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Racconti Erotici Etero

Miria, mia cugina (1° parte)

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Miria, mia cugina. ( Prima parte)

Il rapporto tra me, un ragazzo di 30 anni, e mia cugina Miria di 19 anni &egrave giunto al culmine della passione, di amore e di sesso, scoppiata all’improvviso in questa estate del 2002.

Abitiamo insieme con le nostre rispettive famiglie in una villa bifamiliare della collina torinese.

Dall’inizio dell’estate, durante le vacanze trascorse al mare, sulla spiaggia di Alassio, mi sono accorto che l’interesse per Miria la mia cuginetta si &egrave trasformato in un desiderio folle di possederla.

Ho sempre considerato Miria come la mia sorellina , fin da piccola da quando lei di pochi anni, si &egrave trasferita nella villa che i nostri genitori hanno costruito insieme. I nostri rispettivi padri sono fratelli e molto uniti, tanto che le rispettive famiglie vanno d’amore e d’accordo.

Miria fin da piccola era una bambina stupenda, bionda con capelli d’oro color paglia di grano, occhi verdi vispi, sempre sorridente e sempre pronta a buttarsi fra le mie braccia, pronunciando gia a 4 o 5 anni la frase ‘ Tu sei il mio ragazzo’ mentre mi stringeva con tutta la forza delle sue braccine. Io ero felice di questa esuberanza, adoravo questa bimba spensierata, la accompagnavo all’asilo, poi a scuola, le sono stata vicino in ogni occasione importante o difficile, per lei.

Io ero il suo cuginetto-fratello-fidanzato preferito, così ripeteva spesso allora..

Nel tempo ho visto sbocciare la sua bellezza, diventava alta più o meno come me intorno a m.1,75. Il suo corpo armonioso si formava con perfezione fino a raggiungere la bellezza statuaria e mozzafiato di oggi.

Bionda, occhi verdi, bocca regolare con labbra pronunciate, un seno da terza misura con un vitino stretto confinante con un culetto rotondo perfetto.

Fino all’estate scorsa ho solo ammirato la sua bellezza in fiore, non ho mai visto la ragazza sexy e sensuale che &egrave.

Al mare, quest’anno, avvolta in quel suo costume, oserei dire un’ipotesi di costume, che tentava di avvolgere quelle forme armoniose, con quelle cosce lunghe, quel pancino piatto che termina in quell’inguine favoloso, dove il rigonfiamento appena pronunciato del pube, fa immaginare visioni paradisiache, mi &egrave apparsa la più bella, la più sexy ed ho cominciato a desideraLa. La scoperta &egrave stata una sorpresa, un tormento e mi ha spaventato.

Sarà stato anche il fatto che da poco tempo mi sono lasciato con la mia ragazza, dopo una relazione lunga cinque anni, e da allora mi sono astenuto da fare sesso.

Anche quest’estate, come di solito faceva, Miria si rifugiava fra le mie braccia per qualsiasi problema, a volte anche intimo ed ad ogni mia consolazione ella stringendosi a me mi riempiva di sonori baci anche più audaci da lasciarmi perplesso e turbato.

Questa estate non perdeva occasioni per provocarmi come: – frequentemente da dietro puntando i seni sulle mia spalla nude, dove i capezzoli attraverso il leggero strato del reggiseno li sentivo duri e appuntiti; Si sedeva su un mio ginocchio e poi lentamente divaricando lo cosce nude faceva sentire la morbidezza della sua natura, divisa dal sottile costume.

L’altra sera, al mare, mi sono accorto, mentre mi stringeva, di una forte erezione che mi ha procurato il suo stretto contatto. Istintivamente ed inavvertitamente mi sono stretto ancora di più e la bozza del pene enormemente teso, nel mio costume si &egrave adattato perfettamente nell’incavo delle sue cosce all’altezza del suo pube.

Lei lo ha sentito, non si &egrave mossa, io, facendomi forza, indugiando, mi sono staccato.

Il fatto mi ha scombussolato e sono stato teso tutta la sera, cercando di evitarla, ella sott’occhi, ogni tanto, si soffermava a guardarmi fissa e pensierosa.

Ho cercato di distrarmi con gli altri della compagnia, ragazzi e ragazze, tra le quali, qualcuna, mi ero accorto era pronta a concedersi a me.

Miria si &egrave accorta che la evitavo, ha incominciato a innervosirsi con gli altri, ad isolarsi ed io fremevo.

Avrei voluta abbracciarla, come ho sempre fatto quando la consolavo ed asciugarle le lagrime quando era triste.

Così la serata &egrave passata

Ci siamo recati verso casa, silenziosi..io dovevo accompagnarla, i miei zii si fidano ciecamente di me, affidandomi la figlia per le uscite serali. Difatti questa estate siamo stati sempre insieme, io ero completamente libero e lei preferiva me agli altri ragazzi che le ronzavano attorno.

Ci siamo lasciati con un semplice saluto ed un bacetto di circostanza. Un vuoto dentro mi si &egrave formato, una tensione nervosa che mi ha procurato una paura tremenda per il desiderio, devo dire incestuoso per la mia adorata cuginetta.

