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Racconti Erotici Etero

Michelle: mia suocera

By 29 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un ragazzo di 25 anni. Fisicamente sono ben messo. Ho un lavoro ben retribuito che mi permette di avere un medio tenore di vita e ciò grazie anche alla generosità di mia suocera. Si, sono sposato con una ragazza di 18 anni. Viviamo nella tenuta di campagna di mia suocera (si chiama Michelle ed ha 36 anni). Agli inizi mi dava fastidio vivere sotto lo stesso tetto di mia suocera. Poi mi ci abituai. Per la verità non &egrave solo abitudine. Non &egrave facile vivere a stretto contatto con una meravigliosa e fulgida creatura. Sto parlando di mia suocera. Descriverla &egrave fare torto alla bellezza; potrei farne una descrizione non corrispondente alla realtà. Nel viso somiglia molto ad una miss dell’anno 2000. Nel fisico &egrave un capolavoro della natura. Tutto il suo corpo &egrave stato modellato in modo da non lasciare niente al caso. Ha cura del suo corpo e indossa vestiti che sembrano siano stati cuciti apposta per lei; mettono in risalto le forme del suo corpo &egrave una donna fortemente sensuale. Da quando &egrave stata abbandonata dal marito conduce una vita riservata. Esce poco e quando lo fa rientra dopo poche ore. &egrave taciturna. Con me parla solamente per lo stretto indispensabile. Non riuscirò mai a capire come si può abbandonare una donna cosi bella. Il cervello umano &egrave del tutto incomprensibile. Le porto rispetto, ma ciò non mi impedisce di fare cattivi pensieri. Me ne innamoro. Comincio a corteggiarla. Lei capisce i miei propositi. Spesso mi lancia occhiate di disapprovazione. Non mi smontano. Continuo imperterrito. Michelle capisce che non riuscirà a distogliermi. Cambia atteggiamento. Si mostra più aperta e più espansiva. Comincia a giocare con i miei sentimenti. Cerca di intimorirmi minacciando di dire a mia moglie, cio&egrave sua figlia, delle mie avance su di lei. Una sera mentre stavamo cenando con un largo sorriso sulle labbra si rivolge alla figlia.
‘Sophie lo sai che tuo marito &egrave un caparbio mandrillo?’
Mi agitai sulla sedia. Mia moglie le rispose ridendo.
‘Mandrillo? Mamma ti sbagli. Lui &egrave un timidone. Pensa che sono stata io a trascinarlo a letto. Se aspettavo che si decidesse sarei diventata zitella.’
‘Figlia mia, non tutto quello che luccica &egrave reale. Tienilo d’occhio perché non me la conta giusta. Al posto tuo non mi fiderei.’
Mi guarda e sorride. Guardo Sophie. I suoi occhi mi stanno scrutando, poi guarda sua madre con lo stesso sguardo.
‘Mamma mi hai messo in agitazione. Sai qualcosa che io non so? Parla. L’hai forse visto fare lo stupido con qualcuna delle nostre domestiche?’
La tenuta di Michelle era enorme ed a tenerla in ordine vi erano molte persone che prestavano la loro opera e tra le quali c’era una folta schiera di donne molto piacenti. Michelle senza distogliere i suoi occhi dai miei le risponde.
‘No. Non l’ho visto con nessuna di loro, ma sono sicura che in questa tenuta, oltre te, c’&egrave qualcun’altra che attira il suo interesse.’
&egrave fatta. Praticamente gli ha detto che &egrave lei la donna a cui sono interessato. Sophie sembra non dare importanza all’argomento di discussione. Si alza e sparisce. Mia suocera diventa seria.
‘Ti sono piaciuta? Vuoi smetterla di starmi dietro? Non sono per te e per due buoni motivi. Sono la madre di tua moglie e sono più vecchia di te di ben 11 anni. Rassegnati.’
Se crede di avermi spaventato si sbaglia. Di nuovo la fisso negli occhi.
‘E tu veramente desideri che io mi rassegni?’
Non mi risponde. Come la figlia, si alza e sparisce dalla mia vista.
Giunge l’estate. Fa un caldo tremendo. Non riesco a dormire. Mi alzo, lancio una occhiata verso il letto e vedo mia moglie che dorme. La sento ronfare. Come faccia a dormire con questo caldo &egrave un mistero. Non mi soffermo più di tanto. Vado fuori sul terrazzo. Mi siedo su una sdraio e faccio vagare i miei occhi nello spazio. Comincio a fantasticare. Mi vedo come un esploratore della galassia alla scoperta di nuovi mondi. Ogni tanto le mie fantasie vengono interrotte dall’apparizione dell’immagine di mia suocera che si affaccia prepotente nella mia mente. Vedo la sua figura avvolta in una vestaglia talmente trasparente che &egrave come non indossasse niente. &egrave praticamente nuda. Ha un corpo marmoreo. Lo scultore che lo ha scolpito ha raccolto in quel corpo la bellezza che il creato potesse esprimere. Istintivamente tramuto il mio pensiero in parole.
‘Michelle sono innamorato. Ti amo.’
Una voce mi giunge da dietro.
‘Lo so ed &egrave un bel guaio.’
Balzo in piedi. Mi giro verso la provenienza della voce. Michelle &egrave lì e sta sorridendo. Il chiarore lunare le illumina il volto. &egrave bellissima. Non ho mai visto una donna cosi bella come lo &egrave mia suocera. Lo confesso. Nemmeno Sophie &egrave bella come la madre. Faccio scorrere gli occhi sulla sua figura. Indossa una vestaglia che non nasconde le forme del suo favoloso corpo. Sotto &egrave nuda.
‘Da quando sei qui?’
‘Già da un bel po’. Sono qui prima di te. Non riuscivo a dormire.’
‘E cosa ti impedisce di dormire: il caldo o qualcosa altro?’
‘Tu. Sei tu il fattore che mi impedisce di prendere sonno. Sei tu che occupi la mia mente e la torturi. Sei l’incubo delle mie notti e dei miei giorni. Sei il mio bel guaio.’
‘Non ti capisco.’
‘Poco fa hai gridato il tuo amore per me. Hai detto che mi ami. &egrave vero?’
&egrave giunto il momento. Non posso lasciarmelo sfuggire. Non mi importa di quello che potrà accadere.
‘Si. Michelle ti amo. Io non riesco più a vivere senza di te.’
‘Ti rendi conto di quello che dici? Sono più vecchia di te di ben 11 anni. Sono la madre di tua moglie.’
‘E allora? Anche se sei la madre di Sophie sei pur sempre una donna e per lo più bellissima. La differenza di età non conta se c’&egrave amore e se ho ben capito anche tu sei innamorata di tuo genero. Anche tu mi ami. Sbaglio?’
‘Mi ami più di tua moglie? Divorzieresti da lei per me?’
