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LOREDANA RIVEDE SUO CUGINO RAFFAELE

By 8 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano passati tanti anni da quando Loredana e Raffaele si erano visti per la prima volta, all’epoca avevano rispettivamente 15 e 13 anni, e nonostante fossero cugini primi, tra loro non c’era un gran contatto visto che la famiglia di Raffaele abitava in Olanda. Ora Loredana ha 26 anni, è  una ragazza carina anche se non molto alta, è circa 1,58, ma ha un fisico delizioso, una terza di seno, magra, un sederino sodo che non passa per nulla indifferente, dei capelli neri e lunghi fin sopra le spalle, degli occhi verdi e un viso angelico, insomma una ragazza semplice e bella, con le sue fantasie, ma molto realista, dedita all’università ed anche se non aveva un ragazzo, solo perché si definiva brutta dovuto alla sua statura, non gli mancavano di certo le occasioni per dar sfogo alle sue voglie sessuali, ma erano solo rapporti occasionali di breve durata, giusto il tempo di una scopata.

Essendo estate si trovava in ferie dall’università, ed aveva deciso di godersi al massimo quel riposo, in quel periodo si doveva sposare una sua cugina e tutti erano invitati, compresi gli zii dell’Olanda. Un paio di sere prima di quel matrimonio, sua madre e gli altri fratelli avevano organizzato una festa sia per la nipote che si sposava sia per sua sorella venuta dall’Olanda con la sua famiglia, Loredana pensò che si sarebbe annoiata e poi non gli andava di vedere quell’armadio a 4 ante di sua cugina, la quale nonostante fosse una bestia alta, grassa e brutta, stava per sposarsi, e ciò a Loredana dava ai nervi, così decise di rimanere a casa.

L’indomani appena alzata, sente i commenti dei suoi genitori sulla serata trascorsa, dell’aver rivisto sua sorella e di come si era fatto bello il suo nipotino; Loredana entra in cucina ancora mezza addormentata e saluta i suoi:

L: buongiorno! Di chi stavate sparlando?

Padre: buongiorno a te piccola mia, vieni a fare colazione;

Madre: buongiorno Lory, non stavamo sparlando nessuno, ma semplicemente commentando sulla serata che ti sei persa;

L: non credo mi sia perso chissà cosa, comunque vi siete divertiti? Hai rivisto tua sorella? Come stanno?

M: si è stata una bella serata, gli zii stanno bene, ti cercavano, ho detto che stavi poco bene;

L: mi fa piacere;

M: dovresti vedere tuo cugino Raffaele, è proprio un bel ragazzo sai, secondo me il mio nipotino farà la strage di ragazze, chissà quante ne avrà che gli corrono dietro!!!

L: ma finiscila mamma, per te anche i mostri sono belli, immagino come sia Raffaele, se l’ultima volta che l’ho visto era una palla e si ingozzava come un maiale… comunque io tra un po’ vado a farmi una doccia e poi vado dall’estetista.

Finita di fare colazione, Loredana va in bagno, si spoglia e inizia a fare la doccia, nel frattempo pensa a tutti gli elogi fatti dalla madre per suo cugino Raffaele, ed inizia a pensare tra se “chi sa se quel cicciottello di Raffaele sarà veramente un bel ragazzo come dice mamma… ma no, sarà sicuramente grasso e peloso, magari stempiato… o forse no del resto ha 24 anni… comunque domani vedrò com’è sono sicura che lo riconoscerò subito” finita la doccia, si vestì, andò dall’estetista, pranzò, pomeriggio dal parrucchiere e poi a casa. L’indomani fu svegliata di buonora dalla madre, si prepararono e andarono in chiesa per il matrimonio.

Come al solito Loredana era vestita con cura e raffinatezza, il suo vestitino nero attillato, metteva in rilievo le sue forme, esaltando quella bellezza angelica, del resto il suo corpo snello e perfetto, anche se non troppo alto le permetteva di indossare vestiti aderenti, il tutto coronato da una bella pettinatura raccolta e un leggero trucco. Arrivarono a cerimonia iniziata, si sedettero vicino alla nonna, ed assistettero a quel matrimonio, dall’altra parte della chiesa Loredana vide un ragazzo, alto biondo con occhi azzurri e molto bello, pensò che fosse qualche amico dello sposo, ma non sapeva chi fosse realmente, ogni tanto i loro sguardi si incrociavano, e lei sperava di poterlo conoscere appena sarebbero arrivati al ricevimento.

Quella cerimonia finalmente ebbe fine, usciti dalla chiesa, si recarono al ristorante, Loredana cercava quel ragazzo con lo sguardo, ma non riusciva a vederlo minimamente; dopo un po’ gli si avvicinarono i suoi zii dell’Olanda, l’abbracciarono ed iniziarono a parlare, gli dissero che Raffaele era lì, ma nemmeno loro riuscivano a trovarlo. Presero posto nei tavoli, e Loredana con i suoi erano seduti insieme agli zii dell’Olanda, mentre chiacchieravano arrivò Raffaele che si sedette accanto a Loredana.

Non credeva ai propri occhi, rimase bloccata, senza dire nemmeno una parola, non poteva essere vero, era lui, quel magnifico ragazzo che aveva visto in chiesa era Raffaele, biondo, occhi azzurri, fisico atletico e palestrato, alto circa 1.78, e con una eleganza unica. Del resto anche Raffaele rimase in silenzio ad osservare la cugina, il silenzio di entrambi fu interrotto dalle rispettive voci dei genitori che dissero “ma che non vi salutate? Non vi riconoscete? Siete i cuginetti”

L: ma tu sei Raffaele?

R: e tu sei Loredana?

Si abbracciarono affettuosamente, e sua madre disse:

M: te lo avevo detto mia cara Lory, che tuo cugino è diventato un gran bel ragazzo!!!

Si era vero, era proprio un gran bel ragazzo, ma lo stessa cosa disse la zia a suo cugino, che confermò volentieri. Finalmente i due si misero a parlare, ricordando i tempi della loro adolescenza, confrontarono con piacere come fossero cambiati entrambi fisicamente, e tante altre cose. Nei loro sguardi c’era un qualcosa di strano, come se volessero comunicare ben altro, almeno era ciò che pensava Loredana, ma tra se iniziò a ripetersi “è mio cugino, non posso pensare certe cose…”. Il ricevimento si concluse, e quando stavano per andarsene, la nonna disse: “nipotina cara, quest’anno non puoi dirmi di no, devi venire a passare l’estate in campagna da me, così farai compagnia a tuo cugino… del resto siete gli unici due nipotini del cuore, vi ho cresciuti come figli, quindi…”

L: ok nonna te lo prometto!

