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Le avventure di Sharon

By 24 Settembre 2011Dicembre 16th, 20192 Comments

Da qualche tempo a questa parte Sharon si sentiva strana.
L’esperienza al villaggio turistico e ancor di più quella nello spogliatoio l’avevano profondamente cambiata.
Per quanto provasse a dire con se stessa che non era cambiato niente, il suo io nascosto sembrava un leone in gabbia.
Dentro di lei convivevano ora due persone: una, la vecchia Sharon, timida, pudica, innamoratissima di Thomas, che voleva dimenticare quanto successo, con profondi sensi di colpa, timorosa di quello che pensa la gente e attenta a non mostrarsi, ad essere quasi invisibile in mezzo alla massa.
L’altra, la nuova Sharon, era arsa da un fuoco, in perenne stato di eccitazione, vogliosa di trasgressione, di sesso quasi animalesco, incurante di tutto e tutti. Questa nuova Sharon stava prendendo sempre più piede e così si ritrovava a fare sesso con Thomas pensando di essere presa da sconosciuti in situazioni estreme (ai bordi delle strade, al lavoro, ecc) e solo così raggiungeva quell’orgasmo che ormai il suo fidanzato con il suo sesso sempre standard e sempre ordinario non riusciva più a donarle.
Per assecondare questa sua parte nascosta Sharon aveva cominciato saltuariamente a non indossare le mutandine sotto gli immancabili collant quando si recava in ufficio.
Un giorno che in ufficio indossava una gonnellina plissettata a fiori sotto il ginocchio, collant bianchi a rete, una camicetta bianca abbastanza attillata con sopra un maglione elegante era uno di quei giorni che la mattina appena alzata aveva ‘sacrificato’ alla Sharon focosa e non aveva quindi indossato intimo.
Il contesto non aveva nulla di volgare ma abbinato alla carnagione olivastra (accentuata maggiormente dall’abbronzatura estiva e da saltuarie lampade) e alle curve del tutto naturali di Sharon offrivano uno spettacolo che non lasciava indifferenti. Anche i colleghi di lavoro erano piacevolmente colpiti e quel giorno riempirono Sharon di complimenti che le fecero molto piacere, ma al tempo stesso contribuirono a portarla in uno stato di semi eccitazione costante in considerazione del fatto che lei sapeva (a differenza dei colleghi) di non avere intimo. La sua testa vagava quindi immaginandosi scene orgiastiche con i colleghi di lavoro.
A metà mattina fu addirittura costretta a ritirarsi in bagno e masturbarsi per placare un po’ questa carica sessuale.
Fu proprio durante questa giornata che ricevette una telefonata da Andrea, un compagno di squadra di Thomas nonché suo consulente bancario.
S: Pronto?!
A: Sharon ciao, sono Andrea della banca
S: ‘. (Sharon stava facendo mente locale su chi era che la stava cercando; non recandosi in pratica mai in banca era stata colta di sorpresa)
A: ‘ il compagno di squadra di Thomas, quello che segue il tuo conto!
S: ah ciao Andrea! Scusami ma ero sovrappensiero e non avevo collegato.
A: non ti preoccupare non c’è problema. Hai due minuti da dedicarmi?
S: certo dimmi pure
A: avrei bisogno che stasera verso le 18:45 appena hai finito di lavorare passassi da me in banca perché ho bisogno urgentemente di farti firmare una carta per il tuo conto corrente.
S (non pensando minimamente al suo abbigliamento impaurita com’era dall’urgenza nella voce di Andrea): certo! Ma è successo qualcosa?
A: no tranquilla, ma devo regolarizzare una firma, ho sempre tergiversato e purtroppo dalla direzione mi hanno detto che devo farlo entro domani. So che lavori fino alle 18:30 ma non c’è problema, quando arrivi qui davanti suona pure che ti apro, tanto a quell’ora saremo soli…
S (non troppo convinta che non ci fossero problemi): ok, il tempo di uscire e sono da te.
A: perfetto, a dopo. Ciao
S (perplessa ma risoluta a risolvere la questione): a dopo.

