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Lui, Lei e il sexting

By 24 Giugno 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo diverso tempo passato a parlare, quella sera Lui era deciso a voler far cedere Lei.
Si erano conosciuti su internet qualche mese prima. Vivono distanti. Hanno cominciato a parlare ed in poco tempo si sono sentiti liberi di poter parlare di tutto. Lui aveva scoperto che a Lei piaceva essere dominata. Questa cosa non gli usciva più dalla testa. Cominciava ad avere veri e propri sogni erotici su di Lei. Iniziò a stuzzicarla e a Lei la cosa piacque ma tendeva a ritirarsi, a chiudersi. Essendo reduce da una relazione difficile aveva paura di affezionarsi di nuovo a qualcuno, senza contare che c’era già qualcun altro a corteggiarla da tempo. Di questo Lui era consapevole e non si era tirato indietro, Lei valeva ne valeva la pena.
Una sera, o meglio una notte, i due stavano parlando come al solito per messaggi. Quando Lui tirò fuori il discorso ‘Sexting’ e le fece leggere degli screenshots di sexting che aveva fatto con una ragazza qualche mese prima. Lei lesse e sentì una sensazione farsi largo nel basso ventre.
-‘Sono in astinenza da troppo tempo. Parlare di queste cose mi fa un brutto effetto’
-‘Che male c’ &egrave? Con me non devi farti problemi’
-‘Con la mia ex facevamo cose simili. Madò quanto mi mancano. Il sexting &egrave qualcosa di micidiale.’
-‘TI manca? Io sono qui e sono pronto.’
-‘No, che poi finisce male.’
-‘Vuoi la prova di quanto sono pronto?’
-‘Quale prova?’
-”..’
-‘Non posso leggerle queste cose dopo una certa ora. Dopo le 3 la mia capacità di razionalizzare va a farsi fottere’
-‘Ah si? Prendo nota.’
-‘Per l’ eccitazione mi scappa di nuovo la pipì. Ti stai approfittando del fatto che sono molto frustrata e dell’ ora tarda.’
Lei si trovò davanti la foto di un cazzo turgido. Spalancò occhi e bocca. Aveva l’asta scura, lunga e larga, con due dita alla base che lo tenevano e scoprivano la cappella gonfia, viola chiara. Lei rimase a bocca aperta e quasi con la bava alla bocca riuscì a scrivere solo:
-”’
-‘Giochiamo?’
La istigava Lui.
-‘Non posso dartela vinta.’
Tentava di resistere Lei. Quando tutto quel che voleva era solo essere forzata ancora.
-‘Lo so che sei già bagnata. La testa dice no, ma lei dice si ti prego si’
-‘Già. Il mio corpo quando sente la parola ‘sesso’ non capisce più nulla. Te l’ ho detto che sono infoiata fin da bambina.’
-‘Allora smetti di resistere. Voglio godere con te. E di te.’
Lei aveva capito che non poteva resistere. Quindi cercò di tastare il terreno e instaurare delle regole.
-‘Però poi ti faresti strane idee. Lo sai che sarebbe solo una volta causata dalla mia voglia di piacere, vero?’
-‘Mi sta bene. So anche che non mi manderai foto; ma voglio sentirti godere.’
-‘No, foto non ne manderei mai. Non l’ ho mai fatto e mai lo farò. Forse potrei farmi sentire. Ad una condizione: non dovrai mai mandare in futuro prove di questa conversazione.’
-‘Te lo giuro. Anch’ io ho una condizione: Niente trucchetti, non voglio tu venga in due minuti e fine dei giochi.’
-‘Ti assicuro che sono molto obbediente.’
-‘Ci sarà da divertirsi’
-‘Cosa sto per fare’ aiuto. Domani magari mi maledico perché ti approfitti della mia mente poco lucida.’
-‘Oppure aspetterai con ansia la prossima notte di follie insieme.’
-‘Non ti allargare, potrebbe essere l’ unica volta’ come potrebbe non esserlo.’
Lui a quel punto decise di passare ai fatti e quindi le chiese:
-‘Cos’ hai addosso?’
-‘Ottimo punto di partenza, in effetti oggi sono in tenuta sexy. Ho una camicia da notte che arriva sopra al ginocchio, di un rosa un po’ scuro. Ha la parte del seno in pizzo e il resto &egrave di raso.’
Al pensiero Lui si morse le labbra.
-‘Quel sottile tessuto che quasi si buca per quanto i capezzolini spingono da sotto.’
-‘Esatto. Ho anche i brividi ora.’
-‘E le gambe che un po’ si stringono e fingono resistenza.’
Rimase colpita lei. Sembrava davvero che Lui fosse nella sua testa, ma non aveva intenzione di fargli guadagnare fiducia così in fretta, quindi decise di scherzarci su.
-‘Cos’ hai le telecamere nascoste?’
-‘Non mi servono, sono nella tua testa. Rilassati, lascia che le mani corrano sul corpo, ma senza mai arrivare dove vorrebbero davvero.’
Lei iniziò a far correre le mani sulla pelle che le regalava dolci brividi, non solo per via delle mani fredde.
-‘Ho le punte delle dita fredde.’
-‘Scaldale tra le cosce.’
-‘Si sono scaldate in un attimo.’ Fece finta di stupirsi lei. Era ben consapevole di quanto fosse eccitata.
-‘Mmmh, la dolce lava che ti scorre in mezzo alle gambe.’
-‘Possibile”
-‘Te la farò arrivare fino alle cosce. Mi basterebbe la lingua per farla colare.’
Lei pensando a quella lingua che le correva tra le grandi labbra iniziò a colare davvero.
-‘Sicuramente.’
-‘Allora dovrai farlo tu. Inizia a giocare col clito. Lentamente.’
Lei senza esitare diresse le dita sul clitoride, iniziando a stimolarlo. Ancora prima di toccarlo ebbe una piccola scossa, e subito capì il perché.
-‘Dio’ Da quanto non mi facevo fare ste cose.’
Era passato molto tempo da quando aveva provato il piacere di essere dominata.
-‘Infila un dito dentro. Per un istante. Dimmi quanto sei calda e bagnata. Poi portalo alla bocca e descrivimi il tuo sapore.’
Lui non aveva dubbi che Lei non avesse alcun problema a bere i propri umori. La cosa lo eccitava molto. Il cazzo era ben duro nella mano che scorreva piano.
Lei portò il dito dentro. Per poi tirarlo fuori e vogliosa succhiare il dito ricoperto di umori.
-‘Sono molto calda e abbastanza bagnata. E il mio sapore’ &egrave il mio sapore, mi piace. Ha una leggerissima nota acidula. &egrave buono te lo assicuro.’
La mano di Lui accelerò per un momento quando la immaginò assaggiare il suo liquido vischioso.
-‘Ne sono certo. Continua a giocare col clito. Accelera leggermente.’
Eseguì senza obbiettare Lei.
-‘Ansimo appena a bocca chiusa, sono abituata a godere senza far rumore.’
Solo la parola ansimare lo eccitava.
‘Vorrei sentirti.’
-‘ Io invece vorrei fossi tu a leccarmi.’
Cercò di sviarlo Lei, immaginando di nuovo che ci fosse lui a darle piacere con la lingua tra le gambe.
-‘Ti morderei il clito per darti delle scosse.’
Lei quasi ne ebbe una solo a leggere.
-‘Mi piacerebbe.’
-‘Fallo. Prendilo con due dita e stringilo per un istante, finché non senti la prima scossa.’
Lui aveva scoperto quanto gli piacesse dare ordini.
-‘Dio’ Lo sto tenendo, ho una buona padronanza della mia vagina, so avere subito alcuni stimoli.’ Scrisse lei mentre tratteneva un gemito.
-‘Ora pizzica le labbra.’
-‘Mi piace.’
-‘Entra con un solo dito, e muovilo piano.’
-‘Un solo dito mi sazia poco.’
-‘Appunto.’
Lui non aveva intenzione di farla godere facilmente, e a Lei la cosa piaceva
-‘Mi muovo contro il dito. Mi &egrave difficile stare ferma se ho qualcosa dentro. Se anche solo mi avvicino al clitoride mi viene già la scossa.’
-‘Infila il secondo dito, ma non accelerare’ non ancora.’
-‘Ora va meglio. Il palmo secco mi da scariche toccando il clitoride bagnato. Non accelero finché non me lo dici tu, però muovo lento il bacino’ ne ho bisogno.’
Immaginarla ondeggiare verso la mano per darsi piacere fece venire un breve spasmo al cazzo. Ora la mano di Lui aveva accelerato e teneva un ritmo costante.
-‘Brava, non fare niente finché non lo dico io.’
-‘Per questa sera fai di me quello che vuoi.’
A queste parole provò un brivido, una scossa. Era il brivido del potere. Non aveva mai provato nulla di simile. Gli era piaciuto mettere la mano sul collo di qualche sua partner e schiaffeggiare colo e tette, ma quello era potere che si prendeva. Questo gli era dato.
-‘Accelera un po’.’
Lei prese a muovere più velocemente le dita pensando a quel cazzo vigoroso che la penetrava.
-‘Premo sul punto g’ ma non troppo. Vorrei tanto te dentro però. Ci sarebbe molta più soddisfazione.’
-‘Se fai la brava tra poco arrivo anche io.’
-‘Io sono bravissima.’
Un altro brivido.
-‘Voglio sentirti dirmelo.’
-‘Non posso parlare. Mia sorella dorme ad un metro da me.’
-‘Questo avresti dovuto dirmelo. Volevo farti fare una cosa ma faresti troppo rumore. Sarà per un’altra volta. Metti un altro dito dentro ed accelera.’
Lei pronta infilò anche l’indice e cominciò a masturbarsi veloce ansimando.
-‘Dio’ adesso si. Faccio così rumore a entrare e uscire. Immagino te che ti sfreghi su di me.’
-‘Ora se fai la brava e mi fai sentire le dita che si muovono e te che ansimi ti permetto di venire per la prima volta. Ovviamente voglia anche sentirti venire.’
-‘Sto facendo rumore, cerco di contenermi’ Non posso ansimare.’
La voglia di venire di Lei ebbe la meglio ed ecco arrivare il messaggio audio che Lui lo aprì. Sentiva distintamente le dita di lei penetrare ritmicamente quella carne calda e bagnata. La cosa lo eccitava molto, quindi accelerò ancora.
-‘Se vuoi venire voglio sentirti mentre lo fai.’
-‘Vuoi che vengo di punto g o clitoride?’
-‘Clito, al punto g penserò io dopo.’
-‘Allora fammici giocare un po’. Se vuoi faccio l’audio mentre ansimo.’
Lui non aspettava altro.
-‘Brava, fammi sentire.’
-‘Poi posso venire?’
-‘Sì.’
Lei prese a registrare mentre due dita si muovevano in maniera circolare sul Clitoride. Ansimava, ma presto iniziò a gemere piano. Continuava a pensare alla lingua di lui e al cazzo che la aspettava.
