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Le fortune del bagnino

By 16 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio nome &egrave Luca, lavoro come bagnino presso un parco acquatico-piscina vicino a casa mia. Devo ammettere che sono uno che con le donne ci sa fare, il mio fisico e il lavoro che faccio mi procura più di un’avventura all’orario di chiusura con donne di tutte le età.
Vicino al parco c’&egrave una discoteca e lì come PR o ragazza (diciamo di quelle pagate solo per far presenza da quanto sono fighe) lavora Elisa. Cosa dire di lei, &egrave bellissima e volgare allo stesso tempo. Alta sul metro e ottanta &egrave una di quelle che nella vita non ha mai fatto un cazzo tranne essere figa, quarta di seno con un fisico scolpito senza un filo di grasso in eccesso. Curve molto ben tenute e faccia incredibilmente da porca con rigorosamente occhiali, da sole o da vista in base all’occasione. Spesso capitava che ci vedessimo e i miei sguardi puntavano sempre su quelle bocce e su tutte le sue curve, al punto che dovevo guardare altrove per non causarmi un’erezione di fronte a lei.
Oltre a essere così figa aveva una caratteristica che me la faceva sognare ancora di più, era stronza e viziata da morire. Ci conoscevamo da bambini e lavoravamo per lo stesso capo ma se ci incrociavamo per strada guardava da un’altra parte e si credeva la regina del mondo. Oltretutto era fidanzata con un certo Massi, un ragazzo sui 30 di cinque anni più grande di noi che si diceva fosse un mezzo mafioso, di quelli che vanno a riscuotere. Insomma avvicinarsi a Elisa era impossibile e non mi restava che ammazzarmi di seghe per lei.
Le cose cambiarono una mattina di inizio maggio, il parco era aperto solo da pochi giorni ma, essendo in settimana, era ancora semideserto. Era una vera pacchia, il parco era molto grande e noi bagnini eravamo divisi nelle varie zone ma non si presentava nessuno.
Verso le 10 arrivò nella mia zona Elisa a prendere il sole e fu la prima cliente di giornata. Stavolta non si accorse proprio della mia presenza perché ero a mettere a posto una perdita nei bagni in lontananza.
Si cercò uno sdraio appartato vicino a una siepe alta ma non troppo fitta e, dopo essersi messa dell’olio abbronzante con fare veramente sexy, cominciò a prendere il sole con gli occhiali da sole.
Indossava un costume leopardato con dei fiori rosa sul leopardato che metteva si in risalto la sua fantastica quarta misura, ma copriva appena il suo culo perfetto. Inutile dire con mi venne duro. Continuai tuttavia con il mio lavoro e dopo mezz’ora mi accingevo a tornare alla postazione.
Tuttavia continuavo a pensare al suo corpo e alle sue labbra, così decisi di tirarmi una sega. Preso dall’eccitazione però girai attorno alla piscina e andai dietro alla siepe dove c’era lei. Tanto non c’era nessuno ed era impossibile essere beccato perché dietro c’era un muro. Lei era lì con lo sdraio in posizione orizzontale e avevo una visuale delle sue tette fantastica. Mi abbassai così il costume e cominciai il mio lavoretto.
Mi stavo immaginando una spagnola quando inaspettatamente arrivò Giulio, un ‘collega’ del ragazzo di Elisa. Lei non rimase sorpresa e gli disse di seguirlo.
Capii subito che stava succedendo qualcosa così li seguii, si diressero dietro una siepe poco distante da quelle dove mi ero appartato e con mia immensa gioia Elisa iniziò un pompino favoloso!
Mi feci una gran sega mentre la vedevo ingoiare, poi però pensai che potevo utilizzare la situazione a mio favore. Tirai così fuori il telefonino e iniziai a filmare. Potei così immortalare Elisa messa a pecora come l’ultima delle puttane e ne venne fuori un video degno di Brazzers.
Dopo un’oretta mi allontanai e ripresi la mia postazione, poco dopo uscirono prima Giulio poi Elisa, come se nulla fosse lei fece un bagno e successivamente ritornò, presumibilmente, a casa.
Quel giorno passò poca gente, cosicché potei concentrarmi sul dal farsi con il video a mia disposizione. Per fare le pippe era ottimo senza dubbio, però cominciò a balenarmi l’idea di poter ricattare la troiona che si faceva sbattere.
