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OrgiaRacconti Erotici Etero

Lo Strip Poker che avevo sempre sognato

By 27 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ovviamente i nomi sono di fantasia….ma la vicenda è vera….
Mi chiamo Marco.
Finalmente uno dei miei sogni stava per diventare realtà. Debora aveva finalmente accettato l’invito a cena, a casa mia.

Erano ormai due mesi che la stavo tacchinando, fin da quando l’avevo incontrata al bar del mio caro amico Giorgio…Quella sera ero in compagnia anche di altri amici, tra i quali Max, che mi fece subito notare quella splendida creatura…Alta sul metro e 65, mora con capelli lisci, occhi grandi e castani, un fisico con forme eroticamente e perfettamente distribuite, tolto il fatto che aveva un paio di tette 4ta misura, che la proprietaria non lesinava di sottolineare con abitini scollati al limite del lecito. E poi quella splendida bocca…grande e carnosa…che mi ha fatto impazzire immediatamente. Max era altresì, quella sera, attratto dalla cugina di Debora, Gisella, una ragazza di una sensualità avvolgente; più alta di Debora, un filo più magra, fisico ben proporzionato, gambe affusolate e sempre messe in mostra, seno piccolo ma ben fatto….e uno sguardo da gatta estremamente arrapante…Più volte, dopo che ci erano state presentate, io e Max avevamo provato a capire le loro intenzioni, dato che rispondevano ai nostri sguardi e alle nostre battute con sorrisi e ammiccamenti.Il problema era che ogni tanto se la menavano un po’, dato che sapevano di essere molto desiderabili, e per di più avevano dei ragazzi gelosissimi….Qualcosa però mi diceva che erano in cerca di nuove emozioni, forse anche proprio per l’eccessiva ossessività dei rispettivi partners.
Cosicché per un paio di mesi ero andato avanti a sfruttare i pochi momenti con Debora, in cui potevamo chiacchierare, lontano da sguardi indiscreti, prima in maniera più generale, tipo lavoro, interessi, vita vissuta varia,etc….poi man mano che entravamo in confidenza sempre più personali ed intimi.Ogni volta, a fine serata, tornavo a casa e mi masturbavo forsennatamente pensando a lei, al suo sguardo, alle sue tette, alla sua bocca e a quello di cui avevamo parlato…
Una sera stavamo parlando e finimmo sul discorso del corpo e della sua cura..
“Sai, lavoro in una palestra come receptionist” mi disse “e vedendo tutti quei fisici scolpiti, anche a me viene voglia di curare molto il mio corpo…”. “ma davvero?!” dissi io con sguardo furbetto ed interrogativo..
E lei continuò:” a te cosa piace in una donna…cioè… c’è un particolare che ti manda fuori di testa se curato?” guardandomi con occhi chiaramente intriganti…
Io risposi:”Beh…in effetti uno ci sarebbe…ma mi vergogno a chiederti se anche tu….”
“Dai! Dimmi ! sono troppo curiosa!…Di cosa hai paura?” disse lei.
In effetti un particolare che su di lei avevo sempre pensato, ma mai rivelato a nessuno, era di immaginarla con la passerina completamente rasata e liscia…al solo pensiero mi diventava duro…Era una domanda estrema, vista la situazione;ma non volevo neanche perdere l’occasione di togliermi questa curiosità….d’altronde mi aveva chiesto lei di confessarmi…
Così dissi:”Ok…ehm…come dire avrei una domanda da farti…un po’ particolare…intima”
E lei:”Dai spara…non ti preoccupare! Ormai non puoi tirarti indietro!”
