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le prove

By 13 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo la nostra vacanza a Parigi, Sofia non mi rivolgeva la parola, così decisi di affrontarla e chiederle cosa avesse…lei mi rispose che non era sicura delle mie esperienze a Parigi, anzi credeva che io non fossi pronta per entrare nel “gruppo”, io avevo paura di perdere l’unica amica che mi ero fatta in città, gli altri senza di lei non solo non mi rivolgevano la parola ma nell’intervallo quando li raggiungevo nei bagni non mi toccavano nemmeno il culo…così le chiesi cosa dovessi fare per entrare a far parte del “gruppo”. Lei mi sorrise maliziosa, dopo la scuola ti spiego e mi baciò delicatamente sulle labbra. Aspettai la fine delle lezioni con impazienza, avrei fatto di tutto per rientrare fra le sue grazie!!
Finita finalmente l’ultima ora, all’uscita da scuola, Sofia mi disse “andiamo a prendere un caff&egrave” e mi trascinò letteralmente nel bar che sta di fronte scuola. Lei entrò e salutò il barista come se lo conoscesse…”ciao, ma ciro non c’&egrave in cassa?” “viene subito” rispose il ragazzo “&egrave in bagno”. sentii il rumore dello sciacquone e dal bagno uscì quello che scoprii essere ciro…un uomo di 50 anni, scarpe ortopediche, pantaloncini, gambe sporche di grasso, una pancia enorme che sporgeva dalla t-shirt sudata, le mani piene di calli e nere…pensai che una persona così non dovrebbe lavorare in un bar, ma Sofia spingendomi verso di lui mi disse “lui &egrave ciro, il proprietario del bar” poi sussurrandomi all’orecchio sottolineò “tutte siamo passate per le sue mani!” poi si rivolse verso ciro “lei vuole imparare un po’ di cose, l’accompagno a mettersi il grembiule” e come se fossi un pacco mi trascinò oltre la porta vicino al bagno, dove c’era scritto privato. mentre mi sbottonava il jeans Sofia mi spiegò “ora rimmarrai tutto il pomeriggio vicino a ciro, lui ti terrà sempre le mani sulla passerina, tu non dovrai fare nulla, nemmeno un’espressione, altrimenti sei fuori, ovviamente puoi tirarti indietro, ciro non &egrave bellissimo e le sue mani sono sporchissime, se ti fa schifo puoi uscire e io capirò che l’esperienza dell’autobus a Parigi &egrave stata fantasia, e che tu senza di me non sai essere davvero troia, quindi la nostra amicizia finisce qui, anche perch&egrave mi hai mentito…” io ero rimasta impietrita ad ascoltare tutto quello che Sofia lentamente mi diceva mentre mi aveva tolto anche le mutandine e mi mise un grembiule nero che fortunatamente mi copriva al pari di una gonna. decisi di non rispondere a Sofia, uscii e mi misi vicino a ciro che intanto si era seduto in cassa. Senza nemmeno guardarmi portò la mano sotto il mio grembniule andando dritto verso la fessura della mia passerina che rimaneva asciutta…la situazione non era delle migliori, nel bar vicino scuola poteva entrare qualcuno che mi conosce e avrei fatto una figura terribile. Chiusi gli occhi e tirai un grosso respiro per torvare un po’ di calma, sentii subito Sofia fare un colpo di tosse che mi richiamava all’attenzione, mi voltai e la cercai nel locale, si era seduta ad un tavolino in modo che potesse gustarsi tutta la scena…intanto pensavo “io l’ho fatta scopare con suo nonno e non le ho ancora dimostrato abbastanza?” e nel pensare questo riaffiorò il ricordo. ciro nel frattempo con l’indice passava da una parte all’altra dell’inguine, facendomi un leggero solletico, sfiorando le labbra della figa. Non so se fu per questo o per i ricordi ma sentii la passerina inumidirsi e schiudersi piano, ciro se ne approfittò e andò subito alla ricerca del mio clitoride, però ci sapeva fare ciro!! Chiusi appena gli occhi e Sofia mi richiamò con un altro colpo di tosse. Dovevo restare immobile, ciro come se avesse capito mi sfidò aumentando il ritmo, stavo per emettere un profondo respiro, quando qualcuno si avvicinò alla cassa “due caff&egrave” e ciro senza togliere la mano rispose “2euro” e riuscì anche a fare lo scontrino, trovai quella scena molto buffa, se non ero così concentrata avrei sicuramente riso a crepapelle!!
