Skip to main content
Racconti 69Racconti Erotici Etero

Le prime esperienze di Marta

By 21 Dicembre 2014Febbraio 9th, 2020No Comments

Avevi vent’anni, o forse diciannove. Sta di fatto che non avevi mai fatto sesso con un uomo, e a quanto pare nemmeno avevi visto un uomo nudo. Io ne avevo quasi trenta, di anni. Ce ne davamo una decina, più o meno. Neppure così tanti se ci pensi, eravamo tutti e due giovani. Io iniziavo ad affascinarti in quanto più grande, e tu invece mi ammorbavi proprio perché eri giovane. Ti avevo visto solo in foto. Poi ci siamo incontrati. Sei arrivata con passo spedito, mentre ci mettevamo d’accordo al telefono su come riconoscerci. Mentre mi venivi incontro ridevi ancora per le battute che ti ho fatto al telefono. Tra quel momento e quello in cui mi hai confidato di non aver mai fatto sesso con un uomo c’è stato un aperitivo di mezzo, niente di più. Poi in macchina hai avuto una piccola crisi, mentre ci baciavamo e ti ho abbassato il vestitino estivo lasciandoti fuori le tette. Com’erano deliziose. Erano sodissime, stavano su da sole, non riuscivo a far altro che inumidirti le areole, inturgidite anche dall’aria estiva, che dopo una giornata di afa veniva a dare sollievo a tarda notte, nei campi, dove ci eravamo rifugiati.
Quando mi son tirato fuori la voglia che avevo, tu non sapevi che fare. L’hai preso in mano in qualche maniera, ma hai iniziato a sospirare.
La seconda volta è stata a casa mia, e lì eravamo molto più tranquilli. Era come averti invitato al parco giochi, e lo sapevi anche tu. Ti sei spogliata senza remore. Ti sei tolta il reggiseno e le mutandine. Eri solo con un piccolo ciuffetto, ti eri fatta fare la striscetta come piaceva a me. Ci siamo baciati subito, e ti sei fatta torturare il clitoride senza problemi. Ti piaceva anche quando mi son messo con la testa in mezzo alle gambe. Me la guidavi e intanto sospiravi a pieni polmoni, sembravi dire finalmente’Poi è successa una cosa strana. Al telefono continuavi a dire che non l’avresti mai fatto, avresti fatto altre cose ma quello proprio no, ed era un no categorico il tuo, mica si scherzava. Eri sdraiata sul letto, con la faccia ancora soddisfatta per il piacere che ti aveva fatto provare la mia lingua, quando senza staccare gli occhi dai tuoi ho avvicinato il mio pisello al tuo volto. Te lo sei trovato a dieci centimetri. Non scorderò mai quando hai allungato la testa per prenderlo in bocca. Ho capito che me l’avresti succhiato. Allora l’ho avvicinato senza paura e ti ho penetrato la bocca. E’ senza staccarmi gli occhi di dosso che hai iniziato a muovere la testa avanti e indietro, e dovevi vederti mentre imparavi a prenderlo in quel modo. Come ho fatto a non venire dopo due o tre spinte non lo so. So solo che dopo ti sei disinibita sempre più, e sembrava ti piacesse giocare. Non eri plateale nel mostrare le tue voglie, ma quando ti proponevo qualcosa non ti tiravi indietro, anzi in silenzio ubbidivi, cercando di essere il più eccitante possibile. Senza dirlo mi stavi dimostrando di essere a mia completa disposizione.
Così dal niente ti ho fatto inginocchiare. Mi sono messo in piedi davanti a te. Per vederti così, inginocchiata, dall’alto verso il basso, con le tette ritte, mentre me lo prendevi in mano e facendo un cerchio con pollice e indice, e le altre dita un po’ alzate, iniziavi a fare avanti e indietro per farmi scorrere meglio la pelle. Quanto stavi diventando brava. Non te l’ho infilato dentro quel giorno, l’apice dei nostri giochi è stato un po’ dopo sul letto, quando ci siamo messi a fare una sessantanove, e tu hai perso ogni controllo. Lo prendevi in bocca e lo leccavi con una foga che aumentava mano a mano che ti avvicinavi all’orgasmo, quell’orgasmo che ti ho fatto provare infilandoti le mie dita dentro, continuando a leccarti nel frattempo. Tu sfogavi il tuo piacere succhiandolo come mai avresti sospettato. Non hai opposto resistenza, né hai provato altro di diverso dal piacere, quando ti ho chiesto se ti potevo esplodere sulle tette. Anzi, intanto che i miei schizzi densi ti coloravano le tue tette abbronzate, mentre mi sorridevi con la mano ricominciavi a toccarti.

Leave a Reply