Durante il pomeriggio presa dal lavoro e da altri pensieri Sharon si dimenticò della telefonata fino a che non arrivò l’ora di uscire. Salita in macchina le tornò in mente della telefonata di Andrea così si diresse in banca maledicendosi tra se per aver scelto proprio quel giorno per non indossare intimo.
Arrivata in banca non vide subito nessuno, rimase un attimo indecisa pensando di aver frainteso il giorno ma poi provò a suonare il campanello. Subito arrivò Andrea che le sorrise e le aprì la bussola staccando il metal detector all’immancabile cicalino abbinato al ritornello metallico del tornare indietro e depositare gli eventuali oggetti nell’apposita cassettiera.
Appena entrata Andrea le venne incontro e inaspettatamente la baciò sulle guance.
A sorridendo le disse: ciao Shary
S colta impreparata dal bacio era arrossita visibilmente e farfugliò un: Ciao Andrea.
A in tono malizioso: cos’è non ti vergognerai mica per un bacino sulla guancia eh? Dai che lo so che ti piace’ e poi sono pur sempre un compagno di squadra di Thomas, ti conosco e oltretutto sono anche il tuo bancario di fiducia che come ben sai sono sempre tenuto al segreto ;-)
S: si’ cioè’ no’ è semplicemente che mi hai colta impreparata e non me l’aspettavo ma, in effetti, non ci trovo nulla di male  .
A: vieni andiamo nel mio ufficio così puoi sederti e toglierti la giacca.
S: grazie
Andrea fece passare Sharon avanti a se e ne approfitto mentre lei si toglieva la giacca per darle una lunga ed intensa squadrata da capo a piedi.
A: cavoli Shary ma lo sai che vestita così sei proprio uno schianto? La gonnellina plissettata con questi collant fa risaltare il tuo fisico’ peccato tu sia già impegnata con il nostro Thomas.
S (un po’ in imbarazzo ma felice del complimento): grazie sei molto gentile, ma davvero mi dona?
A: certo’. gira su te stessa’ come fossi una modella’
Andrea prese la mano di Sharon e le fece fare un giro su se stessa quasi stessero ballando.
A: confermo’ davvero notevole capisco perché quei due’.
S: come scusa?
A: no niente parlavo tra me e me.
S che non aveva capito a cosa alludesse Andrea: ok. Ma toglimi una curiosità. Tu non dovresti essere ad allenamento?
A: oggi salto, sono infortunato.
S: non lo sapevo, mi spiace.
A (con un abile doppio senso): non preoccuparti, è solo un indurimento muscolare, ma conto di farlo passare in tempi brevi.
S: speriamo dai.
A: già’ speriamo. Ma intanto accomodati.
Sharon si mise a sedere mentre Andrea rimase in piedi dietro di lei.
S: cosa c’era di così importante? E poi scusa, non ti siedi?
A: certo certo, ma prima immagino che sarai un po’ stanca dalla giornata di lavoro e siccome si da il caso che io sia abbastanza bravo a fare i massaggi ti offrirò un servizio gratuito aggiuntivo.
Prima che Sharon potesse avere da ridire Andrea aveva già cominciato a farle un bellissimo massaggio alle spalle che, in effetti, sui muscoli contratti di Sharon era come manna dal cielo.
Approfittando ancora delle difese abbassate di Sharon Andrea la colse nuovamente in contropiede.
A: facciamo che per renderlo ancora più bello ti togli il maglione’ tanto sotto hai la camicetta.
E così facendo cominciò a sollevarglielo.
S colta di sorpresa provò a controbattere: no dai, mi vergogno.
A la stoppò immediatamente senza lasciarla continuare: ah ah ah’ non accetto no, dai non fare la timida.
E continuò a tirare, vincendo la poca resistenza di Sharon e lasciandola con la sola camicetta.
Ma la camicetta era bianca ed attillata, portata da Sharon senza intimo e vuoi per il freddo, vuoi per la situazione che un po’ la stava eccitando metteva in risalto i suoi seni, un’abbondante terza coppa C che tendeva i bottoni della camicetta quasi a farli scoppiare.
Alla vista dall’alto della cosa e intuendo che sotto non portava il reggiseno Andrea sorrise intuendo di avere fatto centro.
Riprese allora il massaggio, molto lento, dolce, quasi sensuale.
A: sai Shary, l’altro giorno dopo allenamento mentre Thomas è andato a casa a giocare come al solito con la sua amata Play station sono andato in birreria con Paolo e Marco’.
Sharon provò un brivido sulla schiena pensando a quanto accaduto con quei due maniaci.
A: vedi dopo alcune birre gli si è un po’ sciolta la lingua e continuavano a vantarsi di essersi scopati la morosa di un nostro compagno, di essersela proprio sbattuta come fosse la peggior troia.
Sharon era paralizzata!
Il cambio di tono nella voce di Andrea, il riferimento così spinto e il raggio d’azione del suo massaggio sempre più ampio non promettevano nulla di buono.
A: subito non volevano dirmi chi fosse la troia, si lasciavano andare a doppi sensi mentre scendevano sempre più nel dettaglio della descrizione delle performance sessuali alle quali si era sottoposta. Poi complice l’ennesima birra, complice l’eccitazione che traspariva ancora in loro al ricordo si sono lasciati scappare il tuo nome!!!
Mentre diceva queste parole Andrea aprì di scatto i bottoni a clip della camicetta di Sharon scoprendo le sue magnifiche tette.
S paralizzata dall’umiliazione e capendo di essere stata smascherata cominciò a singhiozzare dicendo: ti prego’ non volevo’ mi hanno presa con la forza’ non mi sputtanare’ io amo Thomas’
A: zitta troia!!!! Vuoi fare tanto la santarellina, la timorata di Dio e poi guardati. Sei qui nel mio ufficio mezza nuda, con le tette al vento e a giudicare dai capezzoli sei anche eccitata e vuoi fare ancora la moralista! Io a te ti ho capita sai?! Hai voglia di cazzo, di essere scopata come una vera donna, cosa che il tuo caro Thomas a quanto pare non fa! Vero?
S sempre con le lacrime agli occhi: ti prego’ io non so cosa mi succeda’ sono confusa.
A: non preoccuparti ora ci penso io a darti quello che vuoi.
Detto questo cominciò a tastarle le tette, stringendole a piene mani mentre nel frattempo cominciò a baciarle e leccarle il collo.
Sharon cominciò a provare dei brividi e la nota sensazione di eccitazione ricominciò a prenderla. Ancora una volta era stata ingannata, e adesso sarebbe stata usata come un giocattolo sessuale. Una parte di lei si sentiva morire dentro ma la seconda Sharon, quella animale stava prendendo ancora il sopravvento. Anche se non voleva il suo corpo cominciava a rispondere alle sollecitazioni di Andrea e la sua eccitazione saliva sempre di più.
Andrea accortosi che oramai le difese di Sharon stavano crollando smise di baciarla sul collo e appoggiò le sue labbra a quelle della ragazza. Subito la sua lingua cominciò a farsi strada nella bocca di Sharon la quale dapprima non rispose al bacio ma poi stimolata sui capezzoli dalle mani sapienti dell’amico emise un sospiro e rispose al bacio in maniera sempre più appassionata.
Dopo un paio di minuti di baci, leccate e succhiate Andrea si stacco da Sharon e guardandola negli occhi le disse: sei proprio una troia in calore lo sai?
Sharon stupendo se stessa ancora una volta rispose: si lo so! Ma ho troppa voglia! Sei uno stronzo bastardo ma mi hai fatta bagnare.
Andrea sorridendo a quelle parole s’inginocchiò a fianco a Sharon e cominciò a succhiarle e mordicchiarle i capezzoli di entrambe le tette. Sharon ormai partecipava attivamente tenendo fra le mani la testa di Andrea guidandola quasi da un seno all’altro.
Andrea smise di succhiare i capezzoli di Sharon, si rialzò, la afferrò per mano facendola alzare a sua volta dopodiché la fece sedere sul bordo della scrivania a gambe larghe sollevandole la gonna e scoprendo che non solo il reggiseno ma anche le mutande non figuravano fra l’abbigliamento dell’amica.
Allora guardandola in faccia le disse: adesso ci divertiamo davvero puttanella! Neanche le mutande porti? Dietro quell’aria da Maria pentita si nasconde una femmina affamata di cazzo. E adesso provvederemo a soddisfare le tue voglie.
S: si ti prego, fammi quello che vuoi, fammi godere.
Al sentire quelle parole pronunciate con tanta eccitazione Andrea strappo i collant di Sharon all’altezza dell’inguine e si getto tra le sue gambe cominciando a leccarle la figa che trovò già abbondantemente bagnata.
Andrea alternava sapienti colpi di lingua che si spingevano anche all’interno quasi a volerla penetrare come se la lingua fosse un piccolo cazzo, a momenti in cui le succhiava il clitoride e le pareti vaginali.
L’eccitazione di Sharon saliva vertiginosamente e raggiunse il suo apice quando Andrea inserì prima una poi due dita nella sua figa cominciando a stantuffarle con quella mentre le succhiava il clitoride.
Sharon raggiunse il suo primo orgasmo venendo direttamente in bocca ad Andrea il quale continuò a leccare e succhiare come se nulla fosse.
Appena terminate le contrazioni dell’orgasmo Andrea si alzò e avvicinò le sue labbra a quelle di Sharon dicendo: senti il tuo sapore, senti il sapore di una troia, com’è buono.
Così facendo ripresero ad amoreggiare e Sharon sentì chiaramente i suoi umori mischiati alla saliva di Andrea la qual cosa la fece sentire ancora più troia.
Terminato il bacio Andrea si mise a sedere nella poltrona su cui era seduta Sharon in precedenza e prendendola ancora per mano la fece inginocchiare in mezzo alle sue gambe per farsi restituire la cortesia.
Sharon capito quello che doveva fare slacciò la cintura ad Andrea, gli sbottonò i pantaloni, li abbassò insieme alle mutande trovandosi così faccia a faccia col suo cazzo già in erezione sulla cui punta luccicava una goccia di liquido pre-seminale segno che anche il suo aguzzino era bello eccitato.
Sharon guardando Andrea dritto negli occhi (cosa che non avrebbe mai creduto di essere in grado di fare poiché giudicava la pratica del sesso orale molto imbarazzante) accolse nella sua bocca il cazzo che svettava dritto e duro.
Dapprima lo lecco quasi fosse un gelato, poi accolse la cappella in bocca e cominciò a succhiarla.
A gradiva il trattamento e le disse: oh Shary’ si’. sei proprio una pompinara nata’. mmm’ bravissima’ continua’. succhiamelo tutto, fammi una sega con la tua bocca, sputaci sopra e lecca la tua saliva.
A quelle parole Sharon sentendosi veramente come la peggior troia da film porno partì de finitamente e cominciò a succhiare il cazzo, fuori e dentro, lappandolo, sputandoci sopra per poi rimetterlo in bocca ricominciando da capo.
Senza che Andrea avesse bisogno di dirglielo, presa ormai com’era, cominciò anche a leccargli e succhiargli le palle e siccome la sua figa era in fiamme con la mano libera con la quale non si aiutava nel pompino, cominciò a masturbarsi furiosamente introducendo dentro di se prima due e poi tre dita sempre più velocemente e sempre più selvaggiamente.
E fu così che Sharon se ne venne per la seconda volta, masturbandosi da sola in ginocchio in un ufficio col cazzo di un suo amico in bocca mentre lo succhiava come la più navigata delle pompinare.
Avendola sentita venire e non volendo ancora farlo a sua volta Andrea fece rialzare Sharon e la fece appoggiare con le braccia alla scrivania ponendosi dietro di lei.
La fece chinare in avanti, le sollevò la gonna, le allargo lo strappo nei collant e le disse: adesso ti scopo!!
S: si scopami maiale! Mettimelo tutto dentro, fammi godere ancora!
Sharon ormai era irriconoscibile, la ragazza timidina che tutti vedevano era stata spazzata via da una forza della natura e del desiderio sessuale.
Andrea non se lo fece ripetere due volte e la penetrò in un sol colpo strappandole un piccolo grido che data l’abbondante quantità di umori secreti dalla sua figa non era certamente di dolore ma bensì di piacere.
Anche il ragazzo era eccitatissimo e la pompava con forza, con spinte sempre più veloci che facevano salire l’eccitazione di Sharon. Ogni volta che si profilava all’orizzonte il punto di non ritorno di un nuovo orgasmo ecco che Andrea rallentava il ritmo, si fermava, faceva uscire il suo cazzo dalla figa di Sharon lasciandola con una sensazione di vuoto. Ma dopo un attimo ecco che lo rimetteva dentro e ricominciava da capo. Nello stesso tempo con le mani non perdeva occasione per stringerle i capezzoli che spuntavano fra i lembi della camicetta aperta strappando a Sharon nuovi gridolini di piacere.
Entrambi i ragazzi ansimavano e Andrea avendo capito che la parte mentale di Sharon amava sentirsi usata, continuava ad insultare Sharon dicendole: sei una troia, la mia troia, cui piace tanto il cazzo vero?
S: si è vero, mi piace il cazzo, ah si ancora, continua ti prego, sono la tua troia.
A: vuoi che smetta o che continui a scoparti?
S: continua a scoparmi, non fermarti, sbattimelo tutto dentro, fammi godere, godere, godere, godere come una troiaaaaaa.
Andrea si fermò uscì da Sharon e si risedette sulla poltrona.
A: vieni su di me. Impalati sul mio cazzo. Fammi vedere quanto sei troia e scopami.
S: arrivo cazzone bastardo!
Sharon si fiondò sul cazzo di Andrea auto impalandosi e cominciò a muovere il bacino avanti e indietro per scopare l’amico. L’aveva tutto dentro tanto che i peli del pube dei due entrambi neri sembravano un tutt’uno e il clitoride di Sharon sfregava sul corpo di Andrea donandole ancor più piacere.
Mentre era scatenata nella sua danza del sesso Sharon prese la testa di Andrea e se la mise al petto. Questi non se lo fece ripetere due volte e cominciò a morderle e stringerle i capezzoli.
In un crescendo di ansimi di godimento da parte di Sharon, Andrea le disse: godi! Innaffiami il cazzo col tuo piacere che dopo ti vengo in bocca.
Quest’ulteriore forzatura riportò Sharon all’apice che se ne venne gridando: ohhhhhhh siiiiiiiiiiiii!!!!! Godo!!!!! Godo come una fontana! Senti come ti bagno tutto il cazzo’…
Detto questo si adagiò sfinita al petto di Andrea e gli disse: cazzo sei proprio un maiale, guarda come mi hai fatto godere, sono spossata.
A le alzò il viso, la baciò sulla bocca e le disse: sei una puttana da monta, nata per scopare e adesso che lo so vedrai che ci divertiremo ma adesso è il mio turno di godere e voglio sborrarti in quella boccuccia carnosa che ti ritrovi e voglio che non ne fai uscire neanche una goccia.
S: no, mi fa schifo, mi vergogno.
A: ah ah ah’ non credo tu sia nella posizione per poter dire di no e poi guardati, sei una troia in calore e alle troie in calore come te la sborra piace quindi vedi di non farti pregare e inginocchiati.
Sharon non fu certo felice di sentirselo dire ma dovette ammettere che quello che aveva appena detto Andrea corrispondeva ormai a verità e in fondo aveva voglia di farlo.
Così si chinò in ginocchio e ricominciò a leccare il cazzo di Andrea il quale la prese per i capelli, cominciò a menarselo e le disse: apri la bocca che ti vengo in bocca.
Sharon ubbidì e tempo un paio di secondi Andrea non resistette più e le scaricò in faccia tutto il piacere accumulato in quei quarantacinque minuti.
Il primo schizzo colpì Sharon in un occhio, il secondo sul mento mentre gli altri le si riversarono in bocca.
Sharon ingoiò come le era stato ordinato il piacere di Andrea il quale una volta finito di sborrare col cazzo ancora semi eretto spalmò sul viso di Sharon gli schizzi che non le aveva sparato in bocca e si fece ripulire dalla sua ormai sapiente lingua.
Terminata l’operazione Andrea si rivestì e consigliò a Sharon di darsi una ripulita in bagno se non voleva che uscendo tutti la scambiassero per una donna di strada.
Sharon andò in bagno e si guardò allo specchio. I capelli arruffati, il poco trucco sbavato e i segni del seme sparsi sul viso erano effettivamente un segnale inequivocabile di quanto successo.
Fortunatamente però il kit di salvataggio che teneva nella borsetta composto da spazzola, salviettine e trucchi fu in grado di restituirle un’immagine normale. Ormai solo i collant strappati testimoniavano quanto successo ma questo era invisibile agli occhi degli estranei o dei famigliari che avrebbero eventualmente potuto incontrare prima di potersi concedere una bella doccia.
Ritornata nell’ufficio, ritrovò Andrea sorridente che l’aspettava.
A: allora Shary ti è piaciuto?
S: purtroppo devo ammettere di sì. Spero solo che almeno tu sappia mantenere il segreto su quanto successo.
A accompagnandola all’uscita: certo! Di me ti puoi fidare. Del resto sono un bancario e ciò che succede è protetto dal segreto professionale ahahaha. Ma a parte le battute, ti assicuro che nessuno saprà nulla ma tu ed io ci risentiremo presto. è troppo bello scoparti. Sei una vera maiala e voglio divertirmi ancora con te.
Sharon che sperava che quella fosse stata solo un’avventura per Andrea capì ti essere nuovamente in trappola e si chiese chissà cosa avrebbe dovuto aspettarsi dal futuro.
Ma tutto sommato, considerando quanto aveva goduto oggi la cosa non le sembrava più così tragica.
Prima di uscire Andrea la ribaciò con passione approfittando per infilare la mano sotto la gonna di Sharon per solleticarle il sesso attraverso lo spacco aperto nel collant.
Si lasciarono con Andrea che le disse: ciao mia bella maiala. A presto.
S: ciao
Appena Sharon fu uscita Andrea ritorno nel suo ufficiò e spense la telecamera che aveva sapientemente posizionato nell’armadio aperto, nascosta alla vista da alcune pratiche che lasciavano però lo spazio all’obiettivo.
Si ripromise di verificare la qualità del video e di passarlo su computer non appena fosse arrivato a casa. Non aveva intenzione di mostrarlo in giro ma sapeva che questo gli avrebbe garantito l’assoluta disponibilità di Sharon a futuri incontri. Ed, in effetti, aveva già in mente nuove maialate da mettere in pratica.
Mentre spegnava le luci ed usciva per tornarsene a casa Andrea pensò che fingere un infortunio e dire al mister che avrebbe saltato l’allenamento quella sera, era stata proprio una bella idea’
Erano ormai passate due settimane dall’avventura in banca e la vita per Sharon stava riprendendo la solita routine.
Giornate in ufficio, serata in casa, qualche incontro con Thomas che si concludeva regolarmente in un’inappagante sveltina, il week end tutti insieme con gli amici storici.
Insomma tutto sembrava tranquillo ma nonostante Sharon fosse ancora sconvolta dai sensi di colpa per questo nuovo tradimento, il fuoco covava sotto la cenere.
Si perché ormai Sharon si rendeva conto di aver scoperchiato il vaso di Pandora, di aver provato sensazioni talmente forti e talmente goduriose da esserne stata posseduta. Ormai si rendeva conto di non poterne fare più a meno. Ma come dicevamo questa consapevolezza, era ancora annidata nella sua mente in attesa di essere liberata. Nella normalità di tutti i giorni Sharon era sempre la solita, forse solo un po’ più inquieta tant’è che anche a casa i suoi genitori nell’ultimo periodo le avevano chiesto se andasse tutto bene o se qualcosa la turbasse. Ottenute però tutte le rassicurazioni del caso da Sharon non avevano più fato domande.
Per alleviare un po’ i sensi di colpa nelle ultime due settimane (dal fattaccio in banca quindi) Sharon aveva ripreso a vestire in maniera più casta sul lavoro e non si era più presentata senza intimo né, tantomeno, aveva passato i pomeriggi nel bagno dell’ufficio a masturbarsi per placare il sacro fuoco del desiderio.
Anche con Thomas cercava di essere il più carina e disponibile possibile, cercando, durante i loro brevi incontri sessuali, di assumere un po’ l’iniziativa nella speranza che lui si trasformasse in un animale da sesso com’erano i suoi aguzzini.
Sfortunatamente però Thomas sembrava non accorgersene neanche e si limitava alla sua scopata classica, alla missionaria, breve, senza nessuna aggiunta né di sesso orale né, guai a pensarci, sesso anale. Thomas non capiva che Sharon aveva bisogno di essere posseduta, la dolcezza nell’amplesso non bastava.
Andrea dal canto suo invece aveva passato questo periodo montando il filmato registrato nell’incontro con Sharon ed era molto soddisfatto del risultato. Il video era meglio del previsto, l’audio era perfetto, Sharon ampiamente riconoscibile così come si vedevano alla perfezione i diversi amplessi e soprattutto quanto fosse troia Sharon. In pratica la ragazza era in suo potere. Doveva solo decidere come e dove sfruttare questo potere.
Una sera dopo allenamento tornò in birreria con Paolo e Marco e complice il tasso etilico decisamente superiore alla media si lasciò andare alla confessione di quanto accaduto.
I tre ragazzi convennero così di non lasciarsi scappare l’occasione e di usufruire nuovamente della ‘disponibilità’ di Sharon. Decisero, però, di godersela umiliando il povero Thomas.
Così organizzarono un lunedì sera (giornata morta per tutti) a casa di Andrea per un torneo di play station invitando anche il povero Thomas che ignaro di tutto non esitò ad accettare, patito com’era della console.
Per realizzare il loro piano decisero anche di invitare Sharon. L’invito fu fatto ad entrambi i fidanzatini in modo del tutto naturale dopo una partita alla quale Sharon aveva assistito come spettatrice. Intuendo il trucco, la povera ragazza provò a rifiutare ma complice involontario Thomas che insisteva (ignaro di tutto voleva che lei partecipasse così avrebbero passato, di fatto, una serata insieme ma lui avrebbe potuto giocare con la sua amata Play).
Presa fra due fuochi Sharon si trovò costretta ad accettare, terrorizzata da quello che sarebbe potuto succedere ma anche curiosa di sapere quello che sarebbe successo e in parte convinta di essere protetta dalla presenza di Thomas alla serata.
Ma in realtà non sapeva quanto si sbagliava!
Il lunedì della famosa serata ricevette, infatti, un sms da Andrea che la fece sbiancare. Il messaggio recitava, infatti: STASERA CI DIVERTIREMO. VEDI DI VESTIRTI ADEGUATAMENTE, GONNA E OVVIAMENTE SENZA MUTANDE!! NON AZZARDARTI A DISOBBEDIRE O CASUALMENTE ANZICHE’ UN GIOCO THOMAS POTREBBE RITROVARSI A VEDERE UN BEL FILMATINO DELLA SUA AMATA MOROSINA. CIAO TROIA!!!
Come finì di leggere il messaggio Sharon precipitò nello sconforto capendo di essere nuovamente in trappola. Pensò per un attimo di fingere un’indisposizione ma poi si rese conto che questa decisione avrebbe portato a conseguenze inimmaginabili, al suo sputtanamento e all’inesorabile fine della sua relazione con Thomas. A malincuore e senza via d’uscita si preparò per la serata vestendosi con una gonna di jeans a mezza coscia, gli immancabili collant, un maglioncino e ovviamente come ordinatole senza nessun tipo di biancheria intima.
Sotto il maglione, le sue tette ballavano libere e in risalto così come la brezza della sera arrivava direttamente a contatto con la sua figa protetta dai soli collant.
Appena dopo cena Thomas passo a prenderla per portarla a casa di Andrea. Rimase un po’ stupito dell’abbigliamento di Sharon e provò a sgridarla chiedendo spiegazioni ma la ragazza lo mise subito a tacere dicendogli che fino a prova contraria a quella sera partecipava solo per fare un piacere a lui e che non le sembrava proprio di dare scandalo con una gonna. Thomas si rabbuiò un po’ ma non poté eccepire nulla in quanto effettivamente Sharon era si sexy ma nei limiti del buon gusto (ovviamente ignorava che sotto non portasse né le mutandine né il reggiseno).
Così si avviarono verso casa di Andrea.
Quando arrivarono, i tre ragazzi erano già pronti ad accoglierli.
Andrea aveva già provveduto a nascondere la videocamera per non perdersi l’ennesima esibizione-umiliazione di Sharon.
Dopo i primi minuti di chiacchiere e di convenevoli si spostarono in salotto dove c’era un divano biposto davanti alla tv con dietro tre seggiole.
Andrea propose di fare un torneo di Fifa 2011 (che sapeva essere il gioco preferito da Thomas). I ragazzi accettarono e Thomas ne fu ovviamente entusiasta. Chiesero a Sharon se voleva partecipare, ma questa rispose che si sarebbe limitata a guardare e fare il tifo. Andrea Marco e Paolo si scambiarono un sorriso e un cenno di assenso.
Andrea propose di adottare il sistema del ‘chi vince regna’ ossia il vincitore della sfida avrebbe continuato a giocare con gli avversari che si cambiavano man mano di posto.
I primi a giocare furono Andrea e Marco che si posizionarono sul divano mentre gli altri tre ragazzi si sedettero sulle seggiole alle loro spalle, fuori dalla loro visuale.
La partita fu combattuta e alla fine prevalse Marco. Andrea cedette allora il suo posto a Paolo ed andò a sedersi nelle seggiole. Sharon sedeva nel mezzo e aveva Thomas alla sua destra e Andrea alla sua sinistra. Nel mentre i ragazzi giocavano Andrea senza farsi vedere da Thomas avvicinò la sua mano destra alla coscia sinistra di Sharon carezzandola da sopra i collant.
Quando sentì la mano, a Sharon si gelò il sangue, poi ripresasi dallo spavento, spostò la seggiola verso il suo Thomas quasi in cerca di protezione ma questi un po’ arrabbiato le disse: amore spostati appena più in là, non vedi che mi sei praticamente addosso?!
Sharon ribolliva di rabbia, gli amici del suo moroso volevano abusare di lei davanti a lui e questi si preoccupava di una stupida partita alla play station!! Si meritava proprio tutte le corna che gli aveva messo.
Sharon rispostò la seggiola verso Andrea il quale sorrise soddisfatto e sempre senza farsi vedere le carezzò prima la mano e poi la coscia.
Mentre la partita di Marco e Paolo volgeva al termine Andrea chiese ad alta voce a Sharon: hai fatto quello che ti ho detto?
Sharon divenne rossa temendo che Andrea volesse sputtanarla. Era ancora più furente con l’aguzzino perché si rese conto che Thomas si era ripreso e la stava guardando con aria interrogativa. Sharon non sapeva cosa rispondere ma fu lo stesso Andrea a fornirle un’ancora di salvataggio: allora Shary? Hai guardato quella brochure della banca che ti ho lasciato? Se no ho portato con me la versione in dvd se la vuoi vedere?
Sharon sempre più paonazza capì il doppio senso e rispose con lo sguardo basso: si ho fatto come mi hai detto.
A: e sei d’accordo con me?
S:’ si
A: ottimo allora a breve ti farò sapere
Thomas dapprima desideroso di capire cosa stava succedendo convinto che si trattasse veramente di faccende bancarie aveva perso interesse nella conversazione e si era dedicato nuovamente alla partita anche perché fra poco sarebbe stato il suo turno.
Tempo due minuti la partita si finì con la vittoria di Paolo. Thomas prese quindi il suo posto e Sharon si trovò a sedere fra Andrea e Marco.
Senza il suo Thomas di fianco che era anzi ormai totalmente immerso nel gioco assolutamente fuori dalla sua visuale, si trovava nelle mani di quei maiali pronti ancora una volta ad abusare di lei.
Dopo pochi minuti di apparente tranquillità e senza dover più badare a non farsi vedere Andrea ricominciò ad accarezzare le cosce di Sharon, questa volta però a mano aperta e non con due sole dita. Sharon si dimenava sulla sedia in silenzio cercando di allontanare quei tentacoli ma Andrea le sussurrò all’orecchio: ferma troia! Lasciati toccare e fare tutto quello che ci pare o il tuo morosino vedrà un bel filmino e la tua reputazione se ne andrà a puttane, anzi a Sharon ahahah’
Accortosi che ormai era fatta anche Marco si buttò nella mischia cominciando a palpare le tette di Sharon, dapprima da sopra il maglione e poi fattosi coraggio direttamente a contatto con la pelle nuda infilando le mani sotto lo stesso.
Thomas nel frattempo continuava la sua sfida con Paolo ignaro che i suoi ‘amici’ se la stessero spassando con la sua ragazza.
Anche Andrea si fece più intraprendente e infilò la mano sotto la gonna di Sharon carezzandole la figa direttamente da sopra i collant.
Sharon non sapeva che fare per ribellarsi, impaurita dall’essere scoperta da Thomas ma ancor più impaurita nel non fare quanto le veniva ordinato temendo che il suo video venisse fatto vedere al fidanzato.
Mentre i ragazzi si dedicavano a lei, continuavano a chiacchierare coi giocatori come se niente fosse per non fare insospettire il cornuto che, infatti, era infervorato dalla sfida con Paolo (che aveva ovviamente l’ordine tassativo come tutti gli altri di perdere senza darlo a vedere per lasciare Thomas sul divano consentendo agli altri di divertirsi con Sharon).
Andrea fece sedere Sharon col culo sul bordo della sedia e le fece poggiare una gamba sulle sue e l’altra su quelle di Marco. In questa posizione Sharon era oscenamente aperta e la sua figa senza intimo ben visibile.
Soffocando il rumore con un finto attacco di tosse Andrea lacerò i collant di Sharon e le sue mani insieme con quelle di Marco cominciarono a sditalinare e sgrillettare la povera ragazza che nonostante la paura e l’imbarazzo stava cominciando a partire per la tangente.
Lo sciacquettio dei suoi umori e i suoi sospiri stavano cominciando a salire d’intensità e i due maiali ridendosela fingevano un tifo da stadio per la partita e fu così che coprirono il primo orgasmo di Sharon.
Appena si riebbe, rossa di vergogna e di piacere Sharon provò a ricomporsi sedendosi normalmente ma prima che la partita finisse con la scontata vittoria di Thomas, entrambi avevano preteso di limonare con lei non perdendo occasione per strizzarle i capezzoli in evidenza fino a farle male, grido che si era però perso nell’intreccio di lingue.
Nel mentre Paolo e Marco si davano il cambio come sfidanti di Thomas questi si girò verso la sua amata trovandola seduta al suo posto (Andrea nello stesso tempo fingeva di scrivere un sms col cellulare per non dare nell’occhio) ma notevolmente accaldata per cui le chiese: tutto bene amore?
Sharon con voce un po’ arrabbiata perché si rendeva conto che quello stupido non si accorgeva che gliela stavano facendo sotto il naso: si si certo! Ho solo un po’ caldo. Tu continua pure a giocare tranquillo che noi qui facciamo il tifo…
T: grazie amore, sei proprio un tesoro. E detto questo prima si sporse per baciarla poi si rigirò per iniziare la sfida successiva con Marco.
I tre amici che avevano assistito allo scambio e che sapevano la cruda verità lo scherzavano ridendo
A: che topi.
M: amico sei proprio fortunato ad avere una ragazza così innamorata di te.
P: già beato te!
T: si lo so ma adesso pensa a giocare caro Marco, che distruggo anche te.
Non appena la nuova partita ebbe inizio il calvario per Sharon ricominciò.
Questa volta Andrea prese la mano di Sharon e se la posò sul pacco. Contemporaneamente Paolo le leccava il collo e con una mano la masturbava.
Sharon carezzava il cazzo di Andrea da sopra le braghe della tuta ma questi stupendo anche l’amico lo tirò fuori e si fece segare direttamente.
Sharon non sapeva cosa fare per uscire da quell’impiccio e non vedeva l’ora che la serata avesse fine. D’altro canto però ancora una volta stava provando sensazioni inimmaginabili fino a poco tempo prima e che non lasciavano di certo la sua figa indifferente che anzi, anche per merito del sapiente lavoro di Paolo aveva ripreso a grondare umori.
Paolo smise di sditalinare Sharon perché voleva anche lui la sua parte e imitando l’amico si abbassò le braghe e presa l’altra mano della ragazza cominciò a farsi segare a sua volta.
La scena che la videocamera nascosta stava quindi riprendendo in quel momento prevedeva un cornuto ignaro di tutto a giocare con la play station contro un amico aguzzino, mentre alle loro spalle la fidanzata del cornuto era seduta in mezzo agli altri due aguzzini e li stava segando furiosamente nella speranza di finire il suo supplizio alla veloce.
Andrea però non la pensava allo stesso modo e si affrettò a dirlo in un orecchio a Sharon: non così forte cara mia, non vorrai mica farci venire così presto vero? La serata è giovane e dobbiamo ancora divertirci a dovere con te! E poi scusa non vorrai mica che il nostro prezioso nettare vada sprecato sul pavimento anziché nella tua bella boccuccia da pompinara vero?
Sharon capita l’antifona si limito ad annuire con la testa rallentando il ritmo della sega.
Andrea forzando ulteriormente la mano provò a sospingere la bocca di Sharon verso il suo cazzo ma questa non ne volle sapere per timore che Thomas se ne accorgesse.
Andrea per questa volta soprassedette ‘accontentandosi’ come Paolo di godersi la sega e qualche slinguazzata accompagnata da qualche toccatina a tette e figa di Sharon.
La partita stava volgendo al termine e i ragazzi si ricomposero per evitare che Thomas si accorgesse di qualcosa.
Appena terminato il match i ragazzi si alzarono tutti in piedi per sgranchirsi un attimo.
Andrea per non permettere a Thomas di avvicinarsi a Sharon e alla ragazza di riprendersi troppo dall’eccitazione disse: ragazzi cosa ne dite se ci beviamo qualcosa?
Tutti risposero in coro: certo, grazie.
A: allora perché mentre voi settate le impostazioni e preparate la prossima partita tu Shary non vieni a darmi una mano a recuperare il beveraggio nel frigo in cantina? Sai sapendo che saremmo stati tanti e avendo il frigo della cucina piccolo ho preferito parcheggiare il beveraggio là.
Mentre lo diceva guardava Sharon dritto negli occhi per farle capire che non avrebbe accettato di essere contraddetto.
Ovviamente la cosa sembrava più che plausibile quindi Thomas non trovò nulla da ridire e anzi stava già smanettando con i settaggi del gioco.
Sharon rassegnata non poté che dire: andiamo.
Appena usciti dalla sala Andrea non perse tempo, la sbatte contro il muro, le sollevò la gonna ficcandole due dita nella figa e la lingua in bocca.
Dopo questo trattamento di una trentina di secondi per far ricarburare Sharon le disse: adesso scendiamo le scale e tu lo farai con le mie dita dentro così impari a rifiutarti di succhiarmelo quando te lo dico!!! E appena saremo giù mi farai un bel pompino con l’ingoio come sai fare tanto bene capito puttanella?
S (tra i gemiti di godimento dovuti alle due dita che si muovevano dentro di lei): ah ‘ si ‘. Andrea ‘ ho capito ‘ appena siamo giù ti faccio un bel pompino.
A: brava troietta, vedo che impari in fretta e soprattutto che sei sempre in calore. Magari ci sarà spazio anche per un regalino.
Scesero le scale con Sharon davanti e Andrea che da dietro con una mano le teneva sollevata la gonna, ormai arrotolata in vita, e con l’altra continuava imperterrito il suo ditalino.
Appena arrivati in cantina Andrea non lasciò quasi il tempo a Sharon di aprire la porta che la spinse a terra in malo modo, si abbassò i pantaloni e le ficcò l’uccello già duro in bocca.
Sharon non poté fare altro che cominciare a succhiare quel cazzo pulsante che le violava la bocca spingendosi fin quasi in gola tanto che spesso le venivano quasi dei conati da tanto scendeva in profondità.
Andrea nel mentre la incitava: forza troia lecca, succhia, dai che voglio svuotarmi i coglioni! Non abbiamo tutta la notte, sbrigati a farmi godere.
Sharon si sforzava di leccare e succhiare sempre più velocemente nel tentativo di portare Andrea all’orgasmo e gustarsi finalmente la sborra. Ormai era eccitatissima anche lei dal trattamento subito e dall’ennesima situazione in cui si trovava.
A quel punto accadde una cosa imprevista. Andrea infatti aprì il frigo, ne estrasse una bottiglia di birra, la stappo, ne bevve un sorso dopodiché la porse a Sharon dicendole: voglio che mentre me lo succhi ti masturbi con questa!
Sharon provo a rifiutarsi ma come smise di succhiare il cazzo per rispondere le arrivò uno schiaffo che la convinse che non aveva alternative.
Con le lacrime agli occhi ed una sensazione di calore al basso ventre sempre più accentuata prese la bottiglia e se la ficcò nella figa nel mentre riprendeva il pompino.
A: oh si! Così troia! Succhiami il cazzo! E muovi quella bottiglia, dai che veniamo insieme!
Sharon perse la testa, cominciò a stantuffarsi con la bottiglia di vetro succhiando come un ossessa. I rumori del risucchio della sua bocca e dei suoi umori erano ben udibili.
Andrea non resistette a lungo, troppa era anche per lui l’eccitazione maturata nel corso della serata e scaricò in bocca a Sharon un gran quantitativo di sborra.
Anche per lei quell’ennesimo affronto fu il detonatore per farle scoppiare un altro orgasmo i cui versi non furono uditi solo perché aveva ancora in bocca il cazzo di Andrea che stava finendo di espellere il seme che Sharon come ormai d’abitudine ingoiò.
Appena il cazzo di Andrea aveva perso di volume, lo ripulì per bene consentendogli di rimetterselo nei pantaloni. Poi diede al suo aguzzino la bottiglia che aveva usato per masturbarsi lucida dei suoi umori.
Questi ridendo le disse: guarda che porca che sei, godi con qualunque cosa. Thomas è proprio un coglione!
Detto questo bevve un sorso ed esclamo: birra al succo di fica, ottima ahahaha!! Adesso dobbiamo risalire prima che qualcuno si insospettisca. Appena saremo su con gli altri berrai un goccio di birra dopodiché passerai la bottiglia a Marco e Paolo dicendogli che questa birra ha un sapore buonissimo, artigianale. Al tuo moroso sfigatello invece darai un bel bacio con tanta lingua così si assaggerà anche lui un po’ della mia sborra.
S: ma ‘ io ‘ non posso ‘ se ne accorgerà!
A: tranquilla il sorso di birra che berrai prima di passarla agli altri maschererà il tutto. Ma quel coglione se lo merita proprio, perché non ti scopa come meriteresti, perché è un coglione e perché viene in casa mia bullandosi di essere il migliore ‘ tze ‘ se lo merita! E adesso ricomponiti un po’ che mi sembri un troia da marciapiede!
Dopo aver nuovamente umiliato Sharon prese la cassa di birre dal frigo e si avvio verso la sala seguito da Sharon a testa bassa.
Appena furono di sopra Andrea con fare baldanzoso si avvicinò agli amici porgendogli le birre e strizzandogli l’occhio a conferma implicita di quanto avvenuto in cantina.
Sharon invece come un automa sorprendendo anche se stessa bevve un sorso di birra e avvicinatasi a Thomas lo abbraccio e gli diede un bacio appassionato con la lingua come ordinatole da Andrea.
Mentre i fidanzatini si baciavano gli aguzzini si diedero di gomito e ridendosela brindarono fra loro dicendo:
A: alle cagnette ubbidienti
M: alla figa
P: all’amore libero
Detto questo scoppiarono in una sonora risata che servì da sveglia a Sharon che si staccò da Thomas e stupendo ancora se stessa sorrise ai ragazzi e guardando il fidanzato negli occhi gli disse: sai amore che dopo un sorso di birra il tuo bacio aveva un sapore buonissimo.
Thomas convinto che quello di Sharon fosse un complimento e non che lo stesse, di fatto, umiliando davanti ai suoi amici fece quasi la ruota a mò di pavone e disse: ma dai amore, lo sai che i miei baci sono sempre bellissimi ‘ ahahah ‘ e devo dire che anche tu hai un sapore buonissimo!
Poi rivolgendosi agli amici si bullò e gli disse: avete visto come mi ama la mia Sharon? E’ proprio bravissima!
A, P e M: eh già ‘ decisamente!!!
Finito questo siparietto i ragazzi rispostarono l’attenzione sulla play per potersi ‘liberare’ nuovamente di Thomas e poter continuare a deliziarsi con Sharon.
Andrea, che aveva ormai, almeno per quella sera, soddisfatto un po’ le sue voglie, si offrì volontario come nuovo sfidante del campione in carica Thomas. Questi ovviamente accettò subito non vedendo l’ora di continuare a manifestare agli altri la sua presunta superiorità.
I ragazzi si ridisposero quindi come prima, i giocatori sul divano e gli spettatori alle loro spalle.
Non appena la nuova partita ebbe inizio le mani dei ragazzi ripresero a vagare libere sul corpo di Sharon, carezzandola, toccandola, leccandole il collo e non perdendo occasione per divaricarle le gambe ed introdurle il collo delle bottiglie di birra nella figa prima di ogni sorsata.
Sharon stava a gambe aperte e ad occhi chiusi a godersi il trattamento. Ormai voleva solo godere, godere e godere. Thomas era una presenza lontana, un’immagine in bassa frequenza che se da un lato le impediva di lasciarsi andare completamente urlando la sua lussuria, dall’altro le regalava quella sensazione di proibito e di adulterio che ormai le piaceva sempre più.
Le birre si susseguivano e con l’aumentare delle stesse aumentava anche il tasso erotico dei ragazzi.
A quel punto Marco ruppe gli indugi e disse a Sharon in un orecchio: ti voglio scopare! Adesso tu dici al cornuto che devi andare in bagno, noi ti seguiamo e ci fai godere. Capito troia?!
Suggellò l’affermazione strizzandole un capezzolo fino a farle male strappando un gridolino a Sharon che disse: si ho capito, va bene.
Il gridolino però fu percepito anche da Andrea e Thomas il quale prontamente chiese alla ragazza: amore, tutto bene?
S (con voce languida per effetto della masturbazione costante a cui era stata sottoposta): si caro, tutto bene, solo che avrei bisogno di andare a fare pipì.
Prima che Thomas potesse replicare, avendo capito l’idea degli amici, Andrea le disse: certo Shary, fai pure come fossi a casa tua.
Poi rivolto a Marco e Paolo: ragazzi non siate maleducati, fatele vedere dov’è il bagno mentre io straccio questo sfigato.
La parola gli uscì involontariamente, di getto, ma per fortuna anziché creare un problema, sembrò detta in ottica di sfida e servì a far infervorare Thomas per il gioco che perse interesse in quanto avveniva alle sue spalle e si riconcentrò sulla partita.
Vedendo che il suo ragazzo non si curava minimamente di lei e non si rendeva conto del suo psicodramma, Sharon si alzò, gli mostro il dito medio mormorando un ‘VAFFANCULO’ ovviamente senza farsi scoprire e si diresse verso il bagno in compagnia dei due ragazzi.
Non appena girato l’angolo i ragazzi poterono dare libero sfogo alle proprie voglie. Presero Sharon di peso e la portarono, anziché in bagno nella stanza di Andrea. Mentre Marco la buttava sul letto, Paolo quasi a piovra muoveva le mani spogliandola e palpandola.
Non appena Sharon fu nuda con indosso i soli collant strappati i ragazzi si denudarono a loro volta e le misero i loro cazzi davanti alla faccia.
Sharon in ginocchio sul letto si getto vorace sui pali di carne e cominciò un doppio fantastico pompino.
Alternava i due uccelli nella sua bocca, baciandoli, succhiandoli e leccandoli. Quello che non era nella sua bocca veniva da lei costantemente masturbato.
M: che brava bocchinara che sei!
P: già succhi proprio come una dea. La dea troia del pompino!
M: peccato che dobbiamo fare in fretta per via del coglione, sai non vorremmo mai che si accorgesse che ti fai sbattere come la peggiore puttana dai suoi amici. Quindi per questa volta ci accontenteremo di una sveltina giusto per svuotarci i maroni.
S (annuendo languidamente): mmm mmm.
Marco estrasse quindi il cazzo dalla bocca di Sharon che potè concentrarsi unicamente su quello di Paolo per il suo favoloso pompino. Si posizionò alle sue spalle e la prese alla pecorina.
Le infilò immediatamente il cazzo interamente dentro fino alle palle, strappando a Sharon un urlo di godimento finalmente libero di potersi esprimere. Cominciò quindi a pomparla ad un ritmo forsennato. Ad ogni spinta si udiva chiaramente il rumore del contatto fra i due corpi.
Sharon godeva come non mai, con un cazzo in bocca e uno saldamente piantato nella figa che la trapanava. Ormai non aveva più dubbi che quello che fino a poco tempo prima aveva fatto con Thomas non fosse sesso ma solo un pallido surrogato.
S: si ragazzi, scopatemi, riempitemi tutta! Voglio godere, sono la vostra troia, spaccatemi, farcitemi con la vostra sborra calda.
I ragazzi sentendo che ogni barriera era definitivamente crollata e la ragazza era a loro completa disposizione raggiunsero il culmine dell’eccitazione e vennero quasi all’unisono, Paolo riempiendo la bocca di Sharon che non poté esimersi (e neanche avrebbe voluto farlo) dal bere il nettare maschile e Marco sborrandole dentro.
La doppia penetrazione, la situazione, l’atteggiamento dominante dei ragazzi e tutto quello che era successo quella sera avevano portato al limite Sharon. Infatti bastò la doppia sborrata dei ragazzi per far raggiungere anche a lei l’apice in un’estasi dei sensi generale.
Il tutto, nonostante fosse durato solo pochi minuti, aveva avuto un coinvolgimento totale come testimoniava l’orgasmo a tre.
Sharon finì di leccare e ripulire il cazzo a Paolo dopodiché dedicò lo stesso trattamento anche a quello di Marco, che a differenza di quello dell’amico, sapeva di lei, essendo impregnato dei suoi stessi umori. Questa cosa che solo un mese prima avrebbe fatto rabbrividire e vergognare Sharon, oggi le sembrava una cosa normalissima e soprattutto bellissima.
M: troietta mia, devo dire che sei proprio fantastica!
P: verissimo! Una vera bomba del sesso. Per questa volta finisce così ma prima o poi avremo modo di replicare con calma.
S (leccandosi le labbra): ok, non vedo l’ora
M: adesso vatti a dare una rinfrescata in bagno e ad asciugarti la sborra che ti cola. Non vorrai che Thomas se ne accorga vero? Ahahah
I ragazzi tornarono in salotto lasciando Sharon da sola. Questa entrò in bagno e guardandosi allo specchio disse fra sé e sé: sono diventata proprio una troia, ma tutto sommato la cosa mi piace proprio.
Con un radioso sorriso sulle labbra si diede una risistemata e si rinfrescò il viso.
Nel mentre Marco e Paolo tornati da Andrea e Thomas ancora alle prese con la loro partita dissero: oh ‘ stiamo decisamente meglio ‘ ci siamo proprio svuotati.
Thomas stupidamente, sempre perso nel suo mondo virtuale: e Sharon?
Andrea prontamente rispose: bhé secondo me lei invece si è riempita! Riempita le scatole per la serata ovviamente ahaha.
T: dici? Ma no dai, non credo. In fondo a lei piace stare in compagnia.
P: sicuramente!
M: non sai quanto!
Sharon rientrò proprio in quel momento e nonostante questa volta nessuno le avesse detto nulla tornò da Thomas ignorando i suoi malumori perché veniva deconcentrato dalla partita per baciarlo in bocca e condividere con lui il sapore di sborra.
Andrea approfittò del momento per mettere a segno il gol decisivo nella partita. Thomas si trovò quindi cornuto e mazziato. Oltre ad avergli scopato la fidanzata lo avevano anche battuto alla play station.
La serata si concluse con un’altra birra e finalmente qualche chiacchiera avendo ormai terminato la partita. Sharon sentiva ancora lo sperma di Marco dentro di sé che lentamente fuoriusciva inzuppandole i collant.
Terminate le birre i ragazzi si salutarono fra pacche sulle spalle fra i maschi e casti baci a Sharon per non insospettire il cornuto.
Mentre tornavano a casa Thomas chiese a Sharon se si era divertita o se invece si era annoiata ma questa lo tranquillizzò dicendogli: tranquillo amore, mi sono divertita proprio un sacco. I ragazzi mi hanno fatto compagnia, quindi se vorrai ripetere la serata a me va bene…
Andrea invece aveva di che sorridere, non solo si era regalato un favoloso pompino con ingoio, non solo aveva scherzato il tanto pieno di sé Thomas, ma aveva anche ampliato la sua personale videoteca.
L’estate era passata e aveva portato via il ricordo dell’avventura al villaggio turistico con l’animatore.
Durante tutto l’inverno Sharon aveva continuato ad essere la ragazza di sempre, seria, riservata e pudica, insomma la brava ragazza della porta accanto.
Ma dietro all’apparenza qualcosa era in realtà cambiato. Le cicatrici e i ricordi di quell’esperienza avevano risvegliato la bestia della lussuria che ora giaceva accucciata in attesa di prendersi il suo tributo di sesso e godimento.
L’arrivo della primavera complicò ulteriormente le cose. La bella stagione, il risveglio dei sensi, l’abbandono degli abiti pesanti, l’accorciarsi delle gonne, tutte cose che aiutavano a far uscire dal letargo l’altra Sharon, quella lussuriosa, nata un pomeriggio d’estate in un villaggio turistico.
Un sabato pomeriggio che la squadra di Thomas giocava una partita in casa, come al solito Sharon si recò al campo per fare il tifo. La giornata era piacevole, il sole marzolino scaldava l’aria e la temperatura si aggirava sui 15 gradi, quindi decisamente piacevole soprattutto col ricordo del freddo di febbraio ancora impresso nelle ossa.
Sharon indossava un paio di jeans scoloriti a vita bassa strappati sulle ginocchia e sotto una chiappa, nulla di volgare ma sicuramente sexy, tanto che parecchi spettatori le stavano alle spalle sperando di intravedere qualcosa tramite quella finestra sul giardino proibito.
Oltre ai jeans Sharon indossava anche una maglietta attillata bianca, leggermente trasparente, che metteva in risalto la sua terza piena ulteriormente evidenziata da un push up nero indossato con malizia.
Dato il clima mite aveva tolto la giacca che teneva ora appoggiata ad un braccio sicché la sua bellezza e il suo sex appeal erano libero di mostrarsi al mondo intero.
La squadra giocava una partita al vertice, il risultato avrebbe deciso infatti chi sarebbe stata la nuova capolista del girone.
Thomas partì inizialmente in panchina, purtroppo non era un fenomeno e Andrea, il capitano, ma che tutti sapevano essere in realtà il vero leader ed allenatore occulto della squadra in quanto faceva lui la formazione, gli preferiva altri giocatori. Thomas avrebbe fatto di tutto per entrare nelle sue grazie garantirsi un posto da titolare.
Andrea giocava centrocampista, era il regista della squadra e anche in quella partita diede sfoggio della sua classe trascinando la formazione ad una vittoria netta per 2-0 garantita da una doppietta di Matteo, il bomber, noto per essere un grande marcatore dentro e fuori dal campo. Come amava dire lui stesso, ero uno che la metteva, sempre! Il suo soprannome era l’elefantino in quanto madre natura l’aveva dotato di un organo sessuale che somigliava alla proboscide di un elefante.
Andrea e Matteo, i più bravi, i leader del gruppo, non perdevano occasione per comportarsi da tali ed affermare la loro superiorità.
Sharon li conosceva appena ma non nutriva grande rispetto e simpatia per nessuno dei due.
Thomas entrò in campo solo per pochi minuti a fine partita a risultato ampiamente acquisito.
Al triplice fischio finale i ragazzi e gli spettatori esplosero in un urlo di gioia per la bella vittoria. Thomas corse a bordo campo per salutare e dare un bacio alla sua Sharon poi andò con gli altri a fare la doccia. Nello spogliatoio il morale era alle stelle e si susseguivano urla e cori da stadio.
Per festeggiare la bella vittoria la squadra decise di organizzare per quella sera un tavolo nella discoteca più in voga della zona. Andrea comunicò che non si accettavano defezioni.
Thomas che non amava la discoteca e il ballo in generale ne avrebbe fatto volentieri a meno ma non si sarebbe mai sognato di contraddire il suo capitano. Rimase molto stupito quando questi avvicinandolo gli disse: mi raccomando Thomas, stasera non mancare e porta anche la tua ragazza. è una nostra fan e merita di festeggiare la vittoria con noi.
T: ma Andrea ‘ non so ‘ non credo che abbia voglia di venire ‘
A: non preoccuparti appena usciamo la convinco io.
Andrea lo disse con un tono che non ammetteva repliche e Thomas non poté che acconsentire.
Finito di vestirsi i ragazzi uscirono dallo spogliatoio alla spicciolata. Thomas raggiunse Sharon, l’abbracciò e la baciò. Sperava di riuscire a sgattaiolare prima dell’arrivo del capitano così da non doverle dire nulla della serata (ogni volta che andavano a ballare, molto raramente per la verità, lui era sempre terribilmente geloso e avrebbe preferito saperla a casa) ma non fece però in tempo a dirle nulla che una voce alle loro spalle chiamò Sharon.
A: ciao Sharon! Io sono Andrea (allungando la mano e prendendo quella d Sharon prima ancora che lei potesse rispondere), il capitano di Thommy. Stasera organizziamo un tavolo in discoteca per festeggiare la vittoria e tu non puoi mancare. Sarai la nostra ospite d’eccezione. Vero?
Sharon colta alla sprovvista non sapeva cosa rispondere, ma la voglia di una bella serata in disco unita al magnetismo di quegli occhi blu che la fissavano intensamente la fecero propendere per l’unica risposta plausibile: ok! ‘ volentieri ‘. Grazie dell’invito.
A (sempre fissandola intensamente negli occhi): perfetto, allora è deciso. A stasera. Vedrai che ci divertiremo un sacco! Ah ‘ dimenticavo ‘ per le ragazze abito d’occasione, ossia minigonna ;-)
Tanto Thommy non sei geloso dei tuoi compagni vero?
Con questa affermazione aveva di fatto spostato l’onere della decisione completamente sul ragazzo ben sapendo che non avrebbe avuto il coraggio di contraddire un suo ordine. Thomas infatti, nonostante ribollisse di gelosia non poté che annuire e dare il suo benestare.
Andrea se ne andò soddisfatto già pregustando la serata e lasciando i fidanzatini da soli.
Sharon buttò subito le braccia al collo di Thomas per ringraziarlo convinta fosse stata tutta farina del suo sacco e il ragazzo fece finta di nulla badando bene dal raccontarle che in fondo la cosa lo infastidiva e non poco.
Per l’occasione e per seguire il consiglio di Andrea, Sharon si vestì con una mini vertiginosa nera, collant neri, stivali neri anch’essi alti fino al ginocchio stile pretty woman. Sopra indossò una maglietta attillatissima, ma siccome era abbastanza coprente decise di indossarla senza reggiseno sotto. Guardandosi allo specchio Sharon si vide per quello che era, una ragazza bellissima e con un’elevata carica di sensualità. Il suo pensiero vagò per un attimo all’estate passata ma prima che l’eccitazione potesse risalire suonò il campanello. Thomas era arrivato a prenderla.
Salutò velocemente i suoi e uscì di casa. Appena la vide Thomas si rabbuiò perché riteneva che Sharon fosse vestita in maniera troppo provocante. Ne scaturì una mezza scenata di gelosia che li fece arrivare in disco nel mezzo di un piccolo litigio. La cosa non si sistemò perché appena entrati, prima ancora di fare pace Andrea andò subito loro incontro lodando Sharon per la sua bellezza.
A: Shary, sei bellissima! Questo abbigliamento ti rende veramente onore.
S: grazie! Ne stavo appunto parlando con Thomas. Ma non credo che lui la pensi come te!
A: che c’è amico? Sarai mica geloso eh? Dovresti essere orgoglioso di avere una fidanzata così bella e di essere invidiato da tutti. Guarda! Tutti la osservano e tutti ti stanno invidiando.
T: si certo certo. Ma è che
A: ah ah, niente ma. Comunque facciamo così, siccome non voglio vedere musi lunghi perché stasera si festeggia a cena mischiamo le carte e vi faccio sedere separati così non litigate.
T: ma non credo che
A: hey! Che fai mi contraddici?! Ti ho già detto niente ma! Tu siediti lì all’inizio del tavolo con Antonio. Tu Sharon invece farai compagnia a me e Matteo sedendoti a capotavola dall’altra parte. Ok?
Thomas sentendosi impotente e soggiogato com’era al suo capitano non poté che acconsentire per no deluderlo.
Sharon provò invece un certo piacere in quello scambio perché oltre ad essere stata lodata per la sua bellezza, aveva anche trovato qualcuno in grado di mettere i piedi in testa a Thomas, e siccome era molto arrabbiata con lui un po’ ci provava gusto.
La cena scorreva tranquilla e Sharon sedeva tra Andrea e Matteo. Doveva ammettere che a dispetto di quanto credeva e di quanto si diceva in giro che non erano poi così stronzi. Anzi chiacchieravano e scherzavano con lei. L’unica cosa forse, era che la stavano facendo bere un po’ troppo e siccome lei non reggeva molto l’alcol aveva un gran caldo.
All’aumentare del tasso alcolico la conversazione scivolò sempre più su argomenti sessuali e i due ragazzi cominciarono un vero e proprio interrogatorio a Sharon che tra mille imbarazzi non sapeva più cosa rispondere.
A: ma allora il nostro Thomas com’è a letto?
S: dai ragazzi che vi frega.
M: si dai diccelo. Siamo curiosi.
S: basta, mi vergogno.
A: eddai vogliamo solo sapere se ti soddisfa a dovere.
S (senza quasi rendersene conto) si lasciò sfuggire: insomma.
A: ecco vedi lo sapevo.
M: una come te dovrebbe trovarsi qualcuno di un po’ più ‘. Attivo diciamo così.
S: ma cosa dite?! Basta parlare male del mio Thomas.
A: guarda che noi lo facciamo per te. Non sai cosa perdi. Pensa a Matte per esempio. Lui si che è uomo. Sai che lo chiamano elefantino?
S (rossa in volto): si me l’anno detto.
A (dopo aver ordinato l’ennesimo brindisi obbligando Sharon a bere l’ennesimo bicchiere): e non saresti curiosa di vedere l’elefantino?
S (con i freni inibitori sempre più abbassati): si ‘ cioè no ‘. Insomma ‘. Forse un pochino.
I due ragazzi si fecero l’occhiolino e Matteo senza farsi vedere dagli altri commensali se lo tirò fuori dai jeans. Era veramente enorme, sembrava un’anguilla.
M: e pensa che è a riposo.
A quel punto successe una cosa strana, Matteo prese la mano di Sharon e se la posò sul cazzo, la ragazza come in trance si ritrovò quel serpente tra le mani e cominciò quasi senza accorgersene a masturbarlo. Andrea nel mentre capito che il momento era propizio infilò una mano sulla coscia di Sharon cominciando lentamente a farla risalire arrivando fino alle mutandine e alla micina di Sharon. Come cominciò ad accarezzarla Sharon si riebbe e resasi conto di quanto stava succedendo si alzò di scatto per andare in bagno a rinfrescarsi e riprendersi.
Prima che potesse però andare Andrea le disse in modo sibillino: presto sarai mia!!
Tornata dal bagno Sharon si rifiutò di tornare al suo posto e si sedette a fianco del suo Thomas per il dessert. Questi era però freddo, ce l’aveva ancora con lei per prima.
Terminata la cena la tavola venne sbaraccata e furono accompagnati in pista al bordo della quale c’era il tavolo a loro riservato. In breve cominciò la musica e i ragazzi cominciarono tutti a ballare.
L’alcol continuava a scorrere a fiumi e Sharon era un po’ alticcia.
Dopo un’oretta Thomas disse di essersi stancato di ballare e che sarebbe andato nell’altra saletta, più tranquilla e dove scorrevano immagini di calcio.
Come Thomas abbandonò la scena Andrea e Matteo comparvero magicamente dietro a Sharon. Cominciarono a ballare con lei, dapprima abbastanza lontani, poi sempre più vicini fino a strusciarsi costantemente su di lei. Matteo specialmente non perdeva occasione per farle sentire il suo coso. Appena sentì la mano di Andrea cominciare a palparle il culo la scansò e si allontanò dalla pista per andare nell’altra saletta in cerca del suo amore.
Lo trovò su un divanetto che beveva una coca cola guardando la tv. Gli si avvicinò e lo abbracciò per raccontargli che quei due le stavano addosso, scusarsi con lui e chiedergli se gli andava di ballare un po’ con lui ma questi ancora arrabbiato, la scansò, le disse che voleva vedere la tv e che poteva tornare a ballare.
Sharon furente di rabbia lo mandò a quel paese e tornò nella sala grande sotto il loro tavolo.
Ancora una volta come per magia Andrea e Matteo le si materializzarono intorno ricominciando a strusciarsi. Sharon provò a sgridarli ma complice anche la musica alta non si sentì nulla. Per rabbonirla Andrea le porse l’ennesimo cocktail, questa volta molto forte, terminato il quale Sharon cominciò a sentire la testa pesante. Ormai si muoveva in maniera languida a ritmo di musica, con gli occhi chiusi e il corpo morbido. Questi erano i segnali che i ragazzi attendevano per sferrare l’attacco decisivo alle difese della povera Sharon. Ricominciarono così a ballare con lei, sempre più vicini, sempre più pressanti. Matteo ormai si strusciava costantemente su Sharon mentre Andrea sembrava una piovra e le sue mani vagavano su tutto il corpo di Sharon per accarezzarla. Le resistenze della ragazza erano sempre meno e i due si facevano sempre più insistenti e intraprendenti. Andrea con una mano cominciò a palpare il culo di Sharon. Sharon provò a protestare dicendogli: basta dai, leva la mano.
Ma Andrea la gelò un’altra volta dicendole: zitta e goditi il trattamento che stasera ti facciamo divertire.
Sharon si abbandonò allora a quelle carezze. La mano di Andrea prese pian piano a salire fino a raggiungere nuovamente la micina di Sharon. Questa volta però la ragazza non la scansò e si lasciò travolgere da quel massaggio. Andrea le spingeva mutande e collant dentro la figa con due dita facendo sospirare la ragazza. Matteo addirittura le infilò la lingua in bocca ricavandone in cambio un languido bacio.
Accortisi che ormai non c’erano più resistenze e che lì in pista rischiavano di farsi vedere e scoprire da Thomas presero per mano Sharon e l’accompagnarono verso il privè, accomodandosi su un divanetto nell’angolo più buio.
Appena furono a sedere e senza più remore Andrea e Matteo cominciarono a palpare Sharon in maniera selvaggia alternandosi a leccarla sul collo e a ficcarle la lingua in bocca. Sharon era sul divanetto, con la gonna sollevata. Andrea ne approfittò per strapparle i collant e scostatele le mutandine per poter finalmente penetrare Sharon fino in fondo. La ragazza ormai godeva e colava umori in maniera copiosa. Matteo sfoderò a quel punto la sua proboscide e accompagno la bocca di Sharon a contatto con la cappella. Sharon si mise in bocca quella cosa mostruosa cominciando a succhiare. Nonostante tutti i suoi sforzi riusciva a tenere in bocca solo la cappella tanto era grosso. Sharon comunque lappava e succhiava abbandonandosi ai piacere della masturbazione che stava subendo da Andrea. Matteo la prese per i capelli e cominciò a farla andare su e giù, imponendole il suo ritmo e scopandola, di fatto, in bocca. Nel mentre non perdeva occasione per offenderla con commenti pesanti.
M: succhia troia! Vedi che alla fine lo sapevo che ti piaceva. Finalmente un vero cazzo non come quello di quel frocetto di Thomas.
Andrea smise allora di masturbare Sharon, tirò anch’esso fuori il suo cazzo che infilò nella figa bagnata ed accogliente di Sharon.
A quel punto Sharon non si trattenne più, stava scopando con due semi sconosciuti nel privè di una discoteca affollata col suo fidanzato nei paraggi e soprattutto con due cazzi di cui uno mastodontico che la facevano godere. Venne in maniera copiosa urlando tutto il suo godimento.
A quel punto consapevoli che la loro performance non poteva passare inosservata per troppo tempo decisero di svuotarsi. Andrea lo fece sborrando direttamente nella figa di Sharon per poi risistemarle le mutandine affinché nulla uscisse e la ragazza conservasse dentro di sé il suo seme.
Matteo invece venne invece con un urlo gutturale scaricando un quantitativo incredibile di sborra direttamente nella gola di Sharon, un quantitativo tanto abbondante che nonostante Sharon si sforzasse di ingoiare tutto un po’ le uscì dalla bocca colandole ai lati della stessa. Quel po’ che usciva fu raccolto con le dita dallo stesso Matteo che se le fece leccare completando l’opera di ingoio.
I tre ragazzi giacevano spossati e soddisfatti sul divano quando furono destati da una voce di un ragazzo che disse: oh ragazzi complimenti, avete trovato proprio un bel troione!!
A quelle parole Sharon si risvegliò come da un sogno e si accorse di quello che aveva appena fatto.
Scappò via sistemandosi alla meglio per tornare nella pista principale alla ricerca di Thomas. Non trovandolo andò in bagno per darsi una rinfrescata e lo raggiunse nell’altra sala dove il ragazzo stava ancora guardando la tv.
Questa volta gli si gettò al collo dicendogli: scusa amore! Ti amo troppo per litigare con te. Andiamo a casa ti prego.
Thomas felice di quella frase ed ormai stanco acconsentì volentieri e insieme a Sharon uscì dalla discoteca in direzione di casa.
La serata era terminata ma gli strascichi di quanto successo sicuramente no. Del resto ormai la bestia della Sharon lussuriosa si era definitivamente risvegliata.