per fortuna quell’ordine bloccò il mio orgasmo, ma non le mie sensazioni di puro piacere. Così ben presto fui vicina all’orgasmo. Pensai a come fare per mascherarlo, strinsi il pugno sulla cassa e mi morsi la bocca per non emettere suoni. Anche se ciro non smetteva di massaggiarmi il clitoride riuscii a far tornare il mio respiro regolare, quando tutto tornò alla normalità ciro mi infilò indice e medio nella figa, avrei voluto urlare e cavalcare quelle dita per averle in profondità, ma non potevo perdere Sofia. Sorrisi nervosamente quando vidi un altro cliente avvicinarsi alla cassa. anche stavolta ciro non si fermò e continuò a muovere le dita nella figa..quando fu sicuro che fossi pronta iniziò a scoparmi, bench&egrave le dita erano corte sentivo ad ogni affondo una scossa di piacere arrivarmi dalla patatina alla gola, pronta per uscire in urletti liberatori ma che soffocavo, aumentava solo il mio respiro, quello proprio non riuscivo a regolarlo. Fu così che venni di nuovo, stavolta però tossii per nascondere il godimento, le gambe iniziarono a tremare e sentii una sostanza umidiccia bagnarmele. ciro continuava a penetrarmi sempre con lo stesso ritmo e solo quando mi ripresi dall’orgasmo tirò fuori la mano per massagiarmi interamente tutta la passerina, che quasi si perdeva nella sua enorme mano. Un’altra cliente pagò mentre il ragazzo si sporse oltre il banco della cassa con sguardo curioso, “grazie” bofonchiò ciro e la coppia si allontanò. Forse non si vedeva nulla dall’altra parte, ne fui sollevata, ma questa sensazione non durò molto che ciro aveva di nuovo preso di mira il mio buco ormai soddisfatto…stavolta introdusse medio e anulare e, rimanendo dentro, li faceva dondolare avanti e indietro, come a crearsi spazio…introdusse prima l’ndice e subito dopo il mignolo, non ebbi il tempo nemmeno di pensare a cosa stesse succedendo che sentii anche il pollice spingere per entrare…la sua mano era davvero enorme, anche perché grassoccia, mi sentivo spaccare in due e volevo piegarmi leggermente per favorire l’ingresso, ma non potevo far nulla, quindi strinsi il pugno e sperai che finisse presto…una volta fatto entrare anche il pollice sentii la mano risalire dentro di me, trattenermi era diventato davvero impossibile. La mano poi raggiunge un punto dentro di me (che Sofia poi mi spiegò essere l’utero) e con le dita iniziò un lento solletico. Era una vera tortura non sentivo più nulla dall’inizio di questo “solletico” non so quante volte sono venuta, la patatina si era adattata alla mano e quasi si era fusa insieme, intanto sentivo tutti i miei nervi controrcesi, godevo persino con il buco del culo, quasi fosse una figa. Stavo per esplodere quando sentii qualcuno mettermi le mani sulle spalle e tirarmi leggermente indietro, “sei stata bravissima” mi disse Sofia baciandomi l’orecchio “&egrave ora di andare, ringrazia ciro” quando sentii ciro che sfilava la mano, le mie gambe cedettero e caddi in terra, lui mi porse la mano sporca dei miei umori, e io, restando a 4 zampe al pari di un cane fedele, leccai con avidità, poi lui si sbottonò i pantaloni facendo uscire un cazzo sporco di sborra, non mi ero resa conto che anche lui avesse goduto, con la mano pulita mi prese per la nuca e mi spinse verso la sua cappella…puzzava di pipi, ma ero contenta che fosse finito quel supplizio, così lo affondai in gola e lo spompinai fino a farlo venire, bevendo fino all’ultima goccia di sperma. “finalmente mi sono fatto un bel bidet” disse ridendo. furono le uniche parole che ci rivolse. Il giorno dopo credevo che le cose con Sofia fossero tornate nella normalità e invece appena entrai in classe Sofia si girò verso un gruppetto di ragazzi disse qualcosa e scoppiarono a ridere tutti guardandomi…mi sentivo parecchio in imbarazzo ma cmq decisi di affrontare la situazione mi avvicinai a Sofia e la salutai…al mio “ciao Sofi” le risate aumentarono, volevo chiedere cosa avessero da ridere ma in quel momento entrò la prof e iniziammo le lezioni.
