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Racconti Erotici Etero

Mi piacciono le quarantenni

By 19 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Le donne sui 40 sono sempre stata le mie preferite, sono quelle donne che hanno ancora voglia di sentirsi femmine, quelle per le quali è ancora importante piacere sessuale e che si vestono ed atteggiano in modo che il maschio si arrapi e lo attraggano. Le donne a quell’età sono all’apice della loro sensualità e sessualità; sanno di essere fighe e lo dimostrano in ogni occasione.
Spesso non sono più l’oggetto del desiderio da parte dei mariti forse perché c’è assuefazione alla vita matrimoniale  e fare sesso col marito non è più così eccitante come ai primi tempi.
Ho avuto l’opportunità di conoscere una donna di 43 anni,sposata da 15 anni. E’ una donna attraente, con un fisico sodo. Ho avuto il suo numero telefonico e quando l’ho chiamata è rimasta sorpresa ed non ha accettato l’invito a cena che le ho fatto; all’inizio ha detto no, ma il corteggiamento continuo con altre telefonate l’ha convinta.
Mi raggiunge in un parcheggio non lontano da casa sua ci dirigiamo insieme con la mia auto in un ristorante elegante così come si fa con una bella donna e così passiamo una serata piacevole tra chiacchiere e risate frammiste a complimenti.
Lei è compiaciuta e divertita.
Dopo la cena ci salutiamo e lei torna a casa felice per la bella serata senza nessun approccio di tipo sessuale. Però il solo fatto che sia uscita da sola, che fosse elegante e che quindi si sia esposta ad un altro maschio, significa che anche lei rientra tra quelle femmine che desiderano qualcosa di diverso.
Dopo una settimana la chiamo per invitarla nuovamente; è contenta e accetta subito.
Questa volta la vado a prendere sotto casa.
Come l’altra volta dice al marito che esce con delle sue amiche e colleghi di lavoro; diversamente dalla prima volta si prepara per la serata. Infatti indossa un gonna nera aderente che mette in risalto le sue forme, collant neri, scarpe col tacco alto e una camicetta bianca. Sotto non si vede ed in seguito scoprirò che ha indossato della biancheria nera di pizzo. Si è anche truccata molto bene e si è profumata con qualcosa che a me piace molto. Risultato: è molto sexy.
Quando entra in auto e si siede e la gonna le sale sopra il ginocchio. Mi saluta con un bacio sulla guancia ed è lusingata quando le dico che è molto affascinante e sensuale. Risponde con un sorriso e dice: Ti piaccio??
Torniamo a cenare nello stesso ristorante della prima volta . La cena è piacevole e l’ambiente molto carino. In realtà stiamo veramente bene e in intimità. Chiacchieriamo molto e ridiamo parecchio raccontando aneddoti nostri e degli altri che conosciamo. Anche questa volta non manco di farle altri complimenti.
Mi azzardo a fare delle battutine piccanti.
Dopo un paio di bicchieri di vino lei appare più libera. Risponde flirtando e provocando. Mi racconta di essere uscita nel pomeriggio e di aver comprato della biancheria nuova. Le chiedo se è quella che indossa. Mi risponde di si e quando le dico che mi piacerebbe vedere come le sta mi risponde scherzando: guarda che sono una donna sposata!!!
Finita la cena la riaccompagno verso casa in auto. Arrivati sotto casa sua, parcheggio e spengo il motore. Ci salutiamo ma continuiamo a scherzare. Le dico che è meglio se va via subito perché altrimenti finisco per provarci.
Lei, sempre con tono ironico, risponde: tanto non avresti nessuna possibilità “Sono una signora per bene, sposata e fedele a mio marito”  ma rimane li e non sembra voler andare via.
La sua gonna è salita su e le sue gambe velate di nylon fanno correre le mie fantasie.
Mentre la saluto di nuovo e le dico che deve tornare a casa a fare la brava mogliettina, le poggio la mano sul ginocchio. Lei non la toglie via e mi provoca ancora: “che fai ci provi davvero??”
Le dico che ha un profumo piacevolissimo e mi avvicino per sentirlo meglio.
Lei rimane ferma e mi lascia fare. La bacio sul collo. Mi dice che deve andare via ma non lo fa.
Io proseguo a baciarla sul collo.
Lei chiude gli occhi e insiste dicendo che deve andare ma la voce è tremante e il respiro più frequente.
Le sue mani mi accarezzano la testa e la guidano affinché continui a baciarla.
I suoi sospiri indicano chiaramente che si sta eccitando.
Avverto la sua tentazione di lasciarsi andare completamente ma quando la mia bocca si avvicina alla sua lei ricambia il bacio appassionatamente.
Nella sua testa forse pensa che non deve farlo e che deve andare via ma con il corpo rimane li.
La mia mano dal ginocchio ormai si muove liberamente.
Le sbottono la camicetta. La accarezzo sotto il reggiseno e libero le sue mammelle prosperose. I suoi sospiri si fanno più intensi.
La guardo. Ha i capelli spettinati, la camicetta aperta, le mammelle sopra il reggiseno, la gonna sollevata, le gambe leggermente aperte, gli occhi socchiusi dal piacere.
Sono eccitatissimo.
Ripasso a baciarle il collo e mentre scendo per leccarle i capezzoli la mia mano si infila in mezzo alle sue gambe all’altezza del ginocchio.
Sento che ha un brivido. La mia mano sale su. Lei stringe le gambe per fermarla. Ma poi sento che le apre di nuovo per lasciarla salire.
Le accarezzo l’interno cosce.
Mi chiede di fermarmi ma tiene le gambe aperte.
Io continuo.
La mano è ormai lì.
Cè il collant ma sento che è umido.
Lei insiste “ti prego fermati” ma la mia mano si sta infilando dentro.
Scivola sotto il collant e dentro le mutandine.
Ora posso sentire il pelo, ma soprattutto posso sentire che è completamente bagnata: è un lago. Quando le tocco il clitoride sento il suo gemito di piacere ad alta voce.
Improvvisamente mi toglie via la mano, si ricompone.
Mentre si abbottona la camicetta, mi dice “scusa, ma non posso”.
Mi saluta e dice che deve andare. Scende dall’auto ed entra in casa. Si volta a salutarmi.
Penso che non sia tanto serena. Ho in mente le sue ultime parole  e penso che mentre apre la porta di casa, forse, si senta in colpa.
Suppongo che allo stesso tempo non possa liberare la testa da quei pensieri che la vorrebbero maggiormente femmina libera e dal desiderio di sesso extra coniugale, voglia di trasgressione.
Immagino che il marito sia a casa che guarda la TV; lei lo saluta e lui le che e chiede com’è andata la serata con la risposta ovvia:”bene” seguita da una serie di bugie innocue e semplici.
Scoprirò in seguito che vestita è andata in bagno, si è chiusa la porta a chiave, si è messa con la schiena al muro ed è rimasta li a sentire se stessa e le ci fossero reazioni del suo coniuge. E’ rimasta li per mezzo minuto, tanto da calmare il cuore che batteva alle stelle mentre raccontava bugie al marito.
Ha chiuso gli occhi e pensato a ciò che è successo in auto con me.
Si è sollevata la gonna, infilata una mano nelle mutandine e immaginando la mia mano che la accarezzava ha iniziato una masturbazione.
E’ ancora bagnata ed è venuta rapidamente soffocando un urlo ma godendo tantissimo come non accadeva da moltissimi anni, forse da ragazzina alla scoperta del sesso.
Dopo aversi lavato le mani ed esce dal bagno.
Ha detto al marito che è stanca e che sta andando a dormire.
Mentre è a letto continua pensare a me che la toccavo impunemente in auto, mi scrive un SMS: “Ciao mio carissimo. Ho pensato a quello che è successo in macchina . immaginando la tua mano nelle mie mutandine sono venuta dopo 1 minuto e continuo a pensarci!!! Grazie per la bella serata. Fatti sentire”

Ho passato una settimana felicissimo di averla avuta con me. Non pensavo che a lei ed alle sensazioni che mi aveva dato. La sentivo vicina come un ombra. Le seghe sia di mattina che di sera dedicate a lei sono state meravigliose.
Venerdì mattina, sapendo che era sola in casa l’ho chiamata: “Ciao. Come stai?”
“… e tu?”
“Ti ho pensato tanto e sei sempre nei miei pensieri. Stasera usciamo?”
“Anche io ti ho pensato tanto e molto profondamente. Non ho fatto altro che pensare a te. Ogni mio gesto te l’ho dedicato”
“Anche il sesso?”
“Quello al primo posto”
“Allora usciamo?”
“Visto che insisti dovrò dire che uscirò con le mie amiche e che tornerò tardi. Ti va?”
Non aspettavo altro.
“Alle 20.30 sarai pronta?”
Mi conferma l’ora ed io mi faccio trovare pronto sotto casa sua.
Sembravo il suo fidanzato e non il suo amante.
Entra nell’auto e mi volto per darle un bacio sulle labbra ma lei mi porge la guancia.
“Andiamo all’ormai solito ristorante? Che ne dici?”
Li ci trovavamo bene e la discrezione oltre alla signorilità erano garantite.
All’entrata la aiuto a togliersi la giacca e il maitre ci fa accomodare in un piccolo tavolino dove l’intimità è essenziale e le nostre braccia possono arrivare a toccarsi senza estendersi eccessivamente. Lei si accomoda sulla sedia dorata con la seduta di velluto granato.
Rimango sbalordito: lei indossa una camicetta di seta semi trasparente sbottonata al punto giusto, una minigonna nera con spacco laterale che lascia vedere le splendide curve armoniose delle sue gambe…. e poi quel suo portamento, quel modo di porsi in quell’ambiente e la sua figura mi prendono come mai prima. Sono eccitato solo a guardarla; è estremamente attraente e tutte le mie convinzioni e le mie certezze hanno finalmente riscontro.
Lei fa una gran bella figura in quell’ambiente raffinato; sembra fatto proprio per lei e son contento di averla con me.
Beviamo un aperitivo e subito dopo iniziamo a mangiare.
Una sua mossa inaspettata mi lascia di stucco durante la cena.
Sento sotto il tavolo il dorso del suo piede accarezzarmi la caviglia, poi la gamba ed infine salire piano piano fino ad accarezzare il mio membro. Non mi importa di quello che può pensare la gente o se può vederci: è la mia occasione. Mi ha fatto arrapare e la mossa è un chiaro messaggio.
Finalmente sono riuscito ad uscire con lei per farsi scopare e non voglio perdermi questa opportunità per nessuna ragione al mondo.
Finiamo di cenare e lei senza indugi mi propone:
“Ti va di uscire da qui e se ti va andiamo a casa tua?”
Era l’avverarsi del mo desiderio principale. La scopro così anche intraprendente proprio come una femmina che ha bisogno di fare sesso.
Il vino bianco bevuto da lei la rende euforica al punto giusto.
Eccitati e strafelici ci avviamo in auto verso casa.
Nel sedersi la sua gonna risale e ne approfitto per poggiarle la mano sulle gambe. Lei non si ritrae ne allontana le mie dita che la accarezzano mentre si ride e si scherza.
Arriviamo a casa e lascio le luci spente per creare un po’ di atmosfera facendo in modo che le candele creino delle zone di penombra nella stanza rendendo l’ambiente adatto alla situazione.
“carina la tua casa! Mi piace veramente. Si nota che vivi solo”.
“Dici veramente?” rispondo mentre le levo il soprabito.
Passo dietro di lei e le bacio il collo, l’orecchio e poi ancora il collo soffermandomi e continuando nuovamente, mentre nel frattempo piano piano, sbottono la camicetta. Arrivo alla bocca e la bacio mentre con le mani toccavo il seno sentendo i capezzoli inturgidirsi al mio tocco.
Piega la testa all’indietro e si lascia andare in un bacio profondo e lungo. Esploro la sua bocca e lei fa altrettanto nella mia per molto tempo
Le tolgo la camicetta e le apro la gonna aprendo la cerniera. Mi abbasso con la testa all’altezza dei glutei, levo la gonna e appare la sua figura splendida di donna matura in perizoma e reggicalze. Le calze scure e tutta la lingerie ben accoppiata sia nello stile che nel colore fanno si che sembri una modella.
Lentamente le sfilo il reggiseno e le bacio sia il petto che le mammelle non trascurando i capezzoli che prontamente si induriscono. Oh! Quanto sono belli!
La lascio in calze e mutandine. Da quella posizione apro leggermente il solco dei glutei e continuando sempre nella stessa direzione la lecco per tutta la lunghezza delle cosce soffermandomi sull’ano. Con la lingua salgo baciando ogni vertebra della schiena fino ad arrivare al collo dove l’impeto dell’eccitazione mi fa accanire non poco. Non riesco a controllarmi, l’eccitazione è troppa e ho voglia di sfogarmi.
Mi seggo su una sedia, la prendo per mano per avvicinarla a me per avere i suoi capezzoli all’altezza della bocca e con le mani accarezzo delicatamente l’interno coscia mentre con la bocca succhio le mammelle ed i capezzoli strapazzandoli con la lingua.
Ora la sento eccitata. L’interno coscia è già bagnato dei suoi umori e quell’odore mi inebria.
In quel momento la sogno  distesa in modo da aprirle le gambe e leccarle.
La tentazione è forte ma preferisco aspettare per gustare con calma questo piatto speciale.
Salgo con le mani e le introduco un dito in vagina e subito cerco il clitoride per masturbarlo. Mi favorisce l’introduzione del dito nella vagina aprendo leggermente le gambe e spingendo il bacino in avanti.
A questo punto estraggo il dito dai suoi umori vaginali e li spargo su un capezzolo mentre il restante lo metto in bocca e lo lecco.
Mi avvento nuovamente sulla vagina ma questa volta con due e poi con tre dita.
L’eccitazione si vede e gli umori aumentavano a dismisura.
Estraggo le dita e infilo due di queste nell’ano allargandole e riavvicinandole ma avanzando sempre dentro di lei per allentare lo sfintere.
La mia amica ora ansima dal piacere e la sua pelle è ricoperta da una pellicola di sudore che la rende ancora più affascinante.
Da parte mia non riesco più a trattenermi.
Il pene mi scoppia, le vene si sono gonfiate e la cappella ha raggiunto il massimo della dilatazione.
Mi sono levato dalla sedia per far sedere lei così mi è facile offrirle il pene da mettere in bocca.
Lo accoglie volentieri subito mi lecca la cappella, poi l’asta e nuovamente la cappella massaggiando con una mano i testicoli e tenendo con l’altra il mio sesso.
Ormai la mia resistenza è al limite e sto per venire.
“sto per venire” e lei d’istinto apre la bocca per ricevere la sborra. Aspetta famelica che lo spruzzo esca.
“Eccomiiii!!” e la sborrata va nella sua bocca che, a causa della quantità di sperma, non riesce a trattenere facendo cadere parte sul mento ed anche sul seno.
Nonostante l’orgasmo il mio pene era ancora duro.
Lei, con abili colpi di lingua e di mano, risucchia le ultime gocce di sperma rimaste nel mio sesso lasciandomi stremato.
I suoi gesti sono di pura femmina che vuole gustarsi il sesso in ogni aspetto o forse vuole dar sfogo anche lei alle fantasie represse.
Sono esausto ma ho una voglia sfrenata di continuare. Mi distendo sul divano mentre lei si trastulla il clitoride rimanendo seduta sulla sedia.
Voglio vederla mentre lo fa. Mi avvicino e le bacio un piede, poi la caviglia.
Risalgo lungo la gamba destra ed arrivo all’interno coscia e mi trovo davanti un mare di umori.
E’ totalmente bagnata e con mia grande gioia mi ci tuffo leccando intensamente.
Arrivo finalmente alla vagina, metto le gambe della mia amica sulle mie spalle e le lecco inizialmente le labbra poi il clito ed infine penetro completamente la vagina con la lingua che mi sembra più lunga che mai. Vorrei arrivare fino in fondo nella parte più profonda.
 E’ quello che ho sempre sognato e desiderato fin dalla prima telefonata. Sognavo di leccare ore ed ore la sua figa.
Ora mi sento appagato e sento la donna eccitata. Ho la sensazione che voglia sottrarsi alla mia presa ma la tengo salda. Si comporta da femmina esperta di sesso. Si agita per assaporare il sesso nelle sue sfaccettature.
Penso che il marito l’ha educata bene.
Ho voglia di stringerle il clito con le labbra e poi, afferrandolo gentilmente con i denti, lo tiro verso di me rilasciandolo subito dopo e leccandolo nuovamente. La mia amica ora senta che sta per venire.
Quanto desidero avere il suo spruzzo in bocca!
Pare che mi abbia letto nella mente ed ecco che il getto mi arriva dritto in bocca mentre la masturbo con le dita mentre con la bocca spalancata sto di fronte alla sua intimità pronto a raccogliere ogni goccia del suo nettare.
La osservo ed ecco che, lei bellissima come non mai, si dimena con un spasmo violentissimo tanto che a stento riesco a trattenerla e mi venne spruzzando sul volto e ne posso gustare il sapore cercando di recuperare quel che non era indirizzato sulla mia bocca.
 Sollevo la mia amante dalla sedia e mi ci siedo io facendo sedere lei su di me in modo che il mio membro
Apra la sua rosellina posteriore. Lo sento stretto ma cedevole. Mi incita a prenderla li ma non voglio entrare in lei completamente.
Seduta così posso introdurre le mie dita nella sua figa ben aperta ed ospitale.
 La posizione è fantastica: il pene e l’azione delle dita in vagina eccitano fino allo sconvolgimento la donna  che oramai senza freni si abbandona alle emozioni ed al godimento.
Estraggo il pene dall’ano e, anche se mi sono ripromesso di non penetrarla, desidero solo che il mio pene abbia il profumo del suo buchetto posteriore in cui i liquidi vaginali si sono mischiati.
Mi chiede di masturbarmi. Lo faccio e vengo ancora.
Le chiedo di spalmarsi lo sperma sui capezzoli e quando ha finito li lecco.
Prima di trasferirci in camera da letto, faccio stendere la mia amante sul pavimento e, lentamente, le faccio colare del miele tiepido dall’alto delle spalle giù verso il seno ed i capezzoli.
La sensazione che si prova e’ indescrivibile ed estremamente eccitante. Ancor di più se durante la colata ci si rilassa completamente, lasciando che il tuo partner le titilli il clitoride facendole provare una sensazione inebriante che le sole parole non descrivono sufficientemente.
Lei è molto docile e si lascia fare tutto quel che desidero. La vorrei come moglie ma è decisamente meglio come amante per il solo sesso.
Ci trasferiamo sul letto ormai stanchi e soddisfatti, nudi completamente. La sua lingerie è andata distrutta, io ero già nudo fin dall’inizio.
Ci baciamo abbracciati scambiandoci parole d’amore e descrivendo le sensazioni provate ed anche i desideri avuti durante i nostri giochi.

Chiedo alla donna quando volesse rientrare a casa.
“Non preoccuparti. Stanotte ‘sono da Marinella’. Lei è una mia amica da cui vado spesso a dormire quando la notte finisco tardi. Ora devo chiederti di zittire un attimo perché devo chiamare mio marito”
“Ciao amore. Tutto bene? Io mi fermo a dormire da Marinella. Siamo ancora qui in pizzeria e poi andiamo a ballare e chissà a che ora torniamo. Non ti preoccupare. Torno domattina. Pensami. Buona notte. Baci”
Non ho sentito la risposta del marito ma chiude senza preoccupazioni e si ridistende sul letto baciandomi da perfetta amante. Incrocia le sue gambe con mie; la sua pelle sembra un velo di seta e mi piace sentire la sua tonicità. Appoggia la testa alla mia ponendo la sua mammella destra a contatto del mio torace.
Le passo un braccio dietro il collo e le accarezzo l’altra mammella giocando con il capezzolo.
Laura inizia a raccontarmi che uno dei momenti più belli è stato quando l’ho fatta sedere e le ho chiesto di masturbarsi.
“Te lo voglio raccontare come se dovessi scrivere un racconto, così mi sento più libera e disinibita”
“Fai pure” rispondo
Ed ecco che inizia.
L’uomo che avevo davanti era bello ed eccitato. Ero estasiata da lui. Mi ha preso e mi sono subito sentita eccitata già dopo la telefonata. Non ho saputo resistere al richiamo ormonale.
Era lui il mio uomo. Lo sentivo maschio e volevo che fosse mio.
Dopo la cena siamo andati a casa sua e li mi sono sciolta. Ho fatto un po’ la puttana mostrandomi facilmente e facendolo eccitare con la mia lingerie il cui colore contrastava con la mia pelle. Prima di uscire mi sono depilata tutta lasciando un piccolo ciuffo di peli cortissimi sopra la fighetta solo per questioni sentimentali che altro. A mio marito piace che abbia quella microscopica radura.
“a te piace?”
“Si. Piace anche a me. La trovo morbida e non disturba affatto il passaggio della lingua” risposi
Il mio amante mi ha spogliato e fatto sedere su una sedia che per me è stata la sedia dell’amore.
Ho iniziato a segarlo e di tanto in tanto gli leccavo e baciavo la cappella.
Mamma mia, iniziai a pensare ad alta voce, è veramente un bellissimo cazzo!
Non capivo cosa mi stesse accadendo era incredibile ma mi eccitava persino segarlo.
Volevo essere scopata, penetrata dal suo sesso. Lo volevo con tutta me stessa dentro di me.
Mi ritrovai in maniera naturale a chiamarlo amore ” dai amore mio fammi vedere quanto sei bravo, inondami regalami tanta bella cremina”.
Persi la cognizione del tempo sino a quando lo sentii irrigidirsi, il suo bestione, seppure per me incredibile, divenne ancora più grosso poi lo vidi pulsare.
Il primo fiotto mi colse all’improvviso, potente, lo vidi sorvolare il mio viso e depositarsi parte tra i capelli e parte sulla fronte, poi un secondo ed un terzo densi e carichi di una quantità incredibile mi riempirono la bocca abbondantemente. Ne ho lasciato cadere sul seno.
Era in quantità per me sconosciuta.
Quando finì le ultime gocce le ho strizzato il suo sesso e inghiottito il suo sperma.
Era la prima volta che mandavo nello stomaco lo sperma ma ritenevo fosse un giusto compenso a chi mi aveva dato tanto. Era qualcosa che avevo sempre rifiutato pensando che inghiottirlo fosse un gesto da puttane. Per lui ho cambiato idea; ho vinto le remore e le repulsioni ed ora assaporo un nuovo gusto meraviglioso e misterioso.
Il suo sesso non ha accennato al minimo rilassamento e ho avuto un moto spontaneo:
“Ma quanta ne fai?”
Ero piena di sperma dal seno in su.
Sorridendo ho chiesto se qualcuno mi potesse aiutare prima che affogassi nello sperma.
Avevo un occhio chiuso perché era stato colpito da delle gocce del suo seme.
Gli ho chiesto di pulirmi almeno l’occhio.
Roberto si è allontanato per prendere un asciugamano.
Più che vedere ho intuito che Roberto al ritorno si è accostato a me e la sua lingua  ha iniziato a ripulirmi.
Il pensiero che il mio amante mi stesse leccando lo sperma mi colpì come un martello e la razione è stata un enorme sensazione di caldo improvviso tra le gambe. L’ho pregato di leccarmi lì giù nella fighetta per liberarmi dalla voglia e quando la sua lingua è arrivata sono esplosa nell’ennesimo orgasmo. E’ stato fantasmagorico. Forse non mai goduto così intensamente e profondamente.
Lui con calma mi ha ripulito con accuratezza.
Mi ha continuamente baciata travasando nella mia bocca, con le labbra e la lingua, lo sperma raccolto nella navigazione sulla mia pelle.
Inaspettatamente il sonno non mi ha sopraffatta dalla stanchezza. Mi sono diretta allora in bagno per lavarmi.
Di solito con  mio marito mi mancavano le forze e non riuscivo neppure ad alzarmi per andare in bagno a rinfrescarmi. Tante volte sono sprofondata immediatamente in un sonno profondo.
Ora non mi è successo. Mi sono anche io sentita eccitata e arrapata pronta ad essere scopata nella figa grondante  di umori e ansiosa di avere il mio amante dentro di me per coronare e soddisfare il mio maggior desiderio. In quel momento volevo urlare di felicità e comunicare il mio grande orgasmo.
Mi sono fatta una doccia rapidissima di qualche secondo ed altrettanto ristoratrice senza bagnarmi i capelli o sciogliere il trucco che mi ha rigenerato ulteriormente. In quei pochi secondi sotto la doccia ho avuto modo di ripensare a quello che stava accadendo e come avevo potuto comportarmi così.
Perché non mi sono fermata per tempo prima di acconsentire a vedermi con lui?
Perché mi è venuta voglia di un altro maschio che mi facesse provare nuove sensazioni?
Perché ho avuto voglia di sesso diverso da quello usuale?
Soprattutto come avevo potuto uscire con un uomo che ora era il mio amante?
Adesso cosa sarebbe successo?
Di sicuro nulla sarebbe stato come prima.
Nella mia mente pensavo che era innegabile che quella mattina avevo provato un piacere che non immaginavo potesse esistere o che era sopito da anni e non provavo più.
Non amavo quell’uomo che era li con me ma ero conscia che se lui avesse voluto sarei stata disposta a fare qualsiasi cosa mi avesse chiesto pur di riprovare ancora a far l’amore e la cosa mi spaventava.
Farlo con mio marito era dolce ma Roberto mi possedeva sin dentro l’anima.
In fin dei conti quel mattino al momento della telefonata i miei sensi di colpa nei confronti di Nando, mio marito, erano durati lo spazio di un attimo.
Ed ora è bastato che mi mettesse il suo possente cazzo in mano ed avevo accantonato tutto per dedicarmi solo a lui affinché godesse e ricambiasse con tutta la sua forza e fantasia sessuale.
Se mi avessero detto che ero così carnale avrei pensato che erano matti, eppure ero proprio io quella che si era comportata come una puttana, senza alcun ritegno, vogliosa solo di godere e far godere.
Ora i fatti danno ragione al mio desiderio e sto finalmente esplorando il mio corpo e il mio erotismo
Pensavo anche che era il caso di fare una lunga chiacchierata con mio marito.
Al ritorno a letto mi sono presentata nuda e fresca, ritemprata e pronta ad una nuova battaglia.
Poiché le schermaglie amorose erano in corso, ho voluto proseguire affinché a questa battaglia ci fosse un vincitore.
Volevo vincere io ed ho chiesto che mi entrasse dove lui desiderava.
Ha preferito la rosetta posteriore che veniva inumidita continuamente dai miei umori che l’eccitazione continuava a produrre. Quando sembrava  che dovesse allargare lo sfintere si è ritratto e la cosa non mi è dispiaciuta; so che all’inizio dell’introduzione si prova dolore e lui è stato così carino che non ha voluto sottopormi alla resistenza. Forse il suo sesso sarebbe stato troppo grosso per me.
Ha scelto la via naturale: la mia figa e visto che non è slabbrata e neanche molto aperta la chiamerei fighetta.
Roberto era molto eccitato e il suo cazzo premeva sulla mia figa.
Mi ha sollevato dalla sedia dove ero  e mi è entrato con la cappella in bocca.
”Laura, tesoro mio, leccamelo bene perché dopo ti voglio scopare tutta”.
Obbedendo al mio amante ho avvolto piacevolmente la mia lingua sul glande mentre con la mano ho afferrato il tronco e dolcemente l’ho menato .
Poi l’ho tolto dalla bocca e gli ho leccato l’asta per passare a dedicarmi alle palle.
Ero indemoniata. La situazione mi coinvolgeva, mi intrigava e non mi intimoriva.
Immaginavo che Roberto poteva anche farmi delle foto e l’idea mi eccitava ancora di più. Mi sentivo veramente troia e in preda alla libidine sfrenata. Ero diventata esibizionista.
Lui aveva il membro durissimo, mi ha sollevato,sbattuto velocemente sul divano e preso un un cuscino me lo ha sistemato sotto i glutei. Questo per potersi mettere tra le mie gambe spalancate che mostravano la figa umida e lubrificata.
Con mio grande piacere ha preso a leccarmi la fighetta. L’ho afferrato per i capelli e spinto la testa sul mio pube.
La sua lingua mi ha slinguato il clitoride e le grande labbra.
Gemevo a voce bassa e guardando verso la porta mi è sembrato di vedere un’altra persona che guardava noi amarci. La persona non in realtà non c’era ma l’idea ha scatenato un orgasmo molto lungo a squassante. Mi sono contorta e ho gridato perché mi sentissero quanto godevo nel fare sesso con Roberto
Mentre il mio amore mi leccava, ho portato una mammella in bocca cosi mi sono succhiata il capezzolo.
Ero molto sconcia, il pensiero che qualcuno mi vedesse mi eccitava al massimo.
Mi sentivo diversa, disinibita…. ansimavo, ma era il momento di averlo dentro.
“Amore ti voglio”. Roberto mi accontenta.
Si leva, si mette davanti a me, le apro al massimo le gambe e mi conficca il pene dentro.
Roberto inizia a darmi dei colpi in sequenza, prima di assestamento, lenti ma profondi e intensi come spinta, poi sempre più forti.
Il cuscino sotto di me favoriva l’entrata del suo membro fino a far battere la radice contro il mio pube, dandomi delle forti sensazioni..
Ho sollevato le gambe ed ho portato i talloni sulla schiena come ad abbracciarlo con le gambe.
Davo io il ritmo delle penetrazioni.
Mi sentivo come la protagonista dei tanti video porno a cui ormai ero abituata a guardare per eccitare mio marito.
Incurante dei rumori del letto e nemmeno delle nostre parti intime che battevano furiosamente, mi sento chiavata con ardore finche. mordicchiandomi l’orecchio, il mio amante mi sussurra..
”Vengo , tesoro, ti riempio tutta ahhhh!!!!”
Mordendomi le labbra per non urlare ed allarmare i vicini di casa, arrivo anche io ad un nuovo orgasmo godendomi quegli spruzzi di sborra calda dentro di me.
Roberto è stato favoloso. Un vero amante.
Ora, stanco, è crollato su di me.
Mi bacia e mi abbraccia mentre respiro profondamente per rimettermi dall’orgasmo cosi forte.

