Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Malpensa 18 luglio,ore 20, 50

By 12 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Malpensa 18 luglio,ore 20, 50 partenza per la California. Un viaggio di lavoro di 10 giorni. E se i biglietti fossero due? e se il secondo fosse riservato ad un incontro al buio con me? se sei interessata scrivimi in pvt.
Ci siamo, o meglio sono qui e non ho la più pallida idea di chi tu sia. Gli accordi sono chiari: nessuna fotografia, nessun numero di cellulare. Il biglietto lasciato al banco prenotazioni e nulla più. Ci si incontrerà direttamente sull’aereo. Al banco Alitalia trovo il biglietto A/R, ci hai tenuto a precisare a garanzia della tua trasparenza. “Scusi, l’ha lasciato un uomo o una donna? Un uomo mi pare. E saprebbe descrivermelo? sa, ho due colleghi e non so chi ringraziare . Mah, se non sbaglio un uomo abbastanza alto, abbronzatissimo.
Un po poco vero? già, così inizia la caccia al tesoro. E’ chiaro l’intento delle vacanze , anche se entrambe abbiamo chiarito che non è fondamentale finire a letto insieme. Mi sto domandando da una settimana che tipo sei. I messaggi sembrano calmi e pacati, fin troppo misurati. Mi hai dato informazioni sulla tua ditta, che ho potuto controllare, ma nulla sul tuo aspetto fisico o su di te. Un sospetto l’avrei, ma andrà verificato di persona.
Passo subito la dogana, spero di poterti individuare tra la gente nelle salette di imbarco. Coppie in viaggio di nozze, uomini soli, qualche famiglia e qualche donna . Lo sguardo vaga tra le poltroncine, ma non riesco ad individuare nessuno che sia abbronzatissimo e uomo. Uomo, mi fa pensare che tu non sia un ragazzino, che abbia una certa età e questo non mi tranquillizza affatto. Un uomo adulto che lancia un messaggio chiaro come questo che genere di perversione nasconderà?
Chiamano all’imbarco, ormai ci siamo. Sono andata in bagno e scoprirmi bagnata non è stata una sorpresa. Eccitata e nervosa come davanti ad un esame. Sarà un cesso, sarà tremendo, avrà tutti i denti guasti e gli puzzerà il fiato e chissà cosa!
La hostess mi accompagna al posto. Però ci trattiamo bene! Business class, si viaggia comodi, con la poltrona a guscio che scivola dolcemente e cullerà …cosa? cosa cullerà? le tue dita nella mia Figa? le mie mani sul tuo ‘azzo? cosa? magari nulla, magari tutto. certo che le scene lette in Emmanuelle tornano alla mente prepotentemente. Intanto controllo e non ci sono ragazzini pronti a spiare, e già questo mi solleva. Relativamente mi solleva, perché non arrivi proprio! la situazione è imbarazzante davvero, anche se sapere che il biglietto ritirato prevede il ritorno mi leva un poco di incazzatura.
Si decolla e il posto al mio fianco rimane vuoto. Non chiedo informazioni e poi a chi? siamo partiti in orario, dunque non si aspettava nessun ritardatario. Si vede che avevi voglia di regalare una vacanza ad una donna intraprendente penso. Sono parecchio scocciata. Immagino che tu mi abbia individuato magari direttamente al banco Alitalia e che non mi abbia giudicato di tuo gusto, decidendo per questa fuga elegante. L’autostima di una donna matura vacilla davanti a certe cose. Mi alzo, vado in toilette per la necessità di guardarmi in faccia. Lo so, non sono bella ma nemmeno brutta e l’ho detto nei messaggi. Mi sono descritta per ciò che sono, senza giri di parole e falsità. Non avrebbe avuto alcun senso. Così mi guardo , le mie occhiaie, le mie rughette allegre. Mi faccio un sorriso ed esco.
