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Mia figlia Elena

By 3 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho amato mia moglie, follemente, ma col tempo, come succede a molti, tutto si spense, lei divenne mamma e perse il suo bagliore, divenne più seria, ingrassò, invecchiò e mi mise da parte per gli impegni quotidiani, e questa cosa mi uccise, sposati ventenni, un paio di anni belli e poi tutto qui? Niente più sesso? Niente più viaggi? Niente più rapporto con mia moglie? Amo Elena ma ciò mi rendeva infelice, questo però fino ad una decina d’anni fà.
Ad un matrimonio di un collega Elena, nostra figlia, si sentì male e Sara, mia moglie, iperprotettiva come sempre la portò a casa, ma per rispetto degli amici rimasi. Anche se rimasi solo, circondato da amici e colleghi, vero, ma senza moglie e figlia ero spaesato, ero in un mondo non mio.
Andando al banco a bere qualcosa incontrai una ragazza, all’epoca avevo 32 anni e la ragazza davanti a me ne avrà avuti poco meno di 30. Un uomo solo e una ragazza sola ad un matrimonio che bevono, immaginate già cosa accadde vero? Più ci parlavo più l’affinità cresceva e più cresceva più fantasticavo di come scoparla, e più fantasticavo il seduttore che un tempo ero si faceva avanti e in poco tempo mi resi conto di come la ragazza ci stava, e senza pensarci, alla prima occasione andammo in bagno, sfilai le sue mutande, le misi in tasca e dopo che mi fece uno dei migliori pompini della mia vita andammo nella sua macchina a scopare.
Tornai a casa soddisfatto, con le sue mutandine ancora nella tasca della giacca e capii che non mi ero più goduto la vita.
Rimasi in soggiorno per una buona oretta, volevo lasciare Sara, ma non Elena, così, riflettendo, trovai un compromesso tra me e me, mi sarei goduto la vita e sarei stato di fianco alla mia amata Elena. E così feci per 10 meravigliosi anni. Ogni occasione per andare fuori città per lavoro la sfruttavo, ogni nuova conoscenza che facevo, tutto era indirizzato per tradire mia moglie. Il brivido di fare qualcosa di così sbagliato mi faceva impazzire e più donne conoscevo più le portavo a letto, e se erano sposate, fidanzate, superiori, giovani, mamme, donne di amici, sconosciute, qualsiasi cosa sbagliata, io mi ci ficcavo dentro.
E in tutto questo la mia carriera proseguiva, mi iscrissi in palestra mettendomi in buona forma e la mia vita era finalmente migliorata e io ero felice e il lasciare più spazio a Sara la rese più serena, ristabilì il contatto con le vecchie amiche e in pochi anni da due genitori tristi diventammo 2 persone più serene, lei si imbruttiva , incattiviva come sua madre e io a sua insaputa mi scopavo chiunque senza problemi.
I miei tradimenti mi permisero di rendere il matrimonio felice, o almeno lo trasformarono in una felice convivenza tra due persone che crescono una figlia e di tanto in tanto scopano, anche se per me quello &egrave il momento più orribile, ma va bhe, doveri.
In tutto questo Elena cresceva, e potete immaginare che modelli genitoriali si trovava; un padre sempre attivo, che si teneva in forma e una madre rompicoglioni che passa le use giornate a non far niente e a spendere soldi con le amiche. E la mia splendida bimba per fortuna ha preso tanto da me, e per ora, non parlo del mio cazzo.