Da una parte non nascondo la mia paura, in fin dei conti il ragazzo menava di professione e se l’avesse scoperto mi avrebbe massacrato, però poi c’era il mio cazzo che mi forzava a pensare.
Per una settimana non la vidi, poi nel week end a ballare lei era con le amiche con un vestito fucsia che risaltava la sua abbronzatura, mi venne duro di colpo e andai a salutarla. Mi fece particolarmente incazzare perché sembrava non conoscermi, così decisi che avrei attuato il mio piano pur di fargliela pagare.
Il mercoledì c’era poca gente in piscina e verso le 11 Elisa salì sul mio scivolo, fu lì che decisi di tentare.
-Elisa puoi venire un attimo qui? Dovrei farti vedere una cosa.
-Non ora Luca, non vedi che voglio scendere?!- mi disse guardandomi con una faccia incazzata, come a chiedermi chi cazzo fossi io.
-Ti assicuro che &egrave importante- le risposi. Al che si avvicinò a me con fare strafottente.
Tirai fuori il cellulare e le feci vedere il video. Inizialmente non capiva chi fosse nel video, poi quando realizzò neanche l’abbronzatura sembrò nascondere la sua preoccupazione.
-ADESSO CANCELLI SUBITO O TI DENUCIO- urlò.
-Per prima cosa ti calmi- risposi, -poi non hai capito una cosa, tu puoi anche denunciarmi, poi però io porto questo video al tuo ragazzo. Così come minimo uccide Giulio e a te ti massacra quel fantastico corpo che ti ritrovi.
Mentre dicevo le ultime parole le accarezzai finalmente il culo mentre lei mi guardava con odio.
-Cosa vuoi?
-E’ semplice Elisa, io finisco alle 9. Per quell’ora ti presenti in piscina e voglio lo stesso trattamento di Giulio.
Mi tirò uno schiaffo fortissimo.
-Bene, vorrà dire che Flavio (il suo ragazzo ndr) ti spaccherò la faccia.
Inaspettatamente si mise a piangere, io la fermai e le disse che non cambiava quante lacrime versava, ma alle 9 la volevo dalla porta a sud del parco (una più riservata che dava sulla campagna) con il vestito fucsia di sabato.
Lei annuì e si diresse verso lo sdraio per recuperare le sue cose. Si allontanò mentre mi guardavo il suo culo coperto appena dal costume rosso e chiedendomi se sarebbe venuta veramente all’appuntamento.
Alle 8 il parco era già vuoto e gli altri bagnini se ne andarono, mi offrii io di finire la chiusura e loro capirono che me ne dovevo scopare una, in fondo ci scambiavamo spesso di questi favori.
Arrivarono le 9, decisi di far passare ancora dieci minuti prima di andare dalla porta sul retro, volevo farla aspettare.
Quando aprii la porta mi trovai elisa davanti esattamente com’era sabato, occhiali capelli castani sciolti e vestito fucsia con tacchi coordinati. Mi guardò negli occhi ed entrò.
-Facciamo una cosa veloce.
-Guarda che non hai capito proprio un cazzo, sarà una serata molto lunga e più fai la stronza più mi viene voglia di prolungare la scopata, per cui troia che non sei altro adesso vieni qui e scopi come se non desiderassi altro.
Nonostante le parole continuò a guardarmi con sfida.
-A meno che non vuoi che giri in rete il video’ Chissà come verrebbe ridotto il tuo bel visino- mentre parlavo mi avvicinavo ‘o il tuo culo sodo- glielo tocco ‘Flavio ti rovinerebbe, e lo sai.
Era rassegnata e non fece obiezioni quando le strinsi il seno. Presi una sua mano e la portai sul mio cazzo, poi le misi la lingua in bocca.
Mentre la baciavo la palpavo, palpavo quel corpo che avevo sognato per anni e sentivo la sua mano che tastava il mio pacco. Cercai la cerniera e le tolsi il vestito, rimase così in intimo di pizzo nero. Aveva freddo e decisi, se così si può dire, di aver pietà almeno per questo.
Le feci lasciare lì il vestito ma ci dirigemmo, con lei mezza nuda che si prendeva pacche dalle mie mani, verso la cabina del bagnino. Era una sorta di ufficio riscaldato, c’era una bagno e una stanza con divano e scrivania.
Mi sedetti sul divano e la feci spogliare dell’intimo e dei tacchi di fronte a me, tutto tranne gli occhiali. Era uno spettacolo, la fighetta era depilata e le tette stavano su sfidando la gravità.