Si salutarono, e tornarono ognuno a casa propria, di tanto in tanto la madre la stuzzicava con frasi del tipo “veramente bello tuo cugino” “scommetto che se non foste cugini, stareste insieme” ecc ecc… ma Loredana non rispondeva, rimanendo immersa nei suoi pensieri, anzi nel suo unico pensiero, Raffaele. Arrivata a casa, augurò la buonanotte ai suoi genitori, e andò in camera sua, tolto il vestitino notò che dietro aveva una macchia, come se si fosse seduta su di un qualcosa di bagnato, ma guardando il perizoma bagnato dei suoi umori, capì che la macchia sul vestitino altro non era che il frutto della sua eccitazione alla vista di suo cugino; seminuda si guardava allo specchio e con le mani accarezzava i capezzoli e sfiorava la figa coperta da quel perizoma bagnato, e nel mentre pensava a quel gran bel ragazzo, d’un tratto sentì come un brivido percorrerle tutto il corpo, continuava a bagnarsi, tolse il perizoma e vide che era tutta intrisa di un liquido biancastro e appiccicoso, che continuava ad uscire dalla sua figa, era la prima volta che, al solo pensiero di un ragazzo, si bagnava in quel modo. Scoppiò in lacrime perché non poteva desiderare quel ragazzo al punto di eccitarsi ed arrivare ad orgasmi intensi, quel ragazzo che aveva visto solo per poche ore era suo cugino, e ciò la faceva stare male.

Si tuffò nel letto, piangendo per quella situazione, si addormentò nella speranza che il sonno l’avrebbe fatta tranquillizzare.

Dall’altra parte Raffaele, che si trovava nella campagna della nonna, non riusciva a prendere sonno, ed aveva in mente l’immagine di quella ragazza così dolce e bella, che suscitava tenerezza ed erotismo da ogni parte, l’aveva ammirata bene e a lungo e i suoi occhi non erano rimasti indifferenti a quel fisico, a quelle cosce perfette appena celate da quel vestitino nero, dal quale di tanto in tanto, in base ai movimenti, si intravedeva un pezzettino di stoffa bianca, per non parlare della scollatura sul seno. Quella dolce figura aveva procurato in Raffaele una potente erezione, che pensò di placare con una sega, si sdraiò sul letto ed iniziò a masturbarsi ad occhi chiusi, il suo cazzo esplose come un vulcano, schizzando sborra sui suoi addominali e alcuni schizzi arrivarono fin sopra al suo viso e sul cuscino, ma ciò non placò affatto la sua eccitazione, il suo cazzo divenne più duro senza accennare minimamente a movimenti di afflosciamento, cosa che lo lasciò sveglio tutta la notte, pensando se magari potesse succedere un qualcosa di intimo e se fosse giusto, ma in realtà nella sua mente desiderava poter fare qualcosa, ed immaginando tutta la nottata cosa fare con la cugina, fu costretto a farsi altre due seghe.

La mattina seguente appena svegliata, Loredana aveva in ancora in mente il cugino, e ciò non la rendeva minimamente tranquilla, ancor peggio fu quando vide che le lenzuola erano bagnate dagli orgasmi avuti durante il sonno; corse subito in bagno a fare una doccia fredda, nella speranza di calmarsi, si vestì, cambiò le lenzuola e ordinò la camera, cercava di distrarsi in tutti i modi, ma non ci riusciva. La sera, mentre cenavano, telefonò sua nonna, chiedendo quando Loredana sarebbe andata a trovarla e altre cose; finita la telefonata, la madre tornò a tavola e disse a Loredana:

M: Lory, la nonna mi ha chiesto quando andrai a trovarla!

L: beh vediamo uno di questi giorni ci andrò.

M: beh lei vorrebbe che rimanessi lì un paio di settimane, visto che c’è anche Raffaele.

P: ma si piccola, falla contenta, lo sai quando ci tiene a voi due tua nonna, tutto sommato vi ha cresciuto lei, e poi vista la sua età chi lo sa se avrà modo di rivedervi tutte e due insieme, Raffaele riparte per l’Olanda, e non sarà facile che possiate stare entrambi con lei.

M: tuo padre ha ragione, e poi mi ha chiesto di andare tutti, vuole approfittare della presenza di mia sorella per vendere la casa e il terreno che aveva nel suo paese prima di sposarsi;

L: quindi non staremo tutto il tempo in campagna!

M: si, appena il notaio la chiama noi andremo a sistemare le cose, ma tu e tuo cugino rimarrete in campagna, penso che staremo via un paio di giorni… spero non vorrai lasciare da solo tuo cugino!

Finirono di cenare, e in quegli istanti Loredana sembrava essere assente con la testa, in effetti ciò che le aveva detto la madre l’aveva messa in agitazione, la sua mente iniziò a pensare cosa sarebbe potuto succedere quando sarebbero rimasti da soli, e se da una parte era preoccupata, dall’altra era contenta, del resto aveva capito bene di desiderare quel ragazzo a tutti gli effetti.

Passarono un paio di giorni da quella telefonata, e finalmente partirono per quella vacanza di famiglia in campagna dalla nonna, era mercoledì pomeriggio quando si ritrovarono tutti insieme. Appena arrivati la nonna fece una gran festa, preparò una cena spettacolare, e assegnò loro le camere; i genitori di Loredana avrebbero dormito nella camera da letto grande accanto quella della nonna e degli zii, mentre la camera di Loredana era dall’altra parte della casa, accanto al vecchio studio di nonno e la camera di Raffaele; le tornarono subito in mente i bei ricordi di quando erano bambini, e quando entrambi andavano a nascondersi in quelle stanze. Tutta la casa era a forma di di H rovesciata, e quelle camere si trovavano nella parte posteriore, accessibili dall’esterno, ma anche dall’interno del fienile, suo nonno, un grande professore universitario, li aveva adibiti a studio e biblioteche, ed aveva creato quel passaggio nel fienile per evitare di fare il giro di tutta la casa quando aveva voglia di andare a passeggiare col cavallo; ora la nonna aveva spostato la biblioteca vicino al salone per comodità sua, e lì aveva creato due camerette molto belle e il bagno.