Un paio di giorni dopo l’avventura in discoteca Sharon decise di andare a fare un salto in palestra a trovare Thomas. Si sentiva in colpa per quello che era successo e cercava di essere carina con lui che ignaro di tutto si comportava come sempre. La sua anima cercava qualche forma di redenzione ma l’animale del sesso in lei era sempre in agguato.
Uscita dal lavoro andò quindi alla palestra che frequentava insieme a Thomas, ma stranamente non lo trovò. Provo a chiedere un po’ in giro ma quella sera nessuno l’aveva visto. Sharon cercò allora il cellulare per sentire dov’era, ma proprio in quel momento si accorse di averlo lasciato a casa (solo una volta rientrata avrebbe trovato alcune chiamate perse ed un sms del suo ragazzo che la informava che causa un forte raffreddore che gli era scoppiato quella sera sarebbe andato a letto presto). Si stava già preparando per tornarsene a casa quando sentì una voce alle sue spalle che la salutava.
Ciao Shary! Era Andrea, il compagno di squadra di Thomas che aveva goduto delle sue grazie in discoteca.
Sharon non aveva voglia di parlargli anche perché si vergognava ancora troppo per quanto successo, ma non voleva nemmeno passare per maleducata per cui rispose al saluto: ciao Andrea. Ero passata per fare un po’ di allenamento con Thomas ma siccome non c’è, me ne torno a casa per cui ci vediamo.
A: aspetta! Ma dove te ne vai così di fretta??!!.
S: mi spiace ma torno a casa.
A: dai fermati un attimo. Sai c’è anche Matteo e vorremmo parlarti un attimo per scusarci di quello che è successo l’altra sera.
Sharon era combattuta. Da un lato voleva scappare perché si vergognava, ma dall’altro voleva anche sapere cosa avevano da dirle e voleva sentire le loro scuse.
S: mah veramente preferirei andare.
A: dai facciamo così, ci alleniamo un po’ noi con te e ne approfittiamo per parlare un po’.
S: sinceramente non mi sembra il caso di parlare di certi argomenti con la sala piena di gente che si allena e che potrebbe sentire.
Andrea quasi incredulo della sua fortuna ne approfittò subito per tranquillizzare Sharon: potremmo allenarci nell’altra saletta, quella dei corsi. Stasera è vuota e c’è solo Pietro che si allena da solo per cui nessuno ci romperà le scatole, potremo chiacchierare con calma e chiarire la faccenda.
S: ma veramente, non so, ecco, non so se è il caso.
Andrea decise di forzare la mano: sai certe cose è meglio chiarirle prima che certe voci escano e magari giungano alle orecchie sbagliate ‘. Non so come la prenderebbe Thomas.
S su tutte le furie: cos’è un ricatto?!!
A: no! Diciamo solo che è uno stimolo a farti rimanere con noi a parlare e sistemare la faccenda.
S: sicuro?
A: certo!
S: promesso?
A: promesso! Parola di scout! Adesso tu vatti a preparare e vieni nella saletta che intanto io vado a chiamare Matteo.
Appena Sharon andò a cambiarsi nello spogliatoio Andrea corse a chiamare Matteo raccontandogli l’accaduto e ridacchiando si recarono nella saletta appartata dove c’era Pietro.
Pietro detto il bonzo per la sua mole imponente e il taglio dei capelli era il più accanito body builder della palestra. Iper palestrato, noto consumatore di anabolizzanti e uno dei capi ultrà del Livorno. Per capire un tipo decisamente poco raccomandabile, dalla fama di attaccabrighe. Sfortunatamente però era anche un grande amico di Andrea e Matteo e non appena questi gli anticiparono le loro intenzioni, accettò di buon grado di diventare loro complice.
Nel frattempo Sharon era andata a cambiarsi nello spogliatoio. Sfortunatamente però la mattina complice la fretta di andare al lavoro mentre preparava il borsone della palestra aveva dimenticato la biancheria intima di ricambio.
Doveva quindi decidere se allenarsi senza o se uscire dalla palestra post doccia “in libertà”. Considerate le intenzioni amichevoli dei ragazzi, il fatto di non essere soli, il non voler uscire per tornare a casa senza intimo visto che indossava delle braghe attillate bianche che avrebbero fatto risaltare l’assenza di intimo decise di ometterlo per l’allenamento. Non era eccessivamente preoccupata perché fortunatamente aveva scelto per allenarsi un paio di braghine sgambate tipo pallavolista, molto attillate, decisamente sportive e fatte apposta per essere indossate senza intimo e una maglia scura larga. Il fatto che non indossasse intimo passava decisamente inosservato, o almeno così sperava.
Appena entrò nella saletta dove i ragazzi la stavano già aspettando Matteo e il bonzo la salutarono calorosamente dopodiché Pietro si rimise a fare esercizi per conto suo come se tutto fosse normale.
Andrea Matteo e Sharon andarono a fare un po’ di riscaldamento con dieci minuti di cyclette e cominciarono a chiacchierare.
A: come ti dicevo Shary io e Matteo volevamo scusarci con te per quello che è successo l’altra sera in discoteca.
M: si davvero, ci dispiace, eravamo un po’ ubriachi e non ci siamo controllati.
S in evidente imbarazzo: beh il fatto che vi scusiate mi fa piacere. Comunque anch’io ero ubriaca e non avrei dovuto permettervelo.
M: non avremmo dovuto farlo, per rispetto a Thomas.
S: è vero! Infatti, è questo che mi fa stare male. Promettetemi almeno che nessuno lo verrà a sapere.
A: certo che no! Ma sei talmente bella che ci hai fatto uscire di testa. Thomas è veramente fortunato.
M: già Sharon. Hai una carica erotica incredibile e non abbiamo saputo resistere. è veramente un peccato che tu sia già fidanzata.
Sharon si vergognava di trattare così liberamente l’argomento con i ragazzi ma al tempo stesso era compiaciuta ed orgogliosa dei complimenti che gli stavano facendo.
S: grazie, siete troppo gentili. Comunque anche voi siete dei bei ragazzi e non credo abbiate difficoltà a trovare.
A ridendo: e aggiungerei discretamente dotati no?
S arrossendo: in effetti ‘
Il clima era piacevole e quasi cameratesco e Sharon si stava un po’ lasciando andare, non credeva sarebbe riuscita a parlare così liberamente con i ragazzi. Doveva ammettere di averli giudicati male e di aver fatto bene a restare ad allenarsi e a chiarirsi con loro.
Finito il riscaldamento, i ragazzi decisero di fare un po’ di addominali. Andrea diede a Sharon una bottiglietta d’acqua con dentro degli integratori dicendole che le avrebbe impedito di disidratarsi e di avere i crampi durante l’allenamento. Sharon ringraziò di buon grado e ne bevve il primo sorso.
Quello che non sapeva era che grazie alle conoscenze ‘chimiche’ del bonzo e alle sue note qualità di pusher, al tutto era stato aggiunto un cocktail di droghe eccitanti.
I ragazzi continuavano a fare addominali e Sharon a bere il suo integratore.
Matteo chiese a Sharon se per lei fosse un problema approfittare di Pietro come istruttore per i loro esercizi. Sharon era un po’ impaurita dal personaggio ma non vedendoci nulla di male accettò di buon grado.
Pietro venne chiamato e diventò una sorta di loro personal trainer per quella sera.
Gli fece vedere come fare gli addominali bassi sulla panca inclinata e li controllò mentre ripetevano l’esercizio.
Quando toccò a Sharon, non si rese conto che il movimento le staccava la maglietta dalla schiena facendo venire il legittimo sospetto che non portasse il reggiseno. L’avvicinare alla faccia le ginocchia unite poi metteva in risalto il suo culo fasciato dagli short. Mentre lei eseguiva i ragazzi erano come immobili in silenzio a gustarsi il suo culo.
Finiti gli addominali, Sharon si era bevuta già metà bottiglietta e si sentiva stranamente euforica.
I ragazzi decisero in suo onore di fare un po’ di step sapendo che Sharon come tutte le ragazze ci teneva ad essere tonica. Ovviamente si apprestarono a tranquillizzarla che lei in realtà non ne aveva bisogno.
Anche in questo caso mentre lei eseguiva i ragazzi le ammiravano il culo. Per vedere se la bevanda cominciava a fare effetto il bonzo con la scusa di perfezionarle il movimento le mise le mani sui fianchi guidando le sue spinte. Vedendo che non c’era reazione da parte di Sharon avvicinò un po’ le mani accarezzandole anche le chiappe. Per un po’ Sharon si lascio toccare continuando l’esercizio in preda ad uno strano calore ma resasi conto che la stava ormai palpando, terminò l’esercizio.
Si dedicarono successivamente ai pettorali. Siccome i ragazzi volevano vedere se il sospetto dell’assenza di reggiseno da parte di Sharon era fondato, la convinsero a fare i pettorali sulla panca reclinata. Mentre sollevava il bilanciere a testa in giù aiutata da Pietro, la maglia si alzò, ammassandosi ai seni e scoprendole la pancia.
I ragazzi cominciarono subito a ricoprire Sharon di complimenti per il suo fisico i quali aggiunti alla droga ormai in circolo e all’adrenalina degli esercizi stavano facendo salire terribilmente il grado di eccitazione della ragazza che ringraziava tra sbuffi e risolini.
A: Shary ma toglici una curiosità. Per caso non indissi il reggiseno?
S: sai ‘ in realtà me lo sono scordata a casa.
Andrea capendo che ormai anche questa volta Sharon era vacillata sotto i colpi dell’inganno mentre pompava con Pietro fece scorrere la maglietta sopra i suoi seni scoprendoglieli. Le sue tette svettavano ora in tutto il suo splendore, libere e alla vista di tutti. Sharon si trovava impossibilitata a coprirsi perché Pietro furbescamente forzava sul bilanciere rendendole impossibile la risalita.
S: Andrea ti prego coprimi, mi vergogno.
A: oh Shary, non devi proprio, sei troppo bella. Sai cosa ti farei adesso?
S: no.
A: te le succhierei tutte.
S complice l’immagine, la situazione e la chimica si lasciò sfuggire un: ohhhh.
Quello fu il definitivo segnale dell’avvenuta capitolazione.
Andrea si avventò sulle sue tette cominciando a succhiargliele e palpargliele. Matteo non volendo essere da meno, approfittando dei piedi bloccati sotto il poggia piedi che impediva che Sharon scivolasse in basso con un movimento rapido le calò gli short scoprendole il folto boschetto nero già bagnato di sudore ed eccitazione.
Appena vide che oltre al reggiseno non indossava neanche le mutande esclamò:
M: ragazzi, non ha nemmeno le mutande! è proprio una troia in calore! Ma adesso ci pensiamo noi a farti divertire!!!
Non fece in tempo a finire la frase che aveva già cominciato a leccargliela e a farle un ditalino.
A quel punto Pietro per non essere da meno poggiò il bilanciere sui supporti, si calò le braghe, bloccò le mani di Sharon e le mise il cazzo in bocca.
Sharon provò a divincolarsi ma la sua debole resistenza crollò sotto i colpi di lingua d Andrea e Matteo. Cominciò quindi a spampinare il bonzo.
Sharon si trovava a testa in giù, con i piedi bloccati, con Matteo che si dedicava alla sua figa, Andrea alle sue tette e Pietro che le teneva occupata la bocca facendosi fare un pompino.
Ormai persa e sotto il pesante effetto di stupefacenti Sharon lappava e succhiava il cazzo e colava umori dalla sua figa. Dopo cinque minuti di quel trattamento, con le dita nella sua figa che erano ormai costantemente tre, se ne venne in un orgasmo silenzioso. Il bonzo ne approfittò allora per toglierle il cazzo di bocca e venirle in faccia e sul collo.
I ragazzi l’aiutarono ad alzarsi e Andrea le disse: credo sia arrivato il momento di terminare il discorso dell’altra sera. Adesso ti scopiamo per bene.
Sharon completamente priva di difese sorrise e messasi a sedere tiro fuori il cazzo di Andrea e cominciò a spompinarglielo. Matteo fece la stessa cosa e Sharon con due cazzi davanti alla bocca ne alternava uno all’altro al suo interno serbando una sega per quello meno fortunato.
Il cazzo dell’elefantino era sempre incredibile e faceva fatica ad accoglierlo in bocca.
Pietro nel mentre, visto che si era già preso la sua dose di piacere promessagli dai ragazzi di nascosto da Sharon, stava riprendendo tutto col telefonino.
Andrea lasciò la bocca di Sharon a Matteo e mantenne fede a quanto dichiarato in precedenza, ossia si posizionò dietro Sharon, la fece mettere in ginocchio a pecorina sulla panca e cominciò a scoparla mentre lei continuava il suo lavoro di bocca all’elefantino.
Ogni tanto i due ragazzi si davano il cambio e ogni volta che era Matteo a scoparla i mugolii di Sharon aumentavano d’intensità. La cosa andò avanti per più di mezz’ora tra continui cambi di ruolo e Sharon ebbe ben altri tre orgasmi. Pietro alternava le riprese alla partecipazione attiva e finì per sborrare una seconda volta questa volta direttamente nella gola di Sharon che ingoiò senza fare una piega.
P: cazzo ragazzi questa è veramente una troia di prima categoria! Meglio ancora di quanto mi avevate detto. Sapere che non solo è la morosa di quel frocetto di Thomas ma è pure juventina mi fa godere doppiamente ahahah.
M: hai ragione bonzo, è proprio un’assetata di cazzo!
A: una puttana insaziabile.
A quel punto Andrea decise che erano pronti per il gran finale.
Matteo si sdraiò per terra su un asciugamano e si fece montare da Sharon che cominciò a cavalcare quel cazzo enorme che l’allargava e le toccava il collo dell’utero ad ogni penetrazione. Andrea prese un po’ di olio da massaggi dall’armadietto e lo fece scivolare sul culo di Sharon. Dapprima v’inserì un dito poi due poi tre. Sharon inizialmente non voleva quell’intrusione ma poi sotto i colpi sempre più violenti dell’elefantino si abituò tanto da sollevare il culo per facilitare il compito ad Andrea.
A quel punto Andrea, capito che ormai la ragazza era pronta ed adeguatamente lubrificata le si sdraiò sopra per incularla in una doppia penetrazione come mai Sharon aveva né provato né immaginato.
Come cominciò a spingere trovò l’ostacolo dello sfintere di Sharon teso e l’ingombro del grosso cazzo dell’elefantino che si sentiva chiaramente al di là della sottile parete divisoria. Anche con l’aiuto di Matteo che si fermò un attimo e con l’aiuto della stessa Sharon che si rilassò un attimo, il cazzo di Andrea entrò del tutto strappando un grido a Sharon. Le diedero il tempo di abituarsi un attimo dopodiché cominciarono la scopata vera e propria coordinando il ritmo.
Sharon non si era mai sentita così piena in vita sua e non pensava si potesse godere così tanto. Passato l’iniziale momento di dolore, infatti, sotto le spinte dei ragazzi, stava vivendo praticamente un immenso e costante orgasmo. I suoi umori uscivano copiosi tanto da bagnare perfino l’asciugamano su cui era sdraiato Matteo.
Tutto questo non sfuggiva a Pietro e al suo telefonino che con foto e video stavano immortalando tutto. Ancora eccitato e ritrovata una certa consistenza laggiù Pietro lo rimise in bocca a Sharon che a quel punto aveva tutti i buchi impegnati. Era un bene perché così attutiva le urla di godimento di Sharon evitando che fossero sentite da tutta la palestra.
I ragazzi accelerarono le spinte e Sharon accelerò il ritmo del suo pompino fino a che quasi all’unisono non scoppiarono. Matteo le riempì di sborra la figa, Andrea l’intestino e Pietro sfilatole dalla bocca le venne copiosamente in faccia.
I ragazzi uscirono da lei lasciandola sdraiata in terra, nuda, con la sborra in faccia e che le usciva dalla figa e dal culo. Si rivestirono e se ne andarono a fare la doccia non prima di averla ripresa, fotografata e ringraziata.
P: quando vuoi tornare ad allenarti sai dove trovarmi.
M: salutaci Thomas.
A: alla prossima troietta, stammi bene.
Sharon ripresasi dallo stordimento sensoriale dell’eccitazione capì di essere caduta ancora una volta in un tranello ma anche di aver raggiunto dei picchi di godimento difficilmente superabili. Si ripulì alla meglio con l’asciugamano, si rivestì e andò nello spogliatoio per una doccia purificatrice prima di tornare a casa.
Come tutti gli anni a fine aprile era in programma la gita scolastica che tutti gli studenti attendevano per tutto l’inverno per poter passare finalmente alcuni giorni senza scuola, senza compiti ma soprattutto per potersi sbronzare in libertà e perché no divertire senza censure.
La quinta di Sharon e Thomas quell’anno decise di andare in gita a Praga con la quinta D. L’accoppiamento non era stato accolto molto di buon grado dai fidanzatini in quanto nell’altra quinta c’erano un gruppo di ragazzi ripetenti ( Luca, Giorgio, Andrea e Massimo) che più di una volta aveva cercato di fare delle avance a Sharon ricevendone sempre indietro dei sonori due di picche che gli erano rimasti sul gozzo, tanto che una volta di fronte all’ennesimo rifiuto uno dei ragazzi aveva anche promesso di fargliela pagare.
Un altro motivo d’insoddisfazione per l’accoppiamento era dovuto al fatto che in quinta D c’era anche Elena, anch’essa ripetente, bella e formosa che a Sharon stava particolarmente antipatica in quanto più di una volta l’aveva vista chiacchierare con Thomas atteggiandosi a diva. Ma la cosa che faceva arrabbiare di più Sharon era che Thomas quando parlava con lei aveva sempre la faccia da ebete e lo sguardo rapito dalle sue tette (una quinta abbondante che faceva di tutto per mettere in mostra).
Thomas ovviamente negava tutto e accusava Sharon di essere paranoica.
Un giorno, circa una settimana prima di partire, Massimo si mise a raccontare in giro di essersi scopato Sharon. La cosa era assolutamente falsa, Sharon era sempre stata fedele al suo ragazzo, ed era stata messa in giro ad arte da Massimo solo per vendicarsi dell’ennesimo due di picche subito.
La cosa sfortunatamente era però arrivata anche all’orecchio di Thomas provocando una violenta litigata con Sharon. Lui la accusava di essersi fatta scopare da Massimo, mentre lei per contro, lo accusava di fare il cascamorto con Elena. Volarono parole grosse e il rapporto sembrava sul punto di saltare.
Il giorno dopo Sharon, ancora arrabbiata con Thomas perché non le credeva, ma desiderosa di chiarire la faccenda una volta per tutte, durante l’intervallo si presentò da Massimo per chiedergli conto di quanto accaduto. Questi però avendo un compito in classe l’ora successiva le disse che non aveva tempo perché doveva preparare i bigliettini. Le disse però che se proprio ci teneva si potevano vedere dopo la fine delle lezioni in palestra. Le ultime due ore avevano educazione fisica e finite le lezioni avrebbero avuto modo di parlare.
Sharon tornò in classe un po’ più soddisfatta, ma badò bene di stare alla larga da Thomas col quale la guerra fredda continuava.
Finite le lezioni Sharon si presentò, come stabilito, in palestra per parlare con Massimo.
Lo trovo ancora vestito da ginnastica con t-shirt e braghine corte mentre chiacchierava con gli altri ragazzi del suo gruppo. Questi appena la videro arrivare se ne andarono nello spogliatoio a cambiarsi salutandola sghignazzando dopo aver dato sonore pacche sulla schiena a Massimo.
Appena rimasti soli fu lo stesso ragazzo a rompere il ghiaccio dicendo: bene, eccoci qui. Volevi vedermi?
S: si ho bisogno di parlarti!
M: sono tutto orecchi. Dimmi.
S: voglio sapere perché cazzo sei andato a dire in giro di aver scopato con me!!!! Quando sai benissimo che non è vero!
M: mamma mia che paroloni! Io non ho raccontato in giro proprio niente!
S: sei un bugiardo, lo so che sei stato tu!
M: non è assolutamente vero, io ho solo detto che sei bellissima e ti scoperei!
S: per colpa tua ho litigato con Thomas!!!
Detto questo Sharon, scoppiò a piangere. La tensione accumulata dal litigio col fidanzato ruppe gli argini e si riversò all’esterno sotto forma di un pianto a dirotto.
M: mi dispiace se avete litigato per colpa mia, ma ti ripeto, io ho solo detto che ti scoperei perché mi piaci, non che ti ho scopata! Piuttosto dovresti avercela con lui che crede più alle voci che a te!!!
Questo non fece altro che ampliare i singhiozzi e la disperazione di Sharon anche perché in fondo era proprio la cosa che le dava più fastidio, la mancanza di fiducia di Thomas nei suoi confronti.
Presa dalla disperazione accettò quasi di buon grado l’abbraccio di Massimo scambiandolo come un gesto dolce da parte di un ragazzo che in fondo non era poi stronzo come pensava ma che anzi, a voler essere sinceri, le aveva fatto un complimento.
Mentre Massimo l’abbracciava Sharon, dava le spalle all’ingresso e non poté vedere gli altri ragazzi uscire, i quali vedendo la scena si diedero di gomito e fecero dei gesti espliciti a Massimo il quale strizzò loro l’occhio di rimando e con la mano nascosta dietro la schiena di Sharon mimò il gesto della sega.
Sharon continuava a piangere e Massimo cominciò a far scorrere le sue mani un po’ ovunque cercando nello stesso tempo di calmarla: dai su, non fare così, vedrai che si sistema tutto.
S: sig sig .
M: capirà di aver sbagliato e se così non fosse vorrà dire che non ti merita. Dai vieni a sederti.
S: mi dispiace Massimo, non volevo, è solo che credevo che ‘ si insomma ‘
M: tranquilla dai vieni qua, siediti sulle mie gambe.
Sharon ingenuamente si sedette sulle gambe di Massimo, convinta che questi volesse continuare a coccolarla.
Dopo un paio di minuti però, le mani di Massimo cominciarono a risalire pian piano lungo le cosce di Sharon partendo dal basso per farsi sempre più intraprendenti.
Dapprima Sharon non diede peso alla cosa ma quando le mani cominciarono a forzare le cosce per salire sempre più in direzione del suo fiorellino si riprese e disse: ma cosa fai fermati!
M: mi piaci troppo Shary
S: no basta!
M: guarda che effetto mi fai.
Con un movimento secco si abbassò braghe e mutande liberando un cazzo di discrete dimensioni già visibilmente eccitato.
A quella scena Sharon rimase come paralizzata, in vita sua, infatti, aveva visto solo in cazzo di Thomas che era decisamente piccolo in confronto a quello di Massimo. Le parole le morirono in gola e lo sguardo era come catalizzato da quella visione.
Cogliendo lo sgomento della ragazza Massimo lo prese una mano e se la poggiò sull’uccello dicendo: ti piace vero? Senti com’è bello grosso? Forza muovilo su e giù, fammi una bella sega!
Accompagnò quelle parole con il tipico movimento della masturbazione.
Sharon era rapita, quel cazzo fra le mani era una sensazione stranissima e un gran calore le stava salendo dal basso ventre.
Fortunatamente per lei si riebbe un attimo prima del punto di non ritorno e resasi conto di quanto stava succedendo si alzò di scatto scappando dalla palestra mentre Massimo le urlava dietro: dove corri troia! Torna qua! Tanto lo so che ti piace il mio cazzo! Ma prima o poi te lo ficco dove dico io!!!
Sharon corse come una forsennata fino a casa rendendosi conto di essere stata giocata.
Quel pomeriggio stesso telefonò a Thomas per scusarsi. I sensi di colpa che aveva per quanto successo in palestra erano troppo grossi per cui gli perdonò tutto, le scenate, Elena, tutto.
Thomas che fondamentalmente non attendeva altro, anche perché aveva già saputo per vie traverse che la storia era inventata, e che vedeva riconosciuto il suo ruolo di maschio dominante, accettò di buon grado le scuse. Quella sera stessa la pace fu sancita da una bella notte d’amore e di abbracci.
La gita però incombeva e prima o poi Sharon avrebbe dovuto re incontrare Massimo e gli altri.

