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Racconti Erotici Etero

L’estate

By 18 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Lorenzo, 21 anni, studente universitario. 1, 75 ‘ 65/67 chili, ex nuotatore agonista, mi mantengo in forma con palestra e vari altri sport. Non sono un palestrato nel senso odierno del termine, ma ho sicuramente un fisico muscoloso e asciutto.
Capelli corti, barba lunga e tatuaggi.
Vivo da solo, dopo che nel febbraio 2014 una litigata con i miei genitori mi ha sbattuto fuori di casa. Da quel giorno non ho più visto n&egrave sentito i miei direttamente, ma solo tramite mio fratello e mia sorella. Ho fatto ogni tipo di lavoro per mantenermi: cameriere, giardiniere, lavapiatti, fin quando nell’estate 2014 con due soci, un po’ per divertimento e’ un po’ per ambizione, ho creato un brand di abbigliamento. Dall’inverno 2015 questo lavoro mi mantiene, permettendomi di mantenere una casa, la retta universitaria agevolata e due cani, Salmo ed Enigma, che avevo già quando vivevo con la mia famiglia e che mi sono tenuto al momento della rottura.
Questo racconto, che sarà piuttosto lungo, parte dall’inizio di luglio 2015. Dopo tre anni con la donna che credevo fosse quella della mia vita ho rotto la nostra relazione a causa dei troppi litigi e delle differenze tra noi, che stavano rendendo il rapporto insostenibile.
La sessione di esami incombe, mi trovo sommerso dai pensieri e preoccupazioni. Per fortuna mancano solo due settimane e poi finalmente sarò libero di staccare da tutto per almeno una decina di giorni.

Il racconto che leggerete, 100% reale, ho solo cambiato i nomi, non &egrave fatto solamente di pure e semplici scopate, anche se contiene molto sesso.
&egrave una sorta di diario di ciò che mi &egrave successo negli ultimi mesi.
Spero apprezzerete il tutto. Buona lettura.

Siamo a metà luglio, tra 4 giorni finisco i miei esami e si apre l’estate.
Due giorni fa: venerdì sera, non ho nulla da fare: il caldo, le zanzare e una giornata di studio estenuante non mi hanno lasciato molta voglia di uscire, anzi. Sto già meditando di starmene a casa a guardare un film e bere qualche birra.
Poi Lei mi ha scritto. Lei &egrave Simo: ex compagni di classe alle scuole medie, amici durante il liceo anche se ci eravamo un po’ persi nel corso degli anni, da un anno a questa parte abbiamo ricominciato a sentirci, come amici.
&egrave stata il mio sogno per anni e anni, innamorato perso di questa ragazza che già era bellissima al tempo, ma ora lo &egrave ancora di più.
Lavora come modella per fotografia a Milano, e studia lingue.
Poco più bassa di me, 55 chili, tratti mediterranei con lunghi capelli castano scuri e due occhi azzurri come il cielo, ma più lucenti.
Un fisico mozzafiato, ovviamente.
“Ehy :) cosa fai stasera?’ Sei con la donna?”
“Ehila :) no, ci siam lasciati da qualche settimana.
Comunque nulla di definito, son a casa con una cassa di birra ghiacciata e un film, non ho voglia di uscire.”
“Ah mi dispiace che sia finita.. come stai?
Volevo chiederti se ti andava una sigaretta, sono anche io da sola stasera e avevo voglia di salutarti!”
“Tutto bene, tu? Se ti va di venire son qui, ti posso anche offrire una birra :)”
“Dai allora tra una mezz’ora ti va bene? Mi cambio e arrivo”
“Ok, a dopo”
Siamo amici, &egrave vero, ma la tensione sessuale tra noi &egrave sempre stata alta, tante volte stavano per sfuggire dei baci che ho trattenuto solo per fedeltà e onestà nei confronti della mia ormai ex-ragazza.
Ma ora &egrave tutta un’altra situazione.
Ho mezz’ora di tempo, guardo la casa: fa schifo. Bottiglie di birra vuote, cartoni della pizza dei giorni precedenti, letto disfatto, divano sfatto, cucina in disordine, libri ovunque, sigarette in ogni posacenere di ogni angolo di ogni stanza.
