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Racconti Erotici Etero

L’aumento

By 29 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Il foglio è bianco davanti a me, non so che scrivere, la relazione deve essere pronta per domani, ma il trattino continua a lampeggiare sullo schermo, e sta diventando irritante, come la lancetta troppo rumorosa di un orologio, sono due settimane che il capo rompe e domani è il termine ultimo.

Non so come le mie colleghe possano trovarlo affascinante, okay è forse un bell’uomo sulla cinquantina, capelli pepe sale, occhi verdi, ma comunque un gran rompiscatole quando si tratta di rispettare regole e termini da lui imposti, e quel trattino lampeggiante ora sta veramente rompendo le scatole! 

Decido di farmi un buon infuso caldo per calmarmi e pensare, vado in cucina passando davanti alla specchiera nell’ingresso, non sono così male, i miei 35 anni li porto bene, quasi senza rughe capelli corvini e occhi quasi neri, un velo di trucco per l’ufficio, camicia e gonna come sempre decoltè con dei rispettabili tacchi, non m’ero nemmeno cambiata d’abito pensando a quella cavolo di relazione, bevo l’infuso e con le idee più chiare torno davanti allo schermo scrivendo svogliatamente quello che il capo ha chiesto, stampo senza rileggere e lascio sul tavolo pronto per la mattina in ufficio.

 

Il mattino dopo parto di tutta fretta, colazione in macchina come quasi tutte le mattine e di corsa in ufficio, non faccio a tempo a depositare la giacca che la segretaria del capo mi viene a chiamare

“Sara, il capo ti vuole vedere subito nel suo ufficio” la guardo, raccolgo la relazione e la seguo, il tempo di annunciare il mio arrivo ed entro nell’ufficio del grande capo: “ Signor Fabrizio, le ho portato la relazione che mi ha chiesto” inizio senza troppi preamboli, mi guarda e mi fa cenno di posare sulla scrivania e andare, lascio la relazione e torno nel mio ufficio stizzita per il suo solito comportamento arrogante, la mattinata trascorre tranquilla, i soliti documenti da sistemare, dopo pranzo trovo un post-it sulla scrivania, -Dopo l’orario di chiusura l’aspetto nel mio ufficio per discutere del suo lavoro, firmato il capo-. Quante arie gli piaceva darsi, attendo l’orario di chiusura e mi presento in ufficio, lui attende dietro la sua bella scrivania come sempre, mi fa cenno d’accomodarmi, mi siedo sulla poltroncina

F: “allora Sara, le sembra un documento da propormi? Con due settimane di ritardo e pieno di errori di battitura, per non parlare dell’italiano, nemmeno un bambino scriverebbe così, sembra un lavoro fatto con i piedi!!!”

me l’aspettavo che sparasse a zero, ma non pensavo d’aver fatto un così brutto lavoro

F: “non hai nulla da dire?”

S: “veramente…io…non so signor Fabrizio, mi sembrava un buon lavoro, mi scusi ma nelle ultime settimane il carico di lavoro è così stressante, se me lo permette di rimediare lo farò”

F: “certo che dovrai rimediare, ho saputo che i problemi non sono solo in ufficio, ho ricevuto un paio di chiamate dalla banca che chiedeva se venissi a lavorare, per assicurarsi la rata del tuo mutuo, che succede Sara non riesci ad arrivare a fine mese? Sai che se serve un aumento basta venire a chiedere”

S: “si ho problemi con la banca ultimamente, ho dovuto affrontare delle spese e così non so più come pagare, e mi farebbe molto comodo un aumento…..”

F: “facciamo così, che ne dici se ci veniamo incontro? Io posso aiutarti e lo sai, ma mi devi dare qualcosa”

S: “cosa vorrebbe Signore?”

