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Racconti Erotici Etero

*LUI e LEI: IL LETTO RACCONTA**

By 7 Marzo 2005Dicembre 16th, 2019No Comments


Lui

Anche quando non lavori proprio non ti riesce di dormire a lungo, c’é sempre un nuovo progetto, qualche idea che magari ti é venuta in sogno, a tirarti giù dal letto e farti entrare in azione, non prima di aver sbirciato fuori dalle persiane per vedere che tempo si prepara per il nuovo giorno.
Ti sto guardando, tra le palpebre socchiuse, nella luce che filtra dalle finestre, con il grosso felino tuo inseparabile compagno in braccio, intenta a scrutare il tempo.
Mi hai detto che anche tua nonna ha la stessa abitudine: probabilmente é una faccenda genetica, ma certo lei non scende dal letto per vedere come sarà la giornata con il tuo ‘abbigliamento’inesistente: sei nuda, a parte una vecchia t-schirt che ti copre a malapena il pube nudo e liscio ( all’inizio non la capivo questa tua improvvisa mania di eliminare il nero boschetto che mi intrigava e molto, ma ora , a lavoro ultimato, quando sto tra le tue cosce mi pare di gustarmi un panino al burro, ancora caldo, profumato invece che di forno di
donna , anzi di femmina)
Stai lì, diritta, le gambe interminabili unite, i capelli arruffati , le lunghe mani che stringono il gattone ronfante in mezzo ai tuoi seni rigogliosi, dalle punte rivolte all’insù.
Non saprai mai quanto sei bella in questo momento ; intravvedo le tue labbra, morbide,
calde , e ripenso a stanotte… ma quante volte sei venuta e io ?
Con te perdo il conto, quando facciamo l’amore mi stai sopra, dietro, intorno, come se avessi mille mani, cento braccia come la dea Kalì, un miliardo di bocche.
E ora sono di nuovo eccitato, una potente erezione alza il lenzuolo, ti rivoglio, ma…facciamo un gioco, é diventato di moda questa frase con il libro erotico di quel giornalista francese, che però non ti ha mai conosciuto, altrimenti avrebbe scritto ‘giochi ‘al plurale, ne sono convinto, insomma dicevo, fammi giocare , faccio finta di dormire, vediamo che succede.

Lei

Bene, oggi sarà una bella giornata, si può cominciare ad andare al mare, sempre che tu ne abbia voglia ; non so il perch&egrave ma da un pò di tempo incontro quasi sempre uomini che odiano il sole estivo, giusto un tuffo e via, oppure sopportano quel minimo di sofferenza che serve per colorarsi appena decentemente.
C’é stato un periodo della mia vita in cui , se un uomo aveva più di vent’anni, era da scartare: allora sì, che si passavano giorni interi ad arrostirsi , però, poi a letto… beh, l’esperienza dei quarant’anni conterà pur qualche cosa.
E tu a letto sei quanto di meglio potessi trovare, diciamo che occupi il secondo posto nella mia classifica personale.
Ma dormi o cosa , accipicchia che tenda da campo vedo, Cesare, amore mio felino, dai , vai , prova a giocarci, macché, ti rimetti a dormire, l’articolo non ti interessa.
Ma a me sì, eccome, ora torno a letto e vedrai che ti sveglio, finto bell’addormentato.
Eccomi, tolgo la maglietta e mi abbarbico a te, strusciando la passera contro la tua coscia, una faccenda che ti fa impazzire e fa andare in orbita pure me, tanto che se insisto troppo c’é il rischio che sciupi un orgasmo in solitudine.
Mhhhh, dall’odore che sento sotto queste lenzuola siamo in overdose di sesso, chissà perché associo questo divino profumo a quello del sangue, dolciastro e ferroso, a volte un poco acre:
é l’odore della vita , che pena per coloro che non lo sanno riconoscere o peggio ne sono disgustati, non sanno che si perdono.
Non ti muovi, non parli, solo la tua rigidità dimostra che sei presente e voglioso.
ed io ti accontento, ti accarezzo il ventre con i capelli e ti prendo in bocca.
Che sensazione sublime, la tua carne calda , che sa ancora di sonno e di notte, vibrante sotto la mia lingua, mentre faccio scorrerer la mano su e giù lungo l’asta, lambendo a leccatine la minuscola bocca da cui esce la vita.
E mi piace anche accarezzarti i ‘gioielli’ come li chiamiamo, sentire sul palmo della mano il loro peso, tanto che all’improvviso scendo con la bocca a leccarli e tu mugoli,mormorando:
-Amore , che piacere.. –
Ah, allora sei sveglio, fingevi, ora spero proprio che tu cominci a parlare, sai quanto mi piace sentirmi dire le oscenità proprie di certi momenti, le trovo deliziose.
Torno a prenderti in bocca, rallentando i movimenti, perch&egrave me ne accorgo, stai per venire.