‘Michelle tu mi sei entrata nel sangue. Per stringerti fra le mie braccia, per averti, sono anche disposto ad andare, in questo stesso momento, da tua figlia e dirle quello che sento per te. Ne accetterei le conseguenze.’
‘Ti credo. Non c’&egrave bisogno di svegliare Sophie. Lasciamola dormire. Avvicinati.’
Lentamente mi avvicino. Il mio torace entra in contatto con il suo corpo. Michelle ha gli occhi puntati nei miei.
‘Abbracciami e baciami.’
Il sogno prende forma; si sta avverando. Stento a crederci. Michelle, mia suocera, la donna dei miei sogni mi sta chiedendo di baciarla. L’abbraccio e stringo con forza il suo corpo contro il mio. Sento i suoi poderosi seni schiacciarsi contro il mio torace ed i suoi duri capezzoli premere come chiodi contro i miei pettorali. Sembrano volermi perforare. Lei chiude gli occhi e dischiude le labbra. Avvicino il mio viso al suo e poggio la mia bocca sulla sua. La mia lingua esce dalla mia bocca e valicando le sue labbra si avventura nella sua bocca ed entra in contatto con la sua lingua. Un dolce duello ha inizio. Saettano veloci come due lame di Toledo. Le nostre lingue sembrano due serpenti che si attorcigliano fra loro. Intanto le mie mani spaziano sul suo corpo. Le apro le vestaglia e mi impossesso delle sue tette. Dio, come sono grosse. Le palpo. Lei geme. Le mie dita artigliano i suoi capezzoli e li stringo fino a farle emettere un piccolo grido di dolore. Smette di baciarmi.
‘Ahi! Mi fai male. Che ti prende? Trattali con dolcezza. Non maltrattarli. Dovranno ancora svolgere la funzione per cui sono stati creati.’
La guardo con una domanda negli occhi. Cosa avrà voluto dirmi? Il suo viso si illumina di un radioso sorriso. Una sua mano si intrufola nei miei pantaloncini. Le sue dita artigliano il mio cazzo. Lo portano all’aperto liberandolo dalla costrizione della stoffa. Al contatto con la sua mano il mio inquilino si erge in tutta la sua lunghezza e si ingrossa dilatandosi al massimo. La sua mano scorre sul mio cazzo. Senza smettere di guardarmi negli occhi si complimenta per le misure del mio alieno,
‘&egrave come l’ho sognato. Lungo e grosso. Penso proprio che mi divertirò ad usarlo. Si, hai un affare che soddisferà, credo, ampiamente ogni mio desiderio. Ora bando alle ciance. Da quello che sento sotto la mia mano ardi dal desiderio di mettere il tuo favoloso passerotto nel mio nido. La porta &egrave aperta. Fallo accomodare. Il nido &egrave pronto a riceverlo.’
Forse sto ancora lavorando di fantasia. Mia suocera mi sta invitando a chiavarla.
‘Michelle dimmi che non sto sognando. Vuoi che ti prenda? Dove? Qui? Siamo sul terrazzo. Tua figlia potrebbe svegliarsi e non vedendomi al suo fianco potrebbe venire a cercarmi.’
‘Si, voglio che tu mi prenda qui e subito. Il mio corpo lo sta gridando. Non pensare a tua moglie. Non ci importunerà; non ci darà fastidio; sta dormendo; non si accorgerà di niente.’
D’istinto mi giro a guardare verso la porta finestra della mia stanza. Per un attimo mi sembra di scorgere un ombra che si staglia dietro la tenda. No. &egrave la paura che mi fa vedere cose che non ci sono. Se fosse Sophie sarebbe già uscita e di sicuro, vedendo la madre nuda e me con il cazzo in tiro, non avrebbe dato solo in escandescenze. Mi avrebbe ammazzato. Ritorno a guardare mia suocera. La vedo appoggiata con le mani al muretto del terrazzo e piegata in avanti. Il suo corpo ha preso la forma di un angolo retto e le sue gambe sono divaricate al punto da darmi in visione il suo buco del culo ornato da una folta corona di peli rossicci che si estendono fino a nascondere la sua cozza alla mia vista. Michelle &egrave una pelosona. &egrave come piace a me. Mi sta guardando.
‘Dai, non perdere tempo. Vieni a montarmi. Non ce la faccio più ad aspettare. Ho un lago fra le cosce. La mia micina sta miagolando. chiavami’
Non la faccio attendere. Mi sfilo i pantaloncini e mi porto dietro al suo culo. Con una mano le allargo le natiche mentre con l’altra impugno il cazzo e glielo appoggio fra le chiappe il glande si trova, per caso, in contatto con il suo buco del culo. Michelle fa ondeggiare il culo.
‘Non &egrave il momento di mettermelo nel culo. Vuoi il mio culo? Lo avrai. Ti accontenterò, ma ora il tuo idrante lo voglio nel ventre. Ho la figa che &egrave una fornace e solo il tuo cazzo può spegnere il fuoco che la sta divorando.’
L’accontento. Sposto il cazzo quel tanto che basta da dirigere il glande fra le grandi labbra della sua vulva. Una leggera spinta ed il mio cazzo avanza nella fenditura. Non trovo ostacoli. &egrave talmente impregnata di umori che il cazzo sembra affondare in un pane di burro.
‘Si. Così. Non fermarti. Fallo scorrere interamente dentro la mia pancia. Dio, come &egrave grosso. Mi sembra di essere sverginata per la seconda volta. Dai, sfondami, spaccami l’utero. Dio, quanto ho desiderato questo momento. Sono anni che un cazzo non visita il mio ventre. L’ultimo &egrave stato il padre di tua moglie.’
Ancora non riesco a capacitarmi. Ho il cazzo affondato nel ventre di mia suocera. La sto chiavando sul terrazzo di casa ed a pochi metri da sua figlia. Ancora una volta guardo in direzione della mia camera da letto. Ancora una volta ho la sensazione che dietro i vetri ci sia qualcuno che ci sta guardando. Michelle mi fa sentire la sua voce.
‘Ecco. Bravo. Resta immobile. Lascia che sia io a giocare con il tuo paletto.’
Mette in funzione i suoi muscoli vaginali e li comprime intorno al mio cazzo. Me lo munge. &egrave una sensazione bellissima. &egrave la prima volta che la provo. Sono io a mugolare. Faccio scorrere le mani sulla sua schiena. L’accarezzo con i polpastrelli delle dita. Nitrisce.
‘Continua. Mi piace come mi stai accarezzando.’
Arrivo all’altezza del dorso. Mi piego in avanti e l’abbraccio circondando il suo torace con le mie braccia. Le mie mani vanno ad ancorarsi alle sue mammelle. Le strizzo. Un miagolio le esce dalla bocca. Con l’indice ed il pollice delle mie mani le artiglio i capezzoli e li strizzo. Questa volta &egrave un nitrito ad annunciarmi il suo gradimento. Non riesco più a resistere. Lentamente comincio a muovermi dentro di lei. Inizio a stantuffarle il cazzo nella pancia. I secondi passano e la cavalcata passa dal trotto al galoppo. Michelle incomincia a sbuffare come un mantice.