Ho solo mezz’ora per non apparire come un orso sporco e disordinato.
A razzo parto dalla camera da letto: ogni vestito in giro viene considerato sporco, tolgo le lenzuola, raccolgo calze e mutande in un unico mucchio e butto tutto in lavatrice, almeno lì son nascoste. 5 minuti trascorsi.
Corro in sala da pranzo, con un sacco nero raccolgo bottiglie vuote, cartoni, tovaglioli, sigarette e ogni altra cosa che mi capiti a tiro. Mi spiace, ma la raccolta differenziata la farò domani.
Pulisco al volo la cucina, per fortuna non sporchissima.
Rassetto il divano, sistemo il tappeto e tutto il salone. Accendo candele profumate che tengo per queste evenienze, fatte apposta per togliere ogni cattivo odore in pochi minuti. Aspirapolvere e passo tutte le stanze.
Controllo: ora ha un aspetto decente, quasi bello.
Guardo l’orologio. Ancora 8 minuti a disposizione: corro in bagno, per fortuna &egrave a posto, apro l’acqua e intanto faccio il letto con le lenzuola nuove. Chiamo i cani e li sistemo nel loro spazio in giardino.
Doccia, 4 minuti mi bastano.
Sono appena entrato quando suona il campanello. Corro fuori nudo, &egrave lei, apro il cancello e la porta, poi torno in doccia.
La sento entrare: ” Ehy Lore! Ci sei?”
“Tesoro son in doccia, fai come se fossi a casa tua, la birra &egrave frigo.”
Maledetta, unica volta che son in ritardo tu sei addirittura in anticipo??, penso tra me.
Dopo 2 minuti son fuori, mi asciugo e: -merda, ho dimenticato i vestiti in camera.
Non che farmi veder nudo sia un problema, ma mi sembra un po esagerato, quasi volessi mettermi in mostra. Ma non ho alternative e quindi esco, avvolto solo dell’asciugamano, passo da lei, seduta sul divano, la saluto con un bacio sulla guancia: “vado a vestirmi e arrivo, scusa ma non so come ho fatto tardi.”
“Tranquillo, se vuoi star così mi va benissimo e anzi ne approfitto anche io, fa caldissimo.”
E si toglie gli shorts e canottiera, restando in brasiliane e reggiseno.
-Dio, so che non siamo mai stati amici, ma ti ringrazio-
Così mi prendo una birra anche io, un posacenere e mi sdraio sul divano.
Parliamo, ridiamo un po, beviamo e fumiamo qualche sigaretta.
Ormai giochiamo a carte scoperte, stasera vogliamo la stessa cosa e non &egrave la castità.
Finite le due bottiglie di birra faccio per alzarmi a prenderne un altro paio, e passo davanti a lei.
Proprio in quell’ istante l’asciugamano che avevo in vita si sfila e mi cade, lasciandomi nudo.
Faccio per raccoglierlo il più velocemente possibile, ma lei lo blocca con un piede: “resta così, sei bello.”
Rido, e mi dirigo verso il frigorifero, nudo.
Non mi preoccupo di farmi vedere così, non sono un super dotato ma raggiungo buone dimensioni, soprattutto da flaccido il mio cazzo &egrave grosso e largo.
Ringrazio mentalmente Dio di essermi depilato proprio quella mattina, così da risultare liscio e pulito.
Torno sul divano, apro le due birre e come se nulla fosse ne passo una a lei.
Non voglio tradire alcuna emozione, stiamo giocando a chi cede prima tra le braccia e le gambe dell’altro e io non perdo. Mai.
Accendo un’altra sigaretta e parliamo del suo lavoro e del mio, mi mostra sul telefono gli ultimi scatti che ha fatto per un brand di lingerie.
Tolgono il fiato.
Ma devo resistere, più si alza la tensione e più il gioco &egrave divertente.
Devo trovare un modo per farla affamare. Da quando son nudo ha lanciato contiue occhiate al mio pacco, devo trovare un modo per far leva su questo.