La feci avvicinare e gliele palpai, poi le dissi di inginocchiarsi e di cominciare un pompino con spagnola. Senza fare una piega si piegò e cominciò il lavoro. Ci sapeva fare e le dissi che evidentemente doveva averne fatti parecchi da come era brava, la insultavo e ogni tanto le mettevo una mano sulla nuca per andarle in gola. Notavo però che pian piano si stava sciogliendo e lo faceva più con passione. La lingua leccava con maestria l’asta ma anche le palle e la mia cappella era in estasi quando scivolava tra le sue tette sempre più calde.
Mi alzai di colpo e cercai la sua figa, notai che era bagnata. ‘Troia!- le dissi, poi la sollevai di peso e la misi sulla scrivania.
-visto che non ti dispiace credo sia giusto che godi anche tu puttana.
Cominciai a leccargliela e a penetrarla con la lingua, ormai anche lei era in estasi e si godeva la situazione e si vedeva dai suoi gemiti e dai sempre maggiori umori che fuoriuscivano dalla sua fichetta.
A questo punto però mi alzai anche io e glielo infilai in un colpo solo. Emise un gemito seguito da parole che finalmente la rappresentavano ‘oooohh si! Scopami Luca scopa la tua cagna! Lo so che mi hai sempre sognato adesso punsicimi!’. Al che capite bene che avevo le palle piene di sborra e leccare o strizzare le sue tettone non aiutava, la impalai per un buon quarto d’ora poi la presi per i capelli e la feci inginocchiare. Lei ingenua pensava volessi un altro pompino, io per glielo ficcai in gola fino quasi a farla soffocare poi venni.
Non so come fece a ingoiare tutto, forse era obbligata considerando che altrimenti sarebbe soffocata. Mi pentii di non esserle venuto in viso, ma senza che le dicessi niente iniziò a leccarlo da vera puttana qual era.
Naturalmente non avevo intenzione di fermarmi lì, mancava ancora un buco e lei lo sapeva. Ormai non stava più leccando il mio cazzo, lo stava mangiando da quanta voglia aveva.
La feci mettere a pecora sul divano, lei sapeva cosa stavo per fare e si prese un po’ di umori sulle dita e se le infilò nel culo. Aveva voglia, ma io più di lei e volevo farla gridare.
Probabilmente si aspettava che la lubrificassi ancora un po’, sta di fatto che glielo appoggiai tra le natiche e prima che potesse rendersene conto la afferrai per i fianchi e tirai dentro tutto.
Se qualcuno fosse stato nei paraggi avrebbe pensato ad un omicidio da quanto forti erano le urla, sarò malato ma mi faceva ancora più eccitare e continuavo a spingere in profondità. In realtà era una gran maiala, e ciò fu subito dimostrato dal fatto che dopo neanche un minuto ebbe un orgasmo che mi bagnò le palle. La cagna godeva e soffriva.
Quando il buco cominciava a essere sufficientemente lubrificato Elisa muoveva da sola il culo così ritornai a dedicarmi alle sue tette, le strizzavo e torturavo i capezzoli. I suoi gemiti e le colate dalla sua vagina mi facevano capire quanto fosse eccitata, stavo pensando di venirle nel culo quando mi ricordai della sua faccia da stronza in discoteca.
-Girati troia e apri la bocca!
Non ci fu bisogno di menarlo tanto, venni copiosamente per la seconda volta sugli occhiali, sul viso e sul seno. Senza che le dicessi niente si avvicinò con il dito tutto ed ingoiò, voleva pulirmelo ma preferii farlo con i suoi capelli.
-Luca, se mi prometti di scoparmi così tutte le volte prometto che non vedrò più Giulio.
Fui sorpreso che volesse farmi diventare il suo trombamico, al punto che le rivelai che se anche non avesse voluto, la stanza aveva telecamere negli angoli ed ero pronto a ricattarla ancora.
Sorrise, poi dopo esserci rivestiti ci dirigemmo alle nostre auto, l’avevo obbligata a non lavarsi, cosicché fu costretta a ritornare a casa con il viso lucido per la sborra e i capelli impiastricciati. Pensai a quanto sarebbe stato bello che la fermassero i vigili, magari facendola sentire una puttana anche loro.
