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L’intreccio – Capitolo 45 – Il divorzio e la trasgressione di Miriana

By 28 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

La settimana successiva Miriana accompagnata da me si recò dal suo legale per addivenire alla negoziazione assistita in presenza dell’avvocato di Francesco e di Francesco stesso. Finalmente si misero d’accordo su tutto e Miriana dette la possibilità all’ex marito di riprendere possesso della casa di proprietà con la clausola che la stessa fosse posta in vendita entro due anni. L’avere ottenuto il divorzio rese particolarmente felice Miriana che all’uscita mi disse senza mezzi termini “Ora ci possiamo sposare” “wow!” risposi io “ne sei convinta?” “certamente e ti dirò di più ci sposiamo a luglio e tu sai perché”. “va bene, faremo come vuoi”. Ero felice anche io.

I mesi successivi trascorsero nel solito tran-tran. Entrambi lavoravamo, alla sera ci vedevamo a casa e inevitabilmente si finiva a letto a scopare. Il sabato sera era sistematicamente dedicato alla discoteca, dove avevamo iniziato a socializzare sempre più. Ormai conoscevamo tutti sia il personale dello Staff, che i titolari.

In quel periodo navigando in Internet mi imbattei in siti alternativi… diciamola tutta ci andai anche volutamente per farle conoscere tutto un mondo di cui lei era ignara. Le stuzzicai così le sue fantasie ed iniziò una fase di apprendimento del mondo della trasgressione. Notai che era particolarmente eccitata quando vide due donne in situazioni lesbo, lo era meno quando le feci vedere dei filmati hard dove veniva praticata la doppia penetrazione. Le feci vedere tutto un repertorio di video: etero, trii (MMF, MFF), orge. Le feci vedere anche siti di incontri e di annunci. Le feci leggere i racconti di gente comune che descrivevano le loro avventure. Fu così che un giorno le proposi l’acquisto di un plug anale, incuriosita accettò di buon grado di provare questa nuova esperienza. Ci recammo così nuovamente in un sexy shop ad acquistarne uno. Il commesso ci diede tutte le spiegazioni del caso e lei ne scelse uno in lattice non gradendo né quelli di metallo, né tantomeno quelli in vetro. Quella sera eccitati corremmo a casa per provarlo. Dopo averlo lavato con cura andammo a letto e completamente nuda mi esortò a raggiungerla “Cosa aspetti? Non vieni?” “certo” risposi io, iniziai a leccarle la fica per un tempo interminabile non disdegnando di lubrificarle il buchino posteriore. Quando ritenni che sarebbe stata pronta introdussi piano piano il plug nel buchetto. Non provò nessun dolore e anzi stimolata dal gran lavoro di lingua emise gemiti e mugolii di piacere. “mhhh, mhhh, sìììììììì, che bello, continua, continua ti prego.” Aveva il plug anale ben piantato nel culo e si muoveva contorcendosi tutta offrendomi ancora di più la fica e il clitoride da leccare. Raggiunse un orgasmo travolgente e con gli occhi le chiesi se le fosse piaciuto. “Mi piace, mi piace tantissimo” leggendomi nel pensiero. Decisi allora di farle provare quella che sarebbe stata la sua prima doppia penetrazione. Con il plug anale ben piantato nel culetto aprì oscenamente le gambe offrendomi la fica bella aperta e lubrificata dal precedente lavoro di bocca. Non fu difficile penetrarla ed iniziai a spingere piano facendole sentire il mio cazzo fino in fondo. Mi fermai un attimo e ripresi un ritmo decisamente più veloce “ahhhhhh, ahhhhhh, ohhhh, mhhh, siiiii, spingi, sbattimi” mi preoccupai del plug e le chiesi “ti fa male?” “noooo, è fantasticooooo, spingi, sbattimiiiiii, chiavami più forte, sono una cagna, sono una troia, la tua troiaaaa” accidenti pensai a saperlo lo avrei acquistato prima. Continuai a spingere sempre più forte e più veloce. Raggiunse un altro orgasmo ancora più travolgente di prima. Si morse le labbra e urlò “vengoooo, ancoraaaaa, ancoraaaaa, sìììììììì”. “wow! Mamma mia! Sei travolgente” le dissi “Ora voglio che tu venga.” Si sfilò il plug dal culo e se lo mise ben piantato nella fica facendo attenzione che non si togliesse si mise carponi offrendomi il culo e adagiò la testa sul cuscino. “Cosa aspetti? Inculami più forte che puoi” Non me lo feci ripetere due volte, la afferrai per i fianchi direzionai il mio membro verso il buchino già dilatato dall’introduzione precedente del plug e spinsi il mio uccello nel suo culetto. Non posso dire il tempo di quell’inculata, posso solo ricordare i mugolii di piacere di Miriana che spingeva il culo all’indietro mentre la stavo sodomizzando “mhhh, mhhh, dai Filippo spaccami tutta, ohhhh, ohhhh, ohhhh, vengoooo” e con un grugnito venni anche io scaricandole il mio seme nella budella. Mi fermai un attimo perché avevo il fiatone, quando mi ripresi ed il cazzo si stava afflosciando mi sfilai dal suo buchino. Lei prese il plug dalla fica se lo portò nel culetto se lo piantò dentro, lo sfilò e se lo mise in bocca succhiando avidamente il plug stesso e raccogliendo la sborra. “Cazzo che troia che sei” “Davvero? Non te lo aspettavi vero?” “No, Miriana mi hai stupito” “Non pensavo mi piacesse così tanto, ora capisco la doppia penetrazione e cosa si prova, mi è piaciuto tantissimo”. Temevo mi chiedesse di farlo con un altro cazzo vero. Invece non aggiunse altro. Mi diede il plug in mano, mi alzai dal letto e andai in bagno a lavarlo. Quando tornai la vidi che si stava masturbando stuzzicandosi il clitoride. Raggiunse un altro orgasmo velocemente “wow, ma non ne hai mai abbastanza?” “stasera è così ma adesso sono veramente sazia… Dormiamo?” “dormiamo!” Ci abbracciammo e ci addormentammo teneramente avvinghiati.