Lui vedendo che lei stava registrando l’audio decise di darle qualche incentivo. Così Le mando una foto della lingua e scrisse ‘Vieni per me’.
Appena lesse l’ordine non poté fare a meno di obbedire.
-‘L’ho fatto quando l’ hai scritto.’
Ed ecco arrivare l’audio.
-‘Continua a stuzzicarti mentre ascolto. Tieniti pronta’
-‘Va bene. Sono tutta fradicia, ho solo paura di svegliare qualcuno.’
Lui non perse tempo e lo aprì. Lei all’inizio ansimava profonda e lenta. Poi Lui distinse un sommesso ‘oh” di Lei che lo fece eccitare moltissimo. La sentiva recuperare il fiato a denti stretti, per poi lasciarsi andare ed aprire di nuovo la bocca per regalargli alti ‘oh’ oh’ ohh”. Finché, probabilmente nel tentativo di far meno rumore la sentiva cercare di respirare veloce dal naso fino ad un ultimo ‘oooh’.’ Nel momento in cui era venuta. Lui nel sentirla non resistette quasi più.
-‘Vuoi bere?’
-‘Vorrei farti venire io’ sono molto brava con la bocca.’
Così lui le mandò le foto del suo cazzo con una lunga linea di sperma che arrivava fino alla mano con cui lo teneva.
Nel vedere la foto a Lei venne un insaziabile voglia di succhiarlo.
-‘Mi fai venire voglia di leccarlo, e infilarlo in me.’
-‘Ed io voglio dartelo.’
-‘Se non mi dai altri ordini a continuare a toccarmi vengo di nuovo. A me basta poca pressione per godere di nuovo dopo essere venuta una volta.’
-‘Non ci provare. Ti ho detto di toccarti non di venire.’
-‘Mi fermo se dovessi essere al culmine.’
-‘Brava.’
-‘Aiuto, sto godendo davvero tanto. Si &egrave anche svegliata mia madre. TI prego mi sto torturando fammi fare qualcosa.’
-‘Come antipasto non &egrave stato male no? Fermati.’
Lei sgranò gli occhi. Le sarebbe bastato un attimo per godere di nuovo. Però fece come disse lui, ma non resistette e lasciò un dito a premerle sul clitoride.
-‘Ma come?! Sono ferma’ ho solo il dito premuto sul clitoride, mi da tante scosse.’
-‘Ne hai avute abbastanza. Toglilo.’
-‘Ma’. E adesso?’
-‘Adesso vai a dormire.’
-‘Non oseresti.’
-‘Oh’ io oserei.’
-‘Ho bisogno di venire. Ho mal di pancia dalla voglia.’
-‘Quanto bisogno?’
Temporeggiava lui.
-‘Sono un brodino, ne ho quasi sulle gambe’ vuoi sprecare tutto questo? Accontentami’ per favore’
Cercava di convincerlo in ogni modo. Voleva godere.
-‘Te l’ avevo detto che ti sarebbe arrivato fino alle cosce. Ora vieni e fammi sentire come godi.’
Lei non perse tempo a rispondere e subito inziò a registrare e infilò di nuovo dentro due dita. Era consapevole del rumore che stava facendo, ma non aveva intenzione di fermarsi. Si portò all’ orgasmo quando si rese conto di doversi trattenere se non voleva allagare il letto. Non capì neanche lei quanto si contorse per l’ orgasmo e quanto per cercare di trattenere i liquidi, ma fu intenso.
Ed ecco arrivare l’ audio su cui lui subito si fiondò. All’ inizio sentiva le dita muoversi dentro di lei, poi pian piano riusciva a sentirla ansima sempre di più. Dopo un minuto sentiva forte le dita scorrere dentro di lei, non era difficile immaginare quanto fosse bagnata. Sentì il ritmo aumentare e poi sfregare contro le lenzuola. La immaginava contorcersi durante l’ orgasmo e così venne anche lui.
-‘Aiuto, mi sono dovuta trattenere o avrei squirtato. Non mi succede spesso.’
-‘Spesso? &egrave già successo?’
-‘Sì.’
-‘Buono a sapersi”
-‘No, foto non ne manderei mai. Non l’ho mai fatto e mai lo farò.’ Così gli aveva detto. Lui spesso cercava di convincerla, era curioso, ma anche se non aveva ancora ottenuto risultati non aveva intenzione di lasciar perdere. Certo non poteva immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco.
Quella sera Lei sfogliava le pagine di un sito in cerca di indumenti da comprare, mentre come quasi tutte le sere chiacchierava con Lui. Si trovò davanti una camicia da notte come la sua. Come quella che portava la notte in cui tutto era iniziato. Scattò una foto e la inviò
-‘La mia camicia da notte &egrave come questa.’
Lui vide una modella con indosso una corta, e sexy camicetta con il top in pizzo con ghirigori. Subito la immaginò su di Lei e cominciò a sentire qualcosa risvegliarsi dal basso.
-‘Con te dentro deve essere davvero una visione indimenticabile. Sarebbe davvero difficile decidere se togliertela immediatamente o fartela tenere addosso.’
Lei decise di stuzzicarlo ancora.
-‘Considera che la gonna ha il taglio di lato, basta tirarla su’ Pensa com’ero comoda l’altro giorno. Ne ho anche una trasparente, lilla con i fiori, ma lascia vedere tutto.’
Lui era deciso a non indugiare oltre.
-‘La porti anche ora?’
-‘No, questa sera ho il pigiamino.’
-‘Non so perché ma le ragazze in pigiama mi eccitano, forse per la consapevolezza della libertà al di sotto per il modo in cui fascia le forme.’
-‘Io sicuramente non sono eccitante. Ho gli shorts da cui escono dei prosciutti non gambe e un top.’
Lui colse l’occasione.
-‘Questo lo dici tu, ma io non posso saperlo, non ti sei mai fatta vedere da me. Anche se per la visione che hai di te stessa tendo a credere che non sia vero.’
-‘Direi che &egrave vero.’
E con queste parole inviò una foto che la mostrava dalla vita in giù, poggiata sul fianco sinistro e con la gamba destra leggermente piegata ed appoggiata all’ altra. Quando le vide Lui rimase ad occhi aperti. Una lunga e candida coscia, non secca, ma di certo non grassa, con un paio di nei qua e là.
-‘Mio dio quanto sei sexy.’
-‘Non &egrave vero.’
-‘Con quella pelle candida e liscia poi”
-‘E devastata dai lividi!’
Lui ammiccò. E poi cercò di spingerla a fare un’altra foto.
-‘Mancavano giusto i piedini e mi facevi impazzire.’
-‘Detesto i miei piedi. &egrave più facile che tu veda i miei capezzoli che non i piedi.’
Lei cercava di provocarlo. Aveva voglia di mostrarsi quella sera. Aveva voglia.
-‘Per me va benissimo.’
Colse la provocazione Lui.
-‘Fammi vedere il top.’
Era un ordine, non una richiesta. Forse proprio per questo lei lo fece.
Si vedeva dal naso al petto. Teneva il viso, dalle dolci linee, leggermente inclinato di lato ed essendo sdraiata sul letto aveva il mento abbassato.
Gli occhi di Lui furono subito attirati da quel nasino dolce e da quelle magnifiche labbra. Era però curioso di vedere cosa si nascondeva sotto a quel top grigio e sottile; cosa c’era oltre a quel principio di scollatura.
Lei scrisse:
-‘Solo per questa volta, ma più per farti vedere come sono vestita che altro.’
-‘Mi fa impazzire guardarti’ e poi spogliarti pezzo per pezzo.’
Lei ammiccò. Aspettava di essere spinta ancora. Lui lo capì e come aveva fatto prima ordinò:
-‘Fallo calare un po”
-‘Ti piacerebbe.’
Le piaceva tenerlo sul filo. Faceva sempre così. Era il suo modo di mantenere il potere prima di cederlo al momento decisivo.
-‘Non sai quanto.’
Così dicendo mandò un foto del cazzo ormai duro nella mano. Vedere che era eccitato all’idea di vederla le piaceva.
-‘Sei proprio un maiale.’
Gli disse ammiccando.
-‘Fai calare il top. Fammele vedere.’
Lui si crogiolava nell’immagine che aveva in testa, ma non gli bastava.
Infine eccola arrivare, Lei aveva abbassato il top ad appoggiarsi giusto sotto al roseo capezzolo, oramai indurito, e teneva il dito appoggiato sull’areola per andare a stuzzicarlo con l’unghia.
-‘Non avrai altro, basta.’
Lui era un po’ deluso del fatto che gli era stato mostrato solo il seno destro, ma si ritenne comunque soddisfatto. Certo però ora il cazzo era ancora più in tiro.
-‘Vuoi fermarti proprio ora?’
-‘Non sei mai sazio?’
-‘Mai. A giudicare dal tuo capezzolino anche tu inizi ad avere una certa voglia.’
-‘Zitto.’
Era adorabile, tutte le volte che Lui andava a colpire i punti giusti lei rispondeva così.
-‘Te l’ho mostrato solo perché ammetto che mi sono un po’ eccitata, ma no. Basta. Di foto te ne ho mandate anche troppe.’
Lui non pensò neanche di lasciar perdere, aveva ammesso di essersi eccitata, doveva continuare.
-‘Perché fermarci ora? Vuoi lasciarmi così?’
E Lei si vide arrivare la foto di quel cazzo sempre vigoroso e gonfio, che ora stava su da solo. Si trovò in difficoltà e quindi optò per l’ironia:
-‘Mica posso fargli nulla da qui.’
-‘Se continui a giocare fidati che non te ne penti.’
Giocare. Così lo chiamava Lui.
-‘Che dovrei fare?’
La scrisse come una domanda vaga, ma stava chiedendo ordini, Lui lo capì e non perse tempo.
-‘Inizia a giocare con quei capezzoli che passerei ore a torturare.’
-‘Ho le dita fredde però.’
Prontamente lui:
-‘Scaldale in bocca.’
Lei così fece e poi incominciò a passare le dita umide sui capezzoli, per poi torturarli con le unghie.
-‘Mi vengono i brividi, si sono irrigiditi completamente.’
Lui tentò di tirare ancora la corda.
-‘Mostrameli.’
-‘Basta foto, che se accendo ancora la luce si sveglia mia madre.’
-‘Va bene, per ora niente foto. Torniamo a noi.’
-‘Ti do una mano e vuoi tutto il braccio.’
-‘Io ti voglio tutta. Non solo il braccio.’
Lei si sentì lusingata ed eccitata. Stava per chiedere il prossimo comando ma lui la precedette.
-‘Pizzicali. Fatti male.’
-‘Mhhh.. pizzicarli con le dita non mi dà molto piacere. Di solito quando mi masturbo mi cospargo di mollette e mi pizzico ovunque.’
Lui fu stupito dalla cosa, ma non si fece sfuggire l’occasione.
-‘Hai mollette a portata di mano?’
-‘No, ma le vorrei troppo’ non sai che goduria.’
-‘Sarebbe divertente dirti dove metterle.’
-‘Dove dovrei metterle?’
