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Luissa, la mia musa del sesso – Capitolo 2: La cena e il nostro primo accoppiamento

By 1 Maggio 2020Maggio 3rd, 2020No Comments

Capitolo 2:

Nelle due settimane seguenti ci incrociamo abbastanza spesso in ditta, e ci scambiamo varie email su come si trova e cosa le piace in genere.
Un venerdì la invito a cena, sperando che dai miei piccoli complimenti e soprattutto dai miei sguardi, abbia capito che mi piace non poco e che me la vorrei veramente scopare… Ma chi non se la vorrebbe scopare?

Lei accetta con disinvoltura. Ci troviamo in centro. Ristorante italiano ovviamente, dato che le piace. Lei è vestita in modo abbastanza casual. Jeans, tacchi medi e un maglioncino leggero in tessuto misto nero/grigio. Lo sguardo profondo dei suoi occhi scuri, circondato da quei capelli mi eccita all’impazzata.
Seduti al tavolo, ce l’ho duro come il marmo sotto i pantaloni. Come vorrei intrufolare le mani sotto quel maglioncino sottile e catturare quei seni favolosi. Sono subito bagnato sulla punta…
Con quelle cosce lunghe che ha, le mie ginocchia toccano facilmente le sue, ed io cerco contatti frequenti, ma senza esagerare. Ad ogni contatto è un sussulto del mio pene.

In programma c’era solo la cena. Non mi sembrava il caso di proporle di andare a girovagare per locali, e non penso che avrebbe voluto. Quindi tiro lungo la cena a parlare.
Non riesco a capire che intenzioni abbia, perché non mi sono mai trovato in quella situazione con una così tanto più giovane di me. Per tutto il tempo mi chiedo cosa la porti ad essere lì con me. Forse vede in me qualcosa che il suo ragazzo giovincello non ha.
Verso la fine della cena allungo i tempi del contatto con il ginocchio. Ad un certo punto, oso tenerlo appoggiato a lungo sul lato esterno del suo ginocchio, mentre parliamo. Avrei voluto che fosse appoggiato sul lato interno… come per allargarle le cosce ed entrare in lei… ma non importa. Quella era la conferma che il contatto col mio corpo non la infastidiva.

Purtroppo la cena finisce ed è ora di lasciare il ristorante. Con le mutande bagnate dal mio lubrificante mi avvio verso la macchina, con lei accanto a me… Immagino i suoi capezzoli turgidi come il marmo, sotto il giubbotto che tiene chiuso a sé con le braccia, a causa del freddo maggiore di quando siamo arrivati.
Entriamo in macchina. Come vorrei scaldarmi le mani un po’ infreddolite fra le sue cosce sterminate… Come resistere a non appoggiarci sopra una mano? Il tragitto non è lungo. Dopo una pausa, col pretesto di  richiamare la sua attenzione, le do due colpetti con il dorso delle dita sull’esterno della coscia, e dico “Ma se vuoi possiamo andare in qualche locale a bere qualcosa”. Lei come immaginavo risponde “No, non importa, poi fa un po’ freddo, non mi va di stare in giro…”.
Io ormai penso fra me: “Tanto questa potrebbe essere l’unica volta che esco con lei e questa essere l’unica occasione”. Preso dalla voglia sempre più forte le dico: “Sì, anch’io ho freddo, senti la mia mano” e l’appoggio gentilmente sull’interno della coscia, vicino al ginocchio… Lei chiude di riflesso le gambe e sorridendo dice “Ah! Lo sento…”. Io lascio che la mano perda la presa e scivoli via dalla coscia. Era solo per toccare almeno una volta le sue gambe fantastiche… Lei non sembra infastidita dal gesto e dopo un po’ le gambe sono di nuovo un po’ allargate, come se non si curasse che potessi rifarlo. Per me era stato già tanto quel contatto inequivocabilmente volontario. Non oso rifarlo un altra volta.
Mi sembra di tornare indietro nel tempo con questo schianto di 19anni in macchina accanto a me, e sono eccitatissimo.

