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Racconti Erotici Etero

Lavorare in un atelier

By 12 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

In un percorso che si snoda all’interno di un atelier, le mani sono le protagoniste assolute. Mani che modellano, che cuciono, che vestono. Mani che comunicano attraverso una gestualità palesante contenuti, più significativa e attendibile della parola. La parola, con la sua labilità, &egrave aperta ad ogni tipo di equivoco. Le mani no!

Appunto io con le mani sono sempre stato molto abile e per questo sono riuscito ad entrare a far parte di un atelier di moda. Per lavorare in una sartoria non basta avere le mani d’oro ci vuole anche una vena artistica a tanta, tanta passione.
Queste virtù sono il mio pane quotidiano.
Siamo solo tre ragazzi di cui uno gay le altre sono tutte donne compresa la padrona, e tutto il giorno vestiamo e spogliamo bellissime ragazze. Le prove dei vestiti sono una cosa snervante sia per le modelle che per noi, i cambi devono essere rapidi perché il tempo &egrave sempre poco o come direbbero in TV: il tempo stringe.

Avere per le mani dei corpi bellissimi, spesso seminudi per me: al quale la fica piace, &egrave un tormento. E visto i miei tiramenti quotidiani spesso vado in bagno a scaricarmi.

Sono lì seduto sul water che mi faccio una pippa quando la porta, improvvisamente si apre, e mi compare davanti Renate una modella olandese.
Cercando istintivamente di coprirmi il cazzo svettante. Sento:
– Ohooo! Cosa stai facendo?
– Io cosa sto facendo, cosa fai tu nel cesso degli uomini?
– Ti ho visto entrare’ sembravi sconvolto, credevo ti sentissi male e sono entrata…
Capisco l’antifona e liberando la bestia dico:
– Mi son trovato questa cosa in mezzo alle gambe, mi sono spaventato e ho cercato di tirarle il collo.
La bella Renate ride e io tiro fuori dalla tasca un torcione offrendolo alla ragazza, l’accende, tira due boccate e me lo passa. Io sono ancora seduto sul cesso con le braghe calate e l’uccello in bella vista. Aspiro l’hashish skunk beandomi della visione della ragazza appoggiata alla porta con un abito di Roberto Cavalli: Maglia a maniche lunghe leggera – reggiseno interno – cuciture a contrasto – inserti in metallo – pantaloni capri gabardine – vita con passanti – zip e bottoni – due tasche dietro – righe – logo sul retro.

Renate non &egrave una di quelle modelle fascinose, filiformi, la cui pelle si trasforma in una sorta di pellicola trasparente attraverso cui ogni singola costola spicca in tutta la sua spigolosità. &egrave piuttosto una Bridget Jones ultima maniera cio&egrave l’attuale Ren&egravee Zellweger, quella maniaca dell’attività fisica.

Renate, infatti, mi ha recentemente confidato di mantenere la sua forma andando tutti i giorni in palestra. Di mangiare di tutto, visto che dopo, grazie all’attività fisica riesce a smaltire i chili in eccesso. Ha un corpo stupendo’e lo sa’

Tira ancora due boccate e mi guarda l’uccello.
– Vuoi una mano? ‘ mi domanda spiritosa.
– Stavo usando la mia, ma sicuramente la tua &egrave meglio ‘ rispondo, alzandomi in piedi e sventolando il cazzo, con le braghe abbassate alla caviglia. Lei si posiziona dietro di me e mi tira una sega favolosa. Io vengo con un cedimento di gambe da dovermi tenere al lavabo. Renate si lava la mano e gettando il mozzicone nel cesso mi saluta e esce.
Anche oggi &egrave riuscita a rimediare una canna a sbafo. E io sono più tranquillo e rilassato per rimettermi al lavoro. Operare in un atelier a volte &egrave piacevole credetemi’

