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Racconti Erotici Etero

LE AVVENTURE DI CLARY – IL BABYSITTER

By 24 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

LE AVVENTURE DI CLARY ‘ IL BABYSITTER

Salve a tutti sono Clary, vi ricordate di me?
Da diversi anni ormai vivo in Italia; con il mio compagno M. ho un rapporto bellissimo, ci amiamo, ma siamo anche molto liberi.
Lui è un porco è si eccita moltissimo quando gli racconto delle avventure che mi capitano così per caso.
Io non sono alla ricerca di uomini o avventure strane, amo M. e non voglio perderlo, ma sembra che il mio destino sia di trovarmi sempre in situazioni che alla fine sfociano in una sola cosa’.sesso e dato che sono molto portata per questo non mi tiro mai indietro.
Ultimamente con l’età, ho superato i cinquanta, si è risvegliato in me il desiderio per gli uomini più giovani, ma non solo, mi piacciono di più se hanno anche venti o trenta anni meno di me, dei ragazzi insomma.
Questa attrazione per i più giovani la ho, veramente, sempre avuta, mi è rimasta dentro da quando a trentatre anni ho fatto la mia prima esperienza con un ragazzo che ne aveva quindici di meno.

Al tempo della storia che sto per raccontare avevo appena divorziato dal mio primo marito.
Ero alquanto depressa della mia situazione e per cercare diversivi mi gettavo nel lavoro o invitavo spesso amici a casa con cui trascorrere le serate e a volte la notte.
Lavoravo come segretaria contabile presso una ditta di ristrutturazioni e quando era il periodo dei resoconti ero obbligata a lavorare fino a tardi.
Dovendo lasciare i miei tre figli la sera, il più grande allora aveva dodici anni, ero obbligata a cercare qualcuno che potesse stare a casa con loro finché io non tornavo.
Un giorno una mia conoscente, mi disse che suo figlio di vent’anni, finita la scuola e in attesa di trovare un lavoro, si guadagnava un po’ di denaro facendo appunto il babysitter la sera.
Era una fortuna per me; conoscevo il ragazzo, era molto bravo ed in più i miei figli lo conoscevano ed andavano d’accordo con lui.
Cominciammo subito; la sera stessa io avevo da fare l’inventario con il magazziniere e sarei rientrata tardi, così a mezzogiorno preparai da mangiare per la sera e poi lo chiamai al telefono per dargli le istruzioni per la sera.
Gaston, così si chiamava, era un bel ragazzo, alto e prestante, con un casco di capelli castani lunghi fino al collo e due occhi marrone scuro che sembravano di velluto, aveva un carattere un po’ timido e riservato, ma molto buono e si accordava perfettamente con i miei figli.
Mi appoggiavo volentieri a lui, anche quando dovevo uscire per divertirmi un po’, oltre che per lavoro.
Quando rientravo a casa lo trovavo davanti alla televisione che mi aspettava, a volte anche fino alle due di notte.
Spesso prima di andarsene scambiavamo due chiacchiere e bevevamo qualcosa assieme.
Una sera ero stata ad una cena di lavoro ed avevo bevuto qualche bicchiere di più.
Quando rincasai era mezzanotte e mezza; ero molto allegra.
Mi sfilai le scarpe e la giacca del tailleur, mi gettai sul divano affianco a lui e allungai le gambe sul tavolino davanti.
‘Aaahhh, che bella serata! Ma sono stanca morta’e tu cosa hai fatto?’
‘Le solite cose, ho giocato un po’ con i bambini, poi li ho fatti andare a letto e’telè.’
Mi rivedo sdraiata sul divano con le gambe sul tavolino senza essermi minimamente resa conto che la gonna che mi copriva le gambe fin sopra il ginocchio nel sedermi si era alzata scoprendo le mie cosce accavallate.
Quando mi accorsi delle sue occhiate furtive, stavo per coprirmi quando…”Che bella che sei Clary!” mi dice con un tono di voce estasiato.
Mi bloccai, imbarazzata, mi morsi le labbra e non riuscii a dire nulla di meglio che:”Ma su dai, cosa dici…” – cercando invano di fingere indifferenza a quegli sguardi carichi d’adolescenziale malizia.
Mi sentivo strana, cominciava a battermi il cuore.
