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Maurizia – 4^

By 29 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Terminate le scuole, i ragazzi, erano partiti in vacanza al mare con i nonni, i genitori di Mauro, i quali hanno una villetta in Versilia dove ogni anno passano il periodo estivo.
Io ero rimasta in città con mio marito, aspettando che l’impresa, della quale, ormai, aveva assunto la direzione, chiudesse per il sospirato mese di ferie, poi li avremmo raggiunti.
Le giornate diventavano sempre più calde e soffocanti ed era sempre più difficile far passare le ore per arrivare alla frescura refrigerante della sera.
Un giorno, la mia amica Laura, mi aveva invitata ad andare in piscina, avremmo pranzato assieme e ci saremmo godute un po’ di relax assieme.
Laura &egrave un’ex compagna di scuola nonché amica intima, insieme abbiamo condiviso tutti gli anni dell’adolescenza e quelli successivi fino al matrimonio ed oltre, compresi i vari amori e le ‘scappatelle’ che ci confidiamo senza segreti.
Laura &egrave proprio una bella donna: alta una decina di centimetri più di me, biondina sul rossiccio, occhi grandi e azzurri, una spruzzatina di efelidi sul viso delizioso che gli danno l’aria di eterna ragazzina, un paio di occhialini da intellettuale ed un corpo da sballo, una terza di seno, alto e sodo, un culetto da far impazzire chiunque e due gambe lunghe e toniche, scolpite da anni di danza.
A quel tempo si era separata da due anni e da allora non aveva più avuto relazioni fisse.
Dopo il pranzo ce ne stavamo sedute su un divanetto di vimini a chiacchierare, isolate dal resto della gente, che era sul bordo della piscina, da una specie di separé, fatto di alte canne.
Naturalmente, dopo un po’, il discorso cadde sugli uomini, sui nostri mariti, il mio, il suo ex, che erano sempre assenti e noi sole a casa, annoiate e preda delle tentazioni della vita.
Fra noi non c’erano mai stati segreti, quindi, mi venne spontaneo accennare a quello che era successo qualche mese prima con Marco (vedi 3^).
Lei ne fu subito incuriosita e mi tempestò di domande finché fui costretta a raccontarle tutto nei minimi particolari.
Sapevo quanto Laura fosse sensibile a questi racconti e, mentre narravo con dovizia di particolari, la vedevo agitarsi, sospirare, accavallare continuamente le gambe, accarezzarsi i fianchi e le ginocchia, finché ad un certo punto sbottò: “Oddìo … Mi fai venire addosso una roba … Una voglia…” – e intanto si accarezzava l’interno delle cosce.

Mentre parlo la vedo agitarsi sul divano, scivola verso di me, si avvicina e con naturalezza mi bacia sulla guancia, arrivando poi a sfiorare le labbra.
“Lasciati pure andare, cara,” ‘ mi dice – “tanto siamo tra di noi, no?”
Il suo alito caldo sulle mie labbra, il fatto che siamo tutte e due seminude, mi turba, la sua mano scende sulla mia coscia e comincia una lenta carezza, arrivata al ginocchio prende a risalire.
“Continua, ti prego…” – dice con voce roca e socchiudendo gli occhi.
‘A che gioco sta giocando?’ ‘ penso.
Proseguo nel racconto, ma non riesco a concentrarmi; sento la sua mano che sale all’interno delle mie cosce; sale, sale delicata, sfiorando la pelle del ventre e facendomi venire i brividi.
‘Non ti dispiace, vero?’ – bisbiglia, come se dovessi solo affermare che sì, mi piace.
‘Cosa stai cercando di fare?’ – sussurro evitando di risponderle ” Non si scherza con queste cose.’ ‘ dico in un soffio a voce bassa.
‘Non ho affatto intenzione di scherzare’ ‘ sospira e posa le sue labbra sulle mie.
