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Racconti Erotici EteroTrio

Lungomare

By 5 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

&egrave sabato mattina, fuori il sole di Febbraio splende nel cielo azzurro intenso. &egrave iniziato il fine settimana e non ho voglia di rimanere in casa un secondo di più. Così indosso una tuta, le scarpe da running, prendo anche una giacca antivento leggera e vado sul lungo mare per una corsetta. Fuori l’aria &egrave insolitamente tiepida, perfino per questo paese del sud Italia affacciato sul mar tirreno.
Arrivo presto. Dopo il maltempo dei giorni scorsi il mare &egrave uno spettacolo, colori forti e contrastanti, azzurro e verde separano di netto la superficie mentre piccole onde schiumose imbiancano la riva. Mi guardo intorno. In molti hanno avuto la mia stessa idea. Qualcuno a giudicare dal sudore corre già da un pezzo, alcune coppie passeggiano parlando tra loro e diversi singoli portano i cani a passeggio. Respiro a fondo l’aria di mare. Ora che sono qua però la voglia di correre &egrave scemata. Una passeggiata sulla spiaggia, penso, andrà benone.
Sono contento della scelta perché faccio la giusta fatica e intanto mi godo l’aria salmastra e la sabbia mi costringe a mantenere l’equilibrio. Lo sciabordio delle onde ha un effetto rilassante sulla mia mente, il tempo passa e quasi non mi accorgo di aver raggiunto due ragazze. Sono alle loro spalle un po’ di lato e posso osservarle bene. Giovani avranno 25 o 26 anni, non molto alte, capelli neri mossi la prima, biondi lisci l’altra. La mora ha un culo che &egrave uno spettacolo, due gambe toniche e il fisico asciutto. La bionda &egrave leggermente in carne ma non abbondante e altrettanto sexy. Immagino sia lei che vuole rimettersi in forma con la stagione estiva ormai prossima. Portano entrambi leggings neri fascianti, niente di più azzeccato per esaltare i loro magnifici culi alti. Parlano fitto gesticolando, ma strano a dirsi nessun cellulare in mano, ne auricolari alle orecchie.
Sono tentato di attaccare discorso. Camminare da solo non &egrave il massimo e quelle due ragazze mi attizzano, vuoi per l’età che fa un certo effetto a un quarantenne come me o la trasparenza dei leggings sotto il sole. Alla faccia della praticità noto chiaramente due sottili perizomi chiari che si perdono tra quei globi di carne.
Con voce neutra attacco con un ‘ciao sono Marco’ ‘anche voi lontano dalla confusione?’ si girano e mi fissano per un secondo con l’aria di chi &egrave abituato agli scocciatori. Resto un momento ammirato! sono fresche e molto carine, la mora sembra scarsa davanti per contro ha il ventre scolpito, per quel poco che vedo. La bionda invece ha un seno da maggiorata e un accenno di pancetta nell’insieme sono due fighe notevoli. Mi scrutano, perciò mantengo un aria naturale e sfodero il mio sorriso rassicurante. Noto con piacere che fa ancora il suo effetto. L’espressione passa dal fastidio alla curiosità e poi finalmente sorridono, &egrave evidente che ci sono scocciatori e scocciatori. ‘Sono Michela e questa &egrave Monia’ fa la mora e mi danno la mano. La trattengo un secondo in più per simulare lo stupore ‘siete davvero molto carine ragazze, posso unirvi a voi? mi stavo annoiando da solo’ ci pensano un attimo ‘perché no’ fa la bionda ‘un cavaliere potrebbe sempre far comodo a due ragazze sole e indifese’ rispondono ridacchiando.