Lei a quel punto cercava di puntare sull’immaginazione ma lui non le permise di farlo.
-‘Quando le avrai te lo dirò.’
E così Lei non trovò altra soluzione.
-‘Aspetta.’
Si ricompose e andò in cerca delle agognate mollette. La nottata aveva preso una piega interessante. In due minuti le aveva trovate non erano tutte quelle che voleva ma pensò che con lui sarebbero bastate.
-‘Ne ho tre.’
-‘Ottimo. Inizia a metterne una per capezzolo.’
Lui era nuovo a questo tipo di cose. Avere solo tre posti da scegliere rese le cose più semplici.
Lei tutta eccitata si mise le mollette sui capezzoli, non stringevano quanto avrebbe voluto, ma si accontentò ed attese altri ordini.
-‘Fatto. Dio che goduria”
-‘Ora voglio che cominci a giocare col clito. Piano.’
-‘Ok.’
Lei portò le dita sul clitoride e cominciò a muoverle lentamente in senso antiorario, il doversi trattenere la eccitava ancora di più.
-‘Per scrivere più comoda mi sono messa a pancia sotto. Ho il culo sollevato, muovo il bacino sulle dita.’
A Lui quell’immagine piacque molto, e sentì una piccola scossa risalire il cazzo.
-‘Voglio che da dietro metti la terza molletta sulle grandi labbra.’
Lei lo fece senza esitare ma non soddisfatta del poco dolore cercò di imbeccarlo:
-‘Mmmh’ non fa un granché male’ ne vorrei tanto un’altra.’
-‘Togli quelle dai capezzoli e mettile tutte li.’
Aveva ottenuto quello che voleva e non perse tempo a spostarle.
-‘Va molto meglio. Ahh dio”
Lui preso dalla voglia decise di osare.
-‘Quanto sei porca.’
Lei però lo riprese:
-‘No no. Sono solo masochista.’
E poi continuò:
-‘Ne vorrei di più. Vorrei metterle su tutto il corpo’ ma più forti.’
-‘Ti riempirei tutta.’
-‘Vorrei essere ancora più pizzicata.’
Lui, eccitato dal modo in cui lei provava piacere, volle esagerare.
-‘Pizzica il clito con le dita. Stringilo finché non ti dico di smettere.’
1’2’3’4’5’6’7’8’9’10’11’12’13’14’15’16..17..18’19’20’21’22’23’24’25’26’27’28’29’30’31’32’33’34’35’36’37’38’39’40’41’42’43’44’45’46’47’48’49’50’51’52’53’54’55’56’57’58’59’60
-‘Fermati.’
Lei si contorceva nel piacere che le davano quelle strette. Si riprese un istante e scrisse:
-‘D-dio’ Mi stringono tanto le mollette.’
Lui si masturbava ritmicamente.
-‘Ora voglio che tu venga, così poi sei bella bagnata per me. Vieni col clito e fammi sentire.’
Per Lui quello sarebbe stato solo l’inizio della serata.
Dopo neanche un minuto ecco arrivare il messaggio audio.
-‘Mentre ascolto togli le mollette, mettine una per capezzolo e la terza sul pube.’
Le era bastato poco. All’inizio la si poteva sentire ansimare tremante mentre premeva e si muoveva sul clitoride, per poi esplodere con dei gemiti sottovoce. Quando lui sentì quei piccoli ‘ohh’ohh” fece fatica a trattenersi, ma non venne, voleva continuare.
-‘Come faccio a metterla sul pube?’ Le disse lei ricordandogli la posizione in cui si trovava.
-‘Giusto. Dove la vuoi mettere?’
-‘Da nessuna parte, si &egrave svegliata mia sorella.’
Lui non se lo aspettava, e di certo la cosa rovinava i suoi piani.
-‘Si &egrave accesa la luce e si fa gli affari suoi mentre io ho gli shorts e gli slip abbassati (sotto la coperta).’
-‘Ringrazia che ti ho fatto togliere le mollette in tempo.’
-‘&egrave andata un attimo in bagno e mi sono rivestita.’
-‘Deve dormire! Stavo per farti impazzire!’
-‘Eh ma non mi sembra abbia intenzione di rimettersi a dormire a breve, però fammi vedere/dimmi cosa combini tu.’
Non voleva lasciarlo a bocca asciutta, inoltre farlo eccitare e godere mentre non poteva fare nulla su se stessa la eccitava.
-‘Io gocciolo, ecco cosa faccio.’
E le mandò una foto del cazzo che non accennava a cedere, e che eccitato gocciolava liquido preseminale.
-‘Ti aiuterei volentieri a non farti gocciolare in giro”
-‘A sentirti venire quasi venivo anch’io. Dio quanto mi eccitano i tuoi sospiri.’
La cosa la lusingava.
-‘Vorrei aiutarti a venire, visto che io non posso fare nulla ma non saprei come.’
-‘Approfitta della luce, voglio vederti la micina bagnata. Mhhhhh”
-‘Non posso, mi vede se faccio cose. Cosa mi faresti?’ Cercava di istigarlo per farlo eccitare e venire.
-‘Ti farei mettere cavalcioni su di e ti mangerei tutta, bevendo i tuoi succhi ogni volta che vieni.’
-‘Mhmmmhm’ Mi masturberei con la tua faccia, lo sai sì? Magari soffocandoti anche.’
Lui riprese a toccarsi, il fatto che Lei non aveva peli sulla lingua lo eccitava ogni volta.
E Lei continuo:
-‘Però vorrei che usassi i denti e mi mordessi’ non troppo forte, ma qualche bel morso.’
-‘Ho detto che ti mangerei non a caso. Prima ti morderei forte le chiappe, poi scenderei e inizierei a dare morsetti alle labbra fino ad arrivare al clitoride.’
Si eccitavano a vicenda, la cosa piaceva da morire ad entrambi, si istigavano con questa sorta di botta e risposta.
-‘Ovviamente ti terrei la testa, spingendoti ancora di più in mezzo alle mie gambe.’
-‘Così che io possa penetrarti con la lingua.’
-‘E se invece usassi le mani per penetrarmi e concentrassi la lingua sul clitoride per farmi impazzire?’
-‘Ti piacerebbe che ti dessi tutto subito.’
-‘Sì.’
-‘Prima ti farei venire sulla mia lingua, poi metterei anulare e medio dentro, la lingua sul clito e l’indice inizierebbe a preparare l’altro buchino.
-‘Quante cose’ mi faresti davvero impazzire’ chissà come dev’essere venir stimolati in tutti e tre i punti.’
-‘Non ci resta che scoprirlo.’
-‘Shhhh.’
A volte, quando Lui faceva più che toccare i punti giusti, invece di ‘zitto’ gli diceva ‘shhhh’, e Lui non poteva fare a meno di immaginare quelle magnifiche labbra dischiudersi e sporgersi per emettere quel sibilo.
-‘Allora? Quanto ti manca?’
-‘Non credere che ti lasci andare senza farti godere come avevo deciso. Tutto questo l’ho fatto per tenere calda te.’
-‘Mia sorella &egrave sveglia, non posso fare nulla, ed &egrave tardi.’
-‘Se vai in bagno a farti una foto della micina per me, ti lascio andare.’
-‘Assolutamente no. Te l’avevo detto fin dall’inizio niente foto.’
-‘Avevi detto niente audio, niente foto, niente sexting.
-‘Infatti dovrei fare basta.’
-‘Non fare così adesso.’
-‘Un po’ di sexting posso concedertelo, ma sul resto devo mettere un freno.’
-‘Basta freni.’
Era sera, ancora presto, le 19:00 circa, e i due chiacchieravano come al solito.
-‘Magari riesco persino ad andare a dormire presto’ forse’
-‘Perché forse?’
-‘Perché ti devo ancora uno spettacolare orgasmo da ieri.’
-‘Spettacolare?’
-‘Decisamente.’
-‘Sicuro di riuscirci?’
-‘Lo scoprirai tra poco.’
-‘Io non credo, ti ho detto che devo farti dare una regolata.’
-‘E io ti ho detto: orgasmo spettacolare.’
-”Taci.’
-‘Da svenimento.’
-‘Si certo”
-‘Tra l’altro questa mattina cercavo di darmi un po’ di piacere visto che ieri notte sono stata interrotta’ ma mentre mi stavo concedendo quasi un potente orgasmo nella doccia &egrave entrata mia sorella in bagno e me l’ha impedito. Poi ho riprovato una volta uscita dalla doccia, in camera, ancora nuda, in piedi, con il viso contro l’armadio e il sedere in fuori. &egrave arrivata mia madre a chiamarmi per il pranzo.’
-‘Questo perché non puoi godere senza di me.’
-‘Taci.’
-‘Pensarti contro l’armadio e il bel culetto in fuori mi fa venire voglia di vederlo.’
-‘Avessi uno specchio, potrebbe darsi, ma non ne ho uno abbastanza lungo.’
-‘Scommetto riuscirai ad arrangiarti.’
-‘Vedremo”
-‘Ti ricordo che c’&egrave in ballo un orgasmo come pochi.’
-‘Mmmh”
-‘Non fare la difficile. Dammi la mia dose di te, altrimenti non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze.’
-‘Shhh. Sei ai ferri corti, te l’ho detto.’
-‘Ma io ne ho bisogno. Mi lasci così?’
Le mandò una foto del cazzo duro, con la cappella lucida.
-‘Ma tu sei sempre così”
-‘Stasera me la paghi.’
-‘Sei sicuro?’
-‘Sì.’
-‘Come?’
-‘Ti farò venire così forte e così a lungo da farti male.’
-‘Certo”
-‘Tu lascia le mollette a portata di mano, tieni pronta una foto del culetto (che mi devi), e cosa più importante dai il sonnifero a tua sorella’ al resto penso io.’
-‘Ahahahah! Il mio culetto te lo scordi, e poi domani mattina devo alzarmi alle 6 quindi non si fa nulla. Però chissà, questa estate al mare potrebbe succedere che io sia a casa da sola a volte’ ma niente foto lo stesso.’
-‘CI vediamo direttamente su Skype.’
-‘Non ho la webcam.’
-‘Hai il telefono.’
-‘Non succederà mai. Ah comunque oggi ho rimesso la camicia da notte dell’altro giorno.’
-‘Fammi vedere come viene tirata dai capezzolini.’
-‘No, no. Basta foto. Te ne ho concessa già una di troppo ieri.’
-‘Del bel capezzolino roseo’ me la ricordo bene. E se la ricorda anche lui”
-‘Come mai la ricorda?’
-‘Perché &egrave stata una bellissima visione.’
-‘Se riesco a perdere peso poi magari una foto tutta in tiro te la mando anche.’
-‘Una tutta in tiro e una tutta al naturale’ anche più di una.’
-‘Credo che se avessi un corpo che mi piace sarai vanitosa.’
-‘Con me puoi essere tutto quello che vuoi anche adesso.’
-‘Shhh.’
Lei inviò una foto tagliata sotto agli occhi, con le labbra schiuse e leggermente increspate. I lunghi capelli arricciati arrivavano fino al pizzo della rossa camicia.
