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Racconti Erotici Etero

L’aria fredda di dicembre – Part 1r07;

By 28 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Martedì pomeriggio. Esterno giorno. La macchina infila l’ennesima galleria. Buio, luce, buio, luce. Sarà così per un centinaio di chilometri ancora. La luce arancione delle gallerie è spettrale e mi ricorda un inizio di Palanhiunk. Guido tranquillo. Lou in sottofondo mi fa compagnia, mentre mi accendo una nuova sigaretta. I polpastrelli delle dita battono un tempo in quattro quarti. Sono rilassato. Tiro forte.
Guardo nel retrovisore. Vedo me. ‘Who am I?’ Il vecchio Lou striscia le dita sulle corde e una registrazione non effettata mi regala tutta il crudo realismo di quel magnifico suono. ‘A younger man.. now ‘s’getting’ old..’. ‘Già’ penso..
‘Sono due euro l’ora le prime tre’ mi apostrofa il parcheggiatore. ‘Come ha detto scusi?’. Sono assorto nei miei pensieri. Mi sto regalando una avventura e pure una strana calma mi pervade. ‘Sono due euro nelle prime tre ore’ Ringrazio. Butto un occhio alla tariffa per le soste lunghe e me ne vado.
Caffè NU Lounge, di fianco a.. Ho preso un appunto su un biglietto da visita e con passo tranquillo mi avvicino. Le mie gambe si bloccano da sole. Chissà se sei già lì? Chissà se ti riconoscerò al primo colpo oppure no? Una spalla mi si alza d’istinto. Who cares? Entro. Però mi guardo attorno. Il cameriere che si avvicina capisce che controllo con lo sguardo se c’è o meno una persona.
E’ l’orario dell’aperitivo. Come si diceva una volta? Ah si.. Il locale è pieno di bella gente. Fighe. Infighettati. Io faccio la mia parte ma sono troppo snob per pensare di essere come gli altri. Forse ho ragione. Forse no.
‘Gradisce a accomodarsi?’ ‘No la ringrazio, aspetto una persona, quel bel bancone laggiù sembra proprio che faccia al caso mio’. E lo indico. Lui si volta a guardare dove indico. Poi capisce e mi sorride. Ho sempre avuto un umorismo tutto mio. A volte sembra che interpreti direttamente da un canovaccio. Qualcuno l’apprezza. Qualcuno crede che sia uno stronzo. Entrambi hanno ragione. Sempre così è stata la mia vita. Amici o nemici. Nessuno in mezzo.
Il ragazzo davanti agli scaffali di liquori allineati, mi allunga la lista dei vini che non consulto. ‘Uno Sauvignon Blanc. Scelga lei la cantina per cortesia.. ‘
‘Ciao, Andrea’. E improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno sento alle mie spalle una voce femminile che saluta proprio me. Il cuore accelera in un istante. Appoggio il calice di fronte a me. Non è esitazione l’istante che mi concedo. Mi giro e di fronte a me.. ci sei tu..
Io ti ho marcato. Ci siamo trovati per caso in quel sito di letteratura erotica. Per caso una volta il discorso ha scartato di lato aprendoci mille mondi. Per caso ci siamo conosciuti. Ma non è stato una caso se ci siamo piaciuti. Di tutto ci siamo scritti. Io speravo di trovare una tua mail la mattina. Tu aprivi prima le mie della sfilza di. Inutile.. Volevo vederti. Frega niente di portarti a letto. Frega niente di.. boh?.. non so neppure io. Solo volevo incontrarti e conoscerti. Dopo tutto quello che ho saputo di te e dopo tutte le cose intime che ho relegato alla tastiera del mio computer volevo vedere in faccia la persona con cui ho parlato così a lungo. Tu non eri della quale. Ho insistito. Ti ho lasciato il mio numero. E alla fine, non so perché, ti sei lasciata convincere. Tutti e due abbiamo le nostre vite lontano da qui. E’ solo una parentesi. Non so perché hai accettato alla fine. Forse perché sono stato insistente. Forse anche tu eri curiosa.
‘Ciao Ilaria’ e ti sorrido.. Rimaniamo un attimo a guardarci un po’ imbarazzati forse. Ma è solo un attimo. Anche tu mi sorridi e ti si illumina il viso.. ‘Ciao Andrea..’
Tu sei bellissima. E se c’è una cosa che mi imbarazza è la bellezza femminile. Sorrido di nuovo e sciolgo la tensione.
Ci sediamo sui stool al bancone . ‘Quello che ha preso lui..’ fai diretta al ragazzino poi prendi in mano il mio bicchiere per esser sicura di non aver sbagliato la tua seconda scelta. Da lì, con il naso piantato sul mio vino mi guardi dal basso verso l’alto. ‘Who are you?’ Sembri domandarti.. Eggià ‘Who am I?’
Sorrisi, battute, due calici di vino ci rilassano, poi tu vai un istante ai servizi, io guardo la tua linea sinuosa scomparire dentro al corridoio e non sono più così sicuro del perché sono venuto fin qui.. Esco ad accendermi una Camel Light. Aspiro e labrace si infiamma. L’aria fredda di dicembre mi pizzica il viso. Ho sempre amato il freddo. Giro con lo scooter l’autunno e l’inverno. Non indosso manopole. IL freddo mi fa sentire vivo. Non so come dirlo.. Come se l’avvicinarmi alla morte bianca mi desse un brivido. Sono preso da quei pensieri balordi mentre.. ‘Pensavo che fossi già scappato’ Mi giro e ci sei tu con i nostri due calici. ‘Scappato? E da cosa?..’
Passeggiamo per Firenze nell’ora che la gente torna a casa dalle proprie famiglie e i ragazzi invece si attardano nei caffè. Tu mi racconti degli studi che hai fatto qui e dei mille angoli di questa città. Io ti ascolto in silenzio e cerco di immaginarmi questa ragazza mentre cammina con le cuffie alle orecchie presa tra una esame da preparare ed un flirt.
E’ una serata magica.
Di colpo mi viene in mente una canzone che non dice nulla di noi ma che racconta di due matti in una città che non è la loro.
Ci infiliamo in un posticino carino. Mangiamo una cosa, pesce per me, filetto per la signora.
Io chiedo il conto e ci alziamo. ‘Vieni Andrea. Ho voglia di fare l’amore adesso’. Mi prendi per mano e mi porti via.
Stanza 112. Ci sono luoghi che uno non si possono dimenticare.
Tu ti spogli piano e a me sembra di riconoscere nel buio della stanza il corpo che con malizia mi hai descritto. Sei bella Ilaria e tu lo sai. Giochi con me. Ed io seduto nella poltrona di velluto che domina la stanza sono lì che ti ammiro. Un bicchiere basso e largo accoglie ghiaccio e rum. Io muovo il vetro e il ghiaccio sulle pareti è l’unico rumore. Il cuore batte. Il respiro si fa più profonfo. ‘Vieni qui’ ti ordino ‘Ora’. Tu ti inginocchi, poi a quattro zampe, ti fai verso di me.. pochi istanti, e sei lì, con il viso ad un palmo dal mio sesso.
‘Chiudi gli occhi tesoro.. stanotte.. saprai cos’è il paradiso..’

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