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Racconti Erotici EteroTrio

L’ultima birra

By 17 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Fin da bambina la maggior parte delle mie amicizie sono state più maschili che femminili. Questo perché, probabilmente, non c’erano invidie o rivalità di base. Non ho il timore di dire quel che penso, mi piace confrontarmi con gli altri su ogni argomento e, spesso, farlo con persone dell’altro sesso &egrave decisamente più stimolante, anche se si tratta di parlare, perché no, di sesso. In fondo, siamo tutti esseri umani con le stesse fantasie e gli stessi desideri… Fantasie che (troppo) spesso rimangono tali soltanto perché temiamo il giudizio degli altri… Se, invece, vogliamo che non restino solo sogni, credo sia sufficiente non pensare sempre che si sta facendo qualcosa di male, ma che si sta semplicemente bene con se stessi e con gli altri… E’ proprio per questo motivo che ho lasciato che succedesse….

All’epoca dei fatti ero single, e tra gli amici che frequentavo c’erano pochissime coppie. Eravamo molto affiatati, coltivavamo quasi tutti le stesse passioni e passavamo davvero parecchio tempo insieme. Nelle fredde serate invernali capitava spesso che ci trovassimo a casa di qualcuno del gruppo e chiudessimo la serata semplicemente tra film e chiacchiere.

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E’ mercoledì, siamo a ridosso di Natale, decidiamo di trovarci tutti a casa di Andrea, che viveva solo già da diverso tempo. E’ un giorno infrasettimanale. quindi quasi nessuno può tirar troppo tardi. Prepariamo la cena, il padrone di casa &egrave chef di professione, di conseguenza le pietanze sono sempre di un certo livello… Allo stesso modo il buon vino nelle nostre serate non manca mai.
Finita la cena, dopo quattro chiacchiere, alcuni decidono di tornare a casa e ci troviamo in tre: Andrea, ovviamente, io e Filippo. Non siamo stanchi, quindi decidiamo di guardare un film, come era già capitato altre volte. Sul divano, io in mezzo a loro due.
Loro sono entrambi piuttosto alti, Andrea &egrave sportivo, anche nel vestire, capelli castani, carnagione abbastanza chiara. Filippo &egrave leggermente più basso, capelli neri tagliati cortissimi e un po’ di pancetta, quella da birra, che a me piace così tanto’ E gli occhi, questi occhi neri, profondi, uno sguardo che a volte fatico a sostenere.

Durante il film sorseggiamo una birra, poi la seconda, E ci accorgiamo che ne &egrave rimasta soltanto una, così decidiamo di dividercela. Filippo però si mette a leccare il collo della bottiglia. Così, dice, nessuno di noi due avrebbe avuto il coraggio di “rubargliela”.

Errore.

Gliela strappo di mano ridendo e ne prendo un lungo sorso. Mi dice “ah, vedo che non sei schizzinosa…” Ed io “non vedo perché dovrei, siamo tra amici..”
Non so dire per quanto tempo ci siamo guardati fissi negli occhi, fatto sta che dopo pochi secondi (o minuti?), mi coglie di sorpresa e mi bacia.
Resto totalmente senza fiato, mi stacco e gli dico, ridendo, “tu sei matto, sei già ubriaco dopo due birre?”
Io, sono sincera, devo essermi persa per qualche minuto, poi ho aperto gli occhi e ‘

Sono seduta sul divano, dietro di me ho Andrea che mi tiene le braccia ferme dietro la schiena, Filippo mi bacia, ed &egrave un bacio caldo, passionale, che mi fa tremare’ poi scende sul collo ed io mi sciolgo… Sono ubriaca io, adesso, ma non di birra. Così sorpresa che non so se scappare o lasciarli fare… Poi penso: “non sono mica due sconosciuti, non possono farmi del male”… In pochi minuti rimango soltanto in slip e reggiseno e loro, entrambi, in boxer’ Li guardo, in realtà li sto ammirando, non li avevo mai guardati in questo modo e, forse, loro non avevano mai guardato me così’
Sono semi sdraiata, sul divano, tra loro due, mi lascio andare alle emozioni e li accarezzo, li sfioro, quasi adorando i loro corpi. Le loro mani e le labbra non si staccano mai da me: mi baciano, alternandosi, non so dire per quanto tempo’ e mi accarezzano in continuazione, facendo attenzione a non sfiorarsi mai tra loro (lo vedo, me ne accorgo)’ Ogni centimetro del mio corpo &egrave percorso dai brividi, cerco la bocca di Filippo, stavolta &egrave un bacio quasi prepotente, la sua lingua entra in profondità nella mia bocca e mi toglie il respiro’ Sorrido.

Andrea mi slaccia il reggiseno, lo lascia cadere’ mi bacia ancora’ ma &egrave diverso, Lui &egrave molto più dolce, più accorto, &egrave un bacio di una lentezza esasperante’ Sciolgo l’abbraccio con entrambi e li lascio seduti sul divano, in attesa’ Non voglio più trattenermi’

Sono sul tappeto, tra le gambe di Filippo’ Ora basta, crollano le inibizioni e lentamente gli sfilo i boxer mentre sorrido’ Cerco di trattenere le emozioni, ma non &egrave semplice. Il suo sesso &egrave già pronto per me, già in tensione, Lo afferro con dolcezza e lo stringo un po’.