Elisa era appena ripartita con la sua macchina. La serata in piscina si era trasformata da incubo a piacevole sorpresa. Non poteva nascondere che Luca fosse un bel ragazzo e che avesse un fisico da atleta, ma mai avrebbe creduto che potesse farla godere così. Con Guido era iniziato tutto per necessità, il suo ragazzo non riusciva appieno a soddisfarla per quanto lei amasse il suo potere e il modo in cui la trattava.
Avrebbe chiuso con Guido e sarebbe stato un bene per entrambi, era un amico troppo vicino al suo fidanzato. Luca invece era ideale come opzione, lei spesso andava in piscina e non sarebbe sembrato sospetto se avesse passato più tempo sotto la doccia o chi sa cos’altro.
Elisa era assorta da mille pensieri mentre l’orologio della sua auto segnava mezzanotte meno un quarto. Era vestita con il suo vestito fucsia che oramai era sporco e stropicciato, inoltre il reggiseno di pizzo usciva leggermente, si era dovuta rivestire in fretta e solo dal semaforo rosso guardandosi si rese conto di come era conciata. Inoltre il culo le faceva male. Luca scopava alla grande e subito aveva goduto, però avrebbe preferito essere più lubrificata, se lo sentiva ancora aperto ed era pronta a scommettere che a casa se avesse infilato un dito sarebbe entrato senza toccare le pareti dello sfintere.
Stava procedendo sulla statale quando vide in lontananza una macchina dei carabinieri parcheggiata. Alzò lo sguardo sul contachilometri, era nei limiti e cercò di controllare che fosse tutto a posto, mancava solo più che la fermassero in quello stato. Era a cento metri dall’auto quando vide la paletta alzarsi, all’improvviso il cuore ritornò a martellarle come quando aspettava che Luca le aprisse alle 8. Mise la lucciola ed accostò.
-Patente e libretto signorina- le disse il carabiniere fuori dall’auto.
-Ma se mi conosci benissimo, finiamola con queste stronzate e lasciami andare Mimmo.
Elisa aveva riconosciuto subito Mimmo, lui e il suo collega erano due corrotti a cui Massi, il suo ragazzo, passava una mazzetta mensile per non fare troppe domande.
-Scusa Elisa non ti avevo riconosciuta subito! Comunque hai un faro che non funziona bene, devi fartelo riparare che altrimenti ti fermano sempre. Comunque già che ci sei fammi dare una controllata alla patente.
Più stizzita che mai Elisa aprì la borsa e gli lanciò la sua patente, vide però che mentre cercava nella borsa Mimmo la osservava e prima di raccogliere la patente le fece un sorriso che somigliava più ad un ghigno. Mentre il carabiniere si avvicinava alla macchina si chiese se Mimmo avesse notato come era vestita e nervosamente si accarezzò i capelli, fu lì che si rese conto di essere una stupida.
Si era dimenticata che quel porco di Luca si era ripulito il cazzo sporco con i suoi lunghi capelli esattamente dal lato in cui Mimmo la osservava. Tirò via qualche schizzo di sperma ma era troppo evidente che non si trattava di semplice acqua. Il cuore riprese a martellare.
Nel frattempo Mimmo e il suo collega Franco si stavano avvicinando entrambi.
-Sai Elisa- riprese a parlare Mimmo ‘un’oretta fa &egrave passato Massi a consegnarci la nostra bustarella, però ci ha detto che stasera faceva un poker con gli amici. Ti ho preso la patente solo per guadagnare tempo e chiedere a Frano conferma di cosa ci aveva detto, ma ha espressamente detto che non vi vedevate perché dovevi uscire con tua madre.
-Ora però capirai bene- continuò Franco ‘che vedendoti con i capelli sporchi di sperma e vestita così il dubbio ci viene, non farai mica le corna al tuo fidanzatino?- ed entrambi fecero una grossa risata.
-Ma come cazzo vi permettete?? Massi ha cambiato idea all’ultimo e ci siamo visti, per stavolta non gli dirò come mi state trattando ma fate attenzione che vi uccide.
I due si scambiarono uno sguardo d’intesa ‘Allora come vuoi, adesso gli telefoniamo e gli chiediamo, noi ci prendiamo il rischio ma se menti chi &egrave morta sei tu- e dicendo questo tirò fuori il telefono e cercò in rubrica.
-No aspetta’
-Hai forse cambiato idea?- la schernì Mimmo spegnendo il telefono.
-cosa volete da me?