Mi alzo e, con la scusa di svuotare il posacenere, le passo di nuovo davanti, con passo rapido, apposta per farle ballare il cazzo davanti al viso, voglio che lo veda bene e che non resista più alla voglia.
Poi me ne accendo un’altra, restando in piedi davanti a lei, fingendo di stiracchiarmi mi metto ancora in mostra. Si alza, bingo, penso tra me e me, non resiste più. Si avvicina, 1 metro, mezzo, 20 centimetri, 5 centimetri, sento distintamente il suo profumo che mi penetra nelle narici, inebriante.
1 centimetro, le sue tette mi toccano il petto, il mio cazzo sfiora quel sottile strato di pizzo.
Controllo l’erezione, più o meno riesco a tenerlo a bada.
Gli occhi si incontrano, le bocche si avvicinano. Pochi millimetri separano un bacio che vogliamo da tempo ormai, e…. contatto? No.
Rimangono i millimetri, nessuno dei due fa l’ultimo passo. Giochiamo, ed &egrave troppo divertente.
Ma devo dare il là, e con le labbra le sfioro il collo, appena, basta il mio respiro e sento i brividi che la prendono.
&egrave mia.
La bacio sul collo, lei mi stringe, con una mano sulla schiena e l’altra sulla nuca, a sé. Le sto per slacciare il reggiseno, voglio vederla nuda, ma all’ultimo ci ripenso.
&egrave mia.
Mi stacco, lei mi lascia andare, 5 centimetri di distanza, la mia erezione inizia a farsi manifesta. La guardo negli occhi. “Spogliati per me.”
Lei mi guarda, sorride.
Torno sul divano, lei prende il telefono, mette una musica che non conosco, molto lenta e sensuale e spegne le luci, a creare penombra con le candele accese.
Si mette a ballare per me, prima a 3 metri, balla benissimo, sensuale e sexy, super eccitante. Di schiena, mi fa ammirare tutto il suo corpo da dietro, e intanto si slaccia il reggiseno.
Si vede che &egrave abituata a star in situazioni del genere, dove deve mettere in mostra il suo corpo: non &egrave imbarazzata, anzi, conscia della sua bellezza sa come muoversi per eccitare.
Si toglie il reggiseno e me lo lancia, io lo prendo al volo divertito.
Poi si gira, una mano a nascondere il seno, ma non dura tanto e me lo mostra, balla ancora,’ in tutto il suo splendore.
Si gira di nuovo, via le brasiliane e il suo culo perfetto, mi ipnotizza.
Di spalle avanza verso di me, 2 metri, 1 metro, mi fa vedere tutto. Non un pelo, non un segno, non un’imperfezione.
Si gira, completamente depilata.
-Dio, grazie ancora-.
50 centimetri, appoggia una mano sulla mia spalla, poi l’altra, si avvicina ancora.

Un piede sul divano, a farmi vedere davvero ogni cosa di lei.
Anche la sua figa &egrave bellissima.
Bagnata, si vede senza toccare, e gonfia.
30 centimetri, si piega verso di me, le labbra si sfiorano, la musica si spegne.
Chissà, un caso o &egrave un balletto studiato? Chissenefrega.
“Ti &egrave piaciuto, eh?”
“Da morire”.
Mi bacia, con forza, con passione.
Adoro le donne che a letto non subiscono e basta ma che anzi conducono a tratti il gioco, che son calde, vogliose.
Si siede sulle mie gambe, il cazzo completamente duro la tocca chiaramente.
Lo prende in mano e ne saggia le dimensioni e la durezza. Da come la sua lingua impazzisce nella mia bocca capisco che apprezza la qualità.
Le mie mani le stringono il culo, sodo e liscio.
Mi stacco dalla sua bocca, la sollevo in braccio senza sforzo e mi dirigo verso la camera, mentre le sue unghie si avvinghiano nella mia schiena, facendo quasi male, e la lingua mi lecca il collo.
Arrivo sul letto, senza mollarla la faccio sdraiare e io sopra di lei. Si rimposessa del mio cazzo, lo appoggia sulla sua figa calda e bagnata.
La guardo negli occhi, non voglio usare il preservativo.