La fine del suo racconto è suggellato da un bacio profondo che porta le nostre lingue ad intrecciarsi per molti minuti. Lei ha un sapore ottimo e a me piace assaporare e sentire nelle narici quell’aroma di sperma che le avevo dato durante  minuti passati da poco.
Non mi aspettavo che lei dormisse da me. Non mi aspettavo neanche che fosse così affamata di sesso. Non mi capacitavo per la meraviglia di questa donna che avevo tra le mie braccia.
Mi viene spontaneo chiedere quale fosse stata la sua migliore esperienza sessuale.
“Perché lo vuoi sapere?”
“Perché penso che tu abbia sposato tuo marito ma in precedenza tu abbia avuto altri maschi che ti hanno soddisfatto maggiormente. Intendo dire che forse hai avuto qualche maschietto, prima del matrimonio, con cui ti sei sentita più femmina e ti abbia montato meglio del tuo attuale uomo”
“Si, è vero. Quando da ragazza lavoravo ho avuto un’esperienza con un collega di lavoro. Fare l’amore con lui era solo sesso e niente più. Quelle esperienze le sogno spesso e, te lo dico in gran confidenza, ogni volta che ci penso le sogno e devo scaricare le libidine che mi prende ditalinandomi. Non hai idea di quante volte lo devo fare in bagno di nascosto soffocando i gemiti e sempre con la paura che qualcuno in casa mi senta”
“Ora ci stai pensando?”
“Ora no perché tu stai facendo sesso come ho sognato per anni in modo meraviglioso e soddisfacente. Stanotte mi sembra di essere la protagonista di un film porno. Inoltre sono eccitata perché lo sto facendo senza che mio marito sappia niente e spero non lo sappia mai anche se….”
“…anche se?”
“anche se sto pensando di lasciarlo”
“Non c’è motivo di divorziare da lui. Potresti amare me e vivere per il resto con lui. Lui è soddisfatto di fare sesso guardando film porno? Bene! Lascialo fare e non negarglieli. Anzi! Fai in modo che ne abbia una collezione e che sia esposta tranquillamente in qualche libreria della casa”
“Si. Forse hai ragione. Tutto sommato è meglio così”
“Raccontami di quel maschio che ti è rimasto ‘nel cuore’ che ti fa andare fuori di testa con la libidine”
Mi ricordo che abitavo da sola ed ero al secondo anno di lavoro in una azienda. Un giorno ero appena uscita dalla doccia. Indossavo solo il mio accappatoio rosa e mi stavo asciugando con cura le gambe. Le stavo guardando: nonostante la mia età non proprio da teenager , avevo 26 anni, mi sentivo terribilmente attratta da Davide, un ragazzo più giovani di me di 6 anni non vedevo l’ora di raggiungerlo nel suo ufficio.
La nostra relazione andava avanti ormai da 11 mesi e mi appaga nella maniera più soddisfacente, molto meglio rispetto a tanti ragazzi della mia età, forse per merito del suo bel cazzone….eh si perché oltre ad essere giovane, prestante, con un bel fisico asciutto e curato, in mezzo alle gambe aveva un  gran bel cazzo lungo e largo, molto nodoso con una cappella enorme che come mi avvicinavo svettava fiera  davanti a me.
Mi bagnavo al solo pensiero di sentirmelo stantuffare tra le gambe e non mancava molto al nostro incontro. anche se non ero più ragazzina di 15 anni mi sentivo sexy sono ed avevo le curve giuste per far gonfiare le patte degli uomini ed era un bello e buffo vederli così imbarazzati mentre cercano di coprire la loro voglia di scoparmi in qualsiasi modo.
Avevo dei bei capelli castani, ben curati e gli occhi nocciola che, a detta di tutti sono molto profondi, ma anche terribilmente intriganti. La seconda di seno sodissima con i bei capezzoli che somigliano a quelli attuali ma più somiglianti a dei chiodi; avevo anche un bel sedere tondo e alto che a volte non disdegnavo di farmi aprire.
Tornando al mio maschietto di turno era un ragazzo “normale” con un lavoro da impiegato molto impegnato in ufficio e dato che la maggior parte delle volte rimane solo mi piace fargli un po’ di “compagnia” proprio in quel luogo così noioso.
In effetti era un modo per renderlo un pochino più vivace durante i nostri incontri.
Mi ricordo che mi stavo preparando per incontrarci, quella sera avevo pensato di indossare un bel completino di pizzo nero con reggiseno che mettevo in risalto il mio balconcino pronunciando le mie curve e un bel perizoma molto molto succinto. Mi ero depilata tutta lasciando solo due striscette di pelo che disegnavano una V con il vertice diretto verso il clitoride. Le labbra della mia fighetta erano già gonfie ed avevo inoltre preparato un bel top molto scollato di colore nero che lasciava intravedere leggermente i contorni del reggiseno. Un paio di jeans a vita bassa molto molto aderenti con un bel paio di stivali neri a tacco alto.
Mi stavo preparando con molto impegno . Volevo essere impeccabile. Dopo essermi vestita mi pettinai e d ho delineato con una linea di trucco i miei lineamenti, uscii di casa.
Nel tragitto i miei pensieri erano solo per lui e per ciò che avrei fatto. In auto la mia mano andava in continuazione tra le mia gambe a massaggiarmi. Mi sentivo gonfia di piacere e non vedevo l’ora  di incontrare Davide quella serata che si profilava come caldissima ed estremamente perversa.
Prima di salire nel suo ufficio pensai che sarebbe stato meglio prendere qualche stuzzichino da mangiare tra una scopata e l’altra ed entrai in una rosticceria vicino all’ufficio.
Quando entrai gli sguardi dei ragazzi erano tutti puntati su di me; mi stavano letteralmente spogliando e scopando con lo sguardo. Questo non faceva che aumentare il mio piacere e la mia voglia a dismisura.
Quindi pago e corro subito in ufficio da lui….lo voglio, mi dissi. Non avevo altro pensiero in testa.
Suono al citofono e lui con la sua voce profonda e con un leggero tono d’ansia mi dice di salire. Sapevo che mi stava aspettando e scommetto che anche il suo bel cazzone non vedeva l’ora di divertirsi un bel po’.
Salgo con l’ascensore e sento una strana frenesia che si impossessa di me.
Inizio a massaggiarmi con  veemenza tra le mie gambe. Metto con fatica una mano dentro i jeans e sopra il perizoma e sento la mia fica completamente bagnata .
Arrivo al piano e mi ricompongo leggermente per evitare di incontrare qualcuno che mi veda così arrapata, ma anche perché non voglio che Davide mi veda così.
Adoro giocare a fare la donna navigata con lui, di concedermi solo per dare sfogo ai suoi desideri e voglie più perverse. Credo che lui sappia che comportarmi così con lui sia un gioco anche perché sentivo di essere perversa almeno quanto lui. Suono alla porta e sento un lontano “arrivoooo.”
Mi apre la porta. Indossava un completo elegante, gessato di colore scuro, una camicia che evidenzia il suo fisico atletico e con la cravatta che subito stuzzica un pochino le mie fantasie sull’andamento della serata e su eventuali giochi da fare.
“ti aspettavo….come mai ci hai messo tanto???” mi dice lui fremente ed io rispondo…”beh! vedi c’era un po’ di traffico….poi ho pensato che dovevi ancora cenare….quindi mi sono fermata a prenderti qualcosa”
Mentre gli rispondo faccio la vaga e abbasso lo sguardo tra le sue gambe e vedo che alla mia vista il suo membro già sembra voler strappare i pantaloni.
“almeno il ritardo è giustificato dal fatto che mi hai portato la cena e……”
“e…..” controbatto io, mettendomi di fronte a lui mettendogli la mano contro il suo petto come a volerlo intimorire ed allontanare. Lui per niente intimorito sposta la mia mano facendola scorrere verso il basso replicando
“a metterti così in tiro e spudoratamente sexy per me” con la mano sfioro il bozzo ormai prorompente che ha tra le gambe mentre lui continua ad apprezzare il mio abbigliamento sfiorando con mano delicata ma allo stesso tempo molto efficace il reggiseno poi il top e ed anche la punta delle mie mammelle.
A quel tocco così delicato ma anche terribilmente esplicito i capezzoli mi si fecero durissimi e sentì un fremito tra le gambe.
Pensavo: ‘Dio!!! così giovane ma così terribilmente sfacciato e pervertito da stregarmi….non è che sia bellissimo ma ha quel modo di fare che ogni volta sconvolge tutti i miei piani per rimanere inattaccabile’
Per evitare di perdere il controllo e continuare il mio gioco con lui mi allontano e gli dico
” guarda mio caro che non mi sono messa così per te. Stasera sono venuta solo a portarti la
cena…non mi va di trattenermi….ho un altro impegno!…”
Lui del tutto non curante delle mie parole”allora se non sei qui per me tienimi compagnia per cena poi se hai un altro impegno puoi anche andare via”
Mentre lo dice mi guarda come se in questo gioco delle parti avessi da perdere soltanto io.
Con uno sguardo mi inietta nella mente tutte le cose che mi farebbe quella sera. Le vedo scorrere rapidamente come le immagini accelerate di un film
Vedo come brama il mio corpo, vedo il suo membro che fa gonfiare i pantaloni ma dal suo viso non si nota neanche un’emozione su quello che il resto del suo corpo mi comunica.
“Beh! mio caro Davide…sarò molto felice di tenerti compagnia mentre mangi ma ti pregherei di fare in fretta….mi conosci….sono una donna puntuale e non voglio mai fare tardi a degli appuntamenti”
“Va bene. Allora mettiamoci in sala riunioni almeno così mentre mangio mi racconti quello che hai fatto oggi e poi voglio sapere chi è questo tipo che merita tutta questa attenzione da parte tua. Andiamo! Vieni! Seguimi!”
Lo vedo camminare davanti a me con questa sua sorprendente aria di superiorità che non fa altro che aumentare la mia eccitazione. La libido stava salendo rapidamente. Desideravo tanto avere un orasmo davanti a lui.
Con discrezione faccio scivolare la mia mano sulla mia fica sentendola incredibilmente gonfia e completamente fradicia. Me la massaggio mentre seguo Davide fino alla sala riunioni cercando di trattenere i respiri affannati che il mio massaggio mi provoca in quella breve camminata fino alla sala riunioni.
“Prego. Accomodati. Mettiti vicino a me”
sentivo i suoi occhi e la sua voglia addosso e so che lui in quel momento sente le stesse cose.
Mentre io gli guardo la parte bassa lui mi fissa tra le gambe e mentre addenta con gusto il panino mi dice
” vedendo come camminavi e in quale attività ti stavi lasciando andare, questo tizio deve farti eccitare talmente tanto che stavi facendo eccitare anche me cercando di nascondere e reprimere i tuoi sospiri”
Wow!….ma come aveva fatto?
… E prosegue  ” pensavi che non me ne fossi accorto?”
Guardavo la sua bocca che si muoveva e soprattutto le lebbra e tra me pensai’quanto vorrei che i miei capezzoli e la fighetta fossero al posto del panino’
“beh! Avanti! dimmi, conosco questo Dio del Sesso che ti provoca tutti questi ardori?”
Anche se oramai sono diversi mesi che ho rapporti sessuali con Davide mi sento a disagio di essermi fatta scoprire così mentre mi toccavo ed incapace di reprimere le mie voglie
Abbasso lo sguardo ancora sui suoi pantaloni e farfuglio qualcosa….” Lui è una persona un po’ più giovane di me, moro con degli occhi neri grandi, delle labbra carnose che adoro mordere, atletico ma non palestrato e soprattutto ha un cazzone enorme che mi scopa come non ha mai fatto nessuno finora”
Gli stavo dando la sua descrizione.
Lui finì di mangiare il panino e si alzò in piedi venendo verso di me, prese una sedia e ci sedette togliendosi la giacca e slacciandosi il primo bottone della camicia.
Con la sua aria spavalda
” beh!.. e come si chiama questo fenomeno???? forse Davide????”
Mi aveva scoperto.
Avevo perso alla grande ma non ero per niente scontenta.
Sollevai il viso con fare da furbetta e gli dissi….
” ora che l’hai saputo e l’hai capito dall’inizio cerca di essere all’altezza di come ti ho descritto!!!!”
Lui ribatte in un attimo
” da come ti toccavi penso che stasera ti sistemo per le feste, con me non vince nessuna se non sono io a deciderlo”
Forse è proprio questo che mi tiene legata a lui, questa sua strafottenza in quei momenti….e pensare che fuori sembra quasi troppo buono e malleabile.
Si solleva dalla sedia e di fronte a me si toglie la cravatta che lancia sul tavolo aggiungendo
“questa, magari, dopo ci servirà”
Questa frase mi accende di più la voglia di essere sua.
Si slaccia la camicia ma mi alzo in piedi e decido di dargli una mano.
Lui non sembra per niente sorpreso, anzi insiste
“credevo che volessi farmi fare tutto da solo” mi sussurra all’orecchio mentre slaccio con calma erotica i bottoni della sua camicia baciandolo lungo i torace. Leccando delicatamente il contorno dei suoi pettorali mi fermo sui capezzoli e giro la mia lingua tutta attorno guardando l’eccitazione crescere sul suo viso. Poi mi abbasso scendendo via via sempre più giù bacio e lecco ogni centimetro di pelle con la mia bocca. Gli slaccio la cinta dei suoi pantaloni mentre metto la mano sopra il suo pacco, che è già duro e riempie abbondantemente la mia mano che non riesce a contenerlo tutto.
Scendo ancora ma mi sento tirare su con le sue forti braccia e mettere seduta sul tavolo della sala riunioni.
‘Diavolo avevo voglia di prenderlo in bocca’ ma dal suo viso credo che l’alternativa non sarà da meno.

Non resistevo più ed anche lui era arrapatissimo. Sentivo il cazzo che sembrava esplodere. Me lo immaginavo grosso e lungo tale da riempirmi completamente.
Quando mi tolse il top le mostrai, spingendo in avanti il torace, le mammelle ornate dal reggiseno che lui stesso mi aveva regalato.
Si è avventato su di me infilandomi velocemente la lingua in bocca che si attorcigliò sulla mia.

“non c’è che dire, mia cara, sai come farmi impazzire!!”
Lo guardo con un’aria da finta innocente mi tira a se e chiudo le gambe attorno al suo bacino mentre lui, con una mano, mi slaccia il reggiseno.
Le mie  lascio che le tettine sode spingano contro il suo torace insieme ai capezzoli durissimi.
Una sua mano scende infilandosi nei miei jeans dove sento ha difficoltà con le dita ad andare sotto il triangolino di voile del perizoma. Lo aiuto spingendo il bacino contro il suo ed allora avverto veramente il mio sesso voglioso di me.
Ormai ha gli occhi iniettati di piacere e lo incito
“scopami Davide….voglio che mi scopi”
“Mia cara prima di scoparti ti dovrai meritare il mio cazzone. Devi farmi divertire un po’, non credi?”
Le sue mani cominciano a massaggiare i miei seni duri.
Io comincio a mugolare.
Lui si abbassa sulle mie tettine e morde i capezzoli tenendoli fermi con li tira con i denti e li fa ballare sotto i colpi veloci della lingua.
“aaaaaaaaaaaaaaaa…….AAAAAHHHHHHHHHHHH……ahhhhhhhhhhhh”
Godevo ed urlavo ancora di più.
Mi eccitava da matti a sentirmi così in preda alla sua voglia ed alla mia libidine. Non pensavo di essere così libidinosa; in pratica mi sentivo profondamente troia.
Intanto una sua mano era scesa sul mio ventre e slacciava i jeans così attillati da sembrare una seconda pelle.
Lo aiutavo a toglierli ondeggiando. Il mio movimento mi dava anche maggior piacere perché lui teneva i capezzoli sempre tra i denti e mentre ondeggiavo si allungavano e si rilassavano dandomi delle scosse inimmaginabili
In quel momento avrei desiderato essere toccata da molte mani
Avevo la schiena inarcata e le braccia puntate sul tavolo per potermi offrire totalmente alle sue voglie.
La sua mano era arrivata dentro il perizoma.
Ero completamente fradicia.
Sentivo colare gli umori che lui raccoglieva tra la dita mentre massaggiava le mie grandi labbra.
Poi la mano e la portò alla mia bocca facendomi assaggiare i miei umori.
” mmmmmmmmmmmmmmmmm …..MMMMMMMMMMMMMHHHHHHHHHHHHH…..” mentre li  assaggiavo e assaporavo succhiando con ingordigia mentre continuavo a bagnarmi.
Quando poi andò sui capezzoli portando saliva ed umori allora ebbi un fremito.
Lo allontanai un po’ per levarmi frettolosamente gli stivali e i jeans.
Ormai ero in perizoma sul tavolo a gambe aperte e lo aspettavo. Mi prese per le caviglie, me le baciò
risalendo piano piano e anticipando ogni bacio o leccata da un massaggio con la mano per preparare ogni centimetro della sua pelle al calore della bocca.
Era un gioco d’amore e mi voleva vedere godere.
Guidavo la sua testa dove più desiderava.
Finalmente era arrivato al pizzo del perizoma, sentivo che mi leccava nell’inguine, vedevo che ammirava il mio inguine depilato insieme alla fichetta depilata, coperta a malapena dal pizzo nero e trasudante di umori.
Ormai ero sua
Con una mano mi massaggiava con forza le tettine e i capezzoli continuavano a essere presi e strizzati dalle dita per poi essere massaggiati e fatti ballare sotto i colpi di indice e di pollice.
Mi sfilai delicatamente il perizoma; non desideravo altro e solo allora lui affondò la lingua nella mia figa.
Quasi istantaneamente emisi un grido liberatorio:
“AHHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH……VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO”
Mi lasciai andare ad un orgasmo che ricordo ancora oggi .
Tenevo la sua testa che leccava ciò che usciva dalla mia fighetta mentre le mie gambe tremavano come foglie al vento ad ogni affondo della sua lingua che giocava a massaggiare le labbra della figa, a far ballare il clitoride e a spingersi dentro.
Ansimavo e sospiravo senza controllo per l’orgasmo appena raggiunto
Ancora per un po’, Lui mi lascio godere i colpi di lingua sapienti, veloci e profondi
Mi sollevai dal tavolo baciandolo e leccandolo in ogni centimetro del suo corpo per poi risalire il mezzo al suo seno che continuavo a massaggiare. Avevo una voglia infinita di leccarle suoi capezzoli.
Lo guardo negli occhi e gli faccio capire che ora voglio solo una cosa.
Sembra che lui sia della mia stessa idea.
Che dire dopo un orgasmo del genere avevo una voglia matta di prendere il suo cazzone in bocca e assaggiare direttamente in gola il suo sperma, avevo voglia di fargli vedere quanto sarei potuta diventare troia per avere il suo manico di carne dentro di me.
Lo guardai negli occhi e senza dirgli niente gli sfilai i pantaloni; i boxer aderenti mi facevano risaltare le forme di quel magnifico pezzo di carne.
Ora poso dire per esperienza diretta che se ne vedono pochi di così lunghi e larghi.
Lo massaggiai con entrambe le mani mentre sentivo il pulsare da sotto i boxer che ormai trattenevano a stento la sua possente erezione.
Gli sfilai i boxer e vidi davanti a me ciò che in quel momento desideravo di più al mondo.
Lo afferrai a due mani mentre già svettava e cominciai a baciarlo con dolcezza facendo girare la mia lingua su tutta la sua superficie.
Lui cominciò ad accarezzarmi la testa facendo muovere il bacino ed il suo membro che affondava profondo nella mia bocca quasi soffocandomi.
Nonostante tutto continuavo a massaggiare con la mia lingua quello stantuffo di carne che mi stava riempiendo felicemente la bocca spingendo a fondo.
Lo sentivo in gola.
Lui mugolava mentre guidava la mia testa avanti e indietro.
Lo sentivo durissimo e e desideroso di far fuoriuscire un fiume di sperma da farmi fare una bella indigestione!!!
Lasciai a lui condurre il gioco.
Isuoi gemiti non tradivano la sua voglia di liberarsi in un orgasmo abbondante dentro la mia bocca.
Con una mano tastavo le sue palle gonfie di sperma che di lì a poco mi avrebbe inondato travasandolo dai suoi testicoli alla mia bocca.
Io continuavo a pompare le sue penetrate si facevano più lente ma terribilmente più profonde; mi sentivo soffocare.
Allora decisi di fare a modo mio.
Tolsi le sue mani dalla mia testa e afferrai le sue natiche con le mie mani spingendolo dentro la mia bocca. Lui si mosse velocemente andando sempre più a fondo.
Il movimento veloce mi stava facendo vomitare tanto lo spingeva a fondo, ma volevo il suo sperma dentro di me.
Continuai a succhiare e pompare velocemente.
Lo vedevo paonazzo in viso e ormai era sul punto di esplodere.
Nemmeno il tempo di pensarlo e con due profonde pompate lui venne con una sborrata magnifica dentro la mia bocca.
Mentre teneva il suo cazzo dentro, tenendomi la testa con forza, svuotava il suo liquido dentro la mia bocca.
Era magnifico e realizzavo il desiderio di quella sera di assaggiare il suo seme con la consapevolezza che avevo adempiuto ai suoi e ai miei piaceri solo in minima parte e non vedevo l’ora di continuare.

Dopo i suoi racconti le do un do un bacio sulla guancia.
Lei, con una mano, armeggia attorno al mio cazzo e l’accarezza.
Iniziamo a baciarci; le lingue si cercano, ci baciamo come se fosse una cosa che non facevamo da molto tempo
La sua manina si “ diverte “ con il mio cazzo, mentre la bacio sulla bocca le tocco uns msmmella.
E’ bellissimo. La sento calda e soda, prprio come la immaginavo.
Laura sembra impazzita e si stringe con forza a me e continuiamo a baciarci voluttuosamente.
Le bacio il collo, un capezzolo e rovescia la testa all’indietro.
Una mia mano va a titillarle la vagina ed è un vero grande piacere.
Allarga le gambe per gustarsi il ditalino.
Il suo corpo è scosso dal piacere finché con un rantolo raggiunge un orgasmo violento.
I suoi umori mi bagnano le dita.
Si sistema meglio sul letto spalancando le gambe in modo che possa ditalinarla meglio.
I suoi umori cominciano a colare e ad occhi chiusi e si gode il violento orgasmo che le provoco
Il suo corpo segue il movimento delle mie dita nella sua fighetta poi esplode in un urlo strozzato “ dammi il cazzo, non resisto più ti voglio dentro, dammelo! sono tutta tua “
Il mio cazzo è una verga dura e pulsante.
Lei prende in una mano i testicoli e nell’altra il cazzo; lo scappella, mette un po’ di saliva e bagna tutta la punta.
Con un movimento felino si mette sopra di me accogliendo il mio membro nella figa.
Il suo viso pare illuminarsi
“Che bel cazzo. Sto già venendo. Fammi divertire. Voglio godere accontentami “
E’ successo tutto così all’improvviso che non mi sembra vero
Il cazzo mi dice che si trova in un caldo paradiso.
La penetro lentamente andando fino in fondo ma è lei che inizia a cavalcarmi con una passione ed una foga da me inaspettata
E’ ad occhi chiusi.
Le sue tette ballonzolano ad ogni penetrazione, il respiro le si fa sempre più affannato, appoggia le mani sul mio petto, si sbatte come se fosse in astinenza da una vita.
Riesco a sussurrarle “ ti piace Laura?“
Si leva da sopra me e si stende sul letto.
Allarga molto le gambe per mostrarmi la fighetta.
Vedo il suo ciufetto sopra la figa.
Con una mano se la accarezza e con l’altra prende il mio cazzo in mano,. lo massaggia, lo scappella.
I suoi occhi sembrano in adorazione del mio cazzo .
Si lecca le labbra.
Sorride si abbassa con un bel risucchio se lo infila in bocca la sua lingua e mi tortura la cappella divertendosi a tormentare il frenulo. Quello sfregamento mi fa impazzire poi inizia un pompino delicato.
Cerco di trattenere più che posso la sborrata. Voglio gustare il suo strepitoso lavoro di lingua e di bocca.
Il suo viso è radioso e mi dice
“dai vienimi sopra e scopami, ho bisogno di godere ma non fare una sveltina voglio godere, godere….”
Appoggio la mia verga tra le grandi labbra ed entro nel suo nido caldo e accogliente, Le do alcuni colpi delicati, poi inizio a pomparla ed a martellarla sempre più forte
Mi fa capire il suo gradimento con le gambe che, incrociandole sulla mia schiena, mi stringono a se con forza.
Sento la sua fighetta fremere attorno al mio sesso.
Non resisto più: sto per sborrare.
Nonostante l’orgasmo incipiente riesco a dire
“La vuoi o esco?“
Per tutta risposta mi stringe saldamente con le gambe
 “Sto venendo anch’io, Resisti! Veniamo insieme“
Mentre lei muove il bacino, il mio cazzo è massaggiato dalla sua figa.
“ sto venendooo! Sbattimi! Sbattimiii! Daiii! Sono la tua troiaa!! “
Le do dei colpi forti in profondità e grida “ vengoo vengo anch’ioooo “
Non mi trattengo e le sborro dentro tutto il mio caldo sperma
Sono sfinito ma ho la forza di restare dentro di lei.
Mi adagio sul suo corpo lentamente. La bacio.
Siamo entrambe senza fiato.
Lei è ad occhi chiusi e sussurra “che bello! che magìa! “
Esco piano e Laura si infila un dito per raccogliere un po’ di sperma per poi passarlo sulle labbra; lo raccoglie  con la lingua e lo fa sparire in bocca
“ti piace” chiedo
“Si. Molto. E’ un’abitudine che ho fin da ragazza. Lo faccio sempre. Mi viene spontaneo. Lo facevo anche con mio marito. Tu lo hai mai assaggiato?”
“Forse si perché ho leccato la figa di qualche donna che voleva essere leccata dopo l’accoppiamento”
Ci mettiamo uno a fianco all’altro, la faccio accoccolare su di me. Con il suo corpo schiaccia le mammelle su di me, mi bacia con le sole labbra, mi accarezza e ci baciamo con passione.
Le mie mani tornano ad esplorare tutto il suo corpo: è bella morbida e sensuale.
Sfrega sensualmente il suo corpo sul mio, le accarezzo i glutei, le succhio i capezzoli, ciò che faccio le piace e me li offre alternativamente da succhiare.
La faccio mettere in piedi e l’ammiro: è proprio una bella donna formosa, ben proporzionata, la faccio voltare e rivedo quel culo splendido con le natiche sode e prosperose. Le pizzico una natica e ride felice. Le faccio scorrere un dito nel solco anale e la sento trattenere il espiro. Si siede sul letto poggiando le spalle su di me e le dico “ hai un culetto strepitoso, sodo, ben fatto, desiderabile“
Per ringraziarmi mi bacia e sussurra “ non ci crederai ma è ancora vergine “
Ci baciamo, le lingue si divertono, le accarezzo la figa, continuando a baciarla stringo con le mani le chiappe e le massaggio, le faccio sobbalzare con dei leggeri buffetti.
Riprovo a far scorrere un dito nel solco anale ma chiude le natiche. Si volta ed  appoggia le mammelle sul mio petto e mi sussurra all’orecchio
“ Mi piacerebbe prenderlo nel culetto, ma al solo pensiero che mi possa dolere mi sento svenire“
Per tranquillizzarla le dico
“Quando si fa l’amore bisogna godere in due e nessuno deve soffrire o bisogna fare le cose che che si desiderano entrambe”
La bacio con la lingua in bocca .
Mi abbraccia, mi stringe, mi accarezza, ci baciamo con sempre maggior passione e le faccio scorrere un dito sulla rosellina posteriore ma senza entrare.
Voglio lavorarmela, voglio incularla solo quando me lo chiederà.
Le ore sono volate, ci distendiamo e ci rilassiamo con la promessa di riprovarci ancora un altro giorno.

Ho passato una quattro giorni alla grande. Mi compiacevo con me stesso per la riuscita della situazione con la donna a conferma che avevo visto e pensato bene: era un po’ troia e non aspettava che l’occasione.

La chiamo all’ora che mi ha suggerito e mi risponde.
“Ciao. Ti ho pensato tanto in questi giorni. Non altro che te in mente. Di mo marito non me ne frega niente. Tanto lui pensa ai film porno. Pensa che ieri notte ne abbiamo visto uno insieme: era di lesbiche e debbo dirti che mi è piaciuto molto. Ora sono in diciamo ‘calore’ e avrei voglia di te. Che ne dici se vieni a casa mia?”
“Sei matta?”
“No. Fino alle 13.30 non c’è nessuno e abbiamo almeno 3 ore davanti a noi. Dai!! Sali”

“Ciao. Come va?” le dico entrando in casa sua.
Lei si avvicina e mi bacia prima sulle guance e poi passa ad un bacio profondo e lungo, appoggiando il suo bacino contro il mio in modo che il mio sesso, peraltro già duro ed eccitato per l’inatteso invito, prema contro il suo e abbia la sensazione che la voglia scopare. Nel baciarmi ondeggia leggermente contro il mio sesso sfregandolo.
Io indosso un abito leggero e camicia, lei mi accoglie con un abitino in jeans che arriva sopra il ginocchio e con una serie di bottoni sul davanti, I suoi capelli color grano sono splendidamente  raccolti in una treccia laterale vezzosamente portata sul davanti. Ciò le da un’aria sofisticata ed allo stesso tempo molto sexy.
Mi prende per la mano e mi entrare nel soggiorno, mi offre da bere e distesi sul divano, campo di battaglia con il marito, ci accarezziamo sopra gli abiti.
Lentamente ad uno ad uno le sbottono il vestito. Man mano che lo faccio le mie mani vanno a titillarle i capezzoli che si induriscono subito ed a massaggiare le mammelle.
Scendo anche più giù fino a sbottonare completamente l’abito ed ecco che lei mi appare nella sua grande bellezza.
Non indossa lingerie e la visione di una donna completamente nuda è li davanti a me a mia disposizione.
Nel toccarle le mammelle mi ero accorto che non aveva reggiseno, ma non immaginavo che fosse senza mutandine o perizoma.
Ancora una volta per me è una sorpresa ma penso che siano le sue fantasie influenzate dalla visione di film porno.
Lei ora va subito al sodo. Vuole fare un’ultima bella scopata, un regalo regalo mattutino.
Rimasi esterrefatto dal suo comportamento spigliato e sicuro, come se il sesso clandestino lo facesse da tanto tempo.
si è messa in piedi appoggiata al tavolo e abbassandosi i jeans.
Si ha bagnato la figa davanti a me con due dita piene di saliva.
In un attimo la avvicinai a me che nel frattempo mi sono spogliato dell’abito e camcia.
A lei piace molto essere presa da dietro.
Mette un po’ di saliva sul cazzo, si volta e lo appoggio e spingendolo.
Questa volta entra  con un po’ di fatica nella fighetta stretta; è un po’ asciutta e fa resistenza.
Lei non si da per vinta;  la lubrifica ancora comunque in breve sono dentro e inizio ad andare e venire con forza attaccandomi alle sue memmelle.
“Mi è mancato il tuo cazzo” dice lei.
Mio marito non ha certo un pezzo di carne simile.
“Poco male” rispondo io
“lo sai che quando hai voglia di cazzo per te qui lo troverai sempre pronto”
Continuavo a scoparla entrando sempre più a fondo facilitato dalla sua lubrificazione vaginale. Questo provoca i suoi gemiti sempre più frequenti e sonori,
A quel punto ebbi un’illuminazione e decisi di approfittare della posizione che per farle un suo personale regalo.
Uscito dalla figa passo un paio di volte un dito nella sua bocca alla ragazza e lo infilo nel culetto, tanto lei non poteva molto muoversi per via del suo peso addosso al tavolo e dei jeans abbassati bloccati dalle scarpe e dalle calze.
Nonostante la protesta perché sentiva un po’ male, le infilo la cappella viola diventata grossa per l’eccitazione. Con un bel colpo secco spingo fino a toccare il mio pube contro i suoi glutei ed il cazzo in fondo al suo culo.
“Sei matto! Mi duole, mi fai male”
Ma dopo un paio di minuti inizia inaspettatamente a goder dell’inculata.
Il piacere si stava sostituendo al dolore iniziale.
Ora  è lei stessa a condurre il gioco facendomi sedere sul divano e lei su di me sul cazzo impalando il suo culo sulla grossa asta che fu inghiottita completamente dal buchino che era già stato allargato ed esplorato.
Le mie dita vanno a stimolare il grilletto della donna che dopo qualche minuto raggiunge l’orgasmo con una serie di sospiri, incitamenti a continuare e di urla che non mi sarei aspettato.
Decido, allora, di farlo uscire e con lei seduta di fianco mi prende il mio sesso tra le dita ed inizia una sega mentre le stringo le tette e le lecco il collo.
“Ti voglio vedere venire. Prima è toccato a me e non posso lasciarti con la voglia”
Mentre mi sega parla di me e di cose che vorrebbe fare immaginando di essere in un film porno.
Quando sto per venire le chiedo di entrare nella sua figa.
“Eccomiiiii!! Sono dentro di teee!!! Prendimiii!!!”
Deposito la mia cremina nella sua figa e tengo il mio sesso dentro di lei anche perché mi ha avvolto con le sue gambe nella schiena.
“Non assaggi la sborra?”
“No. Oggi no. Ma la prossima volta voglio farne indigestione”
La mattina passa tra baci e carezze e toccate di figa, cazzo e culo senza tralasciare l’esplorazione del corpo alla luce del sole.
Arrivata l’ora di pranzo mi rivesto, mi saluta con un bacio e la lascio ancora sporca di sperma nella fighetta dandoci appuntamento per il fine settimana.

