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Maja, sua figlia Jessica e io

By 19 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano ormai le 6.30 di venerdì quando mi sveglio per andare al lavoro e accendo il cellulare che dopo qualche istante vibra, un sms, lo leggo: ‘piaciuto il finale della serata?’. Il messaggio era arrivato alle 3.30 della mattina, cerco il numero in rubrica per capire chi fosse e di cosa stesse parlando ma non trovo nulla. Realizzo che qualcuno ha mandato un msg al numero sbagliato.
Rispondo: ‘Ciao, molto probabilmente hai sbagliato numero, il mio finale di ieri sera &egrave stato un film in TV’. Passano alcuni secondi e il cellulare vibra ancora, &egrave lo stesso numero. Penso che abbia risposto per scusarsi dell’errore, lo leggo: ‘Che tristezza, nemmeno una scopata? Ma a proposito, chi sei?’. Strabuzzo gli occhi e rileggo il msg per capire se ho frainteso qualcosa, no, &egrave proprio come l’ho letto. Rispondo: ‘Nessuna scopata, manca la materia prima, e poi scusami…sei tu la prima ad avermi scritto!’. Passa quasi un minuto e arriva puntuale la risposta: ‘mmmm…allora dev’essere stata mia figlia a usare il mio telefono, di dove sei?’. La cosa comincia ad intrigarmi, le rispondo e così andiamo avanti a messaggiarci per tutta la giornata con frasi più o meno spinte ed esplicite.

La sera stessa ricevo una chiamata da quello stesso numero. E’ lei, si presenta dicendo di chiamarsi Maja, che fa l’infermiera, e vive sola con sua figlia 19enne. Senza perdere tempo mi chiede di andare da lei questo week end, così ci possiamo conoscere meglio. Io tentenno qualche secondo e lei subito mi rimbecca dicendomi che mi promette di non mangiarmi. Io sorrido e le do conferma che sarei andato a trovarla. Ci mettiamo d’accordo sull’orario e sul luogo. Alle 21 in un piccolo ristorante che lei frequenta spesso. Ci salutiamo e chiudo la telefonata.

Eccitatissimo, ma un po’ sospettoso mi preparo per uscire. Arrivo puntuale, parcheggio e aspetto davanti all’auto. Dopo pochi secondi vedo aprirsi una portiera. Scende una ragazza sui 35 anni alta 1,80m, bionda, capelli corti a caschetto, una minigonna inguinale, una maglia bianca molto scollata sul davanti e sandali da schiava dorati. Mi saluta baciandomi in bocca, contraccambio un po’ inebetito, mi prende la mano ed entriamo al ristorante. Quei pochi clienti si girano tutti a guardarla e con la luce del locale capisco anche il perché, la maglia bianca che indossava, oltre che essere trasparente, mostrava che non aveva nessun reggiseno. Ci sediamo e il cameriere arriva subito salutandola per nome e chiedendo se gradisce la solita cena. Lei le fa cenno di sì senza nemmeno chiedermi cosa volevo. Non che m’interessasse il cibo, ma la cosa un po’ mi stava preoccupando.

Dopo 10 secondi che il cameriere se n’era andato mette una mano sotto il tavolo e mi prende il pacco, dicendo: ‘Ah! Vedo che il vestito allora ti piace, mi fa piacere, vieni con me un attimo che mi rinfresco in bagno.’ Si alza e si dirige alla toilette che &egrave unisex dato il locale molto piccolo. Entriamo e mi sbottona subito il jeans tirando su la minigonna mostrandomi che l’intimo per lei non esiste. Lo prende in bocca e inizia subito a succhiarlo, tirava talmente forte che pensavo mi risucchiasse anche le budella, poi si ferma, si gira e appoggia i palmi delle mani al muro: ‘Scopami’ mi dice. Non me lo faccio ripetere due volte e comincio a pompare, colpi secchi e decisi, lei apprezza, quando sto per venire le dico di girarsi, lo fa, ma quando sta per abbassarsi per prendermelo in bocca la fermo, le apro la maglia e le sborro sulle tette, lei ne prende un po’ e lo assaggia, il resto se lo cosparge sulle tette e sulla pancia. Me lo pulisce con una bella slinguata, si ricompone e andiamo al tavolo.