Il bacio mi coglie di sorpresa e, inaspettatamente, socchiudo le labbra per ricevere la sua lingua guizzante.
La sua mano si chiude su un mio seno e, con un movimento esperto, lo fa sgusciare fuori dal reggiseno del costume, prendendone subito il capezzolo turgido tra le dita.
‘Cosa fai? Potrebbe arrivare qualcuno.’ ‘ le dico, cercando di dissuaderla a continuare, anche perché sento che sto eccitandomi a mia volta.
‘Non ti preoccupare.’ ‘ mi soffia sulle labbra ‘ ‘Qui non viene mai nessuno, sono tutti intorno alla piscina.’ ‘ e si china prendendo tra le labbra il capezzolo.
Sto andando fuori di testa, nonostante il timore di essere viste, le sue carezze mi fanno bagnare, non riesco più a connettere, mi manca il fiato.
Solleva il viso dal mio seno: ‘Sei molto bella’ ed eccitante’ ‘ mi sussurra a fior di labbra mentre la sua mano continua a giocare con il capezzolo.
Ci scambiamo un bacio profondo e la sua mano scivola in basso, raggiungendo la mia intimità dove trova lo slip del costume già umido di desiderio.
Adesso sono veramente eccitata anch’io:”Continua, ti prego…” ‘ le dico con voce roca, chiudendo gli occhi.
Lei riprende a baciarmi mentre continua ad accarezzare la mia vulva eccitata.
Ora sto gemendo, eccitatissima; non ho mai avuto un incontro intimo con una donna e certamente non sono lesbica, ma la situazione ci ha eccitate entrambe; il desiderio del piacere &egrave più forte di ogni altra cosa.
Dopo un po’ la sua mano risale sulla mia e l’accarezza delicatamente, poi la prende e lentamente l’accompagna verso il suo inguine fino ad appoggiarla sul minuscolo slip del costume.
Sento i suoi peli contro le dita ed, il calore che emana il suo ventre, mi dissuade dal ritrarla.
Ora ho la sua figa pulsante sotto i miei polpastrelli; per un solo attimo rimango immobile a gustare questo elettrizzante contatto; poi comincio a giocare con i peli e lo slip fino ad insinuarmi dentro e sfiorare le sue labbra umide e bollenti.
Il profumo di donna che sale dalla sua vagina eccitata e il contatto con gli umori che ne fuoriescono, mi fanno perdere il controllo.
Le nostre mani si fanno audaci, cominciamo ad accarezzarci, sento le sue tette premute contro le mie, i suoi capezzoli duri e mi viene voglia di succhiarli.
Ho perso completamente la testa ed ogni remora!
Prendo a baciarla cominciando dal collo, scendo sulle spalle, sul petto, sempre più giù fino ad arrivare a prendere in bocca un capezzolo.
Inizio a leccarlo ed a succhiarlo e la sento ansimare sempre più velocemente.
Il suo seno &egrave sodo e morbido allo stesso tempo, i suoi capezzoli sono così turgidi che, sotto le mie labbra e la mia lingua, sembra debbano esplodere.
‘Anch’io voglio leccarti.’ ‘ mi dice ansimando.
Mi solleva la testa dal suo seno ed un attimo dopo le sue labbra sono sulla mia pelle; la sua lingua morbida sembra scottarmi ogni volta che mi sfiora,
Le sue mani e la sua lingua giocano con il mio corpo che &egrave ormai in preda agli spasmi del piacere, sono senza controllo, totalmente dipendente dalle sue labbra e dalle mani e mentre le sue dita cercano la mia fessura ormai fradicia, s’insinuano dentro e cominciano a masturbarmi delicatamente, la sua bocca si posa sulla mia e le nostre lingue riprendono a danzare.
‘Ooohhh’ sìììì” ‘ mugolo sulle sue labbra ‘ ‘Sììì’ cosììì’non ti fermare’vengoooo!’ ‘ e parto letteralmente per un orgasmo dirompente.