Ho trascorso una notte agitata ma con il pensiero fisso a quelle cosce affusolate, quel pancino piatto, quel pube appena pronunciato dove i miei occhi si sono spesso posati nei giorni scorsi. Intanto una erezione dolorosa mi torturava e mi sono calmato un po’ soltanto con una sega tutta dedicata a lei ed al pensiero della sua fighetta vergine.

Il giorno dopo abbiamo fatto finta di niente, ci siamo comportati come sempre, come nulla fosse accaduto la sera prima, felici e spensierati insieme.

Siamo tornati il giorno dopo a Torino dove c’era un caldo insopportabile.

La sera, per prendere un po’ di fresco, ci siamo recati io e lei sulla collina della Maddalena. Lei era vestita semplicemente con una camicetta stretta, da dove premevano prorompenti i due capezzolini di quel seno sodo, non protetto da alcun reggiseno. Indossava una gonnellina, che arrivava a metà ginocchia facendo intravedere quelle stupende cosce, che in macchina tutte scoperte erano uno spettacolo eccitante. Non so come io abbia potuto raggiungere la cima del colle, il mio cuore batteva a mille, il mio pene era in tensione continua.

Ci siamo affacciati sulla balconata, per contemplare dall’alto, il panorama di Torino, insolitamente chiaro in quella serata serena ed incantata.

Miria, nell’additarmi i vari punti caratteristici della città, si &egrave sporta un po’ di più ed ha spinto indietro il suo culetto verso la mia erezione formidabile, che si &egrave adattata nel solco all’apice delle gambe fra i due globi rotondi. Ho spinto di più la mia protuberanza mentre lei volutamente si &egrave inchinata per agevolarmi e sentire la durezza sul suo pube pronunciato.

Siamo stati fermi, stretti per lunghi minuti silenziosi e tremanti. Sono stati momenti sublimi, esaltanti, ho capito quanto le piaceva, per fortuna non eravamo soli, altrimenti sarebbe stato facile prenderla in quella posizione, come lei desiderava ormai..

Silenziosamente, mi sono staccato, l,ho presa per mano e ci siamo avviati verso la macchina. Muti ed imbarazzati ci siamo allontanati.

Dopo qualche chilometro mi sono fermato in un punto isolato e facendo finta di niente le ho chiesto perché non parlasse.

Di scatto si &egrave girata, mi ha buttato le braccia al collo, e come mai non aveva fatto, mi ha baciato con furia sul viso, sul collo, sulla bocca, mentre lagrime di gioia le scendevano sul viso. Si &egrave messa a parlare a raffica confessandomi agitata:

‘ Tu sei mio, sei sempre stato mio, non voglio che sii di nessun’altra. Mi hai fatto tanto soffrire quando sapevo che ti vedevi con Marcella ( la mia ex ragazza). Nessuna ti potrà amare come me!!’

Queste frase le ha pronunciate con affanno, interrotte dai baci furiosi. Intanto io ero bloccato, sorpreso, fermo e lasciavo fare. Mentre mi stringeva, agitata ed eccitata.

La sua mano si &egrave abbassata sulla patta dei pantaloni, per fortuna larghi, dove il mio pene ingrossato al massimo era pronto per scoppiare.

Lei si &egrave bloccata per un attimo e guardandomi con un sorriso di soddisfazione, maldestramente ha afferrato la bozza nei pantaloni. Nel frattempo pronunciava frasi sconnesse come:

‘ Oh che duro!’. amore !! Quanto ho patito!! Mi vuoi anche tu?..sai’ .Io non mi sono fatta mai toccare da nessuno. Aspettavo solo te. . Ma tu guardavi altre’ma adesso sei mio’.siii ti voglio ..amore sarò solo tua. Prendimi anche adesso”

Tutto questo tempo, sono stato silenzioso, mentre lei ha abbassato la cerniera della patta e insinuando le dita negli slip, ha tirato fuori e maldestramente ha cominciato a stringere con quella manina vellutata, il pene eretto, che a stento riusciva a impugnare.

Oh che sogno!!’ non capivo se era vero o immaginavo’ma ero in Paradiso!. Lei mi sembrava esaltata, era agitata allora anch’io ho rotto gli indugi e lentamente ho cominciato ad accarezzare, con una mano quelle cosce di alabastro, mentre con l’altra da sopra la spalla accarezzavo il seno sodo, roteando un dito sul capezzolino appuntito e sensibile. Sospirava ad ogni contatto. Il suo sospiro era accompagnato da un leggero lamento di piacere e non smetteva di pronunciare il mio nome : ‘Ohhhh’Vani.. Vani’ che bello,.. finalmente!!’.

Intanto la mia mano dalle cosce, che lei allargava, si &egrave fatta strada verso la fessura umida, prima con un dito, poi con due sollecitandole il clitoride fra le labbra della sua fighetta, ormai in un lago di umore.

Il suo lamento &egrave aumentato d’intensità, sembrava quasi di sofferenza, ma io vedevo i suoi occhi spalancati e percepivo le sue spinte del bacino verso la mia mano quasi ad invitarmi a spingerla più a fondo.

Era un momento inebriante, lei sempre maldestramente stringeva forte prima con una mano poi con l’altra il pene che stava per scoppiare.