Un pensiero improprio mi attraversò la mente: “Che cosa starà pensando?” “Starà sognando di vedermi sotto la gonna? Di scoprirmi del tutto le cosce?” – ancora oggi, non sono in grado di spiegare cosa mi è preso.
Fu come un fuoco di paglia perché non resistetti; avevo voglia di giocare, di sentirmi attraente, viva.
In un attimo di follia, pensai di poter fare tutto di lui, semplicemente accavallando le gambe o muovendo una mano per farla scivolare peccaminosa sul velo delle calze fingendo distrattamente di aggiustarmele.
Quei pensieri mi eccitarono più di quanto avrei mai detto. Non potei fare a meno di guardarlo proprio li, tra le sue di gambe. Quel gonfiore dei jeans, mi diceva che si stava eccitando per me, per il mio corpo, per le mie cosce, non ci credevo!!
Con una faccia tosta che non mi sarei mai riconosciuta fino a dieci minuti prima cominciai a provocarlo, scoprivo ulteriormente le gambe e cominciai a muoverle, a riaccavallarle senza più badare all’orlo della gonna…e lui non riusciva più a staccarmi gli occhi di dosso, lo vedevo che impazziva per me!
Mi sentivo bella e potente e, complice il vino bevuto, mi stavo eccitando sempre di più.
Cercai di riprendere il controllo, pensavo che stavo diventando matta: “Potrebbe essere mio figlio!!” – mi ammonii – ‘E’ ora di andare a dormire’ ‘ gli dissi alzandomi dal divano per accompagnarlo alla porta.
Lui mi camminava vicino, troppo vicino, non sapevo più’ che fare.
Mentre apro la porta, lo sento avvicinarsi e quando mi giro per dargli la buonanotte, lui mi prende per la vita e mi bacia sulla bocca.
Restai così sorpresa che non reagii subito.
Gaston non baciava come un uomo ma come un bambino, muoveva le labbra sulle mie ma senza aprirle senza usare la lingua.
Mi fece tanta tenerezza, che staccandomi da lui, non mi arrabbiai ma gli dissi con dolcezza:”Che ti salta in mente? Ci sono tante belle ragazze, giovani, tu sei un bel ragazzo, sei sveglio, puoi averne quante ne vuoi. Io sono una donna, ho quasi doppio della tua età, dai comportati bene’ ‘ ma sapevo perfettamente che buona parte della colpa era mia, io l’avevo eccitato.
Lui si risvegliò come da un sogno e girandosi se ne andò senza una parola.
Quando chiusi la porta ero quasi pentita di averlo lasciato partire.
Mi detti della stupida e andai a letto.
Nei giorni che seguirono non parlammo più dell’accaduto, ma venni a sapere dalle nostre chiacchierate notturne, che a parte qualche flirt con una o due ragazze della scuola, non era mai stato con una donna.
L’unica cosa che era cambiata tra noi era che quando mi lasciava, invece di darmi i soliti bacini sulle guance, mi baciava sulle labbra.
Finché una sera, al momento di separarci, gli sussurrai sulle labbra:’ Rimani ancora un po’, vieni con me.’

Lo allontano dalla porta:’Ora ti insegno come si bacia una donna. Quando ti bacio non devi tenere le labbra chiuse’aprile con le mie e lasciati andare”
Non riesco a finire la frase che arriva il suo bacio, frettoloso, rumoroso e impacciato sulle mie labbra ma è più che sufficiente per eccitarmi!!
Posa delicatamente una mano dietro la mia testa e mi tira verso di lui facendo forza sulla mia nuca.
Quando porta anche l’altra mano sul mio viso e comincia a leccarmi le labbra perdo definitivamente la coscienza delle cose e rispondo al bacio con violenza.
Non ricordo più nulla di quel bacio fino al momento in cui, con innocenza, mi chiede:’Posso toccarti?’
‘Fallo’ ‘ gli sussurro nell’orecchio.
Le sue mani cominciano a muoversi senza schema su di me, mi toccano, mi scoprono.
Mi palpa impacciato il seno, il sesso e il sedere senza un ordine rendendo tutto ancora più casuale ed intrigante.
‘Calma. Alle donne piace essere accarezzate con dolcezza’così’ ‘ gli prendo la mano e me la porto al seno e gli faccio fare dei lenti movimenti circolari.
Sento la fica che diventa un lago di piacere.
‘Insegnami a far l’amore, Clary’ ‘ mi dice fra un bacio e un altro.
‘Non stasera’ ‘ gli rispondo ‘ ‘ci sono i ragazzi sopra’Domani partono per il weekend’e sono sola.’
Se non è un invito questo!!
Gaston si stacca a fatica da me e mi da un ultimo bacio prima di uscire.

