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La valigia.

By 16 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La valigia.

Il rumore delle ruote di una valigia.
Il rumore di tacchi, la buia strada di periferia.
E’ arrivata in taxi, è scesa lontano, non vuole far sapere dove stia andando.
E’ vestita come lui ha detto. Un impermeabile rosso, le scarpe con il tacco nere e null’altro. Il resto nella valigia.
Non sa nemmeno lei perché sia lì. Sa che sta facendo ciò che lui le ha scritto in quella mail che mai avrebbe voluto ricevere, quella mail che l’ha sconvolta, quella mail che l’ha trasformata in un robot privo di volontà.
La strada buia, un gatto la osserva attento, l’asfalto ancora caldo.
Il rumore delle ruote di una valigia.
La mail quella mail. Era arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Era iniziato tutto per gioco. Si erano conosciuti online, in una di quelle chat malfamate. Vi era entrata un po’ per scherzo, un po’ per noia e un po’ perché quel maledetto giorno aveva litigato con suo marito.
Quel maledetto giorno o forse il giorno più bello, il giorno durante il quale finalmente si era sentita donna così come non le era mai successo, così come aveva sempre desiderato.
Una vita che dentro di sè aveva sempre voluto.
Lui era stato bravo, dapprima l’aveva corteggiata come fosse una regina, poi piano piano piccole domande sul suo essere donna, poi l’aveva fatta eccitare sempre più trovando e stimolando i suoi anfratti più nascosti e poi… e poi aveva trovato il suo punto debole. L’essere dominata, il sentirsi abbandonata, il sentirsi appartenere.
Tutto era iniziato con piccoli giochi, all’inizio le chiedeva cose piccole che a lei costavano poco, un fiocco al polso, una maglietta di un certo colore poi sempre di più, ogni giorno una cosa più forte e questo l’aveva fatta sentire sua, le aveva tolto il controllo e razionalità.
In fondo alla strada intravede un’insegna luminosa, come vi era scritto nella mail: “Club Prive Kristal”.
Ci aveva messo un po’ a capire che posto fosse, si era domandata cosa fosse un club prive, aveva cercato in internet comprendendo che si tratti di un locale per scambio di coppia o dove donne ben disposte si concedono liberamente ai presenti. Non capiva il perchè di quel luogo per il loro primo incontro ma ormai aveva smesso di chiedersi le cose.
Le scarpe le fanno male dato che era partita molto presto alla mattina, un lungo viaggio. Il treno caldo, solo l’impermeabile addosso e le scarpe, quelle maledette scarpe, ma la mail era chiara ” prendi il treno già vestita come ti ho detto”. Aveva sudato tutto il giorno in quell’impermeabile, l’aveva sentito bagnarsi e asciugarsi molte volte. Sentiva gli occhi della gente su di lei, con quello strano indumento in quella stagione, all’inizio si sentiva in imbarazzo poi era riuscita a dimenticare.
Il rumore delle ruote di una valigia.
Il parcheggio del locale e’ pieno, le si stringe la gola.
Si avvicina all’ingresso, il cuore le batte forte, pensa più volte di tornare indietro ma non ci riesce. E’ come se un invisibile filo la tirasse verso di lui. Ma la strada è ancora lunga e lo sa.
Entra, un signore anziano all’ingresso le fa la tessera per entrare, non paga nulla, le donne entrano gratis. Il signore le sorride complice.
Quella mail: “Dopo aver varcato la soglia ti metti immediatamente al centro del locale. Togli l’impermeabile, lo butti per terra, apri la valigia, indossi il collare che ti ho fatto comperare al negozio di animali ed indossi il perizoma nero. Tutto questo al centro, dove tutti ti possano vedere. ”
Il locale è pieno di uomini, solo qualche coppia appartata fra loro si scambia effusioni. Le luci molto basse ed un forte odore di sesso. Quando entra, tutti gli uomini voltano il volto verso di lei, un po’ per la sua bellezza, unpo’ perché è l’unica donna sola nel locale.
Fa come lui le ha detto, guardando per terra si porta al centro del locale, poggia per terra la valigia, la apre, fa scivolare per terra l’impermeabile scoprendo il suo bellissimo corpo. Si china sulla valigia, estrae il perizoma e lo indossa, poi si china ancora mettendo di nuovo in vista i suoi glutei e prende il collare e con movimenti quasi meccanici lo indossa.
” Quando avrai indossato tutto sempre rimanendo lì al centro allargherai le gambe e ti inizierai a sfiorare il corpo.”
Lei socchiude gli occhi e inizia a passarsi la mano sulla pelle. Prima va ad accarezzare il collare con un gesto che sa di ” lo faccio per te” poi la mano scende sulle spalle, delicata, lieve come solo una donna sa fare. Lambisce il seno, gira intorno ad un capezzolo disegnandoci dei cerchi sempre più stretti. Il capezzolo reagisce al suo tocco e si indurisce mostrandosi nella sua bellezza.
