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Le conseguenze del tradimento

By 22 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Clea alzò gli occhi verso il detective.
-Ben arrivato. Vuole qualcosa da bere?- domandò indicando il piano bar nel suo ufficio da direttrice. Seduta sulla sedia di pelle portò le mani sulla scrivania di legno laccato, tamburellando le falangi della mancina sulla superfice che la divide dall’appena entrato investigatore.
L’investigatore &egrave un uomo sulla quarantina-cinquantina, una figura alta nella media vestita con un impermeabile nero, con un cappello dello stesso colore. Se lo sfila dal capo mostrando i capelli grigi tirati indietro, lasciando mostrare un viso dai lineamenti longilinei che, seppur conquistati dal tempo e dalle rughe, dovevano essere preda ambita di molte donne. Gli occhi di lui, nocciola, si spostarono per qualche istante sul piano bar.
-La ringrazio, Signora. Ma non bevo mai quando sono a lavoro- alludendo agli alcolici presenti. Molti ancora da aprire, segno che neanche la Sig. Clea era una bevitrice.

Giusto, la Sig. Clea.

Una giovane donna che ha appena compiuto trent’anni, una ragazza dai capelli neri corvino lunghi fino alle scapole tenuti in ordine raccolti in un chignon. Volto ovale, curato, occhi anch’essi neri che mostrano il suo stato d’animo: stanco. Una lunga giornata di lavoro, si nota stressante dalla sua camicia bianca stropicciata e leggermente fuoriuscita in alcuni punti dalla gonna a tubino nera fino alle giocchia.
-Allora parliamo di lavoro. Del suo. Se &egrave qui….- annuisce Clea mentre poggia la schiena sulla poltrona che oscilla leggermente all’indietro – Vuol dire che mi vuol dare qualcosa. Mi sbaglio?-
-No. Non si sbaglia- risponde il detective. Tira fuori dalla sua tasca una chiave usb e si avvicina di alcuni passi. Ora la poggia sulla scrivania vicino alla mano di Clea. Alza lo sguardo verso di lei, e incrocia lo sguardo. Restano in silenzio per alcuni minuti, mentre lei sposta le dita verso la usd e tocca quelle dell’uomo. E dopo altri istanti interminabili, finalmente prende la chiavetta.
-…Non deve vederla per forza- commenta lui, mentre lei s’abbassa per piantare la usb nel pc e lasciare che questi le mostri il contenuto. Mentre lo fa, sorride amara. -La ringrazio, Signor Ale, ma devo rendermi conto. O continuerò a far finta di niente- rispose mentre cliccò sul video che si aprì a schermata piena. Essendoci anche il volume, lo mise al massimo una volta assincerata con lo sguardo la chiusura della porta.

Il video mostra una stanza con un letto e un divanetto. E’ una stanza di un albergo molto di lusso, notando la testata del letto e la moquette presente. Dopo alcuni istanti si vede arrivare un uomo che poggia la giacca e una valigetta sul letto. Un uomo che dovrebbe avere la stessa età dell’investigatore, solo che ha i capelli cortissimi. Si sente che c’&egrave qualcun altro nella stanza, e appare subito dopo: una ragazzina di età difficilmente collocabile sopra i diciotto seppur truccata in maniera molto vistosa, vestita con un abito a tubino aderentissimo e scarpe con tacco alto. Il capello rosso e riccio si muove a ogni passo, gli occhi azzurri si guardano intorno mentre il sorriso a trentadue denti si amplia ogni secondo in più.
Lui sta controllando qualcosa sul cellulare, e lei lo nota.
-Chi &egrave?-
-E’ mia moglie… mi ha augurato la buona notte. E sogni d’oro-
-Ma che sfigata!- si mette a ridere chinandosi in avanti, lasciando intravedere il seno dalla taglia prosperosa.-Si si… lasciale credere che dormi stanotte!-
Lui si voltò verso la ragazzina -Vedrai a ‘sto giro come torni a casa… non credo riuscirai a sederti in macchina-
-Mmmmm e come pensi di fare? Rimettermi nel bagagliaio per non far vedere che sono in macchina con te?- ribatte la ragazzina, mentre si porta le mani dietro la schiena e si slaccia il tubino. Lentamente se lo porta a terra, facendo notare l’assenza di biancheria intima: completamente depilata, e due seni prosperosi.
Lui butta il telefono sulla poltrona e si inginocchia davanti alla giovane. Cerca di avvicinare il volto sul suo scoscio, vorrebbe banchettare sul suo ventre ma lei gli sposta via la testa con una mano. Agitando il suo sederino si siede a gambe aperte sul letto.
-Dimmi che sono più bella di quella frigida di tua moglie- gli ordina, mentre lui a carponi la raggiunge sul bordo. La sua faccia mostra un desiderio incredibile di averla, già la fronte pare imperlinata di sudore -Si… sei una dea del sesso. Sei una bomba… Clea non può minimamente competere con te- mormora mentre gli sfiora le gambe con le mani. La ragazzina reclina il capo indietro e spinge il bacino in avanti. Lui, cogliendo l’invito, tuffa quella bocca assetata di desiderio in mezzo alle gambe di lei e come un cane infoiato lecca le grandi labbra. Un dito s’avvicina e le allarga, stuzzica il clitoride con la lingua e poi a succhiarlo selvaggiamente, come se fosse una cannuccia da cui trarre una bevanda squisita.
Lei comincia a mugolare, portandosi le mani sui seni e stuzzicandoseli facendo stimolare i capezzoli. Mentre si mordicchia il labbro alza lievemente il capo per fissare quel depravato che pare una ventosa sulla sua passerina -Ahm…Ah… Ah… E’ buono il miele di una ragazza giovane e bella… vero?- domanda con affanno, mentre si vede il capo di lui annuire. Lei chiude le gambe bloccandolo all’interno, ma lui non pare scomporsi più di tanto.
-Si… leccami la passerina… Mmmmm….-
-Mmh… sa di fragolina- si sente biascicare
-Continua a leccare!Mmmm… Ah… Mi piace quando me la mangi mmmm…- la ragazzina geme e domanda, la situazione dura alcuni minuti.