Mi sembrava impensabile.
Mi sentivo un’ altra, mentre mi ravvivavo i capelli; mi specchiai e quasi non mi riconoscevo più.
Mi chiedevo perché. Perché lo stavo aspettando impaziente, sola, in questa stanza, contando i minuti come se fossero battiti del mio cuore impazzito.
Mi sentivo insicura, come se dietro quella porta ci fossero i miei figli che mi stavano spiando o peggio mia madre, tutti i miei amici pronti a mal giudicarmi per quello che stavo per fare.
Non mangiai niente e quando alla fine il campanello della porta suonò mi precipitai ad aprire.

Apro e faccio tre passi indietro e mi siedo sul bracciolo della chez lounge dell’ingresso.
Gaston mi guarda a lungo poi si avvicina.
Ci abbracciamo e comincia a baciarmi sulle labbra, sul viso, sul collo’le sue mani percorrono il mio corpo frenetiche.
Prende ad accarezzarmi i seni’apre la vestaglia e abbassa il reggiseno e la sua lingua scende’
Prima inizia a tormentare i miei capezzoli poi scivola con la lingua lungo il ventre, si abbassa pronto per infilare la testa tra le mie gambe.
Con la lingua poi scende, osando di più. sempre più in basso, fino ad arrivare alla tra le cosce’Ho un brivido, inarco la schiena.
‘Aaahhh!!’ – mi strappa un urletto, quando morde il mio sesso attraverso lo string.
Il mio respiro diventa subito affannoso e quando comincia a leccarmi l’interno delle cosce capisco che la ragione mi ha ormai abbandonata del tutto.
Mi piace da morire, sento crescere il piacere, gli accarezzo la testa, incoraggiandolo ancora di più: ‘Siii’Cosiii, continua mi stai facendo impazzire”
Mi ubriaca di piacere sempre di più ad ogni bacio e alla fine crollo sotto i suoi colpi di lingua e cado sdraiata sul divanetto dell’ingresso.
Sono ancora bollente, lui si rialza e mi bacia.
Sento chiaramente il sapore, dolciastro del mio profumo sulle sue labbra; mi piace!
‘Uaoh!!’ – gli faccio ‘ ‘Mi hai chiesto d’insegnarti a fare l’amore, ma non hai molto da imparare, sai già come far impazzire una donna!!’
‘Sei tu che mi ecciti, Clary’ti giuro, è la prima volta che’ una donna’vera!!’
Gli sfioro il sesso..è’ duro, eccitato sotto i jeans’ lo tocco, lo afferro, accarezzandolo lentamente’ non ce la fa più a resistere, s’inarca, spinge in alto, verso di me, il bacino.
Trovo la forza per staccarmi da quell’abbraccio sensuale:’ Andiamo in camera.’
Attraverso il corridoio un po’ angosciata per quello che sto per fare, ma soprattutto euforica ed eccitata.
Quando siamo in camera lo spoglio completamente, nudo senza vergogna e lo faccio stendere sul letto.
Mi metto sopra di lui cavalcandolo; mi muovo su di lui, lo accarezzo come voglio, baciandolo e laccandolo ovunque.
Sento le sue dita premere decise sulla pelle dei miei fianchi, percepisco le sue mani scorrere sulle mie cosce.
Incrocio il suo dolce sguardo che mi prega, mi supplica.
Impugno il suo cazzo alla radice e mi avvicino con le labbra, lo stuzzico con piccoli baci, con la lingua saetto sul glande arrossato, lo sento crescere ancora, farsi più duro e più grande dentro la mia bocca.
Freme di piacere’voglio farlo mio totalmente e allora avvicino ancora la bocca e, per la prima volta, ne faccio entrare tra le labbra una buona metà, mentre lui pronuncia il mio nome in un lungo sospiro:’Oooohhh Claryyyy!!!’
Lo pompo per un po’ e quando percepisco che è sul punto di venire lo lascio e mi stendo accanto a lui:’ Non devi venire. Non pensare solo a te. Un bravo amante pensa a far godere prima la sua donna’ ‘ gli dico sorridendo lascivamente e allargando le gambe.
‘Adesso è il mio turno, dai piacere anche a me. Vieni.’ – gli dico accarezzandomi la fica.
Mi viene sopra, fra le gambe divaricate e lo vedo portare la sua mano verso il suo membro nel tipico gesto di chi si accinge a penetrare.
“No,’ – lo blocco ‘ ‘devi aspettare. Te lo dirò io quando è il momento. Baciami, prima, accarezzami, lecca il mio frutto, è così che si eccita una donna prima di prenderla.’
Lui obbediente si stende accanto a me e prende a baciarmi ed accarezzarmi su tutto il corpo.