Da quel primo e sensuale incontro sono passati alcuni giorni.
Una mattina la vedo sul marciapiede nei dintorni di casa sua
“Ciao. Come mai sola ?“
Mi prende per mano, mi dà un bacio furtivo sulla guancia
“Mio marito è fuori per tutta la settimana. Ti aspetto a casa mia“
“Scherzi o dici sul serio?“
“Ti richiamo io appena posso“
Nel tardo pomeriggio mi telefona euforica
“Ti aspetto domani, ma non stancarti troppo. Ci penso io a strapazzarti “
quel giorno non sembrava passare mai…
Entro in casa sua e la trovo splendida. Indossa solo una sottoveste trasparente.
Si intravvedono le sue mammelle con i capezzoli già eretti e il pube.
La stringo e ci baciamo da affamati. Le metto le mani sulla pelle nuda e mentre ci baciamo le sfilo quel leggero indumento…
Le accarezzo la figa; la ‘barbetta’ è sparita e la pelle è delicata come la buccia di una pesca. L’ultima volta si sentivano le radici dei peli dopo la depilazione.
Mi allontano, la guardo
“dov’è finita la barbetta?“
Lei ride felice e mi sussurra “ se vuoi succhiarmela…” lasciando le parole in sospeso.
Allunga le mani per cercare e trovare il cazzo “com’ è bello caldo e duro“
Allarga le gambe e se lo passa sulla figa.
Con due dita le apro il sesso e avvicino il mio. Non trovo resistenza e sento che è già bagnata. E’ pronta per l’accoppiamento quindi spingo dentro fino a far toccare il mio pube con il suo.
Lei trattiene il respiro.
“Che belloo!!. è tanto che lo desideravo così! Che meraviglia!! Mi piace guardarmi presa da te. Mi piace sentirmi piena. A te no?“
Ci baciamo da affamati di sesso e ci muoviamo insieme prendendo subito un bel ritmo.
La scopo profondamente.
Lei ansimae non tarda a contrarre il suo volto
“sto già venendo!! , ohh! che bello! Pompami, sfondami! Riempimi! Dammi tutta la tua sborraaa!!“
Le netto le mani dietro la vita e la scopo alla grande.
La sua fighetta è un lago di piacere
“Ti faccio male ?“
Con il viso fa un segno di diniego poi esplode in un urletto “ vengo! vengoo ahhh, pompami, pompamii!! Vengoo!! , ahh!! Vengoooooo!! “
Anch’io sono al limite e le allago la vagina
Si stringe a me sento il suo cuore battere all’impazzata.
Mi bacia, mi stringe, mi accarezza
“Che bello! ,avevo una voglia arretrata… grazie!“
Siamo stanchi.
Quella chiavata in piedi ci ha sfiancato e tenendoci per mano andiamo in camera da letto
Si rimette la sottoveste e mi da un pigiama del marito.
” Ora mangiamo qualcosa. Ne abbiamo consumate di energie!“
Mentre è ai fornelli le sto dietro baciandola, la coccolo, le palpo il culo, le tette e scendo a toccarle il clito. Lei muove il corpo sinuosamente per sfregarsi contro di me e sentire la mia pelle.
Dopo cena, fatta ridendo, scherzando, imboccandoci e baciandoci si alza mi viene alle spalle mi bacia sul collo
“Non sarebbe ora di fare qualcosa di bello ?“ e mentre dice così cerca il cazzo che è duro da farmi male
Lei ha il viso radioso e felice.
Ritorniamo in camera da letto. Il letto matrimoniale è li per noi con le lenzuola già pronte per la nostra battaglia.
Siamo uno di fronte all’altro. Mentre ci baciamo la stringo contro me. Ci baciamo palpandoci e gustando i nostri corpi.
Con le mie gambe allargo le sue.
Ho il cazzo di marmo.
Mi abbasso leggermente sulle ginocchia e glielo metto tra le cosce.
Da come mi bacia capisco che le piace.
Con una mano se lo accomoda contro la figa e muovendo le gambe me lo lavora da gran maestra.
Siamo entrambi assatanati e vogliosi di fare l’amore
“Lo vorresti dentro ?“
Scosta le cosce, lo prende in mano e lo mette tra le grandi labbra.
Mi bacia e mi sussurra “vediamo se sei capace d’infilarmelo “
Mi abbasso, il cazzo è dritto e duro. Come lo appoggio sulla figa lei spalanca le gambe ed  il mio sesso sparisce nel suo ventre.
Mi mette le mani dietro la schiena schiacciandomi contro lei “me l’hai infilato da dio“
Inizia una lenta ed erotica danza.
Mi lavora il cazzo. Con i muscoli vaginali lo stringe, si muove con un lento dentro-fuori.
Mi sta facendo impazzire dal piacere
“Sei magica. Lo vorresti nel culo ?“
Mi guarda sorridente “ …e se poi mi piace ?“
Senza parlare mi lascia uscire da lei, mi bacia con una passione e si mette in ginocchio su una poltrona.
“Ti prego non farmi male, non rovinare tutto“
Metto un dito nella figa con i suoi umori le bagno bene il foro anale.
Mi dice: “apri il primo cassetto. Prendi quel tubetto”
E’ un tubetto di lubrificante anale.
Mettine un po’ dentro di me ed anche sul tuo ‘pisello’.
Le metto un dito lubrificato sul buchetto, le allargo bene le natiche ed appoggio il mio sesso ben lubrificato sul buco magico.
Spingo quel tanto che basta per far entrare la cappella.
La sento respirare con affanno Mi fermo
“Ti ho fatto male? “
Lei scuote la testa e sussurra
“ nooo! è piacevole , spingi ancora un po’“
Mentre il cazzo sparisce nel suo bel culo sento un gridolino
“ ti ho fatto male?“
“ un po’. Ma ora è passato “
Mi sforzo di stare fermo ma cerco di farlo ingrossare nel culo.
Le massaggio le belle tette, le bacio la schiena.
La desidero, vorrei sbatterla ma non voglio farle del male.
“Ti piace? vuoi che esca? “
La risposta è un prolungato “ nooo lasciami abituare“
Dopo u po’ si muove lentamente.
Il suo respiro è tornato normale. Ormai sono dentro di lei.
“Ti piace? “
Scuotendo il testa mi risponde
“E’ una sensazione bellissima, sto godendo anche nella figa. Muoviti un po’ ma lentamente“
Mi muovo piano con un lento e delicato dentro-fuori.
Lei tiene le braccia tese per gustarsi e sopportare le inculate.
Mi muovo sempre più velocemente, le stringo le tette.
Ormai ci muoviamo con un ritmo perfetto.
Lei gode, rantola, grida tutto il suo piacere.
La sto scopando come sognavo.
“sei meraviglioso! Oh! come godo. Godo anche nella figaaa! Ahhh! dai spingi singiii!! è troppo bello!! Daiii!“
Lei ha le braccia tese e si gode le mie penetrazioni.
Cerco di trattenermi il più che posso, ma sento la sborra salire e riversarsi nel suo culo.
“Vengoo, vengooo!!!“
La stringo contro me e tenendola stretta le sborro nel suo magico culo.
il suo corpo è tutto un sussulto. le accarezzo la figa .
Mi allungo per baciarle la schiena.
Le accarezzo il corpo che continua ad essere scosso dagli spasmi dell’orgasmo.
Il cazzo si ammoscia.
“devo uscire. Mi dai qualcosa per non sporcare?“
Mi porge un asciugamani che appoggio tra figa e culo e mi sfilo.
Pigramente si gira. E’ sudata.
Il suo volto è sorridente. Mi abbraccia stringendomi a lei
“Avevo paura, ma sei stato delicato ed ho goduto come una porcella“
Ci coccoliamo, ci laviamo e poi dormiamo.
La sento rigirarsi nel letto e sottovoce in piena notte le chiedo se le ho fatto male
“è stato un piacere nuovo e molto sensuale, la prossima volta godrò ancora meglio e senza la paura di questa prima volta con te“

A fine settimana mi ritrovo con lei che come al solito dice al marito che va dalla sua amica Marinella.
Stesa sul divano di casa mia in modo lascivo mi fa vedere il suo intimo sotto un abito leggero ed elegante.
Le offro un bicchiere di spumante e lei si rilassa bevendo a piccoli sorsi tra un bacio e l’altro.
Le chiedo se suo marito sospetta qualcosa e lei mi risponde così:

Mio marito dovrebbe sapere che non passa settimana che non faccio l’amore almeno due volte, che ci sono mattine che mi vesto da sera e curo il dettaglio e trucco i miei occhi in modo pesante in attesa di ‘qualcuno’ che bussi alla porta, che mi trovi già pronta e piena di voglia e di piccoli segreti che lui solo conosce. Tu al posto suo che faresti?
Se sapesse che dura da mesi ed che ora non riesco a farne più a meno, se sapesse davvero chi scopa sua moglie!
Sai, mio caro che ti dico? A volte sorrido e mi chiedo quale sarebbe il giusto compenso, quanto il dovuto a chi spegne il mio calore e soddisfa le voglie che altrimenti fino alla notte rimarrebbero insoddisfatte. Mi viene un brivido nel pensare che se davvero sapesse, non mi perdonerebbe mai d’averlo tradito con un uomo che Lui riterrebbe non essere alla mia altezza, della mia cultura e degno della mia bellezza….…. ma io, per la tua statura, arrivo alla tua bocca e mi bagni di sperma quando stai in piedi. Per baciarmi mi sollevi con le tue braccia, per bere le mie voglie devi inginocchiarti davanti a me, che quando vengo ti bagno i capelli, mentre la tua lingua mi accarezza il seno ed i capezzoli. Ma mio marito non immagina cosa c’è sotto i tuoi abiti e di quanto sia piacevolissimo farmi scopare da te.
Lui non sa quanto ci sia voluto ad assorbire l’idea di amare ed accoppiarmi con te e in quanto poco tempo mi sono caduta, volentieri, tra le tue braccia e quanto abbia desiderato avere il tuo pene dentro di me in tutte le mie intimità.
E’ bastato che mi sfiorassi la mano, il braccio.
Poi questo soggiorno, proprio questo dove mi hai toccato e la camera da letto dove ti ho concesso la mia intimità, dove mi hai accarezzato il seno che faceva di tutto per essere visto, per farsi accarezzare i capezzoli, dove il desiderio d’amore represso che prima o poi sarebbe esploso davanti a chissà quale uomo o forse donna è stato soddisfatto.
Ti dico che, quando mi sono messa di fronte allo specchio, non mi sono finta sorpresa. In quel momento tra le tue mani ho cercato un contegno mentre le mie mammelle riempivano la tua bocca e piacere di donartele era grandissimo. Facevo finta di divincolarmi ma, se ricordi, non arretravo di un passo.
Mio caro, mai ho pensato di fuggire gridando. Vorrei dirti, anzi, che sarei voluta uscire urlando il mio piacere agli altri. Proprio quello che ho sempre desiderato e cercato.
Se sapesse per filo e per segno quali segreti nascondo sotto la gonna, quali mutande lui non ha mai visto e che cambio tre volte per sentirmi più femmina.
Non so che direbbe se sapesse fino a che punto un uomo, a lui sconosciuto, cerca le mie voglie e gli permetto di usarmi come una troia che riceve il suo seme per scaldare il mio essere donna.
Alle volte credo di essere fuori di testa quando godo nel farmi fare ciò che un uomo immagina per la sua femmina.

Sollevando la sua gonna e toccando il semi trasparente tessuto del suo infimo perizoma per mettere le dita sul suo bottoncino continua a dire

A cosa vale questa seta che aspetta di essere vista dai tuoi occhi e spostata per far passare le tue dita che cercano la mia fighetta?
Vorrei che vedesse quest’accavallare di gambe che mi fanno perfetta e tua preda mentre mi domando cosa provo a farmi dire porcate, a fati sentire padrone del mio corpo.
Lui durante i nostri amplessi, non m’ha mai chiamata per nome; mi chiama signora e mi scopa nel posto dove ha deciso. Un posto sempre diverso perché, come un gatto, ha voglia di impregnare qualsiasi parte del mio corpo.
Ma mio marito non sente il tuo odore. E forse quello di nessuno che possa avermi.
Come ormai sai, lui rientra in casa la sera come se nulla fosse successo, come se in realtà avessi passato le ore a chiacchierare di nulla con la mia amica preferita.
Che ne sa lui cosa fanno di giorno queste labbra?
Come mi concio per essere diversa da quella che vede.
Tu mi chiedi e confesso ogni dettaglio di come faccio l’amore, ogni parola che mio marito pronuncia, se mi chiama puttana ed affonda o rimane in me guardandomi e chiamandomi amore.
Ad ogni segreto che ti confesso sono voglie e sono carezze, baci e palpate dietro le tende, strusciate improvvise che ti chiedo.
Quando ti invito a salire a casa è per far sì che anche oggi sia non un giorno come tanti ma uno speciale. Se una sera ridessi davanti a mio marito se ne chiedesse il motivo.
Un domani se avessi anche un minimo dubbio, quanto meno userei accortezze che ora neanche mi vengono in mente, quando penso che al suo odore mentre mi scopa sento solo il bisogno del tuo sesso, solo il tuo.
Davvero vorrei confessargli ogni minima cosa. Dirgli che, dove è seduto, stamane mi hai sbattuta per bene chiamandomi troia o forse anche puttana e ingoiando sperma nel punto dove il mio corpo la desidera.
Davvero vorrei dirgli che la sua signora impeccabile poggia i suoi seni strusciandoli a terra per il gusto di sentire il contrasto del calore interno.
Che le resistenze mentali sono crollate da tempo.
Davvero ora esplodo e gli dico che le mutande che porto non sono per lui ma per te che le apprezzi , perché al di la c’è il mio sesso slabbrato da mani in preda alla voglia di aprirmi e di conoscermi anche dentro.
Mi dico sempre nel tornare a casa: giuro che ora sbotto e gli racconto tutto.
Ma poi mi ritraggo e respiro, pensando che me ne chiederebbe il motivo ed allora sì che farei scena muta!
Se vado più in fondo trovo una ragione di stare con te solo tra i miei capezzoli che s’induriscono e tra le mie gambe che domani vedranno indossare solo impalpabili perizoma di seta trasparente.

 

 

Con lei ci si vede sempre più spesso ed una pomeriggio mi chiede
“Vuoi che mi veda sempre?”
“Si lo vorrei ma non so come fare”
“Nel palazzo di fronte a me si sta liberando un appartamento dove ora ci abitano amici di mio marito. Lui è stato trasferito e quindi lo lascia libero con tutta la famiglia. Se vuoi ne parlo con loro per sapere se lo vendono o l’affittano. Tu cosa preferiresti?”
“Io preferisco acquistarlo perché mi sembra una bella zona e poi ho sempre te a portata di occhio”
L’appartamento l’ho preso e ci sono andato ad abitare. Lei viene ogni qual volta vuole. E’ bello stare a casa propria e avere l’amante a disposizione molto vicino.
Lei mi ha aiutato a mettere a posto la casa e l’ha arredata e sistemata a suo gusto e piacimento. Debbo dire con grande mio piacere.
Un pomeriggio dono in casa da solo, non ho niente da fare e mi sto annoiando; devo trovare qualcosa da fare!
Mi sono avvicinato alla finestra a guardare fuori, senza osservare niente in particolare, facendo vagare lo sguardo da una finestra all’altra del palazzo di fronte. A dire il vero cerco di vedere Lei in casa sua.
Improvvisamente un particolare cattura la mia attenzione: al sesto piano del palazzo di fronte Lei è appena uscita dalla doccia e sta camminando nuda per il bagno.
Sento che sta avvenendo un’erezione spaventosa del mio sesso. Tutto eccitato mi soffermo ad osservare quello spettacolo.
Il suo corpo da giovane donna lo farebbe drizzare anche ad un morto.
Dopo essersi asciugata un poco si sofferma ad osservarsi allo specchio, con un’espressione mista tra compiacimento ed eccitazione.
Improvvisamente la mano sinistra si sposta dal fianco dove era appoggiata e si ferma sul seno. Lo massaggia delicatamente, sfiorandosi con le dita il capezzolo che subito si inturgidisce. Ora anche con l’altra mano si sta palpando e il massaggio diventa sempre più intenso fino ad arrivare ad essere convulso.
I capezzoli orai tesi al massimo vengono torturati dalle dita che li strizzano, li massaggiano e li pizzicano senza sosta.
Dopo pochi minuti la giovane arriva ad un orgasmo che però essendo solo superficiale non la lascia appagata, anzi l’ha resa ancor più eccitata.
Sempre guardandosi nel grande specchio si siede sul bordo della vasca appoggiando la schiena al muro.
Lentamente, mentre con la mano sinistra continua a stuzzicarsi il capezzolo, con la destra comincia ad accarezzarsi le cosce e la pancia. Improvvisamente allarga le gambe ed inizia a pizzicarsi la clitoride, con foga sempre maggiore.
La sua figa sta lentamente cominciando a bagnarsi e infatti una piccola scia di umore cola sul bordo della vasca.
Dopo qualche minuto reclina la testa all’indietro e si morde un labbro.
Subito dopo esplode in un grido di piacere.
Ma non è ancora sazia: infatti sfrega la mano sulla passera sempre più velocemente. Finalmente il suo dito entra nella fessura subito seguito dal secondo e poi dal terzo.
Si sta masturbando con quattro dita e la sua figa gronda di liquido che cola tutto sul pavimento, formando una piccola pozza.
Improvvisamente la porta del bagno si apre ed entra una ragazza di circa 25 anni.
Le due si somigliano; l’unica differenza è il colore dei capelli: bionda la prima, nera la seconda.
La ragazza che entra non sembra stupita da ciò che vede, anzi dall’espressione direi che  è abituata.
Con passo sensuale si avvicina all’amica e comincia a baciarla avidamente.
Di colpo si china per terra e comincia a leccare la pozza di liquido umorale che si è formata; poi, con le labbra umide e le guancie e il mento grondanti comincia a spogliarsi, fermandosi di fronte all’amica che ormai sta raggiungendo il terzo orgasmo.
Lentamente le scosta la mano e comincia a leccarle la passera con avidità, prima succhiando e mordendo la clitoride poi facendo saettare la lingua nel buco come un piccolo cazzo, raccogliendo avidamente il succo della sua amica.
Con il trattamento fatto la ragazza esplode in un orgasmo che la fa tremare tutta. Quando sta per finire l’amica si bagna due dita di liquido e gliele ficca nel culo continuando a leccarla.
Questo provoca un’esplosione nel corpo della giovane che urla di piacere, schiacciando la faccia dell’amica contro la sua passera ormai in fiamme.
Ogni volte che il piacere inizia a diminuire la brunetta spinge più a fondo le dita e succhia più forte il clitoride di modo da aumentare il piacere nella sua amica. Dopo la bionda stacca la testa dell’amica dalla sua passera e la bacia, cercando con la lingua il sapore del suo liquido vaginale.
Ora però era il turno dell’amica, così la fa sedere al suo posto e comincia a succhiarle i capezzoli.
Poi la fa mettere di schiena  piegandola in avanti e affondando tre dita nella sua passera e muovendole con foga.
Avvicina la sua faccia al culo dell’amica e inizio a leccarlo inumidendolo di saliva per poi leccare la figa mentre con tre dita infilate nel culo le toglieva il respiro.
Durante questi giochi lesbici le donne hanno avuto una decina di di orgasmi.
Poi come se fosse stata la cosa più normale del mondo, la bionda lecca il piede destro dell’amica, succhiandolo avidamente, ciucciando le dita una ad una, leccando la pianta e il tallone con golosità e, sempre con gran naturalezza si porta il piede davanti alla passerà e lo usa per ditalinarsi con foga.
All’improvviso guarda supplichevole l’amica che le fa un lieve cenno col capo.
Tutta felice per il permesso accordatogli la giovane si infila il piede nella figa fino al tallone mentre lancia urla di piacere.
Dopo tanti amplessi lesbo le due donne si lavano insieme nella doccia e si rivestono lasciandomi senza fiato e con un uccello che ormai sta per scoppiare.
Tutto sommato ho passato un pomeriggio diverso dal solito.
Ora che ci ripenso, in quella casa non abitano affatto due ragazze, ma una normale famiglia. La famiglia è quella della mia amante, della mia Lei.
Che sia stato tutto un sogno?

Siamo usciti lontano dalla città di sabato sera. Dopo una delle ormai tante notti passate insieme abbiamo visitato la città vicina tenendoci per mano e poi siamo rientrati nell’agriturismo dove alloggiavamo.
Domenica pomeriggio.
Lei non vuole fare niente solo sonnecchiare sulla sdraio all’ombra degli alberi fitti che creano piccole zone di refrigerio.
La piccola piscina colma d’acqua fresca non era un richiamo abbastanza forte.
Lei se ne stava lì nuda, immobile, lasciando che nella mente passassero immagini dolci e piacevoli del nostro amore.
Nonostante il caldo non sono riuscito a farla bagnare.
Io mi muovevo nell’acqua cercando di farmi raggiungere senza che lei ci riuscisse. Allora ho iniziato a spruzzarla piano.
Lei si lamentava e copriva con l’accappatoio. Tutto questo faceva parte del gioco.
L’acqua clorata, asciugando, lasciava piccoli aloni bianchi sulla pelle calda.
Uscendo dall’acqua mi sono sdraiato su di lei bagnandola e subito dopo mi sono immerso nuovamente nell’acqua.
Ormai non c’era motivo di tergiversare.
Mi ha lasciato andare avanti, quindi mi ha raggiunto.
Scendendo la piccola scala all’indietro con le natiche volutamente aperte, quando ancora i piedi non toccano il fondo della piscina, ho fatto sì che sentisse passare la mia lingua calda e ruvida dal clitoride al perineo e oltre.
Ha fatto male ad aspettare così tanto a scendere in acqua.
I brividi caldi che salgono dal bacino fino alle guance hanno annullato l’impatto con l’acqua.
in quella posizione non poteva resistere a lungo.
Si è lasciata andare contro di me e subito è venuta in contatto con la mia asta già pronta.
Le è bastato appoggiarsi al bordo della piscina e divaricare le gambe come quando si fa stretching dopo il corso di aqua-gym.
Subito ha un senso di pienezza che l’ha resa docile e arrendevole.
Dondolando ritmicamente, immersi sino al petto, piacevolmente sorretti dall’acqua stiamo godendoci reciprocamente.
Sul bordo della piscina, un’altra coppia.
Si stanno accarezzando e ogni tanto li guardiamo intuendo i oro movimenti intimi e sensazioni: piacere, serenità, eros crescente.
E’ come essere fuori dal mondo, come ritornare alle origini.
Lei tiene gli occhi chiusi e si lascia cullare.
Lui l’ha rigirata e la sta tenendo per la vita in modo che lei possa abbracciargli i fianchi con le gambe.
Le spinte, ora decise, fanno uscire un po’ d’acqua davanti a loro.
La mia Lei chiude gli occhi.
Nella piacevolezza di quei momenti non si chiede perché io l’ho portata in prossimità dell’altra coppia.
Ora siamo vicini a loro in modo che possano accarezzare i seni della mia Lei, pizzicandole i capezzoli già induriti.
Di chi erano quelle mani? Che importava?
Al mio amore procuravano un piacere enorme.
Polpastrelli femminili le stanno accarezzando il contorno delle labbra.
Istintivamente schiude la bocca per accarezzarli a sua volta con la lingua.
Dal profondo delle labbra esce un mugolio di piacere.
Le mani non giocano più con i suoi seni.
Lei si sente quasi abbandonata.
Un leggero tonfo.
Qualcuno è entrato in acqua.
Ora Lei avverte una presenza dietro di lei. E’ una presenza alta e robusta; sicuramente l’uomo che era sul bordo.
Le dita femminili hanno lasciato il posto alle labbra e giocano ora con le sue.
Troppo bello.
Baci alla base della nuca.
Lentamente noi due uomini l’abbiamo stretta maggiormente.
Lei avverte una durezza nuova farsi strada nell’incavo dei glutei aperti.
Non oppone nessuna resistenza quando l’uomo inizia la ricerca del piacere.
Io la tengo saldamente contro il mio petto e la squasso leggermente con colpi lenti e profondi, l’altro si tiene ancorato ai seni ed è risalito dentro di lei.
Il senso di pienezza ora è assoluto, il piacere anche.
Un attimo ancora e mi allontano.
L’ho lasciata lì, così, in balia dell’altro per guardarla dal di fuori.
I impazzisco nel vederla godere.
Mi sono seduto sul bordo della piscina e lei si è riappropriata del suo piacere titillandolo con le labbra appena dischiuse, lì dove sa che sono più sensibile.
Con la foga del piacere che stava ricevendo, mi circonda di linguate calde e umide, forti, quasi feroci.
Lei si sentiva mancare.
L’orgasmo stava salendo ad ondate, sta per raggiungere l’acme, lo sentiva.
Si muove veloce con il bacino e con la testa.
I contraccolpi che da sul pube dell’uomo lo fanno capitolare in fretta con spasmi e mugolii, lasciando la presa per goderela.pienamente.
L’acqua la sorregge.
La bocca di lei è un sogno erotico, impossibile resistere ancora.
Lei ha aperto gli occhi per vedere le smorfie di piacere sul viso di Lui e la sua mano che sta rapidamente portando all’orgasmo l’altra donna vicina. I
In un lampo ho incollato le mie labbra a quelle bagnate e pulsanti della donna, roteando la lingua attorno al turgido fulcro del piacere.
Altri mugolii, più profondi e gutturali.
Come già aveva fatto, le labbra della mia lei si impossessano del piccolo fiore rosso di libido fino a che le stelle cadenti furono tutte sulla donna.
Ha deciso così di uscire dall’acqua per distendersi con le gambe aperte in modo che tutti potessero guardarla.
Leggera come una farfalla si massaggia il pube e scende fino al perineo a mano aperta.
Si sta accarezzando dovunque, dentro e fuori, con tutte le dita. La voce di lui la sta accompagnando sulla vetta della montagna.
Ormai era prossima a lasciarsi rotolare giù dall’altra parte.
Le contrazioni sono arrivate all’improvviso ma stanno durando a lungo e il piacere scemava lasciandola fremente, completamente aperta e spossata.
Un sorriso a 360 gradi.
Il sole non è più incombente.
Un bagno nell’acqua ormai fredda dopo tanto calore è quello che ci vuole.