E io allora:”Ok: senti…che disegno hai dei peli della passerina?”…la pressione mi calò di colpo.Non potevo credere di averglielo detto!
Lei mi studiò sorniona…poi con un sorriso mi disse:” Nessuno”.
Rimasi un po’ interdetto…:”Cioè?!”
E lei:”Nel senso che non c’è nulla da disegnare…” sorridendo..
Allora io dissi:” Cioooè….senza neanche un pelo?!”
E lei:” Esatto. Completamente liscia.Ma ormai sono 10 anni che la porto così!”
Per poco non svenivo!!! Era esattamente quello che avevo pensato! Il mio cazzo ebbe un guizzo repentino.Per fortuna venimmo interrotti dall’arrivo di alcuni amici comuni…cosicché ebbi il tempo di andare al bagno del locale e sciacquarmi faccia e mani.
E lì mi venne l’idea della cena e di qualcos’altro.Un fantastico Strip Poker.
Mi occorrevano altri due concorrenti.Uno poteva essere Max, che già sapeva della mia situazione. L’altra poteva essere Gisella, che andava a sangue a Max e che in più di una occasione aveva fatto la preziosa, ridendo delle nostre serate tra uomini che giocavano a carte e dicendo che se le donne avessero voluto avrebbero potuto batterci quando volevano…Proposi il tutto a Max e lui ne fu entusiasta.
Dopo vari e inutili tentativi di invito a cena, Debora una sera mi mandò un sms dove mi diceva che era un periodo in cui si sentiva un po’ giù e che avrebbe accettato il mio reiterato invito, solo ed unicamente se fosse stato esteso anche a sua cugina. Se poi avessi trovato un amico, sarebbe stato meglio. Le dissi che era ora che accettasse e che non ci sarebbero stati problemi ad organizzare il tutto. Ponevo solo qualche condizione: avrei cucinato io (non me la cavo affatto male) e dopo avremmo fatto un gioco di società…Ma soprattutto le donne avrebbero dovuto presentarsi a casa mia vestite come preferivano, ma tassativamente con scarpe nere-decoltè a punta, con tacco da 10.
Se la cugina fosse stata contraria, almeno Debora non avrebbe potuto esimersi. Mi disse che mi avrebbe accontentato.
Non appena dissi tutto a Max, fu estremamente entusiasta del mio programma e cominciammo a stendere il piano…
Oltre ad essere un ottimo cuoco, devo dire che sono anche un discreto baro…ma con gli amici non lo faccio, perché il divertimento è una cosa. Ma la fica è tutt’altra faccenda!
Arrivò la serata…tutto era perfetto: tavola imbandita di gran classe, candele lievemente profumate, bicchieri di cristallo…Io e Max eravamo vestiti eleganti ma comodi:camicia chiara aperta davanti, sfoggianti una bella abbronzatura, pantalone classico ed elegante, taglio di capelli perfetto e sorriso da squali.
Suonò il campanello e andai ad aprire: per poco non rimasi senza fiato! Le signore si erano davvero messe giù da gara! Gisella era con i capelli biondi sciolti sulle spalle, mossi…un trucco molto delicato, ma incisivo, top turchese che spiccava benissimo sull’abbronzatura ambrata, gonna a tubino nera, di seta, calze velatissime e scarpe, come da richiesta nere,tacco 10, decolté, a punta.
Debora era il ritratto della sensualità…capelli lisci, trucco perfetto e curato, camicia bianca da donna, elegantissima…e generosamente aperta sul davanti, collana con pendente di diamante che spiccava nell’incavo dei suoi prorompenti seni. Sotto indossava una gonna longette grigia, con chiusura a portafoglio, calze scure velatissime e… scarpe come da richiesta.