Arrivò il giorno della gita. Per motivi di costo e di comodità gli insegnanti decisero di fare il viaggio in treno. La partenza sarebbe stata al pomeriggio, cambio treno a Bologna, dopodiché diretto fino a Praga con viaggio notturno (senza cuccette tanto sapevano benissimo che i ragazzi non le avrebbero sfruttate) con arrivo nella capitale Ceca la mattina successiva.
A Bologna i ragazzi salirono sul treno dove avevano gli scompartimenti riservati. Sharon e Thomas che si erano persi in chiacchiere in stazione salirono per ultimi rischiando quasi di perdere il treno tra i rimproveri dei professori. Dovettero quindi accontentarsi degli unici posti rimasti liberi che sfortunatamente erano nello scompartimento con Andrea Giorgio Luca e Massimo. I fidanzatini non erano certo felici della cosa (in particolar modo Sharon memore di quanto accaduto in palestra) ma non poterono fare diversamente. I ragazzi invece sorrisero per il loro colpo di fortuna anche se inizialmente si limitarono ai saluti facendosi gli affari propri. Dopo che i ragazzi ebbero cenato cominciarono a crearsi vari gruppetti suddivisi fra bische clandestine di poker e similari, tornei di Nintendo DS, ecc. ad un certo punto Franco, il miglior amico di Thomas lo venne a chiamare per un mega torneo di Texas Hold’em. Thomas voleva rifiutare per non lasciare Sharon da sola ma questa, sapendo quanto piaceva a Thomas quel gioco lo incitò ad andare anche se un po’ a malincuore ben sapendo che la partita sarebbe finita a notte inoltrata.
Thomas si spostò quindi in un altro vagone per il torneo e il suo posto venne preso da Elena, l’amica dei ragazzi che tanto stava antipatica a Sharon.
Ai ragazzi non sembrava vero di aver avuto tanta fortuna e pensarono bene di non perdere l’occasione.
Luca propose di fare qualcosa anche loro per passare il tempo. Ovviamente la scelta cadde anche in questo caso sui giochi di carte, nella fattispecie poker ma tradizionale. I ragazzi ed Elena accettarono subito di buon grado mentre Sharon disse che preferiva leggere un libro. Ma non appena Elena se ne uscì con un commento acido e poco lusinghiero sulla sua socialità e sulla sua ‘aristocrazia’ Sharon decise di partecipare al gioco anche per non darla vinta a quella smorfiosa che tanto le stava antipatica.
Il gioco cominciò e per la prima mezz’ora tutto si svolse regolarmente e senza cose particolari. Ma poiché ormai era quasi mezzanotte e i professori si erano addormentati Andrea propose di rendere più avvincente il gioco giocando a strip poker. Ovviamente i suoi compagni furono subito d’accordo e la stessa Elena non si tirò indietro. A quel punto tutti si voltarono a guardare Sharon la quale ancora una volta accettò pur di non darla vinta all’altra ragazza. Sharon chiese però di utilizzare le penitenze al posto dello strip perché i professori sarebbero potuti passare a controllare.
Sharon non si rendeva conto di essersi fregata da sola. I ragazzi, infatti, esultarono all’idea anche perché da scafati giocatori sapevano come far pendere il gioco.
Le prime mani furono normali e le penitenze si distribuirono a turno. Andrea fu costretto a mostrare il sedere fuori dal finestrino, Massimo a fare lo schiaffo del soldato, e Luca a fare un massaggino alle spalle a Elena. A quel punto i ragazzi decisero che era ora di orientare il gioco e dare una svolta alla serata. Per non farla troppo sporca decisero di far perdere Giorgio obbligandolo a calarsi le braghe e le mutande e a far vedere il suo cazzo. Complice anche l’alcol che cominciava a scorrere (Andrea aveva comprato una bottiglia di vodka alla menta) l’atmosfera si stava scaldando e i freni inibitori allentando. Il giro dopo fu Elena a perdere alla quale per penitenza fu chiesto di far vedere le sue tette burrose facendosele tastare. Elena che non era certo nuova a questa pratica lo fece senza problemi. I ragazzi obbligarono anche Sharon a tastargliele nonostante il suo iniziale rifiuto dicendole che se non lo faceva poteva anche andare in un altro scompartimento. Sharon che non aveva mai toccato il seno a nessun’altra ragazza lo fece con grande imbarazzo. Erano enormi ma al tempo stesso sode. Sharon era come ipnotizzata a guardarle mentre le tastava. Una sensazione di calore l’aveva colpita al basso ventre. Fu la voce di Luca a risvegliarla: pensi di lasciarle anche a me?
S in grande imbarazzo: scusate ‘
A: stai a vedere che abbiamo scoperto il lato bisex di Sharon.
Al che tutti scoppiarono a ridere facendo sprofondare la ragazza nell’imbarazzo.
Il turno successivo i ragazzi decisero che era finalmente arrivato il turno di Sharon di cominciare a perdere e da quel momento sarebbe stata la loro vittima più o meno costante. La vodka scorreva e il calore di Sharon cresceva. Fu obbligata dalle varie penitenze dapprima soft, a farsi tastare a sua volta le tette da sopra la maglietta e il sedere da sopra i jeans. Poi fu obbligata a saggiare, sempre da sopra i pantaloni, la consistenza degli attrezzi dei ragazzi scoprendo che erano tutti notevolmente più forniti di Thomas. Poi quando ormai l’alcol era terminato, l’ora tarda e l’eccitazione alle stelle si passò alle penitenze più serie. Fu costretta a limonare con tutti i ragazzi e anche con Elena e tutti ne approfittarono mentre la baciavano per metterle le mani ovunque senza che lei riuscisse a dire di no. Poi fu costretta a mostrare le tette nude. Non voleva ma i ragazzi la bloccarono e praticamente la spogliarono controvoglia. Purtroppo però non si accorse che durante queste penitenze si susseguivano i videofonini a turno erano in funzione. Solo quando all’ennesima mano persa la penitenza consisteva in un pompino Sharon si riebbe, rifiutò e scappò dallo scompartimento andando a cercare Thomas che trovò nell’altro vagone al termine del suo torneo. Questi ovviamente ignaro di tutto l’accolse volentieri e i fidanzatini rimasero in quello scompartimento addormentandosi abbracciati finché non furono svegliati dai professori che preannunciavano l’arrivo alla stazione di Praga.

Appena arrivati i ragazzi andarono a posare i bagagli e prendere possesso delle camere. Sharon e Thomas non erano ovviamente in camera insieme ma sfortunatamente neanche sullo stesso piano e questo rendeva più difficile la realizzazione dei progetti che avevano fatto di passare le notti insieme anche perché i professori avevano minacciato sospensioni per chi fosse stato beccato a girare e far casino di notte.
Sfortunatamente per Sharon, i ragazzi avevano invece la loro camera sul suo stesso piano e glielo fecero subito notare ma lei scappò rifugiandosi in camera con due compagne di classe. La giornata trascorse tra visite culturali e pochi momenti liberi per cui fino a sera non ci furono episodi particolari. La sera la scolaresca tornò in albergo stanca dopo l’intensa giornata per cui fu deciso che dopo cena sarebbero rimasti in albergo e andati a letto presto per recuperare le fatiche del viaggio ed essere in forma per le serate successive. Sharon cenò al tavolo con Thomas e alcuni altri compagni di classe. La cena fu piacevole, anche se la cucina ceca lasciava un po’ a desiderare. Terminata la cena i fidanzatini si salutarono con un lungo bacio appassionato dopodiché ognuno salì al proprio piano per raggiungere i compagni in camera. In corridoio vicino alla sua camera Sharon incontrò però Luca e Giorgio che come la videro si fermarono ad attenderla.
G: ciao Shary.
S: ciao ragazzi.
L: è da ieri sera che ci eviti, cos’è non ci vuoi più vedere?
S: no ‘ è che preferisco restare con i miei compagni ‘ e poi voi siete un po’ troppo molesti.
G: strano perché ieri sera non sembrava dispiacerti.
S: siete esagerati! Pensate solo al sesso. Io sono felicemente fidanzata!
Man mano che parlavano i ragazzi si avvicinarono sempre più a Sharon circondandola e facendola finire spalle al muro.
L: saremo anche esagerati ma guarda qui (mostrandole il video di quando limonava con Elena). A me non pare proprio il comportamento di una felicemente innamorata che non pensa al sesso.
Sharon rimase di sasso perché non si aspettava di vedersi filmata.
G: o forse preferisci questo (mostrandole il video di lei che mostrava le tette).
Mentre Sharon era intenta a guardare il video Luca ne approfittò per cingerla con un braccio in vita.
L: come vedi non sei poi la santarellina che dici di essere.
Mentre lo diceva aveva cominciato a tastarle le tette.
Sharon provò a scansarsi ma fu bloccata da Giorgio che la bloccò cominciando a baciarla sul collo, sulle guance e sulle labbra.
Sharon non riusciva a divincolarsi dai due. Luca sempre più intraprendente le infilò la mano sotto il maglione, le scostò il reggiseno tastandole le tette senza più ritegno. Complice anche il piacere che stava cominciando ad impadronirsi di Sharon che non restava di certo insensibile al trattamento, Giorgio ne approfittò per ficcarle la lingua in bocca ricavandone in cambio una collaborazione della ragazza per nulla passiva. Luca si chinò per succhiarle i capezzoli e Giorgio le infilò una mano dentro le braghe raggiungendo subito la figa della ragazza cominciando a carezzarle labbra e clitoride. La stavano praticamente possedendo lì nel corridoio e Sharon non faceva più nulla per sottrarsi al destino.
Fu salvata dal rumore di una porta che si apriva e richiudeva e dalla voce di un professore. Appena la sentirono prima ancora che girasse l’angolo e li scoprisse Sharon si riebbe e si divincolò dai due ragazzi correndo verso la sua camera dove l’attendevano le compagne di classe e la salvezza.
Luca e Giorgio rimasero a bocca asciutta ma avevano ormai intuito che le difese della ragazza non avrebbero potuto reggere all’infinito e cominciarono a pensare a come poter cogliere finalmente il frutto ormai maturo.
Il secondo giorno prevedeva altre escursioni per la città. Sharon per paura di ritrovarsi ancora con i quattro maiali cercava di stare appiccicata al suo Thomas. Sfortunatamente però, ogni volta che cercava di restare sola con lui magicamente spuntava quella smorfiosa di Elena che si metteva in mezzo e le rubava la scena. Il colmo lo raggiunse il pomeriggio quando con tutta la sua faccia tosta prese sotto braccio Thomas e guardando in faccia Sharon gli chiese se l’accompagnava in un negozio perché voleva un suo consiglio. Si sentiva libera di comportarsi così ben sapendo che Sharon non avrebbe mai potuto ribellarsi per colpa dei video della notte in treno. Thomas dal canto suo, non immaginava nulla di losco e semplicemente si sentiva lusingato delle attenzioni di una bella ragazza come Elena. Non sentendo obiezioni da parte di Sharon, Thomas accettò e si allontanò con Elena lasciando la sua ragazza sola e visibilmente alterata.
Non appena Elena e Thomas si furono allontanati nelle vicinanze di Sharon si materializzarono come dal nulla Andrea Massimo Luca e Giorgio.
S: ragazzi lasciatemi stare perché non è giornata!
A: eh già! Ci credo. A quanto pare Thomas non disdegna la compagnia della nostra Elena.
G: e a qualcuno la cosa non va proprio giù.
S: vaffanculo!
M: cosa ne dici di venire con noi? Dai così ci divertiamo un po’.
E mentre lo diceva Massimo si era avvicinato a Sharon e non visto dal resto della comitiva le aveva poggiato una mano sul culo cominciando a palparla.
S: vi ho detto di lasciarmi stare!
E così dicendo scappò dal gruppetto di corsa. Sfortunatamente complice il ciottolato per terra e una chiazza di umido Sharon scivolò causandosi una distorsione alla caviglia che si gonfiò immediatamente rendendole, di fatto, impossibile continuare l’escursione.
Sharon fu costretta a rientrare in albergo e sperava che Thomas decidesse di accompagnarla e di stare con lei. Sfortunatamente questi ancora in compagnia di Elena disse che avrebbe preferito continuare l’escursione visto che aveva prenotato la visita al cimitero ebraico che non voleva perdersi.
Sharon rimase molto delusa dalla sua reazione soprattutto perché riteneva che la vera ragione fosse Elena con le sue tette e non il cimitero ebraico. Rossa di rabbia si avviò insieme con un professore a rientrare in albergo mentre Thomas faceva spallucce. Mentre si avvicinavano alla fermata dell’autobus che li avrebbe riportati in albergo arrivo anche Andrea. Davanti alla sorpresa dell’insegnante di trovarlo lì disse che aveva un gran mal di testa e che sarebbe rientrato con loro. A quel punto propose anche al professore (di storia) di lasciare a lui il compito di portare Sharon in albergo (poiché tanto doveva andarci comunque) così che il prof potesse fare da cicerone nell’escursione. Il professore convinto dal fatto che con la caviglia di Sharon in quelle condizioni non avrebbero potuto che andare in albergo e desideroso (lui si) di non perdersi il luogo storico, acconsentì e lasciò i ragazzi da soli alla fermata del bus.
Non appena arrivò l’autobus Andrea aiutò Sharon a salire prendendola in braccio come farebbe uno sposo con la sua sposa e la depositò dolcemente su un seggiolino. Quel gesto di galanteria inaspettato non passò certo inosservato da parte di Sharon che se ne compiacque e che comunque contribuì a restituirle un po’ di buonumore.
S: non pensavo fossi così cavaliere.
A: bhé sai com’è, diciamo che mi sentivo un po’ in colpa per averti fatta scappare e cadere e mi sembrava giusto farti compagnia visto che quel coglione di Thomas ha preferito Elena a te.
S: allora la storia del mal di testa è una bugia?!
A: assolutamente si! Volevo solo farti compagnia ed evitare che restassi da sola tutto il pomeriggio.
S: cavoli grazie. Che carino.
A: già, anche se in teoria questo ruolo spetterebbe a qualcun altro ‘
S: lascia perdere! Ma questa me la paga!
A: hai perfettamente ragione, è proprio uno stronzo.
Andrea continuò ad infierire per tutto il viaggio sul povero Thomas pompando a dovere Sharon che ormai ce l’aveva a morte col suo ragazzo.
Arrivati in albergo Andrea aiutò Sharon a salire in camera poi andò alla reception per farsi dare un po’ di ghiaccio da metterle sulla caviglia. Quando tornò nella camera di Sharon la trovo seduta sul letto che si lamentava del dolore e non riusciva a togliersi le scarpe. A quel punto la fece sdraiare e con molta delicatezza le tolse le scarpe e le calze.
A: se ti slacci i jeans ti aiuto a toglierli.
S: no, quelli no mi vergogno.
A: dai su non fare la sciocchina.
S: davvero, non voglio, mi vergogno troppo.
A: a parte il fatto che l’altra sera ho visto di peggio, e poi ti voglio mettere il ghiaccio così si sgonfia prima. Non vorrai passare anche la giornata di domani chiusa in albergo mentre Thomas se ne va in giro con Elena vero?
La semplice allusione alla cosa mandò su tutte le furie Sharon che così si convinse. Si sbottonò quindi i jeans e Andrea delicatamente glieli tolse. Senza farsi vedere dalla ragazza indugiò un attimo sollevandole le gambe così da poter ammirare il suo pube coperto da un perizoma bianco che poco lasciava all’immaginazione e dal quale fuoriuscivano un po’ di peli della figa di Sharon. La ragazza non aveva di certo programmato di essere spogliata da un altro ragazzo e si vergognava terribilmente.
Andrea faceva finta di niente e le mise il ghiaccio intorno alla caviglia poggiandogliela sulle sue cosce. Nel mentre i ragazzi chiacchieravano del più e del meno. Ad un certo punto l’argomento puntò ovviamente su quanto successo in treno. Complice il freddo del ghiaccio e i discorsi molto eccitanti i capezzoli di Sharon erano decisamente evidenti sotto la camicetta che indossava. Andrea li notò e subito la prese in giro.
Sharon fece per alzarsi e coprirsi ma Andrea le disse che non doveva, che stava scherzando e che le cose belle andrebbero mostrate e non nascoste.
S: ah si? E secondo te cosa dovrei fare, levarmi la camicetta?
A: credo sarebbe un bel gesto di ringraziamento da parte tua.
S: ma dopo io sarei in intimo e tu vestito non mi sembra una bella cosa.
A: hai perfettamente ragione, rimediamo subito! E così dicendo si tolse la maglietta che indossava rimanendo a petto nudo.
A: così siamo pari forza.
S: ma guarda che sei tremendo! E poi non siamo pari!!!
A: ok l’hai voluto tu! E si levò anche le braghe le calze e le scarpe rimanendo con un paio di boxer attillatissimi che poco lasciavano all’immaginazione. Eccoti accontentata. Adesso tocca a te.
S: ma no, io scherzavo, rivestiti.
A: no no. Ogni promessa è debito, forza. Mentre lo diceva aveva cominciato a sbottonarle la camicetta. Sharon non voleva e provò a respingerlo ma Andrea trasformò la cosa in una sorta di lotta gioco che non poté che vederlo vincitore. Si ritrovò seduto sopra la pancia di Sharon e mentre con una mano le teneva ferme le mani sopra la testa con l’altra le slacciò tutti i bottoni e le aprì la camicetta lasciandola con un reggiseno a balconcino che evidenziava la sua quarta bella soda.
S: basta ti prego, mi arrendo, hai vinto.
A: allora levati la camicetta.
S: ok ma però lasciami.
Andrea liberò Sharon la quale provò a sfuggire e richiudersi la camicetta. Ovviamente il tentativo fallì e fu costretta a toglierla. Adesso era solo con l’intimo addosso.
A: e siccome non sei stata brava e hai provato a barare pagherai una penitenza.
S ridendo: nooooooooo.
A: e invece si! Detto questo le imprigionò nuovamente le mani, allungo una mano nella borsa del ghiaccio alla caviglia di Sharon e recuperò un cubetto che mostrò trionfante alla povera fanciulla la quale si mise a gridare minacciandolo sempre per gioco di chiamare aiuto. Andrea cominciò a sfregare il ghiaccio in faccia e sul collo a Sharon la quale si dimenava come un’ossessa. Quando ormai il primo cubetto si era sciolto e un altro aveva preso il suo posto Andrea decise di infilarglielo nel reggiseno approfittando per palparle le tette. Il contatto del ghiaccio sui capezzoli resi turgidi fecero partire una scarica che colpi dritta Sharon al cervello facendole perdere il senno. Si dimenava come un’ossessa ed era un mix di sensazioni. Dolore, eccitazione, vergogna e anche godimento. Quando Andrea capì che ormai non si sarebbe più ribellata le lasciò le mani abbassandole le coppe del reggiseno liberando così definitivamente quelle tette monumentali sulle quali subito si buttò come un ossesso a leccare, succhiare, mordicchiare e pizzicare strappando a Sharon gemiti di godimento sempre più intensi. Andrea capì di averla finalmente in mano e decise di sostituire le labbra con il cazzo. Le fece togliere il reggiseno, si levo i boxer sfoderando tutta la sua erezione dopodiché lo infilò in mezzo alle tette di Sharon cominciando una spagnola. Prese le mani della ragazza e le disse di stringere lei le sue tette intorno al cazzo. Lui con una mano cominciò a fare un ditalino con due dita a Sharon trovando la sua figa fradicia di umori. Con l’altra mano le prese la testa e l’abbassò verso il suo cazzo. Sharon capì cosa voleva Andrea e persa nel turbine di emozioni non seppe dire di no. Accolse quindi quel cazzo in bocca cominciando a nettarlo. Lo leccava, lo succhiava e lo rileccava come mai aveva fatto prima.
Contemporaneamente Andrea la incitava: si succhiamelo tutto. Lo sapevo che eri una pompinara nata. Hai una figa che è un lago. E così dicendo le infilò dentro un terzo dito aumentando il ritmo della penetrazione. Sharon non resistette oltre e se ne venne facendo uscire copiosi i suoi umori che bagnarono perfino le lenzuola. Lo stadio di godimento le impedì di accorgersi che anche Andrea era ormai al punto di non ritorno. Il primo schizzo di sborra le finì in bocca mentre gli altri si persero fra la faccia e i capelli.
A: oddio che sborrata! Pensavo fossi una troia, ma non fino a questo punto.
Sharon si riebbe e si rese conto di quanto avvenuto.
S: oddio cos’ho fatto. Mentre lo diceva cominciò a piangere mentre Andrea ridendo le spalmava la sua sborra in faccia.
S: basta! Vattene! Sei solo uno stronzo!
A: e tu una puttana! Che non è neanche in grado di ammettere di esserlo. Che le piace godere!
Detto questo si alzò, strappo il perizoma di Sharon usandolo per pulirsi l’uccello dai rimasugli di sborra gettandoglielo poi in faccia con disprezzo. A quel punto si rivestì e uscì dalla stanza lasciando Sharon sola, nuda, con una caviglia gonfia, sporca di sborra e piangente in preda ai suoi rimorsi.
La cena passò tranquilla e Sharon si sentiva troppo sporca e in colpa per avercela ancora con Thomas quindi lo perdonò di buon grado. I fidanzatini cenarono allo stesso tavolo e rimasero insieme coi loro nell’uscita serale in una delle birrerie più famose della città. Di Andrea e della sua banda nessuna traccia. Per quel giorno ne avevano avute abbastanza.

Il giorno dopo per fortuna di Sharon e della sua caviglia il programma prevedeva l’utilizzo per tutta la giornata della bellissima SPA dell’albergo. La mattina quindi sveglia tardi, sauna, massaggi e bagno turco. Il pomeriggio i ragazzi si divisero fra solarium e piscina.
A metà pomeriggio Thomas, immancabile come sempre, disse a Sharon di essersi stufato e che insieme ai suoi amici si sarebbe trasferito al bar della hall per il consueto torneo di poker.
Come Sharon rimase senza ‘protettore’ la banda di Andrea si scatenò. Cominciarono così ad avvicinarsi a lei, a schizzarla con l’acqua e nel mentre facevano un gran baccano non disdegnavano di allungare le mani da sott’acqua con commenti non proprio oxfordiani. La loro era una strategia che diede i suoi frutti giacché servì a svuotare la piscina da tutti gli altri ragazzi della gita che preferirono tornare nel solarium. A quel punto i magnifici quattro accerchiarono Sharon cominciando ad allungare le mani senza ritegno.
S: basta vi prego, lasciatemi stare, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all’altro.
L: troia stai zitta e goditi il trattamento.
E così dicendo le infilò una mano dentro il costume e prese a sditalinarla con foga. Sharon che aveva capito di non avere via di scampo non poté fare altro che godersi il trattamento. Massimo nello stesso tempo presa una mano della ragazza se la mise dentro al suo costume e si fece fare una sega. L’orgasmo di entrambi scoppiò quasi in contemporanea. Sharon se ne venne nelle mani di Luca mentre massimo le imbratto la sua di sborra. A quel punto Luca estratte le dita umide degli umori di Sharon disse: se non ti lecchi le dita godi solo a metà. E fra le risate generali le ficcò in bocca alla povera ragazza costretta ad assaporare i suoi stessi umori. Massimo non contento colse la palla al balzo: hai proprio ragione, non si può sprecare questo ben di Dio. Ed estratta la mano di Sharon dal suo costume piena di schizzi biancastri la obbligò a ripulirsela per bene. Per Sharon fu un’umiliazione profonda ma capiva di non aver più scampo e di essere in loro potere. Poteva solo sperare che si stancassero di usarla e la lasciassero in pace. Ma mentre uscivano dall’acqua la voce di Andrea le tolse le ultime speranze: mi raccomando stasera vedi bene di vestirti da troia quale sei! Andiamo a ballare e vogliamo ammirarti per bene. Direi che minigonna senza mutandine è l’ideale per una vacca come te.
S: ma come potete ‘
A: zitta! Niente ma! A meno che tu non voglia che Thomas e qualche professore inavvertitamente vedano cos’hai combinato in treno. Vedrai che ci divertiremo. Capito?
S a capo chino e ormai rassegnata: si, ho capito.
A: brava la mia puttanella. A stasera allora.
L’ultima sera di gita i ragazzi avevano, infatti, ottenuto dai professori il permesso di andare a ballare in una nota discoteca del centro. Al rientro dalla disco poi, all’insaputa degli insegnanti avevano deciso di organizzare un pigiama party. La mattina dopo, infatti, avrebbero ripreso il treno verso casa e i ragazzi avrebbero approfittato del viaggio per recuperare il sonno perduto quella notte. Prima di andare in discoteca i ragazzi andarono a bere qualcosa all’U Fleku. Andrea e la sua banda sparirono per una mezz’oretta. Si seppe poi che erano andati al Taz pub ( nota dell’autore, qui trovi qualche commento su questo locale che esisteva per davvero quando ci sono andato io in gita nel 1997 http://www.google.it/#hl=it&source=hp&biw=1280&bih=688&q=taz+pub&aq=f&aqi=&aql=&oq=&rlz=1R2GZEZ_it&fp=dd9692217d442064) , un locale infimo vicino a piazza Venceslao, dove era però possibile fare rifornimento di marijuana a prezzi iper convenienti. I ragazzi avevano fatto scorta per il post serata.
Sharon aveva rispettato l’ordine che le era stato dato dai ragazzi e indossava una mini vertiginosa senza mutande. Per non farsi beccare senza mutande dalle sue compagne di camera si era vestita in bagno ed aveva indossato un paio di collant neri per camuffare il tutto. Quando Andrea and Co. la videro scendere nella hall annuirono soddisfatti e le fecero un cenno di OK. Sharon si sentiva in trappola e fece di tutto per stare attaccata a Thomas sperando che in questo modo i ragazzi la lasciassero stare. Sfortunatamente però Thomas era geloso dell’abbigliamento di Sharon considerato troppo spregiudicato. Sharon gli obiettò che quando vestiva così Elena non sembrava dispiacergli e i due finirono inevitabilmente per litigare di nuovo.
La discoteca scelta era immensa, molto buia, con la musica a tutto volume e parecchie salette anche riservate dove potersi appartare.
I ragazzi erano tutti molto carichi e complice l’atmosfera, l’alcol a poco prezzo e la scorta di droga tutti notevolmente euforici.
Sharon ballava come un’indemoniata, ogni tanto qualche compagno le offriva da bere e anche il suo livello era decisamente elevato. Verso fine della serata quando era ormai alticcia comparve Giorgio che la afferrò per mano e cominciò a trascinarla verso una saletta appartata dove c’erano gli altri che l’attendevano. Sharon non voleva ma Giorgio le ricordò cosa sarebbe successo se si fosse rifiutata e la ragazza non poté che seguirlo docilmente. La saletta era proprio piccola, con solo un tavolo con alcune sedie attualmente occupate da Andrea, Massimo, Luca e Elena. L’unica sedia libera fu presa da Giorgio e Sharon fu fatta sedere in spalla ad Andrea.
A: finalmente ti dedichi anche a noi. Non ci hai cagato per tutta la sera.
S: stavo ballando con i miei compagni.
A: bene e adesso fumerai e berrai un po’ con noi vero ragazzi?
M G L E: esatto capo.
Elena finì di rollare una canna e la passò a Sharon. Questa che non fumava nemmeno sigarette non voleva ma fu obbligata da Andrea ad accenderla e a fare due tiri. Subito tossì e cominciò a girarle la testa perché un purino di marijuana su una persona che non fuma neppure sigarette aveva un effetto devastante. Andrea le fece dare anche un paio di sorsate del suo cocktail che contribuì a farla partire del tutto. A quel punto cominciò a chiederle se aveva fatto quanto le era stato ordinato. Sharon ormai era partita e non capiva bene cosa le veniva detto. Andrea allora ne approfittò per sollevarle la gonna e controllare.
A: ragazzi questi collant nascondono tutto. Cosa dite ha fatto la brava o no?
M: secondo me no.
E: secondo me questa troietta è talmente in calore che fa tutto quello che le dite.
L: direi che non ci resta che controllare.
Giorgio allungo una mano in mezzo alle gambe di Sharon e le strappò i collant all’altezza del pube mostrando il folto pelo nero assolutamente libero da mutande.
A: avevi ragione Elena questa troia è proprio in calore.
Elena che era anch’essa mezza fuori per l’effetto combinato di alcol e droga si alzò in piedi e disse: perché allora non le sborrate sulla figa così da accontentarla.
Mentre lo diceva aveva raggiunto Sharon e si getto come un’ossessa sulle sue labbra cominciando a limonarla senza che Sharon opponesse il ben che minimo rifiuto. Di fronte a quella scena lesbo tanto intensa e inaspettata, i ragazzi con gli uccelli già in tiro per la visione della figa nuda di Sharon non resistettero oltre e cominciarono a segarsi incuranti di chi sarebbe potuto entrare nella saletta vedendo la scena. E mentre Elena limonava con Sharon e le tastava le tette i quattro ragazzi a turno vennero sborrando in mezzo alle gambe di Sharon, direttamente sulla sua figa e sui collant rotti. A quel punto Elena abbassò la sua mano in mezzo alle gambe di Sharon, spalmò lo sperma sui collant e sulla sua figa dopodiché non contenta prese anche a masturbarla. A Sharon già in preda ad un’eccitazione folle per via di quel bacio saffico bastarono pochi colpi per venirsene in un urlo liberatorio. Elena estrasse allora la mano e la obbligò a ripulirgliela come già fatto dai ragazzi il pomeriggio in piscina. A quel punto i ragazzi si alzarono e abbandonarono la stanzetta per tornare a ballare e lo stesso fece Elena lasciando Sharon da sola. Era mezza ubriaca, fatta, con i collant imbrattati di sperma e puzzava di sborra come la peggiore delle puttane di strada. Ma ancora una volta aveva indiscutibilmente goduto come mai prima. Tutte quelle maialate alle quali era costretta la eccitavano e la facevano godere un sacco. Sharon stava scoprendo che il sesso non era solo quello alla missionaria con Thomas ma che poteva essere anche sporco, intenso, totale.
Appena si riebbe un attimo dall’effetto della marijuana Sharon fece una capatina in bagno per ripulirsi alla bell’e meglio. Si ripresentò in pista centrale giusto nel momento in cui si stavano radunando per tornare in albergo. Thomas si avvicinò per chiederle se andava tutto bene e Sharon gli disse di si, che aveva solo bevuto un po’ troppo. Thomas credette alla spiegazione e non si accorse come al solito di nulla. Sharon gli chiese se sarebbe venuto in camera di Valeria per il pigiama party ma Thomas le disse sarebbe andato a fare l’ennesimo torneo di poker.
Ancora una volta a Sharon venne a mancare l’unica ancora di salvezza che aveva contro i suoi aguzzini.