‘Bravo. &egrave così che ti voglio. Pompa, pompa. Ara il mio orto con il tuo vomere. Affondalo fino in fondo. Oh! Mio dio, sto venendo. Avevo scordato cosa si provasse ad essere chiavata. Grazie mio focoso stallone; mio amore; mio uomo.’
Il pistone diventa incandescente. Sento una piacevole sensazione concentrarsi alla base del cazzo e salire lungo il condotto uretrale.
‘Michelle il mio treno sta per completare la sua corsa. Lo faccio fermare prima di giungere in stazione?’
‘Nooo! Sei impazzito? Non ti fermare. Lascialo arrivare fino in fondo alla corsa. Spargi pure il tuo seme nel mio ventre. Voglio sentire il caldo del tuo liquido seminale infrangersi contro il mio utero.’
Non ho il tempo di riflettere che dal mio cazzo partono violenti bordate di denso e copioso sperma che le riempiono il ventre avvolgendo il suo utero in un lago di guizzanti spermatozoi. Sfinito mi abbandono sulla sua schiena. Restiamo immobili per un tempo che sembra infinito. Poi mia suocera mi invita a sfilare il mio cazzo dalla sua pancia.
‘Dai tiralo fuori. Fammi mettere dritta.’
L’accontento. Lei si gira a guardarmi.
‘Non credere che sia finita. Il nostro discorso &egrave appena iniziato. Noi due abbiamo molte cose da dirci. Il luogo adatto per continuarlo &egrave il mio letto. Qui comincia a far freddo e non stiamo comodi. Seguimi in camera.’
‘Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo? Vuoi che venga nella tua stanza? Già farti chiavare qui fuori, a pochi passi dalla stanza in cui sta dormendo mia moglie &egrave stato azzardato. Non pensi che Sophie possa svegliarsi e cercarmi?’
Michelle allunga una mano e mi afferra il cazzo.
‘Ti ho già detto di non preoccuparti di tua moglie. Mia figlia non ci darà nessun fastidio. Sta dormendo e continuerà a farlo fino a domani mattina.’
‘Come fai ad essere così sicura che Sophie dorme? Non le avrai somministrata del sonnifero?’
‘Non &egrave proprio un sonnifero ma &egrave comunque un qualcosa che la terrà lontana da noi due per un bel pò di tempo.’
Sono perplesso, ma il pensiero di continuare a trombarmi mia suocera ha il sopravvento. Del resto sono stato io a dirle che nel caso fossi stato scoperto da mia moglie ne avrei accettato le conseguenze. Accantono il timore e seguo Michelle che continuando a tenermi per il cazzo mi fa strada verso la sua camera. Siamo dentro. Lei dopo aver chiuso la porta-finestra si dedica al sottoscritto.
‘A noi due. Uscirai di qui solo quando mi avrai pienamente soddisfatta e non ti sarà facile farlo.’
Mi si para davanti e si piega sulle ginocchia.
‘Incominciamo con l’assaggiare questo grosso e bellissimo salsicciotto. Dalla consistenza deve essere di nuovo pieno. Speriamo che sia cosi.’
Mi poggia le mani sulle chiappe e senza distogliere i suoi splendidi occhi dai miei avvicina la sua testa al mio pube. Le sue labbra si poggiano sul vermiglio glande del mio indurito cazzo. Vedo la sua lingua uscire dalla sua bocca e avviluppare il grosso glande. Prima lo bacia e poi lo lecca. Ululo. La lingua comincia a pennellarmi la superficie del nodoso bastone lungo la lunghezza ed anche lungo la circonferenza. Scivola giù fino a raggiungere i miei testicoli che si stanno nuovamente riempiendo di imbizzarriti spermatozoi. Con una mano impugna il randello e lo spinge contro la mia pancia. &egrave un mossa che gli permette di raggiungere più facilmente la mia sacca scrotale. Sento la punta della sua lingua picchiettare sui miei testicoli. Li lecca. Apre la bocca ed avvolge la sacca ed il suo contenuto con le sue labbra. La succhia. Raffiche di piacere mi attraversano il cazzo e si propagano per tutto il mio corpo. L’azione sui miei coglioni dura diversi minuti. Poi mia suocera riprende a far scorrere la lingua sulla superficie del cazzo. Lo lecca facendo il cammino inverso. Giunge in cima ed apre la bocca. Una leggera pressione delle sue mani sulle mie chiappe mi fa capire che glielo devo mettere in bocca. Non la faccio attendere. Il glande si intrufola fra le carnose labbra ed entra nella bocca di Michelle che prontamente la serra immobilizzandolo. Inizia a succhiarlo. Ancora raffiche di piacere mi salgono lungo la spina dorsale. Nitrisco. Pochi minuti e poi vedo la sua testa muoversi. &egrave un movimento di avanti e poi indietro. Mia suocera mi sta chiavando con la bocca. Michelle mi sta succhiando il cazzo; mi sta facendo un pompino. Ho letto da qualche parte che fare il pompino &egrave un arte. Michelle &egrave un artista. La sua bocca sta giocando con il mio cazzo provocandomi sensazioni meravigliose. Un pompino così non l’ho mai, dico mai, ricevuto. Nemmeno Sophie, mia moglie, &egrave brava a succhiarmi il cazzo così come lo &egrave la madre. Michelle riesce a portarmi sul punto di non ritorno ma non mi fa esplodere. I coglioni cominciano a dolermi. Glielo faccio notare.
‘Michele, ti prego, non ce la faccio più. Mi sento impazzire. Devo venire altrimenti le mie palle scoppieranno.’
Le metto le mani sulla faccia e le blocco la testa. Prendo a chiavarla nella bocca. Pochi colpi di dentro fuori nel caldo cavo orale ed esplodo. Come un vulcano erutto nella sua bocca dense e consistenti bordate di caldo sperma. Mia suocera lo ingoia senza esitazione. Con le labbra mi munge il cazzo affinché non una goccia resti ferma nel condotto uretrale. Quando &egrave certa che i residui sono tutti usciti si rimette in piedi e va a stendersi sul letto dove la raggiungo.
‘Michelle, sei stata fantastica. Mi hai tenuto in uno stato di eccitazione senza farmi venire. Mi sembrava di essere sull’orlo di un precipizio ma non cadevo. Qualcosa mi tratteneva. Era la tua bocca che mi impediva di precipitare. Hai usato la tua lingua come un pittore usa i suoi pennelli in modo magistrale. Mi hai pennellato il cazzo portandomi al punto di non ritorno e senza farmi fermare. Credo che al mondo ci siano poche donne che sanno fare un pompino come lo hai fatto tu.’