Finito di sistemare le cose, si accomodarono tutti in sala da pranzo e si misero a cenare, gli sguardi di Loredana e Raffaele si incrociavano ogni istante, e sembrava che l’uno volesse trasmettere all’altro un messaggio ben preciso; finita la cena Loredana si mise ad aiutare la nonna a pulire i piatti, mentre gli altri si erano sistemati nel divano a chiacchierare; verso mezzanotte andarono a dormire. Arrivata in stanza Loredana si spogliò nuda, come se fosse a casa sua, per andare a fare la doccia, appena stava per uscire dalla stanza si ricordò di non essere a casa sua e di non essere da sola, tornò indietro e si mise addosso una maglietta che la copriva fin sotto le natiche, andò in bagno e si posizionò sotto il getto tiepido della doccia.

Raffaele, che era nella sua stanza, appena la sentì andare in bagno, uscì per spiarla, si accostò dietro la porta socchiusa ed osservava sua cugina mentre si lavava, se ne stava lì silenzioso e nudo col cazzo in mano a scrutare ogni parte di quel corpicino bagnato, quando vide che Loredana si stava asciugando per tornare in camera sua, immediatamente volò nella sua camera, e nella fretta sbatté il ginocchio con la porta, richiamando l’attenzione di Loredana, la quale sentendo il rumore iniziò a guardare ovunque se c’era qualcuno, pensò che il rumore provenisse dall’altra parte, ma incuriosita chiamò una volta Raffaele, passando davanti la camera del cugino vide che stava dormendo, (in realtà faceva finta di dormire) così andò in camera sua a dormire.

La mattina fu svegliata da forti rumori di ascia e chiacchierii che provenivano dal cortile antistante, si affacciò dalla finestra e vide suo cugino, a torso nudo, che spaccava la legna per il camino, con i suoi zii e genitori che discutevano ad alta voce; si fermò in quella finestra ad osservare quei pettorali e quei muscoli che si gonfiavano ogni qual volta che quelle braccia si accingevano a scagliare colpi di ascia su quei ceppi; sua zia sollevando gli occhi verso la finestra la vide e la chiamò:

Z: Buongiorno Loredana, ti abbiamo svegliato?

L: no, ero sveglia, mi stavo godendo questa magnifica aria!

Z: dai scendi, così poi andiamo a fare colazione tutti insieme!

L: il tempo di vestirmi e sistemare la camera e sono da voi.

Z: dai vestiti e scendi, la camera la sistemi dopo!

Loredana si vestì, e scese sotto, anche lei si tuffò in quella chiacchierata, e dopo un po’ andarono a fare colazione, appena finita la colazione, Raffaele ritornò con suo padre e lo zio a spaccare legna e a sistemare altre cose da maschi in giro per la tenuta, Loredana stava per tornare in camera quando fu fermata da sua zia:

Z: tesoro, scusa, ma saresti così gentile da sistemare anche la camera di tuo cugino?

L: certo zia!

Z: non ti stupire del disordine che troverai, tuo cugino per queste cose è molto disordinato!

L: farò il possibile, del resto se lo merita, visto che sta facendo altri lavori!!!

Loredana andò dall’altra parte, per prima decise di sistemare la sua camera, avrebbe impiegato poco tempo, e poi passò dall’altra parte; appena aperta la porta non poté fare a meno di sentire un odore pungente come di sudore, andò ad aprire la finestra, con la luce del sole notò immediatamente tutto il disordine che regnava sovrano, vestiti buttati ovunque, calzini, scarpe, insomma di tutto e di più, non sapeva da dove iniziare. Dopo un attimo di programmazione mentale, si mise all’opera iniziando dal letto, raccolse il lenzuolo superiore da terra, e appena stava per togliere il lenzuolo di sotto, vide che c’erano delle macchie biancastre e umide, un po’ ovunque, anche sul cuscino, li toccò con un dito, erano un po’ umide soprattutto in alcuni punti, li annusò e capì che erano schizzi di sborra, il suo pensiero andò subito al rumore sentito la sera prima mentre stava facendo la doccia, “sicuramente mi stava spiando e si sarà fatto qualche sega… ma a te ci penso io cugino mio”.

Cambiò le lenzuola, e riordinò la camera, appena completato il tutto, c’era una cosa che non le quadrava, aveva ordinato camicie, magliette, jeans, pantaloncini e calzini, ma non in effetti, non aveva visto nemmeno l’ombra di slip o boxer, la cosa la incuriosì, così si mise a rovistare nei cassetti, a parte le cose che aveva messo in ordine lei, non c’era più nulla, il resto dei cassetti era vuoto, così guardò nella valigia sopra l’armadio, appena l’aprì vide la biancheria intima tutta sistemata così come li aveva messi prima di partire, a parte un paio di boxer che avrà usato per il viaggio, “hai capito il cuginetto, non indossa nulla sotto, lo lascia libero e pronto all’azione”; stava richiudendo la valigia quando si accorse di un rigonfiamento interno nella valigia, incuriosita aprì quella zip e dentro c’erano dei boxer e slip, li prese e osservandoli notò che non erano normali, ma erano aderenti e con una sacca particolare sul davanti, che sicuramente serviva a tenere ben in evidenza il pacco, gli slip invece erano dei tanga e perizomi maschili, come quelli che usano i modelli o gli spogliarellisti, continuando a rovistare trovò del lubrificante, dello spray ritardante, delle pillole e una buona scorta di preservativi. Tirò fuori i preservativi e sulla busta c’era impresso XXL, e pensò: “sarà veramente così dotato? Oppure non sono suoi? E se non sono suoi di chi saranno? Mica sarà gay???” poi prese le pillole, erano diverse, si mise a leggere le istruzioni sul retro, servivano per lunghe notti di sesso, per aumentare la densità dello sperma, per erezioni continue fino a 6 ore ecc ecc… “il mio caro cuginetto se la deve spassare bene” pensò, “ del resto è un bel ragazzo, chissà quante puttanelle avrà al suo seguito, sicuramente si da a delle orge per usare queste cose!”.

