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L’infatuazione di Lavina per me…

By 10 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Una coppia di miei lontani parenti, ormai in età di oltre 50 anni, mi hanno ospitato qualche volta in passato nel loro rustico in Puglia.
Non vidi più quei parenti per un decennio’.finchè mi reinvitarono per un’altra voltaci anni dopo’mai più si sarebbero immaginati quello che sarebbe successo e io e mia moglie neppure.
Tutto ruotò intorno ad una loro nipote diciannovenne, che si chiamava Lavinia, io l’avevo vista 10 anni prima, quella prima volta in cui fui invitato in quella masseria’allora stavo con una donna marocchina, Rachida’
Lavinia non mi era rimasta particolarmente impressa, era insieme ai fratellini, giocava nella sabbia sulla spiaggia, normale dato che era una bambina, ma ora a 19 anni, all’ultimo anno di liceo, era una bellissima ragazza, formosa ma magra, un modella’molto avanti rispetto alle coetanee.
Eravamo nel salotto della masseria’si chiacchierava tra tutti, ma io avevo occhi solo per lei..
Chissà perché’ Lavinia aveva gambe bellissime, normale per una giovane, pelle liscia abbronzata, i seni con la punta in su che spingevano arditamente il sottile cotone del reggiseno, con i capezzoli che, forse per il contatto con il tessuto, erano duri e grossi, grossi in proporzione ai seni tondi e sfacciati.
Aveva anche una bella bocca, con labbra carnose e quel rossetto chiaro. Non mi faceva venire in mente se stessa bambina se non con un grande sforzo.
Mi sentii molto attratto, ma mi dissi.. ‘occhio, questa è una ragazzina, i suoi, tuoi parenti, si fidano di te…non si scherza” ma ebbi voglia di abbracciarla.
Parlammo del più e del meno, mi raccontava cose, molto simpatica, comunicativa’arrivò al racconto sullo shopping fatto alcuni giorni prima ‘. Che aveva voglia di andare al mare…io me la vedevo con un bikini giallo, che faceva vedere lo spacco ovviamente depilato, attorniata da ragazzotti allupati. A poco a poco la situazione divenne insostenibile’ le chiesi se aveva il fidanzato’li si schernì per un pò poi decise di raccontarmi delle confidenze che mi turbarono’mi chiedevo come mai raccontasse quelle cose ad un semi sconosciuto…e la ragione la capii dopo.
Uscimmo insieme in giardino, passeggiammo’come se ci fossimo sempre conosciuti, anzi, se fossimo stati intimi, iniziò a parlarmi della sua compagnia, una ventina di ragazzi e ragazze tra 19 anni’ succedeva spesso che ci fossero piccoli o grandi amori’
Io chiesi se fosse innamorata di qualcuno, e lei senza scrupoli mi raccontò di questo suo amore, che si trascinava dall’estate precedente Luca, non che fosse innamorata ma ‘ disse :’ una volta durante una passeggiata ci siamo, ma c’erano gli amici in giro e non abbiamo proseguito.
Poi, una sera in discoteca, ballando con lui feci la calda e svenevole, e alla fine finimmo in una macchina’ma io non volli fare tutto’.era perché’io volevo solo te’
A poco a poco piangendo disse che quello me lo raccontava perchè tutta quell’ansia e quella paura partiva da un episodio ‘di dieci anni prima’ mi raccontò che proprio quando io ero nella loro casa di Todi, lei aveva sentito la porta di Rachida aprirsi e si era messa a spiare, e aveva visto me che uscivo ed entravo nell’altra camera.
Aveva teso l’orecchio e sentito dei rumorini strani e dei cigolii ritmici accompagnati da leggeri mugolii. Incuriosita si era messa ad ascoltare.
‘ sai, sentiva le vostre voci, risatine soffocate e di nuovo sospiri. Mi avvicinai alla porta e occhieggiai attraverso la fessura. Nella stanza c’era un leggero chiarore dovuto ad una luce esterna che filtrava attraverso la finestra.
Tu e Rachida eravate sul letto, nudi, e tu stavi penetrando la donna che gemeva sotto di te”
Mi ricordai quei momenti, Rachida come sempre, era eccitatissima e I suoi sospiri si facevano sempre più intensi fino a diventare dei gridolini di piacere ad ogni colpo’
Ero imbarazzato di questa storia’perchè me la raccontava ora?
