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Racconti Erotici Etero

mia moglie, il suo tradimento

By 18 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ecco, non capisco come possa essere successo!
Mia moglie Sara, stamattina ha scoperto che l’ho tradita!
Mi ha telefonato in ufficio, vuole il divorzio, vuole i miei soldi e vuole togliermi i figli.
Come posso essere stato così stupido io, un industriale del Modenese, 40 enne, a farmi abbindolare da una 20 enne rumena che mi ha preso anche un bel po di soldi per una mia debolezza ed oltretutto ora devo perdere quello che ho di più caro, la famiglia!
Accidenti al mio cazzo, per le sue esigenze ora devo perdere tutto.
Mi fermo alla prima gioielleria che trovo.
Acquisto un solitario da 3000 euro e corro a casa!
Lei mi aspetta arrabbiata come non mai!
Io faccio la faccia del cane bastonato e le porgo il regalo.
Non penserai mica di cavartela con così poco mi dice!
Ti prego, perdonami non voglio perdere te ed i ragazzi.
Lei ci pensa un po su poi mi dice:
va bene, io ti posso anche perdonare ma ad una condizione!
Quello che vuoi controbatto io.
Mi voglio vendicare!
Ricordi Giorgio, quel mio vecchio compagno di scuola che frequentavo anche al mare perché i suoi avevano la casa vicina alla mia, ebbene voglio farmi scopare da lui davanti a te!
Lui non si è mai sposato, e anche da ragazzo avrebbe voluto avere una storia con me, ma arrivasti tu ed io non lo considerai più.
Organizzerò una cena e dopo lui mi scoperà sul nostro letto davanti a te!
Tu te ne starai buono a guardarci, anzi, sarai proprio tu ad offrirmi a lui.
Dopo saremo pari e tutto tornerà come prima!
Non avevo alternative ed accettai.
Organizzai tutto io.
Chiamai Giorgio inventandomi una possibile collaborazione in affari e lo invitai a cena per discutere i dettagli.
Inutile dire che lui accettò all’istante.
Sara è una donna sulla quarantina ben portati, alta 160, seconda di seno, bionda con gli occhi verdi ed un fascino da far paura. Scelse me solo per i soldi e perché potevo garantirgli quella tranquillità economica che in famiglia non aveva!
Fissammo il giorno e convocai un catering per prepararmi una cena a base di pesce.
Dalla mattina del giorno concordato tutto era in fermento.
Alla colf fu data la serata libera.
Il catering aveva disposizione di preparare tutto ma di lasciarci alle 20,00 .
Scelsi con cura il vino, rigorosamente bianco, per aiutare al dopo (soprattutto me, l’idea di vedere mia moglie tra le braccia del mio antagonista proprio non la digerivo)
Tutto si stava delineando.
Sara andò dall’estetista e dal parrucchiere, poi andò a comprarsi un vestito per l’occasione.
I ragazzi furono mandati a dormire dai nonni con una scusa.
Tutto era pronto!
Ore 20,30 il campanello suonò.
Puntuale come al solito!
Giorgio si presentò impeccabile, (giacca, cravatta) vestito come si va ad un matrimonio.
Con un mazzo di fiori ed una bottiglia di champagne (aveva ipotecato qualcosa per poterselo permettere pensai).
Lo salutai cordialmente e lo feci accomodare sul sofà mentre io mi accinsi a prendere il coctail preparato anch’esso dal catering.
Iniziammo a parlare quando arrivò mia moglie.
Stupenda, pareva avesse 10 anni di meno.
Un tailleur grigio chiaro, camicetta bianca leggermente aperta che lasciava intravedere il suo seno, minigonna appena sopra il ginocchio, calze autoreggenti a rete e scarpe tacco 12, capelli lisci e ben curati che arrivavano alla spalla.
Era uno spettacolo,
Giorgio rimase a bocca aperta, poi si alzò dal sofà e fece il baciamano.
Ci accomodammo e servii da bere anche a mia moglie.