Arriviamo al suo appartamento. Sulla strada ci sono ancora posti liberi, così mi fermo accanto al marciapiede. Ci giriamo l’uno verso l’altro per salutarci. Lei dice sorridendo “Allora grazie di tutto” e mi dà il primo bacio di rito sulla guancia. Sento il calore della sua pelle, il suo profumo, mentre le mie labbra sfiorano le sue guance di velluto… Nel passare sull’altra guancia le nostre labbra si sfiorano… il battito mi sale alle stelle… non avrei mai permesso un altro sfioramento così, senza afferrare la sua bocca con la mia… I nostri sguardi si incrociano profondamente. Dopo il secondo bacio, anziché ritirare la testa, rimango a un cm davanti a lei, e dopo ancora un istante dei nostri sguardi appiccicati, non resisto più… La mia bocca si aggrappa alla sua in un intenso bacio sulle labbra. “Luissa…” Mi esce dalla bocca… Mentre mi accingo al secondo bacio lei risponde baciandomi sulle labbra. La mia mano fredda si appoggia decisa sull’interno della sua coscia calda, non lontano dal suo sesso, un gemito le sfugge e le nostre lingue si uniscono in un bacio profondo e vorticoso… Mugugnamo e gemiamo insieme, come se stesse aspettando anche lei quel momento. Non ci posso credere, sto limonando a più non posso con una 19enne!
Mentre limoniamo la mia mano scorre su e giù su quella coscia che sembra infinita, e pare bollente. Mi fermo poco prima di sfiorare il suo sesso, per non impazzire del tutto. Ma non resisto, intrufolo la mano sotto il suo giubbotto aperto e la poso sul suo seno destro, su cui percepisco chiaramente il capezzolo turgido dal freddo… “Ohhhh Luissa… sei bellissima, non ti resisto più…”. E riprendo a limonarla gemendo, prima che possa rispondere.
Ci avviciniamo di più per quanto possibile, mentre ci baciamo esplorandoci.
Quando scivolo verso il suo collo un brivido di piacere la fa ritrarre… ci guardiamo per un attimo e le dico inebetito ed estasiato:

– Luissa… Facciamo l’amore…

Lei mi guarda, appoggia una mano sulla mia coscia, vicino al pene eretto, facendomi contrarre e facendo uscire un’altra goccia di miele… Il suo sguardo è sia lusingato che curioso. Lei non dice niente, ma i suoi occhi sembra che dicano “Andiamo…”. Scendiamo e andiamo verso il portone. Entro con lei. Nell’atrio l’afferro subito per i fianchi, la giro verso di me, dopo un breve sguardo la bacio e la stringo a me… Scendo con la mano sulla parte alta del suo sedere e la premo contro di me, contro la mi asta che si fa sentire dura contro di lei che mi abbraccia, mentre continua il nostro bacio… Non resisto. Il suo sedere è scolpito nel marmo… Ormai è chiaro che se entrerò nel suo appartamento, ci accoppieremo…
La mia mano scivola più giù, afferro in pieno il suo sedere meraviglioso e la premo con forza contro di me… un mio gemito sonoro rimbomba per le scale… Lei anche geme sentendo il duro del membro contro la sua figona, e poi emette un sonoro “Schhhhh…”. Sono attimi indescrivibili… Quel suo ammonimento sensuale di fare silenzio, mi eccita ancora di più.

Apre la porta ed entriamo dentro… la mia passione esplode. Dall’ingresso si vede il letto nella stanza accanto. E’ ancora disfatto, con lenzuola blu e un soffice piumone bianco arruffato sul letto… è un invito a buttarcisi sopra e ad accoppiarsi appassionatamente….
Avvinghiato a lei la trascino verso il letto, a pochi passi da lì e mi ci butto sopra avvinghiato a di lei, cingendola sotto il giubbotto aperto. Con un gemito cadiamo sul letto. Sono sopra di lei fra le sue gambe aperte, con il membro oscenamente duro, assestato sul morbido della sua figona coperta dai jeans… Mi muovo leggermente e gemo come un verginello, mentre le nostre bocche sono ancora unite. Poi mi fermo per riprendermi un attimo. Ci guardiamo intensamente, negli ultimi attimi che precedono il nostro accoppiamento. Non posso che dirle:

– Luissa… sei meravigliosa, non ti posso resistere…

Lei risponde solo un “Grazie…”. Non diciamo altro, buttiamo i giubbotti per terra e mi avvinghio a lei, al suo corpo slanciato e vado avanti a baciarla ovunque posso, temendo che l’incantesimo finisca e lei mi fermi.
Scendo sul suo collo lungo e liscio…. lo lecco tutto come un lecca lecca… lei tira indietro la testa e ansima profondamente. Quando inglobo il suo orecchio nella mia bocca e ci infilo convulsamente la lingua, lei urla, si dimena, mi scansa la testa e dice radiosa:

– Stop! You make me crazy!  (Basta! Mi fai impazzire!)

A quel punto non mi contengo più, al sapere il suo corpo eccitato e immaginando la sua vagina già scivolosa dal miele…
In un attimo le sfilo il maglioncino, lei si toglie la camicia bianca e rimane con il reggiseno addosso, ed io sono in maglietta.
Quei seni sono una meraviglia, con quei capezzoli rossi che traspaiono sotto il pizzo nero. Ma non mi ci butto subito. Siamo sdraiati. Le accarezzo il ventre nudo, le slaccio la cintura. Poi mi tiro su, le sbottono i pantaloni e glieli sfilo…
Le sborrerei addosso subito… quella vista è indescrivibile. La sua figona traspare sotto il pizzo, il suo ventre liscio come la seta, con un ombelico verticale a mandorla, eccitante come una vagina che chiama all’accoppiamento… e finalmente vedo nude le sue cosce fantastiche!
Sotto il pizzo si traspaiono le labbra e lo spacco della sua figona, completamente depilata. Io l’avrei immaginata con una bella fascia di boschetto nero, una banda nera verticale, sensuale, in tono con i suoi capelli neri… sarei impazzito solo a vederlo e a sentire il profumo di quel bosco eccitato…

Mi tolgo la maglietta e i pantaloni. Dai miei slip neri esce dritto in verticale il membro, che rimane premuto contro la mia pancia dall’elastico. Lei vedendolo uscire in quel modo così ribelle, lo indica e si mette a ridere divertita, in modo sexy, ed io:

– Cosa c’è da ridere? E’ tutta la sera che sta così per te, figona che non sei altro…

e mi butto su di lei con il cazzo mezzo fuori dagli slip. Mentre mi avvinghio a lei assesto l’asta dura nel bel mezzo della fica, sopra quella morbidezza ricoperta di pizzo, proprio nel mezzo dello spacco… Altro lubrificante mi esce dal membro appena lo premo lì in mezzo:

– AAhh….!

Emette un gemito intenso, segno di gradimento inequivocabile, seguito dal mio gemito, e comincio a muovermi  contro il suo sesso, masturbandoci insieme… Lei spalanca le cosce e le solleva un po’ per favorire al massimo il contatto e lo sprofondamento nello spacco… Ci culliamo così, gemendo insieme. Io comincio a baciare e leccare come un lecca lecca il suo collo liscio, fin sotto il mento, mentre geme sotto i miei movimenti. Risalgo sulle sue guance morbide e sprofondo nella sua bocca con la mia…
Io starei per venire, vedo i suoi seni turgidi ancora coperti da quel pizzo nero sexy. Ma non posso venire di già…

Le slaccio il reggiseno… i seni sono due coppe di marmo con un capezzolo rosso, voluminoso ed eretto sulla cima… Non ho mai avuto dal vero dei seni perfetti come quelli… Li guardo attonito e lei mi dice con decisione:

– Leccami i capezzoli…

Non me lo faccio ripetere e ne aspiro subito uno in bocca. Comincio a succhiarlo e trastullarlo delicatamente con la lingua… lei rimane in silenzio, a occhi chiusi, accompagnando la mia testa con una mano.
Poi lascio sgusciare fuori il capezzolo dalla bocca e con un gemito di lei, lecco tutta la morbida coppa all’intorno, allargandomi a spirale fino alla base, facendole il solletico mentre quel capezzolo eretto e massiccio mi stuzzica il volto… risalgo sull’altro seno e ripeto il trattamento, mentre lei abbandonata al piacere, segue la mia testa con la mano posata sulla nuca…

– Luissa che seni meravigliosi, non ne ho mai toccati di così belli…

Le dico ammirandola. Sono veramente i seni più belli e perfetti che abbia mai trovato, e difficilmente mi ricapiterà qualcosa di simile. Come anche credo nessun’altra Luissa…

E’ ora di scoprire il suo sesso tanto desiderato e immaginato fin dal primo momento che l’ho vista… Affondo il naso sul pizzo che ricopre la sua figona ed annuso quel profumo di fica eccitata…

– Che profumo, mi fai impazzire…

poi le sfilo le mutandine e le contemplo… in mezzo sono impregnate di miele, sono ben impregnate anche grazie al nostro strofinamento sessoso di prima. Le annuso bene ed il suo miele emana quel dolce profumo, tipico di fica giovane ed eccitata. Lei fa per togliermi dalle mani le mutandine e dice:

– Leccami la fica…

E’ giovane, ma a quanto pare sa bene quello che le piace, almeno fra quello che ha già sperimentato. Non mi pare il vero, leccare la fica è la mia specialità. E’ la mia pratica preferita, dopo la penetrazione ovviamente. Non c’è amplesso che non comprenda una bella sessione di leccata di fica. “Aspetta…” le dico io. Prima voglio gustarmi le sue cosce.
Parto dal ginocchio e percorro con la lingua l’interno delle lunghe cosce, fino all’inguine. Bacio e lecco a lungo quelle cosce tanto desiderate, lunghe e lisce. Le spennello fino in fondo avanti e indietro più volte. Le bacio e le mordicchio dolcemente fra i suoi gemiti e le sue contrazioni… Poi giungo sul suo ventre vellutato e sensuale… lo bacio e lo lecco tutto. Quando lo accarezzo e lo percorro con la punta della lingua, lo vedo sobbalzare dalle contrazioni di piacere. Lì sotto c’è il suo fertile utero, che immagino desideroso di essere irrorato di seme…
Affondo la lingua nella fessura sensuale del suo ombelico, eccitante come lo spicchio di una fica… lei tremola e ride “Mi fai il solletico…”.
Poi scendo, o meglio salgo con la lingua sul suo pube prominente, tanto desiderato… è nudo e liscio come la seta. Appena accarezzo la vetta con la punta della lingua, il ventre tremola. Con la lingua inizio ad allargarmi in cerchio, scendendo dalla vetta della montagnetta, vedo il ventre contrarsi e sobbalzare, e lei dice ridendo “Mi fa il solletico..”. Le provoco ancora quei tremori intimi, che le fanno vibrare l’utero…
Infine scendo giù e con un mio gemito osceno affondo con la lingua in mezzo al suo spacco fradicio, tanto desiderato…

– AAAhhhh…..

Geme lei, mentre io sono immerso in quel profumo di fica giovane ed eccitata. E’ un profumo dolce, come il suo sapore. E’ fradicia. Lancio un gemito osceno. La sua fica è di quelle “aperte”, di quelle che quando è eccitata e sta con le gambe aperte, il “buco” della vagina si apre e si espone alla vista, invitando all’accoppiamento, profondo come un pozzo…. E’ dilatata, profonda, totalmente bagnata, sembra potere risucchiare dentro qualsiasi cosa… Uno spettacolo della natura. Mi immagino un verginello della sue età scoppiare subito lì dentro…

– Luissa, che fica fantastica… lo fai impazzire subito qui dentro… vero?