Disse che era rimasta a osservare, completamente presa dallo spettacolo : ‘ Sentii nascere un senso di invidia per quella donna prima pensai che le facessi male, ma poi capii che riusciva a godere così, con un uomo sopra, con le gambe larghe, per me era una rivelazione a quell’età’.
Non sapevo bene come si faceva, avevo solo letto libretti che parlavano d’amore, di baci e mettevano i puntini al momento dell’amplesso’mentre la vista dei vostri due corpi accaldati e frementi mi eccitò come non mi era mai capitato, sentii il bisogno di sfogarmi, per la prima volta sentivo aprirsi sotto di me la mia natura.
In quel momento culminò eccitazione, desiderio, la voglia di essere amata, mi lasciai cadere le mutandine e con le mie mani mi accarezzavo e sentivo crescere sensazioni sia dal seno che dalle labbra’
E tu impersonavi il principe azzurro che risveglia Biancaneve e quello che trova la scarpetta…e che poi Cenerentola si scopa.. ‘ahahah’ rideva!
Usava ‘scopare in senso transitivo , un ragazza che scopa un uomo..nel gergo delle ragazze moderne..
Continuo..’ io non mi ero mai toccata da sola, ma, in quel momento, continuando a guardarvi, iniziai ad accarezzarmi stando in piedi ‘.Il piacere lentamente mi invase rendendomi sempre più eccitata e continuai a toccarmi con crescente tensione man mano sentivo un tremore interno ‘..e poi l’orgasmo crescere.
E nella mia mente tu hai iniziato a rappresentare l’uomo perfetto, che salva, ama e soddisfa la donna!
Ero arrivata ad un tale punto di agitazione che ebbi così il mio primo orgasmo ! Fu un piacere fortissimo che ad un certo punto, sentii di non reggere, di non farcela più, di venir meno, mi sfuggì un leggero grido di godimento”
Ecco cosa era stato quel mugolio che io sentii!!!
Ecco cosa era stato quel mugolio che io sentii!!!
Mi venne perfettamente alla memoria quell’episodio di tanti anni prima..lei, Rachida, era una bruna di origini Algerine, molto formosa, con occhi verdi e tette rifatte a Bastia Umbra da un famoso dottore.
Mi confidò infatti che da giovane era estremista e spesso partecipava a notti di fuoco con i compagni, ma quando la conobbi io alla tv era perfetta e mi attirò lei in un camerino, violentandomi letteralmente.
Mi disse che le piacevo, mi spinse in un camerino, mi spinse contro il tavolino da trucco che lei usava prima di annunciare in un tiggì, mi apri i pantaloni, mise una gamba con la scarpa col tacco su una sedia ‘aveva calze senza reggicalze, apri così la sua natura che aveva un po’ pelosa, lo ‘scosciamento’ le aveva alzato la gonna, lei con la mano mi guidò dentro e via’
Da quel giorno ci eravamo messi insieme. Dopo tre mesi e la invitai per quei due giorni a Todi.
Appunto lì partecipammo alla cena con una ventina di parenti, comprese le bambine e vidi che Lavinia non mi perdeva di vista, continuando a guardare me e Rachida.
Io pensavo che la guardasse per quella sua pelle scura, ma potevo intuire che io le piacevo ed il fatto di essere lì con una donna appariscente la intrigava.
Comunque poi ci salutammo e ci dirigemmo alle camere separate che i cugini ci avevano assegnato, avendo io presentato Rachida come una collega giornalista, collega di lavoro, essendo ancora sposato con la loro parente.
Ma Rachida era eccitata da quella casa vecchia e voleva fare l’amore..
Attese due ore e quando pensava tutti addormentati venne a bussare alla mia camera.
Facemmo l’amore’ lei si muoveva, io ero schiacciato, ero fermo, duro, fuori dal controllo della situazione, aumentò il ritmo, mi fece affondare in lei, sussurrava gemendo: ‘ dai’dai…non venire…fammi sentire’ e mi scopò finchè ebbe due orgasmi che si susseguirono ad un ritmo veloce mentre io venivo ben dentro la sua pancia.
Mentre godevamo gemendo insieme, piano per non farci sentire, udii stupito una specie di eco dietro la porta, come un miagolio, soffocato’fui incuriosito ma preso dal sesso non ci feci troppo caso’avevo pensato che fosse stato il gatto Felix di casa..