Le sensazioni sono fortissime e provo qualcosa di molto prossimo allo svenimento.
Quando mi riprendo l’attiro a me e la bacio piena di riconoscenza.
Le nostre labbra s’incollano e le nostre lingue s’intrecciano.
Intanto le mie mani scendono fino ai suoi fianchi snelli, inizio ad accarezzarle le gambe, risalgo sempre più su con delicatezza fino ad arrivare a sfiorare la sua peluria.
Intrufolo due dita nel suo slip, tra le sue cosce e raggiungo le sue labbra turgide e bagnate, un momento di pausa poi le faccio scivolare dentro di lei.
&egrave una sensazione stupenda quando sento che &egrave tutta bagnata per l’eccitazione.
Inizio ad accarezzarla sempre più forte, sempre di più, le mie mani sembrano impazzite e continuano a muoversi.
Quando dedico maggiori attenzioni alla sua clitoride turgida, si irrigidisce e prende a dimenarsi senza freni.
Intanto sono scesa sul suo seno ed ho preso a succhiarne le punte dure come chiodi e continuo a succhiare i suoi capezzoli fino a che, con un lungo gemito, a stento soffocato, la sento raggiungere l’orgasmo ed i suoi umori caldi m’inondano la mano, mentre il suo corpo &egrave scosso da un tremore incontrollato.
Siamo entrambe sfinite ed incredule, restiamo immobili, abbracciate, mentre cerchiamo di recuperare il respiro normale.

Qualche giorno dopo Mauro mi disse che dovevamo rimandare la nostra partenza per le vacanze, perché doveva definire alcune questioni burocratiche riguardanti i suoi appalti, prima che tutti andassero in ferie.
Ero delusa e furiosa; possibile che gli affari dovessero sempre passare avanti al nostro benessere.
Il giorno dopo telefonai a Laura raccontandogli tutto per sfogarmi.
“Hai perfettamente ragione ad essere arrabbiata.’ ‘ mi disse ‘ ‘Come ti capisco. Dai, vieni a pranzo domani, vedrai che ritroveremo il solito entusiasmo.”
Accettai l’invito, anche se sapevo dove voleva arrivare, e il giorno dopo ero da lei, nel suo bell’attico, lasciatole in uso dal suo ex, con un’enorme terrazza così piena di piante da sembrare un giardino verdissimo e fresco.
Fui sorpresa al vedere la tavola apparecchiata per quattro.
“Sai,” – fece lei candida – “ho invitato anche Renato, il mio dirimpettaio, fa l’architetto ed &egrave un buon amico.”
“E il quarto?” ‘ chiesi.
“E’ mio zio Arturo, una persona veramente a modo. Cinquantadue anni portati da dio! Così non saremo sole. Vedrai, ti piaceranno tutti e due.”
Di lì a poco arrivarono i due ospiti, che si erano conosciuti davanti all’ingresso.
Lo zio Arturo era un gran bell’uomo, abbronzato, brizzolato, con i baffi e un sorriso attraente.
Spiritoso e apparentemente molto posato, dava però l’impressione di una grande energia ben controllata; inspirava simpatia e sicurezza, proprio il tipo che piace a me.
Renato era un po’ più giovane di me e di Laura, biondo, dall’aspetto ben curato, capelli corti, atletico e con un buon profumo di colonia maschile.
Ci fu subito amicizia e simpatia, ci aiutammo a preparare e il pranzo fu condito da battute e risate.
Non mancarono i complimenti al nostro indirizzo, che prontamente ricambiammo e quando ci spostammo in salotto per il caff&egrave, l’atmosfera era già calda al punto giusto.
Una rivista con una ragazza in bikini in copertina innescò una discussione spiritosa sugli spogliarelli e Renato, che non aveva staccato gli occhi da Laura da quando era arrivato, le disse:”Dai, scommetto che tu con la tua eleganza ne sapresti fare uno coi fiocchi!”