Il mattino successivo fummo svegliati da un messaggino di WhatsApp sul telefono di Miriana:

Luana: Buongiorno, quando ti svegli mi chiami?

“e chi cazzo è che messaggia alle 7:00 del mattino?” farfugliai con la bocca impastata “E’ Luana! Mi chiede di chiamarla” “E cosa c’è di così urgente che deve messaggiare a quest’ora?” “se non la chiamo non lo possiamo sapere” “chiamala così ci togliamo il dente. Intanto io vado a preparare la colazione.

Luana: Pronto?

Miriana: Pronto, Luana

Luana: Buongiorno Miriana

Miriana: buongiorno a te

Luana: vengo subito al dunque, non ti ho chiamato dopo perché temevo fossi impegnata.

Miriana: Vado in ufficio alle 9:00

Luana: Ok. Ascolta, oggi pomeriggio come sei messa?

Miriana: ho un appuntamento con un cliente alle 15:00 e dovrei sbrigarmi per le 16:30 poi ho finito.

Luana: Ti andrebbe di accompagnarmi a fare due acquisti?

Miriana: aspetta chiedo a Filippo se ha degli impegni per quell’ora 

Miriana si alzò e mi raggiunse in cucina mentre stavo preparando il caffè. “Cos’hai da fare oggi?” “ho diversi appuntamenti al mattino e un paio al pomeriggio. Dovrei tornare a casa per le 19:00 circa, perché?” “Perché Luana mi ha chiesto di accompagnarla a fare due acquisti” “ah, quindi esci con Luana?” “se fossi arrivato prima no, ma mi ha chiesto questo favore” “Ok, se arrivo prima ti aspetto e magari preparo io la cena.” “benissimo”

Miriana: non c’è problema, Filippo rientra tardi e se non arrivo in tempo prepara lui la cena.