Mi guarda, pensando la stessa cosa: “Non ci pensare nemmeno a metterlo, voglio sentirti nudo, senza nulla.”
Guardandola negli occhi, calamite che si attraggono, la penetro,’ lentamente.
Non voglio farle male ed &egrave davvero stretta.
Lentamente entro in lei, facendole sentire ogni millimetro. Brividi la percorrono, li sento nei suoi muscoli.
Sono tutto dentro quando ricomincio a baciarla, stando fermo, voglio dar tempo al suo corpo di abituarsi a me.
Quando la sento pronta inizio a muovermi, dapprima lentamente, tutto dentro e tutto fuori, poi sempre più veloce.
Le sue mani corrono sulla mia schiena, sulla nuca, avanti e indietro, impazzite.
Inizio a toccarle le tette, prima solo sfiorandole poi con più forza pizzico i capezzoli, la sento gemere.
Sento che non durerò ancora a lungo con questo ritmo ma non voglio venire. Allora la stringo a me, mi giro e la faccio venir sopra, dove so che lei verrà in pochissimo tempo.
Inizia a cavalcarmi, fino in fondo, avanti e indietro,’ sento dai suoi movimenti tutta l’esperienza che ha e quasi ne sono geloso.
-Cazzo, Lore, fa la modella. Feste, gente figa. Credevi di essere il primo?-‘ penso tra me e me.
Ora cambia ritmo, rallenta, mi prende tutto, per tutti i 20 centimetri della mia asta.
Mi sta facendo impazzire, ma lei sicuramente sta godendo ancor più di me.
Ecco, ora accelera di nuovo, più forte, più animalesca. Inarca la schiena, porto una mano sul suo culo e una a torturare il suo capezzolo,’ voglio farla esplodere.
1, 2, 3, 4, 5, 6 colpi, forti, fino in fondo.
Gli occhi chiusi, la bocca spalancata, gemiti e respiro affannoso.
Sta per venire.
Alzo, di colpo, il bacino, nello stesso istante in cui lei sta scendendo.
Geme più forte.
Ancora tre colpi e poi la sento, nella più bella espressione che una donna possa pronunciare. “V-EN-GO.”
Ed esplode, in un urlo di di piacere.
Si accascia su di me, ancora qualche movimento, lento, estremamente dolce.
Ed inizia a tremare.
Ora mi pongo il solito, grosso dilemma: continuo, senza darle tregua oppure aspetto che si riprenda prima di ricominciare?
Nemmeno un istante per pensarci che ricomincia a baciarmi affamata e mi tolgo ogni dubbio -vuole il sesso forte? Lo avrà.
Mi chiede di venir sopra.
In un istante la giro, senza nemmeno uscire da lei, e ricomincio a montarla. Ormai si &egrave allargata a sufficienza e io voglio che si ricordi per sempre di questa notte. Le alzo le gambe, le metto sulle mie spalle e inizio a scoparla così, sento di arrivare davvero nel punto G.
Non si trattiene, geme più forte, ansima più intensamente.
La scopo forte, al massimo, fino in fondo. Le stringo le gambe, voglio che sia strettissima, per farglielo sentire di più.
Sto per venire, quando penso che non l’ho presa da dietro, e non voglio perdermi quel paradiso che deve essere la vista del suo culo messa a pecora.
Allora torno tra le sue gambe, la stringo a me, e rallento,’ mi serve un attimo per non venire proprio ora.
Mi bacia di nuovo.
La guardo, &egrave ancora più bella tutta sudata, il viso paonazzo e il respiro a tremila. Mi fanno impazzire le donne in questa condizione, quando godono, davvero, diventano la cosa più sexy al mondo.
Riesco a riprendermi,’ di nuovo sento di poter durare ancora all’infinito.
La bacio e le sussurro: “Voglio prenderti da dietro.”
“Prendimi, dominami. ”
Non riesco nemmeno a controllarmi, quasi con violenza la giro, le alzo il culo,’ la faccio mettere a carponi.
Le guardo il culo, mai visto nulla di più perfetto. Non resisto, lo mordo,’ piano ma abbastanza forte da farglielo sentire, e geme. Ancora, lo rifaccio, più forte. Mi metto dietro di lei, inarca la schiena per esporsi meglio alla penetrazione.