-…Tutto bene?-domanda l’l’investigatore Ale.
Clea ha fermato il video, chiudendo gli occhi e trattenendo il respiro.
-….- ora riapre gli occhi, e espira piano.
-Sto bene-risponde, prima di cliccare “play”

Si staccano e la ragazzina si mette a pecorina
-Dai… fammi sentire quanto ti piacciono le minorenni!- lo incita, ondeggiando i fianchi in un modo alquanto perverso. Lui si toglie la camicia e i pantaloni, inciampando quasi nella fretta per spogliarsi di tutto. Il suo membro &egrave già in tiro e si avvicina estasiato, palpando quel meraviglioso di dietro. Poi, veloce, uno schiaffo sulla natica -Così impari a fare la monella! Ora vedrai..- mentre altri colpi castigano la malizia della giovane -Ora non riderai più!-
Anche se sono posizionati in tre quarti, la ripresa inquadra il gesto secco dell’uomo che penetra con un colpo secco la giovane ragazza. Con uno strillo di lei si capisce l’intensità del gesto, ma poi pare abituarsi subito. Ora lui passa a una montata selvaggia mentre la ragazza abbassa le spalle sul letto, nascondendo il volto sulle lenzuola per affievolire i gemiti
-Mmmm ti piace il bastone vero? Sei proprio una cattiva bambina… non si stuzzicano gli uomini più grandi di te!..-
-Ah!…Ah!.. Non &egrave colpa mia se tua moglie non ti soddisfa!- risponde lei tra un gemito e l’altro.
-Mh.. si sei meglio di mia moglie!-grugnisce lui, mentre ricomincia a sculacciarla alternandole agli affondi. Lei pare gradire quel trattamento perché aumenta i gemiti. Non ci vuole ancora molto affinché questa venga, assieme al marito adultero.

Clea chiude il video e spenge il monitor. Anche se &egrave rimasta immobile durante la proiezione del video, i suoi occhi ora sono lucidi e gonfi di lacrime. Si guarda intorno, cercando di evitare lo sgorgare della sua umiliazione.
Il Sig. Ale osserva con apprensione quella donna, che per lui &egrave una bellissima donna ancora degna di attenzioni… e cerca di confortarla -Non merita tutto questo. Sono rammaricato del lavoro e di quello che ho scoperto, ma suo marito ha una relazione con questa troietta da più di sei mesi. E devo dire che la paga anche bene, vedendo tutte le robe firmate che le compra…- scuotendo il capo, mostrando sdegno. Clea alza il capo verso di lui e lo fissa alcuni istanti, prima di far scendere una lacrima sul viso.
-Ma come ha fatto a sposarsi un uomo del genere? Lei che &egrave così giovane?-domandò infine lui. Invero questa domanda se l’era posta da tempo, perché era troppo strano vedere una così giovane ragazza sposata con un uomo che ha almeno quattordici anni più di lei.
Clea sorrise.
-Era un proprietario dell’azienda. Quando mio padre la comprò per intero lasciò dei vizi di forma nell’intestazione e per evitare che questi gli facesse causa, l’ha fatto sposare con me- poi, sospira lungamente. Ora si porta una mano sulle gote per mandare via le lacrime, e con l’altra mano prendere il telefono dell’azienda mentre compone un numero.
-Chi chiama?-le chiese il Sig. Ale.
-Si fa chiamare “Mephistofeles”. E’ l’unico che mi fa parlare con il Diavolo- rispose con calma Clea. Ora alzò il capo e fissò l’investigatore.

-Suvvia, non può mica finire così vero?-

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