le dico estasiato, riferendomi al suo ragazzo giovincello. Mentre la lecco risponde con un gemito che suona affermativo. Le piccole labbra non sono molto pronunciate, ma sono due graziose ali di farfalla. Le succhio, le bacio. Sono irresistibili da mordicchiare e afferrare delicatamente fra i denti.
Il clito invece è un bel bocciolo, rotondo e largo… E’ una delizia. Affondo con la lingua nell’orchidea aperta più dentro che posso, cercando di scoparla con la lingua avanti e indietro, con il naso che urta sul clito. La vedo immersa nel suo piacere ad occhi chiusi, concentrata. Con le dita tendo le pelle sul pube e intorno alla fica per scoprire meglio il clito. E’ uno scivolare favoloso della lingua fra quella carne dolce. Sorprendentemente ha bisogno di un tempo molto lungo per raggiungere l’orgasmo, finché a un certo punto sento un sospiro più forte…

– … Vengo!

esclama lei. Allora estraggo la lingua da dentro e percorro tutta la fessura in lungo più volte, fino a fermarmi sul clito turgido e lucido…. lo lecco e lo accarezzo con la lingua, cerco di afferrarlo fra i denti… Sento il suo respiro bloccarsi. Lei afferra la mia testa, mi preme contro il clito e le sue mani strattonano con forza la mia testa a destra e sinistra, come un giocattolo, mentre la sento contrarsi tutta… le mie mani intanto avvolgono i suoi seni turgidi…
Viene così, in modo tumultuoso, in silenzio, quasi senza respirare. La vedo a testa indietro immersa nel piacere, mentre strattona la mia testa a destra e sinistra, masturbandosi il suo clito orgasmante…

Io continuo forsennatamente con il lavoro di bocca. In quel trambusto spettacolare non capisco se lei ha finito del tutto. E’ lei alla fine che mi ferma. Io rimango sbalordito dalla veemenza con cui mi strattonava la testa contro il suo sesso.
Mi guarda respirando col fiatone, con un’aria soddisfatta e così sexy… Rimaniamo a guardarci qualche istante… Sembra che non avesse goduto così da un bel pezzo!
Con quel viso sexy ma dolce, mi immaginavo i suoi orgasmi in modo diverso, più classico, più rumorosi. Invece sono silenziosi e di tipo “contrattivo”, un tumulto di contrazioni profonde.
Ha bisogno di un tempo inaspettatamente lungo per raggiungere l’orgasmo, ma quando lo raggiunge è molto intenso e profondo. Immagino che per questa ragione il suo fidanzato giovincello riesca a soddisfarla raramente a dovere, e forse per questo lei abbia voluto sperimentare un sesso più maturo.

Mi sollevo sulle ginocchia, col palo gocciolante ancora mezzo fuori dagli slip neri. Lei si avvicina e me li abbassa. Dentro sul davanti sono pieni di tracce del mio miele gocciolato per tutta la sera.

– Guarda come mi hai fatto bagnare tutta la sera… e tutti i giorni quando ti vedo in ditta…
– OOhhuuu…

Esclama lei sensualmente e lusingata… e si prende in bocca il membro, che goccia lubrificante.

– OOOhhhh… gemo io

– Mmmhhhhmmm…
geme lei gustandosi il mio miele. Poco dopo, toglie il membro dalla bocca e dice:

– Lecker…

che in tedesco significa “gustoso, buono”, come si dice per un dolce squisito o un piatto goloso… Allora la prendo, la giro e la porto sopra in un 69 spettacolare, con quel corpo da statua sopra di me, quei seni di marmo che mi accarezzano il busto e mi solleticano con quei capezzoli. La mia bocca affonda nella sua fica meravigliosa, il mio cazzo è avvolto nella sua calda bocca… Accarezza il glande con la lingua e lo succhia delicatamente. Si vede che ci sa fare con la bocca.