Lui

Descrivere che cosa provo quando le tue labbra e la tua bocca mi succhiano con tanto impegno e bravura é ..impossibile; c’é una differenza tra te e le altre donne: tu non ti limiti a leccare , succhiare, strofinare, é come se mi entrassi dentro con la lingua, proprio dentro, per aspirare il seme direttamente dai dotti spermatici, per far gonfiare il mio sesso con il tuo calore umido…oddio, rallenta, sono al livello di guardia, il piacere é quasi insopportabile… mi stai succhiando l’anima….
Ecco, se solo per un attimo penso che domani potresti fare questo ad un altro uomo, Otello al mio confronto diventa una figlia di Maria…
Si, spostati, vienimi sopra , dammi la micia da mangiare, succhiare, divorare…
Sei bollente, anche se ti sei lavata odori ancora di me , del mio seme di questa notte, della tua eccitazione…
Da come muovi i fianchi mi accorgo che sei prossima all’orgasmo, sempre così, sei più veloce di me…il piacere ti fulmina, lasciandoti per alcuni momenti come morta, inerte…
So che cosa vuoi che faccia ora, so quello che ti fa impazzire, ma con gusto sadico continuo a percorrere in cerchi concentrici il clitoride, sai il perch&egrave, amore mio?
Perché é solo in questi momenti che ti sento mia, mio é il potere di darti piacere come nessun altro, so che ora saresti capace di implorarmi e di promettere qualunque cosa, salvo poi, uscendo dal coma amoroso, dire che non ti ricordi più e che certe promesse non valgono….
ma tu sei generosa, non smetti di lavorami, ora il gioco é serio , perché sai quanto mi piace godere perso nel tuo piacere…
Così cedo e ti stringo i fianchi con forza mentre infilo la lingua dentro di te, leccando avidamente la tua grotta, che sa di mare e di me, finché ti sento vibrare come mille corde di una gigantesca arpa , fino a gridare, sollevando la bocca dal mio membro, pronto a scoppiare…
Con perfetto tempismo é il mio seme a spegnere il grido nella tua gola…
E ora tocca a me , ritrovarmi sbalzato fuori da questa stanza, mentre tutto si oscura,il senso di vuoto che provo é la pace dopo un piacere acuto quasi quanto un dolore…
Chi ha detto che gli orgasmi di un uomo sono tutti uguali…
Non é vero, dipende dalla donna con cui stai, é lei che condiziona il tuo piacere, e tu, Fede, hai un entusiasmo tale, per il sesso, che spesso mi chiedo come fa il tuo amico del cuore, gay, a restare tale…
Che spettacolo il tuo culetto davanti agli occhi, quasi quasi….

Lei

Ora devo riposarmi un pò, tra stanotte e adesso, altro che overdose di sesso.
Amore mio, noi a letto facciamo scintille, é vero, ma come diceva Ava Gardner parlando del perché era finito il suo matrimonio con Frank Sinatra:
– Tra le lenzuola era tutto perfetto, i guai cominciavano sul bidé –
Certo, é una frase che poco si addice ad una signora, ma calza a pennello anche a noi , ne sono convinta, non puoi non darmi ragione.
Ma ora non ci voglio pensare, mi sdraio accanto a te e mi ritrovo la mano a giocherellare con la mia passera , nuda e bagnata: mi piace così , é morbida al tatto, sembra una brioche, il clitoride é eccitato e dentro é calda e umida come un bagno turco.
Chissà come é veramente essere un uomo e stare dentro di lei al caldo, bello stretto, tu non me lo sai spiegare, forse é impossibile, le parole non rendono.
Ahhh, ti sei accorto che mi sto toccando , accendi la luce sul comodino e mi chiedi di mettermi a cavalcioni su di te, poi, in ginocchio, di aprirmi con una mano quelle labbra vermiglie che ti piacciono tanto in modo che il tuo sguardo possa saziarsi e con l’altra di masturbarmi.
Mi vuoi guardare mentre lo faccio.
Questo piace da morire anche a me, eseguo subito.
Guardo i tuoi occhi, seguono affascinati il movimento della mia mano, ma quando mi infilo dentro due dita, facendole roteare, per poi introdurle lentamente tra le labbra, mi spingi indietro , per impalarmi sul tuo sesso, di nuovo rigido, facendomi sobbalzare sù e giù, mentre mormori:
-Ti riempio, ora ti riempio-
Bastano queste tue parole a farmi venire; mi abbandono su di te come un fantoccio, gemendo.
Ma che fai, piano, mi fai male ; mi ribalti e mi vieni sopra poi appoggiando le mie caviglie alle tue spalle mi scopi con violenza, torcendomi i capezzoli, per finirmi dentro, con un’ultima spinta.
Percepisco nettamente zampillare il tuo seme dentro di me, un altro profondo piacere che si aggiunge a quello dell’orgasmo: solo con te mi capita di sentirmi così femmina.
Ora ti prendo tra le braccia, provo ad asciugarti il sudore con il lenzuolo, sento il tuo cuore battere così forte che mi pare voglia uscire dalla gabbia toracica, io la capisco questa furia, che a volte ti prende, come se scopandomi senza pietà ( mi piace questa espressione) riuscissi ad entrare veramente in me, a capirmi completamente; &egrave inutile, c’é e sempre ci sarà una mia stanza chiusa della quale nessuno ha le chiavi.

Lui

E’ meraviglioso stare con una donna come sto con te, anche se a volte penso che sia una fortuna il non abitare assieme, altrimenti ti zomperei addosso di continuo, eppure non mi sono mai considerato un assatanato.
Vedi, ora tu mi stai asciugando il sudore e accarezzando i capelli con fare materno, comportamento decisamente anomalo per te , ma se io prendo uno dei tuoi capezzoli in bocca e lo succhio, come fosse una caramella alla fragola..
sento sotto di me il tuo ventre fremere di nuovo , come percorso da una leggera corrente elettrica;
allora allungo una mano, ti infilo le dita dentro la micia e le tiro fuori sporche di sperma: tu apri la bocca e le lecchi, con ingordigia e la tua lingua mi pare ruvida, come quella dei gatti.
Mi lecchi le dita ed io sento le tue labbra su tutto il corpo.
Basta veramente poco per eccitarti e di conseguenza eccitarmi, dici che ti succede solo con me, ho i miei dubbi, gli ormoni e i corpuscoli tattili della tua epidermide non sanno decifrare il cocide genetico.Ma che importa, ora siamo insieme , e la giornata é lunga e tutta per noi; non ti verrà mica in mente di andare al mare, vero?

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