Le mettemmo prima a loro agio, con aperitivo e conversazione gradevole e confidenziale…un po’ di musica di sottofondo, ovviamente il caro vecchio Frank Sinatra,…..Poi passammo alla cena:champagne, ostriche, caviale….gamberi e branzino…mousse di frutti di bosco con miele…
Le ragazze non finivano più di complimentarsi per l’ambiente, la situazione ed il cibo…Io continuavo ad osservare Debora e pensavo a quello che sarebbe potuto succedere dopo….e tutto stava filando benissimo! Ad un certo punto le ragazze, come sempre, chiesero di poter andare un istante in bagno e, dopo averle congedate all’ingresso del corridoio andai subito da Max con un piccolo pacchetto in mano…”Cos’è?” mi chiese…e io:” senti, stasera se queste ci stanno non voglio assolutamente fallire…voglio riuscire a dare a Debora tanto di quel cazzo da farla scoppiare…è troppo che lo sogno…Sono due pastigliette da 0.5 di Viagra!”…e lui:” Cazzo! Bell’idea.Con quello che abbiamo mangiato e bevuto c’è il rischio che mi ritrovi in mano una pelle di daino!!!”. Due sorsi d’acqua e…..alè, ansia da prestazione,adios!

Quando le ragazze tornarono sghignazzando (forse anche perché il tasso alcoolico della serata era stato un po’ elevato…) io e il mio socio avevamo già preparato il tavolo verde…
Le ragazze ci guardarono con sguardo interrogativo. Io presi la parola e dissi:”Gisella…cara…sei sempre tu che dici che voi donne potreste batterci in qualunque momento…quale migliore occasione per una partia a poker!?..”. Gisella rimase un attimo interdetta dalla mia proposta-sfida e , guardando la cugina, con fare della serie “che facciamo ora???”..incontrò lo sguardo complice di Debora e rispose:”Ok! Preparatevi a perdere…quanto cambiamo per cominciare?”. Max intanto aveva preparato ed offerto un giro di vodka per tutti..Io dissi:”Non c’è bisogno di soldi, stasera…sarà uno Strip Poker….con penitenze!!!”…
Altro momento di imbarazzo delle signore…”Perché strip poker? E in che senso penitenze?” disse Debora…
Io continuai:” Beh… tua cugina sostiene che voi siete migliori nel gioco di noi, allora perché non mettere un po’ di pepe in fondo alla cena? Le penitenze serviranno a chiudere l’eventuale spogliarello….a meno che non vi manchi il fegato..” e sottolineai questa affermazione guardando dritto negli occhi Gisella, la più orgogliosa delle due…Esse si guardarono con fare complice ed ammiccante, sicure di vincere e dissero che accettavano. Come se non bastasse Gisella aggiunse:” Sarà un piacere battervi e vedervi nudi e umiliati come dei vermetti!!!”. Allora io dissi:”resta inteso che, una volta seduti a questo tavolo, non ci si potrà tirare indietro davanti a nulla….cioè chi vince la mano, comanda in tutto e per tutto! Ok?”.
“Ok! “ dissero…
Bene.

Si cominciava la serata…
I colpi erano già stati preparati. Ci sedemmo a croce, ovvero alternati uomo-donna.
Cominciò, per sorteggio (ovviamente truccato), Max a dare le carte: era il turno di Debora, per l’apertura:”Apro…puntando la mia camicetta”…

Poi era il mio turno:”Ok…vedo la tua camicia, con la mia camicia…”.

Quindi Gisella disse:”Bene anche per me…punto il mio top!”…

Max puntò anche lui la sua camicia….

A questo punto cambio delle carte…

Poi, Debora, che aveva aperto,rilanciò dicendo:”punto anche la mia gonna…”..

Io seguii il suo gioco mettendo sul piatto i miei pantaloni.

Gisella disse:”Bene …anche io metto la mia gonna…”.

Max seguì il mio esempio.

Dopodichè io dissi:”Bene signori e signore…vediamo i punti…”.

Max disse:”Io ho un tris…di Jack!”..buon punto ma non fortissimo…

Debora esclamò:”Non basta, caro…Scala massima!” e già si sentiva contenta….
La cugina, con sguardo sfottente, ci guardò e disse:”Buono…ma scarso…Full di Donne!” è già nei suoi occhi si vedeva la soddisfazione della vittoria…

ma quando io le mostrai il mio full di Re…la sua espressione mutò prima in delusione, poi in rabbia…poi in vergogna.
Debora era diventata un po’ rossa in viso e tutto ciò la rendeva estremamente arrapante…

Allora io dissi:”Bene, a parte il sottoscritto credo che al tavolo ci siano un bel po’ di indumenti da togliere! Eh eh eh…”. Max fu il primo a saldare il debito, sfilandosi camicia e pantaloni, rimanendo in eleganti boxer, attraverso i quali si potevano gia vedere gli effetti del Viagra…
Del resto anche in me il sangue aveva cominciato a pulsare in maniera più decisa…E accelerò ulteriormente quando le due ragazze cominciarono a pagare il loro debito…
La prima fu Gisella, che si sfilò dall’alto il bellissimo top turchese, mettendo in mostra un reggiseno coordinato,sempre turchese, che nascondeva le sue belle tettine. Un po’ per la situazione, un po’ per l’imbarazzo i capezzoli cominciarono a premere sul tessuto.Poi fu la volta della gonna di seta nera…
con movimenti un po’ impacciati, ma estremamente sensuali la lasciò cadere a terra…
sotto portava un perizoma coordinato con il reggiseno, di pizzo quasi trasparente, ridottissimo e scoprii che le calze che portava erano autoreggenti con pizzo molto alto…
Davvero molto eccitante.
Max spalancò gli occhi…chissà che cosa stava pensando!?
Poi i miei occhi furono tutti per Debora:la camicia venne tolta, insieme con la collana, con estrema lentezza, e potei ammirare che il suo reggiseno nero di pizzo le incorniciava gli opulenti seni in maniera divina…quindi si sfilò la gonna, aprendola dal davanti, a causa della chiusura a portafoglio; e qui il mio uccello ebbe un’impennata decisa: una volta eliminata la gonna, Debora mise in mostra un coordinato perizoma-reggicalze- nero, di pizzo e calze apposite, che avrebbe fatto resuscitare un morto…La troietta si era davvero agghindata in modo splendido.

