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Ma che bella famiglia 2

By 9 Gennaio 2020Aprile 9th, 2020No Comments

Dopo essermi ripreso da quelli eventi mi rivestii e aspettai che tornassero i familiari di Anna dalla spesa. Nonostante cercassi di non pensare a quanto avvenuto ogni volta che sentivo un rumore provenire dalla zona dove Anna si aggirava provavo un misto di eccitazione e ansia, non sapendo quello che mi sarebbe potuto succedere.

Una volta che furono rientrati dalla spesa, e messo a posto le ultime cose, andai a fare una doccia, quella doccia in cui Anna mi aveva fatto venire tenendomi sollevato con una facilità disarmante. Al solo pensiero il mio uccello tornò a prendere consistenza e ben presto mi ritrovai con un’erezione spaventosa. Per fortuna ero in una situazione di privacy e avrei potuto prendermene cura senza problemi, ma poco dopo aver iniziato a segarmi sentii bussare alla porta.

“Sto facendo una doccia” risposi urlando tra gli scrosci d’acqua

“Sono Anna, volevo solo ricordarti il nostro accordo” mi rispose lei aprendo leggermente la porta e mettendo dentro la testa “non vorrei doverti far scoprire cosa potrebbe succederti se non ti ci attenessi” disse facendo un sorrisetto poco rassicurante.

Rimasi con la bocca leggermente spalancata, prima di poter articolare qualche suono mi ci volle del tempo:

“Ma allora non era una scherzo? Non volevi solo provocarmi?” chiesi timoroso

“Oh no, è tutto vero. Anzi mi sembra strano che tu non abbia ancora voluto provare, e prima di doverti punire volevo avvisarti” disse lei entrando in bagno e casualmente flettendo il bicipite destro che divenne immediatamente gigantesco. “Quindi, mi vuoi chiedere qualcosa o devo uscire da questa stanza?” Disse fissando insistentemente la mia erezione

Deglutii pesantemente, uscii dalla doccia e mi posizionai davanti ad Anna

“Potresti provvedere a questo problema?”

Le chiesi con un filo di voce, mi sentivo in fortissimo imbarazzo, combattuto tra il voler vedere cosa sarebbe e il fatto di essere comandato a bacchetta da una ragazza appena maggiorenne.

“Con molto piacere” disse Anna alzando il mio viso con un dito sotto il mento e baciandomi appassionatamente

“Non sono l’orco cattivo, però in questa vacanza ho bisogno che tu faccia esattamente come ti ho detto.” Continuò guardandomi fissa negli occhi, con un’intensità che non avevo mai visto in lei “Ti abbiamo scelto tra tanti, e soprattutto io ho voluto che fossi tu quello con cui avrei passato questi giorni, ti prego non deludermi” mi disse quasi pregandomi mentre prendeva nella sua mano il mio cazzo

“Scelto? Ma per cosa?” Chiesi mentre le scariche di piacere iniziavano a pervadermi

“Te lo dirò solo se farai il bravo” mi rispose sorridendomi “ora, come vorresti che mi prendessi cura di te? Hai tutto il mio corpo a disposizione, non credi che una semplice sega sarebbe uno spreco?”

Più mi parlava più rimanevo esterrefatto, da un lato mi voleva controllare come un giocattolo, dopo un secondo mi chiedeva di usarla a mio piacimento per godere, ma a che gioco stava giocando??? Raccogliendo tutto il coraggio che avevo in corpo le dissi che volevo prenderla da dietro, vedere se si sarebbe fatta mettere in una posizione in cui sarebbe stata dominata

“A novanta? Vuoi farmi vedere chi sei eh? Va bene” disse immediatamente lei iniziandosi a sbottonare gli shorts che aveva addosso “ma non sono sicura che le cose andranno proprio come vorrai” e dicendo così si piegò in avanti appoggiando gli avambracci contro il muro e allargando le gambe.

La visione che mi si presentò davanti mi fece diventare ancora più duro di quanto potessi già essere prima. Mi misi dietro di lei e iniziai a strusciare la mia cappella contro la sua fichetta già bagnata.

