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L’agente immobiliare

By 1 Dicembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

L’agente Immobiliare. Di Max Herrscher
CAPITOLO 1 Prologo.
Laura e Francesco Rossi, coppia di sposi da un decennio, carini, appena sopra la trentina, con due figli un maschio ed una femmina.
Si sono conosciuti al liceo e si sono frequentati senza aver mai avuto altre esperienze complete con altri, eccetto del petting. Laura aveva forse avuto qualche esperienza in piu’ al liceo del suo caro marito, ma non con altri ragazzi, all’epoca si frequentava con la sua migliore amica e da lei aveva imparato tutto quello che vi era da sapere sul sesso saffico. Giusy la sua amica era anche una ragazza molto possessiva e Laura quando aveva iniziato a frequentare Francesco, aveva avuto non pochi scontri con la sua amica, pero’ in quel momento pensava che i giochi che facevano non erano i piu’ indicati e solo il necessario passaggio che una adolescente fa per le sue esperienze.
Con Giusy si erano perse di vista già al liceo, smettendo di frequentarsi, e lei con il suo ragazzo inesperto restando incinta a 17 anni interruppe gli studi.
L’aiuto dei genitori per fronteggiare la situazione almeno non manco’ e per questo riuscirono a portare avanti la loro vita e sposandosi tutto ando’ a posto. Poi a breve dalle nozze un secondo figlio maschio questa volta, all’età di vent’anni.
Ora avendo 35 anni avevano già due figli adolescenti, una splendida fanciulla di diciassette anni ed un maschietto di 15 anni.
Il lavoro procedeva bene per il marito mentre Laura faceva la casalinga, si occupava dei figli e della casa. Il lavoro andava bene e quindi Francesco volle comperare una casa piu’ indipendente e grande, e confortevole. Aveva contattato un’agenzia, attraverso la quale cercare un qualcosa che potesse andare bene per lui e la sua famiglia. La titolare dell’agenzia una bella Signora di circa 45 anni in perfetta forma, single, donna di carriera, si era occupata della sua pratica. Gli aveva fatto visitare alcune villette, era sempre venuto solo per le prime volte, perchè o una riunione scolastica, oppure qualche altro impegno Laura non c’era. Pero’ alla fine dovette convenire anche con l’agente immobiliare che era meglio ci fossero entrambi per prendere una decisione cosi’ importante.
Arrivo’ un giorno in cui contattato, si presentava l’opportunità di vedere una serie di casette che l’agente immobiliare gli èproponeva, e si recarono all’appuntamento entrambi.
Laura classica casalinga oramai, seppur bella non si metteva certo in risalto per il suo look ed il suo abbigliamento non era dei piu’ eleganti troppo sciatto penso’ il marito, uno dei motivi per i quali non la portava spesso con sè, nemmeno a quei pranzi ufficiali dove sarebbe stato utile avere la presenza della moglie per far vedere che si ha una stabilità famigliare. Era ricorso in alcune occasioni a delle accompagnatrici che presentava come moglie quasi sempre la stessa, ma nessuno conosceva Laura.
Ora con l’agente immobiliare arrivarono ad una casetta con giardino, l’agente immobiliare Ginevra Vincente si presento’ a Laura, piacere Laura Rossi Signora rispose timidamente Laura sentendosi scrutata da quella donna che le fece un effetto il suo sguardo indagatore come se potesse leggere la sua anima. Una donna con carisma, una naturale autorevolezza, abituata a gestire e decidere, mentre lei non decideva mai nulla lasciava tutte le decisioni al marito. Si sentiva nuda di fronte a questa donna, intimidita e desiderosa di essere simpatica e compiacerla. Ginevra si accorse della tendenza alla docilità di questa casalinga frustrata e bisognosa di attenzioni che forse il marito non aveva piu’.
Dopo aver visitato tre casette, nessuna soddisfaceva Francesco, e ovviamente Laura concordava con lui.
Ginevra disse: Cari Signori, ho sicuramente la casa giusta per voi, pero’, il problema è che costa piu’ di quanto mi avete detto di voler investire, volete venire domani a vederla?
Francesco rispose che se superava il budget certo se era interessante, si poteva anche fare uno sforzo, Laura accondiscese, ma Francesco non c’era il giorno dopo aveva degli impegni inderogabili, allora chiese alla moglie di andarla a vedere una prima volta da sola prendere delle foto e descriverla, poi magari in un’ altro momento potevano tornarci assieme. Laura era sconvolta dall’andare sola a vedere una casa non sapendo come fare. Ginevra le venne in soccorso, dicendole che sarebbe andata a prenderla e ci andavano assieme. Laura sorrise timidamente e rispose: va bene Signora.
Rientrando a casa, Laura e Francesco si confidarono e Laura ebbe parole di ammirazione per la Signora Ginevra, sul suo nome un po’ insolito, sul suo portamento, la sua eleganza la sua naturale autorevolezza, e molto sexi aggiunse.
Francesco le chiese se forse ora avrebbe anche lei deciso di fare un po’ piu’ attenzione al suo abbigliamento da anni che glielo chiedeva, essere piu’ elegante e sexi. Laura abbasso’ lo sguardo e rispose ci provero’ amore.
Il giorno successivo, Ginevra si presento’ all’indirizzo di Laura, che la fece entrare, le offri’ un caffè, Ginevra si rese conto del suo ascendente sulla donna che cercava di compiacerla, premurosa.
Le si avvicino’, e le chiese se le andava di essere sua amica, Laura rispose che lle avrebbe fatto molto piacere la trovava veramente una persona interessante da conoscere e frequentare.
Ginevra le disse: sai sei molto bella, ma credo che non ti valorizzi molto, se vuoi mi posso occupare di te e valorizzarti nel modo giusto secondo le tue inclinazioni.
Laura arrossi’ e si schermi’ non sono bella, Signora lei è bella. Ginevra le prese il mento lo sollevo’ e fece in modo che Laura la guardasse negli occhi, oh si sei bella, ma non ti sai valorizzare tutto qui, ci pensero’ io alla tua educazione vedrai se vuoi darmi fiducia. E le pose un bacio sulle labbra sfiorandola cosa che turbo’ profondamente Laura la quale quasi gemette di piacere a quel semplice tocco.
Alllora Laura ti fidi di me?
Oh si Signora Ginevra mi fido di lei, non so perchè ma sento di potermi fidare di lei da quando l’ho vista ieri, mi sembra di avere una grande simpatia per lei. Bene. Ora portami in camera tua, voglio vedere il tuo guardaroba. Ginevra controllo’ il guardaroba di Laura, e vide che era veramente scarso di abiti attraenti, controllo’ anche la biancheria intima e nulla per lei andava bene.
Ok le disse mi sono resa conto che dovremo lavorare molto sai su di te sul tuo portamento e soprattutto sarà necessario rifare tutto il tuo guardaroba.

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CAPITOLO 2. La visita della casa da acquistare.
Ginevra alla guida della sua lussuosa auto che ovviamente Laura non aveva idea di che marca fosse. Guidava serena e tranquilla con una Laura intimidita e anche felice di questa nuova conscenza, arrivarono davanti ad un cancello, con telecomando Ginevra lo apri’, entrarono in un vialetto un grande enorme giardino contornato da una siepe alta e spessa con con alberi tutt’intorno, almeno 30 metri di vialetto prima di arrivare davanti alla casa, poi una rampa in discesa ingresso dal garage, il tutto si era aperto con il telecomando. Entrate nel garage che poteva contenere almeno 4 grosse auto, Ginevra si fermo’ al centro senza preoccuparsi di posteggiare. Fece scendere Laura e tenendola per mano le fece passare una porta, accese le luci, le fece vedre tutta la parte sotto, due sale da bagno una stanza per gli ospiti, una taverna una cantinetta o ripostiglio, un paio di altre sale dove si poteva decidere cosa fare. Poi una scala conduceva sopra, al piano terreno una grande porta di ingresso, salone enorme, cucina all’americana, che gli si gira intorno, e due bagni anche qui oltre a due stanze da letto o di quello che se ne vuole fare. Poi un vero e altro piano superiore con un piccolo ascensore per salire, oltre alle scale, un piano notte quattro bagni e sei camere da letto.
Mamma mia che meraviglia esclamo’ Laura.
Si vero tesoro, le rispose Ginevra, tenendola sempre per mano e guidandola, ti piace vero?
Oh si moltissimo ‘ una meraviglia, che sogno di casa. Si e costa solo 50 000 euro piu’ delle altre un vero affare che per voi sarebbe un peccato perdere secondo me.
Si ‘ vero rispose Laura, oh Signora posso fare delle foto per Francesco?
Certo cara fai pure, e Laura con il suo telefonino si mise a fare foto a destra ed a sinistra. Di tutta la casa. Poi mi fece uscire e vedere la parte di giardino che era dietro la casa, una giardino immenso e da li si poteva vedere bene, e vidi la recinzione che divideva il giardino da un’altra casa identica alla nostra e accanto alla nostra. Molto vicina anzi erano attaccate. Allora dissi alla signora ma questa casa ‘ attaccata ad un’altra, e lei mi spiego’ che in origine era un’unica tenuta che fu poi divisa dagli eredi in due grandi case, e ristrutturate per due famiglie. Ora una parte degli eredi erano emigrati in Australia e quindi le case erano state messe in vendita. Una delle due era gi’ stata venduta, rimaneva questa e aveva ipotizzato che per loro sarebbe stata magnifica.
Si anche Laura lo pensava era euforica, e cosi vicina a Ginevra che la teneva sempre per mano, Oh dio che meraviglia, diceva Ginevra le fece con una torsione del polso venire contro di lei sentendola cosi arrendevole e l’abbraccio’, ti piace vero? Sai io abito in quella accanto, saremmo vicine ti piacerebbe, Laura non sapeva cosa dire, sussurro’ turbata un si, e le loro bocche si toccarono con delicatezza, poi si aprirono e le loro lingue duellarono per un po’. Laura era sconvolta si stava eccitando in maniera folle, sotto il bacio di Ginevra.
Quando si staccarono era ansante, Ginevra aveva la mano sotto la sua gonna che la toccava e lei colava come un’adolescente. Godeva. Si godeva di quel tocco. Godette fino all’orgasmo.
Quando Ginevra la lascio’ stupita di come questa giovane e bella Signora aveva goduto cosi in fretta, si chiese cosa avrebbe potuto ottenere da lei in termini sessuali, e fino a che punto si sarebbe spinta, sorridendo e accarezzandola dolcemente tenendola stretta fino a quando si riprese, Laura scoppio’ in singhiozzi e Ginevra se lo aspettava, la cullava tra le braccia calmandole e dicendole che tutto andava bene, che le era piaciuto molto sentirla godere e darle questo piacere. Potremmo essere veramente delle ottime vicine che ne dici e la baciava con delicatezza e dolcezza e Laura si sentiva al sicuro tra le sue braccia. Quando si riprese, era rossa piena di vergogna per quanto accaduto ma anche stranamente felice di quanto provato, era viva, aveva voglia di piacere e di godere.