Laura rise e si schernì un po’, ma anche lo zio caldeggiò la proposta.
“Anzi,” – propose guardando me – “perché non ne fate uno doppio? Se ve la sentite, naturalmente.”
Laura era piuttosto eccitata, rideva: “Io lo faccio se lo fai anche tu.” – mi disse, alzandosi tutta rossa in viso.
Il vino aveva fatto il suo effetto e io proposi:”Potremmo arrivare alla biancheria intima.” – visto che non mi andava di mettermi nuda davanti ai due uomini che, per quanto attraenti, non conoscevo quasi per niente.
La proposta fu accolta da tutti e Laura si alzò portandosi in mezzo al salotto; io la seguii.
Una musica di sottofondo scandì i nostri movimenti mentre iniziavamo a spogliarci.
Cominciammo a muoverci con movenze languide e feline, ognuna secondo la sua personalità, mentre le nostre dita slacciavano bottoni, sfilavano scarpe, accarezzavano vestiti e pelle.

Sento lo sguardo dei due uomini su di noi, quasi vogliano aiutarci con gli occhi a spogliarci.
Renato infila una mano in tasca, nei pantaloni di lino, mentre Arturo ha già un discreto gonfiore sotto la patta.
Laura si sfila la gonna, poi si gira per togliersi la camicetta mentre ancheggia dolcemente muovendo il suo bel culo sodo davanti a Renato.
Io tiro giù la lampo del vestito e mi scopro la schiena, facendolo scendere, poi, fino alla vita e più giù, sempre più giù, mettendo in mostra lo string di seta bianca ricamata che provoca commenti eccitati da parte di Arturo.
I due uomini non perdono un solo istante dello spogliarello incitandoci con complimenti, che ci riscaldano ancora più.
Quando siamo entrambe in reggiseno e mutandine c’&egrave una salva di applausi e Renato ed Arturo si alzano per complimentarsi personalmente.
“Meriti un bacio, tanto sei bella!” – dice Renato avvicinandosi a Laura.
Lei gli mette le braccia attorno al collo e si avvolge a lui con dolce abbandono.
Li vedo limonare piacevolmente, con lei che di tanto in tanto mugola di piacere e lui che l’accarezza dappertutto, con le mani aperte, quasi a volerne possedere le splendide forme con il tatto prima di ogni altra cosa.
Mentre li guardo sento lo zio Arturo che mi abbraccia da dietro stringendomi a sé:”Sei attraente da morire.” – mi sussurra nell’ orecchio, poi me lo lecca e lo prende in bocca delicatamente.
Non so come ha fatto a capirlo, ma sentirmi leccare l’orecchio &egrave una cosa che mi fa impazzire.
Ormai sono partita, piego la testa da un lato per aiutarlo e accompagno le sue mani che mi accarezzano il ventre, il seno, i fianchi.
Spingo il sedere contro di lui e Arturo mi prende per i fianchi, per stringersi contro di me.
Ci strusciammo così per un po’ e mi piace sentire il suo membro duro tra le natiche, separato solo dalla leggera stoffa dei nostri indumenti.
Le sue labbra continuano a succhiarmi l’orecchio e a mormorarmi dolcezze mentre io mi abbandono al suo abbraccio con sospiri di piacere.
L’altra coppia &egrave proprio davanti a noi, a pochi metri di distanza sul grande tappeto morbido.
Renato ha slacciato il reggiseno di Laura e, eccitatissimo, l’ha sollevata e presa in braccio e ha cominciato a succhiarle i seni, mentre Laura, avvinghiata con le cosce attorno alla vita di lui e, sorretta dalle sue mani sotto le natiche, arcua la schiena per porgergli i capezzoli turgidi ed eccitati.
Lunghi gemiti di piacere escono dalla sua bocca e con sorpresa di Renato, raggiunge l’orgasmo così, in braccio a lui con abbondanza di ansimi e gemiti.