Ho cercato di trattenermi perché avrei voluto godere contemporaneamente a lei, che ormai si agitava sempre di più e con affanno incitava:

‘ amore che bello’ cosa mi fai??? Ohh mi sento svenire’..Ohhhhhh amoreeee mi sgiolgoooo..’

Infatti con quel lungo lamento di liberazione, man mano che l’orgasmo discendeva,si rilassava e la stretta delle sue mani sul mio pene eretto si allentava. Avrei potuto prenderla in quel momento, affondando il membro al massimo della tensione in quella sublime fighetta allagata. Un barlume di coscienza mi ha frenato, sarebbe stato pericoloso scoppiarle dentro’oh dio sa come lo desideravo!!!, Mi sono accontentato di godere fra le sue manine che aiutavo a menare il membro per concludere in fretta.

E’ stata un’ieculazione formidabile, gli schizzi potenti l’hanno imbrattata tutta compreso i vetri della macchina.

Mi sono accorto della sua meraviglia e con trasporto mi ha stretto di nuovo, suggellando finalmente con un bacio vero, intenso, la nostra scoperta.

Ci siamo soffermati a chiacchierare: Io della passione che avevo scoperto per lei, che non sospettavo, ma era latente. Lei del desiderio che ha sempre avuto per me, confessandomi che da quando ha cominciato a toccarsi e godere, lo faceva pensando a me, sognando di avermi. Ha resistito ai ragazzi che ha avuto ed a nessuno ha mai permesso quello che &egrave successo fra noi. Lei era fiduciosa che prima o poi mi sarei accorta di lei come donna.

Sono rimasto felice e disperato nello stesso momento. Lei, mia cugina che ho considerato sempre una bambina, fino a poco tempo fa, che &egrave sempre stata per me una sorella, mi ha procurato una tale passione incestuosa.!!

Dopo un po’ ho preferito andare via, in quanto il desiderio stava per risvegliarsi e non volevo osare di più. Se dovevo entrare in quella fica vergine, doveva avvenire in un momento sublime, con delicatezza. Dovevo preparala con cura e farle accogliere con bramosia il mio membro di non modesta dimensione.

Per qualche giorno non la vedrò, &egrave partita stamani con i genitori per recarsi a Bardonecchia dai nonni.

Mi ha telefonato al suo arrivo e felice mi ha annunciato: ‘ Non illuderti, ormai sono io la tua ragazza!! Non vedo l’ora che passa la settimana ‘mi raccomando fai il bravo, sarò io la tua donna!!’

Domenica ci rivedremo, chissà’!!

Questa sarà un’altra storia.

Sono qui a poltrire, disteso sul mio lettino, senza voglia di fare niente, salvo quella di Miria, la mia cuginetta perennemente davanti agli occhi con quel suo corpo meraviglioso.

Ahim&egrave! &egrave in montagna con i suoi genitori! La tentazione di raggiungerla &egrave stimolante.

Il ricordo dell’esperienza della settimana scorsa quando si &egrave completamente affidata alle mie carezze, godendo immensamente mi sta tenendo in una tensione erotica insopportabile..

Mi trattengo dal raggiungerla sebbene sollecitato da lei stessa con continue telefonate, ripetendomi quanto mi desidera ossessionata dal pensiero del mio membro meraviglioso, dice lei, del suo turgore e si tocca godendo vergognosamente.

‘ Lo voglio qui con me!.. Lo desidero tanto’vieni!!!’

Io resisto, non posso rovinare tutto, compromettere un sogno che forse diverrà realtà. La sua esuberanza incontenibile la tradirebbe. A me pare sempre una bambina, quella donna meravigliosa.

I miei sono partiti per trascorrere il weekend da amici nel Canavese, allora mi attardo sul letto, completamente nudo, dopo la doccia ristoratrice per il gran caldo.

Mi accingo a leggere un romanzo storico che &egrave abbandonato da una settimana sul comodino. E’ la mia lettura preferita. Così passa il tempo distogliendomi un po’ dall’ossessionante pensiero di Miria.

E’ quasi mezzogiorno, quando dall’abitazione accanto, quella dei miei zii e di Miria, odo un distinto sbattere di porta. Mi allarmo pensando subito ai ladri che nei giorni scorsi hanno fatto visita ad alcune ville dei dintorni.

Indosso l’accappatoio, a portata di mano, perdo tempo nella ricerca della doppia chiave, lasciata dagli zii. Mi dirigo verso la porta accanto, introduco silenziosamente la chiave nella toppa, apro’ mi guardo attorno ..sembra tutto tranquillo, giro fra le stanze’niente. Ma ecco sento uno scroscio d’acqua dalla doccia del bagno. Il timore dei ladri cessa di colpo, sostituito da un sobbalzo speranzoso:

‘ C’&egrave qualcuno sotto la doccia’ mi dico.

Mi avvicino ed apro con circospezione e’. VISIONE!! ‘ MIRIA!!! MERAVIGLIOSA MIRIA!!

Di spalle con la testa reclinata all’indietro ed i capelli lungi grondanti si lascia accarezzare dall’acqua della doccia.

Che belle forme! Una statua perfetta.

La mia Miria &egrave qui, ma &egrave sola?’

Mi accerto che sia cosi. Mi tranquillizzo.