F: “innanzitutto voglio che riscrivi questo schifo che mi hai proposto, domattina deve essere qui, e poi dovrai fare ogni cosa ti dirò, ricorda che c’è in ballo il tuo posto di lavoro”

lo guardo incazzata stavolta, ha saputo dove colpire fin dall’inizio, e sicuramente avrà qualche proposta indecente da farmi, ma i soldi mi servono

S: “certo, come desidera”

F: “bene, innanzitutto, dovrai venire in ufficio senza slip, e prima di un’inutile protesta, ti ricordo cosa ti giochi, ci vediamo domattina alle 7”

mi alzo per lasciare l’ufficio ma la sua voce mi raggiunge 

F: “dimenticavo, visto che il mio gioco inizia ora, lasciami qui i tuoi slip”

mi giro a guardarlo, faccio per andare in bagno ma mi blocca

F: “no, non lì, e per evitare che sfuggi ancora, vieni qui davanti a me, tra la mia poltrona e la scrivania”

lo guardo con odio mentre mi incastro tra lui e la scrivania, cercando di togliere gli slip da sopra la gonna, ma arrendendomi all’evidenza e alzando la gonna per poterli togliere, lancio il fardello al capo stizzita e tento di risistemarmi, ma le sue mani mi bloccano

S: “aspetti che fa!!! no non voglio!!!!” ma non faccio in tempo a dirlo che sento la sua umida lingua infilarsi tra le mie cosce, mi dimeno, la sua voce mi raggiunge

F: “ferma o da domani sei su una strada e dovrai farlo per molto meno di quanto avrai da me”

mi fermo, anche se una lacrima mi sfugge, le sue mani mi allargano le cosce, sento la lingua viscida sfiorare il mio fiore proibito, mi allontana guardandomi

F: “sei patetica, sali sulla scrivania e allarga le gambe che piacerà anche a te, pensi di poter essere pagata senza farmi divertire? Da brava su” e cosi dicendo mi solleva sulla scrivania, controvoglia allargo le gambe, vedo che si tuffa tra le mie cosce, lo sento accarezzarmi, entrare leggermente con la lingua, stuzzicarmi. Il suo tocco è leggero e pesante dove serve, ammetto che non è male quello che mi sta facendo, sento che mi sto bagnando, Fabrizio alza il viso e mi sorride “allora la tua era una falsa resistenza” mi canzona prima di rituffarsi da dove era emerso, sento la sua lingua esplorarmi, cercare i miei punti più sensibili, entrare ed uscire da me, mi rendo conto che sto godendo di quel trattamento, sento che manca poco all’orgasmo quando lo sento staccarsi da me,

F: “per stasera basta, pensami quando andrai a letto, domattina qui nel mio ufficio con la relazione scritta bene, ora vai”

mi alzo e risistemo contrariata per l’orgasmo rovinato e m’avvio verso casa, appena dentro penso a quello che è successo, dopotutto se è così ottenere un aumento non sarà male. Mi faccio una doccia ripensando alla lingua del capo, l’acqua scorre sul mio corpo ma le mie mani scendono a toccarmi, le dita cercano il clito accarezzandolo, m’appoggio alla parete della doccia, le gambe aperte mentre continuo ad accarezzarmi, due dita entrano in me iniziando a muoversi, dopo l’orgasmo rovinato di oggi non resisto molto e vengo copiosamente in doccia…esco asciugandomi e un po vergognandomi di quello che ho appena fatto.

Accendo il PC e riscrivo con ordine la relazione attendendo l’incontro di domani.

 

Le sette arrivano veloci, mi vesto di fretta dimenticando gli slip a casa, la relazione in mano e attendo fuori dall’ufficio dal capo. La segretaria mi fa entrare, mi fa cenno d’avvicinarmi, consegno la relazione, un altro cenno per avvicinarmi ancora, oltrepasso la scrivania fermandomi al suo fianco, sento la mano posarsi all’interno della mia gamba e risalire lenta, allargo le gambe per non lasciare impedimenti, Fabrizio sorride

F: “impari in fretta brava” commenta al mio spostarsi mentre raggiunge la mia nudità iniziando ad accarezzarmi, poche dolci carezze e sono già bagnata, sì quell’uomo ci sa decisamente fare, mi spinge sulla scrivania aprendomi le gambe, vedo che prende qualcosa come un piccolo uovo da un cassetto e me lo infila dentro, lo guardo stupita e un po infastidita dall’intrusione, poi prende un telecomandino e preme un tasto, nello stesso istante sento che inizia a vibrare il coso in me

F: “così saprai quando ti sto cercando, quando inizia a vibrare devi venire da me, se mi fai attendere aumento la vibrazione, ora torna al lavoro” scendo dalla scrivania e torno al mio ufficio riprendendo il lavoro, ma il pensiero è comunque catturato dall’intruso dentro me, la mattinata è tranquilla, sono quasi le 12, e rimango un po delusa, quasi speravo che il capo mi chiamasse.