Perplessa e incuriosita di tutto ciò, sistemò il tutto come prima e poi raggiunse i suoi, era quasi ora di pranzo, la giornata continuò normalmente, ma Loredana in mente cercava di organizzare come sgamare suo cugino. Intanto tra di loro, diventava sempre più forte il legame, proprio come quando erano bambini, scherzavano, si facevano dispetti e si rincorrevano attorno al tavolo, i loro genitori e la nonna andarono a letto presto, dato che l’indomani dovevano partire di buon ora per andare dal notaio. Anche Raffaele e Loredana si recarono nelle loro camere per andare a letto; Loredana andò a fare la doccia, lasciando la porta del bagno aperta di proposito, Raffaele appena sentì il rumore dell’acqua, si catapultò dietro la porta per spiare Loredana, e con suo sommo piacere trovò la porta aperta, da dove osservò sua cugina senza alcuna difficoltà. Finita la doccia Loredana uscì e Raffaele si ritrasse in fretta verso la sua camera, ma nella penombra andò a sbattere contro la porta, al che Loredana a voce alta gli disse:

L: Raffaele cos’è stato questo rumore?

R: tranquilla Lory, mi è caduto a terra un libro…

L: ok

Ma Loredana che aveva visto suo cugino spiarla, si mise a ridere pensando “povero scemo, gli è caduto il libro, certo che se l’è sparata grossa”. Prima di uscire dal bagno, lasciò di proposito il suo perizoma sul coperchio del water, e senza indossare nulla andò nuda in camera sua sapendo che sarebbe dovuta passare davanti alla camera di Raffaele, la porta era aperta, Raffaele vide passare quelle chiappe davanti ai suoi occhi, cercando di non far rumore seguì Loredana fino in camera sua e iniziò a spiarla dalla fessura della porta, mentre lei si spalmava della crema su tutto il corpo, riuscì a vedere la fessura della figa, quei seni freschi e sodi, quelle cosce perfette e quel culo invitante. La sua erezione fu immediata, così approfittando di quella visione, tirò fuori il cazzo iniziando a segarsi, purtroppo quel film durò poco perché, Loredana si infilò sotto il lenzuolo fingendo di addormentarsi.

Raffaele aveva il cazzo duro e aveva voglia di scoparsela, ma non sapeva cosa fare, così andò in bagno per continuare la sua sega, entrando trovò il perizoma di Loredana, lo prese, era umido di umori, per prima se lo portò davanti al naso per sentirne l’odore della figa, poi iniziò a leccarlo mentre con l’altra mano si toccava il cazzo e i coglioni; dopo un po’ lo avvolse attorno al cazzo ed iniziò una lenta e lunga sega; Loredana lo osservava da dietro la porta, ma non riusciva a vedere bene perché era di spalle e l’unica cosa che poteva osservare era solo il suo culo, ma l’idea che suo cugino si stava segando dopo averla vista, la fece eccitare e mentre lo osservava si massaggiava il clitoride e si penetrava la figa con le dita. Era bagnatissima e così pensò di entrare in bagno e cogliere Raffaele di sorpresa, ma ad un tratto sentì dei rumori provenire da fuori, così andò di corsa nella sua camera, col cuore in gola dallo spavento che qualcuno poteva accorgersi della situazione, difatti era suo padre e suo zio che stavano controllando alcune cose prima di andare a letto, Raffaele, appena sentì le voci si rialzò i jeans lasciando il perizoma avvolto nel suo cazzo duro, e con la maglietta cercò di nascondere la sua erezione, che per sua fortuna iniziò a placarsi, suo padre lo chiamò e gli chiese di andare un attimo con loro per dargli delle indicazioni utili durante la loro assenza.

Al ritorno, diede una sbirciatina nella camera di Loredana, la quale, stava dormendo realmente, così andò nella sua camera, si spogliò e si sdraiò nel letto, non ci mise molto a riprendere ciò che stava facendo, così con quel perizoma che ora avvicinava in bocca, ora lo riavvolgeva nel cazzo, portò a conclusione la sua sega, riempiendolo di calda sborra.

Il mattino seguente i loro genitori partirono di buon’ora, i due erano ancora nelle loro camere a dormire, Raffaele si alzò per primo, andò in bagno, il cazzo sembrava scoppiargli talmente era duro, tornò in camera prese il perizoma che era nel letto, e ritornato in bagno si sparò una sega con sborrata nel perizoma, poi si infilò sotto il getto della doccia lasciando il perizoma zuppo di sborra sul bidet; nel frattempo Loredana si alzò e corse di fretta in bagno per fare pipì, entrò senza accorgersi che era occupato e si sedette nel water, dopo essersi tolta quel peso dalla vescica, capì che non era da sola li dentro, e che Raffaele era li a farsi la doccia, alzandosi vide il suo perizoma nel bidet, appena lo prese le sue mani si riempirono di sborra calda e dall’odore forte di maschio, la cosa non gli dispiacque affatto, anzi ne era entusiasta, l’assaggiò un po’ con la punta della lingua ed immediatamente un brivido le percorse tutto il corpo riempiendola di eccitazione, ma non voleva fargli capire di essere contenta, così inscenò un sfuriata, col perizoma in mano, aprì con violenza il box doccia e mostrandoglielo gli gridò in faccia:

L: ma che cazzo hai fatto!!! Sei un porco e pervertito, come ti sei permesso di utilizzare il mio perizoma per le tue porcate… sei un testa di cazzo…

R: ma io… ecco…

Raffaele non sapeva che rispondere a tutte quelle grida della cugina, entrambi nudi, ma imbarazzati, l’una che gridava e con gli occhi puntati sul cazzo dell’altro, che non sapeva che fare e tantomeno che dire… man mano che gridava, Loredana si avvicinava a Raffaele, e le sfiorava il cazzo, ad un certo punto non potendone più passò all’attacco diversamente:

L: sei un coglione, questa non doveva finire sul perizoma… ma……

Guardandolo negli occhi, avvicinò il perizoma in bocca e iniziò a leccarlo, poi con una mossa improvvisa glielo portò in bocca a Raffaele, facendogli leccare la sua stessa sborra… Lui sembrava non capire nulla, leccò senza farselo ridire, mentre il suo cazzo era di nuovo in tiro. Loredana aveva perso ogni ritegno e senza curarsi del fatto che fosse suo cugino, che fossero legati da vincoli di sangue, si lasciò andare come non mai, si abbassò e prese in bocca il cazzo di Raffaele, un cazzo abbastanza grosso e lungo 23 cm, lo fece sparire tutto in bocca fino a che il suo mento non annegò nei grossi e penzolanti coglioni, lo lavorò per mezz’ora con la bocca, fino a farlo esplodere, la sua bocca si riempì di sborra, che fece colare sul suo seno, si alzò lo baciò in bocca e poi gli diede una spinta facendolo sbattere con il muro della doccia, e se ne andò.