Mi raccontano di aver terminato i corsi, sono iscritte all’università di Milano e dividono la stessa casa. Sono scese per studiare senza essere distratte da feste e uscite con gli amici. Penso che in realtà gli manchi questo mare, fa lo stesso effetto anche a me quando vado fuori. Per il resto sono simpatiche e allegre, entrambe singole, pronte a divertirsi e senza legami asfissianti. Buon per me che mi sono lasciato da qualche mese. La giornata si fa interessante ma non voglio illudermi troppo. Niente di più facile travisare le intenzioni anche se nei loro sguardi noto una accenno di complicità.
Intanto arriviamo a una piccola scogliera da cui si intravede la pineta retrostante e alcuni sentieri che portano a terreni agricoli. Poco più avanti sdraiati al sole notiamo un gruppetto di cani, forse randagi o magari di qualche contadino dei dintorni sta di fatto che le ragazze si fermano e mi si stringono contro. ‘Abbiamo una paura tremenda dei cani’ fa Monia e accusa l’altra per quel percorso fuori pista. ‘Tranquille ragazze’ dico ‘ho sempre avuto cani, il segreto &egrave rimanere tranquilli mentre passiamo poco più in là’ e indico con la mano. Non capisco se fingono o sono davvero spaventate il risultato &egrave che sia Michela che Monia mi si incollano addosso. Ad ogni movimento sento i loro corpi caldi e morbidi contro il mio. Fortuna ho gli slip e la tuta larga sto perché sotto qualcosa comincia a muoversi. Avanziamo con lentezza e non perdono occasione per strusciare i loro morbidi culetti su di me anzi ho l’impressione che cercano spudoratamente il cazzo ormai duro.
Il gioco però dura poco superati i cani, che non ci hanno degnato di uno sguardo, si staccano immediatamente. Quando penso ormai di aver equivocato ecco che Michela, con vocina sexy mi fa ‘grazie Marco davvero ci hai salvato da quei cani, sei un vero cavaliere’ Monia mi fissa e sbatte gli occhi da gatta in calore, &egrave il suo modo per ringraziarmi. ‘Hey ragazze non ho fatto nulla, davvero’ lo dico sincero ma il pensiero che dovrei fare una mossa ha il sopravvento perciò continuo ‘ma se proprio insistete’ ‘ ‘tecnicamente avrei diritto al bacio della principessa’ aggiungo e dopo una breve pausa ‘in questo caso due baci’ dico sorridendo. Di rimando e senza alcuna esitazione. ‘&egrave il minimo per il nostro prode cavaliere’ rispondono.
Ho un attimo di incertezza poi decido di iniziare da Michela. Mi avvicino lentamente. Lei, però, ha altre intenzioni infatti afferra il mio viso e mi stampa fulminea un bacio sulla bocca, scelta azzeccata penso. Le labbra sono morbide e muove la lingua con somma maestria. Inutile dire che resto spiazzato, poi senza avere il tempo di riflettere Monia le dà il cambio, sensazione di vuoto poi di nuovo calore e lingua a riempire il vuoto. Anche lei sa di buono. Entrambe baciano divinamente. Si stacca dopo poco e penso ‘dannazione troppo in fretta’ e intanto il mio amico giù reclama la sua parte. Devo assolutamente fare qualcosa, ‘Ragazze’ dico ‘siete fantastiche oggi &egrave il mio giorno fortunato e non sono il solo a pensarlo’ indico il rigonfiamento del mio cazzo che la tuta non riesce a contenere. Si guardano divertite poi mi fissano, con le labbra umide e la faccia arrossata sono tremendamente sexy poi Michela con la vocina da porca mi fa ‘possiamo fare qualcos’altro per te o’ pausa ‘per lui?’, parole che mi arrivano come una fitta al basso ventre. Provo a rimanere lucido, nonostante il sangue sia defluito ormai tutto in basso, ‘beh pensavo che una mano o due l’accetterei volentieri’ continuo coi doppi sensi ma poi sbrigativo ‘se vi va potremmo spostarci dietro quegli scogli laggiù’, si guardano un istante e annuiscono sorridenti. E’ la prima volta che mi trovo in una situazione simile con due donne. Il luogo, a parte garantire la privacy, &egrave scomodo. Non c’&egrave modo di stenderci sulla sabbia umida e gli scogli offrono poco confort.