Le appoggio il cazzo tra le chiappe, lo faccio scorrere un po’ lì, non voglio incularla, ma voglio che capisca che potrei. Non credo che si opporrebbe. Ma non mi interessa.
Le appoggio la cappella sulla figa e inizio a penetrarla.
Non credo di aver mai avuto il cazzo tanto duro, mi fa male tanto &egrave gonfio e le palle vogliono solo scoppiare.
-minchia, quanto &egrave bella la pecora.-
Ha un culo che visto così &egrave incredibile.
Arrivo fino in fondo, e la scopo con forza, urla di piacere, con una mano le stringo e pizzico il clitoride,’ esplode, di nuovo.
Colpi sempre più forti, trema, ansima, urla: “VENGO DI NUOVO! Vienimi dentro, fammelo sentire!”
Ancora qualche colpo, più forte, gli ultimi e vengo. Sento le palle che si contraggono. E non capisco più nulla. Un ultimo colpo, più forte, e spruzzo tutto il mio seme in lei.
Finisco, muovendomi dentro di lei, e ci accasciamo, stremati sul letto.
Aspetto qualche minuto per riprendermi, mi alzo, prendo due birre dal frigorifero e torno a letto. Mi accendo una sigaretta e mi appoggio al cuscino. La lascio che si riprenda, mai interrompere il rilassamento post-sesso.
Ho finito la mia sigaretta quando finalmente si gira, si avvicina e mi bacia sulle labbra: “&egrave stato stupendo..”
Orario di cena, ho appena finito di studiare per l’ultimo esame della sessione di luglio. Tra nemmeno 24 ore sarò in vacanza, già mi pregusto quest’estate che, almeno a giudicare dagli ultimi avvenimenti, si prospetta interessante.’
Non ho voglia di cucinare, apparecchiare, sedermi a tavola. Vivo da solo ormai da un anno e mezzo, ma l’abitudine a mangiare da solo non riesco proprio a farmela.
Esco a farmi un giro, magari troverò qualcuno a cui scroccare una cena o con cui cenare insieme.
Cammino una decina di minuti, il caldo &egrave soffocante ma almeno c’&egrave un leggero vento che muove l’aria, in giro non c’&egrave un’anima.
-Amen, troverò qualcosa in frigo- penso, e mi dirigo nuovamente verso casa. Sto aprendo il cancello quando:
“Lore!”
Mi giro, -chi mi ha chiamato?-
La vedo, Carlotta.
Bella ragazza, castana chiara, occhi verdi, bel sorriso. Esotica.
Siam stati insieme anni fa, in una relazione tormentata dove l’unico piacere era il tanto, tantissimo sesso che si faceva.
“Ciao Charlie, non ti avevo visto!”
“Come stai? Tutto bene?”
“Io sì, tu? Che ci fai in giro?”
“Tutto bene, sto andando da mio padre a cena, &egrave un po’ che non lo vedo!”
-giusto, i suoi si sono separati due anni fa.-
“Ah capito!”
“Tu?”
“Ho finito di studiare poco fa, cercavo qualcuno a cui scroccare una cena, non ho voglia di cucinare, ma mi &egrave andata male ahahah”
Parliamo del più e del meno per ancora qualche minuto.
O meglio, parla lei, io come sempre faccio finta di ascoltarla ma stacco il cervello dal discorso, e rispondo a caso alle sue domande.
Ci salutiamo e me ne torno verso casa, mi sta venendo fame.
-Però, &egrave proprio figa, che gambe!-
Arrivo a casa, apro il frigorifero e ci trovo un avanzo di pasta fredda, una mozzarella e dell’insalata.
-domani devo assolutamente far la spesa.-
Mangio in piedi appoggiato al bancone della cucina e mi prendo una birra.
Do da mangiare anche ai cani, che iniziavano a lamentarsi e mi metto a giocarci.
“Dai amori, domani finisco l’esame e poi ce ne andiamo in montagna in tenda, solo noi, che ne dite?”