‘Scusa se ti lo confesso, ma giurai che dovevo averti per me’quando sarei diventata grande, tu dovevi avermi per primo!
Ora che ti vedo capisco che sei un uomo, vero, e mi piaci, ma nel non vederti per tanto tempo alla fine ti ho idealizzato…mi sono negata a tutti, negli ultimi tre anni’Ho cercato di vederti, ho chiesto ai miei, ma non potevo farmi scoprire’non sapevo che cosa avresti detto tu, avevi le tue donne’ a proposito, dov’è Rachida? Stai ancora con lei? ‘
Io le raccontai che ci eravamo persi di vista, quella era una donna molto calda, non stava bene con un uomo solo, aveva bisogno di diverse esperienze tutte insieme’dissi che le avrei raccontato ‘
Io le raccontai che ci eravamo persi di vista, quella era una donna molto calda, non stava bene con un uomo solo, aveva bisogno di diverse esperienze tutte insieme’dissi che le avrei raccontato ‘
Ma lei mi anticipò ‘ ti confesso che mi ero innamorata di te e sono stata idealmente innamorata per tutti questi anni, ‘.sai’ mi sono conservata vergine’ ma ora che ti vedo, mi piaci anche di più del sogno, ma ora voglio’devi essere tu a prendermi” iniziò a piangere’sono stata con una trentina di ragazzi, ma mai ho scopato’ dicevano che ero una suora, ero lesbica, le amiche mi prendevano in giro’ho sofferto tanto..’
Ritornai in sala da pranzo dove gli altri stavano radunandosi in attesa di prendere l’aperitivo e mentre io e la padrona di casa eravamo intenti a preparare la cena, cose semplici, mia moglie era in sala con gli altri quando lei passò’ davanti a me e si fermò’, lei mi era di schiena, si trovava fra me ed il tavolo, mi afferro le mano e se le mise sui fianchi ( non mi aspettavo quella mossa) e mi sussurrò : stringimi e baciami sul collo ti prego!
Eravamo frementi, per tutta la cena con mia moglie e gli amici, lei disse ‘oh…mi è caduto un orecchino e si infilò sotto il tavolo facendo finta di cercarlo e li tastò il cavallo dei pantaloni, io per farla finire mi buttai sotto dicendo te lo prendo io e le nostre bocche si congiunsero con una slinguatina mentre tutti chiacchieravano..
Mentre se lo rimetteva mi guardava e si leccava le labbra, roba da non credere..
Io persi nuovamente la ragione, ci proponemmo per lavare i piatti, mio moglie mi guardò stupita’non lo facevo mai a casa, ma siccome stava parlando con la cugina mi lasciò fare.
Lavinia salì in camera e scese con dei blu jeans diversi, si mise un grembiulino e asciugava i piatti che io lavavo..
Ad ogni piatto che le passavo mi faceva segno con la lingua, io ero incantato poi non resistetti più, verificai che gli altri stessero chiacchierano si dica, la girai verso di me e inizia a baciarla sulle labbra mettendo le mano fra quei capelli e mossi.
Mi appoggiava il seno al braccio’si strusciava, il seno duro da giovane, mi faceva impazzire di desiderio’Osammo mentre la cucina era vuota e si sentiva la gente di là che chiacchierava e potevamo pensare di avere qualche istante di intimità’
Con una scusa la portai addosso al tavolo, stringendola leggermente e lei a quel punto mi mise le sue mano sulla schiena, una sensazione bellissima trovarmi tra le sue braccia, non mi feci scrupoli, la baciai ripetutamente sulla labbra, le mordicchiai poi scesi sul collo e lei tirò la testa indietro, io intanto presi ad accarezzarla sulla schiena, era stupendo’dopo un po’ lei ricambiò, prese a baciarmi sul collo, mi piaceva molto sentire le sue labbra addosso si fermò e all’orecchio mi disse tocca qui, dirigendo la mano al cavallo dei jeans, la mi amano entrò nel suo corpo umido, la svergognata aveva tagliato i jeans sotto la cucitura della zia e in corrispondenza della fica, che si poteva raggiungere senza toglierseli.
