Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti Erotici EteroTrio

Luisa ed il marito cuck – 2

By 10 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Luisa ed il marito cuck ‘ 2

La settimana seguente alla precedente storia, il mio giro di consegne mi riportò nuovamente dalle parti dove abitava Luisa. A quel punto, vista la bella esperienza con Luisa, decisi di passare da lei, a vedere se ci scappava un’altra bella scopata.

Arrivato al suo palazzo, suonai, dissi chi ero e lei mi aprì immediatamente. Fatti i tre piani di scale, la trovai che mi attendeva con la porta aperta. Indossava soltanto una specie di telo semitrasparente annodato sul suo abbondante seno. A quella visione, a me venne subito duro. Quando mi vide, mi gettò le braccia al collo e ci scambiammo un bacio con le lingue che si attorcigliavano, fino a restare senza fiato, mentre le mie mani esploravano quel bel corpo che avevo denudato subito. Il tutto con la porta ancora aperta.

Alla fine ci separammo e lei chiuse la porta dietro di noi. Poi mi fece accomodare sul divano ed andò in cucina, ritornando subito con un paio di birre e sedendosi sulle mie ginocchia.

-‘Sei tutto sudato, riposa un pò’ mi fece, mettendo il culo in modo da massaggiarmi il pacco e dandomi una delle birre.

-‘E’ sempre un lavoro faticoso, e poi, tu, qua, in cima alle scale, senza ascensore’ replicai, in modo un po’ smozzicato.

-‘Su bevi, che dopo andiamo di là, a stare più comodi’ fece, dando una gran sorsata alla sua birra.

-‘Mica ti vorrai ubriacare ?’ chiesi.

-‘Ma no, dai, ma un po’ d’alcol mi fa sentire euforica e do il meglio di me’ replicò.

Lei bevve la sua birra velocemente poi, dopo aver posato la bottiglia vuota sul tavolino, si alzò e si risedette sopra di me, a cavalcioni, mi levò la maglietta ed iniziò a massaggiarmi il petto con le sue tette. Con quel trattamento il mio cazzo s’indurì ancora di più ed iniziò a premere con forza sul suo scoscio, che lei muoveva avanti ed indietro, massaggiandomi.

Come finii la mia birra, lei si alzò, mi prese per mano e mi trascinò in camera da letto, dove mi spogliò del tutto, mi fece stendere ed iniziò a farmi un pompino da favola.

-‘Sei assatanata, oggi’ feci.

-‘Mfmffm, mi mfmfm &egrave mfmfm piaciuto mmm come mi mfmffm hai scopata mfmfm’ rispose, fra una succhiata ed una leccata al mio cazzo, con la bocca piena.

Quando iniziai a sentire degli stimoli, la fermai e la feci stendere, poi mi tuffai fra le sue cosce, iniziando a leccarle la passera, scopandola con la mia lingua. Le misi un dito in culo ed iniziai a muoverlo su e giù mentre le succhiavo il clitoride e le inserivo un dito nella passera allagata. Dopo poco tempo di questo trattamento, lei venne in modo rumoroso. Al che mi stesi e la feci impalare sul mio cazzo. Lei iniziò ad andare su e giù con foga, la vagina agitata dalle contrazioni dell’orgasmo precedente.

-‘Il cornuto viene ad assistere pure oggi ?’ mi informai.

-‘Sì, fra un po’ arriva’ rispose, mentre saltellava su di me, le tettone che oscillavano ed offrivano uno spettacolo stupendo.

Dopo un po’, lei venne ancora, al che cambiammo posizione, con lei che si impalò ma volgendomi la schiene ed appoggiandosi sulle mie ginocchia. In quella posizione, potei pure infilarle un dito nel culo, per stimolarla meglio e lei venne quasi subito un’altra volta. Nel frattempo, il marito era arrivato e ci stava osservando dalla porta della camera. Noi continuammo a cambiare posizione, io sopra, lei sopra, a pecora. Lei ebbe un numero incredibile di orgasmi, tanto che perdemmo il conto. Alla fine, le feci stendere e le presi da dietro, steso sopra di lei e mi scaricai con dei bei getti di sborra. Poi, esausto, giacqui sul letto mentre lei mi ripuliva per bene il cazzo. Nel frattempo, il marito pure era venuto.