-Oh ma &egrave molto semplice troietta, vogliamo partecipare anche noi alla cornificazione di Massi! Il tuo ragazzo &egrave un bastardo e noi sogniamo il tuo corpo ogni volta che ti vediamo.
Elisa rimase di sasso ma aveva capito da subito che non se la sarebbe cavata con dei soldi. Non quella sera vestita così e in quello stato. Rassegnata chiese solo dove e quando.
-Ma subito! Seguici con la macchina e non fare scherzi, se anche rimani indietro di troppo facciamo subito partire la chiamata al caro Massi- e dicendolo Mimmo le fece l’occhiolino mentre con un dito le toccava il mento.
Continuò così quell’incredibile e surreale serata per Elisa, i due risalirono in macchina e partirono mentre lei rassegnata li seguiva. Si rese conto di essere ora sudata fradicia, tra il suo seno scendeva una goccia di sudore che andava a lubrificare un punto che, ne era certa, sarebbe stato ampiamente utilizzato da lì a pochi minuti.
I due carabinieri la portarono fuori paese, riconosceva la zona, si stavano dirigendo verso una vecchia cascina dove i carabinieri avevano obbligo di vigilanza. I proprietari erano in vacanza e sicuramente sarebbero stati solo loro almeno. Cominciò a sperare che almeno avrebbe dovuto scopare con quei due porci su un letto comodo.
Entrarono in cascina e dal cancello i due tolsero l’antifurto. Una volta in cortile Elisa scese affranta e si diresse verso l’altra auto dove i due stavano scendendo. I tacchi erano scomodi sulla ghiaia e camminava a fatica, spesso le capitava di rischiare di cadere e pensava che avrebbe dovuto buttarli da quanto erano sporchi. Inoltre il suo ano era ancora aperto dal cazzo di prima di Luca’ Sperò che almeno non esagerassero.
-Ma guarda come &egrave bella la nostra Elisa Mimmo, stasera ci divertiremo, spesso ci dobbiamo accontentare delle nigeriane che becchiamo per strada, ma stasera abbiamo una troia di alto borgo- Franco le teneva una mano sul culo e lo analizzava per bene tastandone la perfezione.
I due carabinieri erano tutto meno che di bell’aspetto, Mimmo era basso e tondo, capelli neri (pochi) e con una patina di unto che lo caratterizzava in ogni giornata, Franco invece era più alto e leggermente più magro, avrò avuto la stessa età del complice, sempre sui 40-50 anni ma portati peggio a causa delle mille sigaretta che si fumava.
-Possiamo almeno continuare con gli insulti in casa?- li implorò Elisa che stava cominciando a risentire il freddo della sera.
I due si fecero una risata e le dissero che non era proprio il caso di sporcare la casa per come era conciata, il magazzino del fieno sarebbe andato benissimo. Si diressero verso un capannone in cui c’era fieno e trattori, per fortuna non c’erano animali e l’odore era neutro per essere in campagna.
-Siccome sei sporca di tutti quelli che ti sei trombata prima, adesso ti diamo una bella sciacquata.
Elisa non capì, chiese dove era il bagno ma ancora si misero a ridere e le indicarono una gomma che era lì vicino. L’avrebbero lavata come si fa con gli animali. Le dissero di togliersi il vestito e lei cominciò ad abbassare la cerniera. Quando venne giù e rimase solo con mutandine e reggiseno di pizzo gli occhi dei due diventarono ancora più famelici. Appoggiò gli occhiali a terra e si diresse verso la gomma con i tacchi che battevano e rimbombavano.
Mimmo la avvicinò a se e le diede una sonora sculacciata prima di accendere l’acqua naturalmente ghiacciata. D’istinto Elisa si spostò per il freddo ma venne trattenuta da Franco che la tenne ferma a terra mentre il suo compare le sparava addosso l’acqua ripulendola dal sudore e dallo sperma residuo di Luca. Le strapparono via le mutandine e il reggiseno rompendo entrambi. Mimmo ebbe particolare cura di lanciare il getto d’acqua sulla vagina e sul culo, trovandolo peraltro ben aperto. Per ultimo le fecero sciacquare la bocca poi chiusero l’acqua.
A questo punto Elisa si alzò e cercava di scaldarsi, non c’erano asciugamani e Franco la avvicinò a se e le mise la lingua in bocca mentre le toccava ogni parte del corpo. Elisa non provò neanche a staccarsi ma anzi decise di strusciarsi su di lui per asciugarsi il più possibile sui suoi vestiti, non si rese subito conto però che questo non fece altro che aumentare l’eccitazione del carabiniere che oramai le infilava dita nella vagina a grande velocità.