La mano scende verso la pancia e poi ancora più giù. Sente il calore in lei che sale, lo sta facendo per lui ma tutti quegli occhi addosso la stanno facendo eccitare e lui lo sapeva benissimo. Scende tra le labbra, le scosta leggermente con due dita. Sente gli umori che già colano fuori. Si e’ eccitata e non sa cosa la ecciti di più: quello che sta facendo o quello che dovrà fare.
Intanto nel locale gli uomini guardano solo lei. Qualcuno si avvicina lentamente, lei sa che sarebbe accaduto: nella mail c’ era scritto “quando si avvicineranno a te non mandarli ma toccati ancora di più, dagli un pensiero con cui giocare”.
Così accade, la sua mente non riesce a fermare, scorge sempre più uomini avvicinarsi a lei e si accarezza sempre più. Ormai non riesce più a controllare la sua mano che si muove sul suo clitoride sempre più veloce, le gambe le tremano. I più arditi iniziano a sfiorarla, lei non reagisce come le era stato scritto “ti lascerai fare tutto”, quando aveva letto quelle parole un brivido le aveva attraversato la schiena. Ci aveva messo un po’ ad accettare quelle parole, prima l’avevano sconvolta poi aveva pensato “se mi dona agli altri non tiene a me”. Poi aveva pensato che lo diceva solo per metterla alla prova e che comunque lui sarebbe intervenuto; intanto si abituava all’idea, poi una folgorazione “lo fa per mettermi alla prova e vedere se sono capace di darmi per lui”. A quel punto la sua mente era partita come un razzo per la luna, non faceva altro che pensare a quella cosa, a quel gioco che lui voleva facesse ma la cosa che la stupiva maggiormente era l’eccitazione fisica che questo pensiero le procurava. Si erano fatte avanti in lei la voglia ed il desiderio di soddisfare chiunque le si avvicinasse.
E così accade. Il primo uomo le si accosta, lei allunga una mano, gli prende la sua, la porta al suo seno e la usa per accarezzarsi. L’uomo quasi stupito rimase in silenzio a guardarla. Altri uomini prendono coraggio e si avvicinanoa lei. Ora sente le loro mani su di sè.
La toccano ovunque, è come se il suo corpo fosse ricoperto da mani.
Lei solleva le mani e socchiude gli occhi, si abbandona. Un uomo inizia a baciarla e lei non si oppone.
Quella mail: ” Ti farai fare qualunque cosa. Non opporrai mai resistenza qualunque cosa ti facciano.”
Si la sua vita era cambiata. In maniera radicale e forte, aveva preso decisioni importanti da quando conosceva lui. Forse erano decisioni già prese, forse si era nascosta solo dietro di lui per riuscire a prenderle ma lasciare il compagno di una vita era stata una cosa forte.
Quando aveva capito che l’uomo con cui viveva non le dava e non le avrebbe mai dato ciò che lei cercava davvero, ciò che aveva iniziato a vedere e conoscere, aveva deciso di andarsene, di cambiare vita, di tagliere i legami con una vita fatta di abitudini. Aveva conosciuto il suo ex compagno a 16 anni e da allora erano rimasti sempre insieme, erano stati bene ma lei non si era mai sentita completa, era rimasta con lui per abitudine, per fortuna non si erano sposati e non avevano avuto figli, il distacco era stato abbastanza semplice. Senza grandi drammi, forse anche lui sentiva che era il momento di cambiare vita. Ora a 34 si sentiva viva, piena di energia un’energia che voleva e doveva donare.
L’uomo che la sta baciando le mette una mano tra le gambe. Senza troppi preliminari la penetra subito con forza e violenza con le dita mentre continua a baciarla. Lei sente una fitta di dolore non sa cosa stia facendo esattamente ma si sente piena, le fa male l’osso pubico e le fanno male le labbra. L’uomo gioca un po’ dentro di lei poi le infila una mano nei capelli e la fa inginocchiare. Tira fuori dai pantaloni il suo pene già duro e lo infila nella sua bocca. Lei sa ciò che deve fare, prende a muovere la bocca, il sapore forte le riempie la bocca. Gioca con le mani accarezzandogli i testicoli e scorrendo sul membro. L’uomo non resiste a lungo molto ed inizia a fremere, estrae il pene dalla bocca e le riempie il viso di sperma.
E’ la prima volta che il suo viso viene bagnato dallo sperma.
Altri uomini si stanno già masturbando intorno a lei e non aspettavano altro che il primo si allontani. Uno la spinge in avanti facendola quasi cadere e la fa mettere a quattro zampe. Il suo pene trova subito la strada per penetrarla, la sua figa bagnata l’accoglie subito. Un altro uomo le si porta davanti, le infila in bocca il suo membro, insieme iniziano a scoparla ritmicamente. Lei si sente piena.
Gli uomini si susseguono a penetrarla riempendole ogni volta il corpo di sperma.
Un uomo la fa salire sopra di lui per farsi cavalcare, gli altri in piedi si susseguono nella sua bocca. Lei sta perdendo la ragione, si sente stordita da quel piacere continuo, mai avrebbe pensato che il suo corpo fosse capace di soddisfare cosi tanti uomini, mai avrebbe pensato di provare un piacere così grande, continuo ed intenso nel farlo. Un uomo la spinge un po’ facendola cadere in avanti. Poggia il suo pene sullo sfintere, d’un tratto tutto si ferma nella sua mente. Lì no. Lì non l’aveva mai fatto. Lì no.
