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Le prove della schiava, prima parte.

By 2 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima prova fu semplice: le disse di spogliarsi completamente nuda davanti a lui, e lei ubbidi senza esitare. Si tolse il vestito nero lasciandolo cadere hai propri piedi e a gambe unite lo osservo in silenzio.

La seconda prova la scosse leggermente, ma lei si offri a lui: le disse di mettere le mani dietro la schiena, di chiudere gli occhi e di ascoltare con l’anima. Le fece passare la corda fra i polsi, delicata mente intorno ad ogni mano un paio di volte e poi fece un nodo stretto, passò poi agli occhi che bendo con l’ausilio di una benda spessa di colore nero.

La terza non fu una richiesta.

La spinse in avanti, facendola scivolare sulle ginocchia, lei e mise un urletto quasi si fosse spaventata e dalle sue labbra sfioro uno sforzato “Ferm..”, lui le prese la testa e mormoro: “Ti arrendi di già?” lei rimase in silenzio.

Alzò il piede, lo appoggio contro la sua schiena e la spinse a quattro zampe, davanti a lui. Si sbottono velocemente i pantaloni e la prese per i capelli, avvicinandosi al suo orecchio: “Per esseremi veramente fedele, ORA devi essere domata.” lei mormoro appena un “Sì” che seguito da un forte schiaffo sul culo nudo di lei si trasformo in un urlo deciso. un Sì deciso. Le poso le mani sulle natiche, fece scivolare il pollice lungo la linea del pube, fino al suo orifizio. Lei sussulto. “No!” lui strinse più forte i capelli della schiava. “No?” calo il silenzio. “L’unica parola che voglio sentire uscire dalla tua bocca è Sì Padrone, sono la tua sporca cagna.” mormoro lui, testandone la resistenza. Lei rimase in silenzio, troppo eccitata per tirarsi indietro proprio ora. “..Sì padrone” rispose. E lui la sculaccio con forza. Prontamente lei rispose di nuovo. “Sì padrone, sono la tua sporca cagna!” lui sorrise. Lei divenne rossa in viso.

Lei non aveva mai fatto sesso anale, ed era proprio per questo che lui l’aveva scelta: desiderava una schiava inesperta, da aprire. Da “sporcare”. Le apri le natiche e posizionò la cappella larga e rossa vicino al bacchetto stretto del suo culetto, lei strinse le gambe.. e lui, iniziò a premere forte. Lei urlo forte mentre lui le entrava completamente dentro: sentì le natiche di lei aprirsi intorno al suo pene, che oramai si faceva spazio dentro il suo stretto culo: quando fu completamente dentro la tiro di nuovo per i capelli. Lei era completamente rossa in viso: stava soffrendo ma lo stava facendo come una vera schiava avrebbe fatto, il dolore era atroce ma lasciava che il suo padrone la possedesse. La domasse e da li a poco il dolore divenne piacere; lui le venne dentro riempendo le l’ano di caldo sperma e quando sfilo il pene lei si lasciò cadere sfinita. Lui sorrise. Ma lei non lo poteva vedere. Tento di tirare le braccia in avanti per alzarsi, ma la corda la blocco: lei sussulto ricordandosi solo ora di essere legata.

La quarta prova fu la resistenza, nonostante la terza l’avesse già messa in difficoltà.

-Hai il culo stretto.- Disse lui, con voce provocatoria. Lei non rispose. -Forse potrei lasciarlo usare da qualche altro mio amico.- lei sussulto, degluti ma non rispose di nuovo. -Infondo, sono certo che ad una cagna come te piacerebbe, vero?- chiese, ma lei di nuovo non rispose. -Rispondimi.- ordino, freddo e lei lo fece. -Sì padrone..- disse incerta, lui sorrise. -Così se facessi venire qui un altro Maschio ti lasceresti possedere anche da lui?- chiese, sorridendo. -..Sì è quello che il mio padrone desidera..- rispose lei. -Lo farò.- concluse lui. E lei spalanco gli occhi da sotto la benda, non riuscendo a creder ci. Lui fece di nuovo qualche passo e poi si posizionò al suo fianco; la prese per i capelli e le alzò la testa. -Puliscimi il cazzo.- concluse, appoggiandolo sulle labbra di lei.

Terminò in questo modo il loro primo incontro.

 

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