Quella sera a casa si era fatta bella, per il marito, il quale era felice di vederla cosi’ e Laura gli disse che non aveva mai visto una casa piu’ bella ed interessante descrivendo a Francesco quella che per lei poteva essere una reggia. Allora Francesco le disse che se era cosi bella e andandola a vedere anche lui il sabato successivo come da accordi presi con l’agente immobiliare avrebbero deciso se o no prenderla in brevissimo tempo. Doveva solo fare le verifiche con la Banca per il mutuo piu’ ingente necessario all’acquisto.

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CAPITOLO 3 Acquisto, incontro e trasloco.
Ci furono diversi incontri tra Francesco e la Signora Ginevra, la quale lo aiuto’ nella pratica bancaria, il valore della casa era molto piu’ elevato del prezzo di vendita, e la banca alla fine non mosse complicazioni per il mutuo.
Ad ogni incontro Laura ne usci’ turbata ripensando alle carezze di Ginevra, e appena la Signora la guardava lei abbassava lo sguardo e arrossiva ricordando il piacere che le aveva dato. Poi tutto procedette per il meglio, notaio, chiusura della pratica, rogito ecc. Oramai dovevano solo fare il trasloco, ma prima dovevano decidere per l’arredamento, in parte al momento decisero di recuperare quello di cui gi’ disponevano, poi con il tempo avrebbero fatto le scelte opportune.
Una sera Francesco doveva andare ad una cena di imprenditori e cosi prenoto’ una accompagnatrice per essere in coppia.
Erano sempre belle donne, molto eleganti, truccate, che sapevano parlare correttamente studentesse universitarie che si pagavano gli studi, non erano prostitute, lui mai aveva fatto proposte a nessuna di loro, gli servivano solo per la serata per la figura di non essere solo, visto che malgrado le sue insistenze sua moglie non voleva mettersi abiti eleganti, truccarsi ecc.
Alla serata ci sarebbe stata una piccola conferenza con cena a seguire, 150 euro a persona, ovviamente tutto questo serviva anche a fare nuove conoscenze e magari seguire le evoluzioni del mercato e delle novit’ anche commerciali e tributarie che un imprenditore doveva affrontare. Allargare le conoscenze era sempre utile potevano nascere nuove opportunit’. Alla fine della serata dove vi erano non meno di 150 persone e le persone andavano di qua e di la dal buffet alla sala a prendere una boccata d’aria sulla terrazza si incrocio’ con Ginevra, la sua agente immobiliare, la quale lo saluto’, gli strinse la mano, Francesco era imbarazzato di essere con quella giovane donna che non era sua moglie, Ginevra si presento’ la giovane anche con molta eleganza, e Ginevra pure era accompagnata da un uomo ben piu’ gioavane di lei, ma non essendo sposata per lei non era imbarazzante come per Francesco. Ginevra e Francesco si appartarono a parlare da soli, e i loro accompagnatori fecero coppia per un ballo visto che in fine serata era stata prevista un po’ di musica.
Come sta sua moglie? Esordi’ Ginevra quando furono soli.
Beh si bene rispose con evidente imbarazzo Francesco.
Ginevra molto tranquillamente, gli prese la mano creando un contatto, e dicendogli, sa sua moglie ‘ molto bella, certo non si mette in risalto, ma ‘ veramente bella, e portarla con s’ al posto di queste ragazze che sono attraenti ma non ‘ la stessa cosa vero? Sono sicura che lei sarebbe piu’ felice di portare sua moglie.
Si vero rispose Francesco, purtroppo non vuole curarsi del suo look come si dice oggi, le ho chiesto di indossare abiti che la mettano maggiormente in valore, pensi che d’estate al mare lei mette non solo costumi castigatissimi ma resta sempre con un vestitino addosso anche in spiaggia certo corto, con spalline ma non se lo toglie. Si vergogna di mostrarsi.
Ma mio caro, a questo vi ‘ sempre rimedio, personalmente temo che sua moglie piiu’ che vergognarsi del suo corpo, abbia molta paura che se si fa vedere e di piacere agli altri, poi di non riuscire a trattenersi e di scatenarsi quindi ha paura di se stessa delle sue reazioni, credo sia molto calda ma si trattenga per timore di non poterle piu’ essere fedele.
Francesco rimase a bocca aperta di fronte a queste affermazioni.
Ci pensi mio caro, se vuole posso aiutarla ma certamente bisogna chiedersi se si scatena poi accetter’ quella nuova Laura? Una donna che al primo che la tocca apre le cosce, certo a volte per gli affari puo’ essere utile avere una moglie disponibile, immagini uno di questi che se lo fa succhiare da sua moglie e che le firma poi un contratto cospicuo, si lo so ‘ un po’ come prostutuirla ma non ‘ eccitato al pensiero? Glielo ha mai fatto Laura un vero pompino con ingoio? Immagini invece vederla farlo ad un altro come sarebbe eccitante, e vedere la vera Laura quella nascosta un vero animale da sesso, perch’ dentro di lei c” nascota una schiava sessuale disposta a qualsiasi cosa, bisogna solo farla emergere.
Mi chiami e la aiutero’ in questo, ma alle mie condizioni mio caro.
Francesco rimase basito in silenzio e lei gli tocco’ con discrezione il pacco, e disse: vede mio caro come ‘ eccitato all’idea di trasformare la sua dolce e pudica mogliettina in una cagnetta in calore. E si, Francesco si rese conto di essere eccitato al pensiero. Nel frattempo la musica era terminata e i due accompagnatori che avevano ballato assieme erano tornati Ginevra si allontano’ e Francesco turbato decise di chiudere la serata non era in grado di togliersi dalla testa le immagini di sua moglie che gli aveva dipinto Ginevra.
Rientrato a casa quella sera cerco’ sua moglie e cerco’ di fare l’amore, ma lei disse che non si sentiva e aveva ancora molto da fare per organizzare il trasloco lasciandolo frustrato e insoddisfatto.
Quando durante la notte ando’ in bagno dovette masturbarsi per darsi sollievo, e poi riusci’ a dormire. L’indomani lui al lavoro la moglie impegnata con i pacchi per il trasloco. Avevano fatto un contratto con una ditta di traslochi e tutto sarebbe stato fatto in giornata smontaggio e rimontaggio completo lei aveva gi’ fatto pacchi e valigie separando le cose necessarie in valigje e le altre nei pacchi, il compito dei facchini sarebbe stato quello delicato di smontare i mobili.
Ad ogni modo come ogni trasloco era sempre faticoso e stressante, ma alla fine riusci’ tutto bene Nel tardo pomeriggio erano gi’ installati tutti i mobili nella nuova casa, i bambini dai suoceri e cosi potevano evitare di essere disturbati nella loro quotidianit’.
Verso le 17,00 mentre Laura stava sistemando le sue cose, arrivo’ Ginevra che entrata visto che era ancora tutto aperto, il camion con gli operai stava uscendo, e lei accompagnata da una giovane donna in vestito da cameriera, entro’ saluto’ abbracciando Laura e le propose di aiutarla, Laura rossa in volto anche dall’imbarazzo che provava di fronte a Ginevra accetto’ e insieme in un’oretta misero tutto a posto. Gli armadi ordinati. Francesco arrivo’ poco dopo, e trovo’ le tre donne in cucina che prendevano il caff’, la casa gi’ in ordine. Incredibile cara disse tutto a posto in tempo di record. Certo che questa casa ‘ cosi grande che pare vuota.
Ginevra gli fece notare che meno cose ci sono piu’ ‘ facile tenerla pulita. Allora ragazzi siete soli stasera se ho capito bene, vi invito a cena da me, cosi festeggiamo il nostro nuovo vicinato. Gloria vi verr’ a chiamare appena sar’ pronto, potete passare dal giardino ho fatto aprire il cancelletto dietro. Francesco accetto’ per entrambi.
Laura sempre intimidita non rispose, ma era arrossita di piacere nell’essere invitata, e si ando’ a fare un bel bagno per prepararsi mentre Ginevra e la sua cameriera se ne tornavano a casa, Francesco le segui’ e cosi pot’ constatare che passare da un giardino all’altro sarebbe stato semplice attraverso un cancelletto previsto per tale scopo.
Alle 19,45 ci incaminammo verso la casa di Ginevra, ci venne incontro la cameriera di Ginevra, mia moglie aveva fatto la doccia ed aveva indossato un abito a fiori molto ampio allacciato davanti con bottoni, scarpe con tacco medio, nulla di che, ma il meglio che aveva, portammo una bottiglia che avevamo tirato fuori dai cartoni per ringraziare dell’invito.
Ci siamo veniamo introdotti nella sua casa che ‘ una copia della nostra, arriviamo nel salone ampiamento illuminato con un lungo tavolo apparecchiato per tre. Ed eccoci in presenza di Ginevra elegante, un vestito lungo la parte superiore molto trasparente con ricami nei punti strategici, senza reggiseno ed ha un petto che tiene bene su con i capezzoli che puntano e quasi vogliono bucare il tessuto leggero.
Una aperitivo per iniziare e poi mi lascia a guardare una sua collezione di armi ereditata dal padre, e si prende mia moglie, e le dice lo sento bene, mia cara vieni con me desidero offrirti qualcosa di particolare per questa serata.
E salgono al piano di sopra.
Quando ritornano, mia moglie ‘ truccata gli occhi incorniciati di nero, una viola che sfuma sulle palpebre, un vestitino leggero e nero che la fascia splendidamente, con la schiena scoperta, mi eccito a vederla, lei mi guarda intimorita dubbiosa sulla mia reazione ferma sulle scale. Ma quando le dissi Laura amore sei bellissima si rilasso’ e sempre tenuta per mano da Ginevra come se questo la facesse sentire protetta. Trascorremmo una cena fantastica, e Ginevra disse che se eravamo entrambi d’accordo Laura poteva fare un po’ di servizio da lei, visto che la sua giovane domestiva studiava all’universit’, e quindi veniva solo saltuariamente e in questo periodo lei oltre ad uno stipendio part time, a mia moglie avrebbe anche pensato alla sua educazione sul comportamento in societ’, e su come vestirsi e valorizzarsi. Io accettai non avevamo bisogno di uno stipendio in piu’ ma per Laura avere un lavoretto poteva essere un modo di superare le sue paure.
Si presero accordi ed avrebbe iniziato il lunedi della settimana successiva per il momento era meglio si occupasse della casa e terminasse le sistemazioni.
Quella sera Laura era eccitata e particolarmente calda, appena a casa togliendosi il nuovo vestitino mi accorsi che era nuda sotto ed era stata nuda tutta la sera. Scopammo ‘ il vero termine in modo molto focoso come non capitava da molto tempo.

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CAPITOLO 4 esordiente nel lavoro.
Lunedi inizio di lavoro, Ginevra si era presa la giornata per istruire Laura nei suoi doveri. Ogni mattina doveva presentarsi per le ore 08,30 dopo aver accompagnato i bambini al pulmino della scuola che passava alle ore 08,00.