-‘Ho i capelli ricci oggi.’
-‘Dio’ quelle labbra. Mostrami di più’
-‘Io ti volevo far vedere solo i capelli.’
-‘Che ti stanno molto bene. Ora fammi vedere quanto ti sta bene la camicia da notte. Fai la brava bambolina,’
-‘No.’
-‘Perché ti fai tutti questi problemi? Sei brava solo quando ti pare.’
-‘Le femmine sono piene di complessi.’
-‘Tu vai oltre.’
-‘Fammi vedere il tuo culetto tutto da mordere e martoriare.
-‘No, no.’
-‘Hai avuto il coraggio di mostrarmi le gambe, e non mi sembra di essermi lamentato.’
-‘La foto alle gambe era opera della mia maestria nel posare. Comunque forse lo specchio della casa al mare può essere comodo per farmi le foto.’
-‘In tal caso attenderò’
-‘Mi ero scordata dello specchio nel corridoio, me le faccio spesso le foto lì.’
-‘Voglio un intero set.’
-‘Magari ti mostro la camicia da notte trasparente se sono a casa da sola.’
-‘Quello sarà solo l’inizio.’
-‘Taci.’
-‘Non vedo l’ora.’
-‘Shhh.’
‘E anche lui che solo a sentirne parlare si sta svegliando’
Le mandò una foto del cazzo semi-eretto poggiato sulla pancia.
-‘Ammetto che a guardarlo mi viene voglia di svegliarlo’ Ma solo perché sono una porca.’
Vedere che Lei si definiva come l’aveva chiamata Lui lo eccitò.
-‘Come faresti?’
-‘Una leccatina secondo me basta.’
-‘E poi?’
-‘E poi niente.’
-‘Questa me la paghi.’
-‘Non ho fatto nulla”
-‘Ti prendo a schiaffi le gemelle.’
-‘Tu le gemelle non le tocchi, o te lo mordo.’
-‘Piano però.’
-‘Quando un mio ex mi disse ‘Che puttana che sei’ glielo morsi fino a farlo piangere. L’aveva detto giocando ma certe volgarità che si trasformano in insulto gratuito non mi piacciono. Come sta il tuo amico?’
-‘Soffre.’
-‘Mi sto sentendo cattiva dentro.’
-‘Ha sentito che li mordi e si &egrave spaventato.’
-‘Povero piccolo”
-‘Dovrai riguadagnare la sua fiducia.’
-‘Ti legherei volentieri, così non puoi toccarti e ti faccio soffrire meglio.’
-‘Non conoscevo questo lato di te.’
-‘Cerco di non tirarlo fuori.’
-‘Interessante. Allora questa sera comandi tu?’
-‘Non credo di essere più in grado di comandare sinceramente.’
-‘Perché?’
-‘Non tocco un’erezione dal 2014, quindi credo di non saper più come si faccia.’
-‘Sei un talento naturale, non credo tu possa dimenticarlo.’
-‘Sembra un insulto ma mi sento quasi lusingata.’
-‘Non lo &egrave assolutamente. Anzi, ti ammiro per questo, e come segno di rispetto e ammirazione questa sera sono tutto tuo. Fai di me quello che vuoi.’
L’idea la intrigò, così non perse tempo e prese il controllo.
-‘Mandami una foto, fammi vedere come sta.’
Lui le mandò la foto, il cazzo era come prima ma l’idea che avrebbe dovuto fare quello che Lei avrebbe ordinato lo eccitò.
-‘&egrave in dormiveglia.’
-‘Sì, ma si sta svegliando solo all’idea.’
-‘Quando si sveglia voglio una foto. Vorrei prenderlo tutto in bocca, fino in gola. Secondo me si sveglierebbe molto in fretta, e potrei sentirlo crescermi in bocca.’
Ed eccolo subito pieno e gonfio di voglia nella foto che non tardò a mandarle.
-‘Qualcosa mi dice che funzionerebbe.’
-‘Noto anche io’ Bello vigoroso.’
-‘Solo per te.’
-‘Però non credo mi fermerei. Forse lo bacerei un po’, per poi succhiare la cappella, e magari appoggerei appena, subito dopo, le labbra alla punta, sfiorandolo appena. Chissà se impazzisci.’
-‘Oh si.’
-‘Mhh, ho voglia di succhiartelo.’
-‘Con quelle labbra poi’ mi fai impazzire. Succhiamelo ti prego.’
-‘Sfregherei le labbra sulla punta, per mandarti all’altro mondo dalla frustrazione, chissà che faresti.’
-‘Probabilmente ti metterei le mani tra i capelli cercando di tirarti verso di lui.’
-‘Mi piace avere le mani nei capelli se faccio queste cose, almeno me li tieni fuori dalle palle e non mi danno fastidio.’
-‘Ti faccio una coda improvvisata e cerco di convincerti a prenderlo tutto.’
-‘Lo prenderei tutto, e mi muoverei il più veloce che posso, facendoti sfiorare la gola, so quanto piaccia quando sfiora la gola, dove vibra se si emettono suoni.’
-‘Mi fai gocciolare.’
Come prova le mandò un primo piano del glande gonfio percorso da una goccia di liquido preseminale.
-‘Addirittura? Dovrei pulirti accuratamente allora.’
-‘Tu mi fai gocciolare sempre dalla voglia.’
-‘Ti leccherei la punta, per farti impazzire ancora un po’, magari lo terrei tra le mani per variare con la lingua sulla punta.’
-‘Tra quelle mani e quella bocca non so quanto resisterei.’
-‘Mostramelo. Ti stai toccando?’
-‘Mi sto toccando piano.’
-‘Vorrei vedere mentre lo tocchi e aiutarti, leccartelo mentre te lo muovi da solo. TI guarderei negli occhi mentre lo faccio. Sono parecchio spudorata. E ammetto, ora, anche eccitata. MI eccita il pensiero di prenderlo in bocca.’
Eccitato da quelle parole fece un video per farle vedere come si stava masturbando, sapendo che la cosa la eccitava.
‘Va bene così?’
-‘Mhhh, ho così voglia di prenderlo in bocca.’
-‘Ho pensato a te che mi guardavi negli occhi e ho gocciolato ancora.’
-‘Dio se lo vorrei.’
-‘Anch’io lo vorrei. Dimmi cosa fare, dove e quanto lo vuoi, e anche quanto devo muovermi.’
-‘Lo voglio dentro di me, lo voglio troppo. Muoviti piano, come nel video.’
-‘Sto andando avanti così. Mi stai facendo impazzire, &egrave durissimo.’
-‘Sono bagnata, molto, solo a parlarti.’
-‘Mostrami quanto sei bagnata.’
-‘Non posso.’
-‘Fallo per lui.’
La tempestava di foto del cazzo durissimo sapendo di aumentare la sua voglia.
‘Posso mostrartelo solo così’
Si infilò l indice dentro, lo tirò fuori e si fece la foto alla falangetta che luccicava sotto la luce per via degli umori di cui era ricoperta.
-‘Dio.’
-‘Sono tanto bagnata per il tuo cazzo duro.’
-‘Fammi tuffare lì in mezzo. Fammi tuo. Soddisfati.’
-‘Non posso, mia sorella &egrave in bagno ma torna presto.’
-‘Mostramela ti prego.’
-‘Assolutamente no. Così il tuo desiderio resta più forte. Continua a toccarti piano, non hai il permesso di andare più forte.’
-‘Mi sto sforzando di andare piano. Fammi vedere lo slip bagnato.’
-‘Porto sempre il salva slip apposta. Sono così bagnata’ dio’ mi potresti sfondare tranquillamente.’
-‘Mi stai facendo gocciolare come mai prima.’
-‘Lo spero.’
Per farla bagnare sempre di più le mandò un altro video dove si toccava e si poteva vedere chiaramente il glande gocciolare tutto il suo desiderio.
-‘Mi avvicino allo schermo inconsciamente’ Dio che voglia di prenderlo in bocca.’
-‘Prendilo dove vuoi. &egrave tuo. &egrave di marmo.’
Ogni volta la foto aveva un angolazione diversa ma sempre dello stesso, duro, lungo, largo e vigoroso soggetto ed ogni volta che lo vedeva Lei immaginava di poterlo avere tra le mani e si bagnava.
-‘Lo vedo. Vorrei sbattermelo sulla vagina bagnata e sentire il suono.’
-‘Poi lo userei per farti impazzire il clito prima di penetrarti.’
-‘Stavo per dire la stessa cosa’ aiuto, sto ansimando al pensare quanto lo voglio. Non so se ho più voglia di cavalcarlo o succhiarlo con foga.’
-‘Puoi fare tutto quello che vuoi.’
-‘Dio’ mi sento gocciolare anch’io.’
Un’altra foto, sta volta visto da sotto.
-‘Ti leccherei quella bella vena esposta. Ho troppa voglia di succhiarlo, ma ti obbligherei a non venire. Non voglio che vieni. Voglio farti impazzire.’
-‘Resistere a quelle labbra &egrave davvero difficile, ma lo faccio per goderne ancora di più. &egrave un fiume. Non c’&egrave saliva, c’&egrave solo l’effetto che mi fai.’
Così dicendo le mandò un’altra foto della cappella completamente ricoperta di liquido, che dalla voglia sgorgava.
”’. Nessuna risposta per cinque minuti ”’.
-‘Non lasciarmi così.’
-‘Scusa, mia sorella si era piazzata dietro di me. Ora l’ho cacciata a letto. Sono di nuovo a tua disposizione.’
-‘Sono io a tua disposizione.’
-‘Stai continuando a muoverti piano?’
-‘Certo.’
-‘Ora toccati solo la punta, fai leggeri cerchi. Leggeri, sfiorala appena.’
-‘Come se fosse la tua lingua.’
-‘Le mia labbra, pensa alle mia labbra che ti sfiorano appena, senza osare troppo, come bacio impercettibile.’
Lui eseguì l’ordine, non si era mai toccato in questo modo. Pensare alle labbra di lei lo faceva eccitare, toccarsi in questo modo lo faceva fremere.
-‘Stavo quasi tremando.’
-‘Che bravo che sei. Continua. Come ti senti?’
-‘Fremo.’
-‘Come ti fa sentire non sfogarti subito? E sapere che sono qui eccitata per te.’
-‘Mi fa venir voglia di poter resistere per sempre, e continuare a godermi queste sensazioni.’
-‘Per quello ti sto facendo star così. Perché per quanto sia una tortura ti fa godere di più.’
-‘Fammi quello che vuoi.’
-‘Stai godendo?’
-‘&egrave piacevole.’
-‘Quanto?’
-‘Tanto.’
-‘Mi vuoi?’
-‘Da morire. Sapere che sei lì a gocciolare aspettandomi lo rende ancora meglio.’
-‘Mi aprirei volentieri per accoglierti. Mi metterei a quattro zampe e ti sporgerei il culo, gocciolandomi sulle cosce.’
-‘Che bella che sei, e quanta voglia mi fai venire.’