Luana: tienitelo stretto quell’uomo. Allora ci vediamo da Zara nel pomeriggio.

Miriana: Ok, ciao

Luana: Ciao

Luana e Miriana erano diventate inseparabili a volte era la stessa Miriana a cercare Luana e viceversa, si era creata una sorta di complicità femminile che le portava a frequentarsi di sovente. La stessa Luana l’aveva fatta conoscere meglio alle sue amiche Aurora e Sofia e anche con loro la frequentazione era diventata più assidua. Va detto anche che Miriana non mi trascurava assolutamente dandomi sempre la priorità assoluta su tutto e tutti. In pratica se avesse dovuto dedicare del tempo lo avrebbe dedicato prima a me e poi alle amiche. Era quello che avevo sempre desiderato in una donna, non essere mai relegato in secondo piano.

Fu così che all’ora fissata le due donne si ritrovarono davanti al negozio di abbigliamento, entrarono e iniziarono a guardare i capi che via via Luana sceglieva per provarseli in camerino. “Questo ti piace?” chiese Luana a Miriana “No, troppo serio e castigato per te, ma cosa ti serve nello specifico?” “voglio trovare degli abiti da indossare in qualche occasione speciale… magari al tuo matrimonio, ahahah” “ahahah, ma lo sai che noi ci sposeremo in jeans, che pazza che sei, ahahah” Luana entrò nel camerino con una mezza dozzina di abiti, poi chiamò Miriana a darle una mano e lì successe quello che prima o poi doveva accadere perché le due donne si piacevano e si piacevano molto. I loro visi erano pericolosamente vicini. Luana appoggiò le sue labbra a quelle di Miriana estraendo la lingua a baciandola con trasporto e passione. Miriana ne fu sorpresa e si staccò da quelle morbide labbra “scusami, scusa, scusa, non vole…” Miriana non le dette il tempo di finire la parola e prese a baciarla con altrettanto trasporto e passione. Le loro mani cercarono il sesso una dell’altra sentendo che entrambe erano incredibilmente eccitate. Fu Miriana che mise per prima il suo dito medio nella fica di Luana che la imitò prontamente facendo altrettanto scostandole il perizoma già zuppo degli umori che colavano copiosamente. “Ti voglio” disse Luana a Miriana “anche io” rispose l’amica “dai scegliamo i vestiti e andiamo a casa mia” “No, Luana, nonostante sia particolarmente eccitata faremmo tardi e a casa c’è Filippo e per correttezza voglio avvisarlo di questo cambiamento” “Non lo accetterà! Devi proprio dirglielo? Non può essere un nostro segreto?” “No, Luana, non ho segreti con Filippo, lui non ne ha mai avuti con me di conseguenza voglio essere onesta fino in fondo. D’altro canto, non se lo merita” “Hai ragione diglielo”. Proseguirono con lo shopping come se nulla fosse accaduto. Luana andò in cassa e pagò i tre capi che aveva acquistato. Si lasciarono e si promisero di rivedersi presto. Durante il tragitto verso casa, Miriana un po’ turbata comunque, per quello che era successo e pensava a come affrontare l’argomento con me. Entrò in casa e si precipitò da me baciandomi con inaudita passione. Mi staccai e la guardai perplesso “E’ successo qualcosa?” “sì, Filippo, ti devo parlare” “oddio, dimmi cosa è successo?” “Quanto mi ami Filippo?” “Che domanda, ti amo più della mia stessa vita” “E quanto pensi che io ti ami” “da quello che hai dimostrato in questo tempo passato insieme direi che il tuo amore sia uguale al mio” “Bene, hai perfettamente ragione, ti amo più di me stessa anche io” “E quindi?” “quindi mi sono accorta che mi piacciono anche le donne” Questa affermazione mi spiazzò, non me l’aspettavo, dovetti sedermi sul divano per cercare di capire meglio ma stavo già intuendo cosa fosse capitato. “C’entra qualcosa Luana?” “sì, Filippo, lo sai che sono