-‘Ciao, divertito dallo spettacolo ” chiesi a lui.

-‘Oh, sì, siete stati fantastici’ rispose

-‘Bene, ma oggi ho intenzione di fermarmi anche il pomeriggio, così la inculo pure per bene’ dissi a mia volta.

-‘Peccato, devo andare a lavorare e non potrò vedere’ fece lui.

-‘B&egrave, dai, sarà per un altra volta, non prendetela’ dissi.

-‘Non me la prendo, ma mi dispiace non godermi lo spettacolo’ rispose. Poi, rivolto alla moglie ‘Cara, perch&egrave non prepari qualcosa per pranzo ?’

-‘Certo, amore, mi faccio un bidet e vado’ rispose lei.

-‘No, no, non lavarti, mi eccita la sborra di un altro che ti scola per le gambe’ fece lui prontamente.

Quando fui riposato, mi infilai i boxer e li raggiunsi in cucina, dove lei stava apparecchiando la tavola, sempre nuda.

A pranzo parlammo del più e del meno e mi dissero che la settimana seguente sarebbero partiti per la vacanza, raggiungendo il figlio ed genitori di lei in una località di villeggiatura sul mare. Al che chiesi di avvertirmi quando sarebbero ritornati perché la volta seguente avevo intenzione di portare un paio di amici a scoparla. Si dichiararono entusiasti e ci demmo appuntamento di lì ad una quindicina di giorni.

Finito di pranzare, il marito se ne andò e noi ritornammo in camera da letto. Appena giunti, lei iniziò a scatenarsi ma io la frenai. La feci stendere e poi inizia ad accarezzarla, a succhiarle i capezzoli, a mordicchiarglieli, a leccarle la passera, mordicchiarle e strizzarle il clitoride mentre le mettevo un paio di dita nel culo. Continuai a lavorarla così fino a che venne una prima volta. Poi la feci stendere a gambe larghe, mi misi sopra di lei e la penetrai deciso in figa. Ero venuto relativamente poco tempo prima, per cui, questa volta sarebbe stata molto più lunga. Scopammo in mille posizioni, le venne un numero indefinito di volte. Andammo avanti per ore, con alcune pause per riprenderci, ma sempre con il cazzo infilato nella sua figa.

Alla fine, la feci mettere a pecorina, mi posizionai dietro di lei, le misi prima il cazzo nella passera per bagnarlo per bene e poi lo estrassi, lo puntai sull’ano e, con un colpo deciso affondai nel suo culo. Iniziai a stantuffarla per bene mentre lei mugolava dal piacere ed infine mi scaricai per bene in quello splendido culo. Dopo, lo estrassi e mi stesi, esausto. Lei si stese al mio fianco, pure lei distrutta.

-‘Mi hai distrutta. Sono esausta’ fece, con un filo di voce.

-‘Vedrai quando tornerò con i miei amici, con che condizioni ti lasceremo’ risposi, anch’io con voce appena udibile.

Quando mi ripresi, mi lavai, mi rivestii e feci per andarmene. Lei venne alla posta a salutarmi. Eravamo davanti alla porta quando questa si aprì ed entrò il cornuto.

-‘Cavoli, ancora qui ?’ fece, colto dalla sorpresa di vedermi ancor lì.

-‘Eh, sì, amore, abbiamo appena finito’ fece lei, baciandolo, ‘mi ha praticamente distrutto’.

-‘Cari miei, come si dice, non lungo che tocchi, non largo che turi, ma duro che duri. Ed io riesco a durare vaie ore’ feci, salutandoli ed andandomene.

Leave a Reply