Non termino il pensiero che un sottile solletico inizia dentro me, mi alzo dalla scrivania e mi dirigo all’ufficio del capo, sto per entrare quando la segretaria m’avverte che è uscito per una commissione, un attimo di panico poi chiedo dove si sia diretto che ho urgenza di vederlo, lei mi risponde dopo varie volte che insisto, al bar di fronte per discutere con un possibile socio. Lascio gli uffici, a metà strada sento la vibrazione aumentare, probabilmente ero entrata nella zona d’azione del telecomando; entro nel bar sentendo aumentare ancora, sto diventando scivolosa e l’uovo rischia di uscire, quindi devo camminare sculettando con le gambe chiuse, mentre raggiungo il tavolo del capo, lui mi guarda

F: “Sara, serve qualcosa? Sono in riunione”

Lo guardo interdetta, mentre sento la vibrazione diminuire, visto che è qui porti questi nel mio ufficio, mi passa dei fogli con un post-it sopra -molto bene, attendimi nel mio ufficio, senza toccarti quando entro voglio trovarti con la cosce aperte pronta per me- che porco! Penso, e torno in ufficio con la leggera vibrazione dentro me, la segretaria non c’è, apro la porta e mi siedo sulla scrivania alzando la gonna, apro le gambe ma scivola fuori l’uovo, lo inserisco di nuovo e le tengo chiuse, le aprirò quando arriva penso, attendo lì seduta, sento la vibrazione aumentare e diminuire piacevolmente, quel Porco si sta divertendo alle mie spalle, penso, anzi a giocare con la mia figa!

Sento la porta aprirsi, lo vedo entrare mentre la vibrazione aumenta, il mio viso è ora sconvolto dal piacere, si siede difronte a me, allargo le gambe mentre sento che scivola fuori, ma non esce…guardo che succede e vedo un dito di lui tenerlo dentro mentre ridacchia fissandomi ormai prossima all’orgasmo, sento la vibrazione raggiungere il massimo mentre ho un orgasmo sconvolgente, sento che mi estrae il vibratore ancora sconvolta dall’orgasmo, sento la fica pulsare, mi abbandono sulla scrivania.

F: “che fantastica fica!!!” commenta mentre sento qualcos’altro entrare, mi sollevo leggermente vendendo il suo cazzo scivolare completamente dentro

F: “senti come si contrae, come me lo strizza bene, una fica da puttana vergine, ahahah” effettivamente lo sento stretto in me, ma da quel che ho visto Fabrizio non è messo per nulla male, inizia a scoparmi con sempre più foga tenendomi per i fianchi, vedo che gode, e io godo del suo cazzo, 

F: “ scendi e ingoia ora puttana!”

sento il suo cazzo lasciarmi e scendo dalla scrivania mettendomi in ginocchio, sento che entra fino in gola iniziando a scoparmi la bocca, non oppongo resistenza godendomi gli ultimi affondi per poi sentirmi la gola inondata, ingoio immediatamente per poi ripulire quel fantastico cazzo mentre Fabrizio si gode un po della mia lingua.

F: “sei stupenda Sara, inizieremo una lunga serie di incontri, domani troverai l’assegno con l’aumento, e per qualsiasi cosa ricorda che ci sono”

S: “grazie capo di tutto” sto per uscire quando Fabrizio mi ferma

F: “non dimentichi nulla?”

mi giro a guardare, dalle sue dita penzola l’ovetto, torno a prenderlo, salgo sulla scrivania inserendolo bene in me, Fabrizio si china a darle un ultimo bacio prima di farmi uscire dall’ufficio felice e soddisfatta.