Eravamo verso la fine di agosto. Lì, in quel piccolo paesino di mare, dove gli abitanti sono quasi tutti i villeggianti che per vari motivi erano andati via avevamo il nostro nido d’amore. Le famiglie che erano rimaste si potevano quasi contare sulla punta delle dita. Ci siamo presi un periodo di ferie in bassa stagione così ci possiamo godere la tranquillità che cercavamo. Inoltre, visto il periodo, i negozi erano già in saldi.
Quel giorno Lei ha deciso di effettuare delle spese e pur sapendo che la cosa non mi divertiva affatto, volle che l’accompagnassi.
In un negozio di abbigliamento la mia amante ha preso tanta di quegli abiti da misurare che se fossimo stati in un altro periodo sicuramente l’avrebbero cacciata via.
Dall’aspetto vedo che le commesse sono stanche ed anche annoiate. Ci accomodiamo nei  camerini di prova contemporaneamente ad un’altra coppia.
Da un semplice sguardo capisco che l’uomo si trova nelle stesse mie condizioni
“Qua dentro fa un caldo insopportabile” sento dire alla mia Lei “lascio un pochino la tenda aperta mentre tu stai attento”.
“Chi vuole che entri? Non c’è quasi nessuno!”
Mentre parlo cerco con lo sguardo il mio compagno di ‘sventura’ giusto per poter scambiare qualche battuta, visto che la nostra permanenza in quel luogo sarebbe durata ancora per molto tempo. Mi accorgo che l’altro Lui è completamente assorto nei suoi pensieri, anzi, ha un’aria di persona incantata con lo sguardo fisso.
Decido di stare per conto mio voltandomi dall’altra parte ed ho la sorpresa. Ecco che cosa fissavano gli occhi di quell’uomo: lo specchio posto angolarmente vicino al camerino da dove si vedeva la mia donna che si provava i capi.
Fu questione di un attimo e vedo Lei che si proponeva in un involontario spogliarello attraverso lo specchio.
Ho un attimo di esitazione prima di voltarmi dalla parte di quell’uomo per aggredirlo verbalmente, ma nel frattempo anche la tenda del camerino della sua donna si è leggermente aperta di quel tanto affinché anche io possa godere le sue nudità.
Un attimo dopo mi ritrovo estremamente eccitato.
Cerco di nuovo lo sguardo dell’altro uomo che mi fa cenno con la testa di guardare verso mia moglie.
La mia donna è completamente nuda e rigira tra le mani un costume da bagno.
In quel momento con la scusa di incitarla a fare presto mi affaccio nel camerino e apro ancora di più la tenda in modo che il mio vicino possa guardare ancora meglio.
Nei miei pensieri non c’era voglia di guardare l’altra donna, ma mi eccitava il fatto che un altro uomo guardasse la mia che è nuda che mostra le sue prosperose tette dai grandi capezzoli, la sua figa pelosa e anche il suo meraviglioso culo mostrato con  un mezzo giro su se stessa chinandosi poi in avanti per indossare un costume.
Ero arrapatissimo e sicuramente anche l’amico fortunato non doveva essere da meno. Quando la mia Lei usce dal camerino mi guarda in viso e mi dice: “che cosa hai? sembri un imbecille”.
Effettivamente non dovevo avere l’aria molto intelligente, ma quella situazione mi aveva scombussolato.
Durante il percorso di ritorno a casa penso alla situazione creatasi e non posso fare a meno di chiudermi nel bagno con la scusa di una doccia per masturbarmi con foga. Godo così tanto che mi schizzo lo sperma  in faccia. Lo lecco ed assaporo gli aromi che la mia donna si gusta ogni volta che se lo ingoia.
Dopo quel primo episodio ne sono accaduti molti altri, dove la mia spregiudicatezza è arrivata forse ai limiti senza che Lei mi dia il suo consenso a farlo.
Quell’esperienza mia aveva lasciato sconvolto. Per tanti giorno non ho pensato ad altro che a quell’uomo che si godeva una donna nuda guardandola ma non provavo minimamente gelosia, anzi mi sentivo enormemente eccitato.
Ero eccitato al punto che se la mia amante fosse stata un po’ più aperta di mentalità le avrei chiesto senz’altro di mettersi di proposito in mostra; ma quest’ultima è proprio una fantasia.
La notte non riesco a prendere sonno. Il caldo è insopportabile e la tensione mi faceva sudare maggiormente.
Per non svegliarla mi alzo e vado fuori al balcone per prendere aria.
Nell’affacciarmi noto una finestra di fronte, al piano inferiore, con una debole luce accesa. Il buio della notte lasciava intravedere ciò che accadeva dentro.
E infatti qualcosa accadeva veramente: c’erano due che come dei ricci chiavavano meravigliosamente.
Ad un tratto l’uomo si gira e, dopo aver detto qualcosa alla donna, si leva dal letto.
Dopo un attimo una luce molto più forte illumina quella stanza facendo in modo che i due fossero ben visibili.
Tornato a letto l’uomo sistema la donna in modo che stesse proprio di fronte alla finestra, mettendola a cosce aperte.
Lui si mette di lato in modo da non coprirla, le allarga la fica proprio per volermela mostrare.
Istintivamente tiro fuori il cazzo dagli slip e inizio a menarmelo.
Dopo qualche attimo vengo abbondantemente.
Ritorno a letto più pensieroso di prima: come mai quell’uomo e l’altro ancora e io pure avevamo messo in mostra le nostre donne? Come mai mi eccitavo tanto senza essere geloso? Mentre riflettevo mi volto verso la mia amante.
Mi viene voglia di guardarla ed accendo la luce sul comodino. Lei è lì, voltata verso di me. Probabilmente la luce la infastidisce ed allora si volta dall’altra parte dandomi le spalle.
La camicia da notte è risalita e gli slip le si sono infilati tra le natiche lasciando scoperto il suo sedere in tutta la sua bellezza.
In un attimo mi ritrovo di nuovo con un’erezione pazzesca, molto più arrapato di prima. Guardo fuori dal balcone per vedere se ci sia qualcuno che possa guardarla, ma purtroppo non c’era nessuno.
Mi assale un’idea erotica: mi alzo, prendo la fotocamera e con il respiro affannoso metto a fuoco quel culo meraviglioso. Poi con non poca trepidazione scatto.
La luce del flash illumina per un attimo la camera a giorno e faccio giusto a tempo a buttare l’apparecchio sotto al letto quando Lei si sveglia infastidita da quel lampo
“Amore, cosa e’ stata quella luce?” mi dice assonnata.
“E’ stato un fulmine, forse c’è un temporale in arrivo” le rispondo.
Lei si rigira e riprende a dormire tranquillamente.
La mattina la prima cosa da fare e portare a sviluppare le foto.
Il laboratorio è rapido e dopo una mezz’ora le foto sono pronte.
Durante l’attesa faccio un giretto per il paese e ho modo di incrociare la coppia del negozio che s’incamminava verso la spiaggia. Posso così individuare dove vanno, in modo da poterci andare insieme con la mia dolce femmina. Trascorsa la mezz’ora vado a ritirare le foto. Sicuramente il commesso non aveva visto le mie foto anche perché ormai il processo di sviluppo e stampa è tutto automatico. Consegnate le foto le sfoglio. La prima era proprio quella che avevo scattato di nascosto: era riuscita alla perfezione. Il suo meraviglioso culo era in primo piano e si distingueva benissimo anche tutta la persona.
Di proposito la metto sul bancone voltata verso il commesso, mentre altrettanto di proposito mi soffermo a lungo sulla seconda foto.
Il commesso ha strabuzzato gli occhi ed è diventato completamente rosso come un gambero; forse aveva circa sedici anni ed aveva un aspetto abbastanza intrigante. Mentre sfoglio le altre foto gli chiedo d’indicarmi una spiaggia riservata tranquilla dove poter andare nel pomeriggio.
Ero sicuro che lui al pomeriggio lo avrei trovato in quella spiaggia.
Come supponevo mi indica la stessa spiaggia dove si era recata la coppia poco prima. Pago e m’incammino verso casa pensando a cosa poter organizzare di arrapante per il pomeriggio.
Lei non era ancora pronta per andare al mare e gironzolava per casa solo con gli slip. La vista di quelle tette all’aria mi eccita immediatamente.
Passano pochi secondi e sento che mi infila una mano nell’apertura dei boxer, prende il mio pene e lo fa uscire. Avvicina la sua bocca al glande che nel frattempo ha scoperto, lo bagna con la saliva prima di infilarlo nella sua bocca, la lingua mi avvolge, la mia erezione si amplifica, sento sul mio corpo il suo respiro impegnata a baciare il mio membro. I suoi movimenti sono lenti, leggeri. Quando finisce il lungo bacio Lei prende il pene con la mano, lo stringe forte e fa scorrere la pelle, apro gli occhi e vedo che dalla sua bocca socchiusa fa uscire la lingua, la posa sulla punta del mio sesso e con la saliva lo bagna ulteriormente, sento il liquido correre per tutta la lunghezza fino a raggiungerne la base e i testicoli.
“Non stringere cosi forte, mi fai male.”
“Scusami, ma quando diventa cosi grosso, lo vorrei stringere e mangiarlo, sembra che sia estraneo al tuo corpo da tanto è grosso e duro.”
Lei si alza, si mette con i piedi vicini ai miei fianchi, si abbassa e tenendo in mano il membro lo passa sul clitoride e sulla vagina. I suoi umori sono densi, si masturba come se avesse per le mani un fallo di gomma. Finalmente Lei si lascia cadere su di me, la penetrazione è tanto violenta da farla urlare, ma l’esercizio praticato durante la vacanza ha reso la sua vagina molto elastica. Dopo poche spinte l’espressione di dolore è sostituita da una di gioia. Mi è quasi impossibile muovermi, ma faccio il possibile per rendere più profonda la penetrazione quando Lei si solleva e si abbassa di nuovo su di me. Le mie mani si appoggiano ai seni lasciando liberi i capezzoli, li sostengo come farebbero le coppe di un reggiseno.
Piego le ginocchia e mentre Lei scende nuovamente su di me inarco la schiena e mi sollevo a ponte. Le mie spalle e i miei piedi sono appoggiati al pavimento. I piedi della mia femmina non toccano terra. Mi sta cavalcando e io posso imporre il ritmo che voglio.
“Vai veloce, amore, mi stai facendo impazzire.”
La sua voce è roca, ansimante, le sue mani sono appoggiate al mio petto, e sembra che vogliano chiudersi. Le unghie si piantano nella mia pelle. Sono vicino all’orgasmo e mi basta accelerare il ritmo per giungere insieme ad un orgasmo che sento salire dai piedi fino alla base del collo con velocità crescente.
L’attiro a me e stringendole le mammelle e la trascino verso il balcone “Che fai? Così mi possono vedere”.
Era proprio quella la mia intenzione: metterla in mostra, farla vedere nuda.
Lei tenta di divincolarsi, ma sono più forte di lei e riesco a portarla proprio davanti al balcone dicendole che a quell’ora erano tutti al mare e che nessuno l’avrebbe vista.
Non era affatto vero, infatti da una finestra s’intravedeva il viso di un uomo che, avendo intuito lo spettacolo, si era piazzato comodo.
La mia eccitazione allora aumenta.
Quasi le strappo le mutande e con le mani le divarico le natiche quasi a volerla spaccare. Dai leggeri movimenti che vedo fare allo spettatore immagino che sicuramente ha preso a masturbarsi.
Allora la faccio inginocchiare facendole ingoiare il cazzo che ha assunto nuovamente proporzioni mostruose.
Dopo qualche attimo le sborro abbondantemente in bocca e in faccia.
La sollevo e la bacio voluttuosamente leccandole il volto e ingoiando la mia stessa sborra. “Ma cosa ti ha preso, sei arrapato più di quando ti vedi un film porno”
In effetti non stavo guardando un film a luci rosse, ma sapevo che qualcun altro lo stava facendo e la protagonista del film era lei anche se a sua insaputa.

Ho un amico, Valerio, che gestisce un negozio di INTIMISSIMI. Vado a trovarlo con la mia donna.
Lui è molto carino; ha 29 anni, è molto spigliato e simpatico. Ha un bel fisico e le ragazze vorrebbero averlo come fidanzato o come toy boy.
Con lui lavora Delia, 24 anni, capelli tagliati a caschetto color rosso scuro, un bel seno, non grosso ma sodo, un bel culetto che le fa indossare la taglia 42 e due occhi color verde acqua. Ha le gambe magre ma toniche e preferisce indossare minigonne. La sua bocca ha una forma invitante che fa vedere mentre sorride un brillantino sul canino sinistro. Di carattere è molto spigliata e sembra una ragazza intraprendente. Preferisce i colori chiari nel vestire e adora i bracciali soprattutto se preziosi.
L’altra sua collega si chiama Vanna, 21 anni, una bella mora, 4° di seno ma di taglia corporea 44, ha un sedere un pochino grande. I suoi occhi sono neri e porta i capelli tagliati a toccare le spalle. Lei preferisce le gonne a metà polpaccio, possibilmente strette e che le evidenzino le forme dei fianchi e delle cosce ampie. I colori preferiti degli abiti con sono molto accesi e contrastanti.
Entrambe indossano solitamente sandali a tacco alto o altissimo.
Vederle fa sempre bene agli occhi.
Ogni volta che escono collezioni nuove i rappresentanti portano i campionari dei capi nei negozi e Valerio li fa provare alle ragazze ma talvolta ha necessità di una donna più matura. Stavolta ha pensato a me e alla mia compagna.
Alla fine di questa estate, come ogni anno è uscita la nuova collezione e il rappresentante ha portato in negozio i capi da visionare in uno scatolone.
Erano le 19 quando Valerio disse alle ragazze che andava via e avrebbe visto il giorno seguente la merce appena depositata. Inoltre disse a Delia di chiudere il negozio e salutò le ragazze nell’uscire. Si diresse, poi, in palestra per fare i quotidiani esercizi di ginnastica. Al termine dopo essersi rilassato risalì in auto e mi chiamò.
La mia Lei non voleva uscire ma il poter indossare lingerie in campionario ed il fatto che glielo dissi a bassa voce in tono erotico, pensando che poi al ritorno a casa l’avrei montata, la convinse e rapidamente si preparò indossando un leggero perizoma a stringhe.
Solo dopo avermi chiamato si rese conto che aveva dimenticato le chiavi del negozio sul bancone, quindi Valerio pensò come non fare brutta figura con la mia compagna.
Ci incontrammo molto vicino al suo negozio e ci incamminammo tutti tre verso di esso sperando di trovare per strada una delle commesse per assicurarci che in negozio ci fossimo solo noi.
Arrivati davanti alla vetrina vedemmo un fascio di luce provenire dalla stanza in cui ci sono i camerini e fu istintivo pensare che le ragazze si fossero dimenticate di spegnerla, invece vedemmo Delia uscire dalla stanza vestita con il solo reggiseno. Bussando sul vetro si nascose presa dal panico.  Vanna uscì dal camerino e ci aprì la porta.
Stavolta erano scalze ma indossavano delle calze coloratissime. Era evidente che erano le nuove collezioni.
Solo allora ci apparve Delia di fronte allo specchio con un completino formato da perizoma e reggiseno a balconcino.
Sulla sedia del camerino tanti capi intimi molto belli che la mia donna prese in mano per constatarne la consistenza e, distendendoli, la bellezza.
Delia, accortasi di noi, si voltò e disse “Scusate se siamo ancora qua, ma abbiamo visto i pezzi nuovi e volevamo vedere com’erano”.
Mentre finiva la frase Vanna, che nel frattempo si era cambiata, uscì dal camerino con un tanga minuscolo ed un reggiseno a balconcino che lasciava intravedere metà capezzolo, si mise acanto a Delia e,  rivolta a verso Valerio, disse “Non sei arrabbiato vero?”
Sgranammo gli occhi e mi venne spontaneo dire “No no, siete donne, e belle, e siete voi le migliori giudicatrici della merce…”
Valerio annuì.
Detto questo parlottarono tra di loro e Delia mi disse “Saremo le modelle, noi proviamo i capi e voi decidete quali prendere. Ti va?” come avrei potuto dire di no, avevo il cazzo che mi scoppiava. La mia donna se ne accorse ma anche lei non doveva essere da meno.
Sulla sedia del camerino tanti capi intimi molto belli che la mia donna prese in mano per constatarne la consistenza e, distendendoli, la bellezza.
Le ragazze rientrarono in camerino ed uscirono con altri due completi ed io ero sempre più arrapato così come Valerio.
La mia Lei lo era. Se fosse stato per le ragazze avrebbero provato tutti i capi; la situazione stava diventando insostenibile e gli ormoni erano in subbuglio.
Dopo qualche minuto Delia uscì con un piccolissimo perizoma ed una canotta in pizzo completamente trasparente con sotto assolutamente nulla che faceva vedere benissimo le sue tette, con i due capezzoli già belli eretti. Dietro di lei apparve Vanna, con un tanga, autoreggenti, reggicalze e un bustino a balconcino con le stringhe sul davanti che richiudevano le sue belle mammelle.
Delia si avvicinò e disse “Ecco, dentro la scatola c’erano anche questi boxer da uomo, provateli e così come voi avete giudicato noi ora siamo noi a farlo per voi. Per la signora c’è questo” concluse mostrando un pugno di tessuto. Lei allungò il braccio e prese gli oggetti, li stese e a dire il vero erano veramente piccoli e striminziti.
“Che te ne pare? Vale la pena indossarli?” disse Delia
“Sembrano impalpabili tanto sono delicati”
“Vieni!” aggiunse Delia allungandole la mano per invitarla in camerino
Lei si levo dalla sedia e sparì dietro la tenda dove era rimasta Vanna
Noi maschietti prendemmo quei boxer e entrammo in un altro spogliatoio.
Mi tolsi la maglia e i pantaloni, poi mi calai le mutande e il mio cazzo uscì con un’erezione prepotente. Mi chiedevo come avrei potuto nasconderla. Non c’era modo.
Intanto le ragazze chiamavano e il mio cazzo duro sotto i boxer si notava. Non potevo farci nulla. Mi feci coraggio ed uscii con il cazzo duro. Appena le ragazze mi videro si misero a ridere e mi dissero “Sì sì, prendiamo anche quelli, ti stanno bene”
La mia donna ora era praticamente nuda. Era uscita dal camerino indossando un perizoma praticamente inesistente che copriva a mala pena la fessura della figa ; il reggiseno aveva dei fori per far mostrare i capezzoli. Il tessuto era trasparente e lo si vedeva perché le parti ‘coperte’ avevano il colore blu scuro.
I bordo di questi indumenti intimi era dorato. La loro delicatezza era incredibile. Penso che indossarli sia stato necessario l’aiuto di almeno una delle due ragazze per non romperlo.
Tenendo conto che non erano state tolte le calze ed il reggicalze e neanche le scarpe tacco 10, non vi dico che cosa sembrava la mia donna.
Nonostante tutto a causa della mia erezione il sangue si raffreddò in un secondo e tutti i miei propositi di una scopata bestiale scoppiarono come bolle di sapone.
Le ragazze mi osservarono per bene ed io rimasi impalato li per un po’; poi mi diressi nel mio camerino, mi sfilai i boxer con il cazzo in semi erezione, lo guardai e dissi sottovoce “Niente da fare bello, stasera non si sborra…” e subito una voce in risposta disse “Perché no?” mi girai e vidi Delia e Vanna, completamente nude davanti a me, erano bellissime, con le fighe rasate ed una piccola peluria appena accennata sul monte di Venere.
Valerio si era avvicinato alla mia donna e la toccava. Lei si lasciava accarezzare e si mostrava a lui ormai senza remore. Ho visto Valerio che le soppesava una mammella e la aiutava a far uscire meglio il capezzolo della tetta sinistra dal foro del reggiseno. Era bellissima ed eccitante. Il marito sicuramente non l’ha mai vista così seducente; lui di donne seducenti vede solo quelle dei film porno.
Io rimasi immobile a fissarle, con i boxer in mano e il cazzo che si stava alzando, allora Delia si diresse verso di me fermandosi di fronte prendendo il cazzo in mano iniziando a menarlo. Nel frattempo mi baciava.
Poi si abbassò passandomi la lingua sul petto e arrivata al mio cazzo prima lo baciò per un po’ ed infine con mio enorme piacere se lo infilò tutto in bocca facendolo scomparire.
Vanna era ancora sulla porta ed aveva iniziato a masturbarsi, poi si avvicinò e si mise a sedere su una sedia con le gambe spalancate continuando a muovere le sue dita sul clitoride.
Mentre Delia continuava uno strepitoso pompino, Vanna si allargò le labbra umide di umori e vidi che aveva il pearcing sul nella figa, questo mi fece eccitare ancora di più al punto che stavo per venire nella bocca Delia che, sentiti gli spasmi in arrivo interruppe la sua opera e mi blocco il cazzo alla base guardandomi negli occhi e sorridendo.
Una volta passato il mio quasi orgasmo si mise a seder per terra e piano piano si avvicinò a Vanna per sostituire le dita con la lingua mentre guardava me fisso negli occhi.
Dopo poco si mise a carponi ed iniziò a leccare la fica rasata di Vanna mostrandomi il suo bel culo e muovendolo, io mi avvicinai ed inizia a leccarla tutta facendola ansimare. Le misi un dito nel suo culo e il cazzo sulle grandi labbra.
Lei non staccava la bocca dalla fica di Vanna nemmeno un secondo, nemmeno quando iniziai a scoparle la fica con un dito infilato nel culo.
Vanna venne in faccia a Delia che ingurgitò tutti i suoi umori e volle anche lei la sua razione di cazzo, si mise dietro a Delia e alternava una leccata al mio cazzo ed una al culo di Delia.
Da fuori il camerino sentivo ansimare e mugolare la mia donna ed immaginai che Valerio la stesse stimolando per poi scoparsela. Non ero geloso e mi sarebbe piaciuto vederla godere infilata dal cazzo di un altro uomo.
Delia si accomodò sulla sedia al posto di Vanna e lei si mise a carponi al posto di Delia.
Inizia a masturbarla prima con le dita, poi a leccarle la fica e il culo. Indirizzai poi il mio cazzo verso la sua fica. Mentre stavo per entrare lei me lo afferrò delicatamente e se lo diresse dritto sul culo spingemdolo dentro tutto in colpo.
Pensai “Cazzo, 21 anni e già sfondata nel culo” iniziai a pomparla a più non posso mentre le due troiette godevano come maiale; Vanna del mio cazzo ficcato in culo e Delia della sapiente lingua della piccola.
Stavolta non potevo evitare di sborrare; lo dissi alle ragazze che subito si accovacciarono sotto di me aprendo la bocca per  raccogliere i getti di sborra.
Iniziarono una potente sega, alternata da succhiate, al mio cazzo.
Venni con una sborrata fantasmagorica che finì in bocca ed anche in parte sul volto e le tette delle due ragazze.
Loro si baciarono scambiandosi il mio sperma ed ingoiandolo.
Per godersi tutto ripresero in bocca il mio cazzo a turno per ripulirmelo per bene.
Sfinito mi misi a sedere sulla sedia con il cazzo ammosciato tra le mie gambe e le ragazze ancora a terra che non smettevano di titillarsi la fica a vicenda.

Solo allora rivedo la mia donna con Valerio che le prende le mani, la bacia sul dorso e i palmi. Non mi aspettavo un gesto del genere. Le prende il viso tra le mani e le sue labbra iniziano a sfiorare le sue. I loro respiri si fanno affannosi e la sua lingua s’insinua nella sua bocca.
La bacia con passione e lei ricambia mentre le sue mani cercano il suo corpo, il seno, il centro del suo piacere.
La sua mano sale tra le gambe, si avvicina al perizoma, ne sfiora i contorni facendola mugolare di piacere. Un dito, poi due, poi tutta la mano s’insinua dentro toccando ogni millimetro delle grandi labbra.
Si vede che lei ha una voglia pazzesca, ha voglia di lui, del suo fantastico cazzo che ho sempre immaginato e che ora posso vedere.
Valerio aveva sempre delle belle ragazze e delle donne eccitantissime che definirei MILF.
Lei tira fuori il sesso duro, svettante nell’aria.
Si avvicina, l’annusa. Sente l’odore del maschio.
Inizia a leccarlo per tutta la lunghezza soffermandosi sulla punta.
Mentre Valerio la tocca, Lei sospira sempre più forte. Il suo ansimare arriva al cervello e come una forsennata inizia a pompare quel magnifico cazzo che ora ha tutto in bocca succhiandolo, sentendo che aumenta la sua consistenza, sentendo che sta per pulsare.
– mmmmmmmmmmmmmmmmmmmm…..siiii…. mi piace
E’ eccitatissima.
Lo vuole, vuole il suo bel cazzo e che le possa aprire la figa.
Si abbassa il triangolino del perizoma trasparente e sale a cavalcioni su di lui mentre le sue mani conducono il sesso di Valerio dentro la sua natura di femmina.
E’ arrapatissima e niente la può fermare e me lo vuole dimostrare.
Vuole Valerio mentre la guardo, Vuole che la veda mentre si fa scopare.
Si volta verso di me per farmi vedere che è un lago, è bagnata; i suoi umori mi colano tra le gambe e quel bel cazzo lucido della sua saliva non fa alcuna fatica ad entrare.
Le sue pareti avvolgono il membro che si fa strada dentro procurandole un piacere indicibile. Il volto si è trasformato in una maschera di libidine.
Inizia a muoversi lentamente gustando tutta la lunghezza di quella splendida asta.
Valerio le sta succhiando e tirando i capezzoli
La sua voglia cresce ancora ancora e il movimento si fa sempre più veloce, più forsennato.
Valerio la guarda e sussurra all’orecchio: “Ora sei mia, ora io sono tuo. Sei una femmina che mi fa impazzire, che mi manda fuori di testa…ti voglio ora …. sto per godere … voglio godere con te …mmmmmmmmmmm siiiii dai continua così …. Non fermarti !!!”
Godono all’unisono; urlano per il reciproco piacere che ha sconquassato i loro corpi
Lei si stringe a Valerio. Continua a muoversi su di lui per sentire quanto ancora il suo membro è potente e desideroso.
Lo desidera ancora, tanto, tantissimo.
Lui è giovane ed esperto.
La bacia ancora la bocca, il collo, i seni.
Io sto impazzendo di nuovo.
Ora lei vuole dedicarsi a me facendomi un cenno con la mano ma preferisco segarmi e guardarli accoppiati.
Lei si mette carponi e vuole che lui la lecchi tra il buco ancora vergine del culetto e la figa.
“Oh mamma è fantastico !!!
“siiiiiiii…siiiii….chiavamiii amoreeee….mi sento troiaaa…mi piace farmi chiavareeee….aahhaa….siiiii…fammi godere….voglio godereee ancoraaaa…..sono troia…. ahhhhh…. Sfondamiiiiii tutta…. godooooo….godooooo…”
Sentivo anche Valerio che la incitava “mmmm…prendilo troia, prendilo. Ti chiavo come una puttana. E’ questo che vuoi ? vuoi essere una troia?”
Lei: “ahahaha….si….voglio essere chiavata…dal tuo cazzo … da tanti  cazzi…amoreeee….godoooooo…..”
Io: “Vuoi che Valerio ti venga dentro? Che ti ha sborri nella figa?….. tu non sei protetta e così ti fai mettere incinta.
Valerio: “Dai fatti venire dentro! Fai la troia fino in fondo…. fatti chiavare ed ingravidare….. fatti sborrare dentro”
Lei:” amore vuoi che mi faccia venire dentro ? Vuoi che mi ingravidi ? Lo farò se tu lo vuoi…siiiiii…godo”
Valerio invece cambia programma: pensa al buchino posteriore.
Fa entrare un dito, poi due, tre, non oppone resistenza anche se il buco del suo culo non è più tanto vergine.
Lei si volta verso Valerio, lo guarda con occhi maliziosi e sussurro: “Sfondami, inculami, fammi godere come non ho mai goduto in vita mia.” Sono la tua porca, sono la tua troia!!!”
Valerio non se lo fa ripetere due volte.
Lei allarga le natiche, lui punta il suo cazzo sul buco e piano piano entra.. entra … entra ….
“Oh madonna … mi sento aprire tutta …”  ma al dolore iniziale subentra un piacere mai provato, che sale direttamente al cervello mentre Valerio inizia a montarla.
La donna è stretta e questo fa andare in paradiso Valerio.
Valerio: “sto per godere…sto per godereeee..apri la bocca….apri la bocca….che ti voglio sborrare in bocca…..aahhahaha…eccomiiiii!”

Lui gode ancora ancora e la riempie tutta mentre io toccandomi il clitoride urlo per l’inimmaginabile piacere ricevuto.
Valerio si accascia su di lei.
Sento il suo ansimare, i nostri respiri si confondono e sento a malapena queste parole che escono dalla sua bocca: “Nessuna donna mi ha mai eccitato come lo hai fatto tu. Sei stupenda!”
Lei lo ringrazia, gli bacia il viso, gli occhi, le labbra e gli dice: “ Sei stato il primo a farmi sentire una gran troia!”
Quando mi volto Delia e Vanna erano nel loro camerino. Erano ancora intente a darsi attenzioni.
Valerio le invitò ad uscire dal negozio con noi e dissero che se non era un problema volevano prima ripulirsi.
Subito Delia andò vicino a Vanna ed iniziò a leccare tutto lo sperma ed i succhi emessi dalle fighe sparsi sul volto e le tette dell’amica.
Il mio cazzo tornava a farsi risentire, ma non potevo tardare ancora, ma sapevo che quella non sarebbe stata la prima ed unica volta che mi sarei fatto quelle due troie.
Tornati a casa dopo aver ringraziato e salutato Valerio, durante la doccia non feci altro che pensare alle due puttanelle che si leccavano tra di loro, a tal punto che il cazzo mi tornò duro.
Quando uscii dalla doccia presi la mia donna di forza e la scopai come non avevo mai fatto prima, poi la girai e le sborrai in faccia, cosa che gradì ripulendo poi con cura il mio cazzo ingoiando la sborra emessa.
Alla fine, sfiniti, ci coricammo nudi.
“Se ogni volta che hai problemi al lavoro torni a casa e mi scopi così, speriamo che ogni giorno ci siano problemi” e per ricompensarmi mi lo riprese in bocca.
Anche in questo caso non vidi il frutto della mia eccitazione perché fu ingoiato tutto.
Speriamo che una giornata del genere non accada troppo spesso, la mattina dopo ero un cadavere.

 A casa sua
Lei è tornata a casa sua. Siamo stati insieme per tutto il giorno e domani ci rivedremo.
Entra e si chiude la porta alle le spalle. Quella casa che prima le dava sicurezza e protezione, ora le sembra una casa vecchia, una gabbia in cui non vorrebbe rientrare ogni volta.
Suo marito non è ancora arrivato.
Guarda l’orologio, è ora di cena. Ha fame pure lei.
Vede disordine e si mette a sistemare la cucina e a preparare una cena veloce.
Non si è neppure cambiata. É come se non volesse svelare i messaggi che potrebbe dare con il suo corpo.
Indossa i soliti vestiti, non quelli che indossa quando è con me o quando usciamo insieme.
Lui torna; solito bacio rituale.
Apparecchia con scambio delle solite chiacchiere con la TV che parla sul fondo e che attira attenzioni maggiori delle persone.
“È pronto”
La solita cena con poche parole.
Lui: “C’è la partita in tv stasera
Ogni sera c’è qualcosa che lo attira a stare davanti alla TV. A tarda notte i film porno. È come tutte le sere. La solita sera.
Lei, con finto affetto: “Amore, c’è una birra in frigo, puoi vedere la partita nell’altra stanza, qui sparecchio io. ” ”
Lui: “Mmmhmm … ok
A Lei vengono parecchi dubbi: lui era così? oppure è cambiato? Quanto sono cambiata io in questi mesi? É giusto come lo vedo adesso? lui si è accorto del mio cambiamento? Speriamo che non mi legga nel pensiero.
Lei: “Amore, ti saluta tuo padre”
Lei sente il pizzo e la cucitura delle mutandine sulla pelle nuda che le danno dei brividi e le ricordano le ore passate nella mia casa.
Lui: “Si, si … ok”
Lei: “Mentre tu guardi la partita, io ne approfitto per depilarmi”
Lui: “eh? Che hai detto?”
Lei: “Vado in bagno, devo depilarmi!”
Lui: “Si, si … come vuoi tu”
Si chiude la porta dietro le spalle e lascia suo marito fuori, nel suo mondo.
Apre lentamente i bottoni della camicetta, la sfila e la mette a lavare.
Si guarda nel grande specchio. si piace, si sente bella e si sorride.
Con me usa i tacchi alti e le scarpe con le zeppe, a casa sua esce ed entra con le ballerine che ora si sfila.
Apre la cerniera e fa scivolare la gonna sul pavimento. La prende e la appende con cura all’appendiabiti dietro la porta.
Si guarda ancora allo specchio. Le solite mutandine, bianche, anonime, non troppo sgambate, semplici, non troppo sexy con la fascia di finto pizzo che sembra graffiarle una pelle liscia che non è più protetta dai ricci.
Slaccia con una mano il solito reggiseno, anche lui bianco, piatto, anonimo, molto castigato. Lo leva velocemente come a volersene disfare.
Il seno è libero. I capezzoli s’induriscono. Sembrano ciliegie su una tortina, come le avevo detto una volta. Al ricordo si eccitano.
Si guarda con cura il capezzolo destro. Sente ancora le mie dita che lo stringono, lo sente diverso, strano, particolare. Lo guarda con attenzione. Controlla che non i segni della mia palpazione, che non si veda niente, che non sia più irritato dell’altro.
Avverte la mancanza del dolore che dovrebbe provocarle quella stretta.
Lo prende tra due dita della mano sinistra. Lo stringe lentamente, senza forza. Si guarda allo specchio e sorride.
Dolore.
Prima quel dolore la spaventava, ora le da piacere. Mi disse che la prima volta che ha goduto dal dolore non se la dimenticherà mai.