– Basta, basta, così mi fai venire!

dico io. Mi sfilo da sotto di lei, la bacio profondamente sentendo il sapore del mio miele nella sua bocca. Lei si sdraia e si distende, chiaramente preparandosi ad accogliermi in lei…
Le sono sopra, lei si apre per farmi spazio fra le gambe. La guardo e non posso dirle che:

– Luissa, sei meravigliosa, sei un sogno…

La punta bagnata del mio membro incontra le labbra bagnate del suo sesso. Sto per entrare in lei. Sapendo che lei aveva un ragazzo le chiedo “Prendi la pillola?”, “Sì” risponde lei, ed io già impazzisco all’idea di venirle dentro… “Come invidio il tuo ragazzo” le dico. “Perchè?” dice lei. “Perchè può venire dentro di te tutte le volte che vuole”. “Oouu…” risponde con il suo tipico intercalare di sorpresa e lusinga. Il membro gocciolante scivola fra le labbra bagnate…

Guido il membro fra i suoi petali schiusi dinnanzi al pertugio aperto, e mentre la guardo negli occhi scivolo lentamente dentro di lei. Dapprima varco l’ingresso spalancato, il glande accarezza per la prima volta la liscia parete della sua vagina, subito dopo l’ingresso. Il mio miele si aggiunge al suo rendendo tutto ancora più scivoloso… Stringendomi a lei, scivolo gradualmente a passetti avanti e indietro, fino in fondo dentro di lei. Gemiamo insieme a quel nostro primo contatto intimo. Non posso credere di essere dentro di lei!
Mi muovo lentamente, mentre lei distende le gambe e le allarga ancora un po’, facendomi sentire meglio il suo pube a contatto col mio…

– OOOhhhh Luissa, che fica meravigliosa, che vagina meravigliosa che hai…

Le dico immerso in quello scivolare meraviglioso… lei ansima leggermente ed emette qualche dolce gemito, come se cercasse di trattenerlo. La sua vagina è un pozzo di piacere… è calda, fradicia, né troppo larga, né stretta, lunga al punto giusto. Avvolge perfettamente come un guanto il mio pene eretto. E’ una perfetta mungitrice di seme… Spingendomi dentro tutto arrivo giusto a toccarle il fondo, mentre la base del pene ed il mio pube masturbano il clito… E’ troppo perfetta e voluttuosa. Mi immagino di sborrarle dentro in fondo e di farle sentire sprizzi di seme fin nell’utero!
Lei geme in quel suo modo leggermente trattenuto. Con le dita affusolate mi accarezza la schiena ed il sedere… Voglio resistere più a lungo possibile dentro di lei e voglio sentirla venire con me dentro.
Lei non lo sa, ma sono 3 giorni che non mi masturbo. Al massimo posso resistere 4 giorni, e devo avere un ottimo motivo per farlo. Avevo in programma una mega sborrata riservata a lei, tornato a casa dopo la nostra cena… invece ora sono dentro di lei. E’ un po’ che non scopo senza preservativo e mi verrebbe quasi istintivo tiralo fuori prima di venire. Invece no, le starò dentro…

La giro sopra di me senza uscire da lei. Sento quel corpo favoloso e quei seni a contatto con me… inclinandoci porto le sue cosce in avanti, in modo che mi possa cavalcare. I seni sono adagiati poco sotto il mio volto. Lei mi cavalca dolcemente stando chinata su di me. Io accarezzo la linea dei suoi fianchi ed il suo sedere statuario. In quella posizione il suo miele scende abbondantemente lungo la mia asta impietrita dentro di lei… I suoi capelli neri posati in parte sulla mia faccia, mi fanno impazzire con il loro odore…
Non so come faccio a non venire. Vorrei stare lì dentro senza fine.
La giro sotto di me e tengo una mano alla base del pene mentre mi muovo avanti e indietro, con la nocca del pollice che quindi urta ritmicamente sul clito. Lei geme e dice con sorpresa:

– Ehi! Mi piace come scopi!

Dopo un po’ mi sollevo sulle braccia e ammiro la sua bellezza mentre immergo e riemergo da lei a ritmo costante. Roteo i fianchi per  massaggiare meglio le pareti della vagina e per accarezzarle bene col glande.
Poi con l’asta dura piantata fino in fondo, mi impernio sul pube facendo leva verso l’alto e verso il basso con l’asta contro le pareti… un massaggio vaginale completo come non ha ancora mai ricevuto, ed io la scopo come se fosse la mia ultima scopata. Il suono dei nostri sessi bagnati che danzano è musica idilliaca!