Elena crescendo divenne una bellissima ragazza, atletica, occhi verdi, capelli dorati, un culetto niente male e una terza di seno che fa la sua porca figura in quel fisico minuto, magra, con pancia piatta, alta 1,76. Ma che fosse così attraente per molto tempo non lo notai, &egrave pur sempre mia figlia. Ma le cose cambiarono il giorno dei miei 42 anni.
Sara tra i molti difetti che ha non sà fare regali, e i maglioni che quasi annualmente mi becco tra compleanno, anniversario e Natale oramai sono insopportabili, perciò, da buon padre disperato chiesi ad Elena di intervenire e indirizzare la madre nella scelta, e la sua risposta
‘so già cosa prenderti papi’
mi lasciò incuriosito e poco poco preoccupato.
Quando uscirono mi buttai in camera di Elena e le aprii il pc, misi la password che lei pensava che ignorassi e misi a guardare la sua cronologia, le sue ricerche su Amazon ma nulla.
Pulitissimo, senza tracce di cronologia, appena cancellata probabilmente. Ma alla fin fine che ci vuole a recuperare i dati cancellati, no?
;Nel farlo rimango a bocca aperta, il regalo che vuole prendermi potrebbe essere una fotocamera, ma ci sono n bel pò di siti porno nelle sue ricerche e guardando vedo che cercava sempre video di ragazzine scopate dai loro papà. Rimango allibito.
E la immagino, li sul letto, col pc, a guardare questi video ed a masturbarsi. E mi viene duro. Che sia attratta da me mi chiedo?
Pulisco il computer e torno in camera.
Mia figlia. La reimmagino. Però cazzo se &egrave bella. Se la vedessi per strada ci proverei. Torno in camera sua, apro il cassetto del suo intimo, e trovo preservativi, non so perch&egrave aprii quel cassetto, ma una volta visti immaginavo che facesse sesso e mi venne ancora più duro e mi masturbai immaginandola scopare.
Il mio compleanno passò, mi regalarono una macchina fotografica, ma da quel momento in poi, non vedevo più Elena come mia figlia, ma come il mio prossimo obbiettivo. Passarono i giorni e la domanda era sempre la stessa, come potermi fare mia figlia?
Domande sulla moralità della questione, sul quanto fosse sbagliato, su come avrei potuto rovinarle la vita, nulla mi importava, il mio unico obbiettivo era scoparmela.
Le mie giornate per settimane erano dedite a immaginare come fosse a letto, dolce? troia? E com’era il suo corpo? Magari la ha rasata, senza un pelo, o magari tiene una riga nel centro, mi darebbe il culo? E in tutto questo la spogliavo con gli occhi a casa, pensai di istallare videocamere nascoste in bagno, a tutto pensai, ma non riuscivo a capire come provarci.
Decisi di passare più tempo con lei, e nelle settimane la portai a fare shopping, magari sognando che mi facesse entrare nel suo camerino ma nulla, a cena non beveva vino, magari renderla più alticcia mi avrebbe aiutato. Dovevo trovare l’occasione, e l’occasione fu il compleanno di mia moglie. Lei era di troppo e il regalo fù una vacanza di 6 giorni con le amiche, a spese mie ovviamente. Farmi mia figlia tra i vestiti nuovi e la vacanza di mia moglie mi stava costando più di 2000 euro.