Continuo nella visione! Ora Miria, nella stessa posizione , con movimento sensuale china la testa in avanti arcuandosi.

Lo spettacolo diventa lussuriosamente conturbante: oh quel culetto rotondo! Quelle cosce lunghe affusolate che all’apice leggermente arcuate, lasciano intravedere la punta del sesso, la mia ossessione. E’ circondato da una bionda peluria, le grandi labbra in sintonia avvolgono il clitoride leggermente pronunciato, ben visibile, dal quale scorre un rivolo d’acqua più folto di altri.

Sto li ad ammirare con il cuore che batte a mille, mentre il mio membro, prepotentemente duro salta fuori dall’accappatoio che si apre.

Miria si gira e’sorpresa..lancia urlo portando istintivamente le mani verso le tette prorompenti a mo di difesa. E’ un movimento di una sensualità unica. Non c’&egrave che dire la mia cuginetta &egrave una bomba sexy.

Si riprende subito, perché allarga le braccia e si precipita fra le mie , pronte ad accoglierla, intanto grida con gioia:

‘ Vani’Vani..amore..sono qui! Non potevo più aspettare. Con una scusa sono venuta via in treno. I miei torneranno fra due giorni. Sei contento?’

Queste parole accompagnano il suo abbraccio violento, mi riempie di baci il viso, io la blocco con un bacio famelico su quella bocca sensuale e profumata.

Si allaccia a me con quello strofinio dolce e duro dei capezzoli che mi puntano sul petto nudo portandomi in estasi.

Allarga le gambe, come faceva di solito, aggrappandosi al mio collo. La reggo arcuandomi all’indietro, involontariamente, agevolando il membro duro che si insinua fra le sue cosce.Lei lo percepisce e strofina il pube sull’asta rigida premendo lussuriosamente in avanti il bacino.

Tenendola così avvinghiata e sollevata, come un automa la porto fuori adagiandola sull’ampio tappeto dell’atrio. Li si sdraia a braccia aperte guardandomi con passione.

Mi precipito a baciarla dappertutto con foga; sul viso, sul collo, scendendo verso i capezzoli durissimi che lecco e pizzico alternativamente con le labbra socchiuse. Intanto le mie mani vagano intorno al suo corpo, afferrano i seni sodi, accarezzano quei fianchi pieni.

E’ una battaglia impari! Io lupo famelico che azzanna la preda inerme.!

Lei non si difende, incassa ogni mio assalto.

I suoi sospiri sono profondi, il seno sobbalza affannosamente, gira la testa qua e la mentre io scendo più giù soffermandomi sul quel pancino deliziosamente piatto, mi adagio su quel monte di Venere folto di peluria serica bionda, ammiro il sesso aperto roseo bagnato di acqua e da dolci secrezioni. Insinuo la lingua fra le grandi labbra, succhio il clitoride rigido, spalanco la bocca nel tentativo di ingoiare la vulva intera.

E’ l’apoteosi della libidine! Lo sfogo animalesco dell’ossessione dei giorni scorsi! Della passione che mi divora.

Nulla può eccitare di più una donna, quando si dona così, senza remore, difatti Miria in estasi sta partendo per il primo orgasmo:

‘ Ohhh Vani che bello, &egrave fantastico’ohh mi fai morire così!! Ohhhh amoreeeee ‘ godoooo!!!’

Il suo liquido orgasmico, dolciastro, lo succhio con avidità, la mia libidine &egrave senza freni, mi rialzo per prenderla. &egrave lubrificata al massimo.

Lei alza leggermente la testa, guarda il pene ed ammirata:

‘ E’ enorme Vani’come &egrave bello? Lo voglio!! Ora amore!! Come lo desidero!! Mettimelo dentro’non temere, sai la ovulazione &egrave lontana’ fai piano ti prego!’

L’incitamento &egrave superfluo, la raccomandazione mi tranquillizza. Il mio sogno si realizza! Oh quel buco roseo e palpitante. Ancora intriso del succo cremoso del recente orgasmo. Le allargo le grandi labbra. Afferro il turgido mazzuolo, lo strofino sul clitoride infiammato.

Sono eccitato all’inverosimile, vorrei sprofondare con violenza in quella conchiglia stretta oscenamente offerta alla mia vista, mi trattengo ancora un attimo in ammirazione.

Miria attende, il suo petto ansima dall’ansia e dall’eccitazione con nuovi fremiti mi guarda implorandomi, muta, di accelerare. Ma impaziente grida:

‘ Dammelo Vani’ti prego fammelo sentire! Oh caro &egrave enorme!’
Non indugio più. Introduco il pene solo un po’, lo muovo a circolo per agevolare l’entrata, lentamente spingo.. poi ritraggo.. spingo e di nuovo ritraggo.. finalmente affondo fino alla radice, con un colpo deciso, superando l’ostacolo dell’imene deflorato.

E’ una sensazione di assoluto possesso!! Sono tutto dentro di lei!! Ma non &egrave un sogno??

Lei getta un grido misto di dolore e di piacere. Mi fermo ben piantato dentro, la stringo forte, la bacio sulla bocca per calmarla ed abituarla alla devastante dolce invasione.

Il mio membro &egrave avvolto in un morbido guanto di velluto, &egrave quello il suo regno!