Salmo mi porta una pallina, gliela lancio e corre veloce a prenderla; intanto Enigma arriva con la corda con cui giochiamo a tira-e-molla. Facciamo la lotta e ci inseguiamo, finendo in un groviglio triplo.
Sudato marcio mi viene voglia di farmi un bagno, nella jacuzzi appena installata dal padrone di casa, ha detto che meritavo un regalo. Mi abbassasse l’affitto, allora! Sono immerso in acqua quando suona il citofono.
-chi cazzo sarà? Non aspetto nessuno.-
Sento i cani che corrono al cancello ad abbaiare, mentre vado a rispondere.
“Chi &egrave?”
“Sono Carlotta, mi chiedevo se ti andasse del gelato!”
“Ah grazie, ti apro.”
Mi asciugo al volo, mentre la sento lungo il vialetto.
“Ciao!”
“Ciao, vieni, accomodati! Non sei mai stata qui, vero?”
“No infatti.”
“Già, mi sono trasferito un anno e mezzo fa più o meno.
“Ah ma sei da solo?”
“Sì, qui vivo da solo, i miei son ancora dove vivevamo prima!”
Le faccio vedere casa, vede la jacuzzi piena: “ti ho disturbato?” “No figurati, un attimo di relax dopo una giornata pesante.” Mi fa i complimenti eccetera eccetera, stacco di nuovo il cervello dalle sue parole.
Siamo sul balcone, mangiamo il gelato, fior di latte,’ nocciola e pistacchio, -si ricorda ancora i miei gusti preferiti?!-
“Ti va un bagno?” le chiedo, da come guardava la vasca sembra averne proprio voglia.
“Non ho un costume, uffa!”
“Nemmeno io.”
E ridendo mi tolgo i pantaloncini e la maglietta, rientro in casa e me ne vado verso il bagno.
Lei ride, si toglie il vestito, rimanendo in perizoma e mi segue.
Siamo dentro, si sta comodi in due. Si avvicina, mi abbraccia, stringe le gambe attorno alla mia vita, viene in braccio e mi bacia.
Ricambio il bacio, &egrave bellissima.
Ci baciamo a lungo, con le mani che corrono lungo i corpi, a riprendere familiarità, dopo tanti anni siamo diversi, entrambi.

Si stacca, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: “Mi piaci da impazzire, ancora..”
La bacio nuovamente, piazzandole le mani sul culo.
Si aspetta un complimento di risposta, ma non arriverà, non ne ho bisogno.
Di nuovo mi parla: “Vuoi fare sesso con me?”
“Non ho preservativi..”
“Prendo ancora la pillola, non c’&egrave rischio.”
Mi bacia e mi afferra il cazzo, lo stringe a sé, lo accarezza sott’acqua.
Le abbasso il perizoma, la prendo di nuovo in braccio e la porto contro il bordo della vasca.
Con una mano inizio a toccarla, sento i brividi che la percorrono, i capezzoli eccitati e duri, il suo sguardo che mi dice solo quanta voglia di godere abbia.
La sento abbastanza allargata quando mi appoggia il cazzo all’ingresso del suo paradiso.
Resto fermo ancora qualche secondo, la sento impaziente e mi diverte vederla così.
“Ti prego, non resisto.”
La bacio ancora e inizio a spingere, lentamente.
La sento allargarsi per permettermi di entrare, &egrave davvero stretta.
Arrivo fino in fondo, con lentezza e continuità, mi fermo e aspetto che si adatti a me, solo dopo inizio a muovermi, sempre lentamente.
Le sue unghie si piantano nella schiena, la bocca mi morde la spalla, le gambe che si avvinghiano al mio bacino, per stringersi sempre più a me, a raccogliere ogni centimetro del mio cazzo.
La sbatto forte, come so che le piace esser sbattuta, e sento sempre più i suoi gemiti e ansiti, sta già per venire.
Le tocco una tetta con la mano, soda e bellissima come ricordavo, mentre con l’altra le accarezzo il culo, lo massaggio e lo palpo.
Sento che sta per venire, non le manca molto, aumento il ritmo, più forte, fino a quando fa male, e con un dito le accarezzo il buco del culo, ricordo quanto le piacesse.