 

La sveglia suona, come un automa mi muovo verso il bagno, passo davanti allo specchio notando che disastro nono appena sveglia, il vapore dell’acqua della doccia esce dalla porta in morbide nuvolette, vado subito sotto il getto caldo che pronto mi sveglia, penso a quanto accaduto il giorno prima e all’assegno che mi attende, dopotutto non è così male accontentare il capo….certo avrei dovuto vedere la somma oggi, ma meglio che restare a piedi di sicuro. Esco dalla doccia profumata di muschio bianco, mi sistemo velocemente oggi un tailleur bianco e camicetta grigio perla, visto che è fresco opto per delle calze autoreggenti in tinta con la camicia, esco di casa quasi in ritardo, ma ricordo un ultimo dettaglio….riapro la porta e prendo l’uovo, lo tengo in mano e mi dirigo alla macchina per arrivare in ufficio.

 

Arrivo e parcheggio nel mio posto macchina, ho qualche minuto d’anticipo vista la scarsità di traffico di oggi, prendo la borsa e poi noto l’ovetto sul sedile, stavo per scordarlo di nuovo.

Alzo la gonna, il sedile di pelle è freddo a contatto con la pelle, divarico le cosce mentre m’inumidisco un dito che scende ad accarezzarmi, sento che inizio ad eccitarmi e bagnarmi leggermente, non voglio godere, solo bagnarmi abbastanza per poter inserire il vibratore del capo, lo appoggio all’entrata e lascio che scivoli dentro di me. Sento il metallo freddo premere contro le mie pareti e scaldarsi a poco a poco, ma so che il fastidio per l’intrusione rimarrà.

Mi ricompongo e salgo in ufficio, mi siedo alla scrivania e accendo il PC come tutte le mattine riprendendo il lavoro non svolto ieri, le ore passano e alla pausa caffè vengono a chiamarmi le colleghe, usciamo assieme al bar di fronte, un caffè veloce mentre chiacchieriamo allegramente del più e del meno, un leggero solletico si fa sentire nel basso ventre; mi guardo attorno per controllare se c’è il capo ma non lo vedo. Con una scusa lascio le colleghe e m’avvio all’ufficio, mentre entro sento la vibrazione aumentare e ripensando a quanto accaduto ieri sento che inizio a bagnarmi.

Percorro il corridoio dell’ufficio del capo quasi di corsa, sto per entrare quando la segretaria mi ferma: “Sara il capo mi ha detto di consegnarti questo, ora è impegnato in una riunione importante, se vuoi parlargli devi attendere, mi ha detto di non far passare proprio nessuno!”

queste ultime parole non ammettevano replica, mentre sento che mi bagno sempre di più m’avvio al mio ufficio e apro la busta consegnatami dentro c’è un assegno di 200€ e un foglio: questo è per quel poco che hai fatto ieri, ora voglio che vai in bagno a masturbarti, usa il telefono per farti un video che poi mi manderai alla mail, la mia segretaria mi avviserà quando prenderai la busta quindi saprò quanto ci metti per eseguire, il Capo.

Prendo il foglio e lo infilo in borsa con l’assegno, sento la vibrazione aumentare mentre mi muovo verso il bagno con il cellulare, imposto il video e lo punto verso la mia fica mentre alzo la gonna e inizio a toccarmi già quasi allo stremo per la vibrazione, lascio che le dita accarezzino il clito, lascio che l’uovo esca da me accompagnandolo con le dita lo usco per stuzzicarmi, accarezzarmi, massaggiare dove sono più sensibile, m’accorgo che i gemiti cono ben riconoscibili ma poco m’importa in quel momento mentre inizio a venire sul vibratore, lo infilo nuovamente dentro sentendo i muscoli avvolgerlo ancora calda per l’orgasmo, esco dal bagno ripulendomi e invio il file al capo raggiungendo il mio ufficio e sentendo ancora vibrare in me quel maledetto vibratore, accendo la posta e vedo la risposta del capo: “hai una fica niente male, tra 2 ore vieni da me”

Sento la vibrazione rallentare fino a fermarsi, guardo l’orologio attendendo le due ore.

