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Luissa, la mia musa del sesso – Capitolo 1

By 1 Maggio 2020Maggio 3rd, 2020No Comments

Dopo una lunga pausa dallo scrivere nuovi racconti, ho deciso di scrivere l’esperienza indimenticabile che mi è capitata alcuni anni fa, e che probabilmente rimarrà la più irripetibile che mi sia mai capitata. Come spiegato nei racconti precedenti vivo in Germania da oltre 10 anni, e grazie alla maggiore apertura e disinibizione delle straniere in generale, ho avuto modo di vivere approcci sessuali che mai mi sarebbero capitati in Italia. Questo è l’incontro che ha più lasciato il segno. Ne scrivo solo ora perché siccome credo che non si potrà più ripetere qualcosa di simile, ho deciso di immortalarlo in un racconto. E’ stato molto difficile descrivere i dettagli di questa esperienza ed scrivere il tutto ha richiesto molto tempo.

Capitolo 1: Luissa

All’epoca dei fatti, 19 anni lei, 42 io. Dicono che dimostro almeno 6-7 anni di meno, e questo mi ha aiutato di sicuro. Il nome Luissa all’inizio mi suonava insolito e per niente sexy, mentre ora è sinonimo di erotismo puro e orgasmi indimenticabili…
Come in molte ditte in Germania, dove lavoro periodicamente vengono ospitati studenti freschi di diploma per vari periodi formazione o preformazione più o meno lunghi, anche dalle filiali estere. Ovviamente sono inevitabili intrallazzi, più o meno nascosti, fra alcune di queste giovani donzelle e qualche dipendente dell’azienda di età simile, ma a volte anche molto meno giovane.

Nel settembre 2014 passa Luissa… 19 anni, romena, qualche cm più alta di me, slanciata, cosce lunghe e sode, seni perfetti di una 2°-3° misura, sodi come il marmo… capelli lunghi fino a metà schiena, neri e lisci come mi fanno impazzire… Occhi scuri, intensi, viso carino e sguardo inconsapevolmente sensuale.
Si fermerà 6 mesi da noi. Per qualche giorno viene assegnata all’ufficio dove sto io. Passerà un giorno accanto a ciascuno di noi, che le mostrerà cosa fa nel proprio lavoro. Poi passerà al suo reparto di studio.
Mentre la vedo seduta accanto al collega ad un altro tavolo del mio ufficio, non posso pensare ad altro tutto il tempo… guardo quelle lunghe cosce avvolte dai jeans, quei seni perfetti modellare quel maglioncino arancione leggero… A volte si intravedono i capezzoli semi turgidi per la temperatura non proprio calda dell’ambiente.

Quando la guardo i miei ormoni impazziscono. La mia cappella si anima, si gonfia nei pantaloni come un palloncino compresso, contorcendosi cercando di farsi strada… Non riesco più a concentrarmi su niente, non posso pensare ad altro che a come me la scoperei tutto il giorno… penso al suono dei suoi gemiti, alla sua vagina scivolosa… al suo corpo avvinghiato al mio…
Ho il cazzo duro e bagnato tutto il giorno. Quando torno a casa ho le mutande con i segni del lubrificante trasparente che ho gocciato tutto il giorno per lei… Ogni sera non posso che scaricare il mio seme con una sega vorace, urlando come se fossi dentro di lei…
Al lavoro lei si accorge che la guardo spesso. Non riesco ad evitare di guardarla. Lei mi risponde sempre accennando un sorriso, ma spontaneo, non di circostanza. Sembra che ci sia una certa simpatia reciproca.

Nel corso di quei giorni ho comunque occasione di scambiare qualche parola con lei, fra una cosa e l’altra. Il giorno fatidico arrivo al lavoro già eccitato e bagnato. Oggi è il mio turno. Per tutta la notte ho pensato a come avrei potuto fare tutto il giorno, con lei seduta accanto a me!