Tra noi e le modelle c’&egrave intimità oltre l’amicizia derivante dall’avere più o meno la stessa età. Per cui da qualche tempo ho messo in giro la voce che la masturbazione &egrave un buon metodo per perdere peso. E l’ho documentata scientificamente, portando come prova il direttore della Toranomon-Hibiya Clinic professor Hideo Yamanaka, il quale afferma di aver scoperto un nuovo e piacevole metodo per perdere qualche chilo di troppo: la masturbazione, appunto.
Le ragazze dell’atelier ne sono allettate e spesso vedendomi così magro mi dicono:
– Hai una linea perfetta’però quelle occhiaie’- e ridono.
Quando ho tempo, a quelle più interessate, spiego:
– Yamanaka arriva a definire il suo ‘metodo’ la ‘dieta della masturbazione’. La tesi proposta dal medico giapponese &egrave che l’orgasmo attiva il metabolismo di base dei muscoli e ci consente di bruciare calorie, riducendo il grasso sottocutaneo.
– Ma se una scopa non &egrave la stessa cosa? ‘ mi dice Kristine una svedese alta 1.80 e con due gambe da urlo.
– Certo, cara ‘ faccio io ‘ per te che hai il boy friend non c’&egrave problema, lui la prende quando gliela dai e fate esercizio fisico di lusso.
– Per chi non ha il ragazzo? ‘ dice Stefano detto Stefy, il nostro amico gay.
– Si fa le pippe o i ditalini a seconda se &egrave maschio o femmina, tu non so’- dico sistemando dei capi agli appendiabiti.
– Sei sempre il solito burino ‘ commenta Stefy ‘ io il ragazzo ce l’ho dicevo per le altre.
– Se &egrave vero che la masturbazione può essere praticata più frequentemente, non necessitando di una partner, &egrave anche vero che non &egrave sufficiente un’ordinaria ‘pratica solitaria’, ma bisogna mettersi un po’ più d’impegno per ottenere dei benefici in termini di chili persi: in media occorre che una persona, di giovane età, si dedichi alla masturbazione per almeno 100 volte al mese, una media di ben 3 volte al giorno per godere dell’effetto dimagrante ‘ continuo, leggendo l’articolo ritagliato da un giornale specializzato.
– E non fa venir cechi? ‘ tira la battuta Lillemor, anch’essa svedese ma con due seni che sfidano ogni forza di gravità, tanto sono dritti e alti.
– Non basta: oltre a mantenere questa media invidiabile, non bisogna essere superficiali nel portare a termine questa particolare forma di fitness, definita dal medico con il termine giapponese “Onani-bics”. Yamanaka precisa, infatti, che la masturbazione deve durare almeno 15 minuti, per raggiungere il giusto livello di sforzo aerobico, in modo da poter sfruttare a pieno i benefici dell’esercizio.
– Ad esempio ‘ fa Renate rivolta alle ragazze presenti ‘ Marco (che sarei io) &egrave un vero appassionato, di questa disciplina. E tutte ridacchiano come oche.
– Certo per voi ragazze &egrave semplice, quando vi tira, basta fare un cenno e c’&egrave subito chi vi fa fare tutta la ginnastica che volete ‘ dico risistemando malamente delle lingerie nei cassetti.
– Ora, lasciando perdere il fatto che se la dai subito ‘ interviene Lillemor – sei considerata una sorta di ninfomane o peggio, se non la dai al terzo incontro poi di uscire ancora te lo scordi, i nostri corteggiatori al novanta per cento possono esserci padri, tutti over cinquanta’
– E con questo, cosa vorresti dire? ‘ fa Stefy ‘ se ve li cercate con i soldi’
– Di calciatori non ce ne sono molti ‘ faccio io ‘ e poi loro hanno le veline’
Le ragazze ci guardano un po’ stranite. Kristine l’unica ad avere una storia da diverso tempo con un ragazzo suo coetaneo interviene:
– Non so che v’ha preso a voi uomini! ‘ rivolta a me – Vi siete svegliati da un giorno all’altro e non vi accontentate più della porta d’ingresso principale ma volete l’uscita di sicurezza! Ci girate come calzini e quando meno ce l’aspettiamo zak! Vi infilate dappertutto, meno dove ce l’aspettiamo! Come dissero su sex and the city: ‘chi ha messo il culo sul menu?’. No, perché certe cose noi donne dobbiamo saperle, dovete avvisarci di dove svoltate! Cavoli dovete minimo chiederci ‘permesso’si può?’. E poi com’&egrave sta cosa, non vi basta più l’orifizio principale? Che ha? S’&egrave inflazionato troppo in questi ultimi anni e ha perso di valore? Ci troveremo tra qualche anno tutte con la vagina depressa, che si vede preferire il buco alle nostre spalle! Quindi ditemi, chi ha acceso la miccia che sta dilagando tra voi uomini? Chi &egrave che sta facendo il passaparola … voglio nome e cognome che glielo faccio vedere io cosa si prova ad avere un paletto piantato nel di dietro!
– Con questo vorresti dire che il tuo boy friend preferisce far sesso anale? ‘ interviene Odile una creola con un culo da infarto.
– La mia farfallina ha le ragnatele, altro che preferire, fa solo quello. A Stefy brillano gli occhi’
– Allora per te la masturbazione &egrave indispensabile, l’unico inconveniente &egrave prenderlo nelle natiche tre volte al giorno &egrave dura davvero’
– Marco! Ma va un po’ a fan’- e si blocca capendo che sta commettendo una gaffe.
Si ride e si lavora come dei bravi compagni. Si fanno le confessioni più disparate, ed essendo in maggioranza donne si parla comunque di sesso.