La camera di Valeria (la compagna di gita che si era offerta di ospitare il pigiama party) divenne ben presto, come prevedibile, la camera di Bacco Tabacco e Venere. Alcol che scorreva a fiumi, canne rollate di continuo e coppiette dell’ultima ora che si appartavano per imboscarsi e per fare un po’ di petting.
Sharon fu coinvolta dal gruppo di Andrea in uno pseudo gioco della bottiglia dove, però la vittima era di solito lei. Complici anche alcol e droga Sharon non aveva più freni inibitori e si abbandonava a tutte le penitenze senza protestare. Fortunatamente i ragazzi furono magnanimi evitando di sputtanarla davanti a tanti altri compagni e le imposero solo penitenze soft (casti baci o piccoli palpeggiamenti). Solo in caso la obbligarono a fari fare un ditalino da un compagno di classe di Andrea e Co. tal Francesco, il classico secchione sfigatello, ancora vergine, capitato quasi per caso nel pigiama party. Questi era talmente inesperto che venne nelle mutande non appena toccò la figa di Sharon scappando imbarazzatissimo fra le risate di scherno dei ragazzi, l’insoddisfazione di Sharon e la curiosità degli altri presenti che non avevano capito cosa fosse successo.
I ragazzi continuarono a far bere e fumare Sharon che era ormai in uno stato di perenne alterazione e non aveva più nessun freno.
A metà nottata quando ormai la camera si era svuotata e molta gente o era andata a dormire o era collassata per il bere, i ragazzi decisero che era giunto il momento di cogliere il fiore della povera Sharon. La fecero quindi alzare e la portarono nella loro camera.
Appena in camera non persero tempo e gettata Sharon sul letto la spogliarono dei pochi indumenti che aveva lasciandole indosso i soli collant non prima di averli però ulteriormente strappati nella zona pubica. Lo strappo ora lasciava completamente scoperte la sua figa e il suo culo che furono subito preda delle mani voraci dei ragazzi mentre si spogliavano a loro volta.
A quel punto erano tutti nudi e poterono finalmente prendersi quello che da tanto tempo desideravano. Ovviamente ancora una volta videofonini e macchine fotografiche erano all’opera.
Luca ne approfittò subito per infilare il suo cazzo nella bocca di Sharon che cominciò a lapparlo con gusto. Andrea si buttò sulle sue tette mentre Massimo e Giorgio si alternavano nel masturbare con le dita la figa e il culo di Sharon strappandole dei gemiti di godimento. I due bastardi però, non soddisfatti dell’usare le sole mani, per umiliare ulteriormente la ragazza presero la boccetta di shampoo e di deodorante che avevano e cominciarono a masturbarla con quello. Alternavano i surrogati di cazzo nei due buchi di Sharon, la quale ormai iper eccitata colava umori in maniera copiosa facilitando l’intrusione. Quando le spinsero i due dildo contemporaneamente raggiunse un intenso orgasmo che la squassò tutta, facendole accelerare il ritmo del pompino a Luca che pochi secondi dopo le scaricò in gola tutto il suo piacere costringendo la ragazza ad ingoiarlo.
A quel punto l’orgia entrò nel vivo. I cazzi di Massimo e di Giorgio occuparono il posto dei posticci alternandosi in una doppia penetrazione che Sharon non aveva mai provato e che le strappò delle urla miste di dolore e godimento. Per paura che qualcuno potesse sentirli Andrea abbandonò le tette della ragazza e le ficco in bocca il suo cazzo. L’eccitazione era massima e i ragazzi non resistettero per molto. Prima Massimo venne dentro la figa di Sharon, la quale sentendo gli spruzzi di sborra direttamente nell’utero cominciò a godere a sua volta. Il godimento le fece contrarre i muscoli dello sfintere che ora stavano quasi segando il cazzo di Giorgio il quale non resistette sborrando a sua volta direttamente dell’intestino di Sharon. La reazione a catena fu conclusa da Andrea che sborrò in bocca alla ragazza costringendola al secondo ingoio della serata. A quel punto i ragazzi si fermarono un attimo per riprendersi e ne approfittarono per fare degli splendidi primi piani a Sharon completamente aperta ed esposta e con rivoli di sborra che le uscivano dalla figa, dal culo e in parte anche dalla bocca. Dopo questo piccolo set fotografico i ragazzi erano ancora ingrifati e non avevano nessuna intenzione di terminare la serata. Avvicinarono allora i loro cazzi alla bocca di Sharon la quale circondata li alternava ad uno ad uno nella sua bocca per fargli riprendere vigore. Ad un certo punto Luca e Giorgio glieli infilarono insieme in bocca costringendola ad un doppio pompino accolto da un’ovazione e da commenti molto volgari dei ragazzi.
M: guarda che troia!
G: cazzo ne succhia due insieme.
A: questa è proprio una succhia cazzi nata.
L: ma adesso è arrivato il momento di scoparla nuovamente per bene.
E così Andrea e Luca occuparono il posto che prima era stato degli altri amici. Andrea glielo infilò in culo e Luca in figa cominciando subito a scoparla con un ritmo forsennato.
Massimo e Giorgio invece continuavano a tenerle occupata la bocca facendosi spampinare.
Il colmo della stronzaggine lo raggiunsero quando Andrea ridendo mentre la scopava raccolse il cellulare della ragazza e compose il numero di Thomas dicendo: Sharon adesso chiamiamo quel cornuto del tuo ragazzo e lo invitiamo qui ad unirsi a noi così vede che puttana che sei.
S: no ‘ ah ah ah si ‘ oddio no vi prego non fatemi questo.
Ma ormai era troppo tardi e Thomas rispose al telefono.
A continuando ad infilarlo nel culo a Sharon: hey amico, sono Andrea ma dove sei? Perché non ci raggiungi, ti stai perdendo una festa che è una goduria.
T: ma veramente io sto giocando a poker. E poi perché mi chiami tu col cellulare di Sharon. Lei dov’è?
A: oh tranquillo è qui, te la passo subito. Buona partita!
Poi rivolto a Sharon e tappando il microfono affinché Thomas non sentisse: adesso cara la mia troietta ti passo il cornutello. Stai attenta a non fargli capire cosa sta succedendo, non vorrei che scoprisse che puttana ha a mano ahahaha.
S con voce rotta dall’eccitazione: proonto.
T: amore ma dove sei?
S: in cameraaa.
T: hai una voce strana, che succede?
S: niente amore, sono solo allegra.
T: vuoi che venga lì?
S: no amore, non venireeeee, vengo io, vengo io, si vengooooooo
T: ma che ti prende?
Sharon che si stava riprendendo da un orgasmo in diretta: ah niente amore, solo che c’è confusione e pensavo non mi sentissi.
T: invece ti ho sentita benissimo, non c’è bisogno che gridi. Ti aspetto qui allora?
S: si si si (a quel punto consapevole che un altro orgasmo stava montando in lei, chiuse la comunicazione e vi si abbandonò completamente) ah siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, godo, sono una troia, la mia figa sborraaaaaa.
A: sei proprio una cagna senza ritegno.
S: si sono la vostra cagna, fatemi quello che volete, sborratemi addosso.
M: eccoti accontentata. E le scarico in faccia e in testa il suo nettare.
A quel punto fu seguito a ruota da Giorgio Luca e Andrea i quali a loro volta le spruzzarono in faccia il loro seme.
La faccia di Sharon era una maschera bianca di sborra immediatamente immortalata dai ragazzi.
A: e adesso puttana vatti a lavare e cavati dal cazzo che vogliamo dormire un po’.
M: si troia. Raggiungi quel cornuto del tuo ragazzo.
G L: ahahah.
Sharon fece una doccia veloce e si rivestì gettando però via i collant strappati e sporchi di sborra. Abbandonò la stanza dei ragazzi senza quasi che questi la degnassero di uno sguardo.
Era stata usata e umiliata, sfruttata e raggirata ma doveva ammettere di non aver mai goduto tanto in vita sua. E in fondo la colpa era tutta di Thomas, si se l’era proprio cercata. Se solo avesse pensato meno ad Elena e al poker quelle scopate avrebbero potuto farle loro due insieme invece no, lui aveva sempre altro a cui pensare e si meritava di essere cornuto.
Sharon lo raggiunse e fecero l’alba insieme senza che lui si accorgesse di niente.
Il viaggio di ritorno in treno fu tranquillo, quasi tutti i ragazzi dormivano per recuperare dai bagordi della notte precedente. Andrea e Co. non si videro e Sharon poté riposare tranquillamente ma quella gita segnò di certo tutto il prosieguo della sua vita.
Con l’inizio del nuovo campionato di rugby ci sarebbe stata l’annuale selezione delle ragazze pon pon. In realtà sarebbero state scelte solo le new entry al posto delle ragazze che finiti gli studi avevano abbandonato il gruppo. Quell’anno i posti liberi erano solo 2 ma la selezione si preannunciava molto agguerrita perché c’era in ballo anche il posto di capo ragazza pon pon visto che la vecchia capa aveva rinunciato.
Sul conto della selezione e dei compiti extra delle ragazze giravano molte dicerie, alimentate dal fatto che i membri della squadra erano tutti dei bei ragazzi, muscolosi e alcuni dei quali famosi marpioni noti per provarci con tutte le ragazze.
Sharon era molto attirata dall’idea di provare la selezione anche perché del gruppo faceva parte anche la sua amica Sara. Non credeva molto alle dicerie su quello che succedeva nei festini post partita e decise di comunicare al suo fidanzato Thomas la sua decisione di partecipare alle selezioni.
Thomas che era molto geloso della sua ragazza non voleva che questa vi prendesse parte e ne scaturì una furiosa discussione dove Thomas arrivò a darle della puttana.
Sharon in preda al pianto scappò dalla sua amica Sara, la quale ebbe il merito di tranquillizzarla e di dirle che non c’era niente di cui preoccuparsi. Sfortunatamente Sharon che aveva ancora gli occhi lucidi non si accorse della strana luce presente negli occhi dell’amico mentre glielo diceva. Sharon decise allora per una volta di fregarsene di quello che pensava Thomas e di iscriversi al concorso.
Il suo pensiero era: se davvero ha così poca fiducia in me vuol dire che non mi ama e non mi merita. Ho sempre sognato di farlo e lo farò.
La scelta delle nuove componenti sarebbe avvenuta attraverso il superamento di diverse selezioni. La prima avvenne un pomeriggio nel dopo scuola. Sharon era un po’ agitata, un mix di eccitazione per l’inizio delle prove, di paura di non farcela e di rabbia perché con Thomas ancora non aveva fatto pace.
La sede scelta per questa prima selezione era la palestra della scuola. In tutto si presentarono una ventina di ragazze a dimostrazione del fatto che la voglia di far parte di quell’elite di ragazze era tanta. Sharon scorse diverse ragazze che conosceva, alcune decisamente bellissime e la sua sicurezza cominciò a vacillare. Non ce la farò mai, queste sono troppo belle, cosa sono venuta a fare, adesso me ne vado.
Ma le sue elucubrazioni mentali vennero interrotte dall’arrivo della commissione esaminatrice. Questa era composta da Andrea, il capitano della squadra, un bellissimo ragazzo, famoso in tutta la scuola per essere tanto bello quanto stronzo e maiale, da Luigi, il suo vice, un armadio a 2 ante tutto muscoli, famoso secondo voci di corridoio per le sue dimensioni sessuali, e da Sara, l’amica di Sharon.
Sharon rimase molto sorpresa nel trovare la sua amica all’interno della commissione, anche perché lei non le aveva assolutamente detto nulla. Questo in parte la rinfrancò e la convinse a non andarsene subito e a partecipare per lo meno alla prima selezione. A quel punto Andrea con il suo fare da leader indiscusso prese la parola e cominciò a spiegare le fasi delle varie selezioni.
A: innanzitutto buongiorno a tutte e grazie per aver partecipato numerose. Come sapete la selezione di quest’anno sarà molto importante perché dovremo scegliere la nuova numero 1. Quindi la selezione sarà più severa del solito. Ci tengo a sottolineare che questa non sarà una selezione per educande. Le ragazze pon pon devono essere delle bombe sexy. Quando il pubblico vi vede deve rimanere col fiato sospeso. Noi giocatori invece dobbiamo trovare le energie extra per le vittorie quindi tutte le ragazze dovranno mostrare la loro carica sexy. Essere belle non basta, saper ballare benissimo non basta! Preferiamo una ragazza sexy a una bella. Quindi se qualcuna ha qualche problema in tal senso è pregata di andarsene tutto così evitiamo di perdere tempo in due.
A quelle parole quattro ragazze si allontanarono con aria quasi schifata.
A: benissimo! Adesso che le persone non motivate se ne sono andate possiamo cominciare. All’interno dello spogliatoio troverete le divise. Indossatele e tornate qui che cominciamo.
Sharon e le ragazze rimaste andarono nello spogliatoio per eseguire quello che Andrea aveva richiesto. Effettivamente quel ragazzo oltre che bello era anche molto carismatico, un vero leader.
All’interno dello spogliatoio le ragazze trovarono le nuove divise. Come le vide Sharon si innamorò all’istante. Camicetta bianca da annodare sopra l’ombelico e decisamente scollata per mettere in risalto il seno, gonnellina cortissima blu, talmente corta e aderente che più che una minigonna era una striscia di tessuto e poco più, nulla lasciando all’immaginazione. Completavano il tutto dei collant color carne e degli stivali bianchi, di vernice. Il completo come aveva detto giustamente Andrea non poteva essere considerato per educande ma per delle vere e proprie bombe sexy. Sharon si sentì ulteriormente rinfrancata perché quella divisa non avrebbe fatto altro che mettere in risalto i suoi punti di forza ossia le tette belle piene e da più parti apprezzate e il culetto sodo.
Altre due ragazze alla vista di quello che avrebbero dovuto indossare decisero di rinunciare. Quindi rimase in tutto 14 ragazze a darsi battaglia per soli due posti.
Finito di prepararsi le ragazze tornarono in palestra dove scoprirono che si era formato un gruppetto di spettatori per visionare la selezione. Il fatto che fossero quasi tutti i ragazzi della squadra contribuì a far salire il livello ormonale delle ragazze. A quel punto fu Sara a prendere la parola spiegando alle ragazze che la prima prova avrebbe comportato alcune prove ginniche e di ballo al termine della quale sarebbero state selezionate le 10 ragazze che avrebbero avuto accesso alla seconda prova la cui data sarebbe stata comunicata successivamente.
Le prove si susseguirono fra balletti ed esibizioni delle ragazze con i nastri e i pon pon fra gli apprezzamenti e le battutine dei ragazzi della squadra presenti come spettatori. Sharon si sentiva un po’ in imbarazzo perché alcuni commenti erano decisamente volgari e si concentravano principalmente sul suo culo. Però doveva ammettere che il suo ego ne era felice e in realtà si fece prendere anche da una strana forma di esibizionismo che non aveva mai sperimentato. In ogni occasione ne approfittava per mettere sempre più in mostra le sue qualità ottenendo anche i complimenti di Andrea che disse: brava Sharon! Questo è proprio quello che intendevo per carica sessuale.
Alla battuta seguirono battimani e fischi di ammirazione da parte dei ragazzi e sguardi truci da parte delle altre ragazze. Sharon divenne rossa come un peperone dalla vergogna anche se tutti quegli apprezzamenti non le dispiacevano di certo.
Terminate le prove le ragazze vennero fatte schierare una a fianco all’altra sulla riga di metà campo in attesa del verdetto. Sharon trattenne il fiato e quando Andrea cominciò ad elencare i nomi delle quattro eliminate chiuse anche gli occhi.
Quando si rese conto di aver superato la prima prova Sharon riprese a respirare e fece un salto sul posto per esprimere tutta la sua gioia. A quel punto fu raggiunta da Sara la quale le disse: complimenti Shary, sei stata magnifica, sei una vera bomba. Ad Andrea sei piaciuta un sacco.
S: grazie cara. Ma perché non mi hai detto che facevi parte della commissione esaminatrice?
Sara: per non influenzare la tua decisione. Ma sono sicura che passerai tutte le selezioni e saremo compagne anche qui. D’altronde sei piaciuta tanto ad Andrea e Luigi ‘.
Ancora una vola Sara aveva una strana malizia nello sguardo mentre lo diceva ma ancora una volta Sharon nella sua ingenuità non si accorse di nulla.
La sera tornò a casa tranquilla e felice. Decise di provare a chiamare il suo ragazzo da per un paio di volte il cellulare di lui squillò a vuoto, segno che l’arrabbiatura non gli era ancora passata. Sharon pensò bhè il primo passo io l’ho fatto se non mi vuole sentire ed è ancora arrabbiato che vada al diavolo!
Con questo pensiero se ne andò a dormire in attesa della seconda prova.
Il giorno dopo per andare a scuola aveva indossato un vestitino leggero con sotto un reggiseno a balconcino ed un minuscolo perizoma in pizzo bianco. A metà mattina le arrivò un sms da Sara che la informava che subito dopo la fine delle lezioni si sarebbe tenuta la seconda prova di selezione. Sharon che non se l’aspettava e che non avrebbe avuto il tempo di tornare a casa a cambiarsi andò subito in agitazione e pensò addirittura di ritirarsi dalla competizione. Tentò un ultimo tentativo mandando un sms a Sara spiegandole la situazione e cercando un aiuto per spostare l’orario ma ne ricevette indietro uno abbastanza laconico che diceva NON PUOI MOLLARE ADESSO. NON PREOCCUPARTI, VEDRAI CHE ANDRA’ TUTTO BENE. A DOPO. TVB.
Sharon restò indecisa per tutto il resto della mattinata e vagò con la mente sui possibili scenari. Era talmente distratta che un paio di volte la professoressa di matematica dovette chiederle se era sulla terra in quanto le aveva fatto delle domande e lei nemmeno se ne era accorta.
Alla fine decise di presentarsi ugualmente. Il desiderio di essere ammessa era troppo forte. Si giustificò dicendo che avrebbe potuto andarsene in qualunque momento. Quello che non voleva e non poteva ancora capire era invece quella strana sensazione di calore e di eccitazione che l’aveva presa immaginandosi la scena. Il teatro della seconda prova era ancora la palestra della scuola. Questa volta il gruppo di spettatori era ancora più numeroso della prima volta. Ad occhi e croce era presente la squadra al gran completo. Come ebbe finito di indossare la micro divisa Sharon si rese conto di essere quasi scandalosa e che ad ogni mossa avrebbe mostrato tutto il mostrabile. Stava quasi per desistere quando nello spogliatoio entro Sara: Shary sei un vero schianto! Vedrai che andrà tutto benissimo. E prima ancora che lei potesse replicare la prese sotto braccio e la trascinò fuori dallo spogliatoio, nell’arena del colosseo dove la folla appena la vide lasciò partire fischi di apprezzamento.
Ancora una volta erano presenti anche Andrea e Luigi in qualità di giudici della commissione e ancora una volta fu Andrea a prendere la parola.
Bene ragazze. Siete 10. Dopo questa prova rimarrete solo in 5 le quali si sfideranno nella prova finale dove verranno scelte le due fortunate vincitrici che potranno vestire i panni delle ragazze pon pon ed accompagnarci per tutto il campionato.
La prova di oggi consisterà principalmente in alcuni esercizi per valutare la vostra atleticità. Quindi salti, spaccate sollevamenti. Se non ci sono domande direi di cominciare.
Ovviamente nessuna si azzardò a dire nulla e così la prova cominciò.
Ad ogni spaccata piroetta e capriola Sharon deliziava pubblico e commissione con lo spettacolo delle sue natiche completamente nude. E ad ogni visione i ragazzi si lanciavano in apprezzamente sempre più volgari e spinti. Guarda che culo! Sharon sei troppo vacca! Oh le le oh la la faccela vedè faccela toccà.
Ogni frase ed ogni coro erano per Sharon motivo di profonda umiliazione però ormai era in ballo e doveva ballare. E poi sapere che tutti gli occhi erano su di lei la eccitava. Si vergognava a dirlo a se stesse ma era quasi sicura di essere leggermente umida nella figa. Decise allora di godersi fino in fondo quel momento e non perdeva occasione per mettersi in mostra.
Durante una spaccata particolarmente aperta (che Sharon fece in direzione di Andrea Luigi e Sara) addirittura il perizoma penetrò leggermente tra le labbra della figa mettendola ben in mostra agli occhi della commissione. A quel punto Andrea e Luigi si scambiarono un occhiata chiedendole di riprovarla in direzione del pubblico cosa che Sharon prontamente fece scatenando un boato di approvazione. Si vergognava un sacco, la sua figa era quasi in mostra, i peli fuoriuscivano dal perizoma ma in quel momento si sentiva particolarmente porcellina e voleva gustarsi l’emozione fino in fondo. L’ultimo momento della prova fu quando i membri della commissione pretesero di fare i sollevamenti alle ragazze per vedere come se la cavavano. I due ragazzi facevano da surrogato alle altre ragazze che componevano il gruppo ma essendo abituati alle touche rugbystiche non avevano certo problemi. Se con le altre ragazze i movimenti furono abbastanza professionali, quando fu il turno di Sharon questa sentì chiaramente le mani dei due ragazzi posarsi sul suo culo e sulla sua figa a toccarla. Appena ci fu il contatto si ritrasse immediatamente rischiando anche di cadere. Rossa in volto stava per scagliarsi sui due approfittatori ma fu anticipata da Andrea che guardandola dritto negli occhi le disse con aria dura di sfida: che cazzo fai?! Se non sai fare i sollevamenti puoi anche andartene!
Sharon voleva ribattere ma Andrea proseguì: quindi o riprovi e lo fai come si deve o sei fuori!
Sharon capì di essere di fronte ad una bivio. Mandarli a fare in culo rinunciando al suo sogno o lasciarsi toccare. La decisione arrivò più di pancia che di testa e si sorprese lei stessa a rispondere: ok scusami, non succederà più.
A: bene, ci spero. E adesso riproviamo.
Ancora una volta i ragazzi le misero le mani direttamente a contatto con le parti intime indugiando più del dovuto. Andrea arrivò addirittura a scostarle le mutandine sfregandole le labbra della figa con un dito. Sharon fu percorsa da un brivido che sembrava una scossa elettrica e rischiò l’orgasmo. Una cosa del genere non le era mai successa ma era lì, in mostra davanti a tutti con un semi sconosciuto che le carezzava la figa e la cosa la eccitava da matti tanto che ora era decisamente bagnata e Andrea se ne accorse ma a parte un sorriso non disse nulla.
Qualcosa lo dissero invece sia i ragazzi del pubblico che le altre ragazze presenti alla selezione e il giudizio era più o meno unanime. Che troia!
Terminato l’esercizio le ragazze furono rimandate nello spogliatoio per cambiarsi in attesa della decisione. Sharon era oggetto di occhiatacce da parte delle altre ragazze e di commenti non troppo amichevoli ma decise di non darvi peso anche perché ancora una volta Sara irruppe nello spogliatoio per abbracciarla, baciarla e complimentarsi con lei: grande Shary. Te l’avevo detto io che ce l’avresti fatta. Adesso cambiati e poi vieni di là che Andrea dirà i nomi delle qualificate.
Sharon avuta l’anticipazione dall’amica del passaggio del turno era al settimo cielo. Era stata una prova dura ma ce l’aveva fatta. Ormai restava solo un ultimo sforzo.
L’annuncio non regalò sorprese e come già sapeva Sharon fu scelta tra le finaliste.
La finale si sarebbe tenuta l’indomani al campo da rugby.
Mentre tornava a casa memore anche di quanto accaduto decise di andare a trovare Thomas per fare pace. Si sentiva un po’ in colpa e poi a dirla tutta aveva anche voglia.
Thomas inizialmente freddo si sciolse un po’ quando Sharon gli disse che gli era mancato e che voleva fare l’amore con lui. Non gli diede quasi il tempo di rispondere che gli si era già avventata sopra per spogliarlo cominciando uno splendido pompino. Dopodiché si piazzò a smorza candela sul suo cazzo. Vennero in breve tempo quasi all’unisono. Ma se per Thomas venire subito era una costante per Sharon era dovuto all’eccitazione ripensando a quanto successo e più che il cazzo di Thomas la fece venire il pensiero della mano di Andrea che le carezzava la figa trovandola bagnata. Per poco quasi non le scappò il nome del capitano rischiando di fare un casino.
Dopo la scopata Sharon raccontò al suo ragazzo delle selezioni, omettendo ovviamente le battute e l’episodio del sollevamento. Per vedere la sua reazione gli disse però del perizoma sperando che questo lo eccitasse e portasse ad una nuova scopata. Thomas invece si arrabbiò nuovamente dicendole che non doveva più continuare perché era geloso. Sharon si arrabbiò a sua volta dicendogli che non aveva fiducia in lei e alla fine se ne ritornò a casa soddisfatta sessualmente ma con la relazione ancora in crisi.
Il giorno successivo era il gran giorno. Sharon era nervosissima e tremava come una foglia all’idea. Tutta la mattina durante le lezioni era stata assente con la mente che vagava all’appuntamento del pomeriggio e all’ultima prova. Ogni volta però nel mezzo dei suoi pensieri ritornava la scena con Andrea e Luigi nella seconda prova, provocandole delle scosse e delle vampate al basso ventre.
Il suono dell’ultima campanella la riportò nel mondo reale, raccolse le sue cose e si incamminò verso il campo di rugby. In quel momento si sentiva un mix fra un condannato a morte che percorre il corridoio che lo porterà al patibolo e una rock star che sta per salire sul palco per un mega concerto. Paura ed esaltazione, timore e follia e in sottofondo ancora quella sensazione di eccitazione. Insomma, il mix giusto per affrontare l’ultima prova.
La tribuna del campo da rugby era gremita. Erano presenti tutti i giocatori, le altre ragazze pon pon e parecchi ragazzi delle quarte e delle quinte che volevano gustarsi lo spettacolo delle nuove ragazze.
Le ragazze si cambiarono nello spogliatoio indossando la solita divisa dopodiché si recarono nel campo dove Andrea Sara e Luigi le attendevano.
Memore del successo ottenuto il giorno precedente e delle sensazioni provate Sharon aveva deciso di indossare ancora il perizoma sotto il gonnellino. Non era scandalosamente nuda come per la seconda prova ma anche oggi mostrava sicuramente il meglio del suo repertorio.
Come ormai da tradizione una volta schierate davanti alla giuria, fu Andrea a prendere la parola per spiegare in cosa avrebbe consistito la prova finale: eccoci finalmente alla prova finale. Di 5 che siete ne resteranno solo 2. Le 2 nuove ragazze pon pon. La prova di oggi sarà prevalentemente relativa alla vostra tonicità muscolare e avrà una sorta di ‘televoto’. Infatti l’applausometro del pubblico presente in tribuna avrà il suo peso quindi ancora una volta conquistate la folla con il vostro sex appeal e il posto sarà vostro. Possiamo cominciare.
Partì la musica e le ragazze cominciarono a ballare e a provare le coreografie. Nel mentre Andrea e Luigi camminavano in mezzo alle ragazze per controllare e per saggiare la tonicità delle ragazze. Una volta nei pressi di Sharon cominciarono a saggiarne i muscoli per capire quanto erano tonici. Nel mentre ne approfittarono per far risalire le mani fino al culo mentre le saggiavano i muscoli delle gambe e per sfiorarle senza neanche troppo desiderio di passare inosservati, le tette mentre le saggiavano i muscoli delle braccia. Sulle prime Sharon fece finta di nulla ma quando le mani si fecero più insistenti tanto da carezzarle spudoratamente la figa da sopra i collant osò ribellarsi: ma che fate! Smettetela! Siete matti?!
Ma Andrea ancora una volta la zittì: zitta! O vuoi forse essere squalificata?! Lasciaci verificare la tua tonicità. E poi te l’ho detto conquista la folla e conquisterai il posto quindi fagli vedere quanto sei bella e disponibile.
Mentre le diceva queste parole sbottonò un bottone della camicetta evidenziando ancor di più il seno e vi infilò una mano dentro scostando il reggiseno e mostrando un capezzolo turgido.
A: lo sapevo! Vuoi fare la santarellina ma sei già eccitata vero?
S: ‘ si.
A: brava, vedrai che ti divertirai a fare la ragazza pon pon. E mentre lo diceva si chinò per leccarle un orecchio. Il tutto mentre la sua mano era ancora ben ancorata alla sua tetta e al suo capezzolo. Il pubblico che stava assistendo alla scena scoppiò in un boato alla vista del capezzolo di Sharon accompagnando il tutto con commenti molto volgari.
Sharon si riprese e nonostante si sentisse veramente un lago in mezzo alle gambe riuscì a sottrarsi a quelle cure e a ricomporsi.
Dopo 10 minuti di esame alla tonicità muscolare delle ragazze (anche se con le altre non si erano mai spinti ai livelli coi quali si erano spinti verso di Shary) Andrea decretò finita la prima parte di prova. La giuria si sarebbe riunita per esprimere le sue preferenze. Le ragazze potevano intanto sedersi in attesa dell’applausometro. Sharon si sedette vicino a Sara che le disse di non preoccuparsi perché lei le avrebbe sicuramente dato il voto e quasi certamente lo stesso avrebbero fatto anche Andrea e Luigi. Mentre le ragazze stavano chiacchierando fu proprio Luigi ad avvicinarsi chiedendo a Sara di farsi da parte un attimo. Poi si rivolse direttamente a Sharon: sai che sei terribilmente eccitante?
S (arrossendo per la vergogna): g g grazie.
L: e sei anche una gran figa.
S (lusingata del complimento): sei troppo gentile.
L: mentre ti facevi tastare mi hai fatto eccitare senti qui! E così dicendo, prima ancora che Sharon potesse replicare in qualunque modo le prese una mano e se la posò sul cazzo che come Sharon poté verificare da sopra i pantaloni non solo era duro per l’eccitazione, ma aveva delle dimensioni spropositate. Sharon non credeva a quello che stava succedendo e non trovò il coraggio di dire nulla. Troppa era la sorpresa di avere tra le mani quel coso. Luigi interpretò il silenzio come un’autorizzazione e le carezzo le cosce raggiungendo subito le mutandine sotto il gonnellino e ricominciando il massaggio su labbra e clitoride che aveva interrotto durante la prova. Sharon chiuse gli occhi e complice anche l’eccitazione che provava già dalla mattina si lasciò andare. Cominciò a massaggiare quel boa che aveva tra le mani abbandonandosi alle carezze che Luigi le stava facendo. Quando questi con fare rude le infilò un dito nella figa spingendolo dentro con perizoma e collant Sharon se ne venne con un urletto. Resasi conto di quanto successo, smise di massaggiare il cazzo di Luigi, allontanò la sua mano e chiuse le gambe prima che qualcuno si accorgesse di quanto successo e della macchia umida che si vedeva chiaramente sui suoi collant.
S: sei uno stronzo approfittatore!
L: e tu una troia vogliosa di cazzo che gode a fontanella!!
Prima di poter nuovamente replicare arrivò Andrea che chiamò Sara e Luigi e si ritirarono per decidere.
Dopo cinque minuti dichiararono di aver raggiunto un accordo e che si sarebbe potuti passare all’applausometro. Di fatto era una formalità perché tutte le ragazze ottennero tanti applausi e commenti e la decisione vera sarebbe stata quella di Andrea. Sharon riuscì comunque ad ottenere un boato di approvazione. La sua performance e soprattutto il suo capezzolo ben in vista le avevano fatto ottenere il gradimento massimo dalla folla. Certo i commenti volgari tipo troia, puttana, tettona esibizionista si sprecarono, ma Sharon era troppo orgogliosa del suo risultato per darci peso.
Terminato l’applausometro fu nuovamente Andrea a prendere la parola per dare il fatidico annuncio.
A: allora direi che sia il pubblico che la giuria hanno votato. E’ con piacere che vi annuncio che le nuove ragazze pon pon saranno Martina e Sharon!!!
Dal pubblicò partì un nuovo boato.
Andrea dopo aver quietato la folla continuò: voglio ringraziare tutte le altre ragazze per aver partecipato, ricordando lo possono sempre essere nostre supporter anche senza essere ragazze pon pon. Infine voglio annunciare con piacere che la fortunata che ricoprirà il ruolo di capa delle ragazze sarà ‘. SHARON!!!!!
A quel punto al boato del pubblicò si aggiunse la concordata invasione dei membri della squadra che prendendo Sharon e Martina alla sprovvista le portarono in trionfo gettandole in aria per poi riprenderle. Ogni lancio ovviamente era buono come scusa per palpare senza ritegno le ragazze. Specialmente Sharon fu palpata in ogni dove e più di una volta sentì dita estranee cercare di farsi strada in lei attraverso i collant. Fortunatamente il tutto si concluse abbastanza velocemente in quanto Sharon stava nuovamente perdendo il controllo abbandonandosi ad un altro orgasmo.
Fu finalmente il turno di Sara che l’abbracciò fortemente: lo sapevo che ce l’avresti fatta! Sono orgogliosa di te! Anche se adesso dovrò chiamarti capa! Aaha
S: come sei stupida Sara. Io per te sarò sempre e solo Shary. Grazie di tutto, senza di te non ce l’avrei mai fatta.
Le due ragazze si abbracciarono nuovamente. Sara accompagnò Sharon nello spogliatoio dove questa si cambiò dopodiché le ragazze decisero di andare a festeggiare il gran successo con un bel gelato. Ovviamente offerto da Sharon.