Mi disse fammi godere, ho voglia, ‘.mi abbassai e presi a leccarle la patatina, dentro la stoffa dura dei jeans e lei da subito inizio a tremare, le massaggiavo il clitoride e le allargavo dolcemente le labbra baciandola lentamente al suo interno, lei mise un piccolo gemito e inaspettatamente venne ma contrariamente a come si può’ pensare, invece di stringere le gambe, riuscì’ a tenerle divaricate tanto che io proseguii con i miei baci, poi mi trascinò si sedette sul lavello, mi apri i pantaloni ed estrasse il pisello e se lo infilò tirandolo ,e aderendo a me.
La cosa mi eccitò tanto che venni quasi subito dentro di lei, e la rapidità fu tale che quando entrò sua mamma ci eravamo appena staccati e feci in tempo a riporre il mio strumento, lei chiuse le cosce e disse abbiamo finito appena’di sciacquare, mi sono seduta sullo scolapiatti a chiacchierare, che stupida ho tutti i jeans bagnati sul sedere…ma non era acqua…e si avviò in camera sua’ mentre io tutto sudato cercavi di tornare con aria indifferente tra gli amici in salotto.
e si avviò in camera sua’ mentre io tutto sudato cercavo di tornare con aria indifferente tra gli amici in salotto.

La notte mia moglie mi toccò un pò ma io ero svuotato, e svogliato’le dissi ‘eh l’aria di campagna, facciamo domani!’, lei disse ‘strano..di solito ti fa l’effetto opposto”
Il giorno dopo l’inferno continuava’i nostri sguardi si cercavano sempre, ogni piccola scusa era buona per baciarci ed accarezzarci tanto che dopo neanche un’oretta la passione ci travolse di nuovo, andammo nel garage lei si appoggiò al cofano della Mercedes di sui papà e io sollevai la minigonna e ricominciammo a fare l’amore, la penetrai da dietro con baci e carezze dappertutto, poi dissi mi piacerebbe sentirti cavalcare ‘.
Allora mi misi sul sedile posteriore e prese a farmi un pompino magnifico, giusto il tempo di vedere di nuovo il mio pene essere dritto e poco a poco prese a impalarsi su di me, ma non tutto insieme, sentivo le sue labbra che mi scappellavano per circa qualche minuto, poi scese tutta su di me, io tirai indietro la testa e inizia ad ansimare, sentire il pene essere accarezzato dalle pareti della sua patata era superbo’io restai immobile, era lei che si muoveva ed e’ quello che volevo, mi baciava e mi accarezzava il petto i nostri respiri si facevano sempre più’ affannosi ma questa volta non venimmo subito, continuammo il gioco per diversi minuti durante i quali sentivo una sensazione magnifica, volevo che non terminasse mai alla fine una contrazione imponente mi fece venire di nuovo e le chiesi di non fermarsi, di continuare a muoversi divinamente fino a che venne anche lei.
Poi si accasciò su di me sfinita, io l’abbracciai ed inizia a muovermi dentro di lei molto piano, accarezzavo la sua schiena, i suoi capelli, i seni, ansimava ancora e dopo 10 minuti ebbe come un altro piccolo orgasmo che le fece stringere un po’ le gambe stringendo sempre più’ il mio pene ormai esausto.
Sentimmo mi moglie che mi chiamava, presi dal panico ci ricomponemmo uscii dal garage e lei stette nascosta, dissi guardavo la macchina nuova’mi moglie mi guardò stranamente.
Cercai di starle lontano ma era sempre alta la passione, entrambi volevamo che quei momenti non finissero mai, io mi misi a piangere perchè’ sapevo che da l’indomani in poi forse non avrei mai più avuto Lavinia ( e così fu) mia d’altronde non era solo voglia di averla una volta, ma era una voglia di averla sempre, dettata dal fatto che in un giorno mi ero innamorato di lei.
Un’occasione fu di andare a giocare a tennis, lei fece la smorfiosa fece finta di pregare altri, ma faceva caldo e nessuno era disposto, alla fine dissi..’ mi vedo costretto, ma sono una schiappa…fa niente disse, tanto per muoverci un pò”
Giocammo qualche palla, nel pallone, poi, tutti sudati, smettemmo dopo un quarto d’ora, eravamo soli, non doveva entrare nessuno almeno fino allo scadere della nostra ora prenotata.
La lasciai avvicinare. Lei mi posò le mani sul petto, poi mi scostò la maglietta carezzandomi il petto e, senza aver bisogno di abbassarsi molto, prese un mio capezzolo tra i denti e lo stuzzicò con la lingua.
