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Racconti Erotici Etero

L’intreccio – Capitolo 41 – Il ritorno a casa da Miriana

By 28 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Entrai in casa dopo aver bevuto il caffè in compagnia di Luana, Miriana era in cucina intenta a cazzeggiare con il nuovo smartphone che le avevo regalato in occasione del suo compleanno. Saranno state le 17:00 circa “Già qui?” “Perché? Per prendere un caffè quanto tempo pensi ci voglia mettere?” “Pensavo che i discorsi che avreste fatto fossero più lunghi, com’è andata?” “Come vuoi che sia andata, Miriana, ci ha provato è stata patetica” “Da come ti vedo deduco che le hai dato un due di picche. Ti turba qualcosa però?” “Miriana ascolta, Luana è stata importante per me e se devo fare un confronto fra te e lei siete molto simili. La differenza che c’è fra te e lei è che tu mi fai sentire unico, importante e indispensabile. Se ci siamo scelti è perché entrambi ci siamo trovati al posto giusto, nel momento giusto. Io ti amo e non farei mai nulla per perderti. Il treno si prende una volta sola nella vita e se sbagli l’orario e sul quel treno non ci sali poi non puoi vivere di rimpianti e di rimorsi. Luana su quel treno non ci è salita, io sì. Quindi, mia cara, sappi che è stata liquidata anche se mi ha detto che sarebbe sua intenzione conoscerti” “Ah, sì? E che le hai detto al riguardo?” “nulla in particolare: che dipende da te” “Ok, vedremo” concluse. “Ah tra l’altro mi ha chiesto dove andiamo a ballare” “E tu?” “sono stato vago, dicendole che generalmente ci pensi tu a organizzare le serate” “Ok, molto bene”.

Cenammo e ci preparammo per andare a ballare. Io indossai un paio di pantaloni grigi e una camicia bianca, con sopra un maglioncino, lei si preparò con cura: intimo nero, un paio di collant di Calzedonia, un abitino nero, con un coprispalle nero, stivaletti neri. Il trucco leggero e mai volgare. Ci raggiunsero le sue amiche Antonella con il suo nuovo compagno Ettore e Marica. Noi andammo nella sala due dove suonavano revival disco anni ’80, ’90, 2000 mentre loro tre bazzicavano anche la sala di balli latino-americani.

Dato che orami eravamo degli abitudinari ci riservavano il solito tavolo con i divanetti. Tra l’altro avevamo iniziato a farci conoscere dallo staff. Quindi conoscevamo Rebecca la vocalist affiancata al Dj, Manola, un uomo che usava travestirsi da donna come fosse un transgender e Michele il cubista. La serata trascorse all’insegna del sano e puro divertimento, la musica era gradevole e noi ormai eravamo fissi a ballare sotto il cubo. Ogni tanto ci strusciavamo quando le note lo consentivano, in balli estremamente sensuali. Mentre eravamo intenti nei nostri balli entrarono in discoteca Sofia, Aurora e Luana. Le notai, mi avvicinai a Miriana “Che palle! Ci sono Sofia, Aurora e Luana” “Dove?” mi chiese Miriana guardandosi intorno “Sono appena entrate” “Non ti preoccupare, stai tranquillo” “non vorrei che rovinino la serata” “Ma no dai, pensa a divertirti!” rispose lei. Non riuscivo a capire come riuscisse a farsi scivolare delle situazioni nuove e a volte spiacevoli. Appena ci videro ci vennero incontro e ci salutarono, ero particolarmente nervoso. Fu Miriana che accortasi del mio stato di alterazione provvide a rassicurarmi muovendosi sinuosamente appoggiando il suo culo al mio membro, procurandomi un forte stato di eccitazione che andava a dissipare il nervosismo per la presenza delle tre donne appena giunte.