Infatti, in pochi colpi, la sento tremare, ansimare di più, si stringe a me spasmodicamente e preme la bocca sulla mia spalla, a contenere un urlo che sta salendo, grutturale, dal profondo.
Continuo finché sento che l’orgasmo sta scemando, rallento, e mi fermo, restando dentro di lei.
Il respiro, quasi post-apneico di poco fa si sta calmando, così come i battiti del cuore.
Mi bacia teneramente e si stacca, facendomi così uscire da lei, con il cazzo ancora durissimo e tanta voglia di godere.
Esce dall’acqua, nuda e ancora ansante, per dirigersi verso la camera. La vedo prendere un asciugamano, avvolgerselo addosso e poi imboccare la porta, scomparendo nel buio.
Esco anche io, la seguo e la trovo che mi aspetta sdraiata sul mio matrimoniale.
Nuda si sta toccando, mi guarda negli occhi e spalanca le gambe.
Mi inginocchio sul suo inguine e sprofondo la testa tra le sue gambe, partendo dal clitoride.
La figa ha un sapore che mi ha sempre fatto impazzire; passerei ore e ore a bere gocce di miele colanti dall’intimità di una dea.
Non so quanto tempo possa esser passato quando improvvisamente mi stringe la testa con entrambe le mani, spingendomi sempre più contro, come se volessi staccarmi da quel ben di Dio!
Sento distintamente le contrazione delle pareti vaginali e mi preparo a ricevere il suo orgasmo.
Urla, esplode nella mia bocca con grosse gocce che non mi faccio scappare e lecco avidamente.
Si prende qualche minuto per riprendersi dopodiché mi fa girare prono, “Hai dell’olio per massaggi?”
“Secondo cassetto in bagno.”
Si alza, la sento aprire il cassetto e dopo poco torna.
Si mette a cavalcioni seduta sul mio sedere e mi versa una generosa quantità d’olio sulla schiena.
Inizia ad accarezzarmi, con delicatezza, non mi aspettavo assolutamente amore e coccole, soprattutto da parte sua.
“Allora, come vanno gli esami?”
“Domani do l’ultimo, finalmente.”
“Ah scusa, a saperlo non ti disturvavo questa sera!”
“Se mi stessi disturbando non ti avrei fatto entrare, no?”
“Giusto.”

“La tipa? Come va tra voi?”
“Se fossi fidanzato non saresti entrata.
Ci siam lasciati qualche settimana fa.”
“Merda, stasera non ne faccio una giusta. Scusami..”
“Tranquilla, le ho chiesto io d’andarsene,’ nessun problema.”
“Se ti va di parlarne, ti ascolto volentieri.”
“No, grazie, &egrave tutto a posto.”
-Chi cazzo credi di essere? Una mia amica?-
“Cambiamo discorso, come mai vivi solo?”
“Così, da quando ho avuto la possibilità di essere autonomo e autosufficiente me ne sono andato.”
Mento sulle vere ragioni, non ho voglia di parlarne. Non parlo nemmeno del lavoro.
Inizia poi ad attaccare un pippone sulla sua scuola, ma non l’ascolto per nulla e mi godo il massaggio che &egrave sempre più piacevole.
Quando ha finito di trattare tutta la schiena mi fa girare e inizia, sempre a cavalcioni sul mio bacino,’ a massaggiare la fronte, le tempie, il collo e scende su ogni punto.
Arriva agli addominali, sono rilassato ed eccitato allo stesso tempo quando mi impugna il cazzo, semi duro, lo tocca sapientemente e quando nuovamente eretto e ben lubbrificato lo spinge dentro di sé.
Inizia a cavalcarmi lentamente, stando dritta sopra di me, con lunghi movimenti di bacino.
&egrave bellissima mentre gode senza trattenersi, con gli occhi serrati,’ la bocca semichiusa e i gemiti che le sfuggono ogni volta che arriva più in fondo.
Aumenta il ritmo, veloce, si piega in avanti, mi bacia mentre continua a scoparmi selvaggiamente.
“Sto venendo di nuovo, vieni con me!”