Quando vede che si calma un po’, lui la lascia scivolare a terra, sul tappeto, per spogliarsi.
Le mani di Arturo sono ora nelle mie mutandine e mi accarezzavano il pelo e le labbra ormai bagnate, mentre il suo arnese continua a strusciarsi contro le mie natiche.
Temo che venga così, tutto vestito, e mi volto a guardarlo con sguardo implorante.
Ma lui, con un sorriso sornione, come se mi avesse letto nel pensiero mormora: “Non temere.” – solo questo, ma mi basta.
Mi stacco da lui e gli sbottono i pantaloni per estrarre il suo pene, che mi sta facendo impazzire di desiderio, lo prendo in mano, finalmente, grosso, duro, meravigliosamente eretto e bello.
Mi abbasso per accoglierlo in bocca, ma lui mi ferma:”Non ancora.” ‘ mi dice.
Io quasi sono stravolta per il desiderio di scop’re e, per giunta, ho ancora reggiseno e mutandine, che bramo di levarmi al più presto, ma non voglio togliere a lui il piacere di spogliarmi.
Mi incollo alla sua bocca e ci baciamo per un bel po’, mentre le sue mani esperte mi spogliano del tutto, lasciandomi finalmente nuda.
Gli levo la camicia e gli bacio il petto, scendendo giù lungo il ventre fino a incontrare il suo glande gonfio che accolgo in bocca con un desiderio enorme.
Il suo sapore di maschio mi inebria e sento l’irresistibile bisogno di farlo godere; lo succhio avidamente, con movimenti rapidi, le sue mani mi carezzano i capelli, mentre la mia figa gocciola di piacere.
Lui mi blocca, mi fa alzare e mi stringe tra le braccia:”Sei la donna più attraente e più eccitante che abbia mai conosciuto!” ‘ poi mi bacia mentre le sue mani continuano ad accarezzarmi.
Mi sciolgo dolcemente dal suo abbraccio e mi giro verso Laura; la mia amica &egrave sul tappeto morbido, a quattro zampe, ansante e scarmigliata, il suo bel visino rosso tradisce il piacere che la sommerge, mentre Renato la penetra da dietro.
Le mani di Renato le stringono i fianchi, vedo il suo pene entrare e uscire dalla sua vagina, lucido di umori e, ogni volta che lui le entra fino in fondo, si ferma un attimo, mentre lei emette un gemito di intenso piacere.
Arturo mi abbraccia da dietro e ricomincia a palparmi:”Mi piaci da morire…” – mormora toccandomi ed io gli rispondo senza esitazione:”Continua’ continua ad accarezzarmi’ toccami tutta, ho voglia di essere tua…” ‘ ora muoio veramente dal desiderio.
Le sue braccia mi sollevano e mi posano sul divano, poi mi divarica le gambe per leccarmi tra le cosce.
“Sei tutta bagnata! Mi fai impazzire!” – dice baciandomi e leccandomi la clitoride, poi con le dita mi dilata le grandi labbra e penetra con la lingua, iniziando a leccarmi golosamente; sento la sua lingua penetrarmi come se fosse un membro e comincio a muovere il bacino partecipando a quella “scopata linguale” fino ad arrivare all’orgasmo.
‘Siii’ cosiii’ dai, continua’ siii’ vengooooo” ‘ urlo mentre il piacere mi travolge come un’onda immensa;
Sono ansante, sfinita, ma lui non &egrave ancora sazio di me.
Si alza e mi viene tra le gambe con il pene eretto, pronto, finalmente, a penetrarmi.
“Aahh’ sii’ finalmente!” – esclamo mentre lui si introduce in me.
Quando lo spinge dentro mi sento quasi mancare per il piacere; duro, grosso, maschio, proprio quello che ci vuole per la mia figa impazzita.