La prima mattina con un piccolo nodo allo stomaco, non aveva mai lavorato se non come casalinga si presento’ passando dal giardino a casa della sua nuova datrice di lavoro.
Suono’ al campanello le venne ada aprire la ragazza che abitava con Ginevra e che era la domestica abituale in jeans e maglietta. Ciao entra, la padrona ti aspetta in ufficio per spiegarti cosa devi fare, io devo correre all’universit’, ciao ciao.
Laura si avvio’ verso l’ufficio di Ginevra, busso’ e attese almeno un minuto prima che le venisse risposto era un tocco timido ebbe timore di non essere stata sentita, stava quasi per riprovare quando senti’ la voce chiara di Ginevra dire Avanti.
Entro’ timidamente, si avvicino’ salutando Buongiorno Signora, sono Laura sono arrivata.
Si avvicinati, vieni vieni. Allora pronta per il tuo primo giorno?
Si io credo di si.
Bene ora rifacciamo il giro della casa e man mano stanza per stanza ti diro’ cosa mi aspetto che devi fare, allora ogni giorno dal lunedi al venerdi dalle ore 08,30 alle ore 12,30 mi serve tu sia qui a disposizione, io spesso lavoro in questo studio, ma non sempre, per i primi giorni per seguirti staro’ qui e lavorero’ , se non ‘ necessario non mi disturbare, appena arrivata devi indossare l’uniforme che ti ho fatto preparare, poi devi fare le camere di sopra la mia e quella di Anna, l’altra domestica.
Dopo passi sotto alla cucina, e dopo aver riordinato la cucina, e pulito, ritirerai la posta, se viene qualche fornitore quello che portano e lo metterai in ordine. Quasi tutta la spesa viene portata direttamente a casa dai fattorini dei vari negozi con cui sono d’accordo e che pago io quindi nessuna transazione di denaro da fare solo ritirare i cedolini e consegnarli a me o lasciarli nella cassetta in ufficio della corrispondenza se non ci sono.
Man mano le faceva vedere dove trovare ogni cosa, e poi preparare un pranzo, da lasciare in frigo o in forno per la sera. Abitualmente a mezzogiorno lei mangiava un’insalata sia che fosse fuori come a casa quindi prima di andarsene alle 12,30 se si trovava in ufficio doveva preparare il tavolo lasciare l’insalata avvisarla che era pronta e poi andarsene.
E’ tutto chiaro quello che devi fare?
Si certo Signora Ginevra.
Ginevra la osservava e le fece un buffetto sulla guancia, sei deliziosa e so che mi farai sempre piacere comportandoti bene, vero? Perch’ ti piace compiacermi vero Laura?
Si Signora, certo, le rispose Laura con enfasi.
Ginevra le diede un bacio agli angoli delle labbra, e poi le disse, adesso vieni vediamo la tua uniforme e come ti sta.
Si recarono in una stanzetta, vi era un armadio un lettino un tavolino, una stanzetta singola, Ginevra le disse sai se dovessi fare tardi e ti chiedessi degli straordinari potresti dormire qui, anche se abiti accanto cosi non disturberesti tuo marito se capitasse.
Ah ma potrebbe succedere di fare straordinari di sera?
Beh cara, sai a volte do’ dei ricevimenti per alcuni soci in affari cene importanti e Anna potrebbe non esserci in quel caso ti chiederei di sostituirla. Saresti disponibile non ‘ vero?
Si Signora certo…
Brava tesoro.
Aperto l’armadio vi erano diverse uniformi da cameriera tutte nere con contorno del colletto bianco, a balze molto corte, tiro’ fuori delle calze e dei reggicalze e scarpe nere con tacco da otto.
Laura remissiva si lascio’ spogliare da Ginevra, e si stava eccitando di essere spogliata, Ginevra pareva professionale e fece finta di nulla ma si vedeva che i capezzoli erano turgidi sotto il tessuto del reggiseno la sfioro’ diverse volte, le tolse il reggiseno, Laura chiese ma perch”`?
Tranquilla non ti serve, Laura si copri’, i seni, ma non era finita Ginevra prese il bordo delle mutande e le abbasso’ fino alle caviglie. Ora Su un piede alla volta togliamo questo impiccio. Le disse. Laura obbediva solo che non sapeva cosa fare immaginava che Ginevra sentisse il profuno del suo sesso che era umido. Come ogni volta che era stata vicino a quella donna e si era dovuta cambiare come alla cena, si era eccitata, e ora era nuda davanti a Ginevra senza protezione, e ancora era intimidita e si sentiva indifesa e desiderosa di godere.
Ginevra le prese le mani le pose sui suoi fianchi, e la bacio’ Ginevra vestita di tutto punto e lei nuda. Poi si allontano’ di un passo, sai tesoro sei molto bella, ma il tuo cespugllio non mi piace dobbiamo provvedere ad eliminarlo.
Come come??? Disse intimidita ed impaurita Laura.
Lo tagliamo, vedrai sarai ancora piu’ desiderabile. Su su, non facciamo i capricci o ti dovro’ sculacciare andiamo da me, nel mio bagno, Laura non sapeva come comportarsi era intimidita da questa donna chele piaceva ed eccitata e non osava negarle nulla, si recarono al bagno, e fatta mettere sopra al bid’, le taglio’ i peli con delle forbicine e poi la insapono’ per bene tagliando i peli rendendola imberbe.
Finita l’operazione la fece alzare e guardarsi allo specchio sulla parete dove si vedeva totalmente e vedersi cosi si trovava anche lei piu’ bella. Ginevra la accarezzava e le toccava i capezzoli, poi la giro’ la strinse tra le braccia e la bacio’ sulla bocca facendola gemere, la porto’ con se nella sua stanza dove spogliatasi anche Ginevra, si amarono per un bel po’ di tempo. Alla fine Ginevra le chiese se le piaceva stare con lei. E Laura assenti’ con la testa, non riusciva a parlare si sentiva intimidita da quella donna che le donava cosi tanto piacere dominandola e decidendo ogni cosa.
Le piaceva essere nelle sue mani e non decidere nulla. Vestita la sua uniforme per la prima volta per scendere a preparare qualcosa da mangiare per la Signora, si accorse che l’uniforme era veramente qualcosa che normalmente non avrebbe mai indossato, la gonna arrivava a met’ coscia, le balze la tenevano ampia e se si piegava si sarebbe visto tutto, e non indossava mutandine, la scollatura era generosa, e lasciava l’incavo dei seni molto accessibile quasi dovessero svettare fuori da un momento all’altro. Si chiedeva come avrebbe osato ricevere i vari commessi che facevano le consegne in quella tenuta. E se vi erano ospiti da servire? Mio Dio sono indecente, ma da una parte sentiva una vergogna e dall’altra questa vergogna le faceva sentire le farfalle nello stomaco, un altro po a guardarsi e si sarebbe toccata. Scese di corsa in cucina e preparo’ un’insalata per la Signora, poi mise il coperto in tavola e ando’ a chiamarla.
Ginevra scese con una vestaglia nera e trasparente si sedette e pranzo’, erano le 12,10, le ordino’ di restare accanto a lei mentre pranzava, di versarle il vino, e Laura eseguiva, una provetta cameriera, E Ginevra si complimento’. Dicendole sei una deliziosa servetta sai?
Grazie Signora rispose Laura compiaciuta del complimento, anche se il termine servetta forse era un po’ desueto, ma non si scompose, la Signora forse era abituata cosi.
Mentre le verso’ il vino Ginevra l’aveva accarezzata sulla coscia arrivando alle natiche. E le disse: Sai che hai un culo meraviglioso, mi piacerebbe sculacciarlo.
Laura arrossi, tremo’ ma non disse nulla solo la sua respirazione si fece piu’ rapida. Osservata da Ginevra che ne studiava ogni minimo atteggiamento non aveva ribattuto alla questione sculacciata, pero’ prosegui’ Ginevra, se non fai erorri non ci saranno occasioni per sculacciarti, ed ‘ un vero peccato, il tuo culo sembra proprio cosi speciale per questo tipo di pratica, chiss’ magari quando siamo in camera da sole anche se sei stata brava, potrei decidere di sculacciarti per il mio piacere, e mi chiedo se a te piacer’… in quel momento mise la mano all’interno coscia raggiungendo la passera glabra di Laura sentendola bagnata.
Ti piacerebbe vero? Sei una troietta in calore. Laura ancora non rispondeva turbata dalle parole di Ginevra che improvvisament si sposto’ indietro con la poltrona, la fece roteare e mettere di traverso alla sue ginocchia e la gonnellina si alzo’, e scopri’ le meravigliose e piene natiche di Laura, Ginevra le ammiro’ dalla sua posizione poi il primo colpo si abbatt’, Laura non parlava non fiatava, non si ribellava, subiva e si bagnava ogni tre colpi Ginevra la toccava e alla fine dopo una ventina di sculacciate le infilo’ tre dita nella passera e la masturbo’ fino a farla godere di nuovo.
Poi la fece mettere in ginocchio davanti a s’. E le disse, mia cara sei proprio una troietta in calore che prima di me nessuno ha scoperto, ci divertiremo molto assieme. E la bacio’ lingua in bocca poi le diede le sue dita che odoravano del sesso di Laura da leccare, su cagnetta lecca bene e puliscile. E Laura docile le lecco’ con devozione.
Poi venne congedata a mandata a casa in tenuta da cameriera ordinandole di non presentarsi senza l’indomani. Il suo percorso oramai era avviato e Ginevra sapeva chel’aveva in suo potere.

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CAPITOLO 5. Consolidamento del potere di Ginevra.
Tutte le mattine puntuale ed in uniforme da cameriera Laura si presentava da Ginevra, le portava il caff’ in ufficio quando la chiamava, faceva le pulizie, e godeva dei piccoli momenti di attenzione che le dedicava Ginevra, che ad ogni occasione la prendeva di sorpresa toccandola nelle parti intime sotto il gonnellino, ogni giorno prima di congedarla la sculacciava per il loro reciproco piacere.
Al marito non diceva tutto, ma aveva dovuto ammettere che la Signora Ginevra le aveva consigliato di radersi che era una pratica di igiene, motivazione suggerita dalla stessa Ginevra, nel contempo Ginevra che in casa aveva un certo numero di telecamere, aveva fatto pervenire a Francesco i filmati di alcune performaces di Laura. E ogni sera facevano l’amore Francesco e Laura ognuno con le proprie fantasie in testa.
Laura oramai riceveva anche i complimenti dei commessi che portavano le consegne alla signora la trattavano come facevano spesso con le cameriere e visto il suo abbigliamento sexi non lesinavano sui complimenti spinti, cosa che turbava e faceva arrossire Laura ma la eccitava anche. Laura venne convocata da Ginevra nel suo ufficio.
Ciao cara
Buongiorno Signora come sta?