Odile vuole raccontare la sua e prendendo la parola dice:
– Lui mi piace proprio, finalmente l’ho trovato, dopo anni di uscite disastrose con uomini che mentre mangiano la minestra fanno il risucchio o che ti sorridono amorevolmente con il prezzemolo fra i denti, di uomini sposati ma che ben omettono il particolare, e quelli che sono single fino a 60 sessant’anni, ma che nel frattempo vogliono divertirsi, e fra uomini che non apprezzano il tuo polpettone perché la loro mamma lo fa meglio… ne ho trovato uno normale!

– Brava, dicono che chi ben comincia &egrave a metà dell’opera ‘ Elena un’italiana perennemente a dieta.

– Ma sono assalita dai dubbi di rito ‘ continua Odile – e adesso come me lo tengo? Con tutta la concorrenza che c’&egrave in giro, con le ragazzine diciassettenni che non s’accontentano più del compagno di banco ma vogliono l’uomo maturo, con le donne mature ormai separate che cercano carne giovane e che la ottengono per la loro fama di ‘navi scuola’. Insomma sono bloccata come fossi sulla Salerno – Reggio Calabria!

– Allora sappi che ‘ continua l’italiana – un uomo devi lasciarlo libero, non telefonargli 3 volte al giorno per sapere se mangia il cornetto alla crema o alla vaniglia, cosa sta facendo, dove sta andando, se si taglia le unghie dei piedi o perché non vi vedete.

– Non fracassargli gli zebedei ‘ fa Stefy con sussiego tutto femminile – se lui non ti chiama 3 volte al giorno, &egrave normale, sarebbe pazzo se lo facesse, vuole dire che nella vita c’ha qualcosa da fare. Quindi non trarre conclusioni azzardate del tipo ‘non mi ama! Non ne vale la pena! &egrave uno stronzo! Lo fa apposta! Lo odio! L’ammazzo se non mi chiama entro 5 minuti! Lo ammazzo (son passati i 5 minuti)’.

– Quando uscite assieme non parlargli tutta la sera dei tuoi ex ‘ faccio io – sei spacciata. Non parlargli tutta la sera di gossip. Non gli frega un fico secco. Non predicare sempre della tua migliore amica… potrebbe finire che gli vien voglia di farsela. Non gli parlare tutta la sera del tuo lavoro, e soprattutto..non gli parlare tutta la sera. Ascolta pure lui, cerca di essere allegra simpatica piacevole sciolta e te stessa… perché come dice Maela ‘ non posso essere una Pera se sono una Mela!’.
Anche Kristine vuol dire la sua.
– Non essere gelosa delle sue storie passate, non saltargli al collo se in discoteca parla con un’altra ragazza, fallo solo se ci mette la lingua in gola… li sei autorizzata.

Arriva la padrona e invece di rimproverarci per tutte quelle chiacchiere esordisce con la bellezza di due consigli:
– Non fargli passare tutti i pomeriggi a fare shopping, a chiedergli mi regali questo o mi regali l’altro… ti regalerà un calcio in culo. Non far storie nel momento di ‘dargliela’… se &egrave ora se &egrave il momento giusto non chiedergli di dirti prima che ti ama o di farti promesse per l’avvenire, dagliela e basta.