Non le rispondo nemmeno, per me venire insieme vuol dire aver fatto l’amore, ma questo &egrave solo sesso.
Inizia a muoversi scordinatamente quando mi sostituisco a lei nel movimento e con rapidi movimenti di bacino vado a stimolarle il punto G.
Eccola, non si controlla più.
Trema, si dimena,’ urla ed esplode.
“VENGO!”
Un fiotto più consistente dei suoi umori mi bagna, ancora qualche colpo e quando si accascia su di me rallento il ritmo, fino a fermarmi e uscire.
Si gira sul lato, a pancia in su a fianco a me.
Voglio venire, ora, ho voglia di riempirla.
La giro, le metto un cuscino sotto e spingo ed entro di nuovo in lei, non voglio farle scendere l’orgasmo. La scopo forte, da dietro, stringendole una tetta con la mano e la gola con l’altra,’ so che le piace esser dominata.
La scopo forte, come farebbe un animale che vuole riempire la sua femmina.
Il suo orgasmo &egrave ormai continuo, non riesce più a controllarsi.
Sto arrivando all’apice, lo sento. Lo sente anche lei, probabilmente, perché proprio in quel momento apre la bocca: “Vienimi in bocca, riempimi ti prego.”
“Non vedo l’ora!”
&egrave il limite, ancora due colpi e lo estraggo, la giro nuovamente e le salgo in faccia. Le spingo il cazzo in gola e le scopo la bocca. Cinque, sei, sette colpi ed esplodo, un fiume la riempe, si strozza quasi ma ingoia tutto, fino a quando smetto di schizzare.
Esausto cado di lato, in cerca di fresco e aria.
Ci riprendiamo, mi alzo, vado a prendere una birra e due sigarette.
Le passo la birra, ne beve una bella sorsata e le accendo la sigaretta.
Bevo anche io un paio di sorsi, mi accendo e mi sdraio a fianco a lei.
“&egrave stato bellissimo, mi mancava il sesso con te.”
“Lo so, l’avevo capito quando mi hai salutato stasera e quando poi sei arrivata con il gelato!”
“Non ti &egrave piaciuto, forse?”
“Non ho detto questo, scopare con te &egrave sempre bello e ricco di piacere!”
“Ah meno male! Ahahah!”
Mi bacia dolcemente, ricambio.
-Dovrei chiederle se vuole dormire quì? Non mi spiacerebbe, ma non vorrei che si facesse strane idee..-.
Mi anticipa nella decisione: “Guarda che se mi chiedi se voglio dormir qui non mi faccio strane idee, &egrave inutile che ti arrovelli su ‘sta cosa!”
-Come ha fatto a capirlo?!-
“Hai ragione, scusa, ma davvero, non voglio che ti illuda. ”
“Basta esser chiari. Sì, mi potrei innamorare di te, di nuovo! Ma tu non lo vuoi.
In questo momento non ami nemmeno te stesso, lo vedo troppo! Smetti di farti mille problemi, si vede che vivi male.
Non so per cosa, ma non stai bene,’ non sei in pace con niente e nessuno!”
“Hai ragione, ma ora &egrave così.”
Mi alzo, mi da fastidio che qualcuno venga a farmi la psicanalisi, figurati se &egrave una che non vedo da tempo e mi ha appena chiesto di sborrarle in gola per sentirsi dominata.
Vado a vedere se i cani stanno bene, li trovo che giocano tra loro al tira-e-molla.
“Salmo! Enigma! Venite belli miei!”
Riempo le ciotole di acqua fresca e do loro la buona notte, con un bacio e un abbraccio di gruppo.
Vado alla mia scrivania, apro il computer e guardo le mail, mi dedico ad un nuovo progetto per il lavoro, do una rapida occhiata al materiale per l’esame di domani e me ne torno in camera.
Lei dorme già,’ profondamente. &egrave rimasta nuda, sexy da morire.
Mi sdraio a fianco a lei, sistemo il cuscino e mi addormento.

-Davvero vuoi farti un giro dentro la mia vita e bruciarti le dita?’ Io che vorrei solo farmi un giro sul tuo girovita-

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