Iniziammo a parlare; loro si misero a ricordare di vacanze al mare e della scuola.
Verso le 21,00 mia moglie decise che era il momento di accomodarsi per la cena.
Ci alzammo e ci dirigemmo in sala da pranzo, dove io nel frattempo avevo ultimato l’opera del catering.
La cena filò liscia, il vino scorreva abbondante e l’aria si faceva più frivola.
Sara iniziò ad accusare il vino (almeno così fece credere, perché io conoscendola bene so per certo che invece regge benissimo l’alcol).
Finita la cena ci spostammo in salotto e ci accomodammo nuovamente sul sofà per degustare lo champagne.
Sara si mise seduta tra me e Giorgio, lo spettacolo stava per cominciare!
I discorsi si fecero più pesanti grazie a mia moglie che cominciò a chiedere a Giorgio del perché non si fosse mai sposato, di quante donne avesse avuto etc…!
Con la scusa di sentire caldo la camicetta era sempre più sbottonata e la minigonna, per effetto dei movimenti di mia moglie stava sempre più salendo.
Gli occhi di Giorgio esploravano ogni centimetro del corpo di Sara, ma la mia presenza evidentemente lo metteva in imbarazzo.
Fu Sara a chiarire le cose a Giorgio.
Vedi Giorgio, ‘stasera siamo qui non perché mio marito vuole parlare di lavoro con te, ma perché questo porco mi ha tradito!’
Giorgio guardò mia moglie con aria interrogativa.
Lui ha tradito me ed ora io voglio tradire lui mentre ci guarda.
Quel ‘ci’ a Giorgio parve musica per le sue orecchie, l’idea di farsi mia moglie era già di per se interessante ma oltretutto farlo davanti a colui che in gioventù gliela aveva portata via, aveva il gusto di una rivincita.
Io dovevo stare agli accordi presi con mia moglie e dovevo ‘offrirgliela’ come lei mi aveva chiesto per non perderla.
Mi alzai ed aiutai Sara a togliersi la giacca, poi lentamente le sbottonai la camicetta, lasciando in vista il suo splendido reggiseno di pizzo. Poi la feci alzare e, abbassata la zip, le sfilai la gonna!
‘Ti va l’idea’ dissi a Giorgio!
Giorgio balbetto un ‘certo che mi va l’idea’.
Come ad un bambino presi la mano di Giorgio e l’appoggiai sul seno di mia moglie.
Giorgio era pietrificato, non sapeva fino a che punto spingersi.
Sara avvicinò le sue labbra a quelle di Giorgio ed iniziò a baciarlo.
Le lingue cominciarono ad intrecciarsi.
Le mani di Giorgio si fecero più audaci e quel seno iniziò ad essere esplorato.
Dopo poco, io da dietro, sganciai il gancetto del reggiseno di Sara, lasciando che questo fosse libero di essere esplorato in ogni suo angolo di pelle.
Giorgio iniziò a stuzzicarle i capezzoli, mentre Sara lo incitava con piccoli gemiti di piacere.
La mano di Giorgio si spostò sul perizoma.
Un misto di rabbia ed eccitazione mi pervadeva.
Vidi le dita di Giorgio dapprima esplorare esteriormente il sesso di Sara, poi rassicurato dall’approvazione per mezzo di gridolini, infilò un dito sotto il tessuto, continuando l’esplorazione.
Inutile dire che il perizoma di Sara fu ben presto zuppo.
Sara si alzò, pretese che io le levassi il perizoma, scoprendo la sua merovigliosa fica davanti al viso di Giorgio.
L’invito era evidente, e Giorgio non se lo fece ripetere due volte, fece riaccomodare Sara e si getto con avidità a leccare la leggera peluria ben curata (ci credo, mi era costata un capitale dall’estetista).
La leccata andò avanti circa un quarto d’ora, poi finalmente, Sara venne.
‘Ora tocca a me’ disse subito Sara.
Afferrò i pantaloni di Giorgio e in un sol colpo levò sia i pantaloni che i boxer indossati.