Lei non potè certo fare a meno di notare la mia evidentissima erezione e lo sguardo libidinoso con il quale la stavo osservando…e un leggero sorriso mi diede la conferma che non le dispiaceva affatto…

Ci risiedemmo tutti al tavolo per riprendere il gioco…
Stavolta fu Gisella a dare le carte (avevo studiato tutto in modo che non potessero esserci dubbi sull’onestà delle mani giocate, lasciando a lei la possibilità di distribuirle). Io fui il primo a parlare per l’apertura:”Punto i miei pantaloni….”

Debora decise di rilanciare:”Io gioco il mio reggiseno e il mio reggicalze…”…la cosa cominciava a farsi interessante…

Max, con aria pensierosa ma decisa disse:” Punto i miei boxer…eh vai…”.

Gisella, sorrise acida dicendo:”Punto il mio reggiseno ed il mio perizoma…”…interessante…

A questo punto si cambiarono le carte…

Io che avevo aperto, spinsi sull’acceleratore dichiarando:”Aggiungo camicia e boxer…”

Debora mi guardò…poi guardò le sue carte e disse:”Ok…metto sul tavolo anche il mio slip…”.
Il mio cazzo ebbe un fremito di eccitazione…

Ora si poneva un problema…Sia Max che Gisella non avevano più indumenti da puntare, quindi io, dopo essermi accertato sulla volontà di entrambi di continuare il gioco, presi la parola e suggerii:”Sentite…se vincete non c’è problema.Ma se perdete dovrete sottostare alla decisione del vincente della mano. Potete giocare due penitenze a testa, in caso di rilancio.Questo, Debora vale anche per te e per me ovviamente.Ma ricordate…nessuna protesta…altrimenti quello che è successo stasera sarà diritto di chi ha vinto metterlo in piazza….ok?”

Tutti furono d’accordo.

Max rilanciò di una penitenza.

Gisella, sorridendo addirittura se le giocò tutte e due…
Io me ne giocai due come pure Debora…

Era il momento della verità.

“Bene…ora giù le carte!!!” dissi io.

Max scoprì un eccellente colore di fiori….ottimo punto.

Gisella mostrò di avere un full d’assi…e accompagnò la sua rivelazione con un trillo di eccitazione e sicurezza…

Cambiò pero aspetto, quando la cugina fissandomi negli occhi, mostrò a tutti un poker di jack…
Cazzo che punto…e con che sguardo di sufficienza e superiorità mi fissava. Già pregustava il momento di vedermi nudo e farmi fare qualche ridicola ed umiliante penitenza…la stronza.

Ma al tavolo calò il silenzio quando feci vedere il mio punto: poker di donne…

Max sorrise sornione…

Le due ragazze si guardarono con un’aria di stupore misto a paura per le conseguenze….

Fu così che presi il comando della situazione…

“Miei cari “ dissi “ora dovrete fare ciò che voglio io….Intanto,se volete liberarvi degli ultimi indumenti che vi rimangono…grazie…” e mi misi comodo ad osservarli uno ad uno…
Il mio amico si tolse i boxer, rivelando un palese stato di eccitazione e mettendo in mostra il suo arnese da 18 cm, che le due signore non poterono fare a meno di osservare con libido…
Poi fu il turno di Gisella, che si sganciò il reggiseno, portando alla luce le sue delicate tettine con i capezzoli rosa inturgiditi, senza segni di abbronzatura. Quindi, in stato di evidente imbarazzo, infilò i due pollici nelle sottili strisce laterali del perizoma e lo fece scivolare fino a terra, sulle sue belle e lunghe gambe fasciate dalle calze autoreggenti. Max era letteralmente rapito dalla passerina di Gisella; splendida e rifinita, con solo una strisciolina di pelo biondo, larga quanto una penna Bic…

“Resta pure in piedi…con le mani sui fianchi, cara…grazie” e la lasciai così, per poterla osservare e farla osservare meglio…

Di seguito venne il turno di Debora…il mio sogno.