Lentamente si rilassa, due lagrime colano dai begli occhi, le asciugo con baci delicati.

Passano pochi secondi, ella stessa comincia a dimenarsi, sospira.., geme.., delira.., implora:

‘ Oh come lo sento!.. E tutto dentro?? Amore fai presto! Oh Vani..Ecco..ohh.. basta!’.Muoiooooo!!’ Grida.

E’ un altro orgasmo che la trasfigura mentre pronuncia frasi incomprensibili.

Non l’ascolto più. La battaglia &egrave furiosa.

Continuo a stantuffare con maggiore intensità.

Ma ecco! Lei ricomincia ad assecondarmi venendo incontro ai miei affondi.

Per tutto il tempo rimango concentrato sul bel viso esaltato dall’eccitazione, percepisco la strettezza della fica nella quale desidero rimanere il più possibile, ora che l’ho conquistata.

La mia gioia &egrave quella di vederla gioire per merito mio, con il mio pene che la sonda.

Mi dona sensazioni erotiche indescrivibili, questa fata, mai provate con altre.

Quella micetta meravigliosa, tanto agognata in questo ultimo mese, l’ammirazione di quel viso trasfigurato dall’eccitazione, l’orgoglio per quel possesso, moltiplicano il mio vigore con affondi sempre più potenti.

Lei &egrave sconvolta in tutto il suo essere, i lamenti si fanno grida, &egrave estasiata, il suo corpo &egrave tutto un movimento, incuneato dal mio potente piolo, &egrave una furia sotto di me.

Raggiunge un nuovo devastante orgasmo liberatorio e rovesciando gli occhi sbarrati grida:

‘ Diooo vengo di nuovo!! Amoreeee’Amoreee:: ohhhhh muoiooooo!’

Non mi contengo più e scoppio con dei getti enormi , la inondo con il pene palpitante ed il ritmo della furia devastatrice rallenta.. mentre anche lei più calma ma con affanno pronuncia:

‘ Oh Vani!! Godi!! Godi in me’ lo sento, amore, &egrave così bello quello che mi fai. Ti prego resta dentro’

Nel mentre mi allaccia i fianchi con le gambe, per trattenermi, affinché non scappi da quel sito meraviglioso.

La assecondo, &egrave una dea la mia cuginetta ormai donna!!! La stringo e la bacio sulla bocca, nonostante l’affanno.

Rimaniamo cosi, fermi, un corpo solo, per lunghi minuti, silenziosi.

Sono ammutolito dalla gioia della lunga battaglia, quel meraviglioso corpo unito a me, mi dona ancora brividi di piacere.

Questa &egrave la felicità!!

Lei per prima rompe il silenzio:

‘ E stato meraviglioso,Vani. Questo &egrave il più bel giorno per me. Sei tu che mi hai fatto donna, come ho sempre desiderato. Ora mi appartieni! Finalmente sei tutto mio, amore’

‘ Ma lo sai Miria, che il nostro amore &egrave vietato, &egrave incestuoso, siamo cugini. Non potrà essere che clandestino. Io ho tanta paura sai. Come potrei rinunciare a te? Tesoro!

Ai nostri genitori verrebbe un colpo. Tuo papà, che mi considera un figlio confermadomelo quando, lo sai questo, mi ha affidato i compiti più importanti nella sua azienda.’

‘ Ma io ti ho sempre amato, non ti ricordi? Da bambina eri il mio cuginetto-fratello-fidanzato! I miei lo hanno sempre saputo!’

‘ Ma eri una bambina ingenua e deliziosa. Spontanea. Io ti ho sempre adorato. Eri la mia sorellina che non ho mai avuto’

‘ Si ero ingenua fino a quando non ho capito la differenza dei sessi, ed allora che ho deciso che saresti stato il mio uomo. Ti amavo già. Oh quanto ho sofferto in tutto questo tempo!!

‘ Anch’io ti ho sempre amata, lo sai bene. Amavo la mia cuginetta bambina. Ho visto sbocciare la tua bellezza con ammirazione ed emozione. Non potevo pensare ad altro. Ti ho visto cuginetta donna solo un mese fa, quando la tua sensualità prorompente faceva girare la testa a tanti ragazzi al mare ed io ne ero geloso ed ho cominciato a desiderarti. Ma poi di la verità tu mi hai provocato subdolamente.’

‘ Si!! Non mi pento.. Dovevo conquistarti! Avevi parecchie ragazze intorno. Ti eri appena lasciata con Marcella. Non potevo correre il rischio di perderti.

Ma non sai quanto ti ho desiderata io, da quanto ho cominciato a capire cosa facevi con le altre ragazze. Quanta sofferenza sapere Marcella, quella odiosa, fra le tue braccia, mentre l’amavi? Ma era sempre così con lei?’

‘ Ecco la mia cuginetta curiosona che non smette di fare domande? No tesoro tu sei un’altra cosa, un’altra dimensione. Sei la donna che ho sempre sognato. Io non ho mai provato con altre, il sublime piacere come con te oggi. Non avrei mai immaginato una gioia così intensa.’

‘Allora questo amore, questo sogno ora realtà che fa tanto felice noi, quale male potrebbe fare agli altri, se per noi &egrave soltanto gioia?’