Accompagnata Sara all’aeroporto tornai a casa, speranzoso di stare solo con Elena, magari abbracciarla, qualche bacetto, qualche contatto e appena tornato a casa non trovai nessuno. Elena era uscita col suo ragazzo.
Andai al suo computer, provai nuovamente a cercare foto cancellate, whatsapp web aperto o facebook, ma nulla.
Che il mio fosse un sogno irrealizzabile? Che scoparmi mia figlia fosse impossibile? Che i miei erano castelli in aria? Chiusi il suo pc, pulii tutto e le telefonai, mi disse che sarebbe tornata dopo cena e di non aspettarmi.
Vaffanculo.
Comunque mia moglie era fuori città, casa libera, un paio di chiamate e subito trovo la ragazza per la notte, una signorina di nome francesca, studentessa universitaria, magra, piccolo seno, bionda con gli occhiali, una dolce ragazzina da sfondare.
Arriva a casa, indossa un maglioncino e dei jeans, sa già che la voglio scopare e non perdiamo tempo, sale sul letto, si spoglia, una buona oretta delle sue urla, si riveste, mi da un bacetto e va via. Mi butto sul divano. Con la testa ad Elena mi ero scordato delle altre. Chiudo gli occhi un’attimo, ma quando li riapro mi trovo Elena che mi saluta.
‘buongiorno dormiglione’
‘Hey Ele, che ore sono?’
le 7:30, hai dormito tutto il pomeriggio, sai?’
‘oh’ non ci credevo di aver dormito tanto
‘già, che ci mangiamo?’ chiedo io, scopare al pomeriggio fà sempre venire fame, ‘vuoi una pizza tesoro?’
‘naa papi, andiamo a mangiare fuori? Mi porti al ristorante?’
‘Ma a quest’ora?’
Sii dai papi, mamma non c’&egrave, andiamo a mangiare bene, ci vestiamo eleganti e ci passiamo una bella serata’
‘va bene amore’ nella mia mente inziano milioni di fantasie.
‘ok papi, vado a cambiarmi allora’
‘hey Ele, aspetta, e il tuo ragazzo?’
‘ha avuto un’imprevisto e sono tornata prima’
‘ok, cambiati dai’
Un’altro vaffanculo, se &egrave vero vuol dire che il ragazzo le ha dato buca, non vuole fare nessuna cena con me in privato
mi butto sotto la doccia, esco, una camicia, un pantalone e una giacca e sono pronto, non voglio essere troppo formale;
Le urlo di essere pronto e lei arriva
Una visione per gli occhi, un abito a tubino nero e oro che le stava attaccato adosso, una piccola scollatura e il culo esaltato dai tacchi.
‘ma amore, non pensavo che intendessi farsi così eleganti, sei bellissima’
‘oh papi, grazie mille, ma anche tu stai bene, poi volevo essere bella per te’
‘ma così tutti non ti toglieranno gli occhi di dosso’
‘e quindi?’ disse lei ridendo
salimmo in macchina ed andammo
era un’incanto lei, ascoltammo un po di musica cantando assieme, fino ad arrivare, ci sedemmo al tavolo e dopo aver visto il menù ordinammo
Più passava la sera più mi rendevo conto di quanto lei fosse bella ed inteligente, ed inizia a sentirmi in colpa quasi. Come posso pensare di farmi mia figlia? E’ sbagliato, e poi lei &egrave così simpatica, brillante, sarebbe egoista vincolarla a me.
Iniziai a considerarla nuovamente come una figlia, ed ad essere orgoglioso di lei come padre.
Mentre mangiavamo il secondo, io avevo preso del pesce, lei mi fissò e mi chiese
a che pensi papi? ti vedo con la testa tra le nuvole’
avrei potuto dirle che pensavo che scoparla era sbagliato, ma preferii dirle ‘che &egrave proprio un bel posto, e che si mangia bene, e mi chiedevo quanto guadagnasse all’anno un posto del genere’
