido’e hai paura di prendere iniziative’
– No, non sono timido, ma in questo caso è stato più un fatto di abitare vicini e quindi non volevo complicare il rapporto di buon vicinato.
– Ma ti piaccio veramente?
– Si, mi fai impazzire, anche in questo momento che sei vicina a me, vorrei saltarti addosso, sentire il tuo profumo, sono eccitato.
– E cosa aspetti a saltarmi addosso? Hai paura che io ti respinga?

A quelle parole mi catapultai sopra di lei, iniziando a baciarla forsennatamente, il mio cazzo dentro i pantaloni era teso come una corda di violino, lei ricambio con uguale passione il bacio dandomi la lingua da succhiare, mentre le sue mani correvano sulla patta dei miei pantaloni, la sentivo armeggiare con la cintura dei jeans e i bottoni, fino a quando non sentì la sua mano nuda che impugnava la mia bestia e muoveva su di essa. Gli tolsi il babydoll e rimase nuda, era uno spettacolo quel corpo meraviglioso, con quelle tette e i suoi capezzoli irti, la sua figa era depilata completamente, si sedette di nuovo sulla sedia prendendo il mio cazzo e guidandolo dentro l’incavo delle sue tette, facendomi una magnifica spagnola, io con gli occhi chiusi e la testa reclinata all’indietro mi godevo quel magnifico massaggio, infine sentì la sua lingua che giocava con la mia cappella, ogni volta che spingeva con le tette il mio cazzo verso la sua bocca. Mi staccai da lei e mi accovacciai in mezzo alle sue cosce, tenendole su e appoggiandole sopra le mie spalle, in questo modo avevo accesso alla sua figa depilata che sembrava quella di una bambina, la mia lingua corse sul suo clitoride e il contatto la fece rabbrividire, intrufolai la lingua dentro la figa umida leccando il suo sapore, era molto profumata, evidentemente era una donna che teneva molto alla sua pulizia, le leccate che gli dava gli procuravano dei brividi, lo sentivo da come con i piedi sulle spalle mi spingeva verso di se. Poi mi disse di fermarmi un attimo, si alzò e la vidi sparire e comparire subito dopo con una coperta che stese per terra e lei si sdraio sopra, invitandomi a raggiungerla:

– Vieni, continua’voglia leccare anch’ io il tuo cazzo’mettiti a 69 e continua a leccarmi’voglio sentire il tuo bastone nella mia bocca’

Mi misi nella posizione richiesta continuando a leccare il suo buco, e sentì la sua bocca avviluppare il mio cazzo e imprigionarlo tra le sue labbra, era un pompino magnifico, gli sollevai i glutei in modo da avere accesso anche al suo buco di culo e leccarlo, anche quello era perfetto, un buchino piccino che evidentemente il marito usava poco. Siamo stati per circa 20 minuti a leccarci, poi sentì il bisogno impellente di chiavarla, mi misi sopra di lei nella posizione classica, lei guidò il mio cazzo dentro la sua figa e fui subito dentro, in quel modo potevamo baciarci e sussurrare i nostri sentimenti.

– Ti piace il mio cazzo? la tua figa mi fa impazzire’da quanto tempo è che sognavo di scoparti’e adesso sono dentro di te’
– Si, è favoloso il tuo cazzo che mi trivella la figa’sbattimi’così’fammelo sentire’tutto’mmmm’fottimiiii’Mario’.fammi sentire’troiaaa’.si mi eccita’farmi sbattere qui’per terra’nel pavimento’come una cagna..
– Giuliaaa’.prendilooo’ti scasso tutta la figaaaa’non credevo’.che eri’. cosììì’.porcaaa’toh’toh’toh’voglio’fottertiii’tuttaaa’ti voglio’ scassare’anche’il culoooo’troiaaaa’.
– Si’.rompimi’tuttaaaa’porcoooo’fammiiii’sentireee’la tua mazza’ fino all’uterooo’sbattimiiii’i coglioniiii’siiiii’cosìììì’mmmm’che belloooo’.mi sentooo’tantooo’troiaaaa’.
– Il cornutoooo di tuo marito’non ti fotte’cosììì? Dimmeloooo’porconaaa ti piaceee’farlooo’cornutooo’verooo??
– Mi fa sentireee’cagnaaa’e puttanaaa’essere sbattutaaa’qui’in cucina.. come una luridaaa’cagnaaa’fottimiiii’siii’il tuo cazzooo’mi sta’distruggendo’la passeraaa’con luiii’non potreiii’maiii’essereee cosììì’e inveceeee’la mia’naturaaa’è di essereee’troiaaa’chiavamiii piùùù’forteeee’daiiii’spaccamiiii’ancheeee’il culoooo’