E’ l’ennesimo mercoledì.
Il freddo di inizio inverno. La luce delle lampade stradali che filtra dalle serrande. Lei è piegata in avanti.
A lui piace prenderla dopo la partita. Io sono eccitata e non posso tradirmi; ogni tanto devo farmi scopare come vuole lui. Per lei fare sesso, da quando ha anche me, è diventata una passione
Lui: “A 90 gradi, come piace alle troiette come te”.
Ha gli occhi chiusi e sorride, è eccitata e lo si avverte anche attraverso i vestiti. Il cazzo del marito scorre tra le labbra fino in gola, lasciando sulla lingua il gusto il gusto acre della voglia di godere.
La mano del maschio che la sta prendendo sulla testa e spinge con decisione, l’altra mano la avvicina a lui. S’infila sotto la gonna e corre sulle calze, arriva all’elastico e al pizzo. Scivola sulla pelle nuda sopra la calze, esplora la natica nuda e fredda. Ha le mani calde, caldissime.
Lui: “Brava troietta, vedo che hai fatto come ti ho detto. Che bel culo che hai.”
Mentre afferra con le dita forti la natica nuda, sente il filo del perizoma infilarsi tra i glutei di lei e bagnarsi per l’eccitazione.
Mentre succhia forte e lo sego con decisione stringe con forza il sedere. É un lago di voglia anche se stasera ha già goduto due volte con me che sono il suo stallone.
Lei gli bacia il cazzo come se fosse l’unico amore della sua vita. Non lo è, e non lo ammetterà mai davanti a lui.
La mano si infila sotto la leggera maglia intima che lei solleva fino a scoprire la pelle nuda, mentre lui sposta il braccio per agevolargli i movimenti.
Con la sua mano sulla testa il marito la spinge ad aumentare il ritmo. Lei lo sento gemere e vibrare. Sta per venire.
Lei si sente bagnatissima, ha quasi la sensazione che il piacere le coli tra le gambe. É senza reggiseno, come la vuole il marito.
“mmm … che pelle liscia, brava. Succhia forte tesoro, sei speciale”.
Il polpastrelli delle sue dita scorrono sulla pelle della donna ed  arrivano ad una mammella.
Lui le blocca la testa.
La mano prende la mammella come una coppa.
Lui si china e succhia forte. Lei muove la lingua; sa che cosa deve fare in questi momenti.
Le dita del maschio infoiato prendono il capezzolo.
Eccolo! L’orgasmo sta montando, ora gode ed inizia a mugolare.
Le due dita lo stringono il capezzolo tanto forte da farla sussultare.
Una mano blocca la testa. Il suo caldo sperma le riempie la bocca.
Le tira il capezzolo verso il basso ruggendo di piacere, lo stringe, le fa malissimo.
Lei sente l’orgasmo arrivare. Ora esplode nella sua testa e la fa tremare rendendola instabile sui tacchi alti.
Lei da brava femmina, ingoia diligentemente restando senza fiato anche se avrebbe voluto urlare.
Il capezzolo le fa malissimo.
Ho goduto per il dolore. La prima di molte volte.
Il marito ride.
Lei non riesce a dimenticare niente e non vuole dimenticare niente.
Con un gesto istintivo si abbassa le mutandine. Si guarda allo specchio. La pelle è un po’ irritata.
È eccitata dal ricordo di quel suo primo orgasmo senza sesso.
Le grandi labbra le sembrano leggermente gonfie; forse è solo un’impressione.
Ora il marito prende un tubetto di crema dalla mensola. Apre l’acqua calda nella vasca.
É con le gambe aperte appoggiate al bordo della vasca con la schiena appoggiata alle fredde piastrelle. Il vapore dell’acqua riempie lentamente il piccolo bagno. La mano di lui è piena di crema.
Per un attimo lui rimane titubante
Lei si chiede quanto ci metterà lui ad accorgersi che è completamente depilata. Gli piacerà? Chi se ne frega!
Se mi dovesse chiedere qualcosa gli dico che me l’ha suggerito il ginecologo per controllare meglio eventuali irritazioni o infezioni.
Non è lui il primo ad entrare in me così scoperta e liscia.
La mano il marito mette la crema in vari punti tra le gambe. Con entrambe le mani inizia un lento massaggio. Appena la crema è sparsa bene, si solleva di scatto, prende da beauty case un piccolo astuccio di stoffa rossa. Si risiede nella stessa posizione. Con la mano sinistra riprende il massaggio molto lentamente, con la mano destra fa scivolare fuori dal piccolo astuccio un oggetto di metallo, cromato, senza spigoli. Lo avvicina al monte di venere, è freddo e aspetta che si scaldi. La mano sinistra massaggia generosamente le grandi labbra.
Lei lo vede luccicare e si bagna la vagina per l’eccitazione dell’attesa.
Lui sposta il piccolo oggetto sul clitoride.
Il suo ultimo sguardo è per l’asciugamano, deve essere a portata di mano.
Dentro a quella morbida spugna spegneranno le grida dell’orgasmo di Lei.
Chiude gli occhi e si abbandona al piacere.
La mente di Lei si ferma, esiste solo il desiderio che mercoledì prossimo il rituale si ripeterà.

E’ un tiepido pomeriggio primaverile e sono a spasso con lui.
Indosso solo un semplice abito in cotone, color crema, abbastanza leggero tanto da essere semi trasparente, di colore pastello tenue, con una serie di bottoni sul davanti.
Camminando molti uomini si voltano o mi guardano interessati, data la trasparenza del vestito che mostra che non indosso né reggiseno né mutandine.
Lui che ama esibirmi gode e sorride di questi sguardi, più o meno nascosti ed io, che dimostro qualche anno meno ne sono invece eccitata.
Ci avviamo mano nella mano verso un cinema.
“Non importa che film proiettino, l’importante” ha detto lui “è togliersi da questa calura”.
E’ una scusa ma io sono eccitata dall’idea di vedere un film porno con lui. Ne ho visti tanti con mio marito ma con lui è diverso.
Vedo l’insegna del cinema e guardo il mio uomo che sorride maliziosamente e capisco in un attimo le sue intenzioni, le sue voglie e cosa si aspetta da me.
Gli stringo più forte la mano ed entriamo avviandoci alla cassa.
Il cassiere ci guarda e dice: “Nella sala principale abbiamo un film etero mentre nella saletta proiettiamo un video gay”.
Ci avviamo verso la sala di proiezione situata al piano inferiore e ad ogni gradino slaccio un bottone del vestito sino ad entrare in sala con l’abito completamente aperto.
Ci fermiamo per adattare la vista all’oscurità ed intuisco che alcuni spettatori si avvicinano a noi incuriositi da due cose: la presenza di una coppia e il mio essere quasi nuda.
Mi sfiorano e, in assenza di miei gesti di diniego, insistono facendosi più audaci toccandomi con bramosia ed un po’ duramente per i miei gusti.
Nel frattempo il mio uomo si avvia verso una poltrona e mentre mi siedo mi sfila completamente il vestito, sotto il quale non indosso nulla, lasciandomi completamente nuda alla vista ed alle mani degli spettatori che hanno fatto gruppo intorno a me e mi toccano, mi penetrano la figa e il culo con le loro dita mentre le loro lingue mi leccano e entrano nella mia bocca pronta a riceverle.
A questo punto alcuni hanno cominciato a masturbarsi per gli altri allungo le mani, prendo i loro cazzi, li accarezzo, li prendo in bocca a turno, facendoli godere.
Il loro sperma mi schizza sul viso, altri mi sborrano sulle tette o dove capita sul mio corpo mentre il mio uomo guarda, allunga una mano, mi accarezza come solo lui sa fare e mi fa godere con quel tipico “venire a fontanella” che allaga la poltrona.
Altri uomini, più previdenti, hanno il preservativo.
Mi metto inginocchiata su un sedile ed un uomo mi incula mentre un altro, stando nella fila posteriore, me lo mette in bocca.
Gli altri mi toccano, guardano, si masturbano ricoprendo ancora il mio corpo di sperma.
Alla fine, il mio uomo mi suggerisce di andare alla toilette mettendomi a disposizione di chiunque mi voglia.
In un attimo sono in ginocchio con 5-6 cazzi che mi sovrastano e che a turno mi entrano in bocca per poi uscire e sborrarmi addosso.
Sono diventata uno sborratoio.
Io sono sempre più ricoperta di sperma.
Delle mani mi sollevano mi mettono alla pecorina e sento che un cazzo dopo l’altro senza sosta mi penetrano nella figa o nel culo, a loro piacimento, facendomi godere ed urlare di piacere.
Lui alla fine decide che è sufficiente e con l’aiuto dei presenti, mi lava e mi ripulisce.
Infine mi porge il vestito. I presenti mi aiutano a riallacciare i bottoni.
Usciamo sulla strada assolata con aria seria ed assorta mentre nella mia mente rimbomba un pensiero “Mi piace quando mi fa fare la troia, mi sento sempre più sua e lo amo per questo”.
Questo pensiero mi sembra adatto a lui ed allora apro la bocca con il sapore dello sperma dei maschi che ho avuto. Lo bacio e gli dico “Mi piace quando mi fai fare la troia, mi sento sempre più tua e ti amo per questo”.
Mentre lo sto salutando, per rientrare a casa da mio marito, gli chiedo con un sorriso malizioso
“Quando mi riporti al cinema? Non ho visto il film e ci tengo a vederlo”
Lui di rimando sogghignando “È giusto che gli spettatori del cinema a luci rosse sappiano quanto sei troia!”
Da allora 2 o 3 pomeriggi ogni mese andiamo in un cinema porno per ripetere l’esperienza.

E’ da tempo che ho due uomini: uno è mio marito e l’altro è Lui il mio amante. Lui lo frequento da un paio di mesi e vengo a sapere che è separato da qualche anno ma non approfondisca l’argomento. Con Lui misto bene e mi sto sessualmente divertendo e soddisfando. Con Lui ho fatto la troia anche con un suo e mi compiacio perché mi sono trovata bene e le ragazze nonché il suo amico mi sono piaciute molto. No mi vergogno e ne mi pento di quel che ho fatto.
Io non troia perché non so come siano le troie ma vorrei esserlo. Pensandoci bene vivere con mio marito ed avere un amante mi va bene. Mio marito di amanti ne ha tante: sono le attrici dei film porno e poi ci sono io che fungo da sborratoio.
Il mio Lui, quello a cui darei 10 e lode, è simpatico, affabile, dolce.
Per telefono lo invitai a pranzo non lontano dalle nostre case e neanche tanto lontano dal suo lavoro.
Mi presentai nella mia forma migliore.
Ero stata il giorno prima dalla parrucchiera ed anche dall’estetista. Mi ero depilata totalmente in modo che fossi liscia e tenera. Desideravo mostrarmi nella mia splendida femminilità. La mattina l’ho passata a curare le mie gambe massaggiandole con delle creme specifiche, a provare indumenti di vario genere e ad eccitarmi senza però mai arrivare all’orgasmo.
Nella telefonata non abbiamo parlato di voglie erotiche ma dal mio tono di voce e dalle parole usate avevo mandato al mio amante un messaggio sottointeso il cui significato era che un pensiero io l’avevo fatto, lui lo aveva recepito e dalle sue parole  ero sicura che l’avesse pensato.
Quel giorno mi ritenevo molto carina tanto che, dei conoscenti che avevo incrociato mentre camminavo verso l’appuntamento, mi avevano chiesto dove andassi così elegante e bella.
Ci trovammo con Lui davanti al ristorante; era molto elegante. L’aria era quella di un uomo molto sicuro di sé. Forse per altre donne non era bellissimo ma sicuramente aveva fascino. A me piaceva molto.
Ci salutiamo baciandoci sulle guance come potrebbe fare un gentiluomo innamorato.
Seduti al tavolo conversiamo amabilmente.
Mi sentivo tanto a mio agio e l’intesa e la complicità come sempre era ottima.
Mentre mangiavamo entriamo in discorsi personali.
Della sua vita fino a quel momento sapevo poco. Mi dice che lui si era separato da una persona che non amava più, che gli aveva reso la vita difficile con la gelosia e che ora, dopo 3 anni, stava riassaporando la libertà. Io gli confessai che di libertà ne avevo forse fin troppa; mio marito non c’era mai e confermai che non facevo molto sesso perché lui preferiva masturbarsi vedendo film porno. Gli dissi pure che quando era molto arrapato veniva a letto per sfogare la sua libidine venendomi dentro e che temevo di rimanere incinta da lui.
Lui sorrise e prima di cambiare argomento mi disse “Se fossi io ad ingravidarti?”
Non risposi e cambiammo argomento perché ci potevano sentire nei tavoli vicini.
Finito il pranzo, lui doveva rientrare al lavoro.
Sul marciapiede mi disse che ero proprio una bella donna e che non capiva mio marito che mi lasciava sempre sola, facendo un riferimento chiaro al fatto che facessi anche poco sesso con mio marito.
A dire il vero speravo che affrontasse questi argomenti e gli dissi “perché non me ne hai mai parlato?”
Mi rispose “per pudore. Non volevo interrompere un clima ed una discussione meravigliosa. Stavo troppo bene in quei momenti e un argomento di quel tipo non si affronta mentre fai sesso o sei a tavola. Ho fatto male?”
Apprezzai la delicatezza e così ebbi la conferma che chi mi amava era una persona particolare.
Gli risposi sussurrando in un orecchio “mi sarebbe piaciuto che mi avessi baciata davanti a tutti”
La risposta fu “provvederemo al più presto. Domani cosa fai?”
L’indomani era sabato, non lavoravo e mio marito mi aveva già detto che sarebbe stato via tutto il giorno con gli amici e quindi, tanto per cambiare, ero sola.
il pensiero di quello che sarei diventata, continuando la relazione con il mio amante, mi elettrizzava.
Continuavo a tradire mio marito e ne ero eccitata, fortemente eccitata.
Sabato mattina, appena mio marito uscì da casa, ancora nel letto prima di levarmi, mi masturbai al solo pensiero di ciò che sarebbe avvenuto la sera.
Ero già bagnata dal primo momento che mi sono toccata. L’orgasmo fu forte e soddisfacente. Rimasi a letto distrutta dalla carica di adrenalina. Al risveglio vidi le lenzuola con una macchia di umido: era la mia sbroda che era uscita dalla figa quando sono venuta.
Nonostante mi fossi soddisfatta ero sempre eccitata.
Per essere attraente misi un intimo mozzafiato, un coordinato blu trasparente con un micro perizoma ridottissimo a stringhe finissime il cui triangolino anteriore era grande quanto un fracobollo; lo avevo comprato per risvegliare l’interesse da parte di mio marito e l’avevo indossato una sola volta con scarsi risultati. In realtà l’avevo comprato per le occasioni con Lui ma volevo sdoganarlo con mio marito affinché non sospettasse niente
Guardandomi allo specchio e contro specchio con indosso solo quello e le scarpe a tacco alto facevo a me stessa i complimenti.
E’ risaputo che a 40 anni le donne sono nel massimo della loro sensualità ed erotismo.
Il vedermi bella mi dava sicurezza e piacere sottile. La figa era sempre umida e a stento riuscivo a non masturbarmi di nuovo.
Avrei voluto farlo guardandomi allo specchio ma resistevo perché volevo darmi al mio amante in piena libidine.
Capelli castani chiari, un bel seno in un corpo snello, gambe affusolate e toniche, un fondoschiena tondo e sporgente al punto giusto allenato da una gioventù passata in palestra a fare ginnastica artistica.
Mi ritenevo fortunata perché ad un uomo avrei fatto molto effetto ai suoi occhi e non solo.
Misi un paio di sandali bianchi col tacco da 10, leggings neri aderentissimi che marcavano bene il solco dei glutei ed un top rosso a fascia con le spalle scoperte molto aderente senza bretelline, quindi tutto aperto sul davanti. Trucco leggero intonato, profumo, bracciali e borsa. Ero incerta sulla cavigliera che alla fine allacciai per essere più erotica. Ero pronta! Ero una gran figa.
Andai all’appuntamento a piedi passando sotto casa di Lui.
Il mio maschio era già li.
Scese dall’auto e dall’espressione del suo viso capii che avevo fatto colpo, molto di più di quanto potessi immaginare.
Senza dir nulla mi baciò incurante del fatto che fossimo vicini a casa mia e che avrebbe potuto vederci qualche conoscente.
Nel momento del bacio sentivo che aveva voglia di me. Infatti si appoggiò a me per farmi sentire quanto duro lo avesse e me lo premeva contro.
Non aspettavo altro. Ero eccitatissima. Mi eccitava da morire essere così desiderata.
Sapevo di essere bella, sapevo che i maschi ma anche le femmine per strada mi guardavano con invidia, ma mai avevo provato tanta eccitazione nell’essere desiderata da lui.
Salimmo sulla sua macchina “dove andiamo?” gli chiesi.
“Ho prenotato una stanza in un albergo non lontano da qui. Sei uno schianto! Voglio fare l’amore con te” mi rispose.
Nell’ascensore dell’hotel ci baciavamo selvaggiamente.
Lui mi metteva le mani dappertutto, da sopra i leggings mi premeva con le dita sulla figa. Mi sentivo colare. Sentivo il suo sesso duro che lui mi premeva contro per dirmi che aveva voglia di entrare dentro di me ed io non vedevo l’ora di afferrarlo e di gustarlo.
Nella stanza d’albergo, con le bocche incollate, con le lingue che si intrecciavano ci denudammo completamente. L’intimo supersexy che avevo messo per l’occasione è volato via in un istante.
Il rossetto che mi ero così meticolosamente messo sulle labbra era svanito. La sua bocca colorata con il mio rossetto nello scambio dei baci mi eccitava.
Vedevo lui nudo ancora più sexy delle altre volte ed era molto meglio che vestito.
Il suo fisico era atletico, spalle larghe, non troppa pancetta e soprattutto aveva un cazzo fra i più grandi che avessi mai visto in vita mia. Non è che ne abbia visti tantissimi, anche se prima di fidanzarmi e di sposarmi poi, qualche altro amante ed avventure passeggere le avevo avute. Il suo cazzon non era tanto lungo ma un po’ tozzo con un glande proporzionato.
Quel cazzo di attraeva e mi stregava rendendomi come una drogata. Lo tenevo in mano e no lasciavo come fsse l’oggetto più prezioso che avessi.
Lui intuisce il mio piacere a tenerlo in mano e vanitosamente se ne compiace.
Si stende sul letto e me lo offre.
L’offerta implicava che lo leccassi. La mia mano alla base fatica a tenerlo tra le dita completamente nonostante le avessi lunghe.
Per far entrare la cappella in bocca devo allargarla, mi stordisce l’averlo in bocca così turgido e caldo.
Ho sempre adorato averlo in bocca per giocarci con le labbra e la lingua.
Mi metto sopra di lui e gli offro la mia figa fresca di depilazione .
Gli offro la mia figa portandola sul suo viso e facendo si che le sue labbra ci giochino.
Iniziamo così un appassionantissimo ed eccitantissimo 69.
Io vengo quasi immediatamente perché lui con la lingua ci sa fare. E’ un amante favoloso.
Ora lo voglio dentro.
Quel magnifico membro sessuale me lo voglio godere.
Gli salgo sopra, a cavallo, afferro il cazzo con la mano, è ancora duro pulsante, largo e lo guido dentro la figa profumatissima dei miei umori e della sua saliva.
Sono sopra di lui, lo guardo, mi guarda.
Ho l’aspetto un po’ sconvolto di una donna che sta giocando col suo giocattolo preferito.
Gli chiedo: “ti piaccio?”
Mi risponde “dal primo momento che ti ho vista” Ora mi sento rassicurata anche se sono consapevole di essere una bella donna. Alle donne piace sentirsi dire che sono belle e che piacciono. Io sapevo già di piacergli.
Comincio a muovermi sopra di lui.
Lo sento, ho delle sensazioni bellissime per come mi riempie.
Il suo cazzo scivola tra le pareti della mia figa fradicia e lui me lo dice più di una volta. Io  adoro sentirmi dire che sono bella e che mi stanno chiavando.
Lui mi gira, mi mette in ginocchio sul letto e da dietro mi scopa sempre più forte.
La posizione è meravigliosa; stare così mi fa impazzire perché lo sento fino in fondo. Sent il suo sesso che aderisce dentro di me e che arriva fino all’utero, lo sento fino in fondo, mi sbatte forte, sento i colpi del suo bacino contro i miei glutei.
Vengo di nuovo con gemiti e sospiri.
Lui estrae il cazzo. Lo guardo incantata: è bellissimo, è umido dei miei fluidi vaginali, lo lecco assaporandomi. Mi è sempre piaciuto il mio sapore.
Ci prendiamo dei minuti di pausa per riprendere fiato.
Ci scambiamo un’occhiata.
Lui non è ancora sazio di me
Avevo già avuto due orgasmi e mi dice “sei sensibile”
Gli rispondo “Mi fai impazzire. Era parecchio tempo che non facevo una scopata così!”
“Anche tu mi fai impazzire, sei molto sensuale e portata per scopare, te l’hanno mai detto?”
Non me l’avevano mai detto
Ero stata stimolata molto bene e ritenevo semplicemente di essermi comportata in conseguenza da come venivo stimolata, il mio comportamento lo trovavo semplice e naturale.
Mi stendo supina, ansimante, col fiatone.
Lui non è ancora venuto ed ha voglia di me nonostante la cavalcata furiosa.
Il suo sesso, nonostante tutto, è duro e grosso e mi sembra un peccato non dedicargli le mie attenzioni.
Quindi riprendo ad assaporare quel bellissimo cazzo chinandomi su di lui steso supino , stavolta con meno foga.
Lui mugolavae  sospirava di piacere. Mi diceva che ero fantastica a ciucciare i cazzi.
Voleva sapere come avessi imparato a fare i pompini così belli dicendomi che nessuno glielo aveva mai leccato così.
Certe frasi fanno effetto. Mi sentivo porca e tanto troia. Pensavo a me donna sposata che ora era a letto con un uomo che avevo conosciuto non molto tempo prima. Ciò mi faceva sentire veramente tanto troia. La cosa mi eccitava moltissimo ed evidentemente aveva ragione lui: ero davvero brava con la bocca.
Mentre pensavo questo tenendo il suo meraviglioso cazzo in bocca sento che inizia a riversare sulla mia lingua lo sperma in abbondanza; era così tanto che mi riempie la bocca che qualche goccia mi esce dalle labbra mentre continuo a ciucciarglielo fino a che non mi rendo conto che l’ho svuotato del tutto soddisfandolo.
Lui ha avuto un orgasmo come sempre bello e profondo che aumenta la mia auto stima nell’essere una brava operatrice sessuale.
Mi setndo sul letto al suo fianco e restiamo lì esausti, lui con il fiatone ed io sognante e in sua adorazione mentre la mia mano gli accarezza il petto e il cazzo.
I profumi emanati da me e da lui si sono sparsi nella camera; il suo profumo di maschio mi eccita tantissimo e mi piace enormemente.
Ora posso dire di sentirmi veramente troia.
A mezza sera lui ha fatto portare in camera una merenda ricchissima che ho gustato con lui nuda indossando solo le scarpe a tacco alto.
Mi sono seduta al tavolino di fianco mostrandogli le mie splendide gambe e le mie bellissime mammelle senza reggiseno.
Siamo poi ritornati a letto per restando nudi parlando, toccandoci, accarezzandoci, coccolandoci, leccandoci e succhiandoci per avere sempre il bocca il sapore del sesso
Così è arrivata la sera fino a che una telefonata di mio marito che voleva sapere dove fossi perché avevamo un impegno a cena con degli amici.
Risposi che non avrei tardato a tornare a casa senza dirgli dove fossi.
La telefonata mi riportò alla realtà del tempo.
Prima di andare via dall’hotel abbiamo continuato ad amarci facendo sesso fino a dopo il tramonto in modo molto più dolce.
Poi l’ora del rientro a casa è arrivata senza quasi me ne rendessi conto.