‘ah, ok, no sai, anch’io sono un pò sovrappensiero, ma per altre cose
‘oh, dimmi tesoro, se posso aiutarti lo farò volentieri’
no vedi, &egrave che per ora non ho le mie mutandine’
‘cosa?’
‘si, sai, mi volevo sentire più libera, e stare senza mutandine mi fa stare comoda’
ma perch&egrave mi dici questo scusa?’ mentre il mio cazzo mi stava esplodendo nei pantaloni
‘perch&egrave vedi, quando sono rientrata a casa oggi mi sarei voluta presentare da te totalmente nuda, prendere il tuo cazzo in bocca e spompinarti, poi dopo che avrei ingoiato il tuo sperma mi sarei fatta fottere da te, ma tu ti stavi scopando una ragazzina sul letto della mamma’
o rimasi senza parole
‘in tutta onestà mi hai offeso sai? aspettavo di farmi fottere da mio padre da anni, e quando finalmente inizi a guardarmi come un’uomo guarda una donna, non aspetti la mia sorpresa? non dirmi che davvero hai speso tutti quei soldi per mamma per farti qualche ragazzina qualsiasi’
‘perch&egrave mi stai dicendo questo ora?’
‘perch&egrave oggi tu mi hai fatto aspettare papi, e io ti farò aspettare il mio corpo’
‘elena, andiamo a casa’
‘no no, ora voglio il dolce, e poi, se farai il bravo, mi avrai fino al ritorno della mamma’
‘ok’
bravo papi, ti faccio un regalo’ prese una forchetta e la fece cadere per terra
‘puoi raccoglierla?’
‘mi fiondai a prenderla e le vidi le gambe spalancate e la figa senza un pelo, mi rialzai, dovevo fare il bravo.
Finii il dolce, pagai lasciando una mancia, mi fiondai in macchina, guidai come un folle, e lei sul sedile, iniziava a toccarsi. Non potevo crederci, stavo per farmi Elena finalmente.
Arrivai a casa, parcheggiai la macchina alla meglio, entrai a casa e appena sbattuta la porta misi una mano sul culo di Elena per e con l’altra mano sulla vita la portai a me per baciarla, ma lei si staccò.
‘aspetta papa, dammi un’attimo’
ti prego Elena, non posso resisterti’
lei si allontanò dicendomi ‘siediti sul divano’
iniziai a togliermi la giacca ma lei mi disse di fermarmi ‘ti voglio ben vestito’
ora dimmi papa, quanto ti sto costando?’
‘come?’
‘si, mi hai comprato vestiti, hai spedito mamma in Grecia con le amiche, e ora la cena, se io fossi la tua puttana, quanto mi staresti pagando?’
‘più di 2000 euro, sicuro’
si sfilò il tubetto, rimanendo con i tacchi, senza nulla addosso e disse
‘la tua bambina &egrave una troia costosa’
si avvicinò a me e mi succhiò il cazzo, muoveva la lingua come un’esperta, e subito mi tolse i pantaloni, mi alzai e lei iniziò a succhiarlo e menarmelo da inginocchiata, fino a quando non le venni in faccia.
‘la mia bambina &egrave sporca’
‘la tua bambina vuole essere scopata’ disse lei e subito fù accontentata, la mi si a pecora e la scopai senza preservativo.
dopo un 20 minuti di pecora si staccò e andammo in camera, dove salii sopra di me e si fece scopare ancora, insaziabile.
‘Vienimi dentro papi, ti prego’
non me lo lascia ripetere due volte e la inondai, per poi buttarci a letto a baciarci.
‘Ti amo Elena’
‘ti amo anch’io papi’ Mi sono scopato diverse donne, di diverse età, e in genere la regola &egrave sempre quella: se non le rivedrai più puoi dire tutte le cazzate che vuoi.