onesta e leale, in questo periodo ho provato più volte una forte attrazione fisica nei confronti di Luana ma la reprimevo ogni volta fino ad oggi pomeriggio” ascoltavo attento cercando di capire bene le sue parole. “prosegui, ti prego” “promettimi di non incazzarti” “Vai avanti” le dissi con un tono un po’ alterato “Luana era nel camerino con i capi che doveva provare per poi acquistarli”. Stavo sudando freddo ma non la interruppi, “ad un certo punto mi chiama e mi chiede di darle una mano a spogliarsi, il camerino era piccolo e stretto, i nostri visi pericolosamente vicini, non so come, ma ad un certo punto lei appoggia le sue labbra sulle mie che si sono schiuse immediatamente e le nostre lingue hanno iniziato a cercarsi, poi si è staccata chiedendomi più volte scusa al ché presi io l’iniziativa e iniziai a baciarla con infinito trasporto poi le nostre dita hanno cercato il sesso una dell’altra procurandoci un piacere intenso” la guardavo come fosse arrivata da un altro pianeta. “Non dici niente? Parlami, incazzati, ma dì qualcosa” “Cosa vuoi che ti dica? Che lo sapevo? Che sospettavo fin dall’inizio che saremmo arrivati a questo punto?”, dissi un po’ deluso, “Lo sapevi?” “cosa ti avevo detto? Ti dissi di stare attenta… ma ormai è successo… ma dimmi che intenzioni hai?” “di sposarti, Filippo, per Luana provo solo attrazione fisica, ma io amo te e solo te” “Quindi hai intenzione di andarci a letto!” “Sì, voglio provare questa esperienza, in fin dei conti anche tu mi hai sbloccata e mi hai fatto evolvere nella mia sfera sessuale facendomi provare nuove cose, nuove situazioni e mi sembra di averti sempre seguito senza fare obiezioni o porre condizioni” “beh se la vedi così è un ragionamento che non fa una grinza. Ti chiedo solo di non escludermi” “Non ti escludo Filippo, tu sei la mia vita e mi sembra di dimostrartelo tutti i giorni come tu lo dimostri a me e voglio sposarti, abbiamo già fissato la data e mi pare che sia una decisione importante. Luana è un gioco, uno sfizio che mi va di soddisfare” “E’ pericoloso Miriana, è pericoloso perché se entri nel giro difficilmente ti potrai sottrarre da altre esperienze” “hai paura?” “Miriana, come sai io ho giocato con Sofia, Aurora, Pamela, Irene ma di loro non me ne fregava un cazzo, solo con Luana c’era stato quel qualcosa in più ma io le posi determinate condizioni, quella principale era quella di non dividerla più con nessuno, lei fece delle scelte diverse ed io la lasciai. Non vorrei ripetere la stessa esperienza” “Se ti dà fastidio lascio perdere” “Brava, così tu vivi con i rimpianti ed io con il rimorso di averti tarpato le ali o peggio ancora la tua natura. Ti ripeto è un gioco pericoloso che non vorrei minasse il nostro rapporto” “Ti ribadisco che è un gioco, l’amore lo provo solo per te” “Non ne sono convinto ma se proprio devi, fallo, così ti togli lo sfizio e poi non ne parliamo più… Ora vado a cenare… anzi no… mi è passata la fame… vado a letto” “Dai non fare così” “non sto facendo niente vorrei solo stare tranquillo e sereno” “se vai a letto vengo anche io” “sto andando a letto” “ti raggiungo subito”. 

Quella sera Miriana si scatenò oltremodo, non so se per l’eccitazione del pomeriggio oppure perché voleva in qualche modo farsi perdonare. Sta di fatto che facemmo sesso più è più volte. Volle farlo anche nella doccia, sul tavolo in cucina, nel letto, sul divano. Ogni posto andava benissimo pur di scopare. Mi distrusse letteralmente. Era una furia e più godeva, più ne voleva. Ci addormentammo dopo diverse ore di sesso, sesso intenso come non lo avevamo mai fatto prima.

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