La sperma che ha sulle tette &egrave evidente, il locale &egrave piccolo, ma &egrave molto illuminato. Il cameriere che nel frattempo ci vede tornare, arriva con il vino. Le guarda insistentemente il seno, lei sorride, si passa un dito tra le tette e lo porta alla bocca. Il cameriere inizia a tremare un po’ e nella sbadataggine le versa il vino sulla maglietta. Mortificato si scusa. Arriva il proprietario del locale che scusandosi dice che la cena era offerta, e nel farlo non la guarda mai negli occhi, &egrave fisso sulle tette, che ormai sono ben in evidenza sulla maglietta bagnata.
Finita la cena mi chiede se voglio prendere un digestivo da lei, la figlia non c’era perché era fuori con una sua amica e quindi la casa era libera. Le dico che &egrave un’ottima idea. Ero ancora super eccitato e avevo ancora voglia di trombare.

Saliamo nella mia auto, non passano nemmeno 20 secondi che lei ha già la gonna su, e le gambe aperte, mi prende la mano e se la mette sulla figa. Inizio a farle un ditalino ma le dico che avrebbe dovuto cambiare le marce lei perché altrimenti era impossibile arrivare a casa sua. Il tragitto &egrave stato molto piacevole perché dopo che &egrave venuta lei, ha fatto venire anche me con un gran pompino, stavolta l’ho lasciata ingoiare tutto.

Arriviamo davanti a casa sua, luci spente, ottimo penso, la casa &egrave tutta nostra. Entriamo ma in lontananza si sente il suono di un televisore. Penso che la serata finisce lì perché &egrave evidente che ci sia qualcuno in casa, e molto probabilmente &egrave proprio sua figlia. La chiama: ‘Jessica vieni qui’ e lei risponde: ‘Cosa vuoi mamma?’ e Maja: ‘C’&egrave un ospite, vieni a salutarlo’. Si sentono dei passi e si presenta davanti a me una ragazza mora, occhi verdi, capelli corti, in reggiseno e perizoma, si avvicina e mi bacia sulla bocca. ‘Ciao, sono Jessica, immagino che tu abbia già scopato mia mamma a giudicare dal cazzo duro che hai’. In quel momento credo di essere diventato rosso come un peperone. E lei continua: ‘Che carino, ti sei imbarazzato’ e subito dopo: ‘Mamma, posso?’, e Maja: ‘Chiedi a lui’, e subito mi chiede: ‘Posso farti un pompino?’ Io balbettando dico: ‘Sì, sì, certo’, lei si abbassa, si leva il reggiseno, mostrandomi due seni sodi che palpo subito e intanto lei mi sbottona i jeans e comincia a farmi un pompino. Nel frattempo arriva Maja, completamente nuda e dice ridendo: ‘Avete iniziato senza di me?’, si corica, e si mette con la testa sotto la fica di sua figlia, le scosta il perizoma e inizia a leccargliela. Poi Maja dice: ‘Non farlo venire, gli piace sborrare sulle tette’, e Jessica risponde: ‘Le mie o le sue?’, alza lo sguardo aspettando una mia risposta. Io di getto rispondo: ‘Entrambe’. Allora Maja si mette in ginocchio, Jessica fa altrettanto, ma questa volta decido di cambiare e sborro su entrambe le loro facce. Si mettono a ridere e poi iniziano a leccarsi la sborra una sul volto dell’altra per poi finire con un bel limone. Io le guardo estasiato e chiedo: ‘Dormo qui stanotte?’

Per commenti e altro scrivete a masterdellafica@mail.com

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