Al mio risveglio mi ritrovai quello splendore di mia figlia, totalmente nuda, con ancora l’odore di sesso addosso.
L’abbracciai, strusciando il mio cazzo sul suo culo marmoreo, mentre la mia mano si poggiò quasi autonomamente sui suoi seni. Immediatamente in me si svegliò qualcosa.
Iniziai a baciarle il collo, volendole darle un dolce risveglio, e mentre la baciai ripensai alla cena, alla fantastica notte, ai nostri baci, e poi.. poi..
‘Lei mi ha detto ti amo.
E io le ho risposto.’ pensai.
Cazzo.
Volevo scoparla, mica altro.
Ma mentre riflettevo sui miei errori lei si girò e senza dirmi nulla mi baciò.
Era un bacio caldo, ricco di desiderio, di chi ancora non &egrave sazia.
Dimenticai della faccenda dell’amore, in quel momento non era importante, e sperai che non lo fosse stata davvero.
Ci baciammo ancora e le mie mani si godettero il suo meraviglioso corpo. Avevo ancora voglia di lei.
Lei mi strinse ma io l’allontanai, dopo un qualche morso alle sue labbra, qualche morso sul collo, qualche morsetto ai capezzoli, mentre le mie mani la stringevano sempre con maggiore forza arrivai a baciarle l’ombelico, a baciarle la vita fino ad arrivare giù alla sua fica perfettamente liscia.
La miglior colazione della mia vita.
Lei si scaldò, fremendo, contorcendosi, aggrappandosi al materasso con una mano e conficcandomi le sue unghia sul fianco, senza però farmi demordere continuai ad assaporare le sue piccole labbra, fino a sentirla gemere. La sua mano era sulla mia nuca quasi a spingere il mio viso dentro lei.
Per un’attimo mi staccai da lei, smisi di concentrarmi sul suo meraviglioso corpo, e mi ricordai che non era una troietta qualunque, ma che &egrave mia figlia.
Pensai a come la vidi crescere, pensai alle sue prime uscite, pensai a tutta la sua vita e che ora lei era nuda a godere davanti a me con me.
L’attesa la fece impazzire.. Basto riavvicinarmi un’attimo, rileccarla con tutta la mia foga per farla urlare di piacere.
Mentre era estasiata entrai dentro di lei con una carica mai avuta, ma subito lei mi fermò.
‘mettimelo in bocca papì, ti prego’
‘Tutto, per la mia bambina’
Lo uscii e in un attimo me lo succhiò mentre con la mano mi massaggiava i testicoli.
Le venni in bocca e lei ingoiò tutto.
‘piaciuta la colazione?’ le chiesi
‘molto papino’ lei mi risponde con ancora il mio seme che le colava dal viso cadendole sul seno.
‘vuoi fare colazione?’ mi chiede lei mentre col dito si puliva dal mio seme e se lo portava in bocca.
Annuisco e mentre rimasi a letto lei andò a fare il caff&egrave, preparò delle brioches che mi portò, totalmente nuda mentre io non mi mossi dal letto.
‘papi, posso essere la tua cameriera oggi?’
‘certo piccola mia’
e mentre gustavo il caff&egrave lei iniziò a leccarmi il cazzo.
‘Sei sporco papino, la tua cameriera deve pulire’
Iniziò anche a succhiarlo.
Presi il telefono e chiamai in ufficio, dicendo che oggi non sarei potuto venire, che sarei dovuto tornare il giorno dopo ma ancora non era certo, e mentre il mio superiore mi chiede se stessi male il mio angelo era attaccata al mio cazzo.
‘no anzi, sto una favola, poi ti spiego’
Elena rise, lo uscì dalla bocca e mi chiese ridendo
‘vuoi raccontarlo a tutti quello che facciamo?
‘certo, sopratutto alla mamma’ rispondo io
‘allora dovremmo raccontarle tante cose’ e mentre disse questo si arrampicò su di me, si mise il mio cazzo nella fica e inizia a fare su e giù.
‘papino, puoi scoparmi?’
‘certo amore’