‘Non mi dire. Stai dicendo che sono stata brava. Veramente ti &egrave piaciuto il come ti ho succhiato il cazzo? Grazie del complimento. &egrave un buon inizio. Anche a me &egrave piaciuto leccare e succhiare il tuo pestello. Non solo, ho trovato che il tuo seme ha un buon sapore e penso che sarà un ottimo alimento con cui fare colazione al mattino. Ti farò tanti di quei pompini che ti svuoterò le palle. Ora però tocca a te ricambiarmi il servizio. Vieni a baciarmi.’
Mi proietto su di lei ed avvicino la mia bocca alla sua. Lei gira la testa impedendomi di baciarla.
‘Sciocco. Non &egrave qui che voglio essere baciata. C’&egrave un’altra bocca che sta urlando la voglia di sentire la tua lingua frullarle dentro. Va, accontentala, ti sta aspettando.’
Non sarò certamente io a farla aspettare. Mi posiziono carponi fra le sue bianche cosce.
“Guardala e dimmi se &egrave di tuo gradimento. Avvicina la bocca alla sua. La sentirai pulsare. Sono i battiti del suo amore per te. Baciala. Falle sapere che l’ami. Convincila.’ La posizione che ha assunto la porta a tenere le gambe dilatate. Si vede il roseo delle piccole labbra che si affacciano, timide, fra le grandi labbra. &egrave troppo. Non resisto. Con le dita dirado la parte di peli e fiondo la testa su quella meraviglia. &egrave uno splendore. Con le labbra afferro le sue piccole labbra e le succhio. Sono gonfie e pulsanti. Le lecco. Per un po’ ci gioco facendole vibrare come fossero corde di chitarra. La punta della lingua riprende a vagare su quella meraviglia; trova l’orifizio vaginale. Lo penetra. Mia suocera ha una scossa. Il suo bacino preme con più forza sul mio viso. Il mio naso &egrave in contatto con il suo clitoride. La lingua sta arando l’antro da cui viene al mondo la vita. Mugolii e gemiti di piacere accompagnano la mia opera. Un grido e Michelle raggiunge un primo orgasmo. I suoi umori colano nella mia bocca. Li ingoio. Sono gradevoli. Sostituisco la lingua con due dita che affondo nella vagina e la chiavo. La lingua si &egrave spostata sul clitoride che titillo con la punta. Lo lecco. Lo mordo. Lo imprigiono fra le labbra e lo succhio. Lo sento crescere nella mia bocca. Si indurisce. &egrave acciaio. Le faccio un pompino. Mia suocera agita il bacino. Con il suo piccolo cazzetto mi chiava la bocca. Dalla gola le escono suoni indecifrabili. Un urlo liberatorio &egrave l’annuncio dell’arrivo di uno squassante orgasmo. Ritraggo le dita dalla vagina. Un torrente di umori invade la mia bocca. Sta squirtando. E’ puro nettare. L’ingoio. Con la lingua lecco le parti della vagina intrise di umori. La pulisco accuratamente. Michelle si stende al mio fianco.
“Amore. Sei stato magnifico. Mentre mi succhiavi il clitoride ho riconosciuto la mia scuola. Mia figlia ha imparato molto da me. &egrave stata lei ad insegnarti come fare un pompino ad una donna? L’allieva ha superato la maestra. Mi hai dato un tale piacere che difficilmente dimenticherò. Tu da questa notte sarai il mio meraviglioso amante. Sostituirai l’uomo che da troppo tempo manca dal mio letto. Ti darò tutta me stessa. Sarò tua per sempre.’
‘Michelle, io ti amo fin dal primo giorno che ti ho conosciuta. Se avessi potuto avrei sposato te invece di tua figlia. Ho fantasticato di vedermi insieme a te, in questa casa, che allattavi un bambino frutto del nostro amore. Una fantasia che non &egrave mai scomparsa. Michelle, voglio metterti incinta.’
‘Vuoi ingravidarmi? Veramente desideri che diventi la mamma di un tuo figlio? Allora &egrave vero. Ho visto giusto. Tu non mi vuoi come una giumenta da cavalcare per soddisfare i tuoi istinti primordiali. Non mi vuoi solamente come la tua puttana ma mi vuoi come una donna. Dio, mi rendi la donna più felice di questo mondo. Amore mio. Mio bene. Vieni. Riversa nel mio ventre il tuo seme. Inseminami. Fecondami. Mettimi incinta. Finché potrò ti darò quanti figli vorrai.’
‘Michelle, non dimenticare che sono il marito di tua figlia? L’amo cosi come amo te. Ci pensi a cosa accadrà quando saprà che suo marito &egrave l’amante di sua madre? Il minimo mi ammazzerà.’
‘Non sei stato tu a dirmi che pur di avermi nel tuo letto saresti stato disposto ad affrontare qualsiasi conseguenza? Perché dovrebbe ammazzarti. C’&egrave anche il divorzio. Ci pensi. Tu ti separi da Sophie ed io e te potremo sposarci. Sarebbe la notizia dell’anno. La suocera ed il genero che cornificano: l’una la figlia e l’altro la moglie.’
‘Michelle, io amo tua figlia; mi dispiacerebbe offenderla. Eppoi non voglio separarmi da lei. Potremmo trovare una soluzione al nostro problema.’
‘Non la offenderai. Stiamo discutendo di cose di cui non conosciamo gli sviluppi. Non siamo indovini. Il mio sesto senso mi dice che non accadrà niente di drammatico. Mia figlia &egrave una ragazza intelligente. Capirà. Basterà discuterne. Vieni fra le mie braccia e mettiamo in cantiere il nostro progetto. Metti questo tuo favoloso piolo nel mio giardino e impianta il tuo seme nel mio ventre. Fecondami. Impregnami.’
Di fronte alla sua arrapante bellezza metto da parte gli oscuri pensieri e mi catapulto sul suo bianco e sodo corpo. Ma sì! Che accada pure quello che deve accadere. Mia suocera si &egrave pronunciata favorevolmente al mio desiderio di metterla incinta. Trascorro una notte all’insegna della più sfrenata lussuria. La libidine la fa da padrone. Michelle si appropria del mio corpo e lo divora. Ci accoppiamo come bestie. Sembriamo due scimmie ‘bonomo’ che si trasmettono promesse attraverso la pratica del fare sesso. Svuotato della mia linfa vitale ed esausto cado in un sonno profondo.