“Ti devo dire qualcosa che è accaduto tempo fa”
Questo era l’incipit per dirmi qualcosa di particolare; era il racconto di come scoprì che al marito piacevano i film pornografici e di come lei ne apprezzò la carica erotica.
Eravamo sdraiati sul letto all’inizio di un pomeriggio di sesso. Ora ci vedevamo più frequentemente e soprattutto dopo pranzo.
Lei veniva già pronta per farsi montare e anche farsi apprezzare come donna.
Mi accarezzava come una gatta in calore; fare sesso con me era diventata un’abitudine quasi quotidiana così come il concedersi alla monta da parte del marito quando lui, arrapato, la notte la scopava ignorando che nella figa della sua donna ci stavo più io che lui.
“Posso raccontarti di come ho scoperto che mio marito guardava film porno su internet?”
“Certamente! Ti ascolto” mentre le mie mani percorrono il suo corpo per rilassarlo ed eccitarlo allo stesso tempo dandole la sicurezza che l’avrei ascoltata con attenzione e la tenerezza che hanno due amanti. Anche lei nel parlare mi toccava e accarezzava baciandomi spesso ed a volte anche profondamente incrociando la lingua con al mia.
Avevo il sospetto che mio marito facesse qualcosa di nascosto e volevo scoprirlo. Non capivo le sue varianti durante le rare scopate che facevamo.
A quel tempo mio figlio era quasi diciottenne, un marito, ahimè!, più grande ma la vita coniugale, la maternità, gli impegni di lavoro di lui ed una serie di altri motivi mi avevano resa ormai una donna anonima e sessualmente repressa e per nessuno di noi due era sembrato un problema.
Una mattina mi decisi ad indagare. La situazione era molto intrigante ed avevo cuore a mille per quello che stavo per fare. pensavo che stavo solo perdendo tempo e che avrei fatto meglio a togliermi quei pensieri dalla testa. Eppure non ci riuscivo e proseguivo a pensare cosa lui facesse.
Mi sentivo agitata ed emozionata e temevo di essere scoperta nonostante fossi sola in casa; figlio e marito erano usciti da più di un’ora e non sarebbero tornati presto. Se avessero suonato non avrei certo aperto.
Ero in camicia da notte perché non volevo perdere tempo e se fosse rientrato qualcuno inaspettatamente avrei detto che mi ero attardata a letto e quindi mi sarebbe servita come alibi.
Per me fu ovvio che dovevo vedere i siti porno che lui frequentava.
Mentre il pc completava i processi di avvio tirai un profondo sospiro e chiusi gli occhi, rivivendo per affrontare le azioni di ‘spionaggio’ che stavo per mettere in atto; le ritenevo stupide e inutili ma al tempo stesso mi davano tranquillità e sicurezza ed ero irresistibilmente attratta come mai avrei immaginato.
La sera precedente mi ero attardata più del previsto a guardare dei dvd comodamente seduta sul divano; mio figlio era già a letto da un po’, ed una serie di sbadigli mi convinsero ad abbandonare il salotto in favore del letto. Come al solito andai in bagno, mi spogliai frettolosamente ed indossai la camicia da notte e le pantofole. Tuttavia, prima di entrare in camera da letto notai un bagliore provenire dallo studio.
Mi dissi “È ancora sveglio a quest’ora. Sarà bene che  gli ricordi che domani deve uscire prima del solito” mentre mi avvicinavo alla camera con passo leggero.
La porta era chiusa solo per metà e ciò che vidi mi meravigliò alquanto: Lui era seduto davanti al pc e non poteva vedermi perché mi dava le spalle e aveva delle cuffie alle orecchie. Sicuramente non aveva sentito i mei passi e non si era accorto della mia presenza davanti sulla porta.
Dalla posizione in cui ero vedevo benissimo frontalmente lo schermo del pc e il susseguirsi delle immagini.
Stava guardando dei filmati hard!
Mi venne il panico. Trovare lui che vedeva film porno non era certo una situazione semplice, ma coglierlo sul fatto era una situazione alla quale non ero pronta. Temevo di venire scoperta a spiarlo.
Pensavo di entrare in stanza fingendo di non aver notato lo schermo ma la scena sarebbe stata comunque troppo imbarazzante per tutti e due.
Restai immobile alcuni istanti e quando fui certa che lui non si era accorto della mia presenza, decisi di allontanarmi piano e mettermi a letto dimenticando quell’incresciosa vista.
Prima di voltarmi e andarmene  indugiai sulle scene che rapivano l’attenzione di mio marito: una giovane donna magra con un seno abbondante, certamente rifatto a giudicare dal modo in cui si ergeva tondo e sodo nonostante le dimensioni, si muoveva sinuosamente su un paio di scarpe dai tacchi vertiginosi e si inginocchiava davanti ad un uomo già nudo, depilatissimo, dal fisico asciutto e scolpito e con un’erezione prepotente.
Sentì le gote arrossarsi e attribuendo il fatto alla vergogna e all’imbarazzo non riuscì a resistere alla curiosità di continuare a guardare.
Nello schermo vedevo la ragazza si inginocchiava ai piedi dell’uomo ed iniziava a succhiarglielo mentre accarezzava quel corpo così tonico e vigoroso.
Il respiro diventò affannato e sentivo il cuore battere a mille nel petto.
Mi dicevo “È solo un film, non devo restare qui, vado a letto” ma il mio corpo sembrava incollato al pavimento egli occhi erano puntati inesorabilmente a quelle immagini.
L’uomo aveva ormai un’erezione spaventosa, prendeva la donna come fosse un fuscello e dopo averla privata del perizoma la faceva distendere carponi su un divano per poi penetrarla con energia.
Ero conscia che fosse solo un film ma una piacevole sensazione di calore invase le mie parti basse.
Le mammelle della donna dondolavano ad ogni spinta, le grandi mani di lui le stringevano i glutei, i movimenti delle spinte di entrambe erano perfettamente coordinati.
Senza alcun preavviso o comando la mia mano stava già agendo sulla camicia da notte e le mutandine accarezzando e tastando come fosse la mano di un altro e non la mia.
Vedevo sullo schermo l’espressione della ragazza che godeva ad ogni affondo del suo uomo, il cazzo di lui che usciva e rientrava, i muscoli dell’addome e del petto scolpiti come una statua greca. Era uno sballo veder lui che sapeva di maschio dalla testa ai piedi; era veramente figo.
A stento repressi un gemito e mi sentii bagnata in mezzo alle gambe.
Ho impiegato qualche ora a calmarmi dalle voglie e prendere. Dopo aver visto quelle scene però, avevo sentito che qualcosa stava cambiando in me; sentivo come un fuoco dentro.
Non mi restò che figlio e marito uscissero, lasciandomi come ogni mattina a svolgere i miei compiti di casalinga. Invece di vestirmi ed uscire a fare la spesa andai nello studio e accesi il computer. Sentivo l’irrefrenabile bisogno di vedere nuovamente quel video.
Quasi esultai nel vedere che la cronologia non era sta cancellata e quindi potevo ritrovare il link al sito.
Mi sistemai più comodamente sulla sedia e trovato il video lo avviai.
Rividi la telecamera seguiva le forme perfette della donna mentre si liberava con movimenti sensuali tre pezzi di tela veramente succinti che coprivano il suo corpo nonostante i tacchi vertiginosi. Non riuscivo a capire cosa si dicesse con l’uomo perché parlavano in inglese anche se ma non era poi così difficile immaginarlo.
Non passò molto ed anche lui era nudo e le dita di lei accarezzavano quel corpo divinamente scolpito.
Immaginai che fossero le mie dita a toccarlo, a sentire il vigore dei suoi muscoli e nuovamente quella sensazione di voglia irrefrenabile al basso ventre pervase il mio corpo. Mi liberai anche io della camicia da notte per essere paria loro; i capezzoli già turgidi e gonfi.
Dopo poco seguirono le scene che avevo già visto la notte precedente ma stavolta era diverso perché sentivo l’audio. Sentire i gemiti e le urla di lei, il respiro affannato dell’uomo che con vigore la possedeva, persino il rumore provocato dal bacino che urtava i glutei ad ogni affondo, mi fecero impazzire. Mi ritrovai ad ansimare, immaginando di essere presa dalla foga di quell’uomo. Allora mi liberai della camicia da notte ed anche delle mutandine sedendosi completamente nuda e già umida. Allargai le grandi labbra e tormentai il clitoride, gemendo così come la ragazza nel video.
D’un tratto la scena cambiò: la donna era stesa supina, le gambe divaricate tenute dalle mani forti dell’uomo che, sopra di lei, spingeva senza sosta.
Non smisi di gemere ed ansimare e mentre strizzavo un capezzolo con l’altra mano sono andata alla figa infilandoci un dito dentro.
La telecamera inquadrava ora il corpo della modella che accoglieva il sesso del suo amante muovendosi a ritmo con lui, ora il bacino ed il cazzo dell’uomo che furiosamente entrava e usciva.
A dirti la verità lo desideravo, sognavo che con lo stesso vigore quel maschio prendesse me. Mi infilai due dita nella figa per cercare di emulare i due nel video. Strinsi la mano intorno al seno per godere di più.…
Quel maschio che vedevo era così bello e fiero, quasi fosse di marmo, come il resto del suo corpo .
La donna godeva, urlava e gemeva incitando l’uomo a continuare.
Anche io gemetti, mugolai, ansimai muovendo con la stessa frenesia le dita dentro di me.
I due attori cambiarono nuovamente posizione: fu lui a distendersi supino e lei su di lui a cavalcare quel cazzo meravigliosamente duro e rigido.
Per godere ancora sollevai le gambe fino a poggiarne una sopra la scrivania  continuando a toccarmi e a ansimare totalmente immersa nel mondo di fantasia che immaginavo nella mia mente. Dopo poco anche il bacino iniziò involontariamente a muoversi.
Poi urlai più forte, infilai le dita più in profondità e con l’altra mano accarezzai tutto il suo corpo immaginando che fosse il suo vigoroso amante del video a toccarmi, esattamente come faceva l’attore con la modella che si muoveva su di lui.
Pochi attimi dopo chiusi gli occhi, reclinai il capo all’indietro e spinsi più forte travolta dall’orgasmo che travolgeva ogni singola cellula del suo corpo.
Mentre ansimante e bagnata mi riprendevo lentamente da quelle sensazioni vedevo che il video non era ancora terminato e i due continuavano ancora a scopare. La ripresa è stata bella e lenta accompagnata dalla colonna sonora dei gemiti, incitamenti, urla della coppia che hanno reso tutto il mio orgasmo fantasmagorico.
Prima di chiudere il video presi nota del sito, poi raccolsi mutandine e vestaglia, mi avviai ancheggiando verso il bagno per farmi una doccia. Mi fermai ad osservarmi nuda allo specchio e mi sorrisi: pensavo che avevo trovato un amante che le avrebbe fatto compagnia nella solitudine, che mi avrebbe fatto godere ogni volta che l’avessi voluto. Era come un silenzioso amante perfetto che viveva nella mia mente.
“Che scopata fantastica!” mi dissi tra sé ed entrai in doccia sentendomi rigenerata e non più inutile.
Poi ho conosciuto te che sei reale e non virtuale.

“Non capisco perché tuo marito guardi molti film porno, si faccia molte seghe e poi con te sia fraddo e ti scopi con poca fantasia? Un motivo ci deve essere stato, non credi?”
“In effetti un motivo c’è e ti dirò che la mia vita sessuale ha avuto altre esperienze che a te poso raccontare visto che ci siamo accoppiati in quattro e che ti ho rivelato la mia indole di femmina con grande voglia di giocare con il sesso”
Così mi rispose Lei stando sul mio letto mentre io la leccavo e le succhiavo tutto il possibile.
Quel pomeriggio era veramente arrapante e il mio cazzo era veramente in tiro. Avrei voluto scoparla sia nella figa che nel culo e anche farlo davanti ad altri per mostrare loro come gode.

Ti dirò che qualche anno fa ero in un ipermercato della zona industriale, di pomeriggio. Ero annoiata e ci sono andata più per passare il tempo che per fare spese.
Non avevo acquistato nulla e stavo andando via. Una volta uscita ho visto sul marciapiedi di fronte mio marito e stavo per chiamarlo  ma ho visto che era con una ragazza e la salutava con un bacio sulle labbra. In un attimo mi è crollato il mondo addosso. Non potevo credere che l’uomo, mio marito da oltre dici anni mi potesse tradire così sfacciatamente. In quel momento diverse cose diventavano chiare: le sue frequenti assenze, i suoi mal di testa, il perdurare degli scusami amore ma questa sera sono veramente stanco.
Se non avessi avuto un appoggio vicino per sostenermi sarei caduta a terra per ‘l’emozionante’ scoperta.
Li ho seguiti e ho scoperto che  il loro rifugio era un piccolo hotel neanche tanto elegante.
Sono rimasta ad aspettare qualche ora e poi li vidi entrambe uscire sorridenti e abbracciati. A distanza di circa 500 metri dall’hotel si sono salutati con un bacio lungo e appassionato e lei è entrata in un portone mentre mio marito ha proseguito a camminare.
Il portone era grande e la chiusura è stata di conseguenza lenta tanto che sono riuscita ad entrare anche io. Lei non sapeva chi fossi e quindi per lei ero una persona qualunque che frequentava il palazzo. Inoltre sono riuscita a prendere l’ascensore con lei ed ho potuto vederla molto vicino.
 La guardavo e notavo che era veramente bella e giovane. Lei è scesa al terzo piano e, prima di richiudere le porte dell’ascensore, ho visto la porta dell’appartamento dove abitava.
Allora ho avuto una prima idea.
Sono scesa di nuovo e all’esterno ho letto il cognome.
Mi sono avviata verso casa con la mente nel caos più completo: non sapeva cosa fare o dire, però una soluzione la doveva trovare.
Sono entrata dentro un bar, mi sono seduta e ho ordinato un caffè;  non era certo l’ideale per lo stato d’animo che avevo ma voleva rimanere lucida e pronta a tutto quello che avrei fatto.
Sono poi rientrata a casa e ho aspettato mio marito
Al tempo avevo 27 anni, ero bionda e ben fatta, alta 1,70 un bel seno terza misura, due gambe tornite e slanciate e un culo che il mio maritino definiva divino,. Quante volte mi ha inculata non le contavo più,  se facessi un conteggio approssimativo forse erano più le volte che lo avevo preso nel culo che le scopate nella figa.
Oltre che far piacere a Lui, ho capito che prenderlo nel culo lo preferivo.
Molte volte ridendo e scherzando gli avevo misurato il cazzo: era lungo 20 centimetri e ne faceva quasi sette di circonferenza.
Lui era sempre affamato di sesso e a quel tempo aveva trenta anni.
Non c’era sera che non ci accoppiassimo e tante volte anche di pomeriggio.
Riprendendo il discorso.
Si erano fatte le 20,30 e mio marito era rientrato.
Io fingevo indifferenza su quello che avevo visto e le andai incontro baciandolo sulle labbra. Lui ricambiò il bacio ma con indifferenza; non era come i primi tempi che il bacio del ritorno era un anticipazione dell’incontro a dir poco infuocato dopo la cena.
Ci siamo seduti a consumare la cena e lui sempre indifferente seguiva la televisione.
Dopo aver cenato è andato in bagno e poi a letto addormentandosi subito.
Io mi ero seduta in cucina e progettavo, come si suol dire a tavolino, il piano che avevo in mente.
Erano ormai quasi due mesi che tutte le sere dovevo far ricorso al vibratore e spesso me lo tenevo acceso nel culo mentre mi torturava il clitoride. Poi dopo la masturbazione liberatoria ero andata a letto non aveva preso subito sonno e la notte l’aveva passata abbastanza agitata. La mattina seguente mio marito, dopo il caffè, era andato via salutandomi con un bacino distratto e frettoloso.
Io mi sono vestita bene, ben truccata e con un blocco notes in mano ero ritornata in quel portone dicendo alla portiera che stavo facendo delle informazioni commerciali sul Sig. tal de tali. Così seppi che la famiglia di quella ragazza era composta da quattro persone, moglie marito e due figli, un maschio e una femmina; l’uomo 24 anni studente e la ragazza 19 anni studentessa il cui nome era Gabriella. Per avere queste informazioni ho regalato dieci Euro alla portiera e me ne tornai a casa felicissima.
Chiamai mio marito per sapere se tornasse per il pranzo, ma lui rispose che era molto lontano e che sarebbe stato impossibile tornare. Mi disse che stava facendo un lavoro che si sarebbe protratto diverse ore; lui ripara computer.
Allora avendo preso il nominativo dall’elenco telefonico, ho chiamato la ragazza per fissarle un appuntamento. Mi spacciai per l’ignara segretaria della ditta per cui lui lavora.
Gabriella prima era un po’ titubante ma sapendo che Carlo voleva vederla quel indirizzo e chi parlava era la sua segretaria ha detto che  da li a poco sarebbe arrivata.
Io non stavo più nella pelle per l’emozione per ciò che avevo in mente e che avrei messo in atto tra pochi minuti. Fremere per l’attesa. Dopo circa mezzora suonò il campanello di casa, sono andata ad aprire ed era la conferma che la ragazza era lei; era veramente bella, capelli neri, occhi verdi e grandi, una bocca bellissima, labbra carnose, due seni minimo della quarta misura, 1.68 circa di altezza e due gambe e un culo veramente notevoli.
La feci entrare e accomodare in sala da pranzo ma nel richiudere la porta ho tolto la chiave senza che Gabriella se ne accorgesse.
La ragazza chiese dove fosse Carlo risposi di attendere un momento che era in bagno e le chiesi se gradiva un caffè.
La ragazza accettò e di risposi “fammi compagnia mentre lo preparo così passiamo il tempo”
Mentre preparava il caffè le chiesi cosa facesse di bello.
Lei mi rispose che stava per diplomarsi per poi cercare lavoro.
Alla domanda se fosse fidanzata mi rispose “si da un paio di mesi, ma lui è quasi sempre in giro per l’Italia. Ripara i computer e ha tanto lavoro”
Aveva una voglia matta di darle il vassoio in testa ma oltre che andare avanti con la mia vendetta, capivo che Gabriella era anche lei vittima di quello stronzo di mio marito.
Fatto il caffè ci siamo sedute sul divano.
A quel punto le dissi “Non ti è mai sfiorato il sospetto che lui abbia un’altra vita?”
Gabriella con lo sguardo interrogativo mi guardava e non sapeva cosa rispondere.
Proseguii “ ma tutte le domeniche e i giorni di festa lui lavora sempre? A questo non hai mai fatto caso? … e poi lui una casa dove portarti non l’aveva? Se non hai una risposta, allora rispondo io a queste domande: io non sono la sua segretaria, sono sua moglie. Adesso hai capito chi sono”
Gabriella è diventata bianca come un lenzuolo, si è alzata e stava per andarsene ma la porta era chiusa,
La raggiunsi e prendendola per un braccio la strattonai di nuovo nel salone, poi l’ho spinta sulla poltrona e le gridai “Sono due mesi che la sera mi debbo masturbare perché quello stronzo si scopa la bambolina che ho davanti e adesso sono stanca di farlo. Finalmente ho trovato chi lo fa per me e per lui”
Gabriella mi guardava stordita e incredula; non poteva credere che quello che stava vivendo fosse vero.
Era un sogno, o forse un incubo che non appena sveglia sarebbe svanito. Invece si rendeva conto che era la realtà nuda e cruda e piangeva senza riuscire a parlare.
Quella bella ragazza che le aveva aperto la porta, le aveva offerto gentilmente il caffè adesso si era trasformata in una strega. Avevo gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia e la guardavo come se volessi sbranarla e proseguii “ ora tu farai tutto quello che voglio, altrimenti ti riapro la porta e questa sera vengo a casa tua e racconto tutto ai tuoi. Cosa decidi? Io ho fretta di sapere cosa vuoi fare”
Gabriella piangendo mi disse “la prego! Io non lo sapevo che fosse suo marito. Abbia almeno un po’ di comprensione” ma io rimasi sulle mie posizioni e risposi “adesso vai di la e ti spogli, poi ti dirò cosa devi fare. Sbrigati che non ho tempo da perdere “
La ragazza si alzò ormai rassegnata e si diresse alla camera da letto.
Aveva iniziato a togliersi la camicetta, la gonna e il reggiseno mettendo in mostra un seno meraviglioso; erano due mammelle grosse e piene e sembrava che sfidassero la legge di gravità. Chiaramente a 19 anni si ha un seno molto sodo. Indossava anche un tanga da cui si affacciava un bel ciuffo di peli neri. Aveva una fica piena con le labbra paffute e ben marcate e si vedeva chiaramente lo spacco della figa.
Anche io avevo iniziato a denudarmi anche se i mie indumenti erano una vestaglia e mutandine bianche e trasparenti.
Ho preso per una mano Gabriella e l’ho portata in bagno.
L’ho fatta entrare nella doccia insieme a me, poi sotto il getto caldo le dissi “adesso prendi il bagno schiuma e lavami tutta dappertutto senza spugna. Voglio sentire le tue mani sulla mia pelle”
Gabriella si vergognava e un po’ le faceva schifo toccare una donna, ma io ero ferma nel mio intento cioè: o lo fai o questa sera oppure…..
Gabriella ha iniziato a lavarmi dalla pancia ma le dissi di iniziare dalla figa ”tanto è li che devi andare. Lavami delicatamente perché se non mi fai sbrodare ti prendo a schiaffi e poi sai anche il resto”
La mano insaponata si era insinuata in mezzo alle mie cosce, e sentivo il dito che premeva in mezzo alla figa per trovare ciò che cercava. L’ho sentito entrare delicatamente dentro ed allora a voce alta dissi “il grilletto! fallo sul grilletto che mi piace!” e piccola e delicata quella mano finalemnte aveva trovato il clitoride e lo stava titillando con molta delicatezza,.
L’orgasmo mi era arrivato all’improvviso e potente e mentre sbrodavo mi sono avvinghiata a quella ragazza e l’ho baciata sulla bocca.
Gabriella non ha ricambiato il bacio ed è rimasta con le labbra socchiuse mentre la lingua le entrava nella bocca provocandole dei brividi.
Gabriella senza rendersene conto si era trovata con la sua mano sulla sua fighetta di giovane ragazza e se la stava menando anche lei mentre io l’avevo tolta e continuavo su di me a masturbazione .
Ora anche Gabriella stava per sbrodare e aveva rimesso la mano in quella figa che prima non voleva toccare ricominciando a sgrilletarmi molto meglio di prima.
Mi ha fatto godere veramente bene.
Siamo uscite dalla doccia e mi sono fatta asciugare tutto il corpo dicendole “sbrigati che ti aspetto in camera da letto”
Gabriella si è asciugata perdendo anche un po’ di tempo ma dalla camera la chiamavo ad alta voce “vuoi sbrigarti che io sono pronta!”
Mi ero sdraiata sul letto con le gambe aperte e la figa spalancata e quando Gabriella venne, splendida come sempre, senza mezzi termini le dissi “ora mi lecchi la figa. Vedi di farlo bene altrimenti quello che ti aspetta lo sai. Non credere che per il fatto che ti ho smanettata un po’ la fighetta mi sia impietosita; anzi non ci penso affatto. Sbrigati che ne ho voglia”
Gabriella si è sdraiata e con il viso è trovata a pochi centimetri dalla mia figa.
Questa cosa alla ragazza faceva veramente schifo, non aveva il coraggio di avvicinarsi di tanto verso quella figa quasi bionda che aveva davanti. Dal suo punto di vista vedeva una figa tutta spalancata, il clitoride che le usciva prepotente dal suo alveolo, le piccole labbra bagnate e la colata di umori che uscivano dalla vagina.
Ero veramente eccitata per quello che stavo vivendo ed un mio urlo perentorio ha fatto uscire Gabriella dai suoi pensieri negativi e, anche se provava disgusto, iniziava timidamente a mettere la lingua in mezzo a quella figa molto bagnata.
Alla prima linguata sul grilletto ebbi un brivido e iniziai a godere.
Quella situazione mi eccitava fuori misura.
Gabriella vedeva che la fica iniziava a colare umori in quantità. Continuava a leccare tutto quel che usciva e sentiva per la prima volta il sapore degli umori femminili che non trovava disgustoso,; quel sapore amarognolo e un po’ di selvatico non erano poi così cattivi  e poi le piaceva sentire che quel suo modo assai pasticciato di leccare la figa che a me piaceva.
Cambiava continuamente il modo di leccare e tutto quello che faceva inevitabilmente mi portava  all’orgasmo.
Gabriella era quasi orgogliosa nel sentire i miei lamenti di godimento e mentre continuava a leccare sentiva l’eccitazione salire in lei.
Ormai stava leccando quella figa con un impegno che non credeva di mettere e la sua mano destra era scivolata sulla sua figa menandosela dolcemente.
Nel mio godimento avevo sentito il movimento di Gabriella.
Stavo per avere il mio secondo orgasmo e mossa da compassione con uno scatto di reni mi rigirai e mi misi sopra  Gabriella, che spiazzata da tanta dolcezza ricominciava a leccarmi la figa con una passione particolare; ora sentiva che la mia lingua le stava dando delle sensazioni particolari, e più lei metteva impegno a leccarle la figa, e più aumentava il piacere che sentiva adesso in mezzo alle gambe che si erano avvinghiate come due serpenti che lottano per la sopravvivenza sopra la schiena
Gli orgasmi si erano ripetuti così tanto che ormai era tutto uno sborrare continuo
 Dopo numerosi godimenti multipli siamo crollate una a fianco all’altra sudate affannate e distrutte.
Avevamo passato più di un’ora sdraiate vicine a cercare di rilassarci e qualche minuto di sonno o torpore ci aveva vinte.
Levandomi faticosamente dal letto le dissi “quando mi hai visto ti facevo schifo o sbaglio?  poi ci siamo piaciute al punto da godere numerose volte insieme. Ora tu devi assolutamente mantenere questo segreto con me soltanto. Guai se lo viene a sapere quello stronzo di mio marito. Quindi tu ogni pomeriggio verso le 16 vieni qui e mi soddisfi. Poi ti farò sapere quello che ho in mente, perché quando deciderò che anche Lui faccia parte di questa partita, tu farai tutto quello che io ti dirò. Per l’idea che ho, tu mi darai una mano a realizzarla e vedrai che ti piacerà, ma questa è un’altra storia”

Da quando faccio sesso con il mio uomo segreto, e non più con mio marito, ho ripreso a fare sesso alla grande.
Le esperienze che sto facendo sono uniche ed il mio rammarico è non averle fatte prima. Mi sento molto più donna ed anche femmina da monta in tutti i sensi.
Pian pianino il mio Lui mi ha fatto fare sesso sia con uomini sia con donne tanto che lo pratico senza problemi e mi concedo anche momenti di godimento solitario.
Le cassette e poi i DVD porno li conoscevo perché mio marito è un appassionato ed ha molte attrici preferite.
Di quei film ho solo ricordi. Quando sono a casa non li guardo mai perché sono io stessa la protagonista di molte scene che realizzo dal vero con il mio Lui che mi aiuta molto nell’esprimermi. Non è un protettore di puttane ma solo il mio amante che vive una sana vita sessuale con me e mi ha fatto rivivere sessualmente.
In uno dei film visto con mio marito mesi fa, in una scena interpretata da Eva Lin, una bellissima trans, ho visto che ha usato un vibratore che aveva la ventosa, lo attacchi dove vuoi e poi scopi da sola. Ciò mi ha incuriosita così mi sono messa davanti al pc ed ho cercato siti che vendessero vibratori oppure dildo con la ventosa. Li cercavo realistici perché ti fanno immedesimare di più nella parte. Tra i vari siti mi sono soffermata su alcuni che avevano una quantità enorme di prodotti. Si potevano soddisfare tutti i gusti e, ovviamente, c’era anche quello che cercavo io ed allora ho fatto l’ordine.
Dopo un paio di giorni suonano il campanello, è un corriere che recapita il pacchetto. Lo ritiro e velocissima lascio ciò che stavo facendo e corro ad aprire la scatola ed estraggo il vibratore.
Ero emozionatissima ed anche arrapatissima. Desideravo provarlo al più presto. Mi sentivo come colei che ha appena ricevuto un regalo privatissimo e segreto.
Era bello grande, come piace a me. Anche la ventosa che c’è alla base è bella grande. Lo tocco, lo guardo e non ho occhi che per lui.
Decido di provarlo immediatamente. La figa già mi cola, i capezzoli sono duri, mi spoglio e resto solo con l’intimo camminando a piedi nudi.
Ora devo decidere dove provarlo. Penso alla camera da letto ma non ho una superficie per farlo aderire. Penso ad una porta finestra ma il vetro è debole ed ho paura di romperlo.
Mi viene in mente il tavolino del salotto che in cristallo ed è ben resistente.
Tolgo le suppellettili e con un po’ di decisione schiaccio la ventosa sulla superficie liscia di vetro. Si attacca e quando tento per tirarlo via non si stacca e tiene bene.
Mi dimentico di tutto ciò che mi circonda e mi tuffo nella profondità del silenzio e solitudine della casa; mio marito e miei figli non ci sono e sono ultra sicura che non li vedrò fino al pomeriggio inoltrato.
Nonostante la voglia enorme di provarlo penso che lo debba lavare, non si sa mai. Lo pulisco e lo disinfetto per non correre rischi e poi vado in soggiorno. Il lavaggio lo faccio in bagno passando sulla superficie anche il sapone intimo.
Mi tolgo le culotte che indosso e lascio la mia figa nuda e non do peso al reggiseno a balconcino che lascia liberi capezzoli e che mi da un’aria di femmina pronta alla monta.
Ritorno in soggiorno e penso di appiccicarlo sul tavolino e di sedermi sopra impalandomi.
E proprio in quel momento suona il campanello. Mi chiedo chi possa essere e sono veramente scocciata  “eh no!!! Proprio no! Chi sarà che rompe?!”
Nascondo il vibratore dentro un cassetto, indosso una vestaglia e vado ad aprire la porta. E’ Viola una mia amica con cui sono molto intima. Lei sa del mio amante, non è tra le mie amanti, ma ci confidiamo tutto.
Io e Viola siamo amiche da molto tempo, siamo cresciute assieme, eravamo in classe assieme alle elementari ed alle medie. In pratica siamo come sorelle. Con lo sviluppo siamo diventare molto diverse, io mi sono fatta alta e snella, capelli mori lisci lunghi, occhi verdi, ho una quarta di seno e delle belle gambe. Viola invece non è diventata molto alta, è snella anche lei, è bionda con gli occhi castani, di seno ha una terza ed ha un culetto veramente bello.
Col tempo abbiamo avuto le nostre storielle con ragazzi diversi, mai niente di importante. Però sessualmente io sono diversa da lei perché sono bisex, mi piace l’uccello ma non disdegno una bella fighetta.
Silvia rimane la mia amica del cuore ma più di qualche volta ci ho fatto un pensierino. Lei sa che sono bisex, ci raccontiamo tutto ma lei non ha mai voluto saperne nemmeno di provare. Dal mio punto di vista sbaglia perché non sa cosa si perde, ma non posso di certo costringerla.
Conduco Viola nel soggiorno mentre si parla e le chiedo se gradisce un caffe. Lei accetta volentieri e, vista la confidenza, le chiedo di spostarci in cucina. Nell’entrare a preparare il caffe mi rendo conto di aver dimenticato sul tavolo la scatola del dildo.
“Cazzo no!” è l’esclamazione di terrore che mi dico. La scatola era in bella mostra sopra il tavolo e le immagini erano inequivocabili.
Viola con fare divertito prende in mano la scatola e mi dice “cosa hai acquistato maialina?”
“Beh! mi pare che tu l’abbia già capito, vero!”
La mia amica mi chiede “dov’è? Lo hai già provato?”
In tutti i modi cerco di spostare il discorso su un altro argomento ma lei imperterrita “no no, lo voglio vedere. Dai fammelo vedereeee!!”
Alla fine mi arrendo senza fare molte storie anche perché con lei c’è confidenza e posso azzardare certe cose “Ok. andiamo in soggiorno! L’ho nascosto in un cassetto quando hai suonato”
Lei che è una furbastra ed è molto intuitiva “ah! ma allora stavi per usarlo!! Sei proprio una maialina!! Ti ho interrotta?”
“No, assolutamente. Non ti preoccupare. Lo userò magari stanotte” e nel frattempo lo estraggo dal cassetto e porgendolo a lei.
La mia amica immediatamente esclama “bello! Ti piacciono le dimensioni importanti vedo! Anche a me!” poi Viola fa una piccola pausa e mi dice “Lo proviamo?”
Questa domanda mi sorprende, non me l’aspettavo e mi lascia perplessa.
Chiedo “qui? adesso? Non ne ho mai visto uno e tu vuoi che ti mostri come si usa subito qui davanti a te?”
Viola replica “se non qui dove?”
Il culetto di Viola è un po’ largo e non è male. Con lei non ho mai fatto sesso ma l’idea di vederla finalmente nuda mi eccita un po’ e penso che il suo modo di fare ora davanti a me sia veramente intrigante.
La guardo e le dico “ok!……e poi sarei io la maialina” umettandomi labbra.
Viola fa per sbottonarsi la camicetta e le dico “Aspetta! Per divertirci insieme facciamo le cose fatte bene. Io spoglio te  e tu me”. Lei accetta volentieri.
Le ho sfilato la camicetta e Viola è rimasta con una canottierina scollata che mostrava le sue tette sostenute da un bel reggiseno in pizzo. Nel sfilare la canottierina passo le mani sulle spalle per slacciare il reggiseno e la abbraccio. La posizione mi porta a sfiorare le sue labbra. La guardo negli occhi senza dire una parola ma sono i gesti e lo sguardo che parlano. Le nostre bocche si toccano e così le nostre lingue mentre le slaccio il reggiseno che cade a terra.
Viola ha delle mammelle fantastiche che le ho sempre invidiato per la forma che a me piace tanto.; sono di una bella quarta che sebbene il peso sono anche abbastanza turgide. Le prendo in mano, mi chino ed inizio a succhiarle un capezzolo che diventa grande nella mia bocca. Lei inizia ad eccitarsi più di quanto lo sia già. Nel slacciarle i pantaloni le succhio il capezzolo. I pantaloni non cadono da soli essendo molto aderenti alle gambe ed allora li abbasso per cercare con le dita l’elastico delle mutandine ma non lo trovo. Mi stacco dalla sua mammella, guardo giù e ho una sorpresa: vedo una fantastica fighetta tutta depilata.
“Non porti le mutandine? E sarei io la porcellina?”
Le passo una mano sulla fighetta che, come immaginavo, è bagnatissima, ma lei mi ferma dicendomi di aspettare perché  vuole essere lei a spogliarmi.
Mi sfila la maglietta e rimango in canottiera senza reggiseno perché quando sono a casa non lo porto mai e comunque l’avevo già tolto prima che lei arrivasse. Mi guarda e mi dice che con le tette belle sode sono molto sexy e mi sfila la canottiera e prende a succhiare i miei capezzoli e passare la lingua sulla pelle delle tette.
Mi apre la vestaglia e trova una fighetta tutta depilata. Anche lei mi passa una mano sulla figa e mi trova bagnata. Mi guarda e mi dice “mi sa che è arrivato il momento di provare il vibratore e mi sembra che non abbiamo bisogno di prendere il lubrificante”. Dai modi di fare sembra esperta. Infatti senza mettersi domande lo prende e lo fissa da un lato del tavolino dicendomi che lo avrebbe provato prima lei. Ci si siede sopra con le gambe aperte, una per parte del tavolino, e si impala. Guardandomi con uno sguardo libidinoso mi dice “mi sento tutta piena. Siediti a gambe aperte di fronte a me”
Lo faccio, siamo una di fronte all’altra a pochi centimetri. Lei si alza di poco e mi chiede di accenderlo ed inizia ad ansimare. Ci baciamo, ci palpiamo le tette, ci strizziamo i capezzoli.
Il vibratore sta facendo il suo effetto, la sento mugolare sempre più forte fin che ad un tratto viene. I suoi umori sono talmente tanti che colano sul vibratore e sul cristallo del tavolino. Lo spegne ed ora è il mio turno.
Ci scambiamo di posto, non vedevo l’ora! Inizio ad impalarmi, lo sento caldo e bagnato dei suoi umori, la cosa mi eccita ancor di più. Quando sto per finire di infilarlo lei allunga una mano e lo accende. E’ fantastico.
Torniamo a baciarci ed a toccarci come prima. Io sto impazzendo dal piacere di questo vibratore che mi agita dentro e tutto il mio corpo.
In quei momenti mi dico che acquistare un vibratore con la ventosa è stata proprio una bella idea!
Dopo poco arrivo anch’io all’orgasmo.
Ci alziamo entrambe, ci abbracciamo e continuiamo ad abbracciarci, a toccarci. L’eccitazione è ancora alta e pertanto ci stendiamo sul tappeto, una sopra l’altra a 69, ed iniziamo a leccarci le fighette che sono ancora colanti di umori.
Lei è bravissima mi fa impazzire ma anch’io non sono da meno perché la sento mugolare ed ansimare. Ognuna di noi cerca di dare il massimo piacere all’altra e questo non fa che eccitarci entrambe sempre più finché raggiungiamo quasi insieme l’orgasmo.
Continuiamo a baciarci scambiandoci i sapori dei nostri sessi così ci riprendiamo dagli orgasmi ed alla fine ci sediamo nude sul divano a rilassarci tenendoci per mano e dicendoci quanto siamo matte.
Dopo un po’ mi guarda e mi chiede dove ho acquistato quel vibratore. Le dico “su un sito online” e lei prontamente con un sorriso che esprime la sua felicità “dai guardiamo il catalogo online e acquistiamo qualche altro giocattolino da provare insieme”.
“siii!! Perché no!”
Nel guardare il catalogo scopriamo altri oggetti favolosi per godere ma anche dei gioiellini da applicare alle nostre intimità.
Così è’ si rafforzata la nostra buona amicizia e ci scambiamo tanti parerei sulle nostre intimità ed anche su come fare sesso ed anche come far arrapare i nostri maschi ma anche gli altri; siamo diventate amiche molto affiatate.
Ogni tanto ci si trovava o io a casa sua o lei da me, magari per un aperitivo. In qualche occasione mi ha presentata ai suoi amici. Col tempo abbiamo iniziato ad uscire spesso insieme a fare shopping ecc.
Un giorno squilla il cellulare. Era lei e mi sono chiesta come mai mi chiamasse al cellulare. Rispondo e mi dice “Ciao. Mi faresti un favore? Ho la febbre alta. Potresti andare in farmacia a prendermi la medicina in supposte?
Le ho risposto “Volentieri. Se vuoi ho le supposte le do io così non aspetti che torni dalla farmacia.”
“Le supposte le ho ma non sono capace di mettermele”
Rispondo “Capisco. Vengo da te che vediamo cosa si può fare” ed ho chiuso la comunicazione e sono andata a casa sua.
Ciò che diceva mi sembrava una scusa. Era il suo tono ad insospettirmi ed anche il fatto che non sapesse mettersi una supposta. A me quella scusa piaceva; avrei potuto godermi il suo culetto e forse anche farmelo.
Arrivata a casa sua “Vieni avanti. Ti ho lasciato la porta aperta perché ti ho riconosciuto da come suoni il campanello. Non guardarmi. Sto male e sono impresentabile!”
Replico “come vedi non sono tanto presentabile nemmeno io! Mi sono messa su due pezzi a caso e sono corsa qui da te. Non me la sento di abbandonarti quando stai male!”. In effetti lei aveva una maglietta lunga che le arrivava a metà coscia ma io non ero messa meglio, avevo una canottiera, non indossavo reggiseno ed un pantaloncino corto, tutti indumenti per stare comode in casa.
Allora che dici te la metto questa supposta? Dai! Stenditi che te la metto io!”
Viola sembrava aver avuto quasi una guarigione istantanea “ma no! Dai! Vorrei aspettare al pomeriggio”
E io insisto “sii!! Come no! Così magari la temperatura sale di più! Non ti vergognerai mica!? Siamo tra donne, non c’è nulla di male ad aiutarsi tra amiche! Dai! Prendi le supposte e se preferisci prendi anche dell’olio così fa meno fatica ad entrare!”
Io di solito le supposte le metto senza olio ma forse Viola è abituata diversamente.
Ci dirigiamo in camera da letto e si stende a pancia in giù. Le sollevo la maglia e vedo quel culetto niente male che ho sempre desiderato aprire e le faccio i complimenti “Complimenti! Davvero un bel culetto! Chissà in quanti lo sognano!” dico in modo sarcastico sorridendo. Nel mentre prendo un cuscino, le dico di sollevare un po’ il bacino e glielo infilo sotto, subito dopo afferro le mutandine e le abbasso.
Vedo il buchetto del culo e messa in quella posizione vedo anche la sua fighetta che è completamente depilata.
Non so il perché ma la sento dire, con mia grande sorpresa “Ti trovi bene a depilare la figa? Non ho mai avuto il coraggio di farlo da sola. Vado sempre dall’estetista”
Le risposnda “Si mi piace tenerla priva di peli. Però siamo qua per ammirare la tua fighetta e per la supposta!”
Viola “si, si! non ti scaldare! Spalmami l’olio e poi mettila”
Prendo l’olio, mi inumidisco l’indice e lo appoggio al suo buchetto. Lei ha un leggero sussulto, forse non se l’aspettava. Inizio a muovere il dito con movimento circolare a spalmare l’olio sullo sfintere facendo una leggerissima pressione per farlo andare anche in centro affinché la supposta scivoli meglio.
Ho la sensazione che il suo respiro sia cambiato, guardo la fighetta e la vedo leggermente umida.
Mi dico “Hai capito? Si stava eccitando! Perciò non ero l’unica!
Prendendo la supposta le dico “Adesso ti infilo la supposta”, la punto sul buchetto e premo un po’. Non avevo mai infilato la supposta con l’olio. Sarà perché avevo lubrificato bene, sarà perché avevo ancora il dito sporco d’olio, ma è entrata subito e dietro di lei anche una mia falange del dito medio.
“uhhh… che fai?”
La voce era cambiata ed il suo tono non era quella di prima e la sua figa si era inumidita un po’.
Ho capito che le piaceva ed allora ho voluto giocare così le ho risposto “tengo il dito per essere sicura che non esca” e dopo averle detto questo inizio un lento ma percettibile movimento avanti ed indietro. Facevo quasi uscire il dito e poi lo reintroducevo quasi tutto.
La mia amica iniziava a sospirare ed a bagnarsi sempre di più. Con l’indice dell’altra mano inizio ad accarezzarle il perineo muovendomi dall’ano alla fighetta ma senza arrivarci mai. Lei sospira sempre più forte e con una voce molto calda e sensuale mi chiede “uuhhhh cosa fai? ohhh mmmm”
La mia risposta è “nulla tastavo la pelle senza peli, bella morbida….ma fammi sentire qua?” e passando dallo sfintere alla fighetta non mi sono fermata ma ho percorso tutto lo spacco tra le grandi labbra arrivando al clitoride.
Viola “uhhh siiii!!!. Mi stai facendo eccitare da matti!”
“Anche a me sta facendo eccitare questo giochetto!” ed ho abbassato le testa per leccarla. Lei mi facilita le cose spalancando le gambe e venendomi incontro con il bacino. Mugolava molto, segno che gradiva tanto il giochino delle mie dita.
Ormai piena di lussuria come tutte le volte che abbiamo fatto sesso insieme, con le mani hanno iniziato a tastarmi dappertutto fin che mi ha abbassato pantaloncino e mutande e mi ha infilato 2 dita nella fighetta. Io ero inginocchiata di fianco a lei e le leccavo la fighetta, così Viola ha approfittando della posizione estraendo le dita bagnate dai miei umori e me le ha infilate nel culetto.
“hhhhmmm!! piace anche a me! Aspetta che mi metto meglio. Tu voltati a pancia all’insù!”
Si è voltata ed io mi sono messa sopra di lei a 69.
Ci siamo leccate alla grande. Lei mi leccava e mi infilava le dita nel culetto. Siamo venute praticamente assieme gridando la nostra goduria.
Prima che uscissi dal suo appartamento mi ha detto in modo sarcastico ed ammicante “non serve che vai in farmacia, le supposte le ho!”