-‘Ora voglio che tu muova la tua mano veloce quanto mi scoperesti. Se ti senti di esplodere devi fermarti di colpo. Voglio il video mentre lo fai, così mi assicuro che non vieni.’
Ora si muoveva come faceva di solito. Colpi veloce e profondi, le mandò un minuto e mezzo di video in cui si toccava così.
-‘D-dio’ sto ansimando tantissimo. Mi sembra di sembra di sentire le spinte dentro di me. Sto bagnando la sedia, nonostante il salva slip. Sono un disastro nelle mutande.’
-‘Quanto vorrei sentirti ansimare.’
-‘Non posso, c’&egrave mia sorella sveglissima.’
-‘Vorrei guardarti mentre ti bagni sempre di più.’
-‘Ho così voglia di farmi sbattere come stai facendo nel video.
-‘Darei di tutto per farlo.’
-‘Vorrei che mi prendessi con foga. Vorrei che mi tirassi i capelli, mi tenessi un braccio attorno al collo e mi tirassi leggermente su come a soffocarmi.’
-‘Con una mano ti tiro i capelli mentre con l’altra stringo un seno’
-‘Mhh bravo. Se ti senti venire ti fermi, altrimenti torni a toccare la punta. Non ho intenzione di lasciarti venire, non ancora.’
-‘Non preoccuparti. Mi &egrave difficile venire senza sentirti godere.’
-‘Voglio che arrivi a supplicarmi.’
-‘Ci vorrà ancora un po’.’
-‘Non hai idea di quanto vorrei infilarmi la cosa più grossa che trovo e sfondarmi. Sono troppo bagnata, mi allargherei senza problemi.’
-‘Oh si, voglio vederti mentre ti sfondi.’
-‘Vorrei tanto un vibratore e simulare di averti dentro di me che mi sfondi. Ti stai toccando piano?’
Ancora un video per mostrarle il rapido movimento della mano sull’asta dura.
-‘No, ti sfondo tutta.’
-‘Ho detto di andare piano, non farmi arrabbiare.’
-‘Scusa, hai detto che volevi ti sfondassi e l’ho fatto.’
-‘Ma non ti ho detto di accelerare.’
-‘Hai ragione.’
-‘Sei venuto?’
-‘No, no.’
-‘Ah bravo, allora sei perdonato. E sappi che se davvero decidessi di punirti sarebbero cazzi tuoi.’
-‘Me ne ricorderò.’
-‘Quanto sei duro?’
-‘Quanto basta.’
-‘Mi ci masturberei, lo userei come un oggetto.’
Glielo fece vedere di lato, l’asta umida come la cappella che era più gonfia che mai.
-‘Vedo che resisti molto bene.’
-‘Sono abituato ad andare veloce per molto a lungo.’
-‘Che bravo bambino, meriteresti una succhiata. Mi cola tutto dentro le mutandine.’
-‘Speravo invece di vederla bella aperta.’
-‘Assolutamente no. Immaginala solo. Immaginami, sono tutta un disastro.’
-‘Mi fai tanta rabbia da farmi venire voglia di fotterti più forte.’
-‘Dio’ sono così eccitata che oltre ad ansimare tremo.’
-‘Fammi sentire quanto sei bagnata.’
Lei approfittando della breve assenza della sorella allargò le gambe ed infilò due dita per bagnarle e mostrarle ma fece una foto anche a quel gesto. Lui la vide e non era mai stato così vicino al poterle finalmente guardare la fica. Era disperato dalla voglia di vederla.
-‘Quanto te li strapperei di dosso. Fammi vedere cosa nascondono, ti prego.’
-‘Assolutamente no, immaginami. Vorrei tanto mi leccassi. Come sta il tuo cazzo?’
Poi gli fece vedere le dita con sopra una quantità impressionante di umori.
-‘Mhh, voglio berti.’
Le disse, e poi si riprese di nuovo mentre si masturbava pensando di scoparla.
-‘Guarda come ti fotto.’
-‘Fottimi così’ dio’. Sono dovuta venire a pisciare, stavo morendo.’
-‘E non approfitti per farmi dare una sbirciatina?’
-‘Assolutamente no.’
-‘E nemmeno per toccarti?’
-‘Ne ho voglia, troppa direi.’
-‘Che aspetti allora?’
-‘Sai quanto &egrave più bello così? Godo a non toccarmi e ad eccitarmi come una dannata. Sto cercando di pisciare ma sono troppo eccitata e non ci riesco. Ho persino mal di pancia dall’eccitazione.’
-‘Ti prego fammela vedere.’
-‘Direi proprio di no. Un’altra volta, forse.’
-‘Se vorrai farmi venire dovrai farmi sentire che godi.’
-‘Perché?’
-‘Non riesco a venire se non so che hai goduto.’
-‘In questo momento pisciare sarebbe una goduria e sono ancora qui che fatico; la mia vagina non collabora e le gocce di eccitazione si mescolano alla pipì. Sono un disastro.’
-‘Non collabora perché lo vuole.’
Non dava segni di cedimento quel cazzo e Lui non perdeva occasione per mostrarglielo.
-‘Già. Lo vuole tantissimo. Muovi le dita sulla punta.’
Si toccò di nuovo in quel modo e le mandò il video.
-‘Te lo mordo tutto.’
-‘Se non mi dai qualcosa torna piccolo”
A quel punto lei si alzò in piedi, scostò la camicia da notte in modo da scoprire parte del pube che la mostrava nuda sotto, ma che andava comunque a coprire il centro del suo piacere.
-‘Dio si! Oh wow”
-‘Niente di più.’
-‘ &egrave servito allo scopo.’
Per dimostrarlo le fece vedere la verga che sembrava più turgida di prima.
-‘Mi gira la testa per quanto sono eccitata. Muovilo come vuoi per ora. Datti piacere, guarda pure la foto quanto vuoi.’
-‘Faceva troppo caldo, ora sono completamente nudo.’
-‘Io mi sono messa a letto, girata su un fianco. Ovviamente essendo tagliata la gonna mi lascia completamente il fianco scoperto’ E non ho gli slip, solo per farti immaginare. Voglio bagnarmi tutta, voglio avere le gambe cosparse. Questo effetto me lo fa il tuo durissimo cazzo.’
-‘Vuoi proprio torturarmi.’
-‘Ovviamente. Mi desideri?’
-‘Troppo.’
-‘Vorrei che affondassi la mia testa nel materasso e, tirandomi su il culo, sfondassi la mia vagina a tuo piacimento, fino a farmi urlare dal piacere.’
-‘Mi fai venire i brividi quando mi parli così.’
-‘Ho voglia di metterti il culo in faccia mentre mi chino a prenderlo in bocca.’
-‘Non aspetto altro. Farci colare il piacere nelle bocche reciproche.’
-‘Ti parlo in questo modo apposta, ma &egrave ciò che vorrei davvero. Voglio sentire che me lo sbatti dentro ripetutamente e poi voglio tutto il tuo sperma sulla schiena.’
-‘Te lo schizzerei ovunque. Voglio cospargertelo tutto addosso.
-‘Ne vorrei anche sul viso. Lo voglio ovunque.’
-‘Se poi te lo porti alla bocca per berlo mi fai impazzire.’
-‘No, me lo porti tu alla bocca. Voglio che lentamente lo strascini verso le mie labbra con un dito o un apio e me le fai leccare.’
-‘Ti stai toccando?’
-‘Assolutamente no.’
-‘Non so se stai torturando me o te.’
-‘Probabilmente sto cercando di torturarci entrambi contemporaneamente.’
-‘Ce l’ho così dura da farmi male.’
-‘Era quello che volevo.’
-‘Oh dio”
-‘So quello che ti piace, l’ho capito. Come ti stai toccando ora?’
-‘Non troppo veloce. Puoi farmi andare avanti quanto vuoi senza farmi venire ma dammi stimoli.’
-‘La foto di prima non basta?’
-‘No.’
Ed eccola di nuovo in quella rossa camicia che come prima lasciava scoperto parte del pube, ma questa volta la foto era dall’alto e accentuava il seno procace.
-‘La tenevi pronta.’
In questa invece, sempre dall’alto, si potevano vedere gli slip bianchi abbassati alle ginocchia, e la mano che andava ad intrufolarsi sotto la camicia da notte.
-‘Sei proprio malefica.’
-‘Ne ho semplicemente fatta più di una. Nell’ultima mi stavo toccando appena.’
-‘Dio, cosa sei donna.’
-‘Avrei voluto mostrarmi anche da dietro ma lo specchio &egrave troppo alto.’
-‘Troverai il modo di farmelo vedere quel bel culetto prima o poi.’
-‘Ho così voglia di toccarmi sapendo che sei duro per me.’
-‘Non aspetto altro.’
-‘Ma non potrei fare audio né foto né nulla. Mia sorella &egrave ancora sveglia, potrei toccarmi però, non se ne accorgerebbe. Vuoi che mi masturbi per te?’
-‘No. Voglio che vieni per me.’
-‘Dimmi qualcosa. Cosa mi faresti col tuo bel cazzo? Mi sono pulita poco fa ho bisogno di bagnarmi di nuovo’
Lui in risposta fece un altro video, si toccava più lentamente ma sempre con colpi profondi passando la mano su tutto il cazzo al culmine dell’erezione ormai da tempo.
-‘La sto tenendo semplicemente aperta guardando il video e sto godendo’ mi sembra di sentirlo.’
-‘Ti chinerei sulla scrivania. Te lo metterei tra le chiappe e ti toccherei il clito. Poi tenendoti giù la testa inizierei a fotterti.’
-‘Tienimi giù la testa’ stringimi i capelli e impediscimi di sollevarmi. Se vuoi muoverti più forte hai il mio permesso ma non puoi venire.’
-‘Quando stai per godere lo tolgo, ti prendo, ti sbatto sul letto e mi metto dietro di te. Con una mano ti tengo i polsi dietro la schiena, con l’altra tiro i capelli e tengo giù la testa quasi a soffocarti sul materasso.’
-‘Si ti prego’ mi sto bagnando. Ho il clitoride duro. Voglio un video; mostra come mi sfonderesti.’
Senza esitare lo fece. Lei si eccitava da morire nel guardarlo e la mano si muoveva di conseguenza.
-‘Mi masturbo alla stessa velocità ma tranquillo che non ho intenzione di venire. Voglio soffrire con te.’
-‘Oh si’ Dio quanto mi fa male. Neanch’io voglio venire ancora, voglio inondarti dopo.’
-‘Voglio la tua sborra tutta addosso. Ora però ho bisogno del tuo cazzo che mi fotte così forte da farmi piangere.’
-‘Ti fotto così forte e a fondo da farti venire le scosse ogni volta che sbatto contro l’utero.’
-‘Ti prego si’ sto godendo così’dio’ ho tanta voglia di gemere’ sto colando sul letto.’
Le mandò un altro video in cui si muoveva sempre più veloce per farla godere di conseguenza.
-‘Sto andando veloce quanto te, che scosse cristo. Che voglia di urlare il mio piacere.’
-‘Che voglia di sentirti urlare. Ti piace come ti fotto?’