Raffaele rimase bloccato tutto il tempo che Loredana gli fece il pompino, sembrava un manichino, incredulo a ciò che gli era successo, lui non l’aveva sfiorata nemmeno con un dito, ne tantomeno agevolato la posizione, rimase sotto la doccia per più di mezz’ora senza rendersi conto. Loredana era contenta, ma insoddisfatta al tempo stesso, sperava che lui avesse reagito, che l’avrebbe scopata, ma niente di tutto ciò succedette. Si chiuse nella sua stanza e per l’intera giornata non uscì da lì, era come se fosse sola dentro quella casa. In serata, quando capì che Raffaele era rientrato nella sua stanza, si mise una maglietta, e andò in cucina, al ritorno nel suo letto trovò Raffaele, ovviamente nudo, senza dire nulla si sdraiò al suo fianco e l’abbracciò. Stavolta fu lui che afferratogli il viso con le mani la baciò, infilò la sua lingua dentro quella morbida bocca, la quale l’accolse con facilità; senza staccare la lingua lui si mise sopra di lei, e lentamente con la punta della lingua iniziò a scendere, accarezzando ogni parte di quel corpo, arrivato sui capezzoli, vi si fermò parecchio, li baciava, li leccava, li mordeva prima con le labbra e poi dolcemente con i denti, poi risaliva nella sua bocca e riscendeva nuovamente. Loredana era al massimo della sua eccitazione, e senza che fosse stata sfiorata la sua figa iniziò a bagnarsi al punto da fuoriuscire rivoli di liquido orgasmico, ovviamente era il frutto della sua eccitazione, ma anche della bravura e dolcezza di Raffaele, che, sempre con la lingua scese sul basso ventre, andando ora nelle cosce e soffermarsi all’inguine. Quel ragazzo sapeva come fare impazzire una donna, anche se lei chiedeva attenzioni dirette verso la figa, lui non ci andava, ma vi girava tutto intorno, risaliva all’ombelico e scendeva sulle cosce, fino a che arrivò dritto al punto forte, il clitoride. Appena lo sfiorò con la lingua, lei emise un gridolino, non si staccò da quel punto ma iniziò a stimolarlo sempre di più, intanto gli umori di Loredana diventavano più densi, e lì Raffaele iniziò a succhiare, riempiendosi la bocca, per poi versarli in quella di Loredana, quasi a ricambiare ciò che aveva fatto lei la mattina.

Mentre le loro lingue si intrecciavano, Raffaele appoggiò il cazzo sulla figa di Loredana, e con una spinta di reni glielo piazzò tutto dentro, rimase immobile per qualche minuto, poi iniziò a muoversi lentamente, si sollevò leggermente, fece stringere le gambe a Loredana ed iniziò a scoparla in quella posizione, per lei inizialmente fu un po’ fastidiosa, ma poi non ci fece più caso perché la goduria ne prese il sopravvento, e tutto il corpo veniva pervaso da brividi di orgasmo, ma ad un certo punto Raffaele, da dolce e delicato che era stato, divenne impetuoso, sistemò Loredana sul bordo del letto a gambe in aria e spalancate e con violenza le infilò il cazzo nella figa, iniziando un ritmo velocissimo e forte, i coglioni sbattevano nelle natiche e ad ogni colpo producevano un rumore forte simile ad uno schiaffo, lo faceva entrare e uscire tutto e con velocità, si aggrappava ai seni, li mordeva, li leccava e riprendeva a scoparla, sempre più incessantemente, ogni tanto rallentava il ritmo per prendere fiato e ne approfittava per cercare di entrare in culo, ma ogni qualvolta ci tentava trovava sempre resistenza, così continuò a scoparle la figa e la bocca, stava quasi per venire quando si ricordò di non aver indossato il preservativo, uscì velocemente dalla figa e subito iniziò a schizzare sborra sul di corpo di Loredana. Stanchi si sdraiarono sul letto, si era fatta notte, ma entrambi con la gioia di due innamorati si abbracciarono e si baciarono. Lei notò che quel cazzo non si era afflosciato per nulla, nonostante lui fosse stanco.

L: come mai tu sei stanco e il tuo cazzo è più duro di prima?

R: beh sono uno stallone, mia cara.

L: sei tu uno stallone oppure sono le pillole che hai di là?

R: ma come ti sei permessa di rovistare tra le mie cose, scema.

L: veramente non l’ho fatto apposta ma l’altro ieri quando ho riordinato la tua camera, mi sono capitate tra le mani.

R: cosa ti è capitato tra le mani?

L: quelle pillole di viagra, ritardanti, profilattici xxl, tanga, perizoma, insomma tutto… ma dimmi a che ti servono quelle cose? E poi i perizoma, ti vesti da donna? Non è che sei gay?

R: prometti di mantenere un segreto?

L: tu che dici? Dopo quello che è successo tra noi, pensi che sia capace di dire certe cose?

R: sai Lory per me il sesso è fondamentale, non riesco a farne a meno, anche quando sono solo, in media mi faccio quattro seghe al giorno e non sono mai soddisfatto, per me è un appuntamento fisso dalla mattina appena mi sveglio fino al mattino seguente, la notte mi sveglio di proposito, pensa che anche il giorno del matrimonio di nostra cugina, mentre eravate tutti seduti a tavola io andavo in bagno a farmi una sega.

L: cazzo, ma come ci sei riuscito, con tutto quel casino… e poi non ti stanchi con tutte quelle seghe, in genere voi maschi dopo che venite, un paio di volte vi infiacchite e vi occorre del tempo prima di farvelo venire duro…

R: vedo che sei informata cara cuginetta! Comunque per me non è così, dopo essere venuto, mi diventa sempre più duro e la voglia mi aumenta.