Era ora che ci facessimo vedere in pubblico. Ormai non mi nascondevo più dagli sguardi dei miei amici e dai conoscenti che non immaginavano di sicuro che avessi un altro uomo. Non lo dimostravo platealmente ma con discrezione mi facevo vedere sempre più con il mio Lui che non avendo legami affettivi con nessuno se non che con me, poteva permettersi una libertà maggiore.
Non so se il mio Lui avesse intuito che avevo un altro uomo; non mi chiedeva niente e niente dicevo a lui. Le notti che ero a casa e non ‘dalla mia amica’ scopavamo e per me era sempre più estraneo. E’ vero che mi lasciavo scopare perché qualcosa di piacevole c’era ma non sapevo individuarlo. Il sentirlo arrapato e con il suo sesso rigido entrare non mi dava molte emozioni. Sembrava che i ruoli di mio marito e del mio amante si siano invertite; intimamente il mio amante era il mio maschio preferito mentre mio marito era diventato il mio amante. Mio marito si eccitava come al solito vedendo film porno e mi chiedeva di somigliare più a quelle attrici che non ad una donna di casa remissiva e sottomessa al ruolo di fattrice di figli e di casalinga.
Volevo essere donna ma anche femmina ma per il mio amante.
Da qualche mese uscivamo discretamente senza farci vedere molto in giro, senza tenerci sotto braccio e tantomeno per mano.
Andare in centro dove tutti ci vedono e poi pettegolano era il nostro tabù ma era arrivato il momento di affrontare questa situazione e quindi con coraggio presi questa decisione soddisfacendo il desiderio del mio amante che voleva che un giorno che ci facessimo vedere come se l’incontro fosse una casualità.
Siamo seduti in un bar del centro. Questa è di sicuro l’occasione per farci vedere insieme dagli amici e non solo; io e Lui, il mio amante, insieme da molti mesi con cui abbiamo sempre coltivato le nostre passioni. La più grande di tutte è senza dubbio il sesso.
Prima di conoscere Lui non avevo mai nemmeno baciato un ragazzo se non mio marito e bastava solo il pensiero per farmi vergognare. Mi limitavo a sognare ed a parte le scopate matrimoniali di rito, quando la voglia era tanta mi toccavo nell’intimità del mio letto immaginando le scene più erotiche e perverse che la mia mente potesse creare incentivata dalle immagini lussuriose dei film porno visti con mio marito. Benché Lui avesse già avuto alcune esperienze, da quando stavamo insieme si era aperto un mondo totalmente nuovo per lui, un mondo nel quale poteva dare sfogo ad ogni suo desiderio. Con me Lui aveva finalmente aveva trovato la sua compagna ideale, la sua metà perfetta, con la quale inoltrarsi sulla strada del piacere per scoprirlo in moltissimi suoi aspetti. Altrettanto posso dire per me. Debbo ringraziare Lui che con maestria è riuscito a tirar fuori dal mio intimo tutti i miei segreti e le mie “deviazioni”.
Ora ci conoscevamo talmente bene ed eravamo così affiatati e complici, che bastava un fuggevole sguardo per capirci.
E fu così anche quando vedemmo lui, Aurelio.
L’ho visto seduto fuori del bar, con un succo di frutta che aveva appena assaggiato prima di rituffarsi nella lettura del libro che aveva tra le mani e sul quale avrebbe dato un esame universitario da li a pochi giorni.
Non riuscivo a staccare gli occhi da lui. Non avevo fatto caso a lui ma il suo aspetto non tardò ad ammaliarmi e mi stregò. Aurelio dava l’idea di essere timido, introverso, quasi in difficoltà, sembrava usare quel libro come difesa. Mi venne in mente che forse usasse quel libro per osservare di nascosto le persone e godere della loro immagine.
Lo indicai al mio amante “Bellissimo! Con quell’aria da efebo è perfetto. Chissà come deve essere piacevole stare con uno come lui” commentò.
Ci guardammo un istante senza spiccicare parola. Sorridemmo da complici e nella nostra testa sapevamo già cosa fare: quel ragazzo doveva essere l’oggetto del nostro desiderio e non ci saremmo fermati.
Avendo avuto il consenso implicito del mio uomo, feci modo di avvicinarmi al suo tavolo. Il mio Lui rimase nel bar ad osservare tutta la scena. A lui piaceva vedermi sedurre un altro, così come a me dava piacere la consapevolezza di essere guardata dal mi uomo. Queste voglie ci vennero da quando avemmo il rapporto a quattro nel negozio di lingerie di Alessio con le sue commesse.
Arrivai al tavolo di Aurelio e restai in piedi aspettando il momento in cui lui, sollevando lo sguardo, avrebbe incrociato i miei occhi con i suoi. Lui avvertì la mia presenza ed io prontamente “Posso sedermi qui? Gli altri tavoli sono tutti occupati. Ma se aspetti qualcuno…”-
Per la testa mi passarono tante domande in un lampo; Aurelio non aspettava nessuno, o forse aspettava una lei, forse non era capitato in quel bar per caso, forse quando aveva deciso di fermarsi in quel bar già sapeva che sarebbe successo qualcosa con qualcuno.
Gentilmente mi fece cenno di sedermi emettendo dei pochi monosillabi. Credo di averlo messo in imbarazzo con la mia domanda e con la mia presenza che decisamente era sexy ma credo che lo intimidissero i miei occhi fissi su di lui. Mi sedetti e lui cercò di essere il più naturale possibile controllando il rossore sulle guance che era evidente.
Non riuscii a trattenere il piacere che provavo nel guardarlo e mi passai la lingua sulle labbra rosse.
Lui vide il mio movimento e si eccitò subito agendo da impacciato. Forse immaginava quella lingua sul suo corpo. Mi sporsi leggermente e notai i suoi pantaloni che si erano rigonfiati. Pensavo a ciò che nascondevano e lo immaginavo così duro che ringrazio il cielo che avesse le gambe sotto il tavolino e il mio cuore era pieno di gioia e di eccitazione.
Aurelio si era, evidentemente, reso conto che mi piaceva ed  aveva capito che i miei occhi celavano qualcosa di misterioso e perverso.
“Io, comunque, mi chiamo Alessia. Mi sono seduta qui e non mi sono neanche presentata. Piacere.” Esordii allungando la mano
“Io sono Aurelio. Piacere mio. Sei sola?” Mi fece sorridere quel suo modo goffo di proporsi.
“No, non sono sola, c’è il mio compagno al banco del bar.” dissi.
Si avvicinò al tavolo il mio Lui richiamato dal mio sguardo e Aurelio rimase senza fiato.
Vedevo che gli piaceva e sapevo anche che era la prima volta che gli capitava di provare piacere nel vedere il corpo di un maschio. Lo guardava come prima lo avevo guardato io. Aurelio seguiva i suoi movimenti mentre occupava una sedia libera e di nuovo i loro sguardi si incrociarono e io ne approfittai per osservare meglio la patta dei suoi pantaloni e vidi che si era rigonfiata perché i due maschietti si erano fissati negli occhi con insistenza.
Senza indugi e remore il mio compagno disse “Da vicino hai ancora di più la faccia da frocetto”
Aurelio avrebbe dovuto sentirsi ferito e umiliato per quell’affermazione. Lui, che ostentava continuamente la propria eterosessualità non si sentì, invece, né ferito, né tantomeno umiliato perché in fondo sapeva che era così. Scoprimmo poi che gli piacevano i suoi modi autoritari e non poté fare a meno di toccarsi attraverso la stoffa dei jeans, scoprendosi terribilmente eccitato e cercando di non darcene atto. Avevo l’impressione che ci considerasse come due creature capitate li per caso per tentarlo.
Non vedevo l’ora di toccare quel corpo, di farlo mio e di vederlo sottomesso al mio piacere e a quello di Sergio.
“Perché non vieni da noi stasera? Siamo piombati qui interrompendo la tua lettura. Dovremmo pur farci perdonare in qualche modo. Ti lascio l’indirizzo”  e così dicendo scrissi l’indirizzo sul libro di Aurelio, poi ci alzammo per andare via. Lo salutammo ed io con naturalezza lo baciai dolcemente sulle labbra, sorridendo. Nonostante gli fosse capitato raramente di accettare inviti da persone appena conosciute, quel pomeriggio Aurelio non pensò nemmeno per un attimo a declinare l’invito. Si sentiva magneticamente attratto da noi e dal nostro mondo di cui si sentiva parte integrante senza saper bene di cosa si trattasse.
Aurelio ci seguì con gli occhi fin quando non ci vide sparire tra la folla del centro città.
Lo pensavo eccitato e nel correre in bagno del locale per placare quella dolce tortura che avevamo cominciato dopo non aver più distinto le nostre sagome.
Pensammo a lui nel nostro girovagare tra le vetrine.
La sera arrivò sotto casa nostra alle 21. Quando suonò al citofono dissi solo-“quinto piano. Prendi l’ascensore”
Aurelio prese l’ascensore e in quei pochi secondi che lo separavamo dall’incontro si guardò allo specchio chiedendosi se ci sarebbe piaciuto con quei jeans attillati che mettevano in risalto il suo fondoschiena alto e sodo e quella camicia blu della quale aveva lasciato aperti i primi tre bottoni. Si era rasato e depilato ed aveva messo un po’ di gel nei capelli. Mentre si sistemava una ciocca ribelle, l’ascensore arrivò al piano.
La porta era socchiusa. Spegnemmo le luci di casa e lasciammo solo candele che riflettevano le sagome dei mobili sulle pareti.
Il primo che vide fu il mio compagno, anche lui elegantissimo nei suoi pantaloni classici neri e la camicia bianca.
“Entra, prego. Ben arrivato!”
Ad Aurelio sembrava di vivere una realtà virtuale; lo si vedeva dalla sua aria meravigliata come le persone che accedono per la prima volta in un luogo in cui non hanno familiarità.
Ciò che lo meravigliava di più, ma non ne era schifato, era l’uomo che aveva davanti. Lui non aveva mai toccato un uomo e non sapeva se ci sarebbe riuscito a farlo. L’idea di avere a che fare con un gay non le era mai passato in mente.
Pensava di incontrare me e non lui. Nell’indagare con lo sguardo per avere confidenza con l’ambiente mi vide. Non ero molto vestita. Indossavo un elegante completo intimo rosa e nero, composto da un perizoma e da un reggiseno a balconcino. Calzavo un paio di decolleté nere con il tacco a spillo altissimo e non avevo calze. I capelli erano raccolti a coda alta ma non erano tirati.
Mi avvicinai a lui e gli dissi “Non sai da quanto tempo ti aspettiamo.”-
Noi avevamo trascorso tutto il pomeriggio a pensare a lui e al nostro incontro, ma Aurelio non ebbe il tempo di rispondere perché gli sbottonai la camicia lasciandolo seminudo.
Da questo gesto non fu sorpreso.
Lo baciai e impazzì quando le nostre bocche si incontrarono di nuovo, per un bacio questa volta più profondo, più lungo, più passionale, più struggente. Aveva le labbra che bruciavano ancora per il bacio che gli avevo concesso poche ore prima. Mi staccai da lui e indietreggiai leggermente e Aurelio stava per venirmi dietro di me ma il mio compagno lo fermò.
“Non adesso. Spogliati! Voglio vederti nudo” gli ordinò con tono autoritario e deciso.
Aurelio obbedì e si abbassò i pantaloni emozionato ed in quell’istante ebbe la consapevolezza di essere nelle nostre mani.
Ora era nudo davanti a noi eccitato come non mai.
“Guardalo. E’ eccitato. Chissà come lo sarà dopo che ci avrà visto?”
Il ragazzo capì il senso di quella frase quando vide le mani di Sergio che liberavano il mio corpo dalla poca stoffa che lo copriva. Poi si spogliò anche il mio amante, mi guardò, mi attirò a se, mi fece scivolare sul pavimento e mi chiavò con violenza.
Io mi avvinghiai a lui tremante di piacere guardando le espressioni del volto di Aurelio che sicuramente invidiava. Avrebbe voluto essere lui a penetrarmi, avrebbe voluto sentirmi ansimare ad ogni colpo del suo pube.
Poi il mio amore mi girò, mi mise inginocchiata e mi penetrò di nuovo la figa da dietro. I nostri corpi si muovevano all’unisono e Aurelio guardava la scena. Anche io me ne accorsi e lo guardai; avevo gli occhi solo per lui e ciò che avevo avuto non mi era bastato, ne volevo ancora e lo volevo da lui.
Il mio amore mi stantuffava la figa ma mi dette la possibilità di sollevarmi con le braccia arcuando il corpo  e presi in bocca il cazzo di Aurelio, tutto, fino ai testicoli. Lui chiuse gli occhi e si sciolse nel calore della mia bocca mentre la lingua gli accarezzava il glande. I colpi della mia lingua si fecero sempre più veloci ed in me crebbe il desiderio di averlo dentro.
Lasciai il suo sesso, lo guardai e gli dissi:-“Credi di meritartelo? No. Ancora non lo meriti. Devi prima farmi godere”
Aurelio mi chiese “Come posso farlo?”
Allora lo conducemmo in camera da letto dove avevamo un letto king size, lo facemmo stendere e sia io che il mio Lui iniziammo a toccarlo e leccarlo ovunque. Lui non ci toccava, subiva e basta, ma i suoi gemiti erano per noi eccitanti. Mentre lo leccavo, il mio amore si mise in piedi. Era evidente che fosse eccitato e lo guardava con occhi vogliosi; il suo cazzo era eretto e turgido, paonazzo e pronto ad esplodere con una eruzione di sperma.
“Prendimelo in bocca” ordinò ad Aurelio.
“Non sono qui per questo. Non l’ho mai fatto. Non sono gay, sono eterosessuale”- rispose lui.
“Non te l’ho chiesto per favore. Succhialo!” disse imperiosamente il mio uomo mettendogli il cazzo davanti al viso.
Vista la sua ritrosia mi avvicinai e gli sussurrai all’orecchio “Prendilo! Dai! fammi eccitare”-
Aurelio ora aveva scoperto che a me faceva impazzire di goduria il vedere due uomini accoppiati ed allora non se lo fece ripetere e lo succhiò con avidità.
Mentre assaporava il gusto del cazzo gli dissi “Ecco! Così mi ecciti. Ora puoi soddisfarmi.”-
Lo sdraiai di nuovo sul letto, mi sistemai sopra di lui e mi penetrai. Cominciai a muovermi, prima lentamente, baciandolo. A poco a poco i miei baci divennero sempre più passionali e, in qualsiasi punto posavo le labbra, lo sentivo vibrare di piacere; vidi Aurelio che mi guardava studiando le mille espressioni del mio godimento, osservando il mio corpo armonioso danzare sul suo catturando con il cazzo ogni mio umore. Sicuramente avrebbe voluto sprofondare la faccia nella mia morbida figa e assaporare il miele che avevo prodotto.
Lui non riusciva più a muoversi. Io ansimavo e gridavo, e, di li a pochi secondi, venni.
Mi staccai da lui, gli presi la testa fra le mani, lo baciai e gli dissi “Adesso lecca tu me. Scopri quanto mi hai fatto godere, esplora la mia figa con la tua lingua!”-
Era ubbidiente ed affondò il viso nella mia femminilità assaggiando il mio sapore mischiato al suo.
Per me non esisteva nulla di più bello al mondo.
Chissà per quale strano desiderio chiese al mio uomo che ci vedeva segandosi per l’eccitazione “Inculami ti prego!”. Lui era già posizionato dietro di me ed era estasiato nel vedermi scopare con un altro maschio.
La mente Aurelio era fosse in perfetta sintonia con la nostra benché per lui fossimo al primo incontro. Non sapevamo niente di lui, eppure tutti e tre sapevamo cosa ci faceva eccitare e come eccitarci a vicenda.
Aurelio poco dopo sentì il membro di Sergio che cominciava a penetrarlo ed ansimava continuando a leccarmi, mentre avevo un altro orgasmo causato dalla scena che avevo di fronte.
Non staccava la bocca da me nemmeno per rispondere al mio amore quando questo gli chiese “Ti piace? Ti piace essere trattato come una puttana?”
Ebbe solo il tempo di dire “Si mi piace, mi piace! Mi fa impazzire!!!”
Urlava, gemeva, leccava e si segava.
Io ed il mio amante godevamo con lui del suo piacere come lui godeva del nostro.
Le urla e i nostri movimenti si fecero sempre più irruenti e alla fine avemmo un orgasmo esplosivo e il nostro piacere fu così totale e così grande che restammo spossati per alcuni minuti.
Avevamo finalmente trovato ciò che cercavamo. Non ci eravamo sbagliati sul conto di quel ragazzo che sembrava timido e impacciato ma la sua anima era infuocata come la nostra.
Stando tutti e tre sul letto, appagati dal nostro amplesso, Aurelio pensò che era stato il caso che ci aveva fatto incontrare seduto in quel bar ed ringraziava se poteva gustare un mondo tutto nuovo che lo aspettava e che ora voleva esplorare fino in fondo e voleva farlo con noi .
Noi lo avevamo eravamo entrati in lui non solo fisicamente ma anche nel profondo della mente, nel sangue,  ed era sicuro che non ci avrebbe mai lasciati e che avremmo fatto sempre parte di lui così come lui di noi.

Quando si tolse la calzamaglia, sgambettando per aria, distesa con la schiena sul letto, scoprendo a poco a poco le gambe robuste, bianche, come è bianca solo la carnagione delle rosse, punteggiata di efelidi rosa, quelle gambe dalle carni ancora sode, non brutte comunque perché lunghe e dritte, quando si tolse la calzamaglia, dicevo, mi resi conto che ammiravo la donna di un altro che non aveva saputo valorizzare la femmina che c’è in lei ma solo la fattrice di figli e la casalinga come tantissime altre.

Il vederla così mi eccitò.

La vedevo leggermente goffa mentre compiva quei movimenti e certo non poteva essere sicura del suo corpo da quasi cinquantenne; tuttavia si spogliava in piena luce davanti a me lanciandomi ogni tanto un sorriso di piacere quasi a chiedere la mia approvazione.

In quei momenti mi piaceva il suo viso simpatico, non bellissimo; solo gli occhi, verde foglia, erano notevoli, in un viso grazioso; il naso era affilato con dalle narici non tanto ampie, la bocca larga, le guance pienotte, sul capo una nuvola di capelli biondo rossicci.

Lei aveva un modo di sorridere che coinvolgeva tutta la faccia: gli occhi gli si stringevano in due fessure, le guance che si increspavano verso l’alto, la bocca si socchiudeva e si allargava mostrando due file lunghissime di denti scintillanti ben disposti.

Dopo la calzamaglia si tolse anche la camicetta bianca e rimase con le mutandine ed il reggiseno nero appena comprati per sedurmi.

Si sfilò i molti braccialetti che appoggiò sul comodino.

Ero sorpreso e attonito dai suoi movimenti. Mi chiese perché non mi spogliassi anch’io. Ero rimasto seduto sul letto a guardarla. Mi sporsi verso di lei per baciarla. Baciava bene, con tutta la bocca, la lingua, le labbra, un bacio caldo, asciutto che esprimeva piacere e voglia di stare insieme accoppiandoci. Ci eravamo già baciati a lungo in auto prima di chiederle se volesse salire in casa da me. Era implicito che la volontà di noi due era quella di amarci in un letto comodo ed ampio.

Mi tolsi la camicia e i calzoni e ritornai a baciarla.

Le sganciai il reggiseno: aveva seni grossi ma ancora non cadenti, con larghi capezzoli rosa, che accarezzai con la punta della mia lingua.

Erano giorni molto caldi ed in casa il condizionatore aveva rinfrescato gli ambienti. Nonostante la temperatura elevata  in quei giorni aveva la pelle asciutta e profumata. Mi trovai a poter afferrare con le mie mani le sue mammelle godendomi la fragranza delle sue carni.

Il mio cuore che batteva all’impazzata per la voglia di prenderla e d allora preso dalla frenesia le abbassai lo slip striminzito scoprendo una striscia verticale di peli rossicci che terminava sul monte di Venere. Ora era nuda e portava solo i sandali a tacco lato.

Le posi un piccolo bacio sulle grandi labbra solo per sentirla fremere per un istante e farle credere che sarei entrato in lei immediatamente, poi risalii velocemente al suo viso. La baciai sulle palpebre, mentre lei con le mani mi sfilava il sesso dai boxer e lo accarezzava.

Si stese sul letto in modo languido pieno di lussuria e salii su di lei; lei guidò il mio sesso dentro di sé, sicura. Era calda e stretta. Mi piaceva sempre entrare in lei. Mi mossi lentamente mentre le carezzavo i glutei con le mani. Avevamo ripreso a baciarci ma il bacio era ora molto più umido ed era ciò che due amanti affiatati fanno nell’accoppiarsi.

Si estrasse per un attimo il cazzo e lo tenne per un po’ con la punta tra le piccole labbra della figa.

Non resistevo più e lo dissi. Lei lasciò il sesso ed io senza attendere entrai di nuovo dentro di lei e ripresi a muovermi cercando di controllarmi per non venire presto.

La sentii dire “ora” con un sussurro e spinsi più forte fino a venire dentro il suo ventre poi capii un “ancora” e diedi ancora due o tre colpi sino a sentire un “sì” lungo e strascicato dentro l’orecchio.

Quando mi risvegliai dopo essermi assopito per alcuni istanti dopo l’orgasmo avuto, lei dormiva sotto le lenzuola abbracciata a me. Sollevai il lenzuolo lentamente per non svegliarla solo per contemplare il suo corpo nudo. Ebbi così modo di ammirare la sua schiena, liscia e inarcata e ed i suoi glutei che mi apparivano come due collinette ben modellate e prominenti che si ricongiungevano verso il basso. Ne seguii la forma esterna con un dito senza toccare la sua pelle. Portai la mia mano in modo impercettibile a scorrere con il polpastrello lungo il solco vicino alla striscia di peluria rossa. Al solletico fatto dal pollice si mosse un po’ e la pelle fremette. Mi ritrassi trattenendo il fiato. Visto che rimaneva immobile, dopo alcuni istanti mi avvicinai di nuovo al suo sedere e le baciai le natiche un po’ umide arrivando con le labbra sul buchino che solleticai impercettibilmente con la lingua.