A quella richiesta non aspettai oltre, era quello che desideravo, la feci mettere a quattro zampe sulla coperta, con le mani gli tenevo aperte le chiappe, mentre con la lingua roteavo intorno al suo buchetto, sputandogli sopra e col dito cercavo di allargare il suo buco. Il suo sfintere si stringeva intorno al mio dito, capivo che dovevo avere molta pazienza e lavorare di lingua prima di adattare il suo buco di culo alla grossezza del mio cazzo. Pazientemente leccavo e infilavo anche il secondo dito, facendolo scorrere come se fosse il mio pene, sentivo la pressione allentarsi e scivolavo dentro adesso con meno difficoltà, tanto da inserire anche il terzo dito, sputando sempre senza soste sul suo ano, intanto che gli tenevo le dita dell’altra mano dentro la figa e lei si aiutava masturbandosi il clitoride. Anche con il terzo dito si era adattato al suo retto e sentivo i suoi umori sciogliersi sotto l’incalzare delle mie dita, adesso era pronta a farsi inculare, sputai anche sulla mia cappella e la puntai sul suo ano, spingevo per far passare la testa, una volta passata quella sarebbe stato più facile penetrarla, diedi un colpo secco ed essa entro, Giulia ebbe un lieve lamento, ma dopo spingendo il cazzo avanzava lentamente dentro il suo pertugio, fino ad arrivare in fondo, muovevo lentamente il mio bastone dentro quel culo quasi vergine, tenendo Giulia per i fianchi.

– Ecco, mi stai inculando’muoviti piano’te lo dirò io’quando devi accelerare’mi stai sfondando il culo’ma voglio’prenderlo tutto’e mi devi sborrare dentro’non nella figa’che non prendo nulla’ti piace incularmi’porco’
– Si è sublime, essere dentro il tuo budello’mmm’il mio cazzo’tira a bestia’voglio sfondarti questo bel culo’da troia’non immaginavo che fosse così bello incularti’in questo buco stretto’hai un culo superbo’sai quante volte ti osservavo’mentre camminavi’con quelle chiappe che ballavano davanti a me’adesso’ti sono’dentro’fino’ai coglioni’e tu sei la mia vacca’da monte’
– Dai’adessooo’spingilooo’fino’in fondooo’uuuhhh’mmm’.voglio sentirlo’fino’alle palleee’fottimiiii’.scopamiii’il culooo’porcoooo.. chiavaaa’questa’troiaaaa’questa’.vaccaaaa’divertitiiii’a fottermiii.. ‘sentoooo’che mi farai’godereee’.come una bagasciaaa’sentooo’ il tuooo’cazzoooo’che mi trivellaaa’.chiavamiiii’inculamiiii’oohhh’ siiii’ancoraaaa’pompamiiii’
– Prendiloooo’puttanaaa’della porta accantooo’ti sfondoooo’.tuttaaaa’ toh’toh’toh’toh’sentiii’come’entra’adessooo’come..nel burro’ il tuo culo adessooo’è’apertooo’lo sentiii’vaccaaa’
– Siiiii’.lo sentooo’.mi stai squartandooo’mi stai aprendooo’come’ una cozzaaa’il buco’del’culo’maialeee’aah..aahh..aahh..aahh..aahh… aahh’aahhh’siii’aahh’siii’aahhh’siiii’.ancora’ahh..aahh..aahh’ siiii’aahhh’aaahhh’aaahhhh’cosìììì’.siiii’.aaahhh’uuuhhh’daaiii che vengooo’spingiloooo’tuttooo’non ti fermareeee’.fottimiiii’daiii che stooo per venireeee’.sssiiiii’.vengoooooo’.sbrodooooo’.AAAHH UUUHHH’.AAARRRGGG’.SIIIIII’.VIENIIII’.ANCHE’TUUU’. DAIIII’..SBORRAMIIIII’.IN’.CULOOOOO’..AAAAHHHH’.
– SBORROOOO’.VACCAAAA’.TI RIEMPIOOO’IL CULOOOO’DI.. SBORRAAAA’.TOH’TOH’.TOH’TOH’ABBUFFATIII’CON’. IL MIO’SPERMAAA’.OOHHH’.TUTTOOO’.SIIII’DENTROOO.. MMMM’mmm’mmm’