Caldi raggi di sole attraversano i vetri della porta balcone e mi investono riscaldandomi. Mi sveglio. Mi accorgo di essere nudo. Con la mente vado alla notte trascorsa. Mi vedo a ridosso del corpo di mia suocera. La sto chiavando standole dietro. Guardo sui miei lati. Non c’&egrave nessuno. Forse ho sognato. Continuo a guardarmi intorno. No; non ho sognato. La camera in cui mi trovo non &egrave la mia. &egrave quella di mia suocera. Sono nel letto di Michelle. Ho veramente fatto sesso con mia suocera. Sto ancora cercando di raccapezzarmi su quanto &egrave accaduto che la porta della stanza si apre e una figura femminile molto familiare fa il suo ingresso nella stanza. Non &egrave mia suocera. Balzo a sedere e mi copro con il lenzuolo. Il terrore si impadronisce del mio cervello e si propaga per tutto il corpo. La donna che mi &egrave davanti &egrave mia moglie. I suoi occhi emanano saette. Non un suono le esce dalla bocca. Avanza nella stanza e va a sedersi su una poltrona che sta ai lati del letto. Accavalla le gambe e nel farlo la vestaglia le si apre sul davanti mettendo in mostra il resto del corpo libero da indumenti. &egrave nuda. Si notano i folti e ricci peli che le ornano il pube (Sophie &egrave una pelosona); il ventre; la pancia e l’ombelico e, infine, le fantastiche bianche zizze (terza taglia) sormontate da due rosei capezzoli grossi come more al centro di due larghe aureole. Continuo a far scorrere gli occhi su quel marmoreo e splendido corpo. Noto il largo torace ed il bianco e lungo collo. Poi il viso. Una bocca larga con labbra voluminose. Viso ovale con zigomi un pò sporgenti e incorniciato in una folta capigliatura di neri e lunghi capelli. Infine gli occhi: neri come la pece ma bellissimi.
‘Dormito bene? Com’&egrave che ti trovi nella camera di mia madre e per di più nudo come un verme?’
La lingua mi &egrave scesa nella gola.
‘Te lo dico io cosa hai fatto questa notte. Sei entrato nel letto di mia madre e l’hai posseduta. Tua suocera aveva ragione che dovevo stare attenta. Che in questa casa c’era qualcuna che ti interessava trascinare a letto. Non ho voluto crederci. Mai avrei pensato che desideravi fotterti mia madre. Il bello &egrave che non ti sei limitato ad un rapporto spicciolo. Hai trascorso l’intera notte fra le sue cosce. Per un verso dovrei essere contenta perché non l’hai trattata come fosse una prostituta; cio&egrave una botta e via. Per altro verso ti chiedo che intenzioni hai? Credi che il nostro rapporto possa continuare dopo quanto c’&egrave stato fra te e mia madre?’
Sono paralizzato dal terrore.
‘Spero che tu abbia preso delle precauzioni. So che Michelle non prende più la pillola da quando non c’&egrave più mio padre. Non vorrei trovarmi con una madre messa incinta da mio marito. Che figura ci farei.’
Finalmente riesco a trovare la forza di parlare,
‘Sophie, amore, non so come sia potuto succedere. Ho trascorso la notte nel letto di tua madre. Ci siamo amati. Michelle &egrave troppo bella per non suscitare istinti primordiali. Non ho saputo resistere e mi sono lasciato trascinare dal desiderio. Sophie questa notte ho veramente amato tua madre.’
‘Che mia madre ti abbia sempre attratto l’ho sempre saputo. Anche Michelle lo sapeva e più volte ha cercato di mettermi in guardia sulle tue voglie. Io ho sempre cercato di negare l’evidenza e sai perché? Avevo capito che mamma aveva bisogno di un uomo. Il perché non sto qui a spiegartelo. Così mi sono accorta che ti guardava con occhi carichi di desiderio. Tu piacevi a mia madre. Mi sono detta che a fronte di uno sconosciuto &egrave preferibile che fosse mio marito a giacere nel letto della mia genitrice. Almeno saresti stato tu a soddisfare le sue voglie e non un estraneo. Certo la gelosia mi avrebbe erosa l’anima, ma mi sarei abituata a vederti saltare dal mio letto al suo letto. Mai avrei pensato, però, che l’avresti chiavata senza pensare alle conseguenze? Che hai versato nel suo ventre il tuo seme senza prendere le dovute precauzioni? &egrave il suo periodo fecondo. Sei uno idiota. Ci pensi a cosa accadrà se l’hai messa incinta. Per quanto mi riguarda sarebbe un inconveniente che riguarderebbe solo voi due, ma purtroppo non siete soli. Ci sono pure io e la cosa &egrave abbastanza imbarazzante. Non credi? Cosa diranno i nostri addetti quando vedranno mia madre col pancione e senza nessun uomo che l’abbia frequentata? Diventeremmo motivo di discussioni dell’intero circondario. Saremmo continuamente additati come una famiglia di libertini.’
‘Sophie non ci sarebbe niente da dire e da recriminare se tu accetterai che tua madre partorisca un figlio mio. Se tu sei d’accordo a che tua madre si faccia impregnare da me, sempre che non sia già accaduto questa notte, e dimostrerai di non essere contraria e tantomeno disgustata dal fatto che tuo marito frequenti il letto di tua madre vedrai che trascorsi i primi momenti la gente del paese e gli addetti alla nostra tenuta si abitueranno all’idea tanto più se sarai anche tu ad essere gravida nello stesso periodo di tua madre.’
‘Vuoi mettermi incinta?’
‘Che male ci sarebbe? Sei o non sei mia moglie?’
‘Ho capito bene? Vuoi continuare ad essere mio marito nonostante ti chiavi mia madre e vuoi impregnarmi?’
‘Sì. Io ti amo ed amo anche tua madre. Tu sei mia moglie e Michelle sarebbe la mia concubina. In quando all’ingravidarti devi tu dirmi quanto &egrave il tuo tempo.’
Sophie non mi risponde, si alza dalla poltrona ed esce dalla stanza lasciandomi solo. La tempesta non c’&egrave stata. Mia suocera ha ragione. Sophie &egrave una ragazza intelligente. Il tempo di stendermi e vedo la porta nuovamente aprirsi. La prima ad entrare &egrave mia moglie seguita da sua madre. Si tengono per mano. I loro visi sono distesi e sorridono. I loro occhi sprizzano gioia. Si avvicinano al letto. &egrave mia suocera a parlare.
‘Allora siamo d’accordo? Io sarò la tua amante e concubina. Sophie continuerà ad essere tua moglie. Vivremo sotto lo stesso tetto e tu frequenterai i nostri letti come meglio ti aggrada. Saremo le tue giumente da monta. Ci cavalcherai ogni qualvolta lo desideri. Di più non possiamo darti. Ti sta bene?’
&egrave mia moglie a farsi avanti.
‘Mamma, hai dimenticato di dirgli che noi due saremo le sue scrofe. Gli daremo quanti più figli i nostri ventri saranno in grado di concepire. Io sono pronta a cominciare. Tu l’hai fatto stanotte. Oggi tocca a me. &egrave iniziato il mio periodo di fecondità.’