Un bel cazzone di almeno 22 cm le apparve davanti agli occhi.
‘Cavolo dissi io che lunghezza’ e Sara replicò ‘Cazzo che ben di Dio’!
Si tuffo su quell’arnese ed iniziò a succhiare come ossessionata, la sua bocca non riusciva a contenerlo tutto, benché lei si sforzasse.
Ci volle poco che Giorgio non iniziasse a sussultare, stava per venire, ma Sara come se nulla fosse continuò la sua opera facendo sì che Giorgio le scaricasse in bocca una bordata di sperma!
Sara deglutì fino all’ultima goccia, poi venne da me e mi baciò in bocca con la lingua, pretendendo che io sentissi il sapore del mio rivale.
Giorgio era eccitato al massimo, voleva possedere Sara lì sul sofà, ma lei lo invitò a seguirlo; ed io dietro come un cagnolino!
Andammo nella nostra stanza da letto.
Sara si distese ed invitò Giorgio sopra di lei, mentre io mi accomodavo su una poltrona lì vicino.
Giorgio si tuffò tra le cosce di Sara ricominciando a leccarla, mentre con un dito esplorava il suo culetto.
Io preso da quella scena mi aprii la lampo dei pantaloni e, senza che me ne accorgessi, quasi meccanicamente, iniziai a masturbarmi.
Sara mi notò : ‘guarda quel porco, non solo lo sto tradendo ma gli piace pure’ disse a Giorgio!
Sara, che con me era sempre stata restia a prenderlo nel culo (me lo aveva concesso solo una volta), invece lo lasciò fare, anzi lo incitava a fare di più.
Giorgio era sempre più eccitato, il suo cazzo si vedeva che era tornato in tiro, Sara se ne accorse e lo invitò a penetrarla nella fica.
Giorgio non se lo fece ripetere due volte, e senza troppi riguardi affondo un colpo nella fica di mia moglie, infilando immediatamente i suoi 22 cm. Sara rimase senza fiato, era chiaro che con quel colpo gli stava quasi sfondando l’utero ma, imperterrita lo invitò a continuare ed a fare di più.
Giorgio si muoveva in modo alterno, ora forte ora piano, cercando di fare anche movimenti circolari per toccare tutte le pareti dell’utero. Sara perse il controllo.
‘Sfondami, sono tua, fai di me quello che vuoi’ disse Sara presa dall’impeto.
Giorgio non aspettava altro, uscì da Sara, la fece mettere a pecorina e, prima che lei se ne accorgesse la inculò brutalmente.
Un gridò si levò dalla bocca di Sara e delle lacrime solcarono il suo viso, facendo colare il trucco degli occhi. Ormai è fatta, pensai io, e Giorgio iniziò ad incularla con veemenza.
Intanto il mio movimento di masturbazione aumentava follemente, più Sara gridava e più io mi eccitavo.
I lamenti di Sara si trasformarono prima in mugolii e poi in gemiti di piacere.
Dopo un tempo che a me parve interminabile, Giorgio si distese sul letto e chiese a Sara di impalarsi da sola su quell’arnese. Sara come un automa ubbidì! Ormai era un automa, una bambola nelle mani di Giorgio.
Si calò su quel palo con il culo ancora dolorante, appena ebbe tutto l’uccello nella fica iniziò a cavalcarlo come un’amazzone. Giorgio si dedicava alle tette di Sara, martorizzandole, strizzandole, sembrava modellasse della plastilina anziché avere dei seni in mano.
Sara venne con un urlo liberatorio, dopo poco la seguii Giorgio, senza alcun riguardo ne preoccupazione, le sborro in fica una quantità enorme di sperma ;ed anch’io schizzai una enorme quantità di sborra che nemmeno immaginavo d’avere.
‘Oddio, me l’ha messa in cinta’ pensai io quando ripresi coscienza dell’accaduto, mentre Sara né tanto meno Giorgio si preoccuparono…ma questa è un’altra storia!

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