“Stronzo, mi hai già fatto aspettare abbastanza, forza scopami”

Sentendole dire così mi venne voglia di continuare a eccitarla ulteriormente ma la voglia di scoparla ebbe il sopravvento e glielo infilai dentro con un colpo secco infilandogli quasi metà della lunghezza totale del mio cazzone dentro di lei.

“Ma guarda quanto eri bagnata!!! E pensare che prima pensavo di averti soddisfatta” le dissi mentre iniziavo a pomparla

“Oh si, si, ah finalmente… certo che mi hai soddisfatto prima, proprio per questo ne ho così voglia di nuovo!!! Sfondami, infilamelo tutto dentro, voglio che me lo fai uscire dalla gola”

A quelle parole iniziai a cercare di spingere sempre di più il mio cazzo dentro di lei, ma non riuscendo ad entrare completamente in lei

“Mi sa che siamo arrivati al massimo a cui puoi spingermelo dentro per adesso” disse lei tra un gemito e un altro “mi hai fatto godere come una troia, sarà il caso che riprenda il controllo della situazione perché non vorrei ti dimenticassi con chi hai a che fare”

“E cosa vorresti fare? Godere ancora di più?” Dissi affondando il mio uccello dentro di lei. Quando cercai di tirarmi indietro non ci riuscii

“Oh godere di più si, ma adesso comando io” mi disse con voce meliflua “stai a vedere la tua Anna cosa ti combina” e così dicendo sentii il mio cazzo venire stretto ancora più forte dentro la sua fica e se possibile spinto ancora di più in profondità.

“Oh mio Dio, è impossibile” dissi tra uno spasmo di piacere e un altro

“Impossibile? E se facessi questo cosa sarebbe” e dicendo così unì le gambe e sollevò i talloni da terra, sollevando pure me e iniziando a farmi andare avanti e indietro dentro di lei. L’unica cosa che potevo fare, per non perdere l’equilibrio era tenermi al suo culo meraviglioso, mentre venivo travolto da scariche di piacere.

“Non aggrapparti!! Voglio usarti come tu hai usato me prima, sei il mio vibratore adesso, un vibratore a cui ho intenzione di prosciugare le palle” e così dicendo accelerò ancora il ritmo portandomi ben presto al limite del piacere

“Sto per venire!!! Anna allenta la presa, mi stai stringendo troppo”

“Resisti ancora un po’ che voglio venire un’altra volta” e così dicendo continuò ad usarmi, costringendomi a trattenere la mia eiaculazione. Quando, finalmente, venne e rilasciò i suoi muscoli vaginali io ebbi il più devastante orgasmo della mia vita, la quantità di sborra che produssi non pensavo fosse umanamente possibile, infatti quando Anna si raddrizzò quella iniziò a colarle giù per la gamba. Prontamente lei la raccolse con 2 dita e la ciucciò con piacere, gustandosela mentre mi fissava intensamente negli occhi.

“Allora, hai capito come funziona?” disse avvicinandosi a me con aria predatrice “basta un semplice messaggino, un cenno e sono a tua disposizione. E con quanta sborra produci mi aspetto di essere interpellata molto spesso” aggiunse recuperando un altro po’ di liquido che le stava colando dalla fica e portandosela alla bocca.

“Ora credo che abbiamo bisogno di una bella doccia entrambi, per recuperare un po’ di tempo che ne dici se la facciamo insieme?”

Ovviamente era una domanda retorica e sinceramente non vedevo quali punti negativi aveva questa offerta.

“Ma certo, sono molto lieto di condividere questa umile doccia con lei” le dissi con un mezzo inchino indicando la doccia

“Una delle cose che mi hanno fatto scegliere te e questo tuo senso del umorismo che riesce sempre a farmi sorridere. Apprezzo moltissimo questo tuo lato” disse avvicinandosi a me e baciandomi dolcemente sulle labbra “altri davanti agli sfoggi della mia forza sarebbe andati in panico o implorerebbero di non toccarli, invece tu riesci addirittura a fare il brillante” e dicendo questo si spogliò preparandosi per fare la doccia.