L: immagino che sia dovuto al viagra.

R: no, per me non è così, quello l’ho iniziato a prendere per altri motivi che ora ti spiego. Una sera abbiamo organizzato un festa di compleanno per un mio amico in un night, quando il locale si era quasi svuotato, una delle ragazze, amica del proprietario, riuscì a farsi dare il permesso di rimanere ancora a far baldoria, combinammo di tutto, fino a che non organizzammo il gioco della bottiglia e come pegno bisognava togliersi un indumento fino a rimanere nudi, ovviamente era chiaro che ognuno si sarebbe scopato qualcuna, ed essendo 5 ragazzi e 6 ragazze, il festeggiato doveva farsene 2, ma la cosa non fu così. Quando a turno, arrivammo, ad essere nudi, fu ovvio che tutti fissarono il mio cazzo, quelli degli altri sembravano delle formiche.

L: sfido con quel cazzone che ti ritrovi.

R: Per farla breve le ragazze volevano scopare con me, ma ovviamente non potevano mettere da parte gli altri, così iniziarono a fare dei pompini veloci agli altri mentre io a turno me li sono scopate selvaggiamente tutte e 6.

L: si, ma che c’entra il viagra, i perizoma e tutta quella roba?

R: dopo un paio di giorni mi chiama la ragazza dicendomi che il suo amico proprietario voleva parlarmi, l’unica cosa che mi venne in mente fu quella che, avevo combinato qualche cazzata quella sera ed essendo ubriaco non ricordavo nulla, comunque andai dal proprietario un po’ impaurito, appena lì questo mi disse <> e dopo questa premessa mi fece la proposta di lavorare nel suo locale, come spogliarellista e poi scoparmi le clienti che lo volessero, anche in presenza dei loro mariti, e se avrei lasciato soddisfatti i clienti e sarebbero aumentate le prenotazioni la mia paga iniziale era di 2.000 €.

L: insomma un lavoro da puttana!

R: ci pensai su qualche giorno e poi accettai, da lì iniziai a fare lo scopatore di mogli insoddisfatte e di ragazze assatanate di sesso. Le cose andarono meglio di come previsto, la mia paga aumentava sostanzialmente, per non parlare delle mance generose, e degli appuntamenti privati, inutile dirti che per le figone della mia età gli appuntamenti extra erano gratis. Una sera organizzò un party trasgressivo ed io ero  la star della serata, non volendo rischiare lui mi propose di prendere un paio di pillole di viagra e dei ritardanti, non potevo cedere sul più bello visto che l’ingresso costava 60 € per le coppie e 110 € per i singol. Credimi cugina, il mio cazzo sembrava esplodere, ogni schizzo di sborra raggiungeva 4 – 5 m a velocità allucinanti, scopai come un diavolo, e non solo donne, ma anche ragazzi, quella sera guadagnai 4.500 €.

L: ma gli zii lo sanno? Non sospettano nulla di tutto ciò, dei soldi che intaschi, delle tue nottate?

R: ho detto loro che faccio da istruttore di palestra, massaggiatore e modello spogliarellista.

L: fammi capire un’altra cosa, ti scopi anche i maschi?

R: si, ma io non sono gay, sono solo bisex, e devo dire che mi piace molto scopare anche con i ragazzi.

L: ma suppongo che ti farai anche dei vecchi e che magari ti fai inculare.

R: le donne me li scopo dai 18 ai 60 anni, e se sono più grandi la tariffa raddoppia, mentre per i maschi dai 18 ai 40 e mi faccio inculare gratis da ragazzi come me, altrimenti tariffa tripla, ma in genere sono io ad inculare…

L: che porco che sei

R: io? Ma se tu non hai smesso nemmeno un secondo di segarmi il cazzo!

Loredana alzandosi sulle ginocchia, si rimise quel fardello di carne in figa, e si fece scopare nuovamente da Raffaele. La notte passò velocemente, al mattino appena svegliatosi era quasi mezzogiorno; Raffaele dormiva ancora, ma il suo cazzo no, Loredana vedendolo bene in tiro, si accucciò in mezzo alle gambe del cugino ed iniziò a leccarlo e succhiarlo, fino a far eruttare di sborra quel cazzo in bocca e sul viso. Fu quella dolce sborrata che fece svegliare Raffaele, si alzarono e dopo essersi lavati, andarono in cucina a pranzare.

Avevano a disposizione solo il pomeriggio e la notte, l’indomani il tutto doveva tornare alla normalità, perché i loro genitori sarebbero rientrati e tra qualche giorno si sarebbero separati per ritornare ognuno alla propria casa e alla normalità della vita quotidiana; così entrambi decisero di godere a pieno di quella totale libertà, rimanendo nudi e sfruttando ogni minuto e angolo della casa per regalarsi reciproco piacere.

Nel primo pomeriggio andarono in giardino per abbronzarsi, dopo un po’ che erano sdraiati sotto il sole, Raffaele stese la mano sul morbido culo di Loredana, iniziando a massaggiarlo, e da lì passare alla figa umida, quando vide che Loredana era abbastanza eccitata risalì sulle natiche, andando a stuzzicare quel buco caldo e stretto; lei godeva a pieno di quel massaggio anale fatto con delicatezza, a quel punto lui avvicinò la sua bocca e dopo aver riempito di baci e leccatine le natiche, le aprì e con la lingua, iniziò a stuzzicarle il buco prima in maniera molto dolce e poi spingendola sempre più dentro;

R: Lory, ti piace?

L: si, tanto!!! È bellissimooooo…. Mmmmmmmmmmm!!!!!!!!!

R: se vuoi ti faccio godere di più;

L: mmmmmmm!!! Come pensi di farlo? Sono già alle stelle;

R: basta che permetti al mio cazzo di entrarci…

L: ma sei pazzo!!! Mi spaccherai il culo in due… No Raffa… ti prego continua così.

Un po’ deluso dal divieto di scopare quel culo, continuò a lavorarlo oralmente, poi la fece girare, dedicandosi alla figa. Dopo un po’ le disse:

R: ti piacerebbe avere orgasmi intensi e godere fino allo svenimento?