Bene tesoro, senti ti ho seguita in questi giorni, e ho potuto vedere tutte le tue potenzialit’, sei interessante, bella e molto sensuale, desidero pero’ occuparmi in modo piu’ importante della tua crescita come persona, come donna, curare meglio la tua femminilit’, valorizzare tutte le tue nascoste potenzialit’, e per questo ti offro un contratto di lavoro continuativo part-time come mia domestica. Ma ‘ subordinato all’accettazione di un’altro contratto che desidero tu legga attentamente, un contratto riservato tra me e te, e per il quale desidero vi sia anche l’accordo di tuo marito, che dovr’ firmarlo. Ecco il tuo contratto di lavoro, ma non firmarlo entrambi devono essere firmati e solo allora il primo avr’ valore.
Laura lesse il primo contratto di lavoro, era un normalissimo contratto nulla di strano, poi Ginevra le porse il secondo contratto.
Laura lo lesse, arrossendo sentiva le guance in fiamme.
Ecco il contenuto:
Cotratto di sottomissione tra la schiava laura e Padrona Ginevra
La sottoscritta Laura. nella sua piena convinzione e per sua libera scelta, e con animo sincero chiede alla Signora Ginevra che accetti la sottomissione della mia volont’ alla sua.
Che mi prenda sotto la sua protezione e guida, al fine di crescere in armonia e reciproca fiducia nel rispetto dei ruoli. Al fine di valorizzare al massimo le mie capacit’.
Dare soddisfazione ai suoi desideri, capricci, soddisfazione dei suoi bisogni, sono in sintonia con il mio desiderio di essergli gradita e sottomessa e di impegnarmi a soddisfarli e di essere a sua disposizione offrendogli l’uso del mio tempo, dei miei talenti e delle mie capacit’.
Inoltre chiedo con una sincera umilt’ che ella come mia Padrona che accetti la custodia del mio corpo per il soddisfacimento dei miei bisogni sessuali, e per il suo (del corpo) miglioramento anche estetico. Per raggiiungere questi obiettivi gli ‘ dato ampio potere di disporre del mio corpo in ogni momento e luogo, in presenza di chiunque, per farne uso o dono ad altri come meglio lo riterr’ opportuno.
Gli chiedo di guidarmi in ogni comportamento sessuale o sensuale legato ad uno scenario con o senza la di lei presenza ma sempre sotto la sua guida, in modo che questo porti ad uno sviluppo e sbocciatura della mia maturit’ sessuale in quanto persona, come fortemente desidero e il mio desiderio di compiacerla.
Accetto le seguenti pratiche:
sottomissione;
umiliazione;
Esibizione;
Masochismo;
Schiava sessuale.
Di essere marchiata con un simbolo di appartenenza alla mia Padrona.
Essere prestata a uomini, donne e coppie per soddisfarli in ogni loro richiesta. Venire ceduta ad altri anche in via permanente, essendo messa all’asta.
Preciso:
Accetto sin d’ora di essere punita, secondo le modalit’ stabilite dalla mia Padrona per le mia mancanze; Non parlero’ se non autorizzata dalla mia Padrona; non avro’ rapporti sessuali se non consentiti dalla mia Padrona, non pratichero’ la masturbazione non mi tocchero’ se non autorizzata dalla mia Padrona. Desidero di essere costretta alla totale sottomissione ed obbedienza, in modo da migliorare come femmina, accetto di essere nei giochi di ruolo qualsiasi cosa sia pretesa dalla mia Padrona; Ammetto che la mia padrona mi istruisca nelle pratiche sessuali e non che sono piu’ confacenti alle mie capacit’; accetto di essere considerata un animale: CAGNA, GATTA, PULEDRA. E quant’altro la mia Padrona decida.
Supplico la mia Padrona di esere molto severe e di punire ogni mia anche semplice esitazione ad obbedire ad un suo comando.
Offro la mia sottomissione come inteso sopra in tutti i suoi termini, alla Signora Ginevra, in totale consapevolezza e rispetto delle regole accettate.
In ______________________il 18 luglio 2018

La sottomessa ___________________________
La Padrona (della sottomessa) _______________________________
Il marito (della sottomessa) _______________________________
Laura non sapeva cosa dire, Ginevra era in piedi davanti a lei, le mise una mano tra le gambe e la senti’ bagnata. Cara tu arrossisci, hai timore di te stessa ma il tuo corpo sta rispondendo per te, la senti come ‘ bagnata la tua fichetta?
Oh mio dio siiii lo sento, ma ‘ cosi’ terribile tutte queste richieste, io non credo che sia una cosa che posso fare, ho paura Signora. Tesoro tu muori dalla voglia di essere guidata, e di compiacermi, e lo hai gi’ fatto in questi giorni magnificamente, vedi non hai nemmeno obiettato veramente la tua sola paura ‘ di non farcela a compiacermi e non di non essere quello che ti propongo, non obietti in nulla e il tuo sesso risponde non hai mai provato sensazioni come queste, e non vuoi farne a meno, ne sono sicura. Firmalo e poi fallo firmare a tuo marito vedrai accetter’ anche lui, perch’ gli piace avere una moglie che non sia una specie di monaca. Ma che possa usufruire di nuovi e piu’ importanti piaceri.
LAURA si piego’ appoggiandosi alla scrivania e firmo’ entrambi i contratti. E li consegno’ alla sua nuova Padrona.
Brava schiavetta, e una stilettata di piacere le percorse la spina dorsale sentendosi appellare cosi’ era sicuramente quello che cercava per la sua nuova esplosione sessuale.
Ora lo farai firmare a tuo marito, lo invito a cena qui questa sera e tu servirai in tavola da brava cameriera, Anna far’ da Baby sitter ai ragazzi.
Si Signora.
No cara, da adesso devi dire Padrona, ricordalo e attenta ogni dimenticanza sar’ una punizione.
Si Padrona mi scusi.
Ora guarda ti faccio un regalo, sai cosa ‘`?
No Padrona.
E’ una tappo per il tuo culetto vergine, vedi che bel smeraldo per decorare la tua rosetta che potrai a comanda esibire, questa parte oblunga vedi si inserisce nel tuo culo, e qui restringedosi resta in posizione, alll’inizio di dar’ un po’ fastidio, ma poi vedrai ti abituerai a portarlo, serve per allenarti a essere poi usata anche da questa parte la quale da questo momento solo la tua Padrona avr’ il diritto di sverginare.

Ora succhia bene questo gingillo mia docile schiavetta, che poi te lo infilo, tranquilla intanto ti lubrifico la rosetta, cosi, scivoler’ meglio.
E Laura si mise a succhiare… mentre dietro di Lei la sua Padrona preso un tubetto di gel le lubrificava l’ano con molta cura, dopo le ordino’ di consegnare l’oggetto e di rilassarsi, e soprattutto di aprirsi le natiche con le mani per esporre il suo buco del culo, lo appoggio’ al culo della donna e inizio’ a inserirlo faceva fatica, era stretto Laura supplico’ di spettere, Ma le diede uno schiaffo sulla natica e le impose di spingere in fuori come se dovesse defecare, e dopo qualche sforzo riusci’ a d inserirlo, una volta in posizione la fece alzare, l’abbraccio’ e la bacio’. Vedrai con il tempo sono sicura che ti piacer’.
Mi fa male padrona. Tranquilla lo porterai per oggi fino a stasera all’ora di andare a letto. Poi lo potrai togliere vedrai che lo sopporterai benissimo.
Alle 12,30 con il plug nel culo rientro’ a casa, nel frattempo Ginevra aveva mandato l’invito al marito, e la moglie faceva il pranzo per i ragazzi che tornavano da scuola. Si sentiva in colpa un po’ che razza di donna era, che madre avevano i suoi figli.
Alle 19,00 arrivo’ Anna a fare da Baby sitter e lei torno’ dalla Padrona, la quale la accolse baciandola, poi le spiego’ che un catering aveva portato tutto l’occorrente e doveva solo scaldare al forno alcune cose, Servirai prima gli aperitivi. Poi attenderai i miei ordini, la tavola ‘ gi’ pronta. Aprirai la porta e darai del lei al mio ospite sia ben chiaro.
Grazie Padrona, si Padrona.
Era in cucina oramai poteva spegnere il forno lasciando tutto dentro che si sarebbe mantenuto caldo quando senti’ il campanello d’ingresso suonare.
La Padrona le ordino’ di andare ad aprire, portare il suo completino sexi e mostrarsi davanti al marito era molto imbarazzante, ma aveva firmato il contratto e si sarebbe comportato come aveva scelto pur non sapendo dove tutto questo l’avrebbe portata.
Aperta la porta, Buonasera Signore la Signora l’attende in sala, mi segua, certo per Francesco qualche informazione da Ginevra l’aveva avuta circa l’educazione della sua cara mogliettina ma comunque senti uno strano nodo allo stomaco a vederla e una certa eccitazione, il cazzo si stava alzando dentro i pantaloni e un po’ se ne vergognava.
Appena in vista a Ginevra, le si avvicino’ fece il baciamano e Ginevra ordino’ alla sua domestica-schiava di portare gli aperitivi, Subito Padrona rispose sottomessa Laura. Con grande eccitazione di Francesco nel vedere sua moglie in quelle condizioni.
Appena portati gli aperitivi e deposti sul tavolino, Ginevra disse a Laura, tesoro, girati piegati e mostra il gioiello che ti ho regalato.
Laura arrossi’ violentemente ma obbedi’ e giratasi si piego’ allargo’ le gambe sollevo’ il gonnellino che gi’ comunque aveva scoperto le chiappe, e si apri’ mene il solco delle natiche mostrando che aveva un rubino che le sporgeva dal culo. Francesco rischio’ di far cadere il bicchiere ed ebbe qualche colpo di tosse, lo depose in tempo sul tavolino.
E’ sufficiente cosi cara, ora basta, per il momento e Laura si raddrizzo’. Lasciaci cara vai in cucina ai tuoi doveri. E intamo’ la conversazione che le interessava con Francesco, ti avevo detto mio caro che potevo trasformarla totalmente e ci sono direi gi’ in parte riuscita non immagini quanto sia ricettiva Laura, ha bisogno di essere educata per essere quello che sogna una schiava sessuale, ‘ nella sua intimit’ piu’ profonda, credimi avevo visto tutto il suo potenziale, ti assicuro che posso farle fare qualsiasi cosa io volgia, ma desidero avere un potere su di lei anche piu’ forte, voglio che lei smetta di pensare a se stessa come ad una donna , ma solo come ad una schiava, per fare questo ti chiede semplicemente di accettare che io mi occupi interamente della sua educazione senza intrometterti sulle scelte che faro’ per formarla adeguatamente. Dopo vedrai che ne trarai vantaggio anche tu, ti piacer’ e potrai godere delle sue migliorate doti, in fondo sono certa che questa settimana avete gi’ scopato come mai prima di ora. E’ vero?
Si ammise Francesco.
Allora accetta tutto quello che ti sto offrendo come un’opportunit’.