Io la afferrai per la nuca e la obbligai a ad alzare lo sguardo. Lei mi guardò divertita e soddisfatta.
Poiché non feci nulla per contrastarla, le sue mani mi slacciarono i pantaloncini, che caddero a terra.
Si inginocchiò davanti a me e, sempre fissandomi negli occhi, attenta a che la guardassi, mi fece scendere i boxer lungo le cosce e fino ai piedi carezzandomi con delicatezza.
Aveva una bella bocca, con labbra carnose e quel rossetto rosso acceso. Le aprì per infilarci la mia cappella, che poi ritirò fuori brillante di saliva per farvi scorrere la lingua da sotto in su.
Poi riprese il cazzo in bocca e stavolta lo ingoiò del tutto, per poi ripetere un paio di volte l’operazione.
Io guardavo il mio cazzo sparire tra le sue labbra, riempirle la bocca, guardavo il suo viso assorto nel darmi piacere.
La verga, succhiata e carezzata con quella lentezza, prese a pulsare in una misura quasi dolorosa, ma lei non accennò ad aumentare il ritmo tanto da farmi una volta per tutte.
Così obbligato e passivo iniziai a sentire che stavo per scoppiare.
Sentii una prima stilettata lancinante, come l’acqua di un bacino che passa per la prima crepa della sua diga. La sentii ingoiare con un gemito soffocato, quindi iniziai a venire di brutto, ad ondate che parevano non finire.

ad ondate che parevano non finire.

Il pomeriggio dopo, nella piccola piscina sotto la casa, mi ritrovai quindi sott’acqua, con il sedere di Lavina davanti a me in bella vista, e non so come ma mi venne automatico di allungare una mano e tirarla verso di me, e così facendo risalii dall’acqua appoggiandomi con la testa al bordo della piscina, rimanendo fino al torso in acqua, e tirai lei insieme a me, in modo che lei si ritrovasse girata verso di me, con le mani appoggiate sul mio petto. “Oh mio salvatore, mi hai salvato dall’annegamento!” mi disse con finta aria di principessa in pericolo, facendo gli occhi dolci.
Subito mise le sue braccia attorno al mio collo e appoggiò le sue labbra sulle mie dandomi un lungo bacio, schiudendo subito la sua bocca e facendo entrare la sua lingua nella mia.
Al che io risposi subito stringendola a me per i suoi sinuosi fianchi e iniziando ad accarezzare la sua lingua con la mia.
Di tutta risposta, oltre ad aumentare l’intensità del bacio, sentii la sua manina scendere a cingermi il cazzo già in semi erezione, iniziando una lenta sega a metà filo d’acqua.
“Hei cosa abbiamo qua!” disse Lavinia “Mmmh questa scenetta mi fa venire una certa voglia…”aggiunse e usciti dall’acqua, ci eravamo distesi a bordo piscina iniziando un lussurioso 69, dove mi gustavo alla grande la sua fighetta, sentendo il suo misto al sapore clorato dell’acqua della piscina, mentre lei si adoperava con mani e bocca sul mio cazzo marmoreo; poi la penetrai facendole lanciare un forte grido pieno di piacere.
Quando uscimmo dallo spogliatoio della piscina sentimmo un voce feroce dietro la porta ‘era mi moglie infuriata! Aveva visto tutto.. mentre eravamo nella piccola piscina..
‘ Tu porco pedofilo fai le porcate con una ragazzina e tu ragazzina troia spompini un uomo sposato, ma andate a farvi curare tutti e due, vergognatevi’
La situazione era imbarazzante, se Clara l’avesse detto ai genitori ed ai nonni sarebbe scoppiato un putiferio, la inseguimmo prima che salisse in macchina
Dissi senti Clara non è come pensi è una cosa che ti spiego, un infatuazione’non rovinarle la via resti fra noi chiedi tutto quello che vuoi’ma voglio il divorzio da un porco come te’ma pensa’sono fuori da ogni grazia’
Lavinia piangeva, disse scusa’ scusa è tutta colpa mia’ sono innamorata di Claudio da quando…da quando ero piccolo.. e ora’scusa’non lo vedrò più scusatemi se mi sono intromessa, sono colpevole, sono matta’e piangeva’
Io dissi siamo sconvolti’calmiamoci,’mi disse calmati tu vattene almeno fino a domani e io salii in macchina e vagai tutta la notte’.