Avevo la necessità di andare in bagno e dissi a Miriana se gradisse consumare il cocktail compreso nel prezzo della serata. “Vado in bagno, poi vuoi bere qualcosa?” “Sì, grazie, ti aspetto al nostro tavolo” “Andai in bagno e al bar per prendere le due consumazioni e mi recai verso il nostro posto. In lontananza vidi Miriana seduta che parlottava con Luana mentre Sofia e Aurora si cimentavano in un ballo sensuale fra loro due al centro pista. Quando arrivai porsi il bicchiere a Miriana che mi disse “Siediti qui con noi” “preferisco rimanere in piedi, tanto vedo che state facendo conoscenza, semmai faccio un giro a vedere gli altri nella sala latino” “ok, va bene!” esclamò Miriana e proseguì a parlottare con Luana. Chissà cosa avevano da dirsi e se l’argomento fossi io pensai tra me e me. Raggiunsi Ettore, Antonella e Marika che erano seduti su un divanetto mentre si udivano le note di una Kizomba in sottofondo. Dissi loro che erano venute in discoteca Luana e le sue amiche e che Luana si stava intrattenendo con Miriana. Passai un quarto d’ora in loro compagnia poi Marica fu invitata a ballare una bachata e anche Ettore e Antonella andarono in pista a ballare. Rimasto solo mi recai nuovamente in sala disco non trovando più Miriana e Luana sedute al tavolo ma intente a ballare vicine sotto al cubo in prossimità di Michele che le invitò a raggiungerlo. Vedere quei due pezzi di figa esibirsi con disinvoltura con Michele mi eccitò tantissimo. Non ero geloso anche perché era Luana quella più scatenata nei confronti di Michele, Miriana aveva un contegno maggiore e ogni qualvolta Michele la toccava sui fianchi faceva dei movimenti dissuasivi nei suoi confronti. Mentre ero sotto al cubo a ballare si avvicinò a me una biondina di mezza età non più alta di 160 cm. con due tette importanti e un bel culetto che si muoveva moltissimo sia con le braccia sia con le gambe. Miriana dall’alto se ne accorse, mi sorrise e proseguì la sua performance sul cubo mentre Luana era intenta a strusciare il culo sul pacco di Michele. Ad un certo punto Miriana volle scendere dal cubo per dare spazio ad altre signore per ballare insieme a Michele. Di lì a poco scese anche Luana che si mise a ballare vicino a noi. Insomma, ero ora io al centro delle loro attenzioni con la differenza che adesso era Miriana a strusciare il culo sul mio pacco e Luana ballava ad un metro di distanza. In ogni caso ci stavamo divertendo. Arrivarono le tre del mattino e decidemmo di lasciare la discoteca, salutammo i membri dello staff, DJ compreso, e gli amici e amiche e uscimmo dal locale. Una volta in auto Miriana iniziò a parlarmi di Luana e di cosa si erano dette durante la mia assenza. “Luana è una persona piacevole, adesso capisco il tuo interesse, a suo tempo, per lei” “Sei gelosa?” la interruppi io “No, tu non me ne dai motivo, piuttosto è lei che, da quanto capisco, sta prendendo una sonora legnata, ma da quello che ha fatto vedere stasera direi che per il momento è innocua. Vedremo in futuro come si comporterà” “Se va bene a te così, va bene a tutti” risposi io “ma fai attenzione, non voglio casini fra noi due” “certamente” rispose lei. Salimmo in casa e, come prassi, facemmo colazione, per poi andare a dormire. Dormire… Si fa per dire perché una volta a letto Miriana si scatenò iniziando a massaggiarmi il cazzo da sopra i boxer che immediatamente prese ad irrigidirsi sotto le sapienti mani di lei. Anche io preso dalla situazione mi detti da fare e scostando il perizoma iniziai ad intrufolare un paio di dita nella sua fichetta già bagnata. La feci sdraiare supina e iniziai a baciarla su tutto il corpo fermando le mie labbra sulla farfallina e stuzzicando con la lingua il suo clitoride. Lei vedeva tutto dagli specchi e la cosa la eccitava sempre di più. Mi bagnai il medio della mano sinistra e iniziai a giocare con il buchino posteriore. Non appena spinsi il dito nel suo culetto lei inarcò la schiena iniziando a gemere e mugolare di piacere. Dopo una buona mezzora di questo trattamento esplose il suo orgasmo nella mia bocca, ansimando mi chiese il cazzo “Lo voglio, Filippo, dammi il tuo cazzo” Mi inginocchiai porgendo il mio membro vicino alla sua bocca che immediatamente si aprì e lo ingoiò fino alle palle mentre con due dita provvedeva a titillarsi il clitoride. Lo bagnò molto bene mi fece mettere supino sul letto, salì sopra di me volgendomi la schiena in favore dello specchio, aveva modo così di vedersi mentre mi cavalcava. Aumentò il ritmo della penetrazione fino a farci raggiungere l’orgasmo, io la assecondavo nei movimenti ammirando quel bel culo che si muoveva su e giù lungo la mia asta eretta. “Siiiii, spaccami tuttaaa, ohhhh, ahhhhhh, vengoooo” e con un grugnito venni anche io riempendole l’utero della mia crema. Si fermò un attimo poi sì sfilò, mise due dita nella fica, raccolse il misto di sperma e di suoi umori e si lo portò alla bocca ingoiando tutto, poi sì girò verso di me baciandomi appassionatamente, trasmettendomi parte del contenuto. Si era già fatta l’alba ed era ora di dormire e riposarci. Ci abbracciammo e ci addormentammo uniti una all’altro.

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