Ad un certo punto sento che lei si irrigidisce, mi stringe a sé quasi tirandomi uno schiaffo sul fondo schiena e mi tiene premuto, mentre il suo pube voluttuoso si muove con decisione su e giù contro il mio. Le sue lunghe gambe sono distese e tese. Respira a tratti con affanno, emette un piccolo “Aaaahhh….” e poi si sbatte su e giù contro di me mentre esplode il suo lungo orgasmo, con dei soffocati  “Aaaahhh….Ahhh….”, e la sua vagina tonica si contrae attorno al mio pene duro come il marmo, in un lago di miele… Alla fine mi fermo per farle riprendere fiato.

Quegli sconquassi mi fanno quasi venire, ma prima voglio ammirare ancora la mia asta comparire e scomparire sotto il suo pube, e quell’ombelico sexy sul suo ventre che sta per essere irrorato di seme…
Sono pieno di seme, mi sto trattenendo da troppo a lungo e sono troppo eccitato. Ad un certo punto mi sollevo sulle braccia per guardarla nel volto mentre le sono dentro. Sento una sferzata di piacere percorrermi il membro e sento fuoriuscire una notevole perdita involontaria di seme. E’ uscito quanto un piccolo getto e sento il membro scivolare in quel lubrificante aggiuntivo… Penso subito che se lei non avesse preso la pillola e fosse stata nei giorni fertili, sarebbe sicuramente bastato per fecondarla, e questo rendeva tutto ancora più proibito ed eccitante…

– Ohhh Luissa, mi è uscito del seme….
– Yes, I feel it… come… (trad: Sì, l’ho sentito… vieni….)
sussurra lei

Quella meraviglia di 19 anni che mi chiede di venirle dentro mi fa impazzire… la guardo ancora nei suoi occhi meravigliosi…

– …Luissa!
– Ja…
risponde sensualmente lei…

– ….vengo!    (urlo io)
– Oh Jaaa…
sussurra sensualmente lei, stringendomi. Mi abbasso su di lei e mi stringo a lei. Sento l’orgasmo arrivare impetuoso. Riesco a sollevarmi appena per poter incrociare i suoi occhi ancora una volta e proprio mentre la guardo, “Ploffffff…..” sento il primo getto enorme allagarle la vagina… io grido un forte:

– HHOOOh!!

un grido osceno di sorpresa, per quel primo grande getto di seme che scorre libero nella sua vagina… Nei suoi occhi leggo chiaramente “Lo sento, sta venendo…”, dopodiché mi avvinghio a lei cingendola stretta, e grido una lunga serie di:

– HOOh!… HHooh!!…. HHOOoh!!.… HHOOoooo!…

un grido enorme ad ogni getto caldo che spruzzo in vagina. Mi sento venire come una canna aperta. Fiotti di seme sempre più voluminosi che sembrano non finire mai, allagano quella giovane e tonica vagina…
Lei mi tiene premuto a sé, abbracciato stretto, e dopo i primi due spruzzi portentosi comincia a muovere delicatamente il bacino, facendomi godere ancora di più e facendomi spremere ancora più seme.

– OOouuh!…. Oouh!…. OOuuuh!….

Geme lei in risposta a quei caldi allagamenti, che non si aspettava così abbondanti…
In più, il foro del mio pene è rivolto abbastanza verso l’alto e quando vengo i getti si fanno ben percepire contro la parete della vagina, espandendosi in un cuscino caldo tutto intorno, fra il glande e la parete.
Mentre vengo mi muovo leggermente avanti e indietro, e sento l’asta scivolare sempre più ad ogni getto, nella vagina già completamente fradicia, che si riempie sempre più di seme… E’ indescrivibile, non so quanti getti ho spruzzato, dopo quei 3 giorni di dura attesa…
Le rimango dentro a lungo, esausto, mentre contrazioni residue scuotono il mio membro dentro di lei, rilasciando le ultime gocce.