La sera stessa io e Elena ci troviamo a casa mia, beviamo una cosa veloce e ci buttiamo sul letto spogliandoci l’un l’altro. Il nostro accordo &egrave di iniziare la dieta del dottor Yamanaka. Ancora prima di vedere il corpo nudo di lei ho un’erezione da tenda canadese nei jeans. Appena me li toglie fa:
– Ohooo, che roba! ‘ &egrave la seconda volta oggi che sento questa esclamazione, ohooo!
– Tu di robina ne hai più di me ‘ dico ammirandola con gli occhi scintillanti di lussuria.
– Frena! ‘ fa lei questo &egrave un esperimento scientifico.
I suoi piedini candidi, le gambe vellutate, l’inguine con un triangolino di pelo proponente la direzione da prendere verso la sua patatina, l’addome marmoreo nel colore e nella consistenza, i seni a coppa di champagne con due ciliegine sulla punta, il collo pallido con due venuzze azzurre da baciare, una bocca vellutata, due occhi azzurro mare e un viso che gli fa da cornice, bellissimo. Capelli ramati tutti riccioli effetto bagnato, fantastici.
Pelle avorio classica delle donne con incarnato etereo e lentiggini, meravigliosa.
Ci sdraiamo uno a fianco all’altra fermi a guardare il soffitto.
– Che si fa? ‘ dice lei.
– Non so ‘ faccio io ‘ ogn’uno per conto suo, oppure io tocco te e tu tocchi me?
Girandosi verso di me Elena allunga una mano sul mio cazzo granitico iniziando un movimento a noi maschietti ben noto. Intrufolo la mano tra le sue cosce strette e cerco inutilmente di titillargli il clitoride, non ci riesco finché lei non mi agevola schiudendosi alle mie carezze. Io già smanio di piacere, mi trattengo dal saltargli addosso solo per il timore di essere sputtanato domani al lavoro.
Lei mi prende la mano e la dirige dove sente di più la sollecitazione stimolante. Io eseguo:
– Niente baci? ‘ domando con un sussurro.
Lei mi dona due labbra carnose e morbide da succhiare. Una lingua da lambire, un bacio umido da godere.
Mi propone il suo seno e come un bimbo affamato assimilo i suoi capezzoli, leccandoli e mordicchiandoli, mentre le mie dita sentono gonfiare il clitoride. Non resisto e lascio il ciuccio per incunearmi tra le cosce di lei. Sento le sue grandi labbra dure e sporgenti come il bottoncino del piacere, lecco il suo pelo rosso come se la mia lingua fosse una spatola, per poi puntarla lì sopra e muoverla in modo da scappucciarlo bene’e lavoro’
Ogni tanto, da quella posizione alzo lo sguardo verso di lei e tramite l’incavo dei seni vedo il suo viso severo, un po’ tirato come se volesse rimproverarmi per essere sceso laggiù. &egrave una finta perché quando inizia a indolenzirmi la radice della lingua, due o più scariche di liquido caldo invadano la mia bocca. Gli accarezzo le gambe e sento la sua pelle d’oca, sono trionfante per essere riuscito a dargli quel soddisfacimento da me represso con tanta forza di volontà. Non voglio finire così presto, abbiamo tutta la notte per noi.
Come tutti i maschi si aspettano, anch’io, in quel momento avrei gradito la sua bocca intorno al mio cazzo, ma lei &egrave così bella, rilassata, abbandonata tra le lenzuola da far tenerezza, gli occhi chiusi il respiro quasi regolare mentre il seno sale e scende sempre con minor intensità, la sua mano mollemente sollecita la mia asta senza energia.
Aspetto, guardandola incantato, pensare quante volte i miei occhi si sono posati sul suo corpo giù nell’atelier e non l’hanno mai vista come la vedo adesso. Quanto può essere bello un corpo di donna dopo l’appagamento di un’orgasmo clitorideo, altrettanto spero sia per quello vaginale.
Mentre faccio queste considerazioni lei ha spostato la testa verso il mio inguine e mi bacia la cappella purpurea tenendo sempre stretto il cazzo in mano. Lo fa entrare lentamente tra le labbra e infine se lo spinge in gola. Io super eccitato non riesco più a trattenermi e vengo inondandole la bocca. Lei ha un paio di conati di vomito, poi tossisce tanto che un po’ di sperma le esce persino da una narice. Con il lenzuolo cerco di pulirla, ma lei immusonita si alza e va in bagno a sciacquarsi la bocca con il mio colluttorio.
Quando rientra me ne esco con una battuta infelice ma spontanea:
– Non fai l’ingoio eh!
Lei prende il cuscino e me lo tira. Ne approfitto per afferrarla e fare la lotta a cuscinate.
Dopo pochi minuti siamo di nuovo eccitati come due adolescenti turbati dai loro sconvolgimenti ormonali. Stavolta la inchiodo sotto di me e dirigo il mio cazzo verso la sua fica senza pietà. Lei non si oppone, anzi con una mano mi allarga bene l’entrata, e scivolo dentro sino a combaciare il mio pelo nero con il suo rosso, io pompo da sopra e lei con giusti colpi di reni da il ritmo al movimento. In breve sborriamo come la fontana di Trevi’

Ma non &egrave finita, dopo aver rovistato nel frigo, aver bevuto spumante ormai sgasato ma fresco. Con le briciole nel letto riprendiamo a stuzzicarci da bravi depravati, nel senso che prendiamo a leccarci, io in mezzo alle natiche di lei, spingendo la punta sul fiorellino brunito e lei cercando di rianimare il mio membro ciucciando i testicoli inglobandoli e mordicchiandoli creando una sorta di continuità anche con il mio sfintere.
Il terzo orgasmo l’ho avuto sodomizzando Elena e mi vergogno un po’ nel dire che subito dopo sono crollato come un fico secco addormentandomi talmente profondo da non sentire nemmeno la sveglia per andare al lavoro. Posso solo dire che verso le dieci del mattino ci siamo presentati in ditta e i nostri amici ci hanno voluto pesare per vedere quanto eravamo dimagriti, io meno 200 gr. Lei più 300′

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