Le venni ancora dentro.

‘posso andare a farmi una doccia papi?’
‘puoi andare’

Non capisco come mai si sottomise così, ma mi piaceva questa figlia/cameriera del sesso

Uscita dalla doccia Elena era un’incanto, neanche ci pensava a vestirsi, voleva rimanere nuda, a farsi ammirare dal suo papà, io non potevo che essere d’accordo.
Le ordinai di cucinare mentre mi facevo la doccia, lei mi obbedì.

Appena uscito mi misi un paio di pantaloni da pigiama, senza mutande sotto, andai in cucina e la vedi ai fornelli, le vedi quel sedere perfetto, marmoreo, indossava solo il grembiule, ma di spalle le si vedeva la sua schiena perfetta.
Le misi una mano tra le cosce accarezzandole la fica, e lei rimane impassibile, continuando a cucinare, ma allargò le gambe.
Continuai, e la sentii più bagnata,
Giocai ancora col suo corpo e lei quasi mi rimproverò
‘papi, cosi non posso cucinarti’
Spensi il fornello, la girai, poggiai una mano sul suo culo e con l’altra la iniziai a toccare, prima dolcemente, poi in maniera più intensa, fino a farla colare per il piacere.
Lei si sdraiò a terra, aprendo le gambe
‘papà, fottimi ti prego’
‘ma tu non puoi dirmi che fare, tu puoi chiedere, e sta a me acconsentire’
‘papà, perfavore, potresti far entrare il tuo grosso cazzo nella fica della tua bambina? lei ne ha tanta voglia’
‘così va meglio’
abbassai i pantaloni ed entrai dentro di lei.