Poi le parole ” ti lascerai fare tutto” diventano chiare nella sua mente. Si ferma, smette di muoversi sul quel pene che ha sotto di lei. Sporge in fuori il culo e attende mordendosi le labbra. Sente l’uomo che la bagna usando la saliva. Sente che il pene prende a premere sullo sfintere, sente che non riesce a rilassarsi, d’un tratto un dolore forte. L’uomo si ferma, il dolore non si placa, vorrebbe scappare ma rimane immobile. L’uomo sotto di lei prende a muoversi, si riesce a rilassare un pochino. L’uomo dietro spinge ancora e riesce a penetrarla. Un dolore che si mischia a un piacere mai provato. Gli uomini prendono a muoversi all’unisono, lei fa altrettanto. Il dolore scema piano piano lasciando il posto a un piacere diverso, nuovo; un piacere dato oltre che dall’ orgasmo che sale in lei anche dalla nuova sensazione di riempimento, un calore dentro che la pervade. Sente un orgasmo mai provato che sale dentro lei, lo lascia andare, lo segue, sente i muscoli di tutto il corpo che iniziano a vibrare come fossero pervasi da una scarica elettrica, il suo cervello si annebbia ed e’ come se per qualche secondo perdesse conoscenza. Sente un fiotto di liquido incontrollabile. Cade spossata mentre si accorge che gli uomini le stanno venendo dentro, sente il calore del loro sperma riempirla. In quel momento si accorge che quello schizzo uscito dal suo sesso è urina che ha bagnato l’uomo sotto di lei.
Gli uomini si alzano lasciandola spossata e finita per terra. Quelli che si stavano masturbando intorno a lei la riempirono di sperma. Ormai non le importa più nulla, non sa nemmeno perche sia lì. I due uomini che le erano venuti dentro si avvicinano a lei e prendono ad urinarle addosso. Si sente umiliata, stordita, ha terminato le energie che l’avevano accompagnata in quel viaggio.
Quella mail: “Quando non capirai più nulla, quando smetterai di cercarmi, quando non sentirai più il tuo corpo, quando non ti chiederai più il perché, quando sentirai di essere stata abbandonata allora mi troverai.”
Ora quelle parole prendono forma: è cosi che ora si sente, quelle parole nella sua mente in quel momento.
Finalmente percepisce l’abbandono come non le era mai successo. Si sente sua anche se non lo vede.
Quando apre gli occhi le persone intorno si stanno allontanando, di colpo un uomo seduto lontano in penombra colpisce la sua attenzione, un bell’uomo, lei non capisce se la sta osservando ma sente il suo sguardo sul suo corpo. Non vede bene il suo viso in penombra ma sente la sua soddisfazione, avverte le sue sensazioni.
Quella mail: “Quando i sentirai quando avrai capito, prendi la tua valigia togliti il collare, avvicinati, inginocchiati davanti a me e porgimi il collare con le due mani. Ma fallo solo quando sarai sicura di avere capito, non avrai una seconda possibilità, se vedrò che sbagli andrò senza dire nulla e non mi vedrai ne sentirai mai più.”
Quelle parole l’avevano fatta preoccupare. Si era chiesta se l’avrebbe perso. Si era chiesta se sarebbe mai stata sicura.
Eppure ora una grande forza dentro le fa sparire quei dubbi.
Si alza, i liquidi le scorrono giù per il corpo, si sente in imbarazzo, vorrebbe solo infilarsi sotto una doccia calda per ore ma si toglie il collare, prende la valigia e la trascina verso quell’ uomo.
Poggia la valigia per terra, si inginocchia davanti a lui, prende il collare tra le due mani le e glielo porge. Lo sguardo orgoglioso anche se in un corpo provato, lo guarda e con fierezza gli dice “eccomi mio Padrone, questo e’ il mio collare, simbolo del mio abbandono, simbolo della mia appartenenza, a Lei.”
Lui la guarda per alcuni secondi, un tempo che a lei sembra non finire mai poi le dice con fermezza “Sicura di non avere sbagliato persona?” e riprende a guardarla in silenzio.
Lei di getto ” No, mio padrone, sono sicura di ciò che faccio. Non sono mai stata così sicura di me come ora, mio Padrone ”
Un altro lungo silenzio che quasi la fa scoppiare a piangere.
“Sei mia da lungo tempo, sei mia perché ti sei abbandonata a me, sei mia perché lo sei sempre stata, prendo il tuo collare e lo chiudo sul tuo collo come simbolo della tua appartenenza a me. Da questo momento sei indissolubilmente mia, da questo momento farai ciò che io ti ordinerò, da questo momento io ti proteggerò.”
Lui la guarda mentre lei scoppia in lacrime, le prende il collare dalle mani e glielo cinge al collo.
Le fa cenno di chiudere la valigia.
Poi solo tre parole “Andiamo a casa.”

fine
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