Il week end successivo venne organizzata una cena per festeggiare le due nuove ragazze. Sharon in particolare era l’ospite d’onore. Decise di invitare anche Thomas col quale stava cercando di riavvicinarsi dopo le ultime incomprensioni. Questi era ancora geloso ma era anche orgoglioso che Sharon fosse stata scelta in quanto poteva così vantarsi di essere il fidanzato della ragazza più invidiata e più desiderata della scuola. Quello che non immaginava era che forse quella ragazza non sarebbe più stata una sua esclusiva.
Per partecipare alla cena Sharon aveva deciso di indossare un mini abito nero aderentissimo con cerniera laterale e che lasciava le spalle completamente scoperte. Indossava gli immancabili collant e degli stivali in pelle nera, alti fino al ginocchio stile Pretty Woman. Completava l’abbigliamento un micro perizoma rosso mentre il reggiseno non c’era tanto il vestito era abbastanza aderente e non trasparente da sorreggere e valorizzare le sue tette. Trucco leggero e capelli raccolti. In pratica una gran figa. Essendo la regina della serata, fu fatta accomodare a capo tavola con la schiena contro il muro con Thomas alla sua destra e Andrea alla sua sinistra. Via via c’erano gli altri giocatori e le altre ragazze compresa Sara. Durante la cena si scherzava e si rideva. Ad un certo punto Andrea guardando Thomas cominciò a sfotterlo a sua insaputa.
A: tu giochi a calcio vero?
T: già.
A: sai che per gli inglesi il calcio è un gioco da signori giocato da bifolchi mentre il rugby è un gioco da bifolchi giocato da signori?
T: no, sinceramente non lo sapevo.
A: ebbene si, noi siamo dei signori, specialmente con le ragazze.
Mentre lo diceva scatenando l’ilarità generale aveva cominciato a fare i piedino a Sharon.
A: e poi noi abbiamo anche le ragazze pon pon che ci dilettano. E voi invece? Al massimo pagate le ragazze pompin!!! A noi invece li fanno gratis.
Altre risate di gusto e la mano di Andrea che nascosta dalla tovaglia si posava sulle cosce di Sharon. Questa non sapeva che fare. Il tocco sicuramente le piaceva ma non osava muoversi per paura che Thomas se ne accorgesse scatenando un putiferio. Andrea si sentiva quindi autorizzato a continuare e la sua mano stava risalendo sempre più su, ormai vicinissima alla zona rossa.
A: allora un brindisi alle nostre ragazze e in special modo alla nostra Sharon. Salute!!!
Un coro di bicchieri che si toccavano accompagnò il brindisi e il SALUTE di tutti. A quel punto Sara si alzò, raggiunse Thomas chiedendogli se gli andava di uscire a fumare una sigaretta. Thomas acconsentì volentieri e con il consenso di Sharon uscì. Non appena se ne fu andato il suo posto venne preso da Luigi. Appena si sedette disse a Sharon: il tuo ragazzo mi sembra proprio un frocetto sai?
S: che cattivo che sei! Guarda che non è vero.
La mano di Andrea intanto aveva raggiunto la sua figa cominciando un lento massaggio che la stava facendo bagnare. Intanto Luigi continuava: si mi sembra proprio un mezzo uomo. Con un cazzetto piccolo vero?
S: si, cioè no, non è Rocco Siffredi ma nemmeno piccolo.
L: ma tu un cazzo come quello di Rocco l’hai mai visto?
S (che cominciava ad eccitarsi per il massaggio di Andrea alla sua figa e per i discorsi di Luigi): purtroppo no.
L: bè allora ti accontento subito.
Detto fatto si abbasso la lampo dei calzoni estraendone un cazzo di dimensioni asinine. Ancora molle era decisamente più lungo di quello di Thomas e soprattutto decisamente più grosso, con tutte le vene in evidenza. Sharon era a bocca aperta.
I due ragazzi avvicinarono le sedie a quella di Sharon per non essere visti e mentre Andrea continuava il massaggio dopo averle bucato i collant proprio all’altezza giusta per avere le dita a diretto contatto con la figa, Luigi glielo mise in mano. Sharon non aveva mai visto ne tantomeno toccato una cosa simile. Era enorme e in più sembrava prendere vita tra le sue mani crescendo sempre più.
Andrea introdusse un dito nella figa di Sharon trovandola già calda e bagnata.
L: cosa ne diresti di provare a metterlo in bocca?
Sharon come in trance stava per fare quanto le veniva detto ma proprio in quel momento tornarono Thomas e Sara. Luigi con un po’ di difficoltà se lo rimise nei pantaloni e Andrea smise il suo ditalino. Sharon per paura di essere scoperta si alzò in piedi e si recò in bagno. Una volta uscita stette ben attenta a tenersi alla larga dai due mandrilli e la serata si concluse senza ulteriori eventi.