Si alzò e quando stava per cominciare le dissi:”il reggicalze tienilo addosso…togli solo reggiseno e perizoma…ti voglio così…”

Lei mi guardò e ubbidì.Prima si tolse il reggiseno e mostrò i suoi splendidi,enormi,turgidi seni…cazzo che tette! Due capezzoli che sembravano due bulloni!
Quindi sganciò un lato del perizoma (che indumento da troia…con la clip!) e lasciò cadere a terra la mutandine….E lì la vidi…la sua fighetta perfetta, liscia, rasata, senza un’imperfezione…l’ottava meraviglia del mondo!..in reggicalze, calze e scarpe…come l’avevo sempre sognata…

Le chiesi di sedersi sul divano, e di divaricare leggermente le gambe, mentre si reggeva i seni…

Gisella si rivolse a me chiedendomi…:”Allora, queste penitenze?! Sai… Sei proprio un maiale!”.

“Ma dai…”le risposi “cosa vuoi che sia? Siamo tutti giovani, belli e sani…non rompere le palle!. Comunque dato che ci tieni tanto eccole: primo, Max non dovrà più desiderare per tutta la serata Debora. Lei sarà solo mira dei miei interessi. Potrà dedicarsi solo a Gisella…e questa sarà la sua penitenza. Secondo, le due penitenze di Gisella saranno:fare un bel pompino completo al mio amico, e non imbrogliare….e farti scopare da lui come più gli piacerà. Per quanto riguarda Debora, dovrà prima fare un 69 con me….e poi vedremo…la seconda la deciderò al momento! E ora sotto con la riscossione!”.

Appena finii di parlare, mentre le due ragazze si stavano ancora riprendendo dalle mie parole, Max prese Gisella per un polso e accompagnatala al divano, si sedette e la fece posizionare in mezzo alle sue gambe, cosicché la biondina si ritrovò a 10 centimetri dal possente uccello del mio amico, che ponendole una mano dietro la nuca, la spinse ad occuparsi dell’arnese.Dapprima lei oppose un po’ di resistenza, ma incontrato lo sguardo dell’uomo che non ammetteva repliche cominciò a leccare la verga dal basso verso l’alto, partendo dai coglioni gonfi, fino ad arrivare alla cappella violacea e tesa che ingoiò con un deciso movimento del collo, cominciando a pompare fino alla base il cazzo, facendolo sparire e riapparire nella sua gola…

Dal canto mio, dopo essermi liberato dei vestiti, mi avvicinai a Debora che era ancora seduta come le avevo detto,sul divano, sfoggiando davanti a me una prepotente erezione…davvero avevo un uccello ai limiti della tensione…carico,caldo e durissimo…al massimo dei suoi 20cm…Debora lo guardò con evidente stupore e un filo di paura, per le mie eventuali intenzioni…

Ci sdraiammo sul divano , io sotto e lei sopra, cominciando un forsennato 69…
Lei si dedicava con perizia e devozione al mio obelisco di carne, donandomi sensazioni meravigliose…lo ingoiava e lo leccava come se avesse due lingue…io invece potevo finalmente dedicarmi alla sua meravigliosa fica, leccandola in tutti i modi possibili, penetrandola con le dita, delicatamente prima, poi sentendo quanto le piaceva, con più decisione….

Era una situazione fantastica….

Rantoli, sospiri e urletti di goduria erano l’unica colonna sonora che volteggiava nell’aria, insieme alla voce del caro vecchio Frank….

La tensione erotica cresceva e venne rotta solo, ad un certo punto dal rantolo-urlo liberatorio di Max che, con evidente soddisfazione, era giunto al culmine del pompino fattosi fare da Gisella e le stava sborrando in bocca una grossa quantità di nettare, mentre le teneva ferma la testa per far sì che la puttanella non perdesse nemmeno una goccia …Gisella, dal canto suo mugolava e inghiottiva come un’idrovora…quando ebbe finito Max volle vederla in viso e notò che qualche rivolo di sborra le era colato sulle labbra…lo raccolse con il suo dito medio e lo fece leccare alla sua “donna di piacere”…rimasero così qualche secondo…poi il mio amico, del quale il cazzo non accennava a scendere anche grazie ai prodigi della scienza farmaceutica, fece sdraiare la biondina supina sul divano e le inforcò la gnocca, già ovviamente bagnata, strappandole un grido di sorpresa e godimento e cominciando a pomparla come un maglio….cazzo se ci dava dentro…e lei urlacchiava e godeva come una vacca!