L: hei, ma cosa ti sta frullando in quella testa, ti ho detto che il culo non te lo do.

R: tranquilla il culo non te lo tocco!

L: e allora cosa vuoi fare?

R: ti faccio spruzzare il tuo orgasmo, come la sborra che esce dal cazzo!

L: ma dai scemo, è impossibile…

R: invece si, si chiama squirting… tu rilassati, penso a tutto io.

Facendogli aprire le cosce, iniziò a stuzzicare il clitoride con la lingua e con due dita scopava la figa, e quando vide che era prossima all’orgasmo, accelerò i movimenti della mano; Loredana iniziò ad ansimare forte, si sentiva pervasa da forti scariche elettriche e cercava di stringere le cosce, ma lui non mollava; l’orgasmo arrivò come un fulmine, forte e tempestoso, facendola gridare dal piacere, mentre la sua figa spruzzava liquidi opachi e densi.

Non aveva mai provato una sensazione così forte e densa, la testa le girava, le sue ossa tremavano dal piacere, al punto di impedirle di alzarsi; Raffaele senza mollare la presa, con una mossa veloce infilò il suo cazzo dentro la figa iniziando a stantuffarla velocemente, non passò molto che un altro orgasmo pervase Loredana facendola esplodere nuovamente, senza far uscire il cazzo dalla figa, Raffaele sollevò di braccia Loredana, la quale, strinse le gambe  attorno ai fianchi, e la portò fin sotto un albero, ed appoggiatole le spalle al tronco riprese a scoparla; dopo un po’ la fece girare, con la faccia all’albero e le gambe strette, e la prese da dietro, nonostante la figa fosse bagnata di liquido orgasmico, il cazzo entrò serrato facendo provare a Loredana anche un po’ di dolore, ella per un attimo temette che suo cugino gli avesse ficcato il cazzo in culo, ma invece si rese conto che era in figa e quella posizione glielo faceva sentire per bene, sembrava che la stesse spaccando in due, ma il piacere che provava la spingeva ad incitarlo di più, a farsi scopare con più forza. Ormai Loredana aveva raggiunto uno stato di eccitazione perenne, al punto di non accorgersi che la sua figa colava umori di continuo; quando avvertì che Raffaele stava per sborrare, lei lo spinse indietro, si girò, con una gamba afferrò il fianco sinistro di Raffaele per sorreggersi, con le mani aprì la figa bagnata e arrossata portandola all’altezza di quel cazzo, che avvolto dalla mano destra di Raffaele, esplose con ben 8 schizzi di sborra calda che riempirono la figa e la coscia di Loredana.

Dopo essersi ripuliti, si sdraiarono nel divano a guardare un film, lei appoggiò la testa sul petto di Raffaele, e di tanto in tanto gli accarezzava il cazzo, dopo aver cenato andarono mano nella mano nella camera di Raffaele, e con un romanticismo da innamorati, ripresero a far l’amore, chiedendosi se era giusto ciò che stavano facendo e che avevano fatto in quei due giorni,

R: cazzo Loredana, è da due giorni che scopiamo come se nulla fosse, ma come è potuto accadere?

L: non lo so come è accaduto e nemmeno voglio saperlo, so soltanto che mi hai reso la donna più felice di questo mondo.

R: ti amo

L: anche io ti amo, e voglio che tu sia mio per sempre!

R: anche io lo vorrei ma siamo cugini e se dovessimo metterci insieme, succederebbe il finimondo in famiglia.

L: si è vero, ma possiamo vederci di nascosto, fare delle vacanze insieme, programmare dei week end ed incontrarci senza che nessuno lo sappia.

R: non lo so forse abbiamo commesso una grande stronzata, che ci fa stare solamente male, forse è meglio che la smettiamo subito.

L: non mi sembri convinto, tantomeno il tuo cazzo… ti è diventato più duro e in questo momento dalla mia figa lo sento arrivare fino al cuore…

Con un sorriso Raffaele accetta la proposta di Loredana, e stringendola al petto la bacia, e proprio in quel momento senza pensare ad eventuali conseguenze, le sborra dentro; si addormentano abbracciati e col cazzo dentro la figa inzuppata di sborra. Al mattino Loredana viene svegliata dal rumore di una macchina, presa dal panico, sveglia Raffaele,

L: Raffa, svegliati, sono arrivati cazzo…

R: chi è arrivato?

L: i nostri genitori, cavolo… come facciamo?

R: sbrigati, vai nella tua stanza e fai finta di dormire…

Velocemente Loredana corre nella sua stanza, e si infila sotto le lenzuola, dopo pochi minuti, sente aprire la porta, era sua madre che era andata a controllare, ma vedendo che stava ancora dormendo, non la disturbò, lo stesso fece la mamma di Raffaele. Dopo un po’ di tempo si alzarono quasi contemporaneamente, fatta la doccia Raffaele andò in cucina, ma prima passò dalla camera di Loredana,

R: hey! Tutto apposto?

L: si si e tu?

R: benissimo…

L: ti amo!

R: anche io cuginetta.

L: senti vedi che io non sto indossando nulla sotto, immagino che tu abbia fatto lo stesso!

R: come sempre, ti aspetto in cucina.

Finito di prepararsi Loredana, va in cucina, dove ci sono tutti, si salutano, parlano e riprendono una giornata normale, iniziano a preparare il pranzo, ognuno si dedica a qualcosa, i due cugini si comportano come sempre; dopo pranzo mentre le mamme lavano i piatti e i papà scacciano un pisolino, con la scusa di sistemare alcune cose Loredana va nel deposito della legna dove sapeva di poter trovare Raffaele, e senza dire nulla, lo bacia, infila la mano nella patta dei jeans, tira fuori il cazzo ed inizia a succhiarlo, poi abbassa la sua tuta e se lo fa ficcare in figa, chiedendogli di fare presto per paura di essere scoperti, dopo un po’ lo riprese in bocca, succhiandolo velocemente, facendoselo sborrare in bocca e ingoiando tutto per evitare di sporcare i vestiti. Dopo quella sveltina durata circa mezz’ora ritorna in cucina, il suo viso era tutto rosso, riprende a fare il tutto con normalità come se nulla fosse successo, lo stesso face Raffaele; entrambi ogni tanto sparivano dalla vista di tutti, per appartarsi, limonare e palparsi. La sera dopo cena rimasero tutti in salotto a chiacchierare e a guardare la tv, Loredana si sedette sulle gambe di Raffaele, che, coperto dal divano, infilò la mano dentro la tuta stuzzicando il culo e il buchino della cugina, lei con la scusa di sistemarsi le stringeva il cazzo da sopra i jeans e sollevandosi leggermente permetteva che quelle dita la penetrassero con un po’ di facilità.