E ci sei. Ma da dove ‘azzo sei saltato fuori? dalla cappelliera? fai finta di dormire, per permettermi di osservarti da vicino. Avrai la mia età, sei abbronzatissimo e su questo non avevano ricordi sbagliati, sei pelato come piace a me, e sembri un gatto sornione. Se ti aspetti che ti svegli, o che ti chieda qualche cosa, sbagli di grosso. Se questo è il gioco lo reggo. Non ho bisogno di chiederti scusa per sedermi nuovamente al posto, lo spazio è agevole così fingi pure di dormire se ti va. Adesso mi sento decisamente meglio, brutto stronzo. Sarai stato ad osservarmi per benino in classe turistica vero? ma quanto mi piace giocare!
Arriva il menù per la cena e l’hostess ti sussurra “mi scusi signore, cosa desidera per cena'” Ti svegli ordini e finalmente mi rivolgi la parola “Buonasera signora” Buonasera a lei, compagno di viaggio.
Un’occhiata non proprio indifferente al mio seno e al resto di me ti fa increspare la bocca, scoprendo un bel sorriso. Mi tendi la mano, piacere Giovanni, piacere Lucia e anche Lei diretta a Los Angeles? si anch’io. Viaggio di lavoro? Mi vien da ridere ; no il mio di puro piacere, e il suo? Il mio? spero anche di piacere.
Questa idea di darci del lei mi piace parecchio, rende il tutto ancora più piacevole. La barriera della cortesia sottintende parecchie cose, che verranno fuori ne sono certa.
Finito di mangiare tra piacevoli convenevoli, posizione supina e copertina. Tu non ti muovi. Giovanni, dico io, è mai possibile? un uomo che parte con una fantasia così entusiasmante e poi non allunga nemmeno una mano? Vado in toilette, lavo i denti e levo gli slip. Prima di scavalcarti per tornare al posto te li faccio cadere diritti sul naso. Vediamo adesso che capita?
Mi blocchi il polso, guardandomi fisso “sapevo di aver scelto bene la mia compagna. Adesso mentre ti sdrai fai una cosa per me, solleva bene in alto il vestito. Voglio poter sentire la tua pelle nuda.
Lo faccio naturalmente, protetta dalla privacy della busines class e dal ricordo di Emmanuelle. Se l’ha fatto lei posso farlo anch’io.
Ti volti verso di me. Ci separa solo un pezzo di guscio del sedile, ma la mano agevolmente passa da sotto alla tua copertina per finire sotto la mia.
Mettiti la mascherina sugli occhi. Obbedisco. resto così immobile supina in attesa di sentire . Nulla , la tua mano giace come addormentata sul mio ventre e si muove al mio respiro. Mi sto rilassando comunque , non sento la tensione e lentamente mi appisolo.
Ecco la collina ci salgo sopra e sono affaticata, mi batte il cuore e sento il sellino della bicicletta premere sul clito, mi sembra di impazzire pedalo pedalo e sto per’ e mi sembra’. si sono in cima !! e godo sto godendo.
Un lamento gutturale mi esce involontariamente dalla gola, apro gli occhi e mi stai fissando. Signora, ha qualche problema ? No, non ancora ma ne avrò per 10 giorni. Sorrido mentre apro gli occhi quel tanto che basta per vedere i tuoi che sono blu. Ho sempre odiato gli uomini con gli occhi chiari. “Da quanto tempo siamo in volo? ” Da abbastanza tempo da farti scappare la pipì vero? No, in realtà non mi scappa proprio, ma trovo il tuo modo di fare talmente sicuro da convincermi sola che mi scappa proprio. Ovviamente ti alzi anche tu e mi segui mentre tutto appare silenzioso. Sembra realmente un palcoscenico creato appositamente per noi. La luce soffusa, il rumore che giunge distante, la business class . La toilette non è certamente spaziosa, ma quel tanto che basta perchè tu mi metta in ginocchio davanti ai tuoi pantaloni si. Lo liberi in un secondo, e un secondo dopo lo stai già spingendo in gola. Carattere dominante a quanto pare. L’impazienza gioca brutti scherzi e in pochi colpi sapienti sento il tuo piacere colarmi nella gola. Tocca a te emettere ora un suono gutturale. ‘Sei stata brava, ho davvero scelto bene la mia compagna ‘ripeti. Mi sento davvero una grandissima puttana, e devo dire che la cosa poi non mi dispiace.

Leave a Reply