-‘Fottimi di più. Voglio piangere dal piacere.’
-‘Fa sempre più male”
-‘Oddio mi sono dovuta fermare. Cristo che male.’
-‘Ho dovuto rallentare. Dammi un secondo perché rischio di venire.’
-‘Mhhh’ sto gemendo silenziosamente. Anch’io ho rischiato di venire.’
-‘Tu puoi proprio fermarti, io no.’
-‘Sto muovendo il bacino sul dito, lentamente, non riesco a frenarmi. In che senso?’
-‘Se stai venendo ti fermi un attimo, io non posso rischiare di star troppo fermo.’
-‘Non &egrave semplice come credi. Devo stare attenta a non accendere l’orgasmo. Comunque rallenta e pensami a culo aperto e sollevato, perché così sono messa, e vorrei schiaffi e morsi. Forti. Mi tremano le gambe. Ho l’orgasmo proprio lì lì. Lentamente arriverò al limite e dovrò fermarmi.’
-‘Probabilmente anch’io.’
-‘Ho il clitoride duro come il tuo cazzo.’
-‘Te lo succhio tutto e poi lo mordo.’
-‘Mordilo. Basta che mi riempi di saliva’ mi eccita la saliva sulla mia vagina. Sto ancora muovendo piano. Mi fa male la pancia. Cristo quanto sto godendo.’
-‘Anch’io. Quando vuoi farmi venire dammi prova che sei venuta.’
-‘Sto andando lentissima. Non saprei come fare però.’
-‘Trova un modo.’
-‘Provo a fare un audio. Nel mentre guarderei volentieri uno dei tuoi video ma non posso registrare contemporaneamente.’
-‘Sono sicuro che lo sai come ti sfonderei fino a venire.’
-‘Ma vederlo &egrave così erotico…’
-‘Anch’io dovrò fare il video senza poterti sentire allo stesso tempo”
-‘Ok allora vengo.’
Appena iniziò la registrazione già ansimava mentre le sue dita si muovevano alla stessa velocità con cui lui si masturbava e immaginava il cazzo di Lui penetrarla e farla godere. Cercava di non fare rumore facendo fuoriuscire l’aria dal naso e riprendendo fiato a denti stretti. L’ansimare si fece poi tremante e gli intervalli tra un respiro e l’altro si allungarono; fino a farsi poi sempre più corti e sfociare in un ‘Ahhhh” ahh’..’ al culmine del suo piacere, seguito poi da lunghi respiri.
-‘Tocca a me.’
Fece partire il video e ripensando a quei gemiti soffocati bastarono pochi colpi per venire. Uno schizzo arrivò quasi fino all’ombelico, gli altri come un fiume di sperma vennero fuori da quella cappella che ormai stava per scoppiare e colarono su tutta la mano fino al pube. Lei godeva nel sentirlo e vederlo venire, le piaceva che lui godesse grazie a lei.
-‘Dio.’
-‘Ci starebbe una bella pulita veloce.’
-‘Piaciuto?’
-‘Abbastanza. Mi scappa la pipì, segno che se avessi fatto un altro round avrei squirtato, ma &egrave tardi e non voglio sporcare ovunque. A te piuttosto, &egrave piaciuto?’
-‘Non godevo così da tanto tempo. Non ti preoccupare che avremo modo di fare anche quello.’
-‘Mi fa piacere. E no. Basta.’
-‘Ahahahahah sei allucinante. Quando sei eccitata sei aperta a tutto, appena hai goduto ti chiudi come un riccio. Fortuna che io riesco a fare breccia.’
-‘Semplicemente mi torna la ragione.’
-‘O se ne va’ &egrave stato bello cambiare e mixare i ruoli.’
-‘Ora stai senza per un po’ davvero.’
-‘Decidi tu. Se sto senza io stai senza anche tu.’
-‘Sto senza sempre, non mi cambia.’
-‘Ho visto’ non ti cambia proprio nulla.’
-‘Shhh.’
Spesso si stuzzicavano mentre erano alla scrivania, al computer, o a fare altro. Questa volta però Lui sapeva di doverla eccitare più del solito per convincerla a giocare.
-‘O magari potrei starci io sotto alla scrivania mentre tua sorella &egrave nella stanza.’
-‘Non si può, la mia scrivania &egrave troppo piccolina.’
-‘Tu immagina’ Partirei dal piedino sinistro, inizierei a leccarlo e morderlo. Dalla punta al tallone. Poi salirei alla caviglia, passerei la lingua su tutto il polpaccio, fino ad arrivare alla coscia che morderei centimetro per centimetro fino ad arrivare tra le gambe. Ti darei un paio di morsi al clito. Prenderei con la bocca gli slip e li tirerei giù. A questo punto invece di buttarmi tra le tue gambe ripartirei dal piedino destro, e rifarei la stessa strada per tornare su.’
-‘Non potresti, la scrivania &egrave bassa e piccola.’
-‘Shhh.’
-‘Ammetto però che mi hai leggermente eccitata, ma ti ho detto che devo rimetterti in riga.’
-‘So quello che faccio. Pensa come ti morderei le grandi labbra per poi arrivare al clitoride, che non ti darei la soddisfazione di mordere, ti farei solo sentire i denti; mentre ti sfiorano sopra e sotto movendomi di lato.’
-‘Shhhh.’
-‘So che ti stai eccitando.’
-‘Taci.’
-‘Ne vuoi ancora’ ne vuoi sempre di più. Vuoi che ti ricopra il corpo di morsi fino a farti dei lividi.’
-‘Shhhhhhh.’
-‘Magari arriverei fino a farti sanguinare.’
-‘Non ci provare”
-‘Pensa quanto dolore.’
-‘Shhh, fai il bravo.’
-‘Lo sto facendo.’
-‘Non mi sembra.’
-‘Ti voglio nuda. Legata braccia e gambe. Non al letto, voglio poterti girare a mio piacimento. Ti legherei i polsi e le caviglie, stretti.’
-‘Shhhh. Zitto.’
-‘Con un bavaglio alla bocca in cui urlerai il tuo dolore e piacere. Pensarti così mi sta già facendo bagnare la punta.’
-‘Shhh.’
-‘Ti girerei e inizierei a martoriare il culo così a lungo da farlo diventare viola.’
-‘Shhh. Esagerato.’
-‘No. &egrave quanto basta. Così che quando ti sfondo il buchino dietro ti bruci ogni volta che lo sfioro col mio corpo.’
-‘No, questa cosa no, grazie.’
-‘Come se avessi scelta. Poi avendo le caviglie legate avresti le gambe strette e così anche la micina, che nel frattempo miagola dalla voglia di averne un po’.’
-‘Shhhh.’
-‘Passerei il cazzo tra le labbra a lungo senza mai farlo entrare’ mi bagneresti tutto e ogni tanto ce lo sbatterei contro.’
-‘Ho detto zitto.’
-‘Vuoi farmi fermare proprio ora?’
-”’
-‘Tu scrivi ‘zitto’ ma io leggo ‘ti prego continua’.’
-‘Sì, certo”
-‘Sbaglio?’
-‘Sbagli.’
Ma Lui decise di continuare imperterrito.
-‘Mentre lo passo tra le grandi labbra tengo le tue gambe su una spalla. Ti ho girata così da poter vedere i tuoi occhi pieni di voglia che troppo spesso mi nascondi. Non puoi nascondermi la tua voglia. So che ti stai eccitando.’
-‘Shhh.’
A questo punto decise di mostrargli il cazzo in tiro.
-‘Lo vuoi?’
-‘Shhhhh.’
-‘Allora te lo tolgo dalle labbra e infilo dentro il medio. Ho le dita lunghe e affusolate. Ti penetro in profondità. Ne metto una sola perché voglio farti pregare per avere il mio cazzo.’
-‘Non ti pregherò mai.’
-‘Staremo a vedere.’
-”’
-‘Le mani legate sopra la testa lasciano il seno libero. Con l’altra mano lo raggiungo e pizzico forte i capezzoli.’
-‘Sei proprio un maiale.’
-‘Potrei staccarteli ma non me ne preoccupo troppo. Do schiaffi alle gemelle mentre continuo a penetrarti lentamente e a fondo col dito medio.’
-‘Shhhhhhh. Vai a dormire invece di fare il porco.’
Non la sentiva neanche, voleva eccitarla ad ogni costo.
-‘Poi prendo la tetta destra e la stringo forte nella mano.’
-‘Shhhh.’
-‘Smetto di stringerla e faccio salire la mano verso il collo.’
-‘Cosa’ vuoi fare con quella mano?’
Sapeva di aver toccato il tasto giusto.
-‘Sento il tuo respiro sotto alle dita. Contemporaneamente infilo anche l’anulare, accelero con le dita e stringo il collo quanto basta per renderti difficile respirare.’
-‘A-aiuto..’
-‘Rallento con le dita e smetto di stringere. Salgo con la mano dal collo alla guancia. Sfilo l’anulare e lascio di nuovo solo il medio.’
-‘Basta. Fila a dormire.’
-‘Ti faccio una carezza.’
-‘Zitto.’
Lei poteva percepire la calma prima della tempesta, si stava bagnando ormai da un po’ ma quella sera non lo avrebbe ammesso.
-‘Veloce ti do uno schiaffo, infilo tre dita che subito inizio muovere veloci mentre con la mano sinistra chiudo naso e bocca.’
-‘Shhhhhhh.’
-‘Aspetto di vedere le gote cambiare colore prima di lasciarti respirare di nuovo. A questo punto esco con le dita e torno a torturarti la micina facendo scorrere il cazzo tra le labbra fradice.’
-”’
-‘Non ti basta?’
Era sicuro del risultato ma aveva bisogno che Lei lo ammettesse per convincerla a giocare.
-‘Ti ho detto che devo farti calmare.’
Rispose Lei col salva slip ormai da buttare e con gli umori arrivati fino alle cosce. Lui lo sapeva e la punzecchiava.
-‘Tu quanto sei calma ora?’
-‘Sh!’
Lui non aveva intenzione di arrendersi. Voleva farla cedere.
-‘Allora ti giro di nuovo. Tu pronta ti appoggi coi gomiti e sporgi il culo verso di me, ma io ti prendo per i capelli e ti tiro su poggiata solo sulle ginocchia. Faccio scivolare il cazzo turgido tra le labbra ormai schiuse e umide. Ti tengo ancora per i capelli mentre con la mano sinistra stringo forte la tetta destra.’
-‘Shhhhhhhhhh’
-‘Lascio i capelli e sposto la mano sul collo. Lo stringo mentre mi masturbo tra le tue gambe, bagnato dai tuoi umori. La tua testa si appoggia sulla spalla destra e ne approfitto per leccarti e morderti il collo.’
Come colpo di grazia mandò un’altra foto del membro in erezione, voglioso ormai da tempo.
-‘Allora? Lo vuoi?’
-‘Shhh.’
-‘Lo so che lo vuoi. Sai cosa fare per averlo e per farmi finire il racconto.’