Andrea non perde una mossa’ si &egrave portato una mano sul pene e mi accorgo che lo massaggia, dolcemente, senza distogliere lo sguardo da noi due’

Non mi riconosco più, Fisso Andrea negli occhi e gli dico ‘guardami” Poi mi abbasso e faccio entrare lentamente, molto lentamente, il sesso di Filippo nella mia bocca’ Mi guarda, incredulo. Ma anche io sono sorpresa da tanta audacia’ Siamo in ballo, no? E allora, balliamo! Non so cosa mi prenda, ma non riesco a fermarmi, non voglio proprio.. Assaggio con la punta della lingua, giro intorno al glande e poi di nuovo, tutto, fino in fondo, fino in gola. Stringo leggermente alla base, mentre la mia bocca e la lingua fanno il resto’ Sarà la situazione, la novità, ma dopo pochi minuti sento il suo respiro irregolare e il sesso tendersi ancora, se possibile’ ‘Non fermarti”, &egrave l’unica cosa che riesce a dire’ E chi si ferma?! Fossi matta! Aumento il ritmo, sento un suo gemito più forte e’ Lo lascio esplodere nella mia bocca. Non rovinerei mai un momento del genere, e voglio che se lo goda a pieno’

… Mi stacco da lui, salgo a baciarlo. Lui, anche se un po’ restio, ricambia il bacio ‘E vado a cercare Andrea, che noto essere eccitatissimo da quella scena’ Voglio sapere se il suo sapore &egrave dolce quanto lo &egrave lui’ Sono preda di mille sensazioni, anche contrastanti ma, in fondo, non stiamo facendo del male a nessuno, anzi’

Lo assaggio, mischio i loro sapori ed ascolto i suoi sospiri’ Non mi lascia finire però’Vedo che si guardano, come se si facessero un cenno a vicenda. Mi fanno alzare ed accomodare sul divano. Ho Andrea dietro di me, sono semi sdraiata con la schiena appoggiata al suo petto nudo, la testa sulla sua spalla. Mi accarezza i capelli, il collo, le braccia’ Sono scossa da mille brividi, ma non ho la minima intenzione di fermarlo’ Sento la prepotenza del suo sesso dietro di me, si muove lui e mi muovo io per massaggiarlo’ Filippo mi sfila piano gli slip, e un velo di vergogna mi deve essere apparso sul volto, perché viene verso di me, mi bacia con una dolcezza disarmante e mi dice: ‘Stai tranquilla, goditela”

Le mani grandi e forti di Andrea si chiudono sui miei seni, stringono piano, pollice e indice giocano con i miei capezzoli, turgidi e sensibilissimi, li torcono un po’, mi strappa un sospiro, mentre Filippo fa partire un massaggio dalle caviglie fino all’interno coscia, evitando accuratamente la mia intimità che ora, così esposta, comincia a dare evidenti segni di’ umidità.

Sentire quattro mani che si prendono cura di me mi eccita da impazzire e mi lascio andare, completamente. Mi giro a baciare Andrea, &egrave un bacio carico di desiderio, proprio mentre Filippo posa le sue labbra sul mio clitoride.. Wow.. Dritto al punto, eh? Gemo, respiro forte’ La sua lingua non mi dà tregua, mentre sento che due dita mi stanno penetrando lentamente, dolcemente’ Non parliamo, bastano i nostri sguardi, i respiri’ Non smette di entrare ed uscire da me’ Come potrei resistere, ora? Inarco la schiena e mi lascio cullare dalle loro mani, dalle loro lingue e dai miei sensi’ Cerco di farlo durare più che posso ma ‘ Lo sento arrivare da lontano, &egrave lì’ Mi travolge come un fiume in piena’ Mi dimeno, gemo, non riesco a controllare il respiro e ‘ Si’ Mi arrendo, quasi grido il mio piacere’ E, mentre io sono in preda agli spasmi, la bocca di Filippo non si stacca dal mio sesso. Sento i movimenti inequivocabili di Andrea ormai sotto di me’ L’eccitazione era così alta che gli &egrave bastata la frizione del suo sesso tra le mie natiche per esplodere in un orgasmo liberatorio’

Ci calmiamo, siamo tutti e tre in lieve imbarazzo e nessuno ha il coraggio di parlare per primo’ Io sospiro e dico soltanto ‘grazie”, loro scoppiano in una fragorosa risata ma ‘ Gli sono davvero grata di avermi fatta stare così bene… ‘Che serata!’, penso’

Ci ricomponiamo, Filippo mi accompagna alla mia auto e ci diamo appuntamento al venerdì, come al solito. Non c’&egrave mai stato un seguito a quella sera, abbiamo continuato a frequentarci per qualche anno, sempre in compagnia, Poi le nostre vite hanno preso strade diverse, ma dimenticare &egrave proprio impossibile’

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