Io nel frattempo mi ero sottratto dalle attenzioni della meravigliosa bocca di Debora e l’avevo fatta mettere, sul nostro divano, a pecora, con le mani appoggiate al muro, il petto contro la spalliera, in modo che il suo meraviglioso e polposo culo fosse rivolto verso l’esterno e verso di me…Mi posizionai dietro di lei e cominciai a farle sentire il mio bel cazzone, strusciandoglielo sulle bagnatissime labbra della passerina…poi mi avvicinai al suo orecchio e cominciai a sussurarle…:”come ti senti ad essere in mio potere?”…”Bene…” rispose
“Non sei curiosa di sapere quale sarà la tua seconda penitenza?”

“Credo di averla già intuita…”

“Ne sei proprio sicura?…” e mentre le sussurravo così misi la mia mano tra i suoi capelli…

“Vuoi scoparmi….senza pietà…” disse, sicura della mia risposta…sorridendo…

“Quasi…” le risposi..

Lei mi guardo con aria interrogativa…

Quindi le dissi sussurrando, ma deciso:”Ora ti sodomizzerò con cattiveria….sì… perché è da quando ti ho visto la prima volta che voglio romperti il tuo bel culetto, tesoro…e so anche, da fonte sicura che quel finocchio del tuo fidanzato non l’ha mai fatto…voglio essere io il primo a marchiarlo!” e cosi facendo le feci sentire la mia cappella all’ingresso della sua rondellina vergine…

Lei mi guardò terrorizzata e disse…:”No! No! Questo no…non voglio! Ho paura!”

“Sta zitta e calma…lascia fare a me…vedrai che ti piacerà alla fine” le dissi…

Lei Provò di nuovo:” No! Non voglio….ma cosa ti è venuto in mente…AAHHHH!!!” urlò nel momento in cui, anche grazie alla lubrificazione della mia punta sulla vagina, entrai trionfante nel suo meraviglioso budello, per metà….

“Ci siamo quasi, bella…dai lasciami fare”…le dissi deciso…

e così rassegnata cercò di opporre meno resistenza e il mio randello entrò fino ai coglioni nel culo di Debora!

“Cazzo…che male!!! Mi stai spaccando! E’ troppo grosso!…AAHHH! AAHHH! AAAAAHH!”

La brancai per i capelli tirandola a me, in modo da farle sentire ancora di più il senso del possesso; era completamente mia,ora….”Quanto mi piace il tuo culo! Troiona! AH! Dimmi che sei mia!”

E lei:”S-Siiii! Sono tua!!! Cazzo sono tua!!!”

E io:”Devi dirmi che sei la mia troia da culo!!!! E che lo prenderai qua dietro solo da me!!! Dillo!!!”

E lei:”SIII!! Sono la tua troia da culo! Voglio dietro solo il tuo cazzo!!!! AHHH! Mi stai rompendo! AAHHH!”

Continuai ad incularla per 20 minuti buoni, un po’ tirandole i capelli come una puledra da domare, e un po’ palpando le sue fantastiche tette….

Ad un certo momento sentii Max che gridava: “Dai vacca…apri la bocca!” e girandomi feci in tempo a vedere il mio amico che si estraeva dalla fica vellutata di Gisella e le schiaffava in gola il suo uccello scaricandosi di nuovo tra le labbra della biondina, con evidenti segni di godimento per entrambi….non lesinando di farle pulire tutta l’asta….

Poi finalmente, arrivò il mio turno per venire…
Dopo un ultimo violento affondo nel burroso culo di Debora, estrassi di colpo il mio uccello e, sempre tenendola per i capelli la feci girare seduta davanti a me, che mi ero messo in piedi…

“Apri le labbra e tira fuori la lingua, troia!” le intimai…
Lei eseguì guardandomi con sottomissione libidinosa…e dopo una breve ma incisiva masturbazione cominciai a riversare sul suo bel viso godurioso e sulla sua lingua vogliosa innumerevoli schizzi di densa sborra bollente, una quantità davvero impressionante, dato che tanta era la mia voglia di possedere quella donna….la inondai tutta, anche sulle sue bellissime tette….Poi mi venne un colpo di genio feticista: mi staccai un istante da lei, mi avvicinai al tavolo dove presi la carta con l’asso di picche…mi avvicinai a Debora e cominciai a raccogliere con la carta tutta la sborra che non era riuscita a prendere in bocca…la usavo come un cucchiaio e gliela facevo leccare…lei non esitava e lappava tutto con sguardo da porca, quale si era dimostrata…

Terminato il tutto chiedemmo un ultimo favore alle ragazze: avrebbero dovuto baciarsi mescolando il seme mio e di Max….

Secondo voi ci negarono l’ultimo desiderio?

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