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Le avventure di Sergio 3
Sara
Termino il whisky che mi ero versato. Tutto di un fiato. Non posso crederci!! Sara continua ad invitarmi. E con una voce decisa, sicura di sé!
-E questa volta ce lo rivediamo sul lettone, staremo più comodi.
– No Sara, assolutamente non se ne parla. Già ho sbagliato a toccarti e non voglio assolutamente andare oltre. Basta, è finito tutto. Ok?
– Papà…
Mi chiama “papà” solo quando deve dirmi qualcosa di importante o chiedermi qualcosa che sa che non posso darle. L’ultima volta fu quando voleva il motorino.
-Papà, se non mi accontenti dico a mamma che tu e Giusy…. Capito?
-Capito cosa, che centra Giusy? Che vuoi dire?
-Non fare il finto tonto, vi ho visto, e non una volta. Ogni volta è uno spettacolo ed io mi eccito da morire. Vuoi i dettagli?
Hai capito la puttanella, mi ricatta! Non mi resta che accontentarla mio malgrado.
Mi prende per mano e mi accompagna prima nello studio a prendere la “penna” rossa e poi in camera da letto. Accende la TV ed inserisce la SSD. Si spoglia nuda. -Dai papà spogliati che voglio raggiungere l’orgasmo come si deve. Tu sei bravissimo a far felice le donne.
– Taccio, sono stato sottomesso.
Mi spoglia lei, il mio pene già è in erezione. La bacio tutta, dai capelli ai capezzoli, le strizzo i seni, le accarezzo il ventre senza mai giungere al cespuglio biondo. Le bacio le cosce, l’accarezzo il sederino ed evito di proposito di toccare quel paradiso inviolato. Ora con la lingua cerco quei due bottoncini eccitatissimi, duri come diamanti, che sormontano quei seni bianchi, sodi, a pera, piccoli e teneri.
La lingua ora cerca l’ombelico, il pancino piatto e sussultante. Sara freme, trema, si agita di piacere. Si sente amata e sopraffatta da mille sensazioni, vorrebbe di più. Ma a suo tempo. Allunga una mano e cerca il mio cazzo. Me lo smanetta, fa uscire il glande con il suo turgido rossore. Capisco al volo, vuole assaggiarlo, spremerlo, sentire la sua durezza, la sua possenza, lo vuole in bocca, tutto in bocca e così lo succhia avidamente mentre la mano corre su e giù. Inevitabile mi giro e facciamo un bel 69, lei con una lingua che accarezza il mio cazzo, che succhia come un ciucciotto smisurato, con la mia lingua, la penetro e titillo il suo clitoride. Gli spasimi si susseguono. Raggiunge un orgasmo su un altro. E chi se lo aspettava una femmina così infuocata.
-Dai papi, toccami il sedere, voglio sentirti tutto. Voglio essere tua, tutta per te, devo superare Giusy, sono gelosissima. Voglio che mi fai sussultare come fai con lei, sono pronta a tutto. Prendimi fammi arrivare al settimo cielo, voglio sentire le stelle. Dai papi, ti voglio dentro, sverginami.
Accolgo in parte l’invito e dalla passerina vado verso quel buchino stretto tra i glutei sodi, bianchi come latte, un po’ a mandolino, bellissimi. Le mani strizzano quel culo meraviglioso, la lingua cerca di farsi spazio. Un dito nella fica ed uno nell’ano. Giocano stimolando la sottile membrana che li divide. Sara esplode, grida di piacere. Non fermarti. Continua. È un gioco che mi piace tanto. Ora mettici due dita, fammi sentire il massimo. Fammi raggiungere di nuovo l’orgasmo. Voglio sentirti tutto, viaggiare sulle nuvole. Oh papi sei un amante favoloso. Ti voglio per sempre.
-Sara sto arrivando….
-Si papi, arriva nella mia bocca.
– Ecco, bevi il mio sperma, è tuo. E come una fontana le schizzo nella bocca un fiume caldo e lattiginoso. L’ingoia. La mia piccola bambina l’ingoia come una donna fatta.
-Oh Sara, che scopata, sei meravigliosa. E chissà cosa succederà al tuo compleanno. Allora si che faremo sul serio e solo allora assaporerò il tuo gioiellino. Ti raccomando, tienimelo al caldo.
-Papi è proprio vero. Sei un amante fantastico e non vedo l’ora che mi svergini. Tu dovrai essere il primo e l’ultimo. Voglio fare l’amore come si deve, voglio essere sverginata da te, e non solo davanti, ti giuro, ti darò anche il sedere, come Anna, basta che non mi fai male.
-Ma chi ti dice queste cose? Dai dimmelo. Se non me lo dici la prossima volta sarà direttamente l’anno prossimo.
-Giusy sa che vi spio e ne parliamo. Ormai lo fate quasi ogni sera, quando non c’è mamma. Aspettate che io vada a letto. Giusy si alza e viene da te. Che spettacolo, sembrate tu e mamma tanto tempo fa. Giusy è più brava di me?
-Siete entrambe magnifiche. Due gioielli. Questa sera, se te la senti, vieni pure tu nel lettone. Mamma torna domani mattina. Sarà una cosa memorabile e magnifica. Speriamo che Giusy ci sta, ma credo di si.
Alla prossima.
Sono graditi commenti e suggerimenti.

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