 

Ancora 5minuti e sarò di nuovo con il capo penso, mentre proseguo con i lavori della giornata, sento il solletico ricominciare mentre appare una nuova mail -vieni tra 5 minuti, il Capo- mi blocco già pronta ad alzarmi, sento la vibrazione iniziare a fare effetto mi siedo attendendo gli interminabili 5 minuti.

 

La porta del capo è di fronte a me, la segretaria non c’è, entro bussando, lo vedo dietro alla scrivania

F:”bene Sara chiudi la porta, entra entra…” m’incalza facendo segno con la mano di avvicinarmi, faccio come dice chiudo e m’avvio verso di lui. A metà strada tra lui e la porta sento la vibrazione raggiungere il massimo mentre un sorriso lupesco affiora alle labbra di Fabrizio

F:”fermati lì, incrocia le gambe” eseguo rendendomi conto di essere un piccolo lago, con le gambe incrociate l’effetto della vibrazione è maggiore, sento che mi eccito sempre di più gemendo leggermente

F:”slaccia la camicia, davanti a te sulla sedia ci sono due mollettine con i ciondoli, attaccale ai capezzoli”

guardo prima Fabrizio quasi senza capire consciamente cosa dice, poi abbasso lo sguardo mentre le mie mani slacciano la camicetta, lascio che il seno scivoli fuori dal reggiseno, prendo le mollettine e pinzo prima uno poi l’altro capezzolo, sento un po di fastidio ma tanta è l’eccitazione che passa in secondo piano, per non dire in terzo. Guardo nuovamente verso il capo, il sorriso lupesco riaffiora sulle sue labbra mentre armeggia con in altro telecomando…nello stesso momento sento i due oggettini attaccati alle mollettine iniziare a vibrare e propagando la vibrazione ai capezzoli, dolce tortura, mi devo appoggiare alla sedia per sostenermi mentre ho un orgasmo devastante, sento la vibrazione aumentare ancora prolungando il piacere, m’accascio a terra senza forze sento il vibratore scivolare fuori…

F:” alzati, vieni qui!”

La voce di Fabrizio è così lontana, tento di alzarmi in piedi ma non riesco a reggermi, sento la sua risata divertita

F:”raccogli il vibratore e vieni qui 4 zampe se non riesci a reggerti in piedi! Tieni in bocca l’uovo”

mi giro a prendere il vibratore a terra e lo porto alla bocca, e bagnatissimo dai miei umori, sento il mio sapore in bocca e questo mi eccita mentre 4 zampe mi muovo verso Fabrizio, sento la fica ancora in fiamme, lo raggiungo appoggiandomi alle sue ginocchia, non faccio in tempo a muovermi che mi prende dalle labbra il gioco e mi accarezza i capelli

F:” come una brava cagnolina Sara brava, meriti il biscottino”

lo guardo mentre si slaccia i pantaloni ed estrae il suo cazzo perfetto, non esattamente ino penso, sento la sua mano fare presa tra i miei capelli e portarmi al suo cazzo.

Estraggo la lingua e inizio a bagnargli la punta con la mia saliva, mischiano il mio sapore al suo, separo la punta usando la lingua come una spatolina, sento il respiro del capo farsi pesante, evidentemente lo spettacolino gli era piaciuto molto, muovo la lingua su tutta la punta soffermandomi sul filetto, scendo lenta verso la base alternando baci alla lingua, scendo sulle palle leccandole, baciandole, circondandole delicata con la lingua, succhiandole piano piano per poi risalire lungo il cazzo, tornare a leccare la punta prima di posare le labbra e lasciarlo entrare lentamente, stringo le labbra mentre la punta entra la lecco accogliendola nella mia bocca, sento Fabrizio gemere mentre lo risucchio in me. La sua mano tra i capelli mi alza, non capisco perché, vedo l’altra sua mano muoversi sul suo cazzo e dei caldi fiotti investire il mio viso, per poi ritrovarmi nuovamente il suo cazzo premuto quasi tutto in gola.