‘Ragazze, non litigate. Ne ho per entrambe. Possiamo benissimo restare a dormire nello stesso letto noi tre insieme.’
Mia suocera guarda la figlia.
‘Hai sentito il mandrillo. Mi ha dato della ragazza. Non ha ancora capito che io sono una vecchia giumenta che ha molto da insegnare a giovani puledre come te e molto energia per sfiancare uno stallone come tuo marito.’
Un attimo dopo sono distese, nude, ai miei lati. Michelle alla mia destra e Sophie alla mia sinistra. Non ho dubbi su chi sarà la prima a soggiacere sotto il mio corpo. Sarà mia suocera a soddisfare le mie voglie. Mi giro verso di lei e mi catapulto sul suo corpo che trovo pronto ad accogliere il mio. Come se già sapesse. Ha le cosce allargate a 180′ e le gambe piegate contro le sue cosce.
‘Sapevo che avresti scelto prima mia madre. Non mi dispiace che tu abbia scelto Michelle. Con questo non voglio dire che sia felice della tua scelta. Però, conoscendo le esigenze di mia madre, &egrave opportuno stabilire delle regole. Tu cavalcherai mia madre solamente nelle ore diurne. Dopo, a partire dal tramonto, ti trasferirai nella nostra camera dove troverai me, la figlia della tua concubina nonché tua moglie, pronta ad accoglierti fra le sue cosce. Questo ci darà modo di essere fecondate nello stesso periodo e se saremo fortunate partoriremmo nello stesso mese. Sarebbe bello se i nostri figli nascessero nello stesso giorno. Ora vi lascio soli.’
La mia vita subisce un notevole cambiamento. La regola imposta da mia moglie viene letteralmente rispettata. Durante le ore notturne sono il marito di Sophie. I miei doveri coniugali vengono adempiuti, senza altre interferenze, fino al mattino. Quando, invece, sorge il sole, Michelle viene nella camera coniugale e dà lo sfratto a Sophie. Lo stato di amante del marito della figlia viene riattivato e cosi &egrave per tutti i giorni che seguono. Sono il giocattolo preferito di mia suocera. I lunghi anni di astinenza sessuale, dovuti più che altro alla crescita della figlia, hanno inciso sulla sua psiche. Era diventata scontrosa e diffidente. Il mio arrivo nel suo campo visivo l’ha destata dal lungo letargo. Ora deve recuperare. Io sono contento di contribuire al suo recupero. La libidine esplode in tutta la sua forza. Mia suocera si &egrave trasformata in una mantide. Ogni volta che le sbatto il cazzo nella pancia sembra voglia divorarlo. Ogni posto &egrave buono per farsi sbattere come una cagna perennemente infoiata. Il mio posto preferito per chiavarla &egrave la cucina. Lì il tavolo si rivela un ottimo sostituto del letto. Poi ce il piano cucina che mi permette di guardare il mio glande sparire fra i folti peli che ornano la sua pelosa vulva. Il luogo dove invece mia suocera preferisce farsi montare &egrave la stalla. A sostegno di questa scelta sta il fatto che io, quando la monto, la prendo da dietro e, mentre glielo sbatto nella pancia, le grido che &egrave la mia vacca. Lei dice che il luogo adatto a che una vacca venga montata da un toro &egrave la stalla. Allo scopo ha fatto attrezzare un box per ospitarci. Alla domanda degli operai lei risponde che il box &egrave destinato ad ospitare un giovane e possente toro ed una vacca pronta per essere fecondata. Gli operai la guardano perplessi. Hanno sempre saputo che la monta avviene nel recinto all’aperto. Lei li guarda e sorride. Ha fatto riempire il box di morbido fieno secco dove far rotolare i nostri nudi corpi. Li si lascia andare alla più sfrenata furia dei sensi. &egrave il luogo dove urla di godimento e grida di piacere fanno da sfondo ai nostri accoppiamenti. &egrave il luogo dove chiavo Michelle traendone il massimo della soddisfazione. &egrave il posto dove, instancabile, martello con il mio cazzo la figa di mia suocera con più ardore. Dopo circa due mesi di sfrenate galoppate le chiacchiere che circolano fra i dipendenti della fattoria diventano cruda realtà. Oramai &egrave di dominio pubblico che fra me &egrave Michelle insiste un rapporto che va oltre il normale ruolo di genero e suocera. La riservatezza che tanto volevamo proteggere non fu più tale. Tutto accadde un giorno d’estate. Gli addetti erano in ferie. Gli animali erano stati trasferiti nei pascoli montani. Credevamo di essere soli. Mia moglie e mia suocera abbandonarono ogni precauzione. In casa circolavano nude e lo stesso facevano quando stavano in piscina oppure quando decidevano di farsi una cavalcata sui terreni della fattoria. Quando montavano i loro destrieri, rigorosamente privi di sella, sembravano due walchirie. I loro nudi corpi splendevano sotto il sole cocente e le loro zizze sobbalzavano all’unisono dei movimenti dei cavalli. Era uno spettacolo guardarle. Io non partecipavo perché i cavalli mi hanno sempre intimorito. Un giorno rientrarono prima del previsto. Le aspettavo nella stalla per aiutarle ad accudire i cavalli. Il primo ad essere lasciato solo nel box fu il cavallo di Sophie la quale si premurò, sapendo degli ulteriori sviluppi, di lasciare sola me e la madre. Finito che avemmo di sistemare anche il cavallo di Michelle, mia suocera mi invito a seguirla nella zona delle stalle riservate ai bovini. Capii subito il perché. In una delle stalle c’era il box a noi riservato. Lo raggiungemmo. Era in perfetto ordine. Il fieno era stato rimosso per renderlo più soffice ad ospitarci. Mi domandai chi avesse avuto l’idea di dare una sistemata al giaciglio. Entrammo e Michelle mi impose di spogliarmi. Si girò e mentre io mi toglievo il mio unico indumento: un pantaloncino, si mise carponi con le spalle appoggiate sul fieno con il bacino sollevato e le cosce allargate. Si mise alla ‘pecorina’.
‘Eccomi. Adesso la tua vacca vuole che il suo toro la monti.’
&egrave la posizione che entrambi preferiamo. Mi inginocchio dietro il suo culo e fiondo la mia testa fra le sue natiche; inizio a baciarla prima i bianchi glutei e poi i lati interni della fenditura che li divide. Arrivo allo sfintere. Prima lo bacio soffermandomi sul suo buchetto per diversi secondi. Michelle lancia un lungo ululato.
‘Dio mio, mi stai baciando il buco del culo. Mio marito non l’ha mai fatto. Dio come mi piace. Ti prego non smettere, continua a farlo.’
Non solo non smetto ma tiro fuori la lingua e ne faccio vibrare la punta sul grinzoso sfintere. Per mia suocera &egrave il colmo. Un grido di piacere rimbomba nella stalla. Le poche mucche presenti si innervosiscono e rispondono con lunghi muggiti. Mia suocera fa ondeggiare il suo culetto.