Ci accarezziamo a vicenda, mentre ci scambiamo baci profondi; con una mano mi palpa e soppesa un seno, con l’altra scivola verso il ventre.
Lo lascio fare e lui si applica a succhiare con dovizia entrambi i capezzoli e quando arriva con la mano alla figa sono già tutta un lago.
Quando m’infila due dita dentro sono presa alla sprovvista e ho un tremito, non tanto per la paura, quanto per l’inaspettata irruenza.
Gli indico come fare:’Fai con calma e delicatezza, devi accarezzarmi non farmi male’Si così bravo’Più su’Ecco lì’Quella è la clitoride, accarezzala’Così, bravo’se vuoi puoi anche baciarla.’
Inizia ad accarezzarmi e a inserire un dito dentro; percepisco un caldo umido poi, un brivido mi ha percorre tutta, mi lascio andare completamente e sento come delle scosse intense percorrermi la colonna vertebrale ed esplodermi nella testa.
Non passa molto tempo che sto urlando e godendo.
Gaston non sa cosa accade, ed intimorito dalle mie reazione si ferma.
‘Nooo,’ ‘ grido ‘ ‘non ti fermare, continua, è bellissimo’mi stai facendo godere.’
Lui riprende ad accarezzarmi la clitoride con il palmo della mano mentre al contempo mi infila un dito nella vagina.
Poi preso da un’improvvisa inspirazione, mette la testa fra le mie cosce e comincia a leccare là dove prima aveva il palmo della mano; la scarica elettrica che mi percorre tutta è travolgente.
Gli metto le mani fra i capelli e dirigo la sua bocca là dove il piacere è più intenso:’Siii’così’bravo, leccami il grilletto’continua.’
Quando mi aspira la clitoride fra le labbra e prende a succhiarla, mi scateno e parto per un orgasmo lunghissimo, mentre un getto di umori mi esce dalla fica.
Lui continua a succhiare e a bere il mio nettare, prolungando l’orgasmo all’infinito.
‘Aaahhh, basta’ ‘ grido ad un certo punto e gli allontano la testa dalle cosce.
Lui si solleva e si stende sopra di me, delicatamente senza schiacciarmi con il suo peso; ha il viso completamente bagnato dai miei umori.
‘Sei stato fantastico’ ‘ gli dico leccandogli il viso e gustando il mio stesso sapore.
Sento il suo glande spingere fra le labbra della mia fica.
Lo sento che fa ruotare i fianchi, strusciando la punta contro le mie grandi labbra in un movimento rotatorio che ben presto mi toglie il respiro.
Sono completamente stordita dall’eccitazione, non ce la faccio più a resistere, mi avvicino al suo orecchio e riesco solo a dirgli:”Vienimi dentro”.
Lo prendo nella mia mano e lo dirigo; mi entra dentro piano piano,qualche centimetro, non di più; solo il suo glande è dentro di me’le fitte di piacere si fanno insopportabili come la voglia di godere: “Vieni, vieni … ” gli urlo tirandolo per le spalle contratte per il forte piacere.
Lui affonda completamente dentro di me con un unico, lungo, deciso movimento di reni e la punta del suo cazzo arriva a spingere dolorosamente sul collo del mio utero.
Ho gli occhi chiusi e la bocca socchiusa per il godimento, sento che l’orgasmo sta per travolgermi ancora; allaccio le gambe attorno alla vita di Gaston e mi lascio andare senza inibizioni.
Vengo travolta da un orgasmo fortissimo, per un attimo penso addirittura di svenire.
Quando mi riprendo lui è ancora dentro di me, immobile.
Mi bacia tenero le labbra e poi riprende a pomparmi ritmicamente.
In breve un secondo orgasmo mi travolge imponente e urlo il mio piacere mordendogli la spalla.
Lo rovescio sotto di me e prendo a cavalcarlo freneticamente.
Non resiste molto a questo trattamento, mi afferra ai fianchi e spinge verso l’alto con forza.
I sui affondi si fanno via via più convulsi, violenti e profondi, mi scopa forte e mi fa quasi male.
‘Aaahhh!! Clary sto per venireee.’
‘Vieni caro’vienimi dentro’riempimi di teee.’
Lo sento sussultare, un verso strozzato esce dalla sua gola e mi viene dentro.
I suoi caldi getti mi irrorano le pareti della fica e il fondo dell’utero’due, tre, quattro volte’bollenti’ho caldo dappertutto’vengo ancoraaaaa!!!!
Dopo mi abbandono sul letto, sfinita e appagata.
Restiamo abbracciati, felici per una decina di minuti…