-‘Shhhhhhhhhhhhhhh. Ammetto che quando &egrave così bello vigoroso mi mordo le labbra’ ma no. Devi darti una calmata.’
-‘Per te &egrave sempre vigoroso. Io sono calmissimo, e sono pronto a dartelo.’
-‘Shhh.’
A questo puntò bisognava tentare il tutto per tutto.
-‘Allora finisco il racconto. Poi vediamo se resisti ancora.’
-”’
-‘Col cazzo ormai zuppo dei tuoi umori decido che &egrave il momento di farti mia. Ti giro, perché voglio vedere il piacere nei tuoi occhi mentre ti prendo. Metto le gambe sulla spalla destra e infilo la punta. Con le gambe così unite sei stretta, per non parlare di quanto sei bagnata e calda. Arrivo piano fino a metà e lo tiro indietro. Vado avanti così. Aumento un po’ il ritmo ma senza dartene più di metà finché non decido che &egrave ora di sfondarti. Slego le caviglie ormai livide e allargo le gambe. Ancoro le mani sulle grosse tette che stringo mentre con un solo colpo entro completamente ed inizio a fotterti veloce e in profondità.’
Lei cercava ogni modo per distrarsi dall’eccitazione che le parole di Lui le causavano.
-‘Grosse tette ahahahah’
Lui non si fece interrompere.
-‘Sposto la mano destra dal seno al collo e ti faccio venire. Più volte. A questo punto mi porto al limite e una volta uscito, senza neanche toccarmi ti schizzo sul ventre.’
-‘Mh”
-‘Tutto qui?’
-‘Te l’ho detto che non ti do soddisfazione. Ieri abbiamo fatto fin troppo.’
-‘Non &egrave mai troppo.’
Le mandò una foto del cazzo ancora durissimo con la cappella che sembrava esplodere dalla voglia.
-‘Voglio sentirti vibrare e venire sopra di me’
-‘Sei ancora duro così? Pensavo fossi già venuto.’
-‘Ieri mi hai fatto mantenere un’erezione per 4 ore’ E lo sai che non vengo prima di sentirti venire. Lo so che sei già tutta bagnata.’
Lei si carezzò un seno e scoprì qualcosa che poteva sviare il discorso.
-‘Mi sono appena accorta di avere il seno sinistro tutto graffiato.’
-‘Come hai fatto? E soprattutto perché ti toccavi il seno?’
-‘Non mi stavo toccando. Sono state le mollette.’
-‘Fammelo vedere.’
-‘No.’
-‘Fammi vedere.’
-No.’
-‘Fammi vedere.’
-‘No.’
-‘L’altra volta mi hai fatto vedere il destro, ora tocca al sinistro.’
-‘Zitto.’
-‘Voglio vedere com’&egrave ridotto.’
-‘Shhh.’
-‘Voglio vedere come ho conciato la mia bambolina.’
-‘In nessun modo”
-‘Mostramelo. Non fare la timida’
-‘No.’
-‘Sarai punita per questo.’
-‘Shhhh.’
-‘La cosa ti piacerà ma ti farà anche molto male. Altro che graffi”
-‘Ma shhhhhhhh.’
Lui continuava a toccarsi abbastanza da restare in erezione, voleva godere con Lei. Si fece un’altra foto.
-‘Lui qua ti dà ancora fiducia.’
-‘Shhh.’
Ormai poteva fare ben poco, iniziò a farsi una miriade di foto e video per cercare di farla eccitare tanto da non poter più resistere.
-‘Aspetta solo te.’
-‘Noto’ ma non mi avrà.’
-‘Non lo deludere, &egrave un tipo che porta rancore.’
-‘Mi spiace.’
-‘Vuoi davvero lasciarlo così?’
-‘Uhmmm, direi di sì.’
-”’
A quel punto l’eccitazione di entrambi le fece venire un’idea.
-‘Potrei proporti una cosa.’
-‘Sentiamo.’
-‘Non voglio che ti tocchi per darti piacere, assolutamente non puoi, finché io non dirò che potrai farlo di nuovo.’
Aveva assaporato di nuovo il potere e le piaceva. Voleva torturarlo ancora. Più di prima. L’idea lo intrigava, ma cercò di togliersi il peso della voglia che si teneva in mano ormai da ore.
-‘Va bene. Fammi venire adesso e potrai tenermi in pugno per quanto tempo vorrai.’
-‘Assolutamente no.’
-‘Dio… Vuoi farmi esplodere?’
-‘&egrave quello l’intento.’
-‘Alla fine cosa ci guadagno?’
-‘Potrebbe darsi qualche foto, ma non assicuro nulla. &egrave un rischio che devi prenderti.’
-‘Ci sto.’
-‘Sei sicuro?’
-‘Sì’
-‘Sei coraggioso.
-‘Tanto lo so che come minimo mi tieni in astinenza finché non vai al mare.’
-‘Non sono così perfida.’
-‘Io mi preparo al peggio. Ne vali la pena.’
Era pomeriggio. Lui se ne stava al computer quando Lei cominciò a stuzzicarlo. Lui iniziava ad eccitarsi e ribatteva come poteva.
Le mandò una foto che mostrava la scrivania e sotto il cazzo fuori dai pantaloni in semi-erezione.
-‘Te lo farei volentieri un pompino mentre me ne sto accovacciata lì sotto.’
-‘Aiuto”
-‘Te lo leccherei tutto. Ti farei impazzire.’
-‘Mhhhh.’
-‘Mi muoverei veloce, facendoti ansimare così forte da farti sentire da tutti.’
Il cazzo era a quel punto quasi eretto, lui lo scappellò e fece una foto.
-‘Me lo fai saltare sulla scrivania.’
-‘Te lo succhio tutto.’
-‘Dio’.’
-‘Ti guarderei negli occhi. Chissà la tua faccia”
-‘Fammi vedere con che sguardo mi guarderesti.’
Cercava tutte le scuse per convincerla a mostrarsi.
-‘Assolutamente no.’
La risposta di Lei era sempre la stessa.
-‘Te lo terrei in bocca e lo leccherei senza fermarmi’ come un lecca lecca.’
-‘Mi tocco sotto la scrivania. Ti sto immaginando sotto di me.’
-‘No. Non puoi toccarti.’
-‘Mi hai detto che non posso venire non che non posso toccarmi.’
-‘Non voglio.’
-‘Mhhhhh”
A quel punto non gli restava che lasciarsi eccitare dalle parole di Lei.
-‘Pensavo sarebbe stato più difficile. Puoi fare di meglio.’
-‘Lo so.’
-‘Non aspetto altro. Quindi neanche stasera posso torturarmi toccandomi?’
-‘Poco.’
-‘Mhhh.’
Il membro era ormai completamente eretto e glielo mostrò.
-‘Mhhhhh, aiuto.’
-‘Che voglia di succhiartelo.’
-‘Vorrei tanto vedere come lo succhi. Se ti fai un video in cui succhi qualcosa potrei esplodere.’
-‘Naaah”
Passò il resto della giornata. Lui cercava tutti i modi per distrarsi. Alla sera si mise al letto e iniziò a pensare a Lei, inevitabilmente si eccitò e le scrisse.
-‘Non riesco a smettere di toccarmi mentre ti penso.’
-‘Ho ansimato”
Si fece una foto al cazzo di profilo. Sembrava un monolito.
-‘Mi lusinghi.’
-‘Tu mi fai impazzire. Mi hai parlato dei tuoi ex e delle loro dimensioni, il mio com’&egrave?’
-‘Direi giusto.’
-‘Giusto? Tutto qui?’
-‘Hai un bel cazzo lo ammetto.’
Si fece un’altra foto, come a ringraziarla.
-‘Ora sta diventando più duro’ aiuto.’
-‘&egrave felice dei complimenti.’
-‘Tutte le volte che ti penso diventa di marmo.’
-‘Ho voglia di leccare la cappella.’
-‘Leccamelo tutto.’
Un’altra foto di profilo. Era ancora più grosso di prima e le venature si erano accentuate.
Le piaceva vederlo eccitato per lei.
-‘Mhhhh.’
-‘Sta sgorgando.’
Si fece un video dove si toccava appena per farle vedere il liquido preseminale che secerneva pensandola.
-‘Non smette più.’
-‘Non puoi venire, ricordatelo.’
-‘Me lo ricordo bene, non ti preoccupare. Ora mi fermo, se vuoi.’
-‘L’importante &egrave che non vieni. Se vuoi un po’ di sollievo dattelo pure, ma non esagerare.’
-‘Se vuoi puoi darmi qualcosa per mettermi alla prova.’
-‘Non credo proprio. Ammetto che lo vorrei il tuo cazzo a schizzare su tutto il mio corpo il tuo sperma caldo.’
-‘E io che stavo per fermarmi”
-‘Per poi cospargermelo sui capezzoli e spalmarlo come una crema.’
-‘Dio…’
-‘Ovviamente ne succhierei anche un po’ alla fonte.’
-‘Mhhhh”
-‘Smetti di toccarti.’
-‘Ahia.’
-‘Mi piacerebbe provocarti. Masturbarmi di fronte a te e vederti frignare perché non ti lascio toccare. Chissà la tua faccia”
-‘Quando ci vedremo su skype potrai farlo.’
-‘Assolutamente no.’
-‘Prima o poi’.’
-‘Sogna. Prima ho trovato una cavigliera in giro per la camera, la adoro.’
-‘Voglio vedere come ti sta, così finalmente vedo quei bei piedini.’
-‘No, no. In questo momento sono completamente nuda, ho solo la cavigliera addosso.’
-‘Cosa non darei per vederti ora.’
-‘Mi sto spalmando l’olio da corpo.’
-‘Olio. Cavigliera. Non ho bisogno che indossi altro. Ti voglio mia. Ora.’
Lei fingeva di non sentirlo e continuava.
-‘&egrave freddo. Mi si sono irrigiditi i capezzoli. Non toccarti.’
-‘Mhhh. Non essere egoista, fatti vedere.’
-‘No.’
-‘Non &egrave giusto che solo i tuoi occhi possano godere di tanta bellezza.’
-‘Me lo sto spalmando ovunque.’
-‘Quanto mi fai eccitare quando fai così.’
-‘Anche sul sedere, lentamente.’
-‘Mi fai impazzire…’
-‘Shh, non toccarti.’
-‘Sto resistendo.’
-‘Ora sono sul bidet, ho il getto d’acqua sul clitoride’ Mmh.’
-‘Ti piace eh?’
-‘In mancanza d’altro.’
-‘Vuoi toccarti?’
-‘Non ne ho bisogno. Ci pensa l’acqua che mi scorre addosso’ nei punti giusti…’
-‘Mhhh”
L’erezione che aveva cercato di far svanire stava tornando prepotente e gliela mostrò.
-‘Ti odio. Ma ti prego continua.’
-‘Shh. Ho le gambe aperte. Il getto purtroppo non &egrave molto forte.’
-‘Fammi sentire come ansimi per il getto.’
-‘Ormai”
-‘Hai già finito?’
-‘Sono veloce se voglio.’