‘ Certo, tesoro mio, non facciamo male a nessuno. Ma gli altri, i nostri genitori anche se sono sempre stati sempre felici del profondo affetto sempre esistito tra noi, non accetterebbero però questo amore. Dovremo fare molta attenzione, cuginetta mia, se vogliamo gioire di questa nostra felicità.!’

Durante tutto questo colloquio, non ci siamo staccati l’un dall’altra.

Il mio pene anche se ha perso consistenza &egrave rimasto ben piantato in quella fichetta allagata.

Anzi , la sento stringere intorno, con contrazione dei muscoli della vagina che risvegliano il turgore che stava perdendo.

E’ di nuovo duro, affondato in quella fonte di piacere immenso.

Miria, con un sorriso di sfida, dolcemente perfido, ricomincia a dimenarsi.

Rispondo allo stimolo per un po’, ma mi rendo conto che potrei fare del male alla mia dolce cuginetta di nuovo in calore.

Mi faccio forza , dolcemente, con leggeri baci sulla bocca:

‘ Fermiamoci ora Miria! Devi riposare sai. E’ la prima volta, sei congestionata e devi calmarti, rinfrescarti. Potrebbe farti male. Abbiamo tempo, un paio di giorni tutti per noi. Io ti amo tanto, sei mia ormai. E poi io ho una fame da lupo, tu no!!’

La mia cuginetta &egrave sempre stata ubbidiente con me, anche quando faceva i capricci da bambina e più oltre. Si lasciava sempre convincere dalle mie parole.

Sia pure a malincuore, ci stacchiamo, lei &egrave sempre fiduciosa delle mie promesse.

Si mette a rassettare il disordine che abbiamo creato, così com’&egrave splendidamente nuda, mentre io la guardo ammirato.

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Sto ripassando attimo per attimo il favoloso amplesso con mia cugina, ancora incredulo di averla posseduta, mi sembra un sogno!

Mi trovo infatti in una situazione erotica, eccezionale, mai capitatami con altre che pure si sono date a me senza limiti.

Il pensiero di questa passione prepotentemente scoppiata per la mia cuginetta che gli zii mi hanno sempre affidato, fiduciosi della mia protezione, mi esalta e mi crea dei sensi di colpa.

La visione del suo corpo steso sul letto, dove l’ho amorevolmente adagiata dopo il lauto pranzo che abbiamo consumato, rigenerandoci dalla furiosa battaglia erotica, mi riporta alla realtà fugando ogni scrupolo.

Era stanca e felice per la scoperta del sesso con il ragazzo dei suoi sogni, come mi ha ripetuto.

Durante la preparazione del pranzo, &egrave rimasta a guardarmi tutto il tempo, con occhi sognanti , canticchiando felice, sommessamente, motivetti imprecisabili.

Ha divorato tutto,con mia grande sorpresa E’ sempre stata schizzinosa in fatto di cibo! Ha bevuto anche il vino!! lei che non ne ha mai assaggiato una goccia.

Non c’&egrave che dire, la felicità le sprizza da tutti i pori! Sono orgogliosamente soddisfatto di esserne la causa.

Chiacchiera a ruota libera, parlandomi d’amore a modo suo, &egrave un cinguettio melodioso. La sua felicità mi contagia..

E’ felice della sua vittoria per aver conquistato il suo bel cuginetto-fratello-fidanzato che l’ha resa donna.

Rievoca tanti episodi trascorsi con me, nel tempo, ripetendomi che mi ha sempre amato: da bambina, d’ adolescente, da ragazza come ora.

Rievoca il suo primo bacio d’amore e la meravigliosa sensazione che in quel momento le ha procurato.

Quel bacio l’aveva dato a me!

Mi sono ricordato, non ci davo peso allora, era il solito modo di comportarsi della mia cuginetta-bambina , che mi si buttava fra le braccia, baciandomi furiosamente dappertutto. Mi ricordo che quella volta il bacio me lo ha dato sulla bocca con un trasporto insolito.

Racconto con le sue stesse parole. Si tratta delle prime scoperte sul sesso di un’adolescente:

‘ Ricordi Vani? Avevo appena finito la terza media e durante le vacanze i miei mi hanno fatto fare quel viaggio studio in Inghilterra. Insieme ad altre ragazze, ero ospite presso un collegio nei dintorni di Londra. Avevamo tutte 14 o 15 anni, spensierate, chiassose ci divertivamo tanto.

Ci raccontavamo le nostre storie. L’argomento tabù, il sesso per tante di noi sconosciuto, era quello che stuzzicava di più la curiosità.

Qualcuna raccontava di avventure con ragazzi con dettagli anche morbosi che io stentavo a capire.

Allora non m’interessavano i ragazzi perché a forza di ripetermi che tu, il mio cuginetto eri il mio ragazzo, non mi preoccupavo degli altri. Difatti, adesso me ne rendo conto, trascorrevo tanto tempo con te, non ti ricordi? Ti ero sempre tra i piedi, soprattutto t’importunavo quando eri con qualche ragazza. Ero tanto gelosa senza saperlo. Desideravo sempre essere al centro della tua attenzione.

Tu eri tanto paziente.. Dolce e pronto a soddisfare ogni mio capriccio. A volte lo facevo apposta, per ricevere le tue coccole..