Mentre lei godeva, tra le sue grida e i suoi gemiti urlò qualche ‘dio’ e qualche ‘ti amo papi’, ma sopratutto mi implorò di venirle dentro.
Non posso, &egrave sbagliato, lo so, ma non riesco a uscire dal quella calda fica, non voglio uscire.
La inondo col mio seme.
Rimanemmo a terra sul rinfrescante pavimento, contenti ed estasiati.

Lei mi ama, più in la vedrò questa cosa, in quel momento volevo solo godermela.

Passarono i giorni e neanche serve dire quante volte lo facemmo, come lei puliva nuda o con indosso ciò che volevo io, e i posti, per terra, sui letti, sui divani, in doccia, sui tavoli, una notte pure fuori in giardino.

Mancava una notte al ritorno di mia moglie, avrei dovevo giustificare con lei un paio di giorni di ferie ed Elena un paio di assenze dalle lezioni a dalla vita sociale, fidanzato in primis. Ma ciò non era importante.
Decisi l’ultima sera liberi di ricordare la nostra prima notte, stessi vestiti, stesso ristorante, sempre lei senza mutandine.
Una volta arrivati le ordinai di non essere più la mia cameriera, ma di essere li e di essere li come una fidanzata. Lei mi ringraziò per la promozione.
La trattai come un trofeo da mettere in mostra, le porsi la sedia, ordinammo un buonissimo vino, e lei dal canto suo non poteva nascondere la sua bellezza;
Con quel vestito brillava, in più stavolta l’avevo ingioiellata.
Come la prima sera parlammo di tutto, di politica, di cinema, dei suoi interessi, ma durante la cena lei si preoccupò del nostro futuro
‘papà, come faremo con la mamma quando torna?’
‘eh tesoro, troveremo il modo, faremo di nascosto, magari, sfrutteremo le occasioni dove lei esce, non sarà come questa settimana, ma riusciremo a stare assieme’
‘e tu con le tua altre donne? e io con il mio ragazzo?’
‘che vuoi dire?’
‘voglio dire che c’&egrave tra noi papà? io sono innamorata di te, e da anni sognavo una settimana così’
‘anni?’
‘si, anni, sono anni che sei nei miei sogni, nelle mie fantasie quando mi tocco e quando ho capito che anche tu provavi qualcosa per me ho deciso di fare la prima mossa’
‘bhe amore, siamo comunque papà e figlia, al di là dei nostri sentimenti’ che io non provavo, ma lei non avrebbe mai dovuto saperlo ‘non potremmo dirlo a nessuno’
‘sarà il nostro segreto?’ chiese lei quasi triste
‘esatto, ci faremo le nostre vite ma ci cureremo l’uno dell’altra’ pensai che forse la stavo scampando.
‘come fate tu e la mamma?’
‘si, ma con molto più sesso’
‘e se io dovessi andare a letto con il mio ragazzo?’
‘tu saresti gelosa del sesso che farei con tua madre?’ risposi io con velocità sorprendente
‘suppongo di no’ disse lei perplessa
‘e questo varrebbe pure per me’ pensai di essermi liberato dell’amore, e di aver mantenuto solo il sesso con mia figlia (e in tutta onestà l’idea di saperla con altri mi eccitava) esultai in mente per un’attimo.
‘ok, ma serve qualcosa per siglare il nostro amore, giusto?’
‘non saprei tesoro, a che pensi’ magari vorrà comprato un’anello, pensai
‘ho trovato papi’ disse con entusiasmo
‘davvero? cosa?’ chiesi molto preoccupato
‘ci sposeremo papà’
‘sposarci? io e te?’
‘si papi, che dici, vuoi sposare tua figlia?’
I miei guai non erano finiti, anzi.. ‘Amore, che stai dicendo, non possiamo sposarci, &egrave ridicola come cosa’
‘ma papi, non ci tieni a me? lo vorrei tanto..
‘ma poi dovrei divorziare dalla mamma? per sposare te? &egrave illegale’
‘così come la nostra ultima settimana, e non mi sembra che tu te ne sia preoccupato.’
‘ma amore mio, capisci che non si può fare, vero?’
‘ma non voglio qualcosa di vero papi, qualcosa di ”legale”,voglio qualcosa di simbolico per noi’
a questa sua frase tirai un sospiro di sollievo, non era del tutto impazzita.
‘Abbiamo già avuto la luna di miele no?’ disse ridendo..
‘Ti ci immagini papi? Tu tutto ben vestito, e io con un’abito bianco, il velo, che mi baci dopo aver detto lo voglio.’
‘&egrave impossibile da fare Elena’
‘poi io mi inginocchierei, mettendomi a 90 e inizierei a leccarti al cazzo, io sarei senza mutandine, e davanti a tutti ci guarderebbero”
‘Ele, dai, smettila’ ‘ma papi, non ti sta venendo duro ad immaginarmi così?
stetti zitto, calando la testa
‘ti piace anche perch&egrave &egrave sbagliato’
cambiò tono di voce, ore era più serio, ma anche più intenso, sapeva che mi stava tentando ‘andiamo a casa, mi metto il mio vestito bianco e andiamo in chiesa..
‘In chiesa?’
‘dove pensi di sposarmi papi? in comune? andremo in una chiesa!’

