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MIA ZIA LEILA

By 5 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima volta che vidi mia zia Leila nuda, la sorella di mia madre più piccola che aveva attorno ai 35 anni, mi sconvolse la vita.
Mi chiamo Marco ed a quel tempo avevo 16 o 17 anni ed incominciavo a sentire le prime pulsioni sessuali alle quali però non facevo molto caso.
Mia zia viveva in una città lontana sposata ad un ricco industriale, i miei invece erano rimasti al paese ed avevano un piccolo laboratorio, con quattro operai, dove lavoravano da mattina a sera tutti e due.

In quell’ estate ci fu un invito a passare una settimana di vacanza nella casa di campagna di mia zia, ed i miei accettarono molto volentieri.
Per la verità io non ero molto contento, ma non ebbi scelta.

Arrivammo il giorno stabilito, ci sistemammo molto bene perché la casa era grande e lussuosa.
I soliti convenevoli, i soliti abbracci, insomma le solite cose anche se io non potei fare a meno di notare che mia zia era proprio una gran bella donna con tutte le forme al punto giusto, con dei gran capelli color cenere.
Si proprio una gran bella donna.

La sera a cena mio zio disse che doveva partire per una settimana e così capimmo che l’invito non era casuale; non voleva lasciare la moglie sola anche se in villa c’era vario personale e nella campagna di proprietà varie famiglie di contadini.

Il primo giorno gironzolai per capire dove mi trovavo e per conoscere le varie cose del posto che mi incominciarono ad interessare.

Ma il fatto più sconvolgente avvenne per caso.
Era caldo, dopo pranzo i miei sonnecchiavano sotto un pergolato, io me ne andai in camera perché era più fresco.
Sentii mia zia che andava in bagno e incuriosito incominciai a spiarla.
Stava facendo una doccia e quello che vidi mi sconvolse.

La porta era socchiusa e lei sotto la doccia.
Vidi un tatuaggio sul suo corpo che mi fece diventare una statua.
Dalle natiche partivano le code di due serpenti che si attorcigliavano al suo bellissimo corpo e sembrava che la volessero stritolare; uno andava verso l’alto e con la bocca spalancata le succhiava un capezzolo. Aveva gli occhi dorati spalancati e sembrava volesse dire ‘questo &egrave mio’, dava l’impressione di succhiarlo con furia e terrorizzare chiunque si fosse azzardato a sfiorarlo. L’altro scendeva verso il basso ed arrivava fino al suo inguine. La bocca era completamente aperta e le circondava tutta la fica.
Era come se la sua fica fosse dentro la bocca del serpente.

Alla mia età avevo avuto qualche cosetta con le compagne di scuola ma niente di speciale.
Avevo visto un paio di fichette, ma oltre ad allungare le mani non era stato possibile andare oltre.

Vedere quello spettacolo con lei che si insaponava e si girava e rigirava mostrandosi inconsapevolmente tutta mi sconvolse e nel girasi mostrò il magnifico culo che possedeva e mentre si piegava rimasi allibito nel vedere che le due code uscivano proprio da quel suo anello meraviglioso.

Solo dopo essere tornato in camera, tutto sudato, mi resi conto della meraviglia di quel tatuaggio e pensai a quel povero disgraziato che lo aveva fatto. Chissà quanto aveva sofferto, oppure chissà quante volte aveva scopato mia zia.

Da quel giorno cercai tutte le occasioni per vederla ancora nuda, ma ce ne furono molto poche e la settimana passò troppo in fretta.

Ma non riuscivo più ad essere sereno, pensavo sempre a quello che avevo visto e con il passare del tempo a desiderarla sempre di più.
Le mie compagne di scuola si interessavano a me, perché in fin dei conti non sono male, ma quel poco che successe tra noi faceva notare la mia disattenzione anche perché durante queste avventurette vedevo sempre la fica di mia zia e quella bocca di serpente spalancata.

Passò oltre un anno ed una sera mia madre ci disse che sua sorella stava divorziando ed aveva chiesto se poteva venire qualche giorno da noi fino a quando non avrebbe trovato la casa giusta nel paese.

Mio padre mugugnò qualche cosa che non ricordo, io ebbi un tuffo al cuore che incominciò a battere forte.
Ora ero più grande per capire le cose meglio ed in verità il mio cazzo si rizzava con facilità, come quella sera.

Fatto &egrave che dopo qualche giorno la zia arrivò; la vidi ancora più bella e subito la immaginai nuda.

La camera degli ospiti era attaccata alla mia ed nei giorni passati avevo fatto dei piccoli buchi nel muro, stando attento a che dall’altra parte fossero invisibili, ma in maniera strategica in modo da poter vedere tutto quello che sarebbe stato possibile.

Appena arrivata disse che era molto stanca, che avrebbe fatto una doccia e si sarebbe stesa un poco a riposare, poi la sera ci avrebbe spiegato la situazione.

Di corsa dissi che sarei andato a studiare e salii in camera mia.

Che visione, rientrò dal bagno avvolta in un grande asciugamano che si tolse immediatamente ed io rimasi a bocca aperta a vedere quella meraviglia.
Poi si stese nuda sul letto e da un altro buco potei ammirare la sua fica ed il suo tatuaggio che però era ricoperto da un poco di pelo e così perdeva parte dell’effetto.
Nonostante tutto sentii in mio gingillo, che nell’ultimo anno era diventato un bel gingillone, indurirsi e non potei che soddisfarlo con una sega spettacolare.

La sera ci raccontò la situazione che in fin dei conti era molto semplice.
Entrambi avevano delle avventurette e perciò divorziarono in comune accordo.
Economicamente lei non aveva problemi perciò avrebbe cercato una casa e si sarebbe stabilita in paese, almeno per un po di tempo.
Anzi mi chiese se ero disponibile ad accompagnarla nella ricerca.

Molto volentieri, risposi, ma io ho solo una moto.
Mi sentii dire: bene, la prima cosa che faremo domani compreremo un casco adatto per me, la moto &egrave meglio della macchina per muoversi.

Poi chiese a mio padre se aveva da prestarle la schiuma da barba.
Io non capii perché, ma i miei capirono subito.

Ci ritirammo tutti ed io mi incollai ai miei buchetti.
La rividi nuda, che spettacolo, poi allargo le gambe e si spalmò la crema da barba sulla fica.
Iniziò a radere il pelo ed a poco a poco riapparse quella bocca famelica del serpente.
Mentre si radeva con una mano allargava le labbra della fica ed io che non avevo mai visto una fica vera quasi svenni.
Le sue grandi labbra erano scure ma all’interso un rosa accecante, il mio corpo vibrava in maniera incontrollabile.
La vidi ripulirsi con molta cura e mentre mi stavo godendo quello spettacolo la mia attenzione fu attratta dalle sue dita che accarezzavano la fica e si infilavano dentro la bocca del serpente.
La sentii ansimare e vedevo il suo ventre contrarsi sempre più rapidamente mentre la sua testa oscillava violentemente all’indietro.

Era la prima volta che vedevo una donna masturbarsi e arrivare all’orgasmo perciò ero impietrito e non mi accorsi che, anche senza toccarmi, il mio cazzo fece tutto da solo e sborrò in una quantità impressionante.

Ero sfinito e a fatica ripulii tutto e mi sdraiai sul letto incominciando a sognare cose che non potevano avvenire.

Invece’..

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