Sono perso in questi pensieri ma ancora una volta &egrave Michela a fare la prima mossa infilandomi la mano sotto la t-shirt e incollando le sue labbra alle mie. Il suo giovane corpo aderisce completamente al mio. Stavolta però non voglio che si stacchi perciò allungo le mani e prendo possesso di quel culo da urlo. Ma quant’&egrave sodo e elastico. Lo impasto rudemente per attimi interminabili, poi scosto l’elastico dei leggings e finalmente sento la sua pelle morbida, calda, increspata dai brividi. Rallento un po’ voglio assaporare ogni sensazione. Seguo il filo del perizoma e raggiungo l’ano, lo stuzzico con il polpastrello, provo se cede ‘ &egrave così morbido. La tentazione di penetrarlo con le dita &egrave forte ma mi fermo, prima voglio sentire la fica. Siamo con le bocche incollate quasi a mangiarci e intanto lascio una mano artigliata sul culo e con l’altra mi faccio strada oltre la poca stoffa delle mutandine. Scivolo lentamente fino a sentire il monte di venere, liscio tranne una morbida peluria accennata e vado più giù dove due labbra morbide si aprono umide sotto il mio tocco. Ho tutta la fica in mano. Accarezzo le labbra rigonfie poi stimolo il clitoride con movimenti lenti e circolari infine la penetro, prima un dito, poi due. &egrave stretta ma bagnatissima. Sento i suoi mugolii di approvazione e imperioso il grido che invia il mio cazzo. Per fortuna Monia si &egrave portata alle mie spalle, ha infilato le mani nella tuta e con un solo movimento mi abbassa il pantalone e gli slip liberando finalmente il mio cazzo dolorante, non ricordo di averlo mai avuto così duro. Lo afferra e comincia a segarlo, in modo lento. Mi accarezza le palle alternando i movimenti, vado in estasi per questo trattamento. Schiacciato tra le due andiamo avanti per un bel po’ poi Michela si abbassa e prende il mio cazzo in bocca, il passaggio dal freddo al calore della sua bocca &egrave indescrivibile, &egrave brava a fare i pompini sale e scende lungo l’asta succhiando e leccando, concentrandosi sulla punta. Anche lei non tralascia di giocare con le palle gonfie. Monia intanto prende a baciarmi. Ora che &egrave davanti posso infilare le mani e toccare il suo seno, lo sento grande, morbido e sodo e ha dei capezzoli duri su cui mi fiondo per succhiarli avidamente. Michela giù mi sta portando velocemente all’orgasmo perciò le chiedo di rallentare. Anche Monia ora si &egrave abbassata e reclama il mio cazzo, solo un attimo di fresco poi la sua bocca mi circonda e comincia a succhiare, riesce a spingerlo fino in fondo alla gola, non saprei davvero decidere chi &egrave la più brava. Si alternano a lungo passandosi il cazzo, poi decidono di unirsi a leccare e succhiare. Così facendo vengono spesso in contatto fino a baciarsi del tutto, immagino che sono abituate a consolarsi da sole. Incito le ragazze dicendo che sono bravissime, le migliori succhiacazzi del mondo e che tra un po’ vengo. Mi fissano negli occhi e aumentando ancor di più il ritmo, non posso più resistere, ho voglia di venire e sento l’orgasmo montare inarrestabile. Il primo schizzo stupisce perfino me per l’intensità, poi un secondo schizzo, ancora un altro e ancora. Le ragazze hanno le bocche vicine e non lasciano cadere neanche una goccia continuando inesorabili a segarmi finché le mie palle sono completamente svuotate. Ritorno in me dopo l’orgasmo sconvolgente ma le gambe non reggono alla tensione e devo poggiarmi sulla sabbia per riprendere fiato.

Continua’.
Sono graditi commenti e suggerimenti.

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