Arrivò finalmente la prima partita. Sharon aveva preso il suo impegno con molta serietà costringendo le ragazze a parecchi allenamenti supplementari. Alla prima di campionato in casa voleva che la coreografia fosse perfetta. Non voleva ammetterlo con se stessa ma voleva fare colpo su Andrea. Thomas però quel giorno non poté partecipare. Sfortunatamente aveva anche lui una partita ma in trasferta e al ritorno si sarebbe fermato con i compagni a mangiare qualcosa. Sharon consapevole del fatto che quasi sicuramente lui non avrebbe giocato gli chiese di restare a casa e venirla a vedere ma lui le rispose picche. Lei si arrabbiò perché aveva sperato che sapendo quanto ci teneva per una volta rinunciasse al calcio ma sfortunatamente, soprattutto per Thomas, così non fu.
La partita fu un successo. La squadra vinse alla grande e il pubblico gradì molto gli stacchetti e le coreografie delle ragazze. Sharon era raggiante e al settimo cielo. I ragazzi vollero assolutamente andare a festeggiare con anche le ragazze ancora in divisa. Sharon accettò volentieri, giustificandosi con se stessa che visto che Thomas era fuori a cena lei avrebbe fatto altrettanto.
Ancora una volta Andrea la volle a sedere a fianco a sé. Complici i vari brindisi che venivano proposti e l’euforia della serata Sharon bevve decisamente più del solito. Non era ubriaca, ma in quello stato di euforia e di freni inibitori allentati. Andrea la riempiva di complimenti ai quali ormai Sharon sorrideva beata. Dai complimenti si passò presto alle toccatine e agli strusciamenti. Se inizialmente Sharon si premurava di spostare quelle mani sempre più intraprendenti, man mano che i bicchieri di vino si accumulavano opponeva sempre meno resistenza. La mano di Andrea era ormai perennemente in mezzo alle sue gambe a carezzarla. Ad un certo punto ebbe bisogno di andare in mano e Andrea le disse: mi aspetto che quando torni ti sia tolta i collant e le mutandine!
S: ma sei matto?! Questa gonna è microscopica, basterebbe un movimento e tutti si accorgerebbero che non indosso le mutande.
A: e allora? Vedrebbero solo qualcosa di bello no? Fai come ti ho detto o ti caccio.
S: sei uno stronzo!!
A: lo so ma tu fai come ti dico e vedrai che non te ne pentirai.
Una volta finiti i suoi bisogni rimase un attimo indecisa sul da farsi ma poi decise di realizzare quella follia. Quel ragazzo aveva un non so che di magnetico che la soggiogava. Voleva veramente accontentarlo in ogni modo. E poi doveva ammettere che la sua figa stava grondando eccitazione.
Andrea era ad attenderla vicino all’uscita. Appena la vide le andò in contro, la prese con se portandola in direzione dell’uscita.
S: ma dove stiamo andando?
A: non preoccuparti e seguimi.
Sharon lo segui in silenzio nel parcheggio, vicino alla sua macchina. Appena si avvicinarono, la fece girare ed appoggiare con la schiena al suo macchinone. Una volta appoggiata non perse tempo e le mise la lingua in bocca mentre una mano già risaliva le sue cosce per posarsi finalmente a diretto contatto con la sua figa. Sharon che non aspettava altro rispose con passione al bacio e divaricò leggermente le gambe per facilitargli il compito della masturbazione. Era bagnatissima e il ditalino era accompagnato da inequivocabili sciacquettii provocati dai suoi umori. I gemiti erano invece soffocati dalle loro lingue attorcigliate. Non appena si staccarono Andrea spinse la testa di Sharon verso il basso. Questa capì al volo cosa voleva il capitano e si rese conto che di fatto anche lei non voleva altro. Si chinò, gli slacciò i bottoni dei jeans ed estrasse il cazzo, già bello duro. Prima lo baciò, poi con la lingua cominciò a scorrerlo in tutta la sua lunghezza. Un po’ lo abbandonava per sfregarselo sulle guance quasi a volerlo coccolare e un po’ lo riprendeva e lo succhiava. Pian piano aumento il ritmo e si dedicò ad un pompino coi fiocchi.
Andrea sembrava apprezzare molto il trattamento e ad un certo punto le disse: oh Sharon sei bravissima. Lo sapevo che bastava tirare fuori la tua vera natura e non mi avresti deluso. Voglio che mentre me lo succhi ti masturbi.
Sharon ubbidì e cominciò a masturbarsi furiosamente mentre continuava a succhiare quel cazzo come mai aveva fatto in vita sua. La sua figa era un lago e tempo pochi minuti se ne venne. Quasi contemporaneamente Andrea senza avvertirla le scaricò in bocca un grande quantitativo di sborra avvertendola solo con un: non ne sprecare neanche una goccia.
Sharon che mai aveva permesso a Thomas di venirle in bocca questa volta non fece storie ed ingoiò tutto il suo nettare. La sensazione mentale di quell’atto fu così appagante che Sharon se ne venne per la seconda volta.
Terminato di ripulirglielo ben bene Sharon si alzò ricevendo i complimenti di Andrea: sei stata meravigliosa. Ora in attesa che mi riprenda un attimo per scoparti come meriti ti sei meritata un premio.
Detto questo aprì la macchina e la fece sedere sul sedile di dietro con le gambe fuori. Apertegliele vi si getto in mezzo cominciando a leccarla e succhiarla come un forsennato. Alternava leccate di punta brevi e veloci a leccate più lente e profonde a vere e proprie succhiate di labbra e clitoride. Il tutto accompagnato da due dita che si muovevano dentro di lei masturbandola. Sharon pensava di impazzire e se ne venne un’altra volta con un urlo liberatorio.
Andrea le diede un attimo di respiro poi la fece rialzare. Le fece poggiare le mani sul cofano, le fece abbassare il busto e le infilò tutto il cazzo dentro (che penetrò facilmente data l’abbondanza di umori) cominciando a scoparla alla pecorina. La stava scopando così, in mezzo ad un parcheggio, con il rischio che qualcuno passasse e li scoprisse. Questo in realtà non faceva che accentuare l’eccitazione di Sharon. Si sentiva porca come mai prima d’ora e la cosa le piaceva. Andrea continuava a pomparla, sempre più intensamente. Il va e vieni continuò per parecchi minuti in quanto complice a sborrata di pochi minuti prima la resistenza del capitano in questo orgasmo era decisamente superiore. Quando ormai era sul punto del precipizio per un nuovo orgasmo una macchina entro nel parcheggio illuminandoli. Sharon se ne fregò altamente e pensò solo a godere, godere e godere. A quel punto anche Andrea aveva raggiunto il limite, glielo tolse da dentro, sborrandole sul culo scoperto. Terminata questa nuova sborrata le spalmò il seme per bene su tutto il culo usando il cazzo che si fece poi ripulire dall’abile lingua della ragazza. Le fece poi reindossare i collant senza mutande proibendole di pulirsi finché non fosse tornata a casa. Rientrati al ristorante tra gli sguardi e le risatine degli altri che avevano intuito cosa potesse essere successo terminarono la serata in compagnia.
L’indomani Sharon si svegliò con i sensi di colpa per il tradimento a Thomas. Lo chiamò scusandosi per essersi arrabbiata il giorno prima e per sapere com’era andata la sua partita. Chiacchierarono un po’ e poi si diedero appuntamento per la serata. Pizza e film romantico al cinema. Gli avvenimenti della sera precedente erano nel dimenticatoio e Sharon era tornata ad essere la ragazza innamorata di prima.
La settimana successiva fu il momento della prima trasferta. La partita si sarebbe giocata il sabato sera ma per problemi logistici la squadra e le ragazze non sarebbero rientrati quella sera ma avrebbero dormito via. Sara si premurò di raccomandare a Sharon di portare qualcosa di provocante da mettersi che ad Andrea avrebbe fatto sicuramente piacere. Sharon non capiva come mai ultimamente Sara fosse così interessata ma il fatto che mentre glielo diceva le avesse strizzato l’occhio stavano a significare che molto probabilmente si era accorta di quanto avvenuto alla cena della partita precedente e forse sapeva di più di quanto faceva finta di sapere. Capendo il disagio di Sharon, Sara si premurò di aggiungere: so che Andrea ti piace e che l’altra sera è successo qualcosa e so che anche tu a lui piaci. Non preoccuparti, sarò una tomba. D’altronde se non ci si aiuta tra amiche ‘
A Sharon non restò che sorridere ed ammettere che in effetti era un po’ confusa ma non sulla loro amicizia. Le ragazze si abbracciarono strette suggellando la loro amicizia e il loro segreto condiviso.
La partenza della ciurma avvenne col pullman alla fine delle lezioni. Andrea e Luigi si riservarono l’intera ultima fila e vollero, ovviamente, che Sharon gli facesse compagnia. A differenza di quanto temeva Sharon, si limitarono a delle chiacchiere e solo a qualche palpatina ogni tanto. Evidentemente l’imminente partita l’imminente partita e il loro desiderio di giocarla al meglio li fece desistere da progetti bellicosi.
Durante il riscaldamento Sharon si accorse che Andrea parlottava fitto fitto con Gennaro (il capitano della squadra avversaria). Addirittura li vide anche darsi la mano come se avessero suggellato un accordo.
La partita fu combattutissima ma sfortunatamente alla fine a prevalere furono gli avversari. Il bello del rugby è però che durante la partita ci si picchia come fabbri ma appena finisce scatta il vero terzo tempo dove ci si stringe la mano, si fanno i complimenti agli avversari e si torna amici.
Andrea chiacchierava con Gennaro e Sharon si accorse che più di una volta mentre parlavano guardavano dalla sua parte. Quando si separarono, Andrea si avvicinò a Sharon e le disse: purtroppo oggi non è andata bene. Ma spero che stasera tu mi faccia compagnia tirandomi su di morale.
S sorridendo: mah ‘ vedremo. Se prometti di fare il bravo ‘
A: vieni e vedrai che non te ne pentirai. Ti aspetto alle 10 nella mia camera. è la numero 22.
S: ok a dopo.
Dopo la doccia Sharon decise di mangiare qualcosa veloce con Sara ma all’approssimarsi dell’orario prestabilito tornò in albergo per prepararsi all’appuntamento.
Per l’occasione Sharon indossò un completino intimo molto sexy che aveva acquistato da poco. Consisteva in un reggiseno nero con decori bianchi che si collegava con un reggicalze dello stesso colore tramite una striscia di tessuto trasparente che scorreva perpendicolare dall’attaccature dei seni fin sotto l’ombelico. Un tocco di classe era dato da un nastrino nero proprio all’attaccatura dei seni. Le calze erano nere, leggermente velate. Sharon decise di fare una sorpresa ad Andrea non indossando le mutandine. Sopra indossò un tubino leopardato molto corto ed attillato che risaltava le sue forme. Arrivata davanti alla stanza di Andrea bussò e fu fatta entrare. La stanza era stranamente buia.
S: mamma mia che buio, posso accendere la luce?
A: aspetta. Voglio fare un gioco ti va?
S: che gioco?
A: ti voglio prima bendare. Ho una sorpresa per te e non voglio che tu te ne accorga subito.
S: una sorpresa? Che bello! Allora ok.
Andrea le mise una mano sulle spalle, la fece girare e la bendò con un nastro di seta nera che le impediva di vedere qualunque cosa. Terminata l’operazione ed accertatosi che Sharon non vedesse nulla Andrea accese la luce, la prese per mano e l’accompagnò verso il letto.
A scostandole i capelli e baciandola sul collo: Sharon sei così bella.
S rabbrividendo e cominciando ad eccitarsi: grazie! Ma anche tu sei bellissimo.
A cominciando a sfilarle l’abito: ho voglia di te.
S cominciando già ad ansimare: anch’io.
Non appena Andrea le sfilò il vestito accorgendosi che sotto aveva un intimo decisamente provocante ma che soprattutto non portava le mutandine e la sua bella fighetta pelosa era lì in bella evidenza si lascio andare ad un: cazzo che troia che sei!
Poi come rivolgendosi a qualcun altro: te l’avevo detto che era una porcellina vogliosa!
S: ma che dici. E poi con chi ce l’hai?
A cominciando a carezzarle la pelle nuda: con nessuno non preoccuparti. Ora pensa solo a goderti le sensazioni.
Andrea riprese a carezzare Sharon e le slaccio il reggiseno liberando le sue splendide tette da ogni costrizione.
Non appena le tette furono libere Sharon se le sentì palpare con rudezza. Andrea sembrava molto più rude del solito e anche l’inclinazione sembrava strana. Sharon però non capiva cosa fosse e lasciò fare. Andrea prese a baciarla sulla schiena nuda facendola rabbrividire e facendole ulteriormente indurire i capezzoli già stretti in quelle mani rudi poi le mise la lingua in bocca ricevendone in cambio un bacio appassionato. Nel mentre le mani abbandonarono le sue tette per dedicarsi alla sua figa. Ancora una volta lo fecero con rudezza, non come le altre volte. C’era qualcosa che non andava e Sharon finalmente capì cos’era quando sentì qualcuno che le succhiava le tette. Andrea non poteva sicuramente essere perché stava limonando con lei quindi significava che l’aveva ingannata. Non era solo e la stava dividendo con qualcun altro.
Fece per liberarsi dalla morsa ma Andrea la tenne stretta e le disse: questa è la mia sorpresa per te. Per soddisfare tutte le tue voglie. Non farmi fare brutta figura!!
S: non voglio!
A: zitta e godi!
Andrea aggiunse infatti un suo dito a quello dell’estraneo che la stava masturbando. Doveva ammettere che quella situazione era eccitantissima. Stava per essere scopata da due persone una delle quali non sapeva neanche chi fosse. Senza la vista tutti gli altri suoi sensi erano alla massima allerta e la sua figa rispondeva come non mai. Era un lago e quella doppia masturbazione la stava facendo impazzire. Dita di due persone diverse che la penetravano all’unisono. E quegli occhi bendati che non facevano che amplificare la percezione degli altri sensi. Quando aggiunsero un dito a testa e la masturbazione divenne quindi di 4 dita, Sharon se ne venne con un gridolino. Cedette con le gambe tanto che si trovo di fatto sorretta direttamente dalle mani che la stavano penetrando. Abbasso la testa in avanti verso il petto di quello che per Sharon era mr. X. Questi non perse tempo e ficco in bocca a Sharon una lingua vogliosa che poi tolse dopo che la ragazza aveva risposto al suo bacio per leccarle tutta la faccia.
Tanta irruenza e tanta maialaggine contribuirono a mantenere Sharon in uno stato di perenne eccitazione.
G: Andrea avevi proprio ragione. Questa è una FEMMINA.
A: così non potrai dire che non pago i miei debiti, ahahah
Quando sentì questo scambio di battute Sharon avrebbe voluto morire. In primo luogo perché aveva riconosciuto la voce di Gennaro e l’immagine che le tornava alla mente era quella di un ciccione rozzo e dall’apparenza poco pulita. Ma in realtà quello che la faceva stare più male era sapere che Andrea la stava svendendo come la peggiore delle puttane. Bè se era così che la considerava gli avrebbe fatto vedere che poteva essere ancora più troia.
S: allora ragazzi, quando cominciamo a scopare? Non sarete mica già stanchi vero? Fatemi sentire i vostri cazzoni. E allungate le mani circondò i membri di entrambi cominciando a segarli.
Contemporaneamente si mosse in direzione del letto. Appena lo raggiunse vi si gettò sopra. Si tolse la benda dicendo: questa ormai non serve più.
Poi allargando le gambe e masturbandosi guardò negli occhi Andrea e disse: forza scopatemi. Sono la vostra troia e voglio che me lo mettiate ovunque.
Ai ragazzi non fu necessario aggiungere altro. Si gettarono su Sharon come belve fameliche. Andrea l’avvicinò al bordo del letto e glielo mise subito tutto dentro cominciando a scoparla come un forsennato. Gennaro invece le si sedette sopra e le infilò il cazzo in mezzo alle tette e poi stringendole si fece fare una bella spagnola. Sharon che voleva dare il meglio di sé, chinò la testa per succhiare quella cappella che ogni tanto faceva capolino da in mezzo alle sue tette.
Dopo alcuni minuti Gennaro disse che era venuto il suo turno di godersi la figa di Sharon. Così i due capitani si diedero il cambio. Gennaro prese a scopare Sharon e Andrea si fece fare un pompino.
Gennaro era un rozzo il cui unico obiettivo era godere. Del piacere della partner non gliene importava nulla. Ma le sue spinte forsennate, le sue cosce che schiaffeggiavano le chiappe di Sharon mentre le teneva sollevate le gambe e soprattutto il suo cazzo (non molto lungo ma decisamente largo di circonferenza) che stantuffava senza pietà portarono comunque Sharon ad un nuovo e prolungato orgasmo i cui suoni furono attutiti della presenza nella sua bocca dell’uccello di Andrea.
G: questa puttana se ne viene come una fontana. Oltre al cazzo mi ha allagato anche le cosce. Adesso voglio proprio vedere se gode anche di culo.
A: mi sembra un’ottima idea.
Se anche Sharon avesse avuto da ridere i due non gliene lasciarono il tempo. Gennaro si sdraiò sul letto e mentre si buttava quasi con un placcaggio la tirò sopra di sé. La schiena di Sharon aderiva ora alla pancia prominente di Gennaro che ne approfittò per leccarle un orecchio. Andrea completò il panino sdraiandosi sopra Sharon e chinandosi a mordicchiarle i capezzoli. Sharon era immobilizzata in mezzo a due marcantoni. Andrea di sopra glielo mise nella figa che trovò abbondantemente bagnata e accogliente. Gennaro da sotto con un po’ di difficoltà ma trovo il pertugio giusto e riuscì a posizionare la cappella all’ingresso anale di Sharon. Per fortuna della ragazza l’abbondante orgasmo precedente aveva in effetti prodotto parecchi umori che in parte erano colati fino al secondo canale. Questi orgasmi facilitarono il compito a Gennaro il quale, ancora una volta, non si curò minimamente di fare con calma per non far sentire fastidio alla ragazza me glielo ficcò nel culo in un sol colpo strappando un lamento a Sharon. Il dolore fu però rapidamente sostituito dal piacere dovuto alla doppia penetrazione in atto. Per Sharon era la prima volta. Si sentiva riempita come non mai. Poteva distinguere i due pali di carne che si muovevano dentro di lei. Era una sensazione di coinvolgimento totale come non aveva mai provato. A dispetto di tutto, in quel momento si sentiva veramente puttana, voleva veramente essere scopata con forza e in ogni dove. Il suo unico pensiero in quel momento era scopare. Dopo alcuni minuti di quel trattamento Sharon cominciò a godere. Per Sharon fu un momento di assoluto godimento. Infatti gli orgasmi furono multipli e tutti concatenati l’uno agli altri senza soluzione di continuità. I ragazzi avevano una grande resistenza e non venivano e Sharon continuava a godere a ripetizione. Dalla figa le gocciolavano gli umori in quantità. Sharon stava perdendo il concetto di spazio e tempo sospesa com’era in quel nirvana di godimento. Quando fu il momento i due capitani scaricarono dentro Sharon tutta la loro sborra che era veramente tanta. La farcirono a dovere dopodiché Andrea si alzò, Gennaro sfilò anch’egli il suo cazzo dal culo di Sharon ma poi la tenne sollevata a gambe aperte. I suoi buchi (specialmente quello anale) erano aperti come non mai e due rivolini di sborra lentamente ne uscivano. Andrea immortalò il tutto con alcuni scatti e qualche video fatti col cellulare dopodiché entrambi i ragazzi usufruirono delle cure della lingua di Sharon per farsi ripulire i cazzi ancora sporchi di un mix di sborra maschile e umori femminili.
Terminato il lavoro Sharon era talmente distrutta che si addormento come un sasso. Fu svegliata la mattina verso le sette da Andrea che le diceva di farsi un bagno che di li a poco avrebbero fatto colazione per poi ripartire verso casa. Sharon ubbidì e andò in bagno dove approfittando della presenza della vasca idro massaggio si abbandono in totale relax. Dopo 10 minuti entro in bagno Andrea, nudo. Le si avvicinò e messole il cazzo davanti alla bocca le disse: ieri sera sei stata fantastica. Per questo ti meriti un premio. Per colazione avrai la mia sborra.
Sharon non provò neanche a ribattere. Ormai aveva capito che per quel ragazzo era solo un oggetto ma doveva ammettere che se i risultati erano quelli ottenuti le volte che vi aveva fatto sesso insieme non era poi così sfortunata. Si impegnò al massimo nel suo pompino e quando Andrea se ne venne con un grugnito scaricandole in bocca tutta la sua sborra il suo ego ne fu felice e ingoiò tutto senza neanche bisogno di insistere.
A: credo proprio che tu sia nata per fare pompini! D’accordo per oggi la tua colazione sarà a base di sborra.
Detto questo uscì dal bagno. Sharon non capendo cosa intendeva finì di farsi il bagno ma prima di uscire ed asciugarsi ecco che la porta del bagno si aprì lasciando entrare Luigi e tutti gli altri membri della squadra. Erano tutti completamente nudi.
L: siamo venuti a portarti la colazione in camera.
Sharon avrebbe voluto urlare e scappare ma erano decisamente in troppi e decisamente ingrifati.
Una ventina di persone si avvicinarono alla vasca e cominciarono a palparla dappertutto mentre uno alla volta le ficcavano il cazzo in bocca per farsi spompinare. Fortunatamente per Sharon non tutti le vennero in bocca ma dovette comunque ammettere che la colazione fu abbondante e che aveva dei residui di cibo dalla testa ai piedi. Infatti chi non le aveva sborrato in bocca era perché aveva preferito sborrarle in faccio, piuttosto che sui capelli, sulle tette o sulla pancia.
Appena tutti si furono svuotati a Sharon fu lasciato il tempo per rilavarsi e per fare le valigie dopodiché il pullman che li doveva riportare a casa poté finalmente ripartire. Nonostante Sharon non fosse scesa nel ristorante dell’albergo aveva comunque fatto una colazione abbondante.
Chissà cosa le avrebbero riservato le future trasferte.
Terminato il lavoro Sharon era talmente distrutta che si addormento come un sasso. Fu svegliata la mattina verso le sette da Andrea che cominciò a stuzzicarla leccandole i capezzoli mentre Gennaro, già sveglio anche lui, aveva cominciato a carezzarle la figa. Per Sharon fu un dolce risveglio e una sensazione piacevolissima, tanto che il suo corpo rispose subito presente cominciando ad eccitarsi.
Appena aprì gli occhi si ritrovo le facce sorridenti dei due ragazzi che le diedero il buongiorno mettendole subito i loro cazzi davanti alla bocca. Sharon cominciò quindi un maestoso pompino, alternando i due cazzi nella sua bocca. Quello che non veniva succhiato era accudito dalle sue sapienti mani che nel mentre non smettevano di masturbarlo. Ad un certo punto si avventurò addirittura nel tentativo di ficcarseli entrambi in bocca. Ma purtroppo la manovra, accettata con grande soddisfazione dai ragazzi, non riuscì ad andare a buon fine perché le dimensioni dei due pali erano decisamente troppo grandi per la sua boccuccia.
Dopo alcuni minuti di alterne lappate, succhiate e lavori di mano, i ragazzi ritennero che era arrivato il momento di passare all’azione. Andrea si sdraiò quindi sul letto e fece accomodare Sharon a cavalcioni su di lui. La ragazza che era a sua volta molto eccitata, ne approfittò subito per ficcarsi quel magnifico cazzo nella figa cominciando una lenta cavalcata. Gennaro dal canto suo prima le si posizionò a fianco per succhiarle e titillarle i capezzoli, poi non pago, la fece sdraiare completamente su Andrea e accucciatosi alle sue spalle si mise a leccarle il buco del culo mentre Andrea proseguiva il pompaggio della sua figa. Come sentì la lingua farsi strada nel suo ano, Sharon fu percorsa da un brivido che non fece altro che accentuare la sua eccitazione. Quando ritenne sufficiente la lubrificazione, Gennaro sostituì la lingua col suo cazzo. All’inizio fece un po’ fatica ad entrare per la presenza di quello di Andrea ma con un piccolo sforzo e la collaborazione dell’altro ragazzo che aveva interrotto il suo andirivieni. Finalmente riuscì a ficcarglielo dentro. A quel punto Sharon era veramente riempita. Era un panino farcito, ma farcito di cazzo. La sola introduzione del cazzo di Gennaro le fece avere un rapido orgasmo. A quel punto i due ragazzi cominciarono a darci dentro sul serio. Erano sincronizzati nella loro alternanza. Mentre uno lo spingeva l’altro lo toglieva e viceversa, sicché per Sharon la sensazione era quella di una penetrazione costante e infatti raggiunse una serie consecutiva di orgasmi multipli come non le era mai successo. L’apice di godimento non le rese possibile rendersi conto che nel frattempo qualcuno era entrato nella stanza. Sara e Luigi infatti erano entrati senza bussare per avvisare i ragazzi della prossima partenza del pullman trovandosi davanti una scena imperdibile. A dire il vero neanche Gennaro se ne era accorto essendo girato di spalle alla porta ma in ogni caso non avrebbe sicuramente smesso. Andrea invece li aveva visti e sentiti e li guardava sorridendo.
A: ciao ragazzi, dateci solo qualche minuto per finire e arriviamo.
L: certo capitano.
Sentendo quelle voci Sharon girò il viso trovando le facce dell’amica e del vice capitano che la guardavano. Provò a spostarsi ma la presa dei due era salda e i cazzi ben piantati in lei. Da veri bastardi questi aumentarono il ritmo sempre di più tanto che Sharon riprese a godere davanti agli ospiti. Il delirio fu raggiunto quando quasi in sincrono Andrea le scarico nel ventre la sua sborra e Gennaro tolto il cazzo dal culo (che rimase bello sfondato e visibile a Luigi e Sara) le sborrò sulla schiena con un urlo gutturale da uomo primitivo.
L: grazie Sharon per lo spettacolo, decisamente educativo.
Sara: una performance decisamente degna di nota.
S: ragazzi vi prego, non dite niente, non sputtanatemi.
A: non preoccuparti, nessuno dirà niente, a te ci teniamo. Tu fai la brava e vedrai che rimarrà un segreto. Ma adesso direi che è meglio tu ti dia una lavata e ti prepari, tra 5 minuti andiamo.
Sharon si alzò dal letto, con un moto di pudore si coprì il sesso e il seno mentre passava a fianco a Sara e Luigi e se ne andò in bagno a lavarsi.
Quando uscì dopo alcuni minuti trovò la camera vuota. Peccato però mancassero anche i suoi vestiti. Provò a chiamare ma nessuno rispose. Il suo unico modo per rivestirsi era quindi quello di tornare nella sua camera a prendere qualcosa dalla sua valigia. Peccato però che la sua camera era in fondo al corridoio e quindi avrebbe dovuto attraversarlo tutto di corsa nuda. Aprì leggermente la porta della camera e controllò. Fortunatamente sembrava tutto tranquillo. Però non si attentava ancora a correre nuda in un albergo. Solo quando sentì il rumore del clacson del pullman capì di non avere proprio altra scelta. Preso il coraggio a due mani uscì dalla stanze e volò di corsa verso la sua camera. Era quasi arrivata quando le porte dell’ascensore si aprirono e un distinto signore (probabilmente ospite dell’albergo) ne uscì. Come la vide si immobilizzò. Non è cosa da tutti i giorni trovarsi davanti una bellissima ragazza che corre nuda. Sharon rossa di vergogna proseguì la sua corsa fino alla salvezza della sua camera pensando alla figuraccia appena fatta. Anche se doveva ammettere che era stata un’esperienza decisamente eccitante. Al riparo da occhi indiscreti cercò la sua valigia con i suoi effetti personali ma non c’era più. Evidentemente Sara l’aveva già caricata sul pullman per guadagnare tempo. Il terrore si impossessò di lei. Adesso come avrebbe fatto? Non poteva di certo scendere nuda. Solo in quel momento si accorse che una studiata ed esperta regia le aveva lasciato una via d’uscita. Una giacca di pelle cortissima era appoggiata sulla seggiola. Sharon la indossò e si sentì un po’ più tranquilla. Anche se la giacca era talmente corta che arrivava a coprirla a stento tutto il culo. In più era anche stretta così che non riusciva ad allacciare tutti i bottoni e anche il suo seno era abbastanza in mostra. Sharon avrebbe voluto piangere ma un nuovo colpo di clacson la riportò alla realtà. Se non voleva essere restare a piedi doveva uscire così. Preso ancora il coraggio a due mani usci dalla stanza (per fortuna in corridoio non c’era più nessuno) e scese con l’ascensore nella hall e da qui usci verso il pullman sotto lo sguardo estasiato del ragazzo della reception. Arrivata al pullman si becco un cazziatone dall’autista per il suo ritardo al quale provò a giustificarsi con la storia della valigia ma poi si rese conto che dopo avrebbe dovuto ammettere di essere nuda sotto la giacca e preferiva lasciare l’autista nel dubbio. Come salì sul pullman fu accolta da un lungo applauso e da fischi di ammirazione. Man mano che camminava lungo il corridoio per raggiungere il suo posto i ragazzi della squadra la guardavano e si davano di gomito sorridendo. Sharon aveva l’impressione che quanto successo fosse già di dominio pubblico quindi la sua vergogna raggiunse livelli storici.
Andrea era comodamente seduto che l’aspettava.
A: finalmente, pensavo non arrivassi più.
S: sei uno stronzo! Mi hai rubato i vestiti, non trovavo nulla da mettermi e mi è toccato uscire mezza nuda, come una troia!
A: del resto è quello che sei! E poi mi sbaglierò ma immagino che la cosa ti abbia eccitata e anche parecchio vero?
S: vaffanculo!!!
Andrea la prese allora per un braccio e la sbatte sul seggiolino verso il finestrino. Come Sharon tocco il seggiolino le mise una mano in mezzo alle gambe trovano la sua figa un lago a dimostrazione che malgrado tutto quell’esperienza l’aveva eccitata davvero.
A: lo sapevo! Vuoi fare la santarellina ma sei una troia! Quindi non azzardarti mai più ad alzare la voce con me se non vuoi che tutti sappiano quello che hai fatto.
S: scusa.
A: bene così va meglio. Ti meriteresti di essere sputtanata ma siccome sono di parola abbi fede e vedrai che arriverai a casa tranquilla.
Dopo il litigio Sharon era di malumore, ce l’aveva con Andrea per come la trattava ma ce l’aveva anche con se stessa perché quello che le aveva detto era vero, a fare quella traversata si era eccitata.
Durante il viaggio Andrea pretese che Sharon tenesse le gambe divaricate e si lasciasse masturbare. Sharon aveva paura che tutti se ne accorgessero ma Andrea questa volta non fece lo stronzo e si ‘limitò’ a masturbarla. Solo quando finalmente Sharon venne con un urletto qualche testa si girò dai sedili davanti. Ma anche se avevano capito non dissero niente. A metà tragitto si fermarono ad un autogrill e prima di scendere Andrea le passo una borsina con dentro i suoi abiti e l’intimo affinché si potesse cambiare ed arrivare a casa come promesso in condizioni accettabili.
Rimasta sola sul pullman Sharon poté spogliarsi nuda (per farlo in realtà le bastò togliere la giacchetta di pelle) e rivestirsi. La sua figa era ancora un lago.
Mentre si vestiva ancora una volta si trovò davanti Luigi. Per la seconda volta quel giorno gli si era materializzato davanti come un fantasma cogliendola nuda o quasi.
L: ciao Sharon.
S: oddio!! Ah ciao Luigi.
L (avvicinandosi): lo sai che sei veramente bella e a quanto ho visto anche ‘ diciamo aperta.
S: che cosa vuoi?
L: la mia parte per il mio silenzio. Per oggi mi accontento di un pompino, per il resto ci saranno altre occasioni.
S: no! Ma che cazzo credi che sia una puttana?
L: esattamente! Quindi se non vuoi che tutti sappiano cos’hai fatto datti da fare e fammi un pompino degno di nota se no giuro che come arriviamo racconto tutto a Thomas.
S: non farlo ti prego.
L: allora succhiamelo.
Luigi sfoderò la sua anguilla. Era ancora più grossa di come Sharon se la ricordava. Non aveva mai visto un cazzo così. Faceva fin paura. Capiva di essere in trappola e non avere alternative e poi in fondo in fondo l’idea di succhiare un cazzo così non le dispiaceva. Ormai stentava a riconoscersi. Il cambiamento in lei era repentino e la figa comandava sul cervello.
Un po’ rassegnata e un po’ vogliosa Sharon accolse quell’anguilla in bocca. Ci stava a stento tanto era grossa e man mano che la succhiava aumentava di dimensioni. Sembrava impossibile che fosse così, quasi disumano. Sharon leccava e succhiava fra gli incitamenti di Luigi. Accortosi però che ormai il tempo scarseggiava e gli altri sarebbero ritornati da un momento all’altro decise di cambiare tattica. Con una mano le fermò la testa e cominciò a scoparla in bocca. Sharon si sentiva violata e ad ogni affondo rischiava un conato di vomito tanto quella bestia le entrava in gola. Un sacco di saliva le usciva dalla bocca finché non lo sentì irrigidirsi e capì che stava per venire. Provò a toglierlo di bocca ma la presa di Luigi era troppo forte. Con un rantolo le scaricò in bocca un quantitativo mai visto di sborra che Sharon fu costretta ad ingoiare. Mai in vita sua ne aveva vista tanta in una volta sola. Fu quasi un bene che Luigi decise di sborrarle in bocca altrimenti le avrebbe sicuramente impiastricciato tutti i vestiti che si era appena messa e con i quali doveva tornare a casa.
Il vociare dei primi ragazzi in avvicinamento li riportò alla realtà. Sharon ripulì il cazzo di Luigi che se lo rimise dentro e andò a sedersi. Sharon finì rapidamente la sua vestizione e fece altrettanto.
Il resto del viaggio non regalò ulteriori esperienze e Sharon poté tornarsene a casa tranquilla e gettarsi fra le braccia del suo Thomas che l’attendeva e che le diede un lungo bacio con la lingua ignaro del fatto che il sapore che sentiva nella bocca della sua ragazza era quello dello sperma di un altro.
I giorni seguenti tutto sembrava essere tornato alla normalità, Sharon andava a scuola, usciva con Thomas e si recava agli allenamenti per provare le nuove coreografie.
L’unica cosa ‘diversa’ era l’atteggiamento delle altre ragazze nei suoi confronti. Anche se non ne avevano la certezza sospettavano che in albergo fosse successo qualcosa e il suo abbigliamento quando era salita in pullman aveva alimentato ancor di più questi dubbi. Sempre più spesso Sharon coglieva sguardi strani e battutine fattele dalle altre ragazze finché un giorno esasperata da questo clima litigò pesantemente con le altre nello spogliatoio. Finalmente tutti i mal di pancia uscirono fuori. Le altre la accusarono di essere una troietta che si faceva scopare da Andrea. Sharon fra le lacrime negava con forza tutte le accuse e fu solo grazie all’intervento di Sara che prese le sue difese dicendo di essere stata presente in camera e che non era successo nulla di strano che le altre smisero di prendersela con Sharon. Ma nonostante si fidassero di Sara il dubbio era ancora presente.
Una mattina la classe di Sharon fu portata nell’aula multimedia dal prof di italiano per vedere un film relativo a una parte del programma. L’aula era fatta a gradoni, tipo le aule universitarie. Quando la classe di Sharon entrò, i ragazzi si resero conto che la visione del film non era riservata solo a loro ma che c’era anche un’altra classe della quale facevano parte due membri della squadra. L’altra classe aveva già occupato i posti in ordine sparso e così alla classe di Sharon non restò che occupare quelli rimasti liberi. Mentre Sharon cercava un posto un po’ nascosto dove potersi sedere e cazzeggiare senza dare troppo nell’occhio vide Luca e Paolo che la salutavano dall’angolo in alto a sinistra dell’ultima fila invitandola a sedersi in mezzo a loro dove c’era un posto libero. Sharon ne fu ben lieta perché era il posto più nascosto dove avrebbe potuto finire i compiti di mate dell’ora successiva senza che il prof la vedesse. Poi volendo poteva anche chiacchierare un po’ coi due ragazzi.
Dopo una breve introduzione del prof finalmente si spensero le luci e cominciò la visione. Sharon stava per tirare fuori i suoi appunti e mettersi a fare mate quando i ragazzi bisbigliando per non farsi sentire cominciarono a chiacchierare con lei.
A Sharon non dispiaceva la cosa, in fondo erano due bei ragazzi e che le stavano anche simpatici. Così sperando che la prof di mate non chiedesse proprio a lei di farle vedere i compiti accantonò l’idea e si dedico alle chiacchiere.
Inizialmente parlarono del più e del meno, del rugby e della scuola ma poco alla volta il discorso si spostò sulla sfera personale e sul sesso. I ragazzi chiesero a Sharon come andava con Thomas, se era un bravo amante e la soddisfava. Sharon un po’ imbarazzata ma col sorriso sulle labbra provò a sviare il discorso dicendo ai ragazzi che non era il caso che raccontasse loro certe cose. Ma alla fine furono talmente insistenti ce si lasciò andare a qualche confessione sul fatto che con Thomas non era più come prima, che da quando era diventata una ragazza pon pon il loro rapporto si era raffreddato e anche il sesso meno frequente. I ragazzi annuivano compiaciuti alle risposte e finalmente fecero calare l’asso affermando che allora adesso finalmente capivano il perché si facesse scopare da Andrea. Sharon impallidì a quelle parole e cominciò a negare con forza. Paolo però le disse di non preoccuparsi che sapevano tutto ma non avrebbero detto nulla. In cambio però si aspettavano che lei fosse un po’ carina anche con loro. Sharon non sapeva che fare, si sentiva in trappola e non sapeva come uscirne. Quando Luca le prese una mano poggiandosela sul pacco la ritrasse velocemente dicendogli CHE FAI! Ma l’intervento della voce del prof che dall’oscurità dei posti davanti gridò SILENZIO LAGGIU’ IN FONDO le fece ricordare dov’era e che una scenata sarebbe stata la cosa peggiore che le poteva succedere. I ragazzi ripartirono alla carica ognuno dei due le presa una mano portandosela sui rispettivi pacchi già visibilmente ingrossati. Con l’altra mano libera cominciarono a carezzarle le gambe dicendole: sii carina e vedrai che ci divertiremo e nessuno saprà nulla. Sharon cominciava a capitolare, il caldo che si irradiava dal suo basso ventre le diceva che si stava inequivocabilmente eccitando per quella situazione sotto le carezze dei due maialoni. Pian piano le sue mani cominciarono a muoversi carezzando quei due pali da sopra i pantaloni e le sue gambe cominciarono ad allargarsi favorendo quelle carezze che da sopra i suoi immancabili collant si stavano avvicinando sempre più al centro del piacere. Le mani salivano e salivano sempre più. Quando si ritrovarono entrambe all’altezza della sua figa a carezzarle il clitoride e le grandi labbra Sharon perse ogni ritegno. Con studiata lentezza aprì le patte di entrambi i ragazzi estraendone i due bastoni. Cominci quindi a prodigarsi in una masturbazione che prima fu lenta ma pian piano aumentava d’intensità così come le mani dei ragazzi che dopo essersi aperte un varco nel tessuto dei collant avevano scostato le mutandine arrivando a diretto contatto con la sua figa pelosa trovandola già umida e vogliosa. L’ultimo accenno di ritegno venne meno quando entrambi i ragazzi le infilarono un dito nella figa alternandosi in un doppio ditalino. Non fosse stato per il volume del film sarebbe stato possibile sentire l’inconfondibile sciacquettio dei suoi umori che colavano dalla sua figa in calore. Ormai prossima al piacere Sharon si stupì di se stessa dicendo ai ragazzi: si fatemi godere, sono la vostra troia, sborratemi in mano, fatemi sentire la vostra cremina calda. I ragazzi che erano anch’essi molto eccitati anche perché stava succedendo tutto oltre ogni loro più rosea previsione non se lo fecero ripetere due volte e scaricarono nelle mani di Sharon l’abbondante contenuto di sborra presente nelle loro palle. Come i primi schizzi caldi le arrivarono in mano anche Sharon venne copiosamente. I ragazzi tolte le dita dalla sua figa gliele misero davanti alla bocca per farsele ripulire cosa che Sharon fece, ancora una volta stupendo anche se stesse, con naturalezza. Alternava quelle due dita nella sua bocca come se fossero due cazzetti, li stava proprio spampinando, e le piaceva, sapevano di lei. Terminata l’operazione entrambi i ragazzi le diedero un bacio in bocca dopodiché la fecero passare per lasciarla andare in bagno a ripulirsi le mani impiastrate di sborra. Il continuo della lezione fu tranquillo e non successe nient’altro se non che Sharon continuava a chiedersi che cosa le stesse succedendo.

Che ormai fosse in atto in lei un lento ma inesorabile cambiamento Sharon lo sperimentò anche una sera che aveva deciso di andare al cinema con Sara. Le due ragazze si sedettero in fondo alla sala semi vuota in attesa dell’inizio della proiezione. Un attimo prima dell’inizio ecco che si materializzarono dal nulla Andrea e Luigi che andarono a sedersi a fianco alle ragazze. Sharon fu molto sorpresa nel vedere i due ragazzi e non si accorse che invece Sara non sembrava per nulla stupita ma anzi aveva un sorriso complice e malizioso. Andrea e Luigi baciarono subito le ragazze sulle guance per salutarle ma siccome Sharon era in mezzo fra loro e Sara quando fu il momento di baciare quest’ultima la sovrastarono col fisico approfittando entrambi per strusciarsi sulle tette di Sharon che non si scostò minimamente ma anzi sorrise soddisfatta.
Appena cominciato il film le mani di Andrea partirono come dei tentacoli a carezzare Sharon. Ovviamente lei si vergognava perché si trovavano sempre in pubblico e aveva paura che qualcuno potesse vederli quindi ogni volta gli allontanava le mani anche se con sempre meno convinzione. Quando però Andrea cominciò a baciarla sul collo e a mordicchiarle l’orecchio ogni sua speranza di respingerlo si affievolì e le mani non incontrando più ostacoli cominciarono a carezzarle il seno e le gambe. I baci di Andrea dal collo e l’orecchio si spostarono alla bocca e in breve tempo i due si misero a limonare come due fidanzatini. Le mani di Andrea durante il bacio si spostarono sotto la maglietta e sotto la gonna carezzandole direttamente tette e figa da sopra la biancheria intima. Andrea la girò leggermente verso di lui per riuscire a baciarla e palparla meglio. In tal modo la minigonna indossata da Sharon risalì scoprendole il culo quasi per intero. Ad un certo punto Sharon sentì un’altra mano carezzarle le chiappe e un altro paio di labbra baciarle il collo. Rimase un attimo immobilizzata in quanto da quella parte, alla sua destra, avrebbe dovuto essere seduta Sara e non si aspettava di certo una cosa del genere. Solo quando sentì nell’orecchio la voce di Luigi che mentre la leccava le diceva: sono io non temere, si rilassò un attimo abbandonandosi a quella doppia dose di baci e carezze ormai consapevole che quei due maiali tra poco le avrebbero fatto sperimentare una nuova esperienza erotica. Il solo pensiero bastò a farla bagnare come una fontana.
Restava solo da capire che fine avesse fatto Sara. Sharon aprì un attimo gli occhi e la cercò con lo sguardo ma non la vide. A quel punto però Andrea le aveva sollevato la maglietta e dopo averlo fatto uscire da una coppa del reggiseno le stava letteralmente mordicchiando un capezzolo e a quel punto Sharon smise di chiedersi dov’era la sua amica abbandonandosi alle sensazioni. Con le mani come aveva fatto qualche giorno prima in classe, si dedicò alla masturbazione di quei due splendidi cazzi. Quello di Luigi era veramente incredibile. Faceva fatica a circondarne la circonferenza con le mani e diventava sempre più grosso. L’immagine della proboscide dell’elefante che le venne in mente rendeva sicuramente l’idea. Staccatosi dal suo capezzolo Andrea la fece quasi sdraiare. Per fortuna le poltrone del cinema erano ancora di quelle vecchie con i braccioli rialzabili. Sharon adesso aveva la testa sulla pancia di Andrea e il sedere contro l’altro bracciolo dall’altra parte. Aveva mollato temporaneamente il cazzo di Luigi. Sapeva benissimo perché Andrea l’aveva fatta mettere così e senza che le dovesse dire nulla gli prese in bocca il cazzo cominciando un fantastico pompino. Luigi che a sua volta non voleva restare a bocca asciutta pur sapendo che il capitano aveva la priorità, sollevo l’altro bracciolo per essere a portata di mano del culo di Sharon. Le sollevò la gonna scoprendolo completamente dopodiché come ormai d’abitudine le strappò i collant giusto in mezzo per poterle raggiungere la figa direttamente. Non contento le strappò anche il perizoma proprio all’ingresso della figa. Ormai non ne restavano che due pezzi di stoffa penzolanti. Avuta strada libera cominciò una lenta masturbazione che in breve portò Sharon sull’orlo del piacere, tanto che staccatasi un momento dal cazzo del capitano guardò Luigi negli occhi dicendogli: ti prego mettimelo dentro, fammi godere.
Luigi guardò Andrea e ottenuto da questi il consenso con un cenno del capo infilò il suo cazzo disumano nella figa di Sharon che si lasciò andare ad un sospiro di godimento. Solo la presenza di un altro cazzo nella sua bocca impedì che potesse urlare di piacere. Luigi non poteva pomparla eccessivamente per non dare nell’occhio e attirare l’attenzione degli ignari altri spettatori alcune file più avanti ma, il suo cazzo era talmente grosso e duro che bastava e avanzava. Sharon era piena come mai lo era stata in vita sua e anche senza essere stantuffata con forza ebbe il suo primo orgasmo. I due ragazzi già eccitati dal sesso e dal luogo sentendola così calda e così troia raggiunsero a loro volta il culmine. Se Andrea come ormai d’abitudine le scaricò la sua sborra in bocca senza che Sharon ne perdesse neanche una goccia, Luigi come ulteriore gesto di sottomissione le sborrò, dopo averlo estratto, sulla figa e sui collant, spalmando il tutto bene a modo e impiastricciandole la folta peluria nera e i collant color carne in modo che l’odore di sesso rimanesse ben presente e testimonianza di quanto successo. A dimostrazione dell’importanza della componente psicologica questo ulteriore step di troiaggine portò Sharon ad un ulteriore e squassante orgasmo. Un attimo prima che le luci si riaccendessero e finisse il primo tempo i ragazzi si ricomposero. Non appena si accesero le luci ecco che tornò anche Sara: scusate ma sono dovuta andare un attimo in bagno. Com’è stato il primo tempo?
L: appagante.
A: oserei dire pieno ed eccitante ed anche trasgressivo.
Sara (sorridendo): strano perché mi avevano detto che era un po’ un pacco.
A: si ‘ doppio. Ahahah
Sharon imbarazzatissima da tutte quelle battute a doppio senso non disse niente chiedendosi anzi quanto sapesse l’amica e fino a quando avrebbe continuato a coprirla.
Effettivamente il film non era un granché e complice anche le forti emozioni provate e l’appagamento post orgasmico dopo pochi minuti del secondo tempo Sharon si assopì. Fu svegliata da uno scrollone. Era Sara che la scuoteva per svegliarla. Il film era finito, si erano accese le luci, il pubblico stava uscendo e dei due ragazzi non c’era più traccia. Sharon si alzò e tornò verso casa con l’amica del cuore dove finalmente poté farsi una doccia e levarsi di dosso l’odore della sborra e del sesso.
La settimana seguente Andrea non partecipò agli allenamenti per colpa di una piccola influenza e così fu Luigi a ‘dedicarsi’ a Sharon. Ogni occasione era buona durante le sessioni di lavoro per avvicinarsi a lei e palpeggiarla di nascosto con la scusa di insegnarle delle nuove coreografie. A Sharon tutte quelle attenzioni facevano decisamente piacere e ormai si era calata nella parte della concubina dei due maialoni e la cosa se da una parte le provocava vergogna e un senso di ingiustizia nei confronti di Thomas, dall’altro le provocava un costante senso di eccitazione e più di una volta mentre faceva l’amore col fidanzato si immaginava di essere posseduta dal capitano e dal cazzo mostruoso di Luigi. Una volta addirittura, durante le lezioni, fu costretta ad uscire e ad andare in bagno a masturbarsi furiosamente perché ripensando alla serata al cinema si era terribilmente eccitata.
Luigi ovviamente era ben felice del fatto che ormai Sharon non lo respingesse e ne approfittava sempre più spesso. Una volta le posizionò dietro e mentre lei effettuava un balletto ne approfittò per strusciarsi contro la ragazza e farle sentire la sua proboscide in tutta la sua maestosità.
Un’altra volta terminato l’allenamento fece rimanere Sharon più a lungo mentre tutti gli altri andavano negli spogliatoi e riuscì a farsi fare una sega mentre limonavano come due adolescenti. Da bravo porco Luigi badò bene di scaricarle addosso un enorme quantitativo di sborra che imbrattò tutti i collant della povera ragazza che dovette stare ben attenta a non farsi beccare dalle altre mentre tornava negli spogliatoi per non dare adito ulteriormente alle voci che nonostante la sfuriata e la copertura di Sara continuavano imperterrite a circolare.
L’unica paura di Sharon era che quelle voci giungessero anche all’orecchio di Thomas, che già non vedeva di buon occhio che lei fosse una ragazza pon pon. Sharon voleva evitare ulteriori discussioni e litigi col suo ragazzo, ignaro di tutto. Thomas era cornuto e contento e voleva che tale rimanesse.
Sharon si godeva quindi il ruolo di preferita dei ragazzi e doveva ammettere che visto quanto l’avevano fatta godere e quanto le avevano insegnato dal punto di vista sessuale, la cosa le andava bene eccome.
Un giorno che i ragazzi avevano finito leggermente prima delle ragazze (la partita si avvicinava e l’allenamento di quel giorno era stato più leggero del solito) Sharon si ritrovò sola in campo a mettere via l’attrezzatura delle ragazze dopo che le altre erano schizzate a fare la doccia. Terminate le incombenze anche Sharon si diresse verso gli spogliatoi ma complice il fatto che era sovrappensiero non si accorse di aver sbagliato la porta. Anziché in quello delle ragazze dove c’erano le sue compagne entrò in quello dei maschi. Si ritrovò così davanti a Luigi e Oliver (il pilone della squadra) che erano gli ultimi ritardatari ed erano ancora nello spogliatoio.
Oliver era in mutande mentre Luigi era nudo e anche a riposo il suo cazzo era una cosa incredibile. Sharon si scusò immediatamente per l’errore e fece per uscire ma forse tardando un attimo di troppo. Luigi infatti colse subito la palla al balzo: no ferma Shary. Vieni qui un attimo.
S: dai mi vergogno, sei nudo.
L: che vuoi che sia! Niente che tu non abbia già visto. E già che sei qui ne approfitto per dirti una cosa. Poi tanto Oliver ha praticamente finito e sta uscendo vero?
O: certo, si scusami Luigi, mi vesto subito e me ne vado.
Il povero ragazzo si vestì in tutta fretta ed uscì dallo spogliatoio lasciando Sharon e Luigi da soli. Mentre le passava accanto non poté però fare a meno di guardare la ragazza con occhi languidi ed un pizzico d’invidia per l’amico. Sapeva benissimo infatti come sarebbe finita quella chiacchierata. Per tutto il tempo che Oliver aveva impiegato a vestirsi Sharon era rimasta in silenzio con lo sguardo catalizzato dalla sua proboscide.
Come Oliver uscì richiudendosi la porta alle spalle luigi si avvicinò a Sharon, le prese la mano e se la posò sul cazzo che cominciava a dare segni di risveglio. Sharon voleva protestare ma la sua volontà mentre stringeva quell’anguilla fra le mani si era come allungata e l’unica cosa che ora voleva era potersi gustare di nuovo quell’impressionante bastone di carne. Usando il suo cazzo come una corda Luigi portò Sharon verso la panca dello spogliatoio, dove la fece sedere e le ordinò perentoriamente: succhia!
A quel punto Sharon non desiderava altro e avvicinò la sua bocca alla cappella che stava assumendo dimensioni sovrumane. Dapprima la baciò, poi cominciò a darvi dei leggeri colpi di lingua finché il cazzo non fu completamente in tiro in tutto il suo splendore. A quel punto finalmente e con grande sforzo lo fece entrare per quanto possibile in bocca cominciando a succhiarlo.
L: Dio come lo succhi bene, sei una vera dea del pompino.
S era lusingata da quei volgari apprezzamenti che la facevano eccitare sempre più ma con la bocca piena replicò con un incomprensibile: mmm mmmm.
Dopo un po’ Luigi cominciò direttamente a scoparla in bocca. Le infilava quel coso sempre più in profondità tanto che a Sharon mancava quasi il respiro.
La sua saliva fuoriusciva copiosa dalla sua bocca piena in maniera quasi innaturale e serviva a lubrificare ulteriormente il cazzo di Luigi.
Il ragazzo si eccitò ulteriormente alla vista di Sharon così remissiva e disponibile e mentre aumentava il ritmo le ordinò: toccati! Dai che veniamo insieme!
Sharon ormai era un automa nelle mani del vice capitano ed acconsentì anche a quel nuovo ordine cominciando a toccarsi. Inizialmente lo fece da sopra gli immancabili collant ma poi presa dal desiderio infilò una mano dentro gli stessi e dentro le mutandine a diretto contatto con la sua micina pelosa che cominciava già a bagnarsi abbondantemente.
Tutte queste situazioni intriganti ed altamente erotiche, queste costrizioni sessuali a cui era ‘costretta’ la stavano facendo vivere in un costante stato di eccitazione sessuale che doveva soddisfare a tutti i costi.
Resasi conto che ormai Luigi era al culmine e non avrebbe resistito ancora a lungo accelerò il ritmo masturbandosi furiosamente la figa con due dita mentre con il pollice si massaggiava il clitoride. Se ne venne con un urlo soffocato data la presenza del cazzo in bocca, cazzo che sentendola venire raggiunse il punto di non ritorno. Luigi glielo sfilò dalla bocca e le inondò il viso con una sborrata monumentale. Sharon non credeva possibile che un uomo solo ne facesse così tanta.
Aveva tutto il viso imbrattato di sperma e non poteva certo tornare nello spogliatoio delle ragazze in quelle condizioni. Si diede una rapida ripulita con un fazzolettino di carta e senza che né lei né Luigi dicessero niente (ormai non c’era più nulla da dire) fece per uscire sperando di non incontrare nessuno in corridoio e di trovare lo spogliatoio ormai vuoto.
Come fece due passi nel corridoio sentì però la familiare voce di Sara: hey Shary ma che fai?
S in visibile imbarazzo: ehm ‘ veramente ero andata un attimo a parlare con Luigi per una coreografia.
Sara che nel frattempo le si era avvicinata, la guardò sorridendo e disse: certo e immagino che questo sia gel vero? (con un dito le passo fra i capelli e ne tolse uno schizzo biancastro).
S: ‘
Sara: lo uso spessissimo anch’io e detto questo leccò avidamente il dito ripulendolo dal contenuto dopodiché si avvicinò a Sharon, le diede un bacio sulla guancia lasciandola con un Ciao, a domani.
Sharon era imbarazzatissima. Ancora una volta la sua migliore amica l’aveva scoperta e coperta. Ne era felice perché significava che era davvero una sua Amica ma si rendeva conto che doveva stare attenta onde evitare che altri la scoprissero e sputtanassero.
Fortunatamente quando entrò nello spogliatoio lo trovo deserto, le altre avevano già terminato e se ne erano già andate. Poté quindi lavarsi con calma, badando bene a ripulirsi a modo, rivestirsi e ritornare a casa dove qualche ora più tardi l’avrebbe raggiunta Thomas.