Ecco questo ‘ il contratto che tua moglie ha firmato senza costrizione, mi aspetto che lo firmi anche tu, e ti assicuro che ti piacer’ come la trasformero’ come nei tuoi sogni piu’ segreti.
Ma aspetta, voglio che firmi davanti a tua moglie, Ginevra suono’ un campanello che probabilmente dava in cucina, e Laura si materializzo’ prontamente, vieni piccola vieni, mettini qui in ginocchio davanti a noi, e Laura obbedi’, Ora Francesco vuoi fare vedere alla tua dolce met’ cosa farai?
E messo davanti a s’ il contratto estratta la penna dal taschino, firmo’ il documento.
Laura ora sapeva che anche suo marito era consenziente e questo da una parte la lascio’ sorpresa dall’altra sollevata quasi giustificata dalla sua scelta che veniva cosi approvata con la firma di Francesco.
Ora cara, vai e servici la cena, Laura provvide a prendere il necessario dal forno e ad assumere il servizio in tavola, a suo marito e alla sua Padrona.
Dopo al cena, preso l’ammazzacaff’, rientro’ con il marito a casa, dove si reco’ in bagno si tolse il plug dal culo e lo lavo’ con cura come ordinatole, suo marito volle vedere il risultato e l’accompagno’ in bagno, aveva il culo che le ci volle un po’ per chiudersi, si sedette quasi subito sul vater per liberare gli intestini, non penso’ nemmeno a dire al marito di uscire e fece i suoi bisogni in sua presenza. Aria scappo’ dal suo retto facendola arrossire di vergogna.
A letto Francesco le chiese di prenderla da dietro, lei si agito’ disse recisamente di no. E disse che non avrebbe avuto rapporti senza essere autorizzata dalla Padrona.
Al massimo gli disse ti faccio una sega. Francesco dovette accontentarsi.
Al mattino Laura prima di accompagnare i figli a scuola era in bagno la Padrona le aveva dato del gel lubrificante e dopo aver unto il plug, si unse l’ano e con attenzione e paura se lo infilo’ nell’ano. Poi si vesti con il vestitino da cameriera, unica cosa che non aveva messo era il grembiule e la crestina e abbigliata cosi’ accompagno’ i bambini alla fermata dello scuola bus.
Dove alcune madri la osservavano un po’ sorprese per una tenuta cosi poco ortodossa ed anzi piuttosto provocante e sexi per una madre, Laura obbediva agli ordini con diligenza, ma ovviamente era imbarazzata e non vedeva l’ora di tornare dentro casa.
Appena i bambini saliti sul bus si allontano’ sotto lo sguardo di alcune signore che avevano sorrizi maliziose altre un po’ arcigne, una disse ma guarda che zoccola questa.
Arrivata a casa tiro’ un sospiro di sollievo. Si fini’ di preparare e si reco’ a riprendere il suo lavoro arrivata al cospetto della sua Padrona per presentarsi questa le chiese se aveva avuto rapporti con il marito, Laura imbarazzata spiego’ che Francesco avrebbe desiderato sodomizzarla, ma lei si era opposta allora visto che era molto eccitata lo aveva masturbato.
Ginevra le disse: piccola schava stupida nel tuo contratto si pretende che tu non compia nessun tipo di atto sessuale senza l’autorizzazione della tua Padrona, per questo sarai punita molto severamente, cosi imparerai ad obbedire.
Laura si scuso’ dicendo non sarebbe mai piu’ accaduto ma Ginevra era irremovibile, non si discute troia o aumento la punizione. La faremo appena avro’ deciso come punirti.
Si padrona rispose umilmente Laura.

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CAPITOLO 6 nuova tenuta.
Ginevra condusse Laura nella sua camera, poi prese dall’armadio una scatola, la apri’ sul letto, e ordino’ a Laura di spogliarsi, doveva tenere solo calze e reggicalze.
Poi prese dalla scatola un collare in cuoi abbastanza alto, che le rendeve difficile abbassare la testa, e gliel mise. Da oggi non indosserai nulla come abbigliamento se non quello che io ti concedo quindi per tutte le tue faccende domestiche potrai indossare calze con reggicalze alle quali ti devi abituare, scarpe e alzeremo il tacco un po’ per volta, non sei abituata a camminare con i tacchi quindi saro’ gentile con te, ora metti questi da otto passiamo a dieci centimetri. Laura indosso’ le nuove scarpe, si sentiva a disagio e in difficolt’ di equilibrio, avevano una larga cinghietta intorno alla caviglia.
Poi il collare, piccole e necessario accessorio della tua nuova condizione, questo ‘ abbrastanza alto, perch’ non devi abbassare la testa ti devi abituare a tenere la testa alta, ma con gli occhi a terrra, una brava schiava comunque non nasconde il volto perch’ ‘ fiera di appartenere alla sua Padrona.
Ora vediamoci allo specchio e la guido’ a guardarsi nella grande spiecchiera della camera. Si ora sembrava proprio un oggetto sessuale, ne aveva viste in alcuni fumetti e su qualche sito di internet che aveva guardato per sbaglio. Ed era turbata da quelle immagini come ora era turbata dalla sua immagine. Ginevra le tocco’ il sesso, e le disse sei sempre in ebollizione mia cara puttanella che faceva la santarellina, ora vedrai io ti dimostrero’ quanto sei troia, e ne godrai, sarai solo una cagna in calore che gode nell’offrirsi a uomini e donne come una zoccola, e la toccava sulle labbra del sesso cosi esposte mentre da dietro la guardava nello specchio e Laura occhi fissi nello specchio si vedeva e godeva, sapeva che era vero aveva solo negato la sua natura fingendo di essere qualcosa che pensava fosse necessario ma negando la sua vera indole e sessualit’. Una schiava da sottomettere e da usare. E un siiii prolungato le usci’ dalle labbra godendo di nuove e con pochi tocchi senza nemmeno penetrarla solo titillandola, il suo cervello la faceva godere delle cose che vedeva e delle sensazioni moltiplicate dalla sua mente. Era perduta non ne avrebbe mai fatto a meno d’ora in poi.
La padrona la mise a novanta gradi sul letto e dopo essersi allacciata un dildo in vita la prese alla pecorina, dal letto la testa era adesso obbligata in orizzontale con fativa poteva vedersi allo specchio ma si sforzava di tenere la testa piu’ alta di quanto concedeva il collare per bearsi della visione della sua padrona che la penetrava con quel dildo nella sua passera e godeva.
Siii padrona grazie mi prenda sono sua, eccola che gridava sconnessamente, sono la sua schiava da sbattere, siiiii padrona ohhhhhhh padrona godoooooooo. Dopo la padrona si slaccio’ il dildo lo lascio’ nella fica della schiava che aveva goduto, e le disse non ti muovere, le fece delle foto con una digitale, da varie posizioni. Poi le levo’ il dildo, le fotografo’ la vulva aperta e ancora bagnata, infine la fece alzare e inizio’ a farle assumere diverse posizioni, in cui si doveva mettere in piedi mani dietro la nuca, gambe larghe. In ginocchio dritta pero’ come un fuso sulle ginocchia, mani sempre sulla testa, seduta sui talloni mani dietro la schiena. Poi faccia a terra braccia distese davanti a se, culo in alto. Poi dalla stessa posizione le ordino’ di allargarsi con le mani da sola le natiche e scattava foto. Alla fine, le tolse il plug dal culo, e lo fotografo’ cosi aperto. Glielo consegno’ per ch’ lo lavasse, e le disse che ora dovevano andare sotto le avrebbe fatto vedere una cosa.
Scesero fino al sotto suolo, con una chiave apri’ una stanza e accesa la luce agli occhi di Laura apparve una stanza delle torture.

Ora tremava perch’ non sapeva cosa le sarebbe accaduto. Ginevra le spiego’ ogni uso di ogni strumento, le varie fruste i vari oggetti strani. Laura tremava ma si eccitava, ora la schiava sapeva cosa poteva accaderle se disobbediva, e sapeva che sarebbe stata punita per la sua disobbedienza le era stata promessa la punizione anche se non sapeva quando.
Poi la fece risalire le ordino’ di completare le pulizie e poi di recarsi a casa partendo nuda da li, non aveva il diritto di rivestirsi prima di andare a prendere i figli allo scuola bus e comunque divieto assoluto di abiti lunghi e troppo coprenti e soprattutto e comuque divieto di usare biancheria intima. E cosi fece.
L’indomani prese appiuntamento con mio marito gli voleva parlare, alla sera dovevamo presentarci entrambi, assieme aveva mandato la bambinaia per occuparsi dei piccoli. Al mattino nel frattempo dovetti attenermi alle solite occupazioni, nuda a svolgere le attivit’ domestiche potevo indossare solo un largo grembiule che mi copriva quando venivano i fornitori, una grembiule di gomma. Pero’ appena mi giravo le il culo si vedeva alla perfezione, davanti i seni erano coperti ma lateralmente si capiva che ero nuda. Oddio che vergogna ed eccitazione.
Ginevra doveva assentarsi e svolti i lavori domestici la schiava avrebbe dovuto andare davanti allo specchio mettersi in ginocchio e tenere un cartello, davanti a s’ che recava al scritta schiava disobbediente. E leggerlo in continuazione. Fino alla fine del suo servizio alle ore 12.30.

Alla sera arrivarono entrambi assieme e Ginevra disse a entrambi che voleva ricoverare per una quindicina di giorni Laura in una clinica privata, nella quale con il laser avrebbero proceduto alla depilazione definitiva del suo corpo. Inoltre sarebbe stata inanellata ai capezzoli, e al clitoride. Domani aveva appuntamento con il gioielliere per scegliere gli anelli. E chiedeva a mio marito se era disposto ad accompagnarci fino in citt’.
Poi al colloquio con il Primario della clinica, dove voleva portare la schiava per queste operazioni, e dove sar’ visitata il tutto fatto secondo le regole, il personale della clinica era altamente qualificato, e soprattutto con grande riservatezza. Era un percorso necessario al miglioramento della schiava e del suo addestramento.
Francesco sposto’ i suoi appuntamenti per essere presente. Per Laura fu estremamente imbarazzante
E poi chiese alla Padrona se stasera poteva soddifare sessualmente il marito. Non avrebbe mai osato parlare di sesso fino a poco tempo fa, ma pensava che doveva avere anche il marito qualche piccolo piacere. La padrona acconsenti, ma niente sesso anale, solo vaginale, o con la bocca, obbligo di conservare lo sperma e di metterlo in frigo e portarlo l’indomani mattina in visione alla Padrona.
Al mattino dopo aver recuperato lo sperma dal frigo, si diressero entrambi dalla Padrona di Laura, arrivati Ginevra ordino’ a Laura di spogliarsi e di servire la colazione, in salotto fatto questo, Laura rimase in piedi accanto alla Padrona in attesa di ordini.
Ginevra la invito’ a prendere un caff’, e le disse lo berrai con la creama, e mise tutto il bicchierino di sborra nel caff’ di Laura, la quale seppur un po’ nauseata all’idea, lo bevve senza protestare.