Inizio io i movimenti, impaziente di godere nuovamente e di farlo godere dentro di me.
Arturo mi scopa con colpi decisi, senza fretta; le sue mani si attaccano alle mie tette e le stringono aumentando il mio piacere a dismisura.
“Ancora! Ancora! Ancora!” ‘ grido.
“Sei stupenda, che gran bella figa che sei, &egrave un privilegio scoparti!” ‘ urla di rimando.
Lo sento raggiungere l’orgasmo in me, riempirmi con fiotti di sperma e subito gridando:”Oooh, tesoro! Vieni’ Siii’ Riempimi!!!” – vengo anch’io, lasciandomi andare, esausta e accogliendo il suo corpo caldo su di me.
Ci assopiamo entrambi per qualche minuto dopo la tensione dell’accoppiamento.
Quando riapro gli occhi noto che siamo rimasti soli, ma poco dopo Laura fa capolino dalla cucina con un vassoio pieno di ogni ben di dio.
“Un po’ di the?” – ci chiede mentre Arturo si alza e si stira.
Arturo le prende cortesemente il vassoio dalle mani e lo posa sul tavolino iniziando a disporre le tazze e i piattini con i biscotti.
Anche Renato si unisce a noi e insieme consumiamo questa merendina ristoratrice, tutti nudi.
Laura &egrave seduta accanto allo zio e gioca con lui: si scambiano i biscottini; lei se li mette tra i denti e lui li afferra con le labbra, in un gioco estremamente eccitante, non solo per loro due, ma anche per me e Renato che li osserviamo.
“Se non la smetti di accarezzarmi il sedere finisce che ti salto addosso, qui, davanti a tutti, caro zietto!” – dice Laura ridendo.
“Sei la nipote più carina che uno zio possa desiderare.” – risponde lui senza smettere di toccarle quel culetto sodo e ben fatto.
“Mmhhmm… allora me lo devi dimostrare…” – risponde lei, allungando la mano verso il suo pene turgido e muovendone il prepuzio su e giù con dolcezza.
“Sei proprio un tesoro di nipotina… tale quale a tua madre'” – dice lui socchiudendo gli occhi.
Lei spalanca i suoi occhioni azzurri e candidi con grande sorpresa:”Ma… perché’ brutto porcellone, ti sei fatto anche la mamma?!”
“E non una volta sola.” – risponde lui con un sorriso sornione, abbandonandosi al tocco di lei.
Laura avrebbe voluto mostrarsi indignata, ma in realtà era eccitatissima.
“Brutto maialone… proprio con mia madre… non avrei mai pensato… ma dopotutto mamma &egrave sempre stata così bella e attraente, credo proprio che si sia meritata un’avventura con te!”
Poi, senza lasciare il suo membro turgido, si avvicina alla bocca dello zio e i due incominciano a baciarsi appassionatamente, mentre lui prende in mano i seni di lei e Laura comincia a gemere di desiderio.
“Spero solo di essere all’altezza della mia cara mammina, zio Arturo…’ ‘ mormora con voce roca.
Mentre ci gustavamo la scena, Renato mi aveva abbracciata da dietro e le sue mani mi stringevamo i seni e mi accarezzavano tra le cosce.
Sento il suo membro duro contro le mie natiche e mi ci spingo contro poi, incapace di trattenermi, mi volto e ci baciamo con grande passione; allungo la mano e lo sento pronto e duro come un bastone.
Renato ha goduto una sola volta con Laura e, considerata la sua giovane età, conto proprio su questo perché sia in grado di farmi godere ancora in maniera esagerata.
Non c’&egrave bisogno di stimolarlo ulteriormente: si getta su di me e mi bacia i seni, succhiandomi i capezzoli duri, come un forsennato.
Comincio a gemere, come una cagna in calore, volgendo lo sguardo verso Laura, la quale, sdraiata sul tappeto, &egrave pronta ad accoppiarsi con suo zio.