La prof spiegava e il mio unico pensiero era riallacciare i rapporti con Sofia, era il mio unico pensiero…finch&egrave verso la fine della terza ora mi arrivò un sms…era lei!!

“all’intervallo seguimi senza dire una parola”

ero felicissima, finalmente mi aveva contattata e aspettai l’intervallo con trepidazione…

appena suonò la campanella Sofia si alzò e uscì dalla classe e io la seguii, andammo al piano di sotto e si fermò allo stanzino dei bidelli…in realtà era un aula troppo piccola per ospitare una classe e veniva usata come deposito…c’erano vecchi banchi, mucchi di sedie rotte e armadietti con il necessario per le pulizie.

Sofia non mi disse niente, mi guardò puntandomi gli occhi in segno di sfida…io mi sentii intimidita e indietreggiai fino a poggiarmi a un banco…lei si avvicinò e mi alzò la maglia legandomi le mani con le maniche e facendomi tenere le braccia in alto e il viso coperto dalla maglia…mi sfilò il reggiseno e mi tolse pantaloni e mutande in un colpo solo…mi fece stendere sul banco e prese le mie caviglie posizionando i talloni sul banco vicino ai miei fianchi…

“resta così fino a che suona la campanella, guai a te se ti muovi”

la posizione era scomoda ma io rimasi ferma…anche quando sentii Sofia uscire dalla stanza

non so quanto tempo passò doveva essere poco ma a me sembrò un’eternità…sentii il passo zoppicante tipico del bidello di quel piano, brontolava sul fatto che doveva pulire quello che i ragazzi sporcavano…”o cazzo…!” esclamò quando mi vide…poi il suo tono di voce cambiò ” voi ragazze state sempre a provocare…ora vi faccio capire cosa significa non poter scopare” mi strizzò un seno fino a farmi male, poi mi colpì fortissimo sul monte di venere, dove la patatina inizia a curvare, mi fece saltare ma rimasi sempre in quella posizione…poi sentii un oggetto penetrarmi…era ruvido e asciutto…non troppo doppio ma molto duro, lo infilava molto lentamente e sentivo ogni millimetro entrarmi dentro con un dolore allucinante…la penetrazione si fermò solo con la resitenza del mio utero…poi il bidello mi sfilò l’oggetto fino a farlo uscire completamente, provai subito un senso di sollievo, ma durò poco perché la penetrazione di quello strano oggetto riprese quasi subito…le lacrime mi rigavano il volto, ma non mi muovevo perché volevo che Sofia fosse orgogliosa di me…poi sentii il rumore di qualcosa di pesante che veniva spostato…l’oggetto che mi penetrava veniva incastrato…ora non mi potevo muovere perch&egrave l’oggetto urtava contro l’utero e non si muoveva…ma mi sentivo bruciare tutta…anche nella pancia…

la campanella che segnava la fine dell’intervallo suonò e il bidello mi lasciò da sola…senza potermi muovere…passò tantissimo tempo poi qualcuno entrò, spostò l’oggetto pesante e mi liberò le mani e io feci scendere la maglia liberando il volto…finalmente riuscii a vedere chi mi aveva liberata…era Sofia…poi lo sguardò si spostò subito all’oggetto che mi aveva penetrato era una scopa o meglio il manico di legno di una scopa…ed era sporco di sangue… “di solito noi ci divertiamo a provocare il bidello perché sappiamo che non può scopare, lui ci ha sempre detto che ce l’avrebbe fatta pagare ma non pensavo arrivasse a tanto” prese uno specchio e me lo passò avevo la patatina piena di piccoli taglietti dai quali usciva il sangue… “mi aiuti a tornare in classe?” chiesi a Sofia, “certo e dopo scuola vieni a casa mia!!” passarono un paio di giorni’e Sofia mi chiese se ero di nuovo pronta’sapeva che non le avrei mai detto di no’così prendemmo appuntamento per la mattina seguente, saremmo dovute entrare alle 11 per assemblea ma noi decidemmo di vederci al solito orario fuori scuola.