Lo guardai negli occhi e gli accarezzai una guancia:’ Sei stato bravissimo, ho goduto come una pazza.’
‘Anch’io sai, non credevo potesse essere così bello con una donna, non come quando mi masturbo.’ ‘ mi rispose
‘Mi hai chiesto d’insegnarti a fare l’amore, ma tu hai un talento naturale, diventerai un amante perfetto, ma non dimenticare mai che il piacere più grande è quando sia l’uno che l’altro godono intensamente.’
‘Cosa hai detto a tua madre?’ gli domandai poi.
‘La solita cosa, che tu dovevi uscire a cena e io dovevo guardare i ragazzi. Lei non sa che sono partiti.’
Guardai l’orologio. Erano le undici e mezza; avevamo scopato per più di due ore.
‘Abbiamo ancora un po’ di tempo, allora’ e così dicendo cominciai a baciarlo sul petto, a leccargli i capezzoli, che diventarono duri come quelli di una donna.
Lentamente scesi con la lingua verso il basso; arrivata all’ombelico un fremito lo percorse.
Scesi ancora e fu una piacevole sorpresa trovare il suo sesso quasi completamente eretto.
‘Uaoh.’ ‘ feci ‘ ‘Siamo quasi pronti di nuovo; sei uno stallone.’ ‘ lo blandii.
Non rispose ma la sua mano mi accarezzava i capelli e nello stesso tempo mi premeva la nuca. Sapevo cosa voleva.