Dopo fatto indossare un abitino leggero a Laura uscirono con l’auto di Ginevra, Laura dovette sedersi sul sedile posteriore sollevando il vestito. A diretto contatto con il sedile sulla pelle. Andarono in citt’ si fermarono in un negozio di gioielleria. Entrati tutti assieme subito qualcuno venne incontro alla Signora segno che era una buona cliente.
Ginevra chiese se avevano preparato un progetto di quel che aveva richiesto con il preventivo, il titolare le fece vedere dei prototipi per e avere la sua approvazione, Ginevra scelse uno di questi un collare rigido, di metallo argentato con un secondo anello piu’ piccolo sotto, collegato attraverso un cilindro al collare piu’ grande. E poi osservo’ l’incisione e le targhette da poter inserire nell’anello inferiore grandi abbastanza da leggere la scritta ma non da coprire l’anello dove voleva sempre poter attaccare il guinzaglio. Come spiego’ al titolare che la serviva di persona e nel suo ufficio.
Alla fine ne scelse uno e lo mise da parte, poi volle vedere gli altri gioielli, una serie di anellini, barrette con anello attaccato scelse quelli piu’ grandi che avevano. Poi li fece mettere in una confezione, solo il collare disse me lo lasci. Poi rivolta a Laura le disse’ vieni, Laura si Avvicino’ e le fece leggere l’iscrizione, Schiava di Propriet’ della Padrona Ginevra e seguiva il suo numero di telefono. Da vicino si leggeva alla perfezione la sezione dell’anello era abbastanza grande da permettere a chi le sarebbe stato di fronte a meno di un metro di leggere l’iscrizione se la osservava con un pizzico di attenzione.
Pagato si incamminarono nuovamente all’auto e uscirono di citt’, arrivarono ad un cancello immerso nel verde all’ingresso un cartello ‘Clinica Senso Moderno’. Suonato entrarono dal cancello elettrico comandato a distanza.
Vennero ricevuti dal Primario un Professore che si rivolse a Ginevra con il mia cara cara amica che gioia rivederla.
Entrati si accomodarono nello studio del professore dove Ginevra spiego’ cosa voleva, Inanellamento dei capezzoli, e inanellamento del clitoride, un tatuaggio dove inizia il solco del culo della sua schiava, rappresentante una manetta e nei cerchi della manetta le sue iniziali, inoltre una depilazione definitiva al laser dei peli superflui.
Il professore fece venire un’infermiera, che accompagno’ Laura nel laboratorio accando dove dovette spogliarsi fece i prelievi del sangue per le analisi, elettrocadiogramma ecc. Tutto il preliminare necessario, nel frattempo svolto tutto questo arrivo’ il professore accompagnato da Francesco e Ginevra, Laura esa sul lettino ginecologico aperta. Il professore volle visitarla con molta attenzione. E alla fine disse: mia cara hai qui uno splendido animale, perfetta a mio parere a prima vista, poi vedremo le analisi. Consiglio di fare un piercing al clitoride da sinistra verso destra per farlo uscire dal cappuccio protettivo, che bench’ delizioso io ridurrei leggermente per facilitare la sua uscita e ovviamente mantenere la schiava in un maggior stato di eccitazione, anche se mi pare molto calda essendo lei molto bagnata a seguito di una semplice visita. Mia cara fra pochi giorni avremo tutte le analisi del sangue e delle urine cosi vedremo una data per portarla in ricovero. La terro’ quindici giorni cosi all’uscita sar’ in perfette condizioni certi che le sue attivit’ potranno riprendere al 100 %.
Usciti Francesco disse: che deve restare quindici giorni in clinica i ragazzi non saranno seguiti, Ginevra replico’ che avrebbe mandato loro una governante pagata da lei, di non preoccuparsi. E infatto gi’ dal giorno successivo una signora di una quarantina di anni, Gessica si insedio’ nella casa di famiglia seguendo tutte le attivit’ domestiche, e una delle varie domestiche a ore di cui poteva disporre Ginevra avrebbe fatto le pulizie mentre la Signora Gessica una donna piuttosto interessante, non bellissima ma certamente piacente si sarebbe occupata di tutto il resto.
Ovviamente l’insediamento immediato aveva lo scopo di preparare anche i ragazzi all’assenza della madre per un periodo imprecisato.
Al mattino la Signora Gessica ispezionava le camere, controllava se tutto era in ordine, accompagnava i ragazzi allo scuola bus, Ispezionava anche Laura prima di mandarla dalla Padrona. Gi’ dalla prima mattina per abituarla l’aveva fatta venire in camera sua dove l’aveva fatta spogliare e mettere in posizione di attesa gambe larghe, e mani dietro la nuca. La annusava ispezionava la passera, e verificava che aveva messo il plug nel culo come desiderava la Padrona, Cose che comunque Laura aveva fatto ma che da adesso la Padrona per crearle maggior imbarazzo e abituarla al controllo lo faceva fare da altra persona. Solo una volta Melissa la figlia noto’ qualcosa di strano la madre stava parlando con Gessica, ma la madre era in una posizione con le mani dietro la schieva e annuiva, mentre pareva che Gessica le desse ordini.
Dopo una settimana, arrivo’ la chiamata dalla clinica di ricoverarsi per il giorno successivo. Melissa alla sera volle stare un po’ con la madre per capire perch’ si ricoverava che male aveva. Le chiese di andare in camera sua. E li da sole le disse, sai Matteo non capisce ma nemmeno io, cos’hai ? dobbiamo preoccuparci?
No tesoro, va tutto bene solo una serie di controlli. Melissa era vicino a sua madre, e le diede un bacio, poi si mise a giocherellare con l’occhiello del collarino che aveva, lo pensava un normale e nuovo gioiello della madre visto che da quando avevano fatto il trasloco aveva cambiato abbigliamente e atteggiamento sembrava piu’ giovane certo aveva sentito le battute delle signore ma a lei non importava era bella sua madre, si mise a leggere l’iscrizione che non aveva notato subito, con estremo imbarazzo di Laura, poi Melissa la guardo’ con attenzione: ora rispondi cosa vai a fare in clinica… Laura temporeggiava, cosi Melissa si arrabbio’ e le diede un manrovescio da lasciarla senza fiato.
Melissa amore, scusami ora ti dico tutto, e confesso’ la sua relazione con La Signora Ginevra, il contratto di schiavitu’ sottoscritto e che in clinica andava per la depilazione e applicazione in sicurezza di gioielli intimi al sesso e ai capezzoli, oltre ad un piccolo interventino di vaginoplastica le disse.
Troia le sibilo’ Melissa. Spogliati voglio vederti nuda. Ma sono tua madre. Ti prego.
No sei la schiava di Ginevra, ora spogliati voglio vederti, e visto che comunque tutti le sono superiori come le aveva spiegato Ginevra si spoglio togliendo l’unico indumento che portava, una abitino con bottoni ad apertura anteriore. Nuda depilata davanti a sua figlia per riflesso assunse la posizione di attesa con gambe divaricate e mani dietro la nuca. Bene cosi ti piace farti comandare se ho capito bene, su rispondi:
Si Signorina Melissa rispose.
Ah ‘ cosi che ti hanno insegnato quando qualcuno ti domina devi dargli del lei?
Si Signorina Melissa. Melissa le girava attorno, e disse cosa hai tra le natiche?
E allra come da manuale Laura si inchino’ aprendosi le chiappe e facendo vedere il gioello da ano che portava.
Bene mi sa che faro’ una chiacchierata con la tua Padrona alla prima occasione, ti assicuro che da oggi vedrai i sorci verdi anche qui in casa.
Si Signorina Melissa, grazie.
Ora rivestiti e vattene troia.
In lacrime Laura si rivesti del solo indumento che era autorizzata ad indossare e se ne ando’. Passo’ una notte insonne in attesa l’indomani di presentarsi alla Padrona per recarsi in clinica.

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CAPITOLO 7. Evoluzione.
Il mattino successivo molto presto era uscita nuda scortata dal marito e da Gessica la governante per recarsi dalla sua Padrona partirono che erano le 06,30 e arrivarono alla clinica alle ore07,30. Alle 08,00 era gi’ in stanza pronta per essere sottoposta agli interventi previsti. Prima procedettero con l’epilazione laser delle parti intime quelle che erano interessate agli interventi chirurgici. Poi procedettero con il resto alla sera era stata operata di tutto. Anestesia solo parziale per la riduzione del cappuccio del clitoride, l’inanellamento invece del clitoride come dei capezzoli era avvenuto senza anestesia per volont’ della sua padrona come le dissero. Senti’ male ma cerco’ di essere stoica per onorare la sua Padrona.
Sia suo marito che la Padrona erano presenti all’inanellamento.
Poi la riportarono in stanza, in clinica avrebbe dovuto stare sempre nuda, il collare avrebbe indicato la sua condizione di schiava cosa di cui il personale era a conoscenza.
Oltre al controllo molto puntiglioso della cicatrizzazione per le due settimana sarebbe stata sottoposta ad un severo regime alimentare, e a delle sedute di ginnastica in palestra con un’istruttrice per apprendere quanto le sarebbe servito in futuro da fare per mantenersi in forma per la sua padrona come le spiegarono. Ogni mattina ovviamente il plug le veniva inserito nell’ano, pero’ era diverso era un plug piu’ morbido in lattice ma abbastanza consistente da penetrarla consentiva una maggior capacit’ di movimento.
I quindici giorni trascorsero tra controlli e palestra, Laura aveva perso almeno due kg sotto controllo medico, gli esercizi in palestra la stavano migliorando, e avrebbe dovuto proseguirli anche in seguito, le vennero fatte delle foto in varie posizioni per mostrare ogni suo lato e fatte pervenire alla sua Padrona, Ogni giorno il marito o la Padrona passavano a trovarla.
Un paio di volte anche Melissa ando’ a trovarla. Solo per umiliarla ovviamente accompagnata dal padre al quale aveva detto che sapeva tutto.
Arrivo’ anche l’utlimo giorno, fu Ginevra che ando’ a prenderla, le porto’ un vestito da indossare, nero, si allacciava dietro il collo con un fermaglio, era totalmente scollato, dal basso ventre poco sopra il pube partivano due lembi separati che andavano a coprire i seni, si allacciava dietro il collo appunto ma sarebbe stato semplice spostarli e liberare il petto per metterlo in mostra. La gonna era elasticizzata e fasciava le natiche, arrivava pochi centimetri sotto le natiche, e aveva delle frange che scendevano fino alle caviglie ovviamente indossando scarpe dal tacco alto, e infatti le scarpe nere avevano zeppe e tacco, con conghietta attorno alla caviglia, dietro il vestito lasciava la schiena totalmente scoperta, e la gonna lasciava intravvedere il solco delle natiche per almeno tre o quattro centimetri cosi il tatuaggio delle manette con le iniziali della Padrona era perfettamente visibile.