Un leggero fremito della schiena mi fece capire che non dormiva, tuttavia mi lasciava fare. Volli osare di più riprendendo a leccarle l’apertura anale. Le sensazioni che le donavo la portarono ad inarcare la schiena e sollevare il bacino per agevolarmi il compito; capii che era un invito a farla mia. Timoroso appoggiai il pene eretto e palpitante al pertugio cercando di penetrarla; trovai l’apertura stretta e asciutta. Lei emise un gemito e sollevò ancora di più i fianchi puntellandosi sulle ginocchia.

Entrai nella vagina larga, calda e umida, tanto bagnata che scivolai fuori più volte. Con una mano raccolsi un po’ del suo fluido e lo spalmai sulla fenditura più stretta e riprovai a spingere, facendo entrare solo la punta. Lei riprese a gemere e a dimenarsi ma non mi disse di smettere ma mi pregò di continuare senza forzare.

Così azzardai una spianta più forte afferrandola per i fianchi; emise un grido breve e forte ma ormai ero dentro di lei. Sentii il suo corpo agitarsi e e le sue gambe aprirsi, le sue mani erano arrivate al clitoride per masturbarsi con una mano che la sostituii con la mia. Ora lei era prona e io la inculavo da dietro riverso sulla sua schiena.

Venni dentro di lei con un fiotto di sperma che sembrava non finire mai. 

La sentii dimenarsi molto ed estrassi il mio sesso.

Mi chiese di farla venire ed ebbi un lampo di lussuria. Raccolsi la mia mano destra chiudendola tenendola affusolata. Dopo averla ben lubrificata spinsi forte la mano dentro di lei solleticandole il clitoride con il pollice.

Mossi la mano dentro la sua intimità finché non la sentii venire con un fremito selvaggio che la scuoteva tutta mentre stringeva forte le cosce imprigionandomi la mano. Continuò a vibrare per diversi secondi per poi fermarsi disfatta.

Si voltò. Aveva il volto stravolto, la bocca semiaperta ed ansimante.

Mi chiese di darle in bocca il mio seme che gradì mettendo il mio sesso tutto in bocca gustandosi con avidità tutto il mio sperma.

 

Ormai facciamo coppia fissa. In città ci vedono tutti ed io per Lei sono un caro amico d’infanzia. Il marito supponiamo che ormai sappia di noi due ma come amici e non come amanti. L’ambiguità della nostra relazione non è evidente e tutto fila liscio con la mia e la sua felicità.
Lei scopa sia con me che con il marito quando lui ne ha voglia e le seghe che si fa davanti ai video porno fanno venire voglia anche a Lei che alla fine riceve nella figa senza gusto e lo lascia fare come se la mia femmina fosse uno svuotatoio. Non è il top per un rapporto ma è così.
Questo è il motivo per cui ci siamo ritrovati e perché ci amiamo.
Anche se avevamo partecipato a quella orgetta nel negozio di Alessio con le sue commesse troiette, tra di noi nulla era cambiato. Quella esperienza Lei disse dia verla già vissuta da spettatrice di un film porno.
Ora Lei indossava l’abito sexy a rete che accentuava la sua sensualità femminile mettendo in risalto tutte le curve. Era un Mini abito ideale per chi in camera da letto vuole stupire il proprio partner concedendosi momenti all’insegna dell’erotismo più¹ sensuale e del piacere più¹ puro. L’abito era veramente sexy. Era a rete di colore nero, raffinato ed originale al tempo stesso realizzato in poliammide, nylon e spandex, sembrava fatto appositamente per Lei tanto, era perfetto per adattarsi alla sua silhouette, esaltandola. Due sottili spalline dietro la nuca assicuravano sostegno e sicurezza nei movimenti senza cedimenti dell’indumento. Sul davanti aveva un particolare inserto a V. il tessuto era liscio e morbido al tatto e catturava la mia attenzione in modo quasi magnetico. La trama a rete avrebbe fatto cadere ai suoi piedi anche il più sfrenato dei compagni di gioco. Mi era impossibile togliere gli occhi di dosso.
Lei si voltò e vidi che anche il retro del suo indumento sexy a rete che riprendeva lo stesso motivo a V della parte anteriore esaltando le sue linee e in modo esemplare.
Vestendosi con questo abito sexy a rete mi aveva fatto un regalo. Era un abito per vivere notti di piacere intense e vivaci.
Nel mostrarsi notai che era aperto nell’inguine per non doversi spogliare andando a fare le necessità corporali o anche per più semplicemente farsi chiavare.
Con mio dispiacere se lo tolse con movenze molto sensuali e molto femminili sgambettando per aria, distesa con la schiena sul letto, scoprendo a poco a poco le gambe bianche ancora sode, come è bianca solo la carnagione delle rosse, punteggiata di efelidi, non brutte perché lunghe e dritte. Quando si tolse la calzamaglia mi resi conto che ammiravo la donna di un altro uomo che non aveva saputo valorizzare la femmina e che l’aveva utilizzata solo come fattrice di figli e la casalinga come tantissime altre che ricevono il loro maschio e passano la loro vita sessuale come sborratoio.
Il vederla spogliarsi e il comparire del suo corpo mi eccitò.
Non era goffa mentre compiva quei movimenti ed era sicura del suo corpo di poco più che quarantenne. Si spogliava in piena luce davanti a me lanciandomi ogni tanto un sorriso di piacere come a chiedere la mia approvazione.
In quei momenti mi piaceva il suo viso simpatico non bellissimo ma affascinante in cui gli occhi erano notevoli in un viso grazioso che aveva inoltre il naso affilato con narici non tanto ampie, bocca larga, guance non tanto piene il tutto sormontato da una capigliatura di capelli rossi.
Nel sorridere gli occhi le si stringevano, le guance che si increspavano verso l’alto ed in bocca apparivano due file lunghissime di denti scintillanti ben disposti.
Dopo la calzamaglia si tolse anche le mutandine color acqua marina ed il reggiseno coordinato che mi disse di aver appena comprati per sedurmi.
Si sfilò i molti braccialetti che appoggiò sul comodino.
I suoi movimenti mi avevano stordito; ero rimasto incantato a guardarla seduto sul letto. Mi chiese perché non mi spogliassi anch’io.
 Mi sporsi verso di lei per baciarla e ricevetti un bacio con tutta la bocca, la lingua, le labbra, un bacio caldo ed asciutto che esprimeva piacere e voglia di stare insieme accoppiandoci. Ci eravamo già baciati a lungo in salotto prima di chiederle se volesse andare in camera da letto che indicava la nostra volontà di amarci in un letto comodo ed ampio.
Mi tolsi la camicia e i calzoni e ripresi a baciarla.
Il suo seno non era grosso ma piacevole da toccare perché sodo. Le mammelle non erano cadenti e le estremità erano decorate con larghi capezzoli rosa che sollecitai con la punta della mia lingua. Mi trovai a poter afferrare con le mie mani le sue mammelle godendomi la bellezza delle sue carni.
Nonostante la temperatura elevata di quei giorni non si avvertiva l’odore del sudore ma il piacevole profumo da lei preferito che le rendeva la pelle profumata.
Il mio cuore che batteva forte per la voglia di prenderla ed allora preso dalla frenesia le aprii le gambe scoprendo la fine striscia verticale di peli rossicci e radi che terminava sul monte di Venere.
Le posi un piccolo bacio sulle grandi labbra solo per sentirla fremere per un istante e farle credere che sarei entrato in lei immediatamente, poi risalii velocemente al suo viso.
La baciai sulle palpebre mentre lei con le mani sfilava il mio sesso dai boxer e lo accarezzava.
Salii su di lei e lei guidò il mio sesso dentro di sé con movimenti sicuri e delicati.
Era calda e stretta.
Mi mossi lentamente mentre le accarezzavo i glutei con le mani.
abbiamo ripreso a baciarci ma il bacio era ora molto più umido e le lingue si incrociavano nelle bocche.
Per un attimo estrasse il cazzo e lo tenne per un po’ con la punta sull’apertura per farmi sentire le sue grandi e piccole labbra aprirsi.
Non resistevo più e glielo dissi.
Mi fece entrare nuovamente dentro di lei e ripresi a muovermi cercando di controllarmi per non venire subito ma Lei che si agitava e mi teneva stretto con le sue gambe sulla schiena disse con un sussurro “ora!” Spinsi più forte due volte e le venni dentro il suo ventre.
Il mio sesso era ancora dentro di Lei e la voglia non lo faceva afflosciare, sentii anche un “ancora!” e diedi ancora due o tre colpi sino a sentire un “sihhhhhh!!” lungo e strascicato nell’orecchio.
Allora crollai al suo fianco baciandola mentre Lei era stordita dagli orgasmi avuti assumendo una posizione scoordinata ed inerme.
Quando mi risvegliai dopo essermi assopito, lei dormiva sotto le lenzuola che sollevai lentamente per non svegliarla per vedere il suo corpo nudo preso dalla curiosità come fossi un bambino alla scoperta del corpo della madre. Ne rimasi incantato come non lo avessi mai visto. Ammirai la sua schiena, liscia e inarcata e i suoi glutei chiari che avevano la forma di due collinette ben modellate e prominenti che si ricongiungevano verso il basso prendendo forma di un cuore seguendone la traccia con un dito. Lei, solleticata, si mosse un po’ ed io mi ritrassi trattenendo il fiato per non disturbarla.
Lei sistemò il corpo ed io feci scorrere il polpastrello lungo il solco tra le gambe, che aveva leggermente allargato, su per la pendenza e poi di nuovo giù sino alla sorgente del suo piacere dove finiva la fine striscetta di peluria rossiccia.
Lei continuava a restare immobile. Mi avvicinai al suo sedere e le baciai le natiche, le allargai con delicatezza e poggiai le labbra sul buchino solleticandolo con estrema delicatezza con la lingua. Un suo leggero fremito della schiena mi fece capire che non dormiva e tuttavia mi lasciava fare.
Coraggiosamente osai di più riprendendo a leccarle l’apertura anale il cui tiepido calore mi rinvigorì il desiderio di allargarlo con il mio sesso.
Si era sistemata meglio ed ora Lei inarcava la schiena per offrirsi meglio ed agevolarmi il compito; appoggiai il mio sesso di nuovo turgido e palpitante alla rosellina ben sapendo che in quel momento non potevo forzarla essendo l’apertura stretta e asciutta. Lei emise un gemito e facilitò il mio compito sollevando ancora di più i fianchi puntellandosi sulle ginocchia.
La voglia di entrare in Lei era tanta e ne approfittai per entrare nella sua figa larga, calda e umida, da dietro; era così bagnata che scivolai fuori più volte. Con due dita raccolsi un po’ della sua sbroda e la portai sulla rosellina posteriore per lubrificarla. Estrassi il cazzo lucido di umori dalla figa e provai a spingere dietro ma riuscii solo a far entrare la punta. Durante queste operazioni Lei aveva smesso di gemere e ascoltava le mie mosse tendendo il suo corpo per paura di sensazioni sgradite. Una volta che il prepuzio del mio cazzo fu dentro, Lei riprese a gemere dimenandosi leggermente senza dirmi di smettere.
La afferrai per i fianchi e spinsi più forte e Lei emise un grido più forte, ma ormai ero dentro di lei. Portò una sua mano alla figa e sentii che si sgrillettava; volevo essere io a darle quel piacere e sostituii le sue dita con le mie. Ruotò il torso e mi baciò tenendo sollevata una gamba che poggiava su una mia arcuando il più possibile l’intero corpo per una migliore inculata.
Passammo poi ad una posizione migliore che desse ad entrambe una maggiore soddisfazione; ci eravamo messi a quattro zampe e io la inculavo poggiandomi sulla sua schiena senza pesare su di Lei.
Mi daca delle sensazioni uniche dovute al suo sfintere che sembrava volesse mungere il mio cazzo. Venni dentro di lei con un fiotto di sperma che sembrava non finire mai. La sentii dimenarsi ancora ed estrassi il cazzo. Un attimo dopo spinsi forte la mano tra le sue gambe solleticandole il clitoride con le dita.
La tenni a lungo così finché non la sentii venire con un fremito selvaggio che le scuoteva tutto il corpo mentre stringeva forte le cosce imprigionandomi la mano e continuando a vibrare per diversi secondi per poi fermarsi disfatta.
Si voltò. Aveva il volto stravolto, la bocca semiaperta ed ansimante. Il mio cazzo, stranamente pulito, lo fregai sul suo volto rilasciando ancora le ultime gocce di sperma che si portò in bocca con un dito.
La giornata è stata lunga ed il mio unico desiderio e restare tranquillo qualche minuto a rilassarmi. Desidero godere della calma del silenzio trastullandomi con lei. Rifletto sulle cose di casa e guardo occasionalmente dalla finestra per scrutare il sole al tramonto. Tutto è perfetto, la calma regna. Lei gira per la casa nuda, poi, con passo felpato entra nella stanza.
Indossa gli abiti della mattina, probabilmente mentre io riposavo è uscita ed è tornata da pochi minuti. Mi guarda quasi dispiaciuta, varca la soglia e si inginocchia accanto a me. Mi volto lentamente, le presto attenzione, ma so già che cosa sia venuta a chiedere.
“Ho bisogno di te” mi dice
“Per cosa?” le rispondo fingendo di non capire.
“Lo sai”
“Voglio che tu me lo dica comunque”
“Ho bisogno del tuo cazzo”
“Te lo sei preso prima di uscire, no? Ti ho lasciato succhiare per un’ora, ricordi?”
“Ora ne ho bisogno tesoro!”
“Allora sai cosa devi dire”
Lei abbassa lo sguardo
“Se non vuoi dirlo puoi andartene”
Seguono pochi momenti di silenzio poi Lei sbuffa, poggia le mani sulla gomitiera della mia sedia e si avvicina alla mia bocca.
“Ti supplico, dammi il suo cazzo!” mi volto verso di lei, sorrido soddisfatto ed aspetto che finisca di parlare “Sono la tua puttana e desidero essere tua”
L’agguanto alla nuca e la tiro a me, mi piego in avanti, la bacio. Lei non fugge, si lascia andare, le infilo la lingua in bocca e sento che il suo corpo comincia a scaldarsi. Mi stacco da lei dopo poco e mi stendo comodamente “Succhiami il cazzo puttana”
Lei sorride, mi slaccia i jeans e con decisione mi abbassa i boxer. Il mio membro rimase scoperto e Lei avidamente vi si getta sopra leccandomi le palle a piena lingua quasi fosse un gelato. Con la mano destra mi masturba delicatamente. Lascio che lecchi per un po’ poi l’invito ad aprire la bocca. Ho il pene indurito dalla sega che mi ha appena fatto e la penetro in bocca. Con la mano destra mi porto sulla sua nuca e la trattengo. Le infilo il cazzo fino alla gola ed ogni volta lei ha un conato.
“Brava stai imparando a resistere. Adesso vediamo quanto resisti”
Con fermezza tengo il cazzo piantato fino in gola. Lei diventa rapidamente rossa e sono costretto a rilasciarla per evitare che mi vomiti addosso. Tossisce e dopo qualche istante si riprende.
“Scusami”
Lo vuole e per farmelo sapere inequivocabilmente si slaccia i pantaloni e li abbassa, si piega delicatamente in avanti con il perizoma che le definisce quel culo fantastico. Mi avvicino e le dico “Ti piace essere troia?”
Lei geme un ‘si’.
Ho il cazzo in tiro ed il suo culo è pronto, mi metto dietro di lei, scosto il perizoma e le inumidisco il buchetto e Lei sospira.
“Sei pronta a ricevermi?”
“Si”
“Chiedimelo!”
“Mi inculi amore?”
Non me lo faccio ripetere. Le metto tutti i centimetri di asta nel culo con veemenza tanto da produrre un po’ di dolore anche a me. Lei grida ed io la sorprendo colpendola sulle natiche.
“Piantala troietta!”
“Bastardo!  Scopami il culo!”
Ora lei è diventata una donna con personalità di vera femmina.
Lei urla ed io la scopo stantuffando il suo culo stretto e rosa. A Lei piace e geme, urla, poggia il volto al al cuscino. Mi dice che le fa male ma mi dice di proseguire perché le piace ed me la cosa non mi preoccupa. La vedo portare una mano alla figa e cominciare a sgrillettrasi.
“Ti stai masturbando troia?
“Oh si!” biascica Lei
“Ti piace prenderlo nel culo?”
“Si. Da te si porco!”
“Sei una vera troia, una puttana da cazzo, ti riempio il culo!”
“Uhmmm siihhhh!”
Non dico nulla, la scopo più forte e le faccio sempre più male. Tolgo per poco il cazzo dal culo e mi concentro sulla figa. Lei continua a gemere ed ad urlare.
Andiamo avanti per diverso tempo. Le squilla il cellulare. Io le impongo di rispondere mentre ha il mio cazzo nel culo ed una mano nella fica. Dall’altra parte del telefono c’è suo marito. Lei soffre, piange per il non poter urlare il piacere che sta provando e questo mi eccita ancora di più. Le do uno schiaffo sulle natiche e senza alcun ritegno le vengo nel culo. Lei lo sente. Chiude il telefono con una scusa, ed urla, esce sperma dal culo ma tenta con una mano di impedirlo.
Mentre continua a gocciolare sperma dal culo mi allontano da lei e le dico “Ora prendi la sborra e bevila tutta, poi va a farti una doccia. Stasera devi uscire con tuo marito ma non scopare con lui. Se ti monta e ti riempie di sborra la figa o il culo ti chiaverò di giorno sul balcone”
“Non lo farò” ed uscì di casa senza dire parola ritornando dal marito per farsi scopare dopo la solita visione di un film porno.

“E’ tutta la sera che la mia passerina piange perché ha voglia del tuo uccello e vuole essere rinfrescata dal tuo seme! Ti vuoi prendere cura di lei?”
Mi aveva sorpreso anche se ero ben conscio che fosse trasgressiva, anche se era molto attenta.
Vestiva sempre elegantissima, ma più passava il tempo e più era troia.
Mi aveva presentato il marito spacciandomi per un compagno di scuola ritrovato e dopo qualche settimana di frequenza anche con il suo coniuge andammo a cena in un ristorante insieme ad altri amici.
Volle sedersi tra me e suo marito.
Lei beveva ed era abituata a farlo.
Al momento opportuno fece un sorriso ed un bacio al marito e mentre era rivolta e parlava a lui mi masturbava attraverso i pantaloni sfruttando la lunghezza della tovaglia che copriva i suoi gesti ed anche la mia patta. Era difficile resistere ad un massaggio simile, potevo venire da un momento all’altro ed allora sarebbe stata evidente la macchia nei i pantaloni in una zona molto in evidenza.
Sottovoce mi sussurrò “Raggiungimi nel bagno delle donne” e d apena finito di dire l’ultima parola si alzò e disse al marito che andava alla toilette.
Più uomini ed anche alcune donne la osservarono passare. Data la sua avvenenza c’era chi si soffermava ad osservare il suo viso, chi il suo culo, chi altro.
Resistetti e feci passare un qualche minuto e mi allontanai dal tavolo dicendo agli amici “Ho dimenticato le luci accese e rischio di non poter avviare l’automobile”
Loro ignoravano che invece stessi andando dalla mia Lei che era nel bagno delle donne dove entrai titubante.
Appena dentro una mano mi ghermì, tirandomi dentro la toilette, era Lei.
“Quanto mi hai fatto aspettare! Non ne posso più! E’ tutta la sera che la mia passerina ha voglia di te!”
Sentirla parlare così ha rifatto inalberare il mio l’uccello e lei se ne è accorta. Prendendo l’iniziativa me lo ha nuovamente stretto con la mano attraverso i pantaloni “Fai attenzione! Mi fai venire in un attimo”.
Lei “Non me ne frega nulla. Vieni subito, ma vieni dentro me. Hai capito!” e mentre parlava, mi tirò giù la cerniera dei pantaloni, abbassò un po’ gli slip a sufficienza perché il mio cazzo fosse disponibile.
Lei si voltò, allargò le gambe e si appoggiò al lavandino “Tirami su la gonna! Mettila sulla schiena!”
Ormai come d’abitudine era senza intimo. La sua figa era già aperta e bagnata. Poggiò la punta del mio cazzo all’ingresso della figa e spinse le natiche all’indietro mentre io mandavo l’uccello turgido in avanti entrando nella sua figa con facilità.
“Era ora!” esclamò “Vieni adesso! Riempimi!”
Sentii, come da quando ero il suo amante, la sua figa contrarsi ed i suoi muscoli stringere il cazzo.
Furono sufficienti tre spinte e sentii la mia mente annebbiarsi e il mio uccello scaricare in lei tutto il mio sperma dentro di lei riempiendola come desiderava. Mi aveva munto con la figa e continuava a farlo per prendersi le mie ultime gocce di sperma. Si chinò sul mio cazzo ancora un po’ rigido, lo prese in bocca e con due succhiate lo pulì poi si girò, abbassò la gonna e come se niente fosse accaduto “Adesso mi sento a posto. Torno a tavola da mio marito”
Si alzò e infilandomi la lingua in bocca mi baciò un istante prima di aprire la porta guardandomi lanciandomi uno sguardo mi disse “Sei il mio porco! Lo senti il sapore della mia figa e del tuo sperma?”
Uscì dalla toilette senza pulirsi, con il mio sperma nella figa che probabilmente sarebbe scivolato lungo la sua gamba.
Rimasi lì come uno stupido, imbambolato.
Mi misi a posto ed anch’io torno al tavolo.
Lei e li elegante e irreprensibile che sorride agli amici ed al marito che gli tiene una mano sul tavolo con affetto mentre la figa è piena del mio sperma.
Mi siedo al mio posto al suo fianco.
Lei non tarda a prendere di nascosto la mia mano e mentre con indifferenza sorride e parla con gli amici la porta sotto la sua gonna già solevata.
La appoggia alla sua figa e mi fa infilare le dita: è piena del mio sperma. Per fortuna è un attimo e la lascia libera quindi posso riportare la mano sul tavolo.
Mi guarda, mi fa un sorriso ed un ”occhiolino” e riprende a parlare con gli amici dando anche baci affettuosi al marito.
Il giorno dopo mi ha raccontato che a casa si era fatta leccare la figa ancora piena della mia sborra dal marito, che senza rendersi conto di aver leccato la mia sborra ed i suoi nuovi umori facendole avere uno strepitoso orgasmo.
Lui come al solito, si era dovuto accontentare della solita sega ad uccello moscio vedendo un film porno.

Le donne sui 40 sono sempre stata le mie preferite, sono quelle donne che hanno ancora voglia di sentirsi femmine, quelle per le quali è ancora importante piacere sessuale e che si vestono ed atteggiano in modo che il maschio si arrapi e lo attraggano. Le donne a quell’età sono all’apice della loro sensualità e sessualità; sanno di essere fighe e lo dimostrano in ogni occasione.
Spesso non sono più l’oggetto del desiderio da parte dei mariti forse perché c’è assuefazione alla vita matrimoniale e fare sesso col marito non è più così eccitante come ai primi tempi.
Ho avuto l’opportunità di conoscere una donna di 41 anni, sposata da 18 anni. E’ una donna attraente, con un fisico sodo. Ho avuto il suo numero telefonico di casa e nel sentirmi è rimasta sorpresa. L’ho invitata a cena e non l’ha accettato ma il corteggiamento continuo con altre telefonate l’ha convinta.
Ci diamo appuntamento a metà settimana in un parcheggio non lontano da casa sua e ci dirigiamo insieme con la mia auto in un ristorante elegante così come si fa con una bella donna. Trascorriamo una serata piacevole tra chiacchiere e risate in cui le faccio i complimenti e parlo spesso di lei e dei suoi lati positivi.
Lei è compiaciuta e divertita dalle mie parole.
Dopo la cena ci salutiamo e lei torna a casa felice per la bella serata senza nessun approccio di tipo sessuale.
Per il solo fatto che sia uscita da sola, che si fosse vestita elegantemente si sia esposta ad un altro maschio, significa che anche lei è tra quelle femmine che desiderano qualcosa di diverso.
Dopo una settimana la chiamo per invitarla nuovamente. Temo che anche stavolta non accetti oppure mi dica di non chiamarla più, invece è contenta e accetta subito.
Questa volta la vado a prendere sotto casa sua.
Al marito dice che esce con delle sue amiche e colleghi di lavoro.
Come la prima volta si veste elegantemente indossando un gonna blu notte aderente a mezza coscia che evidenzia le sue forme, collant neri, scarpe col tacco alto e una camicetta bianca. Sotto non si vede se indossa intimo ed in seguito scoprirò che ha indossato della biancheria nera di pizzo. Si è anche truccata molto bene e si è profumata con qualcosa che a me piace molto.
E’ decisamente molto sexy.
Quando entra in auto e si siede, la gonna le sale sopra il ginocchio, mi saluta con un bacio sulla guancia ed è lusingata quando le dico che è molto affascinante e sensuale risposndendomi con un sorriso e dice “Ti piaccio veramente?”
Torniamo a cenare nello stesso ristorante della prima volta.
La cena è piacevole e l’ambiente è sempre molto carino. In realtà stiamo veramente bene e in intimità. Chiacchieriamo molto e ridiamo parecchio raccontando aneddoti nostri e degli altri che conosciamo. Anche questa volta non manco di farle altri complimenti.
Mi azzardo a fare delle battutine piccanti.
Dopo un paio di bicchieri di vino lei appare più libera. Risponde flirtando e provocando.
Mi racconta di essere uscita nel pomeriggio e di aver comprato della lingerie nuova. Le chiedo se è quella che indossa ed alla sua risposta affermativa le dico che mi piacerebbe vedere come le sta. Mi risponde scherzando in tono sarcastico “Guarda che sono una donna sposata!”
Finita la cena la riaccompagno verso casa in auto. Arrivati sotto casa sua, parcheggio e spengo il motore. Ci salutiamo ma continuiamo a scherzare. Le dico che è meglio se va via subito perché altrimenti finisco per provarci.
Lei, sempre con tono ironico, risponde “Tanto non avresti nessuna possibilità. Sono una signora per bene, sposata e fedele a mio marito” ma rimane lì e non sembra voler andare via, anzi si sistema sul sedile di traverso piegando le gambe ed appoggiando le spalle allo sportello. La posizione assunta fa si che la gonna salga su e le sue cosce visibili del tutto fino al pube  velate fanno correre le mie fantasie.
Mentre la saluto di nuovo e le dico che deve tornare a casa a fare la brava mogliettina, le poggio la mano su una coscia. Lei non la toglie via e mi provoca ancora con uno sguardo provocatorio di grande maliziosità ed un movimento della testa per allontanare i capelli dal volto “Che fai ci provi davvero?”
Non rispondo alla domanda e cambio argomento dicendole che ha un profumo piacevolissimo e mi avvicino per sentirlo meglio.
Lei rimane ferma e mi lascia fare. La bacio sul collo. A quel punto mi dice che deve andare via ma non lo fa.
Faccio finta di non aver sentito e proseguo a baciarla sul collo.
Lei chiude gli occhi e insiste dicendo che deve andare ma la voce è tremante e il respiro più frequente.
Le sue mani mi accarezzano la testa e la guidano affinché continui a baciarla.
I suoi sospiri indicano chiaramente che si sta eccitando.
Avverto la sua tentazione di lasciarsi andare completamente ma quando la mia bocca si avvicina alla sua, lei ricambia il bacio appassionatamente.
Nella sua testa forse pensa che non deve farlo e che deve andare via ma con il corpo rimane li.
La mia mano dal ginocchio ormai si muove liberamente.
Le sbottono la camicetta. La accarezzo sotto il reggiseno e libero le sue mammelle prosperose.
I suoi sospiri si fanno più intensi.
La guardo. Ha i capelli spettinati, la camicetta aperta, le mammelle sopra il reggiseno, la gonna sollevata, le gambe leggermente aperte, gli occhi socchiusi dal piacere.
E’ eccitata e vogliosa ed io sono eccitatissimo.
Ripasso a baciarle il collo e mentre scendo per leccarle i capezzoli la mia mano si infila in mezzo alle sue gambe all’altezza dell’inguine.
Sento che ha un brivido. La mia mano sale su. Lei stringe le gambe per fermarla. Ma poi sento che le apre di nuovo per lasciarla salire.
Le accarezzo l’interno coscia.
Mi chiede di fermarmi ma tiene le gambe aperte.
Io continuo.
La mano è ormai lì.
C’è il collant ma sento che è umido.
Lei insiste “ti prego fermati” ma la mia mano si sta infilando dentro.
Scivola sotto il collant e dentro il perizoma.
Ora posso sentire il pelo, ma soprattutto posso sentire che è completamente bagnata: è un lago. Quando le tocco il clitoride sento il suo gemito di piacere ad alta voce.
Improvvisamente mi toglie via la mano, si ricompone.
Mentre si abbottona la camicetta, mi dice “scusa, ma non posso”.
Mi saluta e dice che deve andare. Scende dall’auto ed entra in casa.
Si volta a salutarmi ed in quel gesto capisco che vorrebbe accoppiarsi con me ma non in quel momento; deve pensarci e deve trovare maggiore tranquillità.
Penso che non sia tanto serena. Ho in mente le sue ultime parole e penso che mentre apre la porta di casa, forse, si senta in colpa.
Suppongo che allo stesso tempo non possa liberare la testa da quei pensieri che la vorrebbero maggiormente femmina libera e dal desiderio di sesso extra coniugale, voglia di trasgressione.
Immagino che il marito sia a casa che guarda la TV; lei lo saluta e lui le che e chiede com’è andata la serata con la risposta ovvia ”Bene” seguita da una serie di bugie innocue.
Scoprirò in seguito che vestita è andata in bagno, si è chiusa la porta a chiave, si è messa con la schiena al muro ed è rimasta lì a sentire se stessa e le ci fossero reazioni del suo coniuge. E’ rimasta in quella posizione per mezzo minuto tanto da calmare il cuore che batteva alle stelle mentre raccontava bugie al marito.
Ha chiuso gli occhi e pensato a ciò che è successo in auto con me.
Si è sollevata la gonna, infilata una mano nelle mutandine e immaginando la mia mano che la accarezzava ha iniziato una masturbazione.
E’ ancora bagnata ed è venuta rapidamente soffocando un urlo ma godendo tantissimo come non accadeva da moltissimi anni, forse quando da ragazzina andava alla scoperta del sesso.
Dopo aversi lavato le mani ed esce dal bagno.
Ha detto al marito che è stanca e che sta andando a dormire.
Mentre è a letto continua pensare a me che la toccavo impunemente in auto, mi scrive un SMS: “Ciao mio carissimo. Ho pensato a quello che è successo in auto. Immaginando la tua mano nella mia intimità sono venuta dopo 1 minuto e continuo a pensarci! Grazie per la bella serata. Fatti sentire presto”
Risposta “Lo farò con grande piacere. Anche io ti sto pensando e sto proseguendo da solo ciò che hai lasciato a metà. Lo completerai presto? Buona notte e sogni d’oro”

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