– Oh Luissa sei fantastica…

Lei mi accarezza delicatamente la schiena con le dita, in tutta la lunghezza. Rimaniamo un po’ così, l’uno dentro l’altro. Poi mi sollevo, estraggo l’asta mezza molle ma ancora tonica e faccio in tempo a vedere una cascata bianca affacciarsi dal pertugio aperto e sgusciare fuori, con un gemito di lei… Le accarezzo il ventre inseminato e lo premo delicatamente. Altri rigagnoli scendono via via… apro bene il pertugio di quel pozzo di miele e mi ci infilo con la lingua, con un gemito di sorpresa di lei, che apprezza divertita “Mmmhh, you are crazy…”. Che sapore fantastico, la lingua immersa fra quella calda carne scivolosa, meglio di qualsiasi prelibatezza di mare. E’ un fiore da fecondare. Risalgo e la bacio profondamente e gustiamo insieme i nostri sapori.
La cascata di sperma e miele allaga le lenzuola e lascia un laghetto proibito in mezzo al letto. Dobbiamo usare due fazzoletti di carta per asciugare il seme. Mentre lo raccoglie col fazzoletto dice sorpresa “How much sperm!” (trad: “Quanto sperma!”). “Mi fai venire così tanto!” le dico soddisfatto, “Anche quando ti penso!”.

La mattina dopo mi sveglio eccitato verso le 9:00 e ci accoppiamo ancora, fra quelle lenzuola ancora segnate dalla nostra passione della sera prima. La sua vagina mi fa impazzire e un’altra dose di seme scorre in lei. Ovviamente non quanto la sera prima, ma un’altra bella e succosa eiaculazione. Luissa è troppo figa, è un concentrato di erotismo per me. Rimaniamo a lungo sul letto a parlare un po’ di tutto. Siccome era così giovane le chiedo quando avesse scopato la prima volta. “L’anno scorso a dicembre” mi risponde lei. “Cosa, a 18 anni?!” dico incredulo io. “E come hai fatto così tardi, con tutti quelli che ti stavano dietro?”. “Sì, ma non mi piacevano” risponde lei. Insomma per farla breve, quella musa del sesso scopava solo da 10 mesi e sempre col suo ragazzo attuale!
Quando infine ci alziamo per vestirci, io sto nudo in piedi vicino alla finestra e la guardo mentre lei nuda, con aria disinvolta e sensuale risistema le lenzuola scomposte, stando china sul letto. Spontaneamente, senza neanche volerlo, le dico ammirandola:

– Luissa, it is so beautiful to come inside of you… (trad: “E’ così bello venire dentro di te…”)

Lei con mia sorpresa sfoggia un gran sorriso lusingato e risponde con un caloroso:

– Oh, Thank you!!

come se veramente non lo sapesse. Probabilmente il suo ragazzo non aveva confronti significativi a proposito. Quel suo atteggiamento sorpreso e sexy mi fa impazzire. Mi getto su di lei con un bacio vorticoso buttandoci sul letto, lei mugugna non riuscendo a parlare. Appena si libera la bocca, mentre guido l’asta semidura dentro di lei, esclama un giocoso:

– No, ancora… ma ce l’hai sempre duro!
– Sì figona, guarda come me lo fai diventare sempre duro, sei troppo figa!

le rispondo io, mentre il membro avvolto dalla sua calda vagina si indurisce completamente.

– Sì, guarda quanto sei figa, guarda come mi fai impazzire!

le dico completamente rapito mentre copulo con lei, che rimane con le gambe in alto, ripiegate sulle ginocchia. Vengo ancora, spremendo in lei il seme rimasto.

…continua in Capitolo 3

I vostri commenti e suggerimenti sono bene accetti. Inviateli a: psegr2011@hotmail.com  Mettere come oggetto “Racconto”

Gli altri miei racconti li trovate qui:
https://raccontimilu.com/author/marcus/

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