Rimanemmo in questa posizione per diversi minuti, io che muovevo il mio cazzo, ormai spremuto semirigido, dentro il suo retto, mentre il respiro di Giulia si affievoliva, per tornare alla normalità, io che ritiravo lentamente il mio cazzo da quel buco, uscendo dal suo sfintere con un plop, a seguire una parte del mio sperma, mentre il resto rimase dentro il suo culo. mi misi accanto a lei sul pavimento con la faccia verso l’alto e tutti e due ci gustavamo la chiavata appena terminata senza parlare. Fino al momento che io non interruppi il silenzio:

– Allora cosa ne pensi?
– Penso’che è stato bello’e mi piacerebbe rifarlo ancora’
– Ma quando??’adesso???
– Perché non ce la faresti??
– Penso di si’abbiamo ancora tempo?
– Non molto, perché dovrei andare a prendere i bambini a scuola’forse il tempo di farti un pompino’
– Beh’non mi sembra vero’anche se preferirei chiavarti ancora dentro la figa e poi venirti in bocca’
– Tesoro’dovremmo’fare una sveltina’ti sembra una bella cosa’meglio che ti faccia un pompino io, e mi godi in bocca’voglio gustarmi il tuo sperma e berlo’
– No, voglio che godiamo insieme’facciamo un 69 mentre io ti lecco la figa tu mi pompi il cazzo e veniamo insieme’voglio anche io gustarmi la tua sbroda sulla lingua’
– Ok, facciamo come dici tu, sono d’accordo.
– Vienimi sopra tu.

Giulia si dispose sopra di me, avevo la sua figa vicino alla mia bocca, con la visuale del suo splendido culo, iniziai a lappare tutto, partendo dalle grandi labbra alle piccole, stuzzicavo il suo clitoride con la lingua, per poi intrufolarla dentro la sua vagina e rotearla come fosse un mulinello, la sentivo contorcersi sopra di me, le sue tette sulla mia pancia e la sua bocca che pompava il mio cazzo fino ai coglioni, la sua lingua che roteava dentro la sua bocca, mentre con le mani mi toccava lo scroto spingendolo verso la sua bocca. Ci sapeva fare, non so se era un suo dono naturale, oppure si era specializzata con altri cazzi, compreso quello del marito, comunque non aveva importanza in quel momento, sentivo che presto gli avrei sborrato in bocca. Io intanto che gli leccava la passera, gli avevo infilato un dito nel culo, trovando ancora con la mia sborra dentro, capì che gli piaceva dal modo come muoveva le chiappe per sentirlo meglio e allo stesso tempo la sua figa si muoveva sulla mia bocca. Ero penetrato talmente con la lingua che il mio naso era dentro il suo buco, sentivo lo sciacquio dei suoi umori sulla mia lingua, capì che era pronta a godere, con un dito gli masturbavo il clitoride e con quella mossa venne in modo incredibile, ebbe un orgasmo sia vaginale che clitorideo, riversando nella mia bocca tutti i suoi succhi, allo stesso tempo il mio cazzo spruzzava nella sua bocca lo sperma che lei inghiottiva senza far uscire il cazzo dalla bocca. Eravamo venuti insieme come io volevo.
Dopo ci rimettemmo in ordine, non parlammo del futuro e io mi ritirai nel mio appartamento, senza sapere se ci sarebbe stato un seguito. Io spero di si.

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