Finimmo la cena, andammo in macchina, tornammo a casa ed Elena era impaziente
‘cambiati su’

Ero ansioso, mi resi conto di non aver capito davvero Elena fino in fondo, ed ebbi paura che fosse stato tutto uno sbaglio.
Rimasi per un momento da solo con i miei pensieri, la desidero come donna?
O per lei provo un’attrazione in quanto &egrave sbagliato?
E lei &egrave pure così?

Ma in un attimo tutto svanì, tutto smise di avere importanza..
La vidi arrivare dal corridoio, i suoi lunghi capelli sciolti, un lungo abito bianco, braccia scoperte, un’ampia scollatura, era un’incanto, e glielo dico..
Ma c’&egrave un problema, nella mia mente c’&egrave una nuova idea, le chiedo di aspettarmi, vado in camera da letto, e prendo la mia pessima idea, l’abito da sposa di mia moglie..
A lei brillarono gli occhi, si sfilò immediatamente il suo abito, se lo provò e constatato che le stesse bene, (un abito a sirena, stretto in vita, che le lasciava la schiena scoperta, con un grosso strascico, le spalle scoperte e due guanti che le davano un tocco di classe).

In quel momento era perfetta.

Le porsi il velo ed andammo in macchina, lei mi suggerì una chiesa in zona, ma io sapevo dove andare.
Se dovevo fare la cosa sbagliata, che fosse la più sbagliata possibile.
Elena mi chiese dove stavamo andando
le dico che la porto nella chiesa dove ho sposato sua madre..
Urla di gioia. ‘
Papi, quanto manca ad arrivare?’
‘Forse un 20 minuti tesoro’
‘ottimo’ dise lei
Con estrema calma la vidi sfilarsi il guanto destro, alzare il vestito e iniziare a toccarsi
In questo spettacolo faccio fatica a rimanere concentrato sulla guida..
Lei ansimò, il suo respiro si fece pesante, prestai poca attenzione alla strada, ma dovevo restare lucido, che accadrebbe se ci fermasse la polizia? Troverebbero un padre e una figlia, vestiti da sposini, con lei senza mutande..
Devo stare attento, ma sbando..
Una mano si poggiò sui miei pantaloni..
Agilmente mi sbottonò, mi abbassà i pantaloni, ed inizi&egrave a masturbarmi..
con una mano toccava me, con una lei, ma non completò il lavoro
‘il resto dopo le nozze’ mi disse
Accelerai.
Arrivati alla chiesa la trovammo chiusa, ma non fù. un problema
Facemmo il giro dal giardino interno, le feci da trampolino per farle scavalcare il muro.
scavalcoai anch’io
E fumo nel giardino, era buio, ma una lieve luce lunare illuminava Elena
Brillava col suo abito bianco
Si inginocchiò e iniziò a sbottonarmi i pantaloni, mentre diceva
‘papino, vuoi prendere tuo figlia come sposa? Per amarla e scoparla? Da sola o con altri? Nella fica e nel culo?
‘Lo voglio’
e sentii il mio cazzo avvolto nella sua bocca;
mai l’avevo sentita così passionevole, mai così in fondò lo portò.
Iniziai a ripetere ‘lo voglio’, mentre le miei mani si poggiarono sulla sua testa, accompagnando il suo movimento presto la sua bocca fu sostituita dalla sua mano e la sua lingua andò a leccarmi i testicoli. con un respiro affannoso
‘vuoi tu Ele, figlia mia, sposare tuo padre, per scoparlo per il resto della tua vita?’
Lei si alzò, mi fissò negli occhi ‘lo voglio’ baciandomi dolcemente. Il bacio ci portò a cadere, con me sotto, ma non ci fermammo.
La sua mano prese il mio cazzo, e lo portò dentro di lei, calda e stretta, meravigliosa.
Un dolce entra ed esci che diventava sempre più forte, con i gemiti che aumentavano, con i suoi baci sul mio collo e le mie mani avvinghiate al suo sedere.
Mentre continuavo a far sesso Elena mi sussurrò ‘c’&egrave qualcuno che ci guarda da dentro la chiesa’ incredulo mi fermai, ma Elena si mise perpendicolare, muovendo il bacino.
Lo vidi, era dentro la chiesa, nella totale oscurità..
Elena si girò a guardarlo e a salutarlo.
Il cielo era più scuro ed Elena
‘papi, posso fare la troia?’
inspiegabilemente risposi ‘fai amore’
Elena si alzò e con le dita fece cenno di venire al prete. Lui uscì pian piano, io mi sedetti a godermi lo spettacolo Elena, si girò, dando le spalle al prete Iniziò a togliersi il vestito, inarcando la schiena e soprattutto il culo.
Mi guardava compiaciuta.
Rimase nuda, con indosso solo il reggiseno bianco in pizzo.
Il prete uscì un piccolo cazzo con il quale iniziò a fottere Elena.
A guardare così mia figlia stavo morendo.
Elena rideva facendo urla esagerate, dopo poco più di un minuto il prete si allontanò, ma Ele si buttò in ginocchio, prendendo il cazzo del prete e agitandolo in faccia, causando un’abbondante venuta che le finì quasi interamente sul viso. Il prete si sedette a terra stremato, ma Elena venne gattonando da me.
Si mise con la faccia davanti al mio cazzo, sporca di sperma di un’altro uomo e ancora non sazia.
Mi iniziò a leccare i testicoli mentre la mia mano scorreva oramai veloce.
Anch’io le venni in faccia.
Elena si alzò, sporca un po di terra un po di sperma ed andò dal prete.
‘padre, grazie’ e dopo aver leccato le sue dite sporche dello sperma raccolto dal suo viso baciò il prete in bocca; che non disdegnò.
Ci ricomponemmo alla buona e tornammo in macchina appena entrati scoppiò una fragorosa risata.
Tornammo a casa, buttai in lavatrice i miei vestiti e riposi il vestito da sposa nell’armadio del ripostiglio speriamo che Sara non lo trovi mai..

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