Lei andò con Lavinia in macchina..
Io resati solo ‘dissero che avevo avuto una urgenza di lavoro’
Ritornai alla sera seguente tutto timoroso di quello che avrebbe potuto succedere’..
Mi accolsero con calore, segno che il segreto non era dilagato.
Mia moglie era ironica’disse’ ti sistemo io’ bisbigliando’tra i denti’io ero cera nelle sue mani, lei era più ricca di me, avevamo la divisione dei beni’sarebbe stato un disastro divorziare e poi che futuro avevo con quella bambina?… quella infatuazione’
Clara ormai mi trattava da schiavo’cenando diceva ‘versami l’acqua caro’versami il vino’.’ gli altri non capivano’poi disse ‘stasera i piatti li asciugo io, grazie Lavinia…lei fece un faccia starna, come di intesa’io non capivo’
Mentre lavavo i piatti e lei li asciugava mi spiegò…sei un verme, ma ti faremo pentire, anzi ti useremo, abbiamo fatto un patto, noi donne…vedrai…e continuavo a non capire’ero sconvolto

In camera Clara mi buttò sul letto, mi estrasse il pisello e iniziò a pompinarmi con foga, e anche se all’inizio ero spaventato e molle dai e dai mi si gonfiò e a quel punto lei si tolse i pantaloni e scostandosi gli slip mi violentò letteralmente mettendosi a cavallo di schiena e sussurrando..’ porco traditore! sei solo un cazzo! fammi godere toccami e mi prese le mani e mi costrinse a masturbarla sul clitoride’ io potevo solo obbedire e rimanere duro ma il fatto mi eccitava e divenni duro davvero e lei si impalava sempre ansimando e sussurrando sempre ‘ porco! .. lo davi a quella mocciosa e non scopavi me’bastardo’ ora scopa senti la figa mi scoppia e non venire aspetta che voglio venire io.! ..dongiovanni da strapazzo’pedofilo porco” e su e giù ma poi con mio stupore disse ‘ ora entra…stronza…’ e con stupore e vergogna vidi Lavinia entrare con una camicina da notte di cotone.
Si fermò sulla porta, masturbandosi con una mano e guardandoci, era come in trance…
pensava a quel tempo…emise un gemito…si inginocchiò a gambe large e si torturava la fica con due mani mugolando.. sii come allora come allora la notte del sesso…mi bagno ‘vengo’ma noo.. noo..non voglio ‘lo voglio dentro’lo amo’sei cattiva….ti pregooo..ti prego ‘
E io sentendo questi lamenti mi eccitavo ancora di più ma ero sempre sotto quella furia di Clara ‘ non godevo ma lei mi teneva la base del cazzo stretta con la mano e non potevo neanche diventare molle’fu un vera tortura finchè lei disse ‘ va bene’vieni stronza,’ che lo sistemiamo…dai vieni qui..’.
Lavinia strisciò nella stanza e si alzò vicino al letto e mia moglie con una mossa fulminea mi mise la figa in faccia e aiutò lei a infilarsi dentro il mio coso ormai tumefatto..
Io non potevo respirare con la figa di mia moglie che si strusciava sulla bocca e sul naso e l’altra che mi violentava su e giù nei momenti che riuscivo a spingere su il sedere di Clara vedevo che le due si stavano baciando !
‘le due donne avevano risolto la cosa nel modo più semplice e Lavinia avendo rivissuto la sua esperienza scioccante ma avendola rivissuta e completandola si era liberata dal quella insana passione per me .
Mia moglie disse che aveva colto l’occasione perché da sempre aveva desiderato fare l’amore in tre e con una donna.

Io mi sentii per un po’ usato dalle due ma il godimento di quell’avventura mi fece passare sopra l’umiliazione.
Quando il mattino seguente dovemmo partire eravamo strani, ma non prima di averla stretta di nascosto nuovamente a me, non prima di averla baciata ancora sulle sue labbra, e non prima di averle detto che non l’avrei dimenticata.

Ovviamente non avemmo più occasione di vederci se non al suo matrimonio dove accompagnata all’altare da suo papà mi strizzò l’occhio e fece vedere a mia moglie la punta della lingua.

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