Nel frattempo Mimmo aveva chiuso la gomma dell’acqua e anche lui decise di ‘asciugare’ Elisa come il suo collega, mentre Franco toccava la figa di Elisa e le metteva la lingua in bocca Mimmo appoggiava la sua patta sul culo bagnato e quanto mai eccitante della ragazza. Le mani salirono e andarono a impugnare il grosso seno della ragazza. I capezzoli erano duri e si chiese se stava nascendo dell’eccitazione in lei o fosse solo il freddo dell’acqua, non ci mise molto ad arrivare ad una risposta.
-Mimmo questa si sta bagnando! E’ un po’ che le infilo le dita ma adesso ne esce qualcosa di caldo, stai a vedere che questa troia si sta eccitando!
In effetti Elisa non poteva più nascondersi, per la seconda volta in quella lunga serata era sottoposta ad una forte dominazione, dopo la lunga scopata con Luca si sentiva esausta, ma l’umiliazione a cui era sottoposta ora l’aveva nuovamente scaldata e oramai non poteva più nascondere che sentire quattro mani sul suo corpo le provocava brividi lungo la schiena.
-In ginocchio!
Come un automa Elisa si inginocchiò carica di desiderio e aspettò le decisioni dei suoi aguzzini. I due carabinieri si tolsero i vestiti velocemente e le mostrarono i cazzi eretti con superbia. Mimmo nonostante la pancia era davvero ben dotato, era lungo nella media ma molto largo di diametro mentre Franco era nella norma ma con una strana forma all’insù che creava curiosità alla sua vagina.
Come un automa li afferrò entrambi con le mani e cominciò un lento su e giù per tastarne la consistenza, bastò un cenno di Franco per cominciare ad alternare leccate con la lingua in maniera alternata i due cazzi, poi però Mimmo si allontanò un attimo. Elisa non fece in tempo a capire cosa facesse perché subito Franco la spinse verso il proprio cazzo e la forzò a prenderlo fino in fondo. Sentiva la cappella che urtava la gola e le faceva male, poi il porco prese a scoparla in bocca tenendola prima con entrambe le mani sulla testa, poi facendone scendere una per tastare quel seno così perfetto e abbronzato grazie ai topless che esibiva in piscina quando non c’era gente.
Franco stava puntando la cappella verso una sua guancia deformandone la forma del viso quando ritornò Mimmo con i mano i suoi occhiali che aveva lasciato dai vestiti. Franco si staccò da lei e le permise di indossarli ‘così &egrave ancora più arrapante’ disse Mimmo ‘prova ancora ora’. Elisa si rese ben presto conto di cosa intendeva Mimmo con ‘prova ora’, Franco indossati gli occhiali le rimise il cazzo in bocca e cominciò a scoparla selvaggiamente. La ragazza toccava con la lingua il pene aumentandone ancora di più l’eccitazione e ben presto si rese conto che il ritmo aumentava.
-Ha una bocca di velluto, devi assolutamente provarla! Dai troia succhia succhia!
Franco uscì parzialmente dalla bocca lasciandole soltanto la cappella dentro, poi prese a segarsi mentre Elisa succhiava come fosse un ghiacciolo quel cazzo. All’improvviso come da previsione arrivò un getto caldo dentro la bocca e la ragazza, oramai senza alcun pudore, guardò negli occhi il suo aguzzino e con la faccia più da porca che aveva ingoiò senza lasciar uscire neanche una goccia.
-Ora &egrave il mio turno!
Mimmo la prese in braccio mentre Franco le dava uno schiaffetto sul viso per complimentarsi, la portò su un tagliaerba di quelli su cui ci si siede, vi era una comoda poltroncina su cui Mimmo si sedette prima di far sedere su di sé Elisa, rigorosamente con le bellissime e sode tettone verso di se.