Non mi faccio certo pregare, me lo avvicino alle labbra e comincio a leccarlo per bene, gioco con la sua cappella, con le sue palle, ancora dure e cariche di sborra nonostante la sborrata di poco fa, lo lecco delicatamente come fosse un gelato, un gelato al melange di sborra e nettare della mia fica.
Sento la sua mano che dalla testa si sposta e accarezzandomi la schiena, scende verso il culo e li comincia ad accarezzare ed impastare le natiche.
Ma io voglio di più.
Sollevo una gamba e scavalcandolo gli metto la fica sul naso in un classico 69:’Leccami anche tu, dai’ ‘ lo incito con voce roca ‘ ‘leccare una donna, mentre lei lo fa a te, è il più bel regalo che le puoi fare’.
Avvicina lentamente la bocca al mio sesso:”…hai un profumo meraviglioso…” – la sua lingua mi sfiora la clitoride…un tocco leggero, che mi trasmette una scossa eccitante, la fica, già piena, si allaga ancora di più ed io sento il liquido scivolare lungo le cosce.
Un gemito gutturale gli sfugge, con rapidi movimenti della sua guizzante lingua comincia a tormentarmi, le sue mani salgono alle mie natiche mentre io riprendo il pompino interrotto.
La sua lingua continua ad accarezzarmi, a leccarmi, pronta a strapparmi un godimento mai provato; ora mi ha allargato le natiche e le sue lappate percorrono tutto il solco tra esse, dalla clito al buchetto che sento umido e dilatato.
Quasi svengo dal piacere quando la sua lingua si infila nel pantano della mia fica; la bacia la esplora la lecca, beve il succo di cui è piena; mai avrei pensato potesse avere un tocco così, capace di accendere un fuoco così intenso dentro di me.
“Scopami, ti prego.. scopami..” mormoro, desiderandolo sempre di più.
Scivolo in avanti verso il cazzo che svetta davanti a me, risalgo il suo corpo magro e slanciato di ventenne e. spalanco le cosce più che posso.
Con la mano gli afferro il cazzo, me lo faccio passare sul taglio della fica ed abbassandomi m’impalo.
‘ Aaahhh, è bellissimo’ ‘ urlo dal piacere.
Ma lui mi afferra ai fianchi e mi solleva, si alza mi fa stendere carponi e si inginocchia dietro di me; per un lungo istante mi osserva, segue con lo sguardo la fica che si intravede, umida, le natiche, la schiena arcuata in attesa, lo guardo anch’io, mentre anelo che mi prenda, lo desidero:’Vieni’ lo invito.
Gli sfugge una leggera risata…mi penetra con un dito, ne aggiunge un altro, un altro ancora, spingendo sempre più in fondo.
Mi inarco, contraggo i muscoli e afferro la coperta stringendola spasmodicamente, mentre il mio bacino prende a roteare, senza controllo, per godere meglio quella penetrazione.
Sono di nuovo sull’orlo del piacere, ma adesso voglio di più; gli blocco il polso della mano con la quale gioca nel mio sesso, lo guardo annebbiata dal desiderio:”Vieni dentro’ – gli dico ‘ ‘prendimi, non ne posso più.”
Lui mi sorride, si posiziona dietro di me, con la mano si afferra il cazzo e me lo fa passare sul taglio della passera:”Dai,… dentro! Dentro, ti prego!”
Poi entra dentro, pianissimo, con una dolcezza e una premura infinite affonda ed io mugolo di godimento.
“Ti ho fatto male, amore …?” ‘ chiede premuroso.
“No. Più dentro. Ti prego!”
Mi adatto a lui, il mio corpo aderisce al suo ventre, sono bagnatissima, lui durissimo.
Poi comincia a scoparmi, si muove solo con i fianchi, un movimento dolce, ritmato, dentro e fuori; sono in un nirvana di piacere, no so quanti orgasmi ho avuto mentre urlo:”Aspetta…ancora…solo un po’…ancora…Sììì!!!! Ora! Dentro! Muoviti dentro! Lo sento! OOhh come lo sento! Ti piace?’
“Si, Clary! E’ bellissimo! Sei fradicia! Sto per venire! Ti godo dentro!’
‘No, aspetta’ ‘ gli dico allontanandomi da lui.
Mi giro velocemente e afferro il cazzo al volo infilandomelo in bocca, voglio berlo tutto.
Comincio a succhiarne la punta, poi ingoio tutta l’asta; lui non mi fa attendere molto ed uno schizzo mi colpisce il fondo della gola, poi un secondo e ancora, ancora’un torrente di sborra si riversa nella mia bocca ed io da brava ingoio tutto fino all’ultima goccia.

Lui si accasciò nel letto stremato, mentre io, da brava amante, lo ripulii coscienziosamente, prima di stendermi accanto.
‘E’ stato meraviglioso’un piacere intenso’che’non so’ come dirtelo’ – mi fece, con aria trasognata.
‘Lo so’ ‘ gli sorrisi ‘ ‘è stato così anche per me’bellissimo’ e lo baciai con le labbra che avevano ancora il suo sapore.
‘Ora, però, penso sia meglio che tu vada, non vorrei che i tuoi si mettessero in pensiero. La prossima volta cercheremo una scusa perché tu possa passare la notte qui.’ ‘ gli feci sorridendo.
Eh sì, ci fu una prossima volta ed altre ancora.
Gaston diceva di amarmi ed io da brava maestra gl’insegnai tutto quel che sapevo sul sesso, tutti i trucchi per far godere una donna e renderla felice a letto.
Due mesi dopo incontrò una ragazza sua coetanea e si fidanzò con lei.
Ero contenta, sapevo che l’avrebbe resa felice ed anch’io mi ero presa la mia parte di piacere con lui.
Si sposarono l’anno dopo, hanno tre bellissimi figli e vivono ancora insieme felicemente.

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