‘Che bello. Me lo stai anche leccando. Mi stai facendo perdere la ragione. Mi sento impazzire. Dimmi la verità? Ti sei prefisso di mettermelo nel culo? vuoi sfondarmi il culo? Sai &egrave dalla notte che mi chiavasti per la prima volta sul terrazzo che ci penso. Dai fammi il culo. Sono io a chiedertelo. Solo fai piano che li sono ancora vergine.’
Le sue parole mi incoraggiano a proseguire nella mia azione. Continuo a far vorticare la lingua su quella splendida rosellina di color rosso carne. Intanto il mio cazzo raggiunge la sua massima espansione. Il glande &egrave completamente scoperto e luccica per lo splendore che emana. &egrave duro come l’acciaio e mi fa male. Mi alzo in piedi, poggio le mani sui fianchi di mia suocera e fletto le mie ginocchia fino al punto in cui la punta del mio glande &egrave posizionata al centro della sua grinzosa e vermiglia rosellina.
‘Ecco. Ci sei. Spingi. Metti in funzione la trivella e perforami il culo.’
Spingo. Il glande fa fatica ad aprirsi la strada.
‘Michelle, non voglio farti male, qua dietro sei troppo stretta. Aiutami.’
‘Stenditi sulla mia schiena ed aggrappati alle mie zizze e spingi.’
Faccio come mi ha suggerito. Mi piego in avanti e stendo il mio corpo sulla sua schiena; le circondo il torace con le mie braccia ed ancoro le mie mani alle sue grosse zizze.
‘Ora spingi e non fermarti fino a che il mostro non &egrave dentro il mio culo. Io ti aiuterò a farlo entrare venendo incontro al mostro con il mio bacino. Devi portare a termine quello che hai iniziato. Di qua non usciamo se non prima di avermelo messo nel culo.’
‘Ti farò male; sentirai dolore.’
‘Non mi importa. Lo voglio. Spingi e sfondami questo benedetto culo.’
Sono queste ultime sue parole a darmi la forza di spingere. Con un colpo energico del mio bacino il glande riesce a valicare lo stretto pertugio. Lei, nello stesso istante, spinge il suo bacino contro il mio pube ed il mio cazzo affonda per intero nel suo buco del culo invadendo il suo retto. Quando il mio ventre entra in contatto con le sue bianche natiche la spinta si esaurisce. Nel mentre l’operazione di trivellamento viene eseguita un urlo disumano riempie la stalla. Michelle sviene. Il dolore &egrave stato troppo forte. Io resto bloccato con il cazzo affondato nel culo di mia suocera e con le mani aggrappate alle sue zizze.
Pochi minuti ed una voce si materializza alle mie spalle. &egrave la voce di Sophie, mia moglie.
‘Che cazzo succede? Chi ha gridato?’
Non ho il coraggio di dirle il perché di quel grido. &egrave lei stessa ad accorgersene. Entra nel box e vede la madre stesa nuda sotto il mio corpo e con il mio cazzo piantato nel culo della sua genitrice.
‘Ora capisco. Hai sodomizzato mia madre. Ecco spiegato il grido di poco fa. Tenuto conto delle dimensioni del tuo cazzo deve aver sentito un dolore infernale quando glielo hai sfondato. Michelle li dietro era vergine. Ora non lo &egrave più. Sei stato tremendo. Potevi prima prepararla. In questi casi ci sono prodotti che aiutano a lenire il dolore. Mamma, in previsione di questo momento, ne aveva fatto rifornimento. Lei sapeva che il suo culo ti attraeva. Ne avevamo parlato. Ora vado via. Ti lascio solo con lei. Prima di pomparle il cazzo nel culo aspetta che si riprenda.’
Si avvia verso l’uscita del box. Prima di sparire si gira.
‘Un’ultima cosa. Quello non &egrave l’unico culo che circola nella nostra casa. Datti una regolata che c’&egrave un altro di culo che aspetta la visita del tuo cazzo.’
&egrave in quel momento che mi rendo conto che mia moglie &egrave nuda e che sull’ingresso del box c’&egrave una figura di una giovane ragazza anch’essa nuda. Riconosco in quella donna un’addetta ai lavori domestici. &egrave una bella ragazza. La cosa che non capisco &egrave perché &egrave nuda? La risposta l’avrò in autunno. Un lamento mi distoglie dal pensiero. Mia suocera si sta riprendendo. Lentamente torna a riprendere possesso della sua mente.
‘Cosa &egrave successo?’
‘Mi dispiace. Ti ho fatto il culo. Hai sentito dolore e sei svenuta.’
Tenta di muoversi. Glielo impedisco stringendola di più.
‘Non muoverti. Sono ancora dentro al tuo culo.’
‘Mia hai rotto il culo e sono svenuta? E dici che il tuo coso &egrave ancora dentro al mio culo? Ecco spiegato la strana sensazione che avverto. Perché non l’hai tirato fuori?’
‘Mi piace tenerlo al caldo nelle tue viscere. Eppoi l’operazione sfondamento non &egrave stata completata.’
‘Che vuoi dire? Il tuo cazzo &egrave ancora dentro al mio culo e dici che l’operazione non &egrave completa? Cosa altro manca?’
‘Sfondare un culo non significa sodomizzare. Michelle tu hai un culo da sballo e deve essere mio.’
‘Non ti capisco. Mi hai rotto il culo; ti sei preso la mia verginità anale e dici che non &egrave ancora tuo? Cosa devo fare per fartelo sentire di tua proprietà?’
‘Devi sopportare ancora un po’ di dolore. Ti ho solo aperto il buco del culo e mi sono fermato perché sei svenuta. Ora che sei tornata cosciente completeremo l’operazione trapanatura del tuo culo. Desidero che tu sia in grado di intendere quando ti chiaverò nel culo.’
‘Non lo hai ancora fatto?’
‘No. Se l’ho avessi fatto mentre eri svenuta sarebbe stato come se ti avessi violentata. Io amo il tuo culo così come amo tutto di te. Voglio che tu sia cosciente quando stantufferò il mio cazzo nel tuo fantastico culo; voglio che tu sia ben sveglia quando innaffierò le tue viscere col mio raggiunto piacere.’
Si prende qualche minuto, poi…
‘Dai facciamolo. Chiavami nel culo &egrave riempimi l’intestino con i tuoi spermatozoi. Ti chiedo un piccolo favore: fai piano. Non voglio nuovamente svenire. Passami un altro cuscino da piazzare sotto la pancia. Avrò così la possibilità di sgrillettarmi meglio il clitoride mentre tu mi sodomizzi. Non sei il solo a desiderare di provare piacere mentre ti inculi la tua donna. Forza; metti in moto il motore e fai in modo che il pistone entri in funzione.’