Ecco che arriva… si siede sulla sedia sistemata accanto alla mia e comincia la nostra giornata insieme, al mio tavolo. Già dai primi momenti è dura… vedere le sue dita affusolate, appoggiate con disinvoltura sulle sue belle cosce… Ho il cazzo duro come il marmo sotto i pantaloni, allungato fin sotto la tasca, dal lato di lei…  E’ così vicina che posso sentire il suo odore, perfino il suo calore. L’odore di lei e dei suoi capelli mi fa impazzire… Le guardo quelle cosce di marmo fasciate dai jeans, adagiati fin sulla curva della sua fica, io non resisto… Quanto vorrei posare la mano su quella coscia meravigliosa e calda, lì a un palmo dalla mia, accarezzarla lentamente fino a raggiungere il suo sesso… Non resisto, la vorrei ribaltare e scopare lì sul tavolo davanti a tutti… leccarla da cima a fondo come un lecca lecca… il cazzo mi scoppia nei pantaloni… Su quelle cosce sode mi immagino di vedere gocce di sborra appena spruzzate, che vengono lentamente assorbite dal tessuto dei jeans…
Menomale che non è estate, perché se indossasse solo una maglietta o una canottiera aderente, veramente mi alzerei e le sborrerei addosso! Che scena pazzesca sarebbe, con lei che urla fra gli schizzi che le piovono addosso, urli di scandalo e disgusto!

Nel pomeriggio, in certi momenti faccio in modo che possa vedere, ma senza esagerare, il rigonfiamento dei miei pantaloni, simile a un fazzoletto nella tasca, che però non c’è…
Ho visto che almeno per un momento sembra che abbia guardato lì… senza fare però nessuna espressione con lo sguardo. Dopodichè i nostri sguardi si sono incrociati brevemente, ma non ho capito se lei avesse capito. Poi ci alziamo per fare una pausa.

Lei parla inglese e un poco di tedesco. Parliamo un misto di tutte e due le lingue e ogni tanto si diverte a chiedermi qualche correzione sul suo tedesco. Durante il giorno e durante la pausa parliamo un po’ di tutto. Lei cosa fa in Romania, io cosa ho fatto qui finora, ecc… Seppure il ricordo degli atteggiamenti snobbosi delle italiane sia ormai lontano, mi sorprendo di come una 19enne così figa, stia lì a parlare disinvoltamente con me.
Nei discorsi salta ovviamente presto fuori che lei ha un ragazzo in Romania, di 21 anni. Ed io già lì che mi immaginavo con che foga se la scopasse ogni volta… lei nuda, avvinghiata a lui su un grande letto bianco, mentre il sedere maschile di lui si muove ritmicamente su e giù… ed i suoi lunghi capelli neri sparsi tutt’attorno alle loro teste vicine.
Mentre mi immagino queste scene sono lì che la guardo eccitato, con lo sguardo fisso e la bocca un po’ aperta, mentre lei parla disinvoltamente… tanto che a un certo punto dice “Tutto OK?”. E io “Sì, sì, sto pensando che forse a casa ho lasciato qualcosa di aperto, sono uscito di fretta, ecc…”. Chissà se avesse saputo a cosa stavo pensando.

Nei giorni seguenti ci incontriamo ancora e parliamo di qua e là, ci scambiamo gli indirizzi e-mail e il numero di telefono, in caso avesse bisogno di qualche aiuto per la sua sistemazione in città. Così, senza secondi fini, ci diamo appuntamento per il sabato pomeriggio in centro per darle una mano per qualche acquisto per la sua sistemazione in appartamento. Com’era strano trovarmi in giro a passeggiare con una 19enne, dopo tanti anni da quei tempi. Per alcuni acquisti dobbiamo andare in un negozio di arredamento un po’ più grosso, ma per andarci serve la macchina. Per fortuna abito vicino al centro e facciamo presto a raggiungere la macchina e andiamo. Al ritorno l’accompagno al suo appartamento, mi saluta gentilmente e finisce lì.
Avrei voluto proporle un appuntamento per fare un giro il giorno dopo, la domenica, ma ho preferito non buttarmi subito.
La domenica sto tutto il tempo a pensare a come me la sarei scopata tutto il giorno sul mio letto a casa mia… Lascio sul mio grande letto 2 schizzate enormi, pensando che fosse stato con lei…

…continua in Capitolo 2

I vostri commenti e suggerimenti sono bene accetti. Inviateli a: psegr2011@hotmail.com  Mettere come oggetto “Racconto”

Gli altri miei racconti li trovate qui:
https://raccontimilu.com/author/marcus/

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