I miei gemiti di piacere richiamano l’attenzione degli altri due, Laura si ferma con le gambe spalancate e per un attimo ci guarda, ma lo zio Arturo le si adagia sopra e la penetra con vigore.
Laura emette un gemito e spinge verso di lui, la schiena arcuata; i due rimangono fermi un attimo, per godere di quel sublime accoppiamento, poi cominciano a scopare con movimenti frenetici.
Renato, intanto, entra in me con irruenza, la sua bocca si incolla alla mia e io succhio la sua lingua calda, che mi penetra con lo stesso vigore del suo pene, grosso e duro, nella vagina.
Mi fa godere quasi subito; in pochi minuti arrivo alla vetta di piacere:’ Siii’ dai’ ci sono’ ancoraaaa’ conn’ tin’ uaa’ vengooo” ‘ e ancora un orgasmo, lungo, potente, squassante che, mentre i suoi fiotti di sperma mi inondano l’utero, si prolunga all’infinito ed io quasi svengo nel sublime orgasmo con il giovane architetto.

Rimaniamo immobili, sdraiati, per qualche minuto, mentre il piacere provato continua a scaldarmi il ventre ed il corpo.
Il pene di Renato, ora, &egrave diventato quasi del tutto floscio nella mia figa, ma lui non lo estrae, anche perché le mie gambe restano intrecciate attorno ai suoi fianchi per tenerlo attaccato a me.
Le nostre labbra continuano imperterrite ad amoreggiare, con le lingue che si cercano e si accarezzano a vicenda, saettando dentro e fuori con desiderio continuo.
Infine, Renato esce da me e si alza sulle ginocchia, ma prima che si allontani mi sono già messa a sedere e ho abbracciato i suoi fianchi prendendo in bocca il suo pene con dolcezza.
Ha il sapore agrodolce dei nostri umori mischiati e lo lecco delicatamente, prendendogli, poi, in bocca i testicoli e succhiandoglieli uno alla volta.
“Mmmmm… Sei un angelo…” – mormora lui socchiudendo gli occhi e godendosi la mia bocca che pompa come una ventosa.
Non ci mette molto a indurirsi di nuovo, con una rapidità che mi stupisce e, quando si china a baciarmi mi sussurra: “Nessuna donna mi ha mai eccitato così tanto e così a lungo come te!”

Volgo lo sguardo verso gli altri due e vedo la bella Laura, nuda, sdraiata sul tappeto a un paio di metri da noi.
Lo Arturo ha la testa tra le sue cosce e le sta leccando vigorosamente la fighetta in calore, mentre lei arcua la schiena e ancheggia gemendo di piacere.
I suoi fremiti e i mugolii si fanno via via più frenetici finché lei raggiunge l’orgasmo in bocca allo zio stringendogli la testa tra le morbide cosce.
Arturo si alza e la bacia a lungo sulla bocca, mugolando di soddisfazione insieme a lei; il suo membro &egrave completamente eretto e, quando lui si alza, la nipote allarga le gambe per accoglierlo di nuovo dentro di lei con evidente desiderio.
Vedendo Arturo penetrare in lei e mi sento bagnare di nuovo.
La mia vagina &egrave piena di sperma e di miei umori, ma la mia voglia di fare l’amore &egrave ancora alle stelle, l’odore di sesso che profuma la stanza mi eccita ancora di più.
Renato mi accarezza tutta, ci rotoliamo sul tappeto abbracciati e mi ritrovo a pancia in giù, con lui sopra di me, sento il suo membro di nuovo turgido e dritto; mi sollevo un poco e apro le cosce, pronta a riceverlo nuovamente.
Mi sento tanto puttana, tanto femmina, desiderosa di avere le mani e la bocca del maschio sul mio corpo, dappertutto, e ho voglia di sentire ancora un bell’uccello duro e grosso, penetrarmi e riempirmi di sé e del suo liquido maschile.

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