Non ti sei mai arrabbiato, anche se te ne davo le ragioni, mai che mi ricordi.

Forse per questo ti adoravo già d’allora. Poi eri così bello ed io ero orgoglioso quando potevo mostrarmi insieme a te.

Alcune di quelle ragazzine, a Londra, mi avevano incuriosite, quando parlavano di baci sulla bocca, di lingue in bocca, di membri maschili che si indurivano ecc. Qualcuna ha descritto il rapporto sessuale vero e l’introduzione del pene duro nella vagina tentando di descrivere l’orgasmo conseguente. Allora non sapevo cosa fosse.

Una ha raccontato che toccandosi fra le cosce, specialmente se si pensa ad un ragazzo che ti piace, si provano sensazioni sconvolgenti.

Ero curiosa di questa rivelazione e ho provato la sera stessa. Ricordo che appena mi sono toccata strofinandomi la fica immediatamente ho pensato a te, non conoscevo altri ragazzi che mi piacessero. Non succedeva niente, salvo sentirmi un po’ più bagnata.

Con circospezione, il giorno dopo, sono riuscita a fare parlare la ragazza che aveva fatto quella rivelazione che esplicitamente precisò:

‘Bisogna pensare di più del ragazzo! Di baciarlo, stringerlo, immaginare il suo membro che ti strofina la fessura , che ti penetra, insomma!. ‘

Sapevo già di più, ma com’era il tuo membro?. Ho provato ad immaginarlo attraverso le figure che ho trovato su un libro in biblioteca.

La sera di nuovo ho riprovato: mi bagnavo di più ed ho cominciato a sentire una sensazione di calore strano che mi procurava un certo piacere, mai sentito.

La scoperta sconvolgente l’ho fatto subito al ritorno di quella vacanza. Ricordi.?

Noi ragazze siamo ritornate in aereo ed ognuna di noi aspettava all’aeroporto i genitori.

Io attendevo ancora, dopo che le altre erano già andate. Stavo per telefonare preoccupata, quando da lontano ho visto te che comparivi.

Mi dicesti poi che i miei ti pregarono di passare a prendermi.

Fu una vera sorpresa per me! Un sobbalzo di gioia! Quanto ti vedevo ero sempre così felice. Io ti corsi incontro con il cuore che mi batteva forte.

Mi sono buttata fra le tue braccia mentre anche tu sorridevi contento. E’ stato istintivo posare la mia bocca, misteriosamente attratta dalle tue labbra socchiuse baciandole, con gioia , come vedevo fare a tanti innamorati.

Ti ho stretto con tutta la mia forza. Mi hai sollevata da terra afferrandomi dai glutei mentre le mie labbra continuavano a premere sulle tue, mettendo in pratica la teoria da poco ricevuta dalle compagne, socchiudendo a mia volta la bocca desiderosa di te strofinandola sulla tua.

Ricordo come fosse ora, la scossa che mi ha procurato il contatto di quelle labbra morbide e seducenti..

Era un vero bacio d’amore il mio!

Il movimento che hai fatto nel sollevarmi ha fatto si che sporgendo il busto in avanti io abbia potuto percepire la protuberanza del il tuo pene a riposo.

( non era certo come me lo hai donato oggi, amore mio!) L’ho sentito premere fra le mie cosce nude, avvinghiate a te. La gonna che indossavo era tutta sollevata.

Io non mi sono staccata, ero sconvolta dall’emozione, mentre, così allacciata mi sono sentita bagnare la micetta, come quando la sollecitavo pensando a te.

Uno strano piacevole languore mi faceva perdere le forze, e sono rimasta abbracciata a te a lungo. Perché io godevo, amore mio, approfittando di te.

Tu non puoi ricordare, non te ne sei accorto. Il tuo abbraccio era fraterno..

Era la prima volta che ho provato un vero orgasmo, me ne sono resa conto in seguito, quando in questi anni infinite volte me lo procuravo, pensando a te toccandomi, evocandoti sempre.

Ormai sapevo perfettamente cosa facevi con le ragazze che ti portavi a letto, ma la sofferenza più atroce &egrave stata invece il pensiero del tuo membro nella fica di Marcella, quella ragazza odiosamente bella che ti aveva sempre, ti portava via da me.

E’ stato sconvolgente e doloroso per me quando ti ho sorpreso l’estate dell’anno scorso, mentre facevi l’amore con lei.

Credevate di essere soli, ma io che rientravo in casa, ho udito dei lamenti. Provenivano dalla tua camera che attraverso la finestra che dà sul giardino &egrave ben visibile.

Da li, ho assistito alla scena che mi ha dolorosamente sconvolta ed eccitata nel medesimo tempo.

Tu, il mio amore, in piedi dietro lei inginocchiata sul letto, introducevi il tuo membro meraviglioso in quella fica spalancata.

Era la prima volta che vedevo un membro così bello, potente e grosso.

Era superiore a tutte le immaginazioni che me n’ero fatto. Nulla a che vedere con quelli che avevo visto di alcuni miei compagni, più per curiosità che altro.

Lo sai tesoro, io sono rimasta vergine, a nessuno ho permesso di toccarmi come hai fatto tu. Tu sei sempre stato il mio chiodo fisso, eri tu, l’unico al quale desideravo ardentemente concedermi tutta.