Le venne fatto indossare delle polsiere da schiava in metallo con anelli per incatenarla se necessario. Come le cinghiette delle scarpe avevano anch’esse degli anelli per legare le caviglie. La Padrona sull’anello inferiore del collare mise una targhetta nella parte superiore del cerchio con la scritta ben visibile di SCHIAVA E PUTTANA.
Poi le fisso’ il guinzaglio, e le disse: Andiamo schiavetta.
Docile Laura la segui’ sarebbero uscite cosi dalla clinica. Una cosa aggiunse la Padrona, testa alta, e sii fiera di essere tenuta la guinzaglio dalla tua padrona, non farmi vergognare ‘ un onore per te ricordalo.
Si Padrona rispose prontamente Laura grazie per l’onore che mi concede di essere sua schiava.
Uscirono dalla clinica e nel posteggio interno dove era l’auto di Ginevra, salirono, e partirono, Ginevra era silenziosa, Si diressero in una zona periferica dall’altra parte della citt’, fino ad arrivare ad una villa ottocentesca, Ginevra fece una telefonata e il cancello si apri’. Entrarono nella grande corte per diverse centinaia di metri prima di arrivare alla costruzione, vi erano molte auto posteggiate, Ginevra fece scendere Laura e preso il gunizaglio la guido’ fino all’ingresso dove un maggiordomo in tenuta doppio petto, papillon attendeva e le fece accomodare, arrivarono nel salone vi era molta gente almeno una cinquantina di persone, tutti stavano gustando degli assaggi con aperitivi vari. Tenuta al guinzaglio dalla sua padrona Laura teneva gli occhi bassi ma la testa alta come ordinato.
Ginevra si aggira tra i vari gruppi saluta uno bacia un’altra vi sono varie coppie, sbirciando Laura vede che vi sono altre donne che portano collari e indossano mini abiti che non nascondono nulla e che assicurano il servizio, passano con vassoi con bevande o stuzzichini.
Poi dopo un po’, Ginevra si avvicina ad una Signora di spalle, questa si gira, Gessica, la nostra governante, e gli consegna il mio guinzaglio e le dice vai e preparatevi. Uno strattone al guinzaglio e segue Gessica.
Si recano in una stanza adiacente, Gessica la fa mettere in posizione di fronte a lei, e le spiega il seguito della serata, la ispeziona, dice: bene hanno fatto un buon lavoro, adesso verrai presentata in societ’, farai il tuo vero primo debutto, devi comportarti bene, sarai esibita io ti presentero’, e tu sarai sempre a testa alta e anche obbediente ad ogni ordine, le fece un buffetto sulla guancia, aggiungendo, vero che sei un animaletto docile?
Si Signora Gessica saro’ docile ed obbediente non abbaia dubbi.
Sei proprio bella sai, una schiavetta di lusso. Vedrai che farai passi avanti certo devi imparare ancora molto ma essere sottomessa ‘ la tua natura, oh si , lo si vede bene, e stasera dovrai fare onore alla tua Padrone che vuole mettere all’asta la tua verginit’ anale. Pagheranno per usarti, quindi vedi poi di darti con devozione ed ardore a coloro che acquisteranno questo piacere di averti per la prima volta.
Si signora. Laura tremava all’idea sapeva che doveva succedere.
Appena Gessica ritorno’ dopo essere andata in sala per i preparativi, la prese per il guinzaglio la dove l’aveva lasciata, Laura non si era mossa di un millimetro.
Tirata al guinzaglio, uscirono da una porta e poi una tenda che dava su un palchetto altro forse al massimo mezzo metro o poco piu’. Gessica aveva un microfono e da brava banditrice inizio’ a presentare la merce.
Signori ecco a voi una schiava novizia, una piccola borghese, moglie e madre integerrrima che ha avuto pochissime esperienze sessuali, e nessun uomo l’ha mai sodomizzata. E forse uno ha provato la sua deliziosa fichetta sempre bagnata, e chiss’ forse due la sua bocca vellutata.
Ora vi chiedero’ di essere generosi per la magnifica occasione che avete, ‘ sottomessa da molto poco, ‘ in fase di addestramento, ma ha dimostrato una predisposizione fuori dal comune facendo passi da gigante in tempi brevissimi, essere arrendevole e sottomessa verso i suoi superiori ‘ nella sua natura e quindi le riesce facile in quanto ‘ il posto che lei stessa comprende accetta come il suo, essere ai piedi di un Padrone o una Padrona. Ora voi sapete che questo splendido animale, ‘ di propriet’ di Lady Ginevra, e quindi capirete che la qualit’ della merce ‘ sicuramente di valore considerata la fama di Lady Ginevra presso tutti voi.
Un applauso accolse quest’ultima affermazione. E qualche brava ‘ vero echeggio’ nella sala.
Ora Signori so che siete impazienti, ecco allora a voi laura la nuova schiava di Lady Ginevra, Un faretto si accese e illumino’ Laura che fino a quel momento immobile ed in trance era rimasta un po’ nell’ombra. Gessica si avvicino e preso il guinzaglio la fece avanzare al centro del palco.
La fece camminare poi in cerchio lungo il palco e docile Laura seguiva la sua conduttrice. Si rifermarono al centro del palco, e passata dietro di lei Gessica le slaccio’ il fermaglio del vestitino. La fece scendere sul suo busto mettendo a vista le sue belle tette a pera con i capezzoli belli tesi con i suoi nuovi anelli che brillavano.
Poi le fece scendere il vestito lungo le gambe, e Laura fece un passo da una parte prima con una gamabe e poi con l’altra restando nuda davanti a tutti solo con calze autoreggenti e i suoi gioielli ed il collare con il guinzaglio che le pendeva tra le tette.
Gessica riprese il guinzaglio e le fece fare un nuovo giro di palco, in modo da farla vedere muoversi elegante anche se spaventata ed in imbarazzo ma bella veramente.
Poi ferma al centro le ordino’ posizione e Laura allargo’ le gambe e mise le mani dietro la nuca. Pronta e attenta ai comandi.
Venne fatta girare, e piegare per mostrare il plug. Che le venne tolto, e mostrato agli spettatori, ecco Signori questo oggetto ‘ l’unico oggetto che finora ha potuto essere ospitato nel suo orifizio posteriore al fine di prepararlo per voi. E come vedete non ‘ di grandi dimensioni solo uno stuzzichino per l’addestramento della nostra bella sottomessa.
Allora Signori chi desidera essere il primo ad infilare questo splendido buchetto invitante?
Avanti con l’asta. Fate le vostre offerte Signori.
I partecipanti avevano delle palette con le quali si facevano vedere oguno aveva un numero e ogni alzata aveva un valore di 100 euro.
Molti concorsero, e si arrivo’ rapidamente a 3200 euro di offerta.
Solo in due duellavano ancora, Alla fine la rinuncia di uno dei due consacro’ il vincitore della gara. 3800 euro per esser il primo ad avere il piavere di provare il culetto della nostra bella schiava annnuncio’ Gessica.

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CAPITOLO 8. Inculata in pubblico e sorpresa…
Ora se qualcuno vuol essere il secondo? E allora ancora una piccola serie di offerte il secondo se l’aggiudico’ per 1400 euro. In questo caso i rilanci erano di 50 euro. Ovviamente il prezzo si abbassa.
Si passo’ a chi voleva essere eventualemente il terzo e un signore se l’aggiudico’ per 400 euro, con rilanci di 30 euro.
Allora Gessica volle offrire anche la fichetta, e visto che questa deliziosa fichetta borghese non ‘ stata particolarmente usata una fichetta da mammina qualcuno ‘ interessato?
Fioccarono un po’ piu’ offerte di quanto si aspettava Gessica, arrivarono a 2600 euro per il primo. Poi il secondo ed il terzo.
Quindi cari amici chi vuole partecipare a valutare le qualit’ di succhiatrice della nostra docile mammina?
Avanti cari amici e li non si supero’ i 200 euro per provare la bocca e solo un o. Non vi fu il secondo o il terzo.
Dopo di ch’ venne portato una specie di tavolino munito di cinghie ricoperto di pelle, sul quale venne fatta coricare Laura, con le natiche ben esposte verso la sala e questo tavollino pero’ si muoveva era su una piccola pedana girevole e venne fatta girare lentamente in modo da gustare la posizione della schiava.
Il vincitore Sali’ sul palco e si mise ad accarezzare le natiche di Laura, poi la tocco’ nel suo solco la gambe erano ben aperte, sollevo’ la mano facendo capire che la schiava era bagnata e godeva di quello che l’aspettava. Le tocco’ l’ano, lo sondo’ lo annuso’ e lo lecco’ dicendo verso gli astanti pulitissima uno splendido sapore morbida ed arrendevole, usci il suo membro gi’ eretto e si posiziono’, lo appoggio’ allo sfintere di Laura la quale ebbe un piccolo sobbalzo, lui le si corico’ sopra fino a parlarle all’orecchio.
Non avere paura schiavetta, stai rilassata come ti avr’ insegnato la tua padrona e andr’ tutto bene. Rilassati, e spingi un po’ in fuori come dovessi andare di corpo, e Laura obbediente e riconoscente lo fece allora l’uomo spinse con delicatezza mentre lei si apriva era dentro con il glande, a quel punto dette un gran colpo di reni affondando nel retto e facendola inarcare e urlare. Nulla era il plug che aveva portato rispetto a questo, senti’ il dolore, emise un gemito di dolore ma cerco’ di resistere e di rilassarsi. L^’uomo rimase fermo per un po’ poi inizio’a muoversi. Con lentezza e poi accelero’ il ritmo man mano chela donna si rilassava e gemeva perch’ passato il dolore venne il piacere, e Laura ebbe un orgasmo dopo un po’ che veniva limata, godeva di quella sodomia. Inculala, inculala, inculala ripeteva il pubblico scandendo il ritmo con le mani. Venne scopata nel culo per diversi minuti ancora poi l’uomo grugnendo le venne nell’intestino.
L’uomo rimase dentro di lei, fermo immobile lasciando che il pene si sgonfiasse e poi lentamente le usci’ dal culo, un filo di sperma che colava. Subito dueschiave inservienti arrivarono a pulire l’uomo, aiutondolo a rivestirsi, Poi si occuparono di Laura per prepararla al suo secondo coito anale.
La pulirono le fecero un mini clistere e liberata dalla costrizione in cui era la fecero mettere sopra un catino trasparente di fronte al pubblico, dove dovette liberare il getto davanti a tutti, rossa in volto si lascio’ guidare e sottomessa si lascio’ fare e fece quanto ci si aspettava da lei, era desiderosa di essere una brava schiava e di fare onore alla sua Padrona.
Ginevra da una stanza stava assistendo allo spettacolo attraverso dei video piu’ telecamere con piu’ angolazioni riprendevano le varie sequenze e accanto a lei geloso, con lo stomaco in subbuglio vi era Francesco che pero’ era eccitato, il culo di sua moglie ammorbidito e preparato per dei clienti paganti, come avrebbe voluto e desiderato prenderla in quel modo. Si sentiva frustrato come marito di non aver mai saputo capire l’indole di sua moglie. Ma molto eccitato. Sudava.