Il mio &egrave un motore ad un solo pistone e l’avviamento &egrave collegato con il mio cervello. Basta premere il neurone adatto ed il motore entra in funzione. Spingo il giusto pulsante dell’accensione ed il motore parte. Lentamente il pistone prima si ritrae dal cilindro in cui &egrave alloggiato e poi rientra sempre con lentezza. Posiziono la marcia sul minimo della velocità per darle modo di abituarsi. Mia suocera partecipa facendo roteare il suo favoloso buco del culo intorno al mio cazzo alternando la rotazione con possenti colpi all’indietro. Ogni tanto lancia delle piccole urla di dolore frammiste a piccole grida di piacere. Lo sgrillettamento del clitoride da i suoi risultati. Per aiutarla a sentire più piacere le artiglio entrambi i capezzoli con le dita delle mie mani e glieli strizzo torcendoli e tirandoli come volessi allungarli. I minuti passano. Le grida di dolore si sono affievolite fin quasi a sparire. Michelle comincia a sbuffare e muggire come una vacca. Il mio cazzo entra ed esce con più facilità dal suo buco del culo; la rotazione che lei ha impresso al suo culo insieme alle spinte all’indietro hanno prodotto l’effetto desiderato. Il diametro del buchetto anale &egrave diventato grande abbastanza da permettermi di chiavarla nel culo senza più farmi preoccupare di non farle sentire dolore ed &egrave lei stessa a darmene conferma. Un grido liberatorio mi dice che sta godendo. Sento il suo corpo tremare. Ha raggiunto il suo primo orgasmo anale.
‘Bravo, sei stato bravo. Sei un magnifico toro. Non avrei mai pensato di godere anche con il culo; qualche amica che si &egrave fatta inculare ha detto che si prova solo dolore. Tu invece mi hai fatto sentire anche piacere. Ora tocca a te. Il mio buchetto si &egrave dilatato abbastanza. Datti da fare. Riempi le mie viscere con il tuo seme. Pompa questo tuo favoloso cazzo nel mio culo; fammelo arrivare nello stomaco.’
Non chiedo di meglio. Cambio marcia e passo alla presa diretta. Il mio pistone aumenta la sua corsa nel budello intestinale di mia suocera. Mi faccio prendere dalla libidine e come un forsennato le pompo il cazzo nel culo. Michelle mi sollecita a metterci più fervore.
‘Sìììììììì. &egrave così che ti voglio. Dai, dai, non fermarti. Ti amo, ti amo.’
Non mi fermo. Un lungo ululato mi dice che sta nuovamente godendo. Deve essere un orgasmo più sconvolgente del primo ed &egrave doppio. Sta godendo sia attraverso il culo che attraverso la vagina. I liquidi anali investono il mio cazzo mentre i liquidi vaginali si disperdono sul fieno. Un attimo dopo &egrave il mio turno. Mi irrigidisco ed il mio cazzo erutta come fosse un vulcano. Potenti bordate di denso e copioso sperma vengono sparate nel buco del culo di mia suocera. Non so se gli &egrave arrivato fino allo stomaco, ma di sicuro l’intestino retto gliel’ho abbondantemente innaffiato. Siamo entrambi distrutti. Intorno a noi c’&egrave silenzio. Lentamente sfilo il mio cazzo dal suo buco del culo; ci stendiamo di schiena sul fieno. Michelle poggia la sua testa nell’incavo della mia spalla. Dopo circa mezz’ora il silenzio viene rotto dalla sua voce.
‘Prenderlo nel culo &egrave sempre stato un mio sogno. Non mi sono fatta inculare perché i racconti delle mie amiche mi hanno spaventata. Arrivi tu ed io mi faccio profanare il culo; non solo me lo sfondi ma mi fai anche superare le mie paure. Mi hai fatto provare sensazioni che mai avrei pensato esistessero. Sono una donna fortunata ad averti come amante.’
‘Io sono altrettanto fortunato ad avere una donna come te che mi ama fino ad arrivare a farsi rompere il culo; posso finalmente dire che mi appartieni. Di te ho preso tutto. Manca solo un ultima cosa.’
‘Cosa?’
‘Un figlio.’
‘Oh! Stai tranquillo. Quello verrà. Fino a quando il mio ciclo biologico me lo permetterà e con il tuo contributo ti darò non uno ma quanti figli vorrai. Ti pongo solo una condizione.’
‘Dai, sparala?’
‘Non dovrai mai mancare di fare entrare il tuo inquilino dalla mia porta posteriore.’
Il periodo feriale ha fine. Il lavoro riprende. Tutti gli addetti fanno il loro rientro dalle vacanze. Il box della stalla resta deserto. Il tempo trascorre senza che la monta non abbia le sue conseguenze. A fine estate le mie due giumente risultano essere entrambe gravide. Mia suocera e mia moglie sono incinte. In casa c’&egrave un’aria di festa. Un mormorio si spande tra gli inservienti e tra gli addetti. Un mormorio che si traduce in sguardi invidiosi lanciati al mio indirizzo da parte degli uomini. Le donne invece, venute a conoscenza della gravidanza di entrambe le vacche di casa, si complimentano per la mia bravura nell’essere stato capace di impregnare le padrone di casa. In questa girandola non mi sfugge la presenza della domestica che, quel giorno che sfondai il culo di mia suocera era presente nella stalla insieme a Sophie. Come un’ombra segue mia moglie in tutti i suoi spostamenti. Vengo così a conoscenza che Sophie si &egrave data alle pratiche saffiche. Cosa che non le impedisce di reclamare la sua razione di cazzo quando il sole tramonta. Il tempo necessario a far si che la gravidanza compia il suo percorso e le due giumente, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, partoriscono due bei maschietti. Comincia cosi una nuovo ciclo di storia. Michelle mette al mondo un bambino che all’anagrafe risulta essere fratellastro della figlia anche se porta il mio cognome. Il figlio di Sophie &egrave invece nipote di Michelle ed essendo io suo padre &egrave pure fratellastro del figlio che ho avuto da mia suocera. Non solo. Tenuto conto che sono il padre del figlio avuto da mia suocera il figlio avuto con mia moglie &egrave anche nipote del figlio di Michelle. La storia si ripete per altre quattro volte. Michelle mi rende padre di ben cinque figli: tre maschi e due femmine. Poi va in menopausa ed il suo ciclo riproduttivo si esaurisce. L’ultimo figlio mio e suo nasce che lei ha 47 anni. Mia moglie non le &egrave da meno. Anche lei, dopo dieci anni di matrimonio, mi rende padre di altrettanti cinque figli: tre femmine e due maschi. &egrave cosi che all’età di 35 anni mi trovo ad essere padre di ben 10 figli. Cinque partoriti da mia suocera e cinque partoriti da mia moglie. Chi l’avrebbe mai immaginato.

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