Fu un attimo e la bellissima ragazza si sentì impalata dal largo cazzo, Mimmo accolse con entusiasmo il fatto che Elisa si fosse eccitata molto e di conseguenza fosse ben lubrificata nella fighetta. Cominciò a cavalcarlo mentre lui si dedicava al seno, quante volte l’aveva sognata quando si presentava con Massi, leccava il capezzolo e lo succhiava avidamente mentre sentiva il suo pene scosso dai movimenti veloci di Elisa che lo cavalcava come un’ossessa. Su una sedia di fianco Franco si godeva lo spettacolo, Elisa gli aveva fatto svuotare le palle e adesso aveva bisogno di riprendersi, però vederla nuda seduta sul suo amico gli aveva riportato subito tutta la voglia’ da dietro osservava il culo muoversi su e giù e decise che dopo sarebbe stato il turno di aprirlo per bene.. si portò una mano sul cazzo e ricominciò a segarsi, sapeva che Mimmo non era uno che veniva facilmente ma con una così non si poteva mai sapere.
Elisa da parte sua sentiva le pareti della vagina scavate da Mimmo, provava un’eccitazione unica nel sentirsi sconquassare la vagina così duramente ma anche dalle attenzioni che venivano dedicate al suo seno. Era particolarmente sensibile dai capezzoli e sentirseli succhiare avidamente la portava a prendere Mimmo per la testa e spingerlo verso di se’ Poi sapeva che dietro Franco la stava guardando’ Prima con Luca si sentiva una vera porca a scopare con lui che era poco più che un conoscente, ora a scoparne due e a farsi guardare invece sapeva di essere una puttana.
Elisa prese la testa del suo scopatore e la fece alzare fino al suo viso per poterlo baciare, Mimmo allora spostò le mani dal seno fino alle cosce per aumentare il ritmo della scopata, erano ormai almeno 20 minuti che la scopava così e i seni della ragazza erano bagnati dalla sua saliva.
La portò ad avere un ritmo forsennato di cavalcata, poi, quando stava per venire, le infilò il pollice nel culo, quasi non se ne accorse da quanto era aperto! Sentì che con il pollice Elisa aveva ansimato molto di più, allora entrò deciso con due dita, fu allora che Elisa esplose in un urlo di godimento venendo sul cazzo del carabiniere che la scopava.
-Adesso ti vengo dentro! Voglio ingravidare la cagna di Massi! SIIII- Mimmo tenendole le mani sul culo la tirò il più possibile a sé inondando l’utero di sperma, si aspettava un accenno di protesta ma di quella sera doveva averne presa già molta.
Ora Elisa si sentiva esausta, non riusciva più a muoversi e capiva davvero poco di quello che dicevano gli altri due, sentì che Franco diceva di volerla a pecorina, poi si sentì sollevare e si ritrovò sul pavimento freddo con il seno schiacciato e Franco dietro che spostava gli umori e lo sperma dell’amico dalla vagina al culo. Poi si risvegliò quando lo sentì entrare in tutta la sua lunghezza già al primo colpo. Franco le teneva i fianchi e la sadomizzava, alzò il capo e si ritrovò Mimmo di fronte che le fece pulire per bene il cazzo con la lingua. Con il passare dei minuti però sentiva che si ingrossava nella bocca e si ritrovò di nuovo a fare l’ennesimo pompino della serata.
Ne aveva uno in ginocchio davanti e uno dietro, Mimmo a differenza del compare era per una scopata decisa ma migliore, Franco invece la scopava nel culo come aveva fatto con la bocca, con forza e causandole piacere solo grazie alla dominazione che questo comportava.
Riuscì a venire ancora una volta, poi sentì che Mimmo consigliava all’amico di imbrattare anche lui la sua vagina e prontamente Franco spostò il cazzo nella figa, poi fu una sensazione di enorme piacere per lei quando i due vennero in simultanea’ Aveva la bocca piena di sperma e dopo tre secondi anche la vagina fu riempita.
Si accasciò a terra per riposarsi e così anche i carabinieri esausti. Era stata una setata lunghissima e tutti e tre si addormentarono su una coperta che probabilmente era usata dai cani della cascina normalmente. Fino al mattino rimasero a dormire o a toccare il corpo di Elisa, poi al mattino la ragazza raccolse quelli che ormai erano diventati da stracci a vestiti e si ricompose come poteva, salì in macchina e finalmente tornò a casa.
Sul telefono c’erano due chiamate senza risposta di Massi e verso mezzogiorno arrivarono anche due foto su whattsapp da parte di Mimmo, in una aveva la bocca piena del cazzo di Franco e nell’altra stava cavalcando proprio Mimmo, c’era poi un messaggio di testo: sei andata via senza farti pagare, alla prossima troietta.

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