Ginevra seppe parlargli e fargli capire che restava sua moglie e che comunque avrebbe tratto vantaggio anche lui dalle nuove qualit’ emergenti di sua moglie.
Gessica fece preparare in posizione Laura, dicendole prima sei stata legata ma non sapevamo se avresti resisitito ora ti metti in posizione e senza essere legata verrai presa sempre da dietro, e cosi farai vedere a tutti la brava schiava che sei. Si signora rispose Laura.
In posizione prona, attese che il secondo arrivasse, poi un momento Gessica interruppe la cosa scese dalla pedana, prese un telefono senza fili e parlo’ con qualcuno. Cari signore e signori, ho una richiesta colui che ha auvuto il piacere di aggiudicarsi la bocca della schiava ha chiesto di poter usufruire del suo acquisto in contemporanea dell’inculata della schiava. Ho chiesto istruzione e ho avuto l’assenso, e cosi i Signori possono salire e servirsi della schiava.
Questa volta in contemporanea doveva soddisfare due uomini, Gessica le sussurro alcune paroline all’orecchio Laura assenti’ con la testa, gli uomini si avvicinarono a lei uno dietro e l’altro davanti, entrambi avevano la patta aperta, lei in ginocchio attendeva.
Appena l’uomo dietro si appoggio’ a lei e la penetro’, con estrema facilit’ si era offerta spingendo forte della prima esperienza e di come era stata istruita e della nuova lubrificazione, appena fu piena l’altro uomo le si avvicino’ con il pene gi’ fuori e lo fece passare sulle sue labbra Laura apri’ la bocca per accoglierlo e lui si allontano’. Poi la schiaffeggio’ con il suo pene, Laura offri’ il suo volto al disprezzo dimostrando di accettare qualsiasi cosa gli avesse voluto fare. Poi le infilo’ il cazzo in bocca, e lei lo lecco’ si appoggio’ all’uomo, con le mani poi con la sinistra gli accarezzava le palle come gli aveva insegnato Gessica, e faceva scorrere l’asta nella sua bocca salivando abbonantemente per rendere tutto non solo piu’ scivoloso ma anche piu’ eccitante per gli spettatori.
I due uomini seppur involontariamente arrivarono a godere quasi contemporaneamente, e anche Laura ebbe il suo orgasmo, tenne come da istruzione di Gessica il seme dell’uomo in bocca, poi Gessica la fece sollevare e far aprire la bocca piena di sperma alla visione delle telecamere che rimandavano la sua immagine ingigantita su vari schermi in sala. Solo quando si fu visto bene decise di ordinare alla schiava di ingoriare e poi le fece riaprire la bocca in modo che tutti vedessere che aveva igoiato. Un applauso del pubblico saluto’ il servizio che la schiava aveva svolto per il suo impegno e l’ottimo addestramento ricevuto.
Ci volle almeno un’altra ora per far scopare sia con l’ultimo nel culo che quelli nella fica, la schiava, che resse bene e si comporto’ benissimo facendo piacere alla sua Padrona.
A quel punto venne portata fuori da un paio di schiave inservienti fatta bere, lavata e preparata togliendole anche calze e reggicalze bagnati di sperma, e dei succhi abondanti che le erano colati fuori dalla fica.
Nel frattempo gessica annunciava al pubblico una piccola sorpresa per completare lo spettacolo di quella sera faremo una breve pausa, cari signori approfittate del nostro servizio bar e poi rientrate qui ed accomodatevi di nuovo e vedrete che non resterete delusi del clou del nostro spettacolo per questa sera.
Accanto a Gessica mentre faceva l’annuncio una giovane donna, mascherata, vestita con pantaloni in pelle, corsetto in pelle e stivaletti in pelle, con una lunga canna flessibile in mano. Una perfetta domina.
Dopo la pausa gli ospiti rientrarono, curiosi e felici che la serata offra una sorpresa, Gessica sul palco, con il microfono annuncia: Signore e Signore, questa nostra giovane e misteriosa Mistress, ‘ stata incaricata da Lady Ginevra di impartire la sua prima vera punizione alla schiava. La schiava un mese fa circa ha commesso un infrazione agli ordini della Padrona, la quale ha rinviato la punizione fino ad oggi, proprio per riservare a quello che considera il momento propizio per eseguire la sua sentenza. Una lievissima disobbedienza ma tutti voi sapete che ogni disobbedienza sia per inesperienza o per non aver capito gli ordini va punita severamente.
Ora riporteremo la nostra bellissima schiava che ‘ gi’ meglio addestrata rispetto ad un mese fa, lo avete visto, ma che non ha mai subito una punizione seria, solo sculacciate, nulla di che, questa sera ricever’ 30 colpi di canna sulle natiche di fronte a tutti voi. Spero che lo spettacolo vi sia gradito.
Le due schiave inservienti, scortarono La schiava Laura sul palco dove era stato posizionato un cavalletto, Laura tremava, aveva paura, sapeva che aveva goduto delle sculacciate della padrona e ora aveva sentito bene che sarebbe stata colpita con una canna, e non sapeva se avrebbe avuto la forza di resistitere.
La fecero piegare e posizionare sul cavalletto, legata in modo da non potersi muovere, le natiche esposte verso il pubblico, le gambe ben divaricate e legate ai piedi del cavalletto che era un tavolino rivestito di pelle, i seni erano appoggiati e le braccia le erano state legate con delle catenelle e delle polsiere ai piedi del cavalletto, poteva poggiare una guancia sul piatto del cavalletto, Ginevra le diede i consigli necessari, e di come comportarsi durante la punizione.
La giovane mistress le si presento’ davanti, le porse la canna e le sussurro’ Bacia lo strumento della tua punizione cagna.
La voce mio dio penso’ Laura la voce di Melissa mia figlia. Ma bacio’ la canna che le fu presentata davanti alle labbra della bocca. La giovane mistress fece scorrere la canna sul corpo della schiava, come per accarezzarla facendole sentire la consistenza dello strumento ed immaginare che effetto esso poteva provocare con la forza di una persona che ti vuole fare male. Il rancore di Melissa per aver scoperto cosa era diventata la stava terrorizzando ed essersi fatta riconoscere aveva un solo scopo proprio quello di renderla maggiormente vulnerabile.
La giovane si posiziono’ di lato in modo che tutti potessero godere dello spettacolo, Laura attendeva, La ragazza prese le misure le appoggio’ la canna sulla natica e misuro’ la distanza, fece il movimento senza colpirla per diverse volte senza pero’ affondare come se stesse valutando la forza da dare. Poi si riavvicino’ alla schiava, mise una mano sul microfono e piegatasi le sussurro’ all’orecchio, devi contare i colpi, e ringraziare ad ogni colpo, e chiedere il successivo se non lo farai ti giuro che ricomincero’ dopo a toglierti la pelle di dosso appena finita questa punizione appena sarai a casa. Laura annui’ spaventata. Sentiva di avere stimoli quasi da andare in bagno, la paura le stava facendo attorcigliare le viscere, eppure si era appena liberata.
La giovane Mistress si riposiziono’, basta suspence e alzata la canna la abbatt’ sulle natiche Laura senti’ come un morso una bruciatura sulle natiche le aveva colpite entrambe con un colpo quasi perfetto orizzontale, Uhhhh si lamento’ Laura ma subito Uno Signora, Grazie me lo merito, ancora uno prego Signora.
Melissa era soddisfatta, la cagna era brava sopportava e subiva sottomessa, sapeva che l’avrebbe fatta urlare e piangere prima di finire.
Il sibilo ed il colpo con uno schiocco’ che rimbombo’ attraverso gli altoparlanti sul culo della schiava e una seconda striatura apparve, Dueeee Grazie Signora me lo merito, ancora uno prego Signora.
E ando’ avanti cosi le natiche si arrossavano con delle belle striscie orizzontale alcune si ritagliavano in alcuni punti la pelle si era gonfiata, Laura contava e ringraziava, dopo il ventesimo colpo non chiamava piu’ la punitrice signora ma… Uhhhh Venti Padrona, gra… grazie me li meritom ancora uno la prego Padrona… ohhh con dei lamenti perch’ la punizione era veramente dura.
Ahhhhh Trenta Pa…Padronaaa, grazie me li merito, Padrona la sua schiava la ringrazia Padrona se vuole mi colpisca ancora Padrona
Melissa si fermo’. Un applauso accolse la fine della punizione, la schiava aveva la fica bagnata Melissa si avvicino’ le tocco’ il sesso e lo trovo’ bagnato, forse aveva goduto sotto i colpi, non lo sapeva. Si avvicino’ e le porse la canna davanti e le disse: Bacia lo strumento della tua punizione e Laura obbediente bacio’ la canna con atteggiamento umile e sottomesso.
Poi venne liberata e portata dietro si muoveva con fatica, ma resistette venne fatta coricare pancia in giu’ su un lettino e le vennero messe delle borse di ghiaccio sulle natiche.
Melissa se ne ando’, e rientro’ a casa con il padre, mentre Laura restava per essere assistita un po’ dopo una mezz’ora con il ghiaccio per attenuare l’infiammazione venne visitata da un medico, e poi le venne data una pomata da portarsi a casa, e una delle ragazze prese un altro tubetto e le spalmo’ con delicatezza i glutei.
Dopo venne fatta alzare rimise il collarino d’acciaio e tenuta al guinzaglio nuda venne condotta al cospetto della sua padrona.
In ginocchio si prostro’ a baciarle le scarpe, e tirata dal guinzaglio si raddrizzo’, Hai nulla da dire alla tua Padrona schiava?
Si Padrona desidero ringraziarla per tutto cio’ che mi sta facendo scoprire e di occuparsi della mia educazione, perch’ merito di essere tenuta sotto disciplina e la ringrazio della punizione che spero possano farmi migliorare nell’obbedirle Padrona.
Bene brava. Adesso ti riporto a casa e cerca di essere gentile e disponibile con tuo marito, che sa di aver sposato una zoccola ma purtroppo non lo aveva mai immaginato quanto. Ovviamente sarai disposta a qualsiasi rapporto sessuale egli ti chieda offrendoti totalmente.
Si Padrona non dubiti padrona.
Ma… padrona… se lui non volesse?
Si ‘ possibile forse sar’ un po’ frustrato, allora tu coccolalo, prendiglielo in bocca come non hai mai fatto prima e dimostra di saperlo far godere come mai gli sia capitato in vita sua, in fondo hai capito che sei una brava puttana e sai cosa fare, quindi fai la puttana, in fondo la moglie dovrebbe essere la puttana del marito non credi?
Si Padrona ‘ giusto. Allora cerca di renderlo felice, oggi ti conosci meglio hai una diversa consapevolezza di chi sei, allora cerca di renderlo felice. Su ora mettiti il plug nel culo che ti riporto a casa. Si Padrona subito Padrona.

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