Quella mattina oltre a Sofia c’erano altri due compagni di classe Giacomo e Michele, entrammo in auto e Sofia si mise a guidare senza aprire bocca’
arrivammo dopo nemmeno mezz’ora ad un motel sulla tangenziale frequentato solo da camionisti e dalle loro puttane’entrammo e dopo un gesto di saluto fra Sofia e il portiere ci dirigemmo al bagno, Sofia chiese ai ragazzi di spogliarmi, Giacomo mi tolse la camicetta e il reggiseno e Michele pantalone e mutandine, io li facevo fare come se fossi una bambolina, non capivo che bisogno c’era di arrivare fin li per farmi scopare da quei due’Sofia notò che non mi ero rasata e mi chiese se mi facesse ancora male io annuii, allora lei cacciò una specie di mutandina con una pallina che finiva sul buco della passerina e tenuta da dei laccetti di ferro che lasciavano libero il culetto. Mi legò le mani alle ginocchia e mi mise un collare per attaccarmi a un lavandino. “così capiranno dove devono entrare” disse Sofia ridendo, poi mi baciò una chiappa e prese dell’olio'”ora i ragazzi ti apriranno il buchetto così chiunque entrerà non ti farà male” Giacomo si mise subito dietro di me mentre Michele offrì alla mia bocca il suo cazzo ancora moscio, non riuscivo però a prenderlo in bocca e così Sofia mi liberò la testa, Giacomo intanto era entrato senza troppi complimenti nel mio culetto in un colpo solo esclamando “finalmente posso farti il culo!!” Michele invece non riusciva proprio a diventare duro, lo leccavo lo baciavo, lo ingoiavo fino alle tonsille, ma niente proprio!! Giacomo dava colpi di reni sempre più forti tanto da farmi sbattere anche la testa al lavandino, sentivo le sue palle spingere la pallina della fighetta e mi provocava un dolore ma piacevole anche perché l’olio che mi aveva messo Sofia la faceva scivolare dolcemente’i colpi di Giacomo si facevano sempre più forti e più profondi, sentivo il suo cazzo arrivarmi alla gola quasi!!
A un certo punto Giacomo vedendo che con Michele non funzionava nulla, mi prese per il collare e mi cavalcava come fossi una cavalla'”voglio riempire il culetto dalla prima volta che sei entrata in classe’una vera santarellina” disse e poi scoppiò in una risata, per poi farsi serio e riempirmi davvero l’intestino con il suo caldo liquido. Sofia ripulì tutto e mi rimise l’olio e legò di nuovo il collare’poi rimasi sola’
i capezzoli pendevano verso il basso e faceva freddo quindi erano durissimi, la voglia che entrasse qualcuno sovarcò la paura’iniziavo ad avere davvero molto freddo, poi finalmente dei passi, purtroppo per come Sofia mi aveva legato potevo vederlo solo quando stava dietro di me, così sentii il rumore della zip che scendeva e la pipi entrare nel gabinetto, poi venne al lavandino vicino al me e si lavò le mani, e solo dopo essersi lavato le mani si mise dietro di me, era un uomo di circa 40 anni capelli rasati, canotta e cappotto in pelle, un fisico discreto, non molto muscoloso, aveva ancora il pisello di fuori, mi accarezzò il buchetto e scese con il medio verso la mia passerina, toccò la pallina che bloccava l’entrare ed esclamò “oh, qui non si entra” poi appoggiò la cappella al mio ano e dopo aver spalmato l’olio che lo ricopriva lo affondò accompagnandolo con le dita che si fermavano all’entrata, era decisamente più grande di quello di Giacomo e quel suo penetrarmi piano mi fece aumentare la voglia di essere scopata’quando fu tutto dentro iniziò a muovere il bacino ritmicamente prima piano poi sempre più veloce’fece scivolare le mani fino al mio seno e ci si afferrò con forza pompando il cazzo nel culo spingendomi verso di lui'”eccomi” a un certo punto sussurrò e sentii fiotti di sperma nella mia pancia..il tizio appena ebbe finito si rischiuse il pantalone ed uscì subito dal bagno. Sentii la voce di Sofia “andiamo a pulirla” si avviicinò al lavandino e aprì l’acqua ma nel frattempo sentii qualcuno fra le mie gambe che mi leccava il buchetto del sedere, “eh bravo michele” esclamò giorgio pizzicandomi i capezzoli che erano durissimi per il freddo. Poi sentii una terza voce “ops! Qui &egrave già occupato” era un uomo e Sofia subito rispose “no prego’&egrave libero” prese l’olio e mi infilò un dito nel buchette poi tutti e tre uscirono e il tizio appena entrato si posizionò dietro di me “lo fate spesso?” io non avevo tanta voglia di parlare ero li per essere scopata e basta “ti ho chiesto se lo fate spesso questo gioco?” continuai a non rispondere, mi colpì su una pacca “cazzo! ti ho fatto una domanda” io mi irrigidii ma continuavo a non rispondere, lui allora continuò a colpirmi il sedere, sempre con più forza, finch&egrave mi allargò il sedere e mi infilò il cazzo con un unico colpo di bacino. Sentii poi altri passi entrare nel bagno “che succede qui?” chiese quello appena entrato con voce roca “carne giovane” rispose quello che mi stava nel culo “penso sia un gioco fra ragazzi” quello appena entrato si mise a ridere e poi disse “adesso la facciamo divertire noi”. Il tizio che già mi stava dentro iniziò a muoversi ritmicamente, entrando e uscendo quasi completamente, l’altro mi si mise di lato e così potei vederlo aveva una sessantina d’anni pochissimi capelli bianchi raccolti in un lungo codino il viso pieno di rughe e una pancia tonda, si tirò fuori il cazzo e mi faceva passare la cappella su un fianco. “le piace il cazzo!” disse a quello dietro di me e quello ansimando rispose “non ne avrà mai abbastanza, chi c’&egrave fuori?” “solo due tre ma sono già accompagnati” “e si perdono questa meraviglia di culo?” “&egrave stretto” “cazzo, questa &egrave una puttana vergine!!” e si misero a ridere, parlavano come se io non ci fossi e a me andava bene così ero li solo per Sofia, volevo che fosse orgogliosa di me!! Appena quello che mi stava scopando venne l’altro si piantò subito nel mio buchetto “non devi perdere una sola goccia del nostro premio” mi disse iniziando a pompare colpi fortissimi che mi facevano entrare la pallina che avevo sulla fighetta sempre più in profondità. Quello che aveva appena finito andò a pisciare e poi disse “vi porto compagnia” e lo sentii che uscendo chiamava quelli fuori, il tizio dietro di me invece iniziò a grugnire come un maiale “ti piace il mio cazzo vero?” io non risposi “voglio vederti piena di sborra” mi mise una mano sulla schiena e aumentò il ritmo “ti riempiremo il pancino, vedrai” sentii altri tizi che entrarono “allora &egrave vero che c’&egrave carne fresca!” disse uno e quello che mi scopava rispose “vedrete com &egrave stretta, mica come le vostre troie sfondate!” “ehi” sentii protestare una voce da donna “però a voi piace” continuò la donna con accento dell’est, “si prepari il prossimo che io sto per venire e non voglio che esca nemmeno una goccia da questa puttanella” “vai tu che già stai in tiro, io me lo faccio drizzare da katia” quando il signore di sessant’anni uscì dal mio culo tirai un sospiro di sollievo che però non durò molto perché un altro era già dentro di me, aveva il cazzo largo e corto e trovò qualche difficoltà ad entrare tanto che mi scappò qualche gridolino di dolore, “ma allora ce l’hai la voce!!” disse il sessantenne “fammi sentire, perché sei qui?” io non volevo rispondere poi mi venne in mente che magari Sofia era fuori a sentire quindi cercai una risposta abbastanza porca “per godere e soprattutto farvi godere” dissi io allora, si misero a ridere tutti, il signore intanto continuò a farmi domande “vuoi la nostra sborra?” “si signore” “supplicaci” “vi prego scopatemi fino a riempire il mio pancino di calda aborra” “sei una troia?” “sono la vostra troia” quello che stava dietro intanto spingeva con forza per farlo entrare e io cercavo di rilassarmi il più possibile per facilitarlo poi mi chiese “ma sei italiana?” “certo” risposi io e si misero a ridere di nuovo tutti “una vera rarità!! ora voglio proprio scoparti’non mi sono mai fatto il culo di un italiana” e affondò sempre più forte, sentivo il buchetto cedere e sembrava quasi si spaccasse da un momento all’altro “fa male?” mi chiese il vecchio vedendo la mia espressione “un po”” risposi d’impulso poi mi corressi “fa male perché non