-‘Vieni di nuovo per me. Voglio sentirti gemere.’
-‘Naah, devo andare a letto.’
-‘Vuoi davvero lasciarmi così?’
E le fece vedere il cazzo semi eretto poggiato all’indietro. Lei però non si faceva distrarre e continuava la sua tortura.
-‘Mi sto lentamente infilando la camicia da notte.’
-‘Ormai quella camicia &egrave diventata un mio sogno erotico.’
Il cazzo, poggiato sulla pancia, nell’ergersi aveva scoperto il glande.
-‘Vorrei succhiarti la punta.’
-‘Mhhhh.’
-‘Okay, sono a letto.’
-‘Cosa porti sotto la camicia?’
-‘Le mutandine nere.’
-‘Voglio infilarmici sotto.’
-‘Sh.’
-‘Fammi eccitare di più. Mi piace eccitarmi e sentirlo crescere senza toccarmi.’
-‘Sei un maiale.’
-‘&egrave colpa tua.’
-‘Lo so. In questo momento ho tanta voglia di aprire le gambe più che posso e farmi scopare. Forte. Magari legata al letto.’
Neanche le scrisse una risposta, le fece direttamente vedere quanto stava diventando duro.
-‘Che carino.’
Lo scherniva.
-‘Averti legata al letto. Aperta. E poter fare di te quello che voglio. Mhh”
-‘Si &egrave fatto tardi, devo alzarmi presto, ho bisogni di dormire.’
-‘Non dormi. Io ho la mano che va da sola ad accarezzare il pube’ voglio toccarmi.’
-‘Non lo fai invece. Fino a domani mattina.’
-‘Voglio mettertelo tra i seni unti e venirti in faccia.’
-‘Su, su, andiamo a nanna.’
-‘Non mi hai neanche fatte vedere i piedini, o le gambe e il culetto unti’ Mhh, va bene basta, andiamo a nanna.’
-‘Fai il bravo.’
-‘&egrave lui che ti aspetta ansioso.’
Le disse mostrandole il cazzo che ormai era praticamente in perenne erezione.
-‘Non mi lascerai così anche stasera?’
-‘Eheheheh.’
-‘Finirò per implodere.’
-‘Voglio torturarti ancora un po’.’
-‘Non so quanto potrò resistere ancora.’
-‘Quando starai per esplodere ne riparleremo.’
-‘Passare dal farlo almeno due volte al giorno a non farlo per tre giorni non &egrave facile. Devo resistere, voglio le mie ricompense. Però ti prego fammi godere.’
Le fece vedere il cazzo che era più gonfio del solito, con sotto due palle che mostravano in dimensioni tutto il bisogno di venire.
-‘Non ti toccare.’
-‘Mhhhhhhh. Più avanti potremo anche farlo per periodi più lunghi ma come prima volta tre giorni mi sembrano abbastanza.’
A quel punto Lei decise di dargli una piccolissima ricompensa per convincerlo a resistere. Una foto che si era fatta durante il giorno, che la mostrava riflessa in un grande specchio, piegata e con i pantaloncini tirati su a scoprire buona parte del sedere.
-‘Ho voglia di schiaffeggiarlo e morderlo tutto.’
-‘Chissà magari al mare ti faccio foto più hot. Magari sui tacchi, con qualche completino. Ora ti ho mostrato il culo che tanto aspettavi, cosa vuoi di più?’
-‘Voglio venire.’
-‘Non ti lascio venire.’
Lui non poteva far altro che fotografare l’erezione e sperare.
-‘Te lo vorrei succhiare e farti venire sul mio viso.’
-‘Voglio inondarti tutta. Io cerco di resistere stasera ma tu preannunciami quale sarà la ricompensa.’
-‘Una piccola ricompensa te l’ho appena mandata, se resisti finché voglio io quando sarò al mare ti farò una sorpresa.’
-‘Come potrei dirti di no?’
Glielo fece vedere ancora. Duro e pronto a godere.
-‘Mhhhh, sempre bello forte.’
-‘Fammi almeno toccare un po”
-‘Toccati, pensa a me che ti mostro il culo.’
-‘Adesso non la finirà più di sgorgare mhhhh.’
Si fece un video per mostrarglielo mentre veniva liquido preseminale, era il modo che aveva trovato per darsi sollievo.
-‘Voglio prenderlo in bocca. Vedi di non venire.’
-‘Ci provo. Per ora non c’&egrave pericolo.’
-‘Se vieni niente regalino.’
-‘Sento il colpo in canna ma riesco trattenerlo.’
-‘Fermati.’
Quella notte l’eccitazione e la voglia di Lui erano più di quanto avesse mai provato prima. Durante questi giorni di astinenza aveva trovato il modo di diminuire la pressione toccandosi e secernendo liquido preseminale. Fece così anche quella sera mentre leggeva racconti erotici. Toccarsi senza poter venire, per qualche motivo, lo eccitava, gli piacevano le sfide. Inoltre aveva acquisito un miglior controllo di se stesso in questo modo. Quella sera, forse per troppa sicurezza o forse perché era arrivato al limite rischiò di venire per ben due volte. La sera dopo raccontò tutto a Lei, mostrandole anche quanto liquido fosse riuscito a produrre attraverso le foto.
-‘Non dovresti toccarti se rischi di venire.’
Lo punzecchiava Lei.
-‘Non ho potuto fare a meno, però sono riuscito a fermarmi in tempo. Insomma il succo della questione &egrave che non credo di riuscire a resistere ancora. Sono stato bravo fin ora quindi merito il mio premio.’
-‘Sei proprio un maialino. Vuoi venire ora?’
-‘Questa sera, con te.’
-‘Io non posso toccarmi.’
-‘Allora devo aspettare.’
-‘Non vuoi venire?’
-‘Da morire.’
-‘E non lo fai per aspettare me?’
-‘Esatto.’
-‘Il premio potrei dartelo quando sarò al mare.’
-‘Potresti?’
-‘Vedremo.’
-‘Meriterei qualcosa già ora, uno solo non basta. Dio, quanta voglia ho; continuo a torturarmi e portarmi al limite.’
Disse mostrandole il cazzo in un erezione poderosa.
-‘Bello grosso”
-‘&egrave gonfio di voglia.’
-‘Lo vedo.’
-‘Non hai nulla per me stasera? Così magari si sfoga un po’ e si rilassa.’
-‘No.’
Glielo mostrò ancora, di lato, in modo da mostrarle tutta la grandezza, e perché gli piaceva la vena che nodosa percorreva il lato sinistro ed era sicuro piacesse anche a Lei.
-‘Mhhhh, lo voglio dentro di me a sbattermi forte.’
-‘Te lo farei sentire più duro che mai. Fammiti vedere ti prego, sto impazzendo.’
-‘Nope.’
-‘Voglio mettermi alla prova.’
Cercò di convincerla così.
-‘Cio&egrave?’
-‘Resistere ai racconti &egrave facile, resistere a te sarebbe una vera sfida.’
E per sottolineare il tutto le fece vedere di nuovo il membro.
-‘Shhh, calmo che tanto non ti mando niente per un po’.’
-‘Il fatto che tu abbia il potere di farmi fare qualunque cosa e non lo stia sfruttando mi preoccupa.’
-‘Perché?’
-‘Ho paura tu stia pianificando qualcosa.’
-‘No, no.’
-‘Non hai idea di quanto possa essere duro.’
-‘Shhhh.’
-‘Tira da far male e ho le palle che sembrano esplodere.’
-‘Vuoi venire?’
-‘Sì, ma solo se tu godi per me.’
Glielo mostrò ancora una volta. Era davvero bello grosso tra la voglia di venire e l’eccitazione del sapere che era una sua decisione.
-‘Ammetto che un pochino mi pulsa là sotto a questa vista.’
-‘Invece dell’olio stasera ti spalmi tutto il mio succo addosso.’
-‘Cospargimi tutta. Però se mi sporchi gli occhiali li pulisci tu.’
-‘No, li lecchi.’
-‘Shhh.’
-‘Adesso ti sfondo per bene e poi ti ricopro tutta, che ne dici?’
-‘Lo vorrei sulla schiena. Cospargimi la schiena.’
-‘Ti prendo da dietro e poi ti vengo sul culo e sulla schiena.’
-‘Dopo avermi presa prepotentemente e tenuto la testa schiacciata sul materasso.’
Si erano trascinati l’uno con l’altro e non si erano quasi accorti di aver cominciato a giocare.
-‘Però una volta che sei venuto voglio che, per i capelli, mi strattoni per pulirti con la bocca, così da farmi colare tutto lungo la schiena nel mentre.’
Quando prendeva l’iniziativa così lo faceva impazzire.
-‘Mhhhh, sì. Succhiamelo tutto che poi ti fotto.’
Si fece un video per farle vedere come colava mentre si toccava pensandola. Lei alla vita lo immaginava colargli in bocca mentre lo ricopriva di saliva prendendolo fino in gola.
-‘Oh, sì. Guarda come sei bello vigoroso. Te lo succhio fino a farti esplodere.’
-‘Fammi sentire come ti piace così poi ti riempio tutta. Non ce la faccio più. Voglio godere.’
-‘Ma se ti faccio godere poi esplodi.’
-‘Lasciami venire.’
-‘Devi farmi il video. Vieni pure. Pensa di venirmi addosso.’
Non se lo fece ripetere, non gli servì neanche un incentivo. Iniziò a fare il video mentre si masturbava finalmente con il ritmo di chi non doveva più stare attento. Dopo una decina di secondi accelerò ancora e dopo quindici cominciò a venire. Le gocce si facevano piene sulla punta prima di colare lungo la cappella fino ad imbrattargli le mani e il pube. Uno, due, tre. Quando sembrava avesse finito sentiva che non era così e dava un altro colpo. Quattro, cinque, sei, il settimo fu persino più carico degli altri. Otto, nove, dieci. A questo punto, stanco, lo spremette per far venire fuori tutto il liquido residuo, che continuò a venir fuori per una trentina di secondi.
Lei rimase affascinata davanti a tanto ben di dio. Era soprattutto merito suo. Rimase lì incantata a fissare tutti quegli schizzi colare da quel cazzo maestoso.
-‘Soddisfatta?’
-‘Non smetteva di uscire”
-‘Te l’aveva detto di essere pieno. Piaciuto?’
-‘A te più che altro, &egrave piaciuto?’
-‘MI &egrave dispiaciuto non essere riuscito a masturbarlo più a lungo per poter schizzare, ma &egrave stata una soddisfazione enorme. Una volta finito ha quasi fatto male. Non sono mai venuto così tanto.
-‘Ah, sì?’
-‘Sì. Adesso voglio proprio vedere quale sarà la sorpresa.’
-‘Sh.’
-‘Altro che la schiena, pensa riempirti la bocca con tutta quella roba (Sì, ho ancora voglia). Sicura di non voler fare nulla?’
-‘Assolutamente, devo andare a dormire.’
-‘Mi sento in colpa per aver goduto da solo.’
-‘Non devi.’
-‘Mi farò perdonare.’

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