Il confronto tra i nostri corpi vicini era imbarazzante:

io, un ragazzo normale alto un metro e settantacinque che si teneva in forma ma assolutamente nella media, a parte il mio sproporzionato uccello;

lei un tripudio di muscoli iperdefiniti, due gambe lunghe e tornite e i seni molto più grossi di quanto mi ricordassi, doveva essere una terza abbondante almeno. Inoltre, cosa che mi turbava forse più di tutto, Anna era quasi alta come me, quando ero sicuro che solo che quello stesso mattino fosse alta molto meno di me.

“Ma te stamattina non eri così alta” dissi a mezza voce, pensando di parlare tra me e me.

“Effettivamente hai ragione” rispose lei strappandomi dai miei pensieri “ed effettivamente non avevo nemmeno tutto questo seno, già prima dell’ultima scopata il reggiseno mi stava stretto, adesso sarà del tutto inutile” proseguì con non curanza.

“Cosa? E perché non dovrebbe più starti? Cos’è cambiato? E questa cosa dello scegliere, cosa vuol dire?” Le domande continuavano a venirmi alla mente, c’erano state troppe mezze frasi da parte di Anna che attendevano risposta. Ma prima che io potessi continuare a fare domande Anna mi mise due dita sulla bocca, guardandomi con lo sguardo intenso con cui mi aveva guardato precedentemente

“Per favore, non chiedermi più niente, adesso non posso risponderti, ma sappi che ci tengo moltissimo a te, da tanto tempo. Tra qualche giorno potrai sapere tutto e fare la tua scelta liberamente. Per adesso ti chiedo solo di mantenere il nostro accordo. Ci stai?” Era quasi implorante, la stessa ragazza che poco prima mi teneva sollevato da terra e che mi usava come un vibratore con i soli muscoli vaginali. La cosa mi bloccò, indeciso sul da farsi, ma alla fine mi vollì fidare di lei, d’altronde fino ad ora il nostro accordo aveva avuto molto e inaspettati lati positivi.

“Ok, ok, mi fido. Ma quando sarà il momento voglio avere le mie risposte. Adesso però avrei una domanda a cui credo potrai rispondere”

“Dimmi” disse Anna curiosa

“Il nostro accordo vale anche in caso io sia appena venuto? Perché il solo averti così vicino mi sta facendo tornare duro e mi chiedevo se mentre facciamo la doccia tu potessi provvedere?”

“Credo che più che le parole in questi casi siano importanti i gesti” e con mossa fulminea mi mise una mano sotto il culo e mi sollevò portando il mio cazzo all’altezza della sua bocca. “E visto che questo mostro non è ancora al massimo questa volta vediamo quanto riesco a spompinarne” e così dicendo iniziò a farmi un pompino cercando d’infilarsi la maggior parte possibile della mia asta in gola. Dopo avermi fatto venire, e sempre tenendomi sollevato da terra, entrammo nella doccia e tra baci appassionati e palpamenti mi tornò duro nuovamente e lo facemmo un’altra volta.


 

Nel frattempo, in un’altra stanza della casa:

“Abbiamo fatto bene a mandare Anna a ricordargli l’accordo” disse una voce

“Si, abbiamo rischiato di perdere un altro candidato per una stupidata” rispose un’altra ancora

“Speriamo che si sia convinto definitivamente, anche perché Anna non è brava a controllare la sua forza e questa volta potrebbe non controllarsi” disse una voce maschile

“Quello che mi preoccupano sono le sue domande, è troppo sveglio, rischiamo di dovergli rivelare i nostri segreti prima del tempo. E quella è una decisione che non coinvolge solo Anna, ma tutti noi” disse un’altra voce maschile

“Spero che tu possa sbagliarti, ma pure questo è da considerare. Dovrà essere Anna a tenerlo occupato”

“Sarà meglio dargli qualche dritta per tenergli la testa occupata”

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