Il lunedi successivo Andrea riprese il suo posto agli allenamenti avendo smaltito l’attacco influenzale. Sharon quando lo vide ne fu felice e gli andò incontro sorridente per sapere come stava. Ma vedendola arrivare Andrea si girò dall’altra parte allontanandosi e raggiungendo gli altri compagni per una seduta di allenamento che sarebbe risultata particolarmente intensa. Sharon non vi diede peso più di tanto pensando non l’avesse vista e seppur a malincuore cominciò a provare le nuove coreografie.
Durante l’allenamento si accorse che qualcosa non andava. Andrea continuava a strillare come un pazzo, sembrava ce l’avesse col mondo intero e i compagni cominciavano a lamentarsi per la durezza dell’allenamento di quel giorno.
Durante una delle rare pause Sharon ne approfittò per avvicinarsi ad Andrea e salutarlo: ciao.
A: che cazzo vuoi?
S: oh buongiorno eh? Cos’hai mangiato oggi pane e simpatia?
A: no, pane e sborra come le troie come te.
S: sei proprio uno stronzo! Vaffanculo!
Sharon stava per andarsene ma Andrea la strattono per un braccio, riavvicinandola a sé le diede uno schiaffo dicendole: brutta puttana, come ti permetti di parlarmi così?!
In quel momento tutto il mondo sembrava essersi fermato. Non si sentiva volare una mosca. Tutti sembravano osservare i due ragazzi per capire cosa stava succedendo.
Sharon estremamente ferita più nell’orgoglio per il gesto che non per l’effettivo dolore provato scappò negli spogliatoi con le lacrime agli occhi.
Dopo un attimo di esitazione Andrea urlò ai presenti: bè non avete niente da fare di meglio che non stare lì imbambolati a guardare?! Forza riprendete gli allenamenti!
Terminato di impartire gli ordini corse verso gli spogliatoio per raggiungere e Sharon e per scusarsi conscio di aver decisamente esagerato.
Provò a cercarla nello spogliatoio delle ragazze ma non la trovò. Mentre sconsolato stava per tornare al campo, passando di fianco alla porta dell’infermeria sentì dei singhiozzi. Entrando trovò la ragazza rannicchiata sul lettino dell’infermeria che piangeva. Si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò a Sharon: Shary?!
S: vai via!
A: ti prego Shary, scusami. Non volevo fare quello che ho fatto. è solo che Luigi mi ha raccontato di quello che è successo la settimana scorsa quando ero malato ‘ bè io mi sono ‘ ingelosito.
S: davvero?
A: si davvero. Non credevo ma sapere che facevi sesso con lui senza di me mi ha fatto ingelosire. Tu mi piaci Shary.
S: sei proprio uno stronzo ma mi piaci anche tu.
Andrea le si avvicinò e per la prima volta si lasciò andare ad un gesto carino nei confronti della ragazza abbracciandola e baciandola dolcemente sulle labbra mentre con le dita le asciugava le lacrime. I due ragazzi rimasero un attimo a fissarsi poi scoccò come la scintilla. Il bacio da dolce divenne selvaggio e le mani cominciarono a vagare libere sui corpi. Nel giro di pochissimi secondi si spogliarono vicendevolmente trovandosi completamente nudi. Andrea fece sdraiare Sharon sul lettino e vi si sdraiò sopra a sua volta nella posizione del 69. Entrambi sapevano benissimo cosa fare e cominciarono a leccare e succhiare. Andrea alla sua lingua aggiunse due dita. Con le dita masturbava la figa di Sharon mentre con la lingua le dava delle rapide leccate sul clitoride. La figa di Sharon era ormai un lago di umori e la ragazza mugolava senza ritegno. Per fortuna i suoi versi erano in parte attenuati da cazzo di Andrea profondamente ficcato nella sua bocca e che lei succhiava come una dannata.
S: oddio mi fai godere, si vengoooooo.
A: dai, fammi assaggiare il tuo nettare.
S: ah si, sto sbrodolando come una vacca.
A: si! Sei la mia vacca! Dimmelo!
S: oh si sono la tua vacca! Sono solo tua.
A: e d’ora in poi farai tutto quello che ti dico?
S: si ma ti prego, non smettere, voglio godere ancora.
A quelle parole Andrea aggiunse un terzo dito accelerando il ritmo della masturbazione. Lo sciacquettio della figa di Sharon era incredibile. Stava veramente godendo come una pazza. Un nuovo orgasmo la raggiunse facendola colare ulteriormente. Anche Andrea ormai era al limite. Il pompino di Sharon aveva raggiunto un ritmo selvaggio e vederla godere così l’aveva eccitato a tal punto che non riuscì più a trattenersi scaricando nella bocca della ragazza tutta la sborra che aveva accumulato. Fu una sborrata talmente copiosa che Sharon non riuscì a tenerla tutta in bocca e un po’ le colò fuori.
I ragazzi si stavano riprendendo ed erano sdraiati baciandosi dolcemente quando sentirono bussare alla parta dell’infermeria.
Permesso. Purtroppo non avevano chiuso a chiave nella foga della scopata. Ma per fortuna era Sara.
Ero scesa a controllare se andava tutto bene ‘. E direi proprio di si. Ma adesso è meglio se vi rivestite e tornate in campo. Gli altri si stanno insospettendo. E detto questo uscì richiudendo la porta. Andrea e Sharon si rivestirono completamente e tornarono in campo per finire l’allenamento, di nuovo amici e di nuovo amanti e forse anche qualcosa di più.
Erano passati alcuni giorni dalla litigata e riappacificazione fra Sharon e Andrea e le cose sembravano normali. Sharon stava sempre con Thomas, lo amava, ma non perdeva occasione di aumentare la sua dose di cazzo con il capitano e saltuariamente anche con Andrea e Luigi in coppia.
Sharon si rendeva conto di essere diventata una piccola ninfomane ma continuava a ripetere a se stessa che in fondo si stava solo divertendo e non toglieva nulla a Thomas, anzi semmai era questo che preso dalla sua passione per il calcio e la play station molto spesso anteponeva i suo hobbies ad un po’ di sano sesso con Sharon. Lei semplicemente aveva trovato un modo alternativo di soddisfare le sue voglie.
A turbare lo status quo fu la decisione da parte di Andrea di organizzare una cena all’indomani di un’importante vittoria. La cosa di per se non era strana. Lo era invece la volontà da parte di Andrea che non solo le ragazze vi partecipassero con la divisa da majorette ma che Sharon lo facesse senza indossare le mutandine sotto i collant. Sharon provò ad opporsi ma come sempre l’ascendente che Andrea aveva su di lei la convinse. Ovviamente ci riuscì mentre Andrea la stava pompando alla pecorina e in preda all’eccitazione e al godimento del momento accettò. Il vero problema fu che sempre nella foga del momento Sharon accettò anche di invitare Thomas ad unirsi a loro.
Il giorno dopo quella nefasta concessione provò in tutti i modi a ritrattare perché aveva paura che Thomas si accorgesse di tutto ma Andrea fu irremovibile e a Sharon non restò altro da fare che invitare anche il suo ragazzo alla cena sperando che tutto andasse per il meglio.
Per correre meno rischi Sharon decise di andare alla cena in macchina con Sara convincendo il suo Thomas a raggiungerla direttamente al ristorante.
Quando Thomas arrivò al ristorante gli altri avevano già preso posto. Sharon si trovava seduta fra Andrea e Luigi con Sara seduta di fronte a lei. A Thomas non restò che prendere posto a fianco di Sara, quasi di fronte a Sharon ma comunque con la tavolata a separarli e nasconderli.
Come si sedette Andrea infilò una mano in mezzo alle gambe di Sharon andando a solleticarle direttamente il clitoride mentre si mise a parlare con Thomas. Sharon era rossa di vergogna ma anche eccitatissima. Il rischio amplificava il piacere. Più di una volta dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di mugolare.
Andrea intanto scherzava Thomas a sua insaputa: Certo che voi calciatori siete bravissimi coi piedi mentre noi rugbisti invece siamo più bravi con le mani. E mentre lo diceva infilò un dito nella figa di Sharon ormai abbondantemente bagnata portandola sull’orlo dell’orgasmo.
Quando alla mano di Andrea che la ravanava fra le gambe si aggiunse anche quella di Luigi per Sharon fu impossibile resistere e se ne venne con un gridolino che fu avvertito chiaramente da tutti i commensali che si guardarono fra di loro, chi sorridendo come gli altri giocatori, chi con sguardo disgustato e accusatorio come le altre ragazze pon pon.
Thomas invece che non capiva il reale motivo chiese preoccupato a Sharon cosa fosse successo e questa lo tranquillizzò con la scusa di aver visto un ragno e di essersi spaventata.
Anche in questo caso il ragazzo se la bevve e Sharon evitò di essere scoperta.
La cena proseguì fra doppi sensi e masturbazioni clandestine. Al momento di pagare mentre i ragazzi erano in fila in cassa Sharon si trovò in mezzo fra Thomas davanti a lei e Andrea dietro. Il capitano da vero bastardo approfittando della posizione vantaggiosa carezzò spudoratamente il culo a Sharon sollevandole la gonna. Sharon non poteva fare nulla onde evitare che Thomas se ne accorgesse e dovette subire anche l’umiliazione di essere vista dal cameriere che sorrise e sussurrò un che troia vedendosi la scena.
Passata anche questa prova Sharon fu finalmente libera di tornarsene a casa con Thomas il quale ovviamente geloso per la divisa indossata dalla ragazza e per essere stato un po’ trascurato nel corso della serata manifestò nuovamente tutta la sua gelosia. Quando Sharon sembrava essere riuscita nell’intento di calmarlo Thomas allungo una mano in mezzo alle gambe di Sharon scoprendo che questa non indossava le mutandine. A quel punto la sua rabbia esplose e cominciò ad offenderla chiamandola troia, puttana, zoccola. Sharon scoppiò a piangere e gli disse (mentendo) che l’aveva fatto solo per lui e per il loro post cena ma Thomas questa volta non si rabbonì e decise di riaccompagnarla a casa mandando a monte la notte si sesso che entrambi si attendevano.

Passavano i giorni e i due fidanzatini continuavano ad essere in crisi. Nessuno dei due voleva fare il primo passo per riappacificarsi, entrambi pretendevano delle scuse dall’altro e così era ormai quasi una settimana che non si sentivano e si ignoravano a scuola.
Quel week end era in programma la partita di ritorno contro la squadra di Gennaro che avrebbe stabilito senza dubbio quale era la squadra che con tutta probabilità avrebbe vinto il campionato.
C’era da vendicare la sconfitta dell’andata, la posta in palio era alta e quindi anche le ragazze pon pon dovevano dare il meglio di loro stesse per sostenere la squadra.
Gli allenamenti e le nuove coreografie servirono a Sharon per tenersi occupata e non pensare alla crisi del suo rapporto con Thomas.
Il giorno della partita i ragazzi erano carichi a molla. Andrea era stranamente nervoso. Lui solitamente così freddo e distaccato era teso come una corda di violino, pronto a scattare per qualunque cosa. Sharon era indecisa se andare a dirgli qualcosa o meno ma quando stava per avvicinarsi al capitano le si materializzò davanti Gennaro, il capitano dell’altra squadra che all’andata aveva ‘usufruito’ delle sue grazie avendo vinto la scommessa con Andrea. Ciao Sharon le disse il ragazzo. S: ciao. G: è un piacere rivederti sai? Sono mesi che ti sogno e non vedo l’ora di rivincere questa partita per potermi concedere il bis con te! A dopo bocconcino. E si allontanò non prima però di averle tastato sfacciatamente il culo.
Sharon fremeva di rabbia. Ancora una volta era diventata l’oggetto della scommessa di Andrea e Gennaro. Anche lui era solo uno stronzo come tutti gli altri. Voleva che fosse una troia, bene l’avrebbe accontentato. In un impeto di follia tornò nello spogliatoio e si tolse il perizoma restando solo in gonnellina e collant. Quel giorno le sue coreografie sarebbero state ancora più sexy e disinibite. Avrebbe fatto vedere ad Andrea che cosa sapeva fare e se lui la considerava solo un oggetto sessuale, bhè avrebbe avuto quello che voleva.
Durante tutta la partita Sharon si impegno al massimo affinché ogni coreografia fosse perfetta e non perdeva occasione per mostrare la sua carica sexy e il suo segreto ad entrambi i capitani nella speranza che servisse ad Andrea come carica aggiuntiva e a Gennaro come distrazione.
E invece funzionò proprio all’esatto contrario. Andrea, già nervoso di suo, consapevole di dover vincere a tutti i costi per il campionato, l’onore e Sharon, si fece distrarre dalla visione celestiale di Sharon e della sua peluria visibile sotto i collant senza lo schermo delle mutandine e finì per sbagliare un sacco di azioni compresa quella della vittoria dove perse palla proprio da Gennaro che si involò realizzando la meta decisiva per la partita e il campionato.
Tutto lo stadio era ammutolito. I loro beniamini avevano perso. I giocatori in campo erano abbattuti e a testa china. Ma i più abbattuti di tutti erano sicuramente Andrea e Sharon, gli unici consapevoli che quella sconfitta non si sarebbe esaurita solo sul campo. Sharon vide infatti Gennaro andare a dire qualcosa ad Andrea che lo allontanò in malo modo ma questi scendendo negli spogliatoi le si avvicinò e le disse: ti aspetto di sotto per godermi il mio meritatissimo premio.
Sharon avrebbe voluto ribellarsi, in fondo non era un oggetto ma in realtà a quelle semplici parole aveva sentito un fremito inequivocabile. La situazione la eccitava e avrebbe onorato il debito di Andrea.
Sharon attese che le due squadre fossero rientrate negli spogliatoi per le docce dopodiché raccolse nastri e il resto del materiale delle coreografie e lo ripose negli armadietti. Ultimati i suoi compiti sul campo scese anch’essa negli spogliatoi ma anziché andare in quello delle ragazze si mise ad aspettare davanti a quello della squadra ospite. Il primo ragazzo che uscì rimase un attimo fisso a guardarla ma lei gli disse prontamente: potresti cortesemente dire a Gennaro che lo sto aspettando qui fuori? Grazie. Il ragazzo un po’ strabiliato dalla cosa rientrò immediatamente nello spogliatoio a dare la notizia al suo capitano. Dopo pochi minuti riuscì e le disse: arriva subito e se ne andò verso il pullman che li avrebbe riportati in albergo.
Nel giro di qualche minuto alla spicciolata uscirono tutti i giocatori. Quando tutti se ne furono andati Gennaro comparve sulla porta e le disse: prego entra, siamo rimasti soli e abbiamo tutto il tempo. Ho detto agli altri di non aspettarmi per tornare in albergo. Detto questo la trascinò all’interno dello spogliatoio e le chiuse la porta alle spalle.
Non le diede il tempo di entrare e le fu addosso. Le strappò quasi di dosso la camicetta e il gonnellino lasciandola nuda con in soli collant addosso. La cinse da dietro e mentre con le mani le tastava le tette senza nessuna grazia con la lingua le leccava il collo. La sua erezione venne chiaramente avvertita da Sharon contro le sue natiche. Il tutto avveniva davanti allo specchio e Sharon poteva vedersi riflessa, nuda, indifesa, usata da quel bruto. Ma la cosa le piaceva. Eccome se le piaceva. Ormai non poteva più negarlo. Quelle situazioni la eccitavano da morire e in quel momento aveva solo voglia di cazzo, voglia di scopare e di godere.
Neanche il tempo di elaborare questi pensieri che già Gennaro l’aveva girata e fatta sedere sulla panchina dello spogliatoio. Ora la sua bocca era all’altezza giusta del cazzo di Gennaro. Non ci fu bisogno che le dicesse nulla. Allungò la mano e gli prese il cazzo. Gli diede un bacio sulla cappella già gonfia, poi con la lingua lo lecco in tutta la sua lunghezza e circonferenza e infine se lo mise in bocca. Alternava delle succhiate a dei colpi di lingua facendolo entrare sempre più in profondità finché non lo ebbe tutto in bocca. A quel punto cominciò un lento andirivieni per lubrificarla tutta a modo. Addirittura un paio di volte se lo tolse dalla bocca e vi fece colare sopra un po’ di saliva per poi riprendere col suo magistrale pompino. La cosa parve piacere particolarmente a Gennaro che le sorrise e le carezzò la testa.
Sharon si stava impegnando al massimo. Voleva essere porca al 100%, in quel momento l’unica cosa che le interessava era il sesso.
Dopo cinque minuti di quel trattamento Gennaro le sfilò il cazzo dalla bocca. Evidentemente non voleva godere subito ma prima voleva usufruire anche del resto. Sempre con Sharon seduta sulla panchina le poggiò il cazzo in mezzo alle tette mentre con le dita le titillava i capezzoli. Sharon capì al volo e mentre le mani del ragazzo la toccavano in un posto così sensibile, lei stringeva il cazzo fra le tette e ogni volta che la cappella compariva le dava un colpetto con la lingua. Gennaro gradiva molto anche quel trattamento e ancora una volta fu lui stesso ad interromperlo per non venire.
A quel punto era finalmente arrivato il momento di scopare la ragazza. La fece alzare dalla panchina e la fece mettere a pecorina. Si sputò sulla mano e la portò alla figa della ragazza ma si rese subito conto che era già abbondantemente lubrificata di suo naturalmente, senza bisogno di aiuti ‘esterni’. Gennaro non perse tempo e le infilò tutto il cazzo dentro in un sol colpo senza nessuna delicatezza strappandole un urletto. A quel punto cominciò a montarla selvaggiamente, con colpi sempre più forti e dei grugniti animaleschi. Ancora una volta si impossessò dei suoi capezzoli che ballonzolavano torcendoli e stringendoli. Per effetto di quel trattamento e vedendosi allo specchio in quella posizione sconcia Sharon raggiunse l’orgasmo. Godette come una troia e urlò tutto il suo godimento. Gennaro galvanizzato dalla reazione della ragazza se possibile aumentò ancor di più il suo ritmo e raggiunta anch’egli la soglia dell’orgasmo lo sfilò dalla figa di Sharon per mettersi davanti a lei ed eruttarle in faccia tutta la sua sborra.
Fu in quel momento che la porta dello spogliatoio si spalancò ed entrò Andrea e quella fu la scena che si presentò davanti ai suoi occhi.

Ci fu un attimo di silenzio. La tensione era palpabile, si tagliava col coltello. Andrea era in piedi, i pugni stretti. Sembrava sul punto di scagliarsi su Sharon e Gennaro.
Ma poi li guardò e disse: vedo che ti sei già preso il tuo premio. E rivolto a Sharon con fare sprezzante: e tu troia hai dimostrato che razza di puttana sei. Ma visto che ora sono qui anch’io direi che possiamo continuare la festa.
Sharon fu ferita da quelle parole cariche di rabbia, cattiveria e di un pizzico di gelosia. Gennaro invece si fece una grassa risata e diede il cinque ad Andrea.
A quel punto mentre Andrea si spogliava il capitano avversario ricominciò a farsi succhiare il cazzo da Sharon e nel giro di un minuto la sua erezione svettava nuovamente. Come lo ebbe di nuovo duro si spostò posizionandosi dietro alla ragazza e ricominciando a scoparla a pecorina. Le infilò il cazzo tutto dentro in un sol colpo strappandole un urlo di dolore ma al tempo stesso di godimento. Nel frattempo Andrea si era posizionato davanti a Sharon e le diede il suo uccello da succhiare, cosa che Sharon fece senza battere ciglio, ormai desiderosa solo di godere. Aveva un cazzo in bocca che succhiava con maestria e un altro che la stava pompando vigorosamente. Si sentiva lurida. Era eccitata. Era una macchina da sesso.
Si vedeva ancora riflessa nello specchio, un oggetto di piacere fra due pali di carne. E la cosa le piaceva, le piaceva quasi di più delle meravigliose sensazioni che riceveva. Oltre al suo corpo stavano scopando la sua mente e nel giro di pochi minuti raggiunse il suo primo orgasmo. Un orgasmo silenzioso ma intenso che venne chiaramente percepito dai due ragazzi.
A quel punto entrambi si sfilarono da lei, Gennaro dalla sua figa e Andrea dalla sua bocca. Si diedero uno sguardo d’intesa e si capirono senza aprire bocca. Andrea distese un asciugamano per terra e vi si sdraiò sopra. A quel punto Sharon si posiziono a smorza candela su di lui accogliendo tutto il cazzo in figa. I peli del pube di Andrea e di Sharon si toccavano. La ragazza cominciò a muoversi avanti e indietro. Era lei a scopare lui. Le piaceva avere quel cazzo tutto dentro e lo cavalcava avidamente. Andrea la tirò verso di se impossessandosi delle sue tette che palpava on foga animalesca. A quel punto il suo culo era completamente esposto e Gennaro non si fece pregare. Le si avvicinò, lasciò cadere un po’ di saliva a lubrificare il culo che era però già lubrificato dagli abbondanti umori fuoriusciti dalla figa di Sharon e puntò la sua cappella direttamente sul buchino della ragazza. Sharon mugolò. Aveva capito cos’avevano in mente i due. Avrebbe ripetuto l’esperienza della doppia penetrazione. Gennaro cominciò a spingere, forzò lo sfintere e anche grazie al fatto che Andrea per agevolarlo aveva smesso di farsi cavalcare, riuscì a far entrare la cappella nel culo della ragazza. Mentre Andrea continuava a stare fermo dedicandosi alle tette di Sharon, Gennaro prese lentamente a muovere il suo bastone avanti e indietro facendone entrare sempre di più nel culo. Quando finalmente fu entrato tutto si fermò un attimo per darle il tempo di abituarsi. Quando Sharon si sentì pronta fu lei stessa a cominciare a muoversi ma poi i ragazzi presero l’iniziativa e cominciarono la loro doppia penetrazione con un invidiabile sincronismo.
Sharon si perse nell’oblio dei sensi. Piena e stimolata come non mai raggiunse una serie impressionante di orgasmi in successione. Un vero orgasmo multiplo.
Era talmente presa che non si rese conto che nel frattempo qualcun altro era entrato nello spogliatoio.
Erano Sara e Luigi che erano in cerca dei ragazzi e finalmente li avevano trovati. Rimasero affascinati da quella scena e l’eccitazione crebbe anche in loro, tanto che Luigi convinse Sara a fargli un bel pompino mentre si gustavano lo spettacolo.
Appena Sharon si riebbe un attimo si voltò e si rese conto di quello che stava succedendo. Colta da un barlume di pudore provò a sottrarsi ai due per paura che Sara la sputtanasse. Ma Andrea la gelò: dove vuoi andare?! Guarda che lo sanno tutti che non sei altro che una troia. E sappi che Sara è stata nostra complice fin dall’inizio. Poi rivolto a Gennaro: amico, cosa ne dici se regaliamo al nostro pubblico una vera doppia penetrazione e ci scopiamo insieme questa troia in figa?
Gennaro sembrava non aspettare altro. Sfilò prontamente il suo cazzo dal culo di Sharon e lo posizionò fra le grandi labbra cominciando a spingere per farsi spazio dove già era ben saldo il cazzo di Andrea. Sharon voleva scappare, aveva paura, ma il suo corpo mingherlino nulla poteva contro quei due colossi. Poco alla volta, con grande dolore e sofferenza della ragazza Gennaro riuscì a farlo entrare. Sharon credeva di impazzire. Si sentiva piena all’inverosimile. Mai avrebbe creduto che potessero starci entrambi. Come cominciarono a stantuffarla fu percorsa da una scossa elettrica e raggiunse un nuovo orgasmo che la fece squassare tutta. Se non avesse avuto la figa completamente piena avrebbe certamente squirtato.
La scena era talmente eccitante che Luigi accelerò il ritmo del pompino che Sara gli stava facendo. Sara che con una mano massaggiava le palle a Luigi, con la bocca succhiava avidamente e con l’altra mano si masturbava.
Dopo un paio di minuti di quel trattamento e di continui orgasmi da parte di Sharon i due ragazzi se ne vennero quasi contemporaneamente nella sua figa con un urlo animalesco. La riempirono con una serie infinita di schizzi portando Sharon per l’ennesima volta all’orgasmo.
Vedendo la scena anche Luigi venne inondando la bocca di Sara.
Andrea e Gennaro sfilarono i loro cazzi dalla figa di Sharon lasciandola sdraiata sull’asciugamano. La sua figa era completamente aperta e vi fuoriusciva un rivolo di sperma. Sharon era spossata. Mai si era sentita così usata ed umiliata ma mai in vita sua aveva goduto così tanto, più di quanto pensava fosse umanamente possibile.
Mentre era sdraiata per terra fu raggiunta da Sara che le prese la testa fra le mani e la baciò. Sharon non se l’aspettava ma accetto quel bacio che pensava frutto della dolcezza. In realtà quando sentì la lingua dell’amica forzarle le labbra capì che era frutto anch’esso della lussuria. Ormai senza più volontà rispose al bacio e percepì chiaramente la sborra di Luigi che Sara aveva tenuto in bocca per riversarla nella sua e suggellare la loro amicizia con un patto di sborra.
FINE

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