Arrivati ad un certo orario andarono ognuno nelle proprie camere, e dopo qualche oretta, quando tutti ormai dormivano, Loredana si alzò ed andò nella camera di Raffaele, si buttò sopra di lui baciandolo con foga e strofinando la sua figa sul ventre, mentre lui leccava quei magnifici capezzoli rosa e turgidi dall’eccitazione; durante quel strofinamento, la cappella strofinava il buco del culo, e ciò mandava Loredana in estasi, la sua figa era bagnatissima, mentre lo baciava, si portò una mano in figa, da dove raccolse un po’ di umori e li spalmò nel buco del culo per lubrificarselo, poi prese quel bel cazzo, lo appoggiò in figa per bagnarlo, e con un movimento ampio, senza farlo capire a Raffaele, se lo infilò nel buco del culo, riuscì appena a far entrare la cappella e sentiva il culo che gli bruciava, ma non lo fece uscire.

L: questo è un regalo, che ho voluto riservati prima di partire.

R: sei fantastica… grazie, ma attenta che ti fai male.

L: a te l’onore di sverginarmi il culo, spaccami come sai fare tu…

Raffaele era contentissimo, invitò la cugina a mettersi a pecora, e ad evitare di gridare, e di farle cenno quando aveva del dolore, in ogni caso le consigliò di mordere il cuscino così da evitare di gridare. Appena le chiappe di Loredana erano ben in aria con il buco ben visibile, Raffaele iniziò a leccarla e a farlo dilatare leggermente, poi prese del lubrificante lo cosparse tutto attorno al buco e dentro, ne mise un bel po’ sul cazzo, e lentamente iniziò a penetrarla, fece entrare la cappella a fatica, si fermò per farlo abituare, poi riprese facendo entrare solo metà cazzo, faceva fatica a entrare nonostante il lubrificante, era strettissima, Loredana ogni tanto stringeva i denti, ma iniziava a prenderci gusto, invitando Raffaele ad entrare tutto.

Raffaele, sempre con delicatezza, ma con decisione, spinse dentro tutto il cazzo, Loredana emise un leggero gridolino, ma stavolta non di dolore ma di goduria, la sua figa iniziò a colare, appoggiò la faccia e le spalle sul materasso, mentre con le mani si masturbava, e infilate dentro le dita riusciva a toccare quel grosso cazzo che aveva sverginato il suo buchetto. Fu lei a muoversi per prima, facendo capire al cuginetto che doveva scoparla; Raffaele iniziò lentamente il suo avanti e indietro, accelerando sempre più, ormai il buco si era adattato perfettamente a quelle dimensioni, il cazzo entrava e usciva quasi totalmente ed in forte velocità; sarà stata la quella sorpresa o l’aderenza in quel buco stretto, che Raffaele esplose dopo poco tempo, affondò un colpo secco e vi riversò dentro la sua calda sborra, Loredana sentì rinfrescarsi per un attimo, ma quel cazzo ancora dentro il culo divenne più duro e più grosso.

Dopo un attimo di sosta, Raffaele uscì dal buco, Loredana chiese di guardare se ci fosse del sangue, ma lui la rassicurò che non era nemmeno arrossato, mentre dal suo cazzo continuava ad uscire lentamente la sborra, Loredana ora si sdraiò completamente, con le mani allargò le natiche, e Raffaele si sdraiò su di lei facendo scivolare dentro il cazzo ancora bagnato di sborra. Ripresero a scopare fino a che lui non la riempì nuovamente di sborra, e senza uscire dal buco lui l’abbracciò teneramente fino a che si addormentarono in quella posizione. Furono svegliati dal suono della sveglia, aperti gli occhi si accorsero che erano rimasti in quella posizione per tutta la notte, con il cazzo di Raffaele sempre più duro piantato dentro il culo di Loredana, dal quale, fuoriusciva sborra, chissà quante volte, durante la notte, sarà venuto quel cazzo dentro quel culo. Appena si staccarono lei sentì un vuoto enorme, le lenzuola erano inzuppate di orgasmo, e il suo cazzo ancora in tiro.

Di corsa andarono in bagno per fare la doccia, e come ultimo saluto, Raffaele, ficcò il suo cazzo nella figa di Loredana, riversandole dentro tutto il suo seme, appena finito lei lo ripulì con la bocca, spremendolo fino all’ultima goccia, poi cercava di raccoglierlo dalla figa, ma non usciva nulla.

L: Raffa, la tua sborra mi è rimasta dentro.

R: che vuoi dire?

L: non cola, e se mi hai messa incinta?

R: non credo, comunque tu domani fatti il test e fammi sapere l’esito.

L: tranquillo caso mai prendo la pillola.

Finita la doccia si vestirono, Loredana pulì la camera di Raffaele, e presa la valigia, scese sotto, fecero colazione e poi si salutarono, mentre tutti erano intenti a sistemare le valigie e a salutarsi, Raffaele si avvicina a Loredana e toccandola le sussurra…

R: Ti amo cuginetta…

L: anche io ti amo… cazzo sei di nuovo duro…

R: e tu sei senza niente sotto.

L: vorrei che me lo metteresti nuovamente dentro la figa e in culo ovviamente…

R: lo farò, abbi solo qualche giorno di pazienza, fine settimana verrò a prenderti e ti porterò in Olanda con me, l’ho già detto ai tuoi e mi hanno detto di si, che la cosa potrebbe farti bene.

L: ti amo

R: buon viaggio, ci vediamo venerdì.

Lasciandosi per questi pochi giorni i due cuginetti si salutarono, sapendo che presto sarebbero stati nuovamente insieme, e da soli, così da recuperare tutto il tempo perso e potersi scambiare il loro profondo amore…

 

Per commenti o altro non esitate a contattare soluma@hotmail.it

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