sta ancora tutto dentro” quello allora si mise a ridere e si rivolse al tizio dietro di me “forza amico! mica vuoi farla soffrire?” quello allora diede un colpo secco e si fece male il cazzo perché proprio non entrava, c’era solo la cappella dentro e allora mi chiese “vuoi la mia sborra?” risposi con un piccolo gemito “si” allora prese a segarsi tenendo sempre la cappella nel mio culetto. Il vecchio intanto mi fissava in faccia “quanti anni hai?” mi chiese con un mezzo sorriso “19” risposi senza nemmeno pensarci “e come ti chiami?” “Chicca” “bene Chicca, qualcuno ti ha mai pisciato addosso?” “no!” risposi fredda senza pensare che era solo un indizio per quello che sarebbe successo tra poco. Il tizio che mi stava scopando si tolse improvvisamente ormai non sentivo più niente dietro e non mi ero nemmeno accorta che lui era venuto, il vecchio mi si mise di nuovo dietro e disse “ero entrato per pisciare’niente mi eccita di più che pisciare e tu per godere’tu hai goduto e io ora pi'” e senza nemmeno finire la frase sentii un fiotto di acqua bollente bagnarmi la schiena “allargale le chiappe” disse alla puttana che stava facendo il pompino e mi diresse il getto di pipi sul buco del culo che era ancora aperto “così ti pulisco dalla sborra, dovresti ringraziarmi!” mi uscì un “grazie” quasi come un miagolio, tutti si misero a ridere, poi entrarono Sofia giacomo e michele “tempo scaduto” disse Sofia “ma che cazzo &egrave successo? non potevate solo scoparla? ora mi toccherà pure ripulirla” disse con voce scocciata, slegandomi “guarda che io non ho nemmeno avuto la mia parte” protestò allora il cliente, intervenne subito michele “ti do il mio culo se vuoi” disse abbassandosi il pantalone e piegandosi in avanti “sempre meglio di quello sfondato di queste due troie” disse il cliente della puttana indicando me e la puttana “poi lei ha detto che era qui per godere e far godere” disse il vecchio a Sofia “si, si, ho sentito tutto” gli rispose e io mi sentii fiera di aver risposto in quel modo “io però no goduto” disse allora la puttana “Chicca ma come? su da brava fa vedere cosa sai fare'” mi disse Sofia e io gattonando come un cagnolino raggiunsi la puttana ai lavandini, lei si appoggiò con il posteriore al marmo e allargò le gambe, io mi misi a leccare la sua figa che sapeva di cazzo e sborra chiusi gli occhi e pensai che Sofia mi stava guardando così mi iniziai a bagnare la patatina, muovevo la mia lingua in senso circolare attorno al clitoride e con due dita la penetravo facendole entrare e uscire lentamente “ci sa fare la ragazzina” disse il sessantenne facendosi una sega seguito dall’altro tizio e da michele “ormai la devi pulire’noi le sborriamo addosso” continuò il vecchio “&egrave la vostra troia” rispose allora Sofia, il vecchio allora iniziò a passarmi il cazzo fra i capelli “la mia troia’ho sempre desiderato una giovane come te’quando ero giovane io le ragazze erano tutte vergini e così volevano arrivare al matrimonio’io ti voglio usare’voglio che tu faccia tutto quello che ti dico’tu mi devi soddisfare” Sofia allora fece una cosa che non mi aspettavo “dammi il tuo numero di telefono’lei sarà tua per un week end intero..quando sarà pronta ti chiamerò io stessa” “ce l’ha il portiere se ti interessa’digli Chiodo’e ora fammi godere la mia troia” disse avvicinandomi il cazzo alla bocca, io leccavo il clitoride della puttana e passavo la punta della lingua sull’asta del vecchio “ah sento che sto per venire” mi disse allontanandosi dal viso e colpendomi con la sborra i capelli “vi aspetto ragazzine” disse il vecchio lavandosi le mani e uscendo dal bagno, subito dopo di lui il tizio con il cazzo largo mi venne sulla schiena e infine michele me lo avvicinò alla bocca e io lo presi avvolgendolo con le labbra e misi un terzo dito nella figa della puttana aumentando il ritmo, vennero quasi insieme ma non ebbi il tempo che il tizio che stava scopando giacomo mi si avvicinò e mi sborrò in faccia’ero completamente ricoperta di sborra.

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