Lo succhio bene pulendolo e sentendo le gocce scivolare sul viso, nello stesso momento sento che il suo cazzo riprende forma tra le mie labbra, Fabrizio inizia a muoversi scopandomi la bocca, l’unica cosa che posso fare è assecondare i suoi colpi, finché non si ferma con il cazzo in gola e lo estrae lentamente, lo guardo sporca di lui

F:” sulla scrivania muoviti a 90!”

la voce è profonda eccitata e non ammette repliche, mi alzo con le gambe ancora tremanti, e mi giro sulla scrivania mettendomi a 90, il mio culo è all’altezza del suo viso, sento le mollettine vibrare dolcemente mentre le sue dita mi toccano, mi accarezzano dolce lente ricomincio a bagnarmi….

sento le sue dita aprirmi e la lingua cominciare a leccarla raggiunge veloce i punti di piacere facendomi rapidamente tornare ad essere un lago, lo sento staccarsi, si alza e inizia a strusciare il cazzo, sto letteralmente impazzendo, la punta rimbalza sul clito per poi scivolare fino all’entrata, lascia che scivoli dentro, solo la punta e la estrae, torna dentro e di nuovo fuori, un lento dolce eccitante tormento. Mi spingo indietro desiderosa di sentirlo tutto completamente in me, ma una sculacciata arriva rapida, mi fermo, ma la cosa che più mi sorprende è come mi sia piaciuto sentire la sua forte mano colpirmi. Sento il suo cazzo entrare tremendamente lento, centimetro dopo centimetro finchè non è tutto in me, lo muove piano, quasi gustandosi la mia fica col cazzo mentre con le mani divarica le chiappe, sento un dito giocare con il mio buchino…m’irrigidisco

S:”per favore lì no, non è mai entrato nessuno” chiedo quasi con supplica

F:”ti piacerà” la voce è quasi un comando mentre con il dito continua a giocare all’esterno, sono ben lubrificata dai miei orgasmi e sento che mi piace…

S:”ti prego Fabrizio…”

mentre replico sento che piano piano entra in me fermandosi

F:”ssssshhhh e goditi l’attimo, gustati un vero uomo, ricorda come ti so far godere io”

chino la testa e provo a rilassarmi con scarsi risultati, sento che muove il cazzo, ritmico, lento, torno a pensare alla mia eccitazione quasi scordando il dito che si è intrufolato, e che si muove lentamente a ritmo del cazzo, mi sorprende come mi stia piacendo, sento che estrae il dito e m’afferra per i fianchi iniziando ad aumentare il ritmo degli affondi, lo sento sempre più dentro come se mi arrivasse nello stomaco, con colpi sempre più incalzanti finchè non si irrigidisce completamente in me, lo sento venire mentre il mio piacere è quasi alle stelle

F:”dai sgrillettati con il mio cazzo dentro!”

non me lo faccio ripetere due volte la mia mano scende al clito e in poco vengo di nuovo

F:”senti come lo stringi quando vieni…mmmmhhhh che fica stupenda!!!” sento Fabrizio commentare mentre vengo, prima di sentire il suo cazzo scivolare fuori,

F:”e ora mettiamo il tappino…non vorrai sprecare la mia sborra” e così dicendo mi gira sulla scrivania tenendomi la cosce aperte e m’infila nuovamente il vibratore. Lo guardo distrutta, mentre mi stacca le mollettine ai capezzoli…

F:”sei sulla buona strada Sara per ottenere un buon aumento…e pensa che siamo solo a metà giornata, ora torna al tuo ufficio e finisci il lavoro, lo voglio sulla mia scrivania per le 16, sarai mia fino a chiusura!”

Guardo il capo con la testa che ancora gira mentre scendo dalla scrivania ricomponendomi, lentamente m’avvio all’uscita…

F:”non si ringrazia?!” il suo tono è sarcastico, ma mi volto vero di lui guardandolo….ha di nuovo il sorriso lupesco sulle labbra

S:”grazie di tutto capo”

F:”ora vai….a più tardi”

torno al mio ufficio e guardo lo schermo, una mail del capo -voglio la relazione del reparto 5 alle 16 nel mio ufficio, e impara a rispettarmi devi darmi del Lei quando sei con me, ricorda cosa c’è in gioco, firmato il Capo-

Avrei voglia di mollare tutto ma il lavoro mi serve e come mi fa godere lui non c’è mai stato nessuno. A testa bassa mi metto al lavoro sulla relazione del reparto 5.

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