Tu, il mio cuginetto, il mio amore, con un viso trasfigurato dall’eccitazione, con potenti colpi uscivi interamente ed entravi in quella caverna. Lei con lamenti più forti, distintamente l’ho sentita incitare:

‘ Più forteee, daiii sfondamiii!!

Io affascinata da quella odiosa, violenta eccitante cavalcata, mi sentivo sciogliere fra le cosce e questo mi faceva ancora più rabbia.

Ero io che dovevo essere al posto di quella spudorata!

Oh amore, per un attimo ho odiato anche te. Avrei voluto gridare per interrompere quella scena interminabile. Ma ero li bloccata affascinata, la mia micetta era fradicia, meccanicamente ho diretto la mano verso la mia fessura.

Oh come desideravo, quel membro magnifico!

Ma ad un tratto, lei così infoiata, si sgancia dalla tua cavalcata e afferrando quel grosso membro, umido e congestionato, lo dirige verso il buco del sedere.

Tu devi aver capito a volo. Ho visto nella tua espressione un ghigno animalesco e senza tentennamenti lo hai introdotto lentamente e decisamente in quell’antro.

Ero allibita. Sorpresa di vedere entrare un palo simile in un buco così stretto.

Lei ha lanciato un grido soffocato.Ho pensato al dolore che provava. Ma lei, la svergognata: era contenta!! Supplicava:

‘ Ancoraa’, spaccamii.’

Tu non parlavi. Il tuo ghigno mostruoso di soddisfazione era ben visibile.

Era tutto sconvolgente ed io mi toccavo, decisamente eccitata.

Ormai lei si lamentava ancora più rumorosamente senza freni, con te dentro poi con un ultimo grido, quasi animalesco si &egrave abbattuta sul letto con te sopra.

Tu sei uscito da quel buco, così ho assistito al meraviglioso epilogo di quella scena:

Con il pene rigido hai diretto sulla schiena di Marcella, i getti potenti della tua ieculazione imbrattandola tutta ed abbattendoti affianco a lei sul letto.

Anch’io amore, con un sospiro sommesso ho raggiunto un orgasmo mai sentito fino allora, prolungato, devastante che mi ha fatto girare la testa.

Sarei caduta se non mi fossi sorretta alla parete del muro che ci divideva.

Subito ripresami, sono corsa via disperata. Ohh quanto vi odiavo!!!

Sai, amore, questo fatto mi ha completamente scombussolata e rattristata. Ho avuto la certezza che non avrei potuto competere con una donna simile, per conquistarti. Ero disperata.

La fortuna ha voluto che tu rompessi con Marcella. Che felicità quando l’ho saputo!

Non mi hai mai voluto spiegare cosa fosse successo, eri restio a parlarne.

Quanti piani facevo per richiamare la tua attenzione! Ma tu eri distratto, abulico, triste per la rottura del tuo rapporto con Marcella.

Poi il mese scorso al mare sono riuscita a farti accorgere della mia femminilità, del mio corpo che non ha nullo da invidiare a Marcella.

Ho usato tutti i mezzi anche subdoli. Oh, amore, come sono felice di esserci riuscita!!!’

La mia fata ha rievocato altri episodi e le pene nascoste, d’amore per me.!

Ora &egrave la mia donna.! Il mio pericoloso amore.!

La sto ammirando li, sul mio letto dove dorme da qualche ora. E’ in una posizione tremendamente lussuriosamente eccitante.

E’ adagiata sui fianchi dandomi le spalle, in posizione fetale. Si può dire che &egrave completamente nuda, in quanto il perizoma che indossa non &egrave altro che una striscia di stoffa rosa che attraversa il solco del suo splendido culetto e in modo ancora più provocante in mezzo alle labbra di quella conchiglia.

In tal modo le labbra leggermente si rigonfiano avvolgendo, nascondendovi, la striscia di stoffa stessa.

Questa visione mi eccita di brutto, &egrave un’istigazione al peccato! Il mio membro &egrave teso, pronto all’uso. La tentazione di prenderla in quella posizione &egrave forte.

Mi sento un depravato per il desiderio folle di penetrare in quel culetto che mi appare tremendamente provocante.

Non mi trattengo, silenziosamente mi stendo dietro di lei. La situazione &egrave altamente erotica. Sembro un ladro che circospetto s’introduce nel luogo del misfatto.

Le scosto di lato la striscia del perizoma, allargando la visione paradisiaca, lo stretto buchetto, la fica libera oscenamente aperta.

Faccio scivolare leggermente la punta del pene, dopo averla insalivata. La mia intenzione &egrave diabolica’..ma un barlume di lucidità riappare ..allora pentito dirigo il membro fra le labbra della fica. Lo appoggio soltanto ..non voglio svegliare la proprietaria di tale meraviglia.

Lo introduco leggermente di pochi centimetri, resistendo alla tentazione di sprofondare. Mi fermo li, l’uscio della conchiglia &egrave caldo ed invitante, la cappella del pene percepisce la strettezza già lubrificata. Un leggero movimento di Miria va incontro al membro palpitante che entra ancora un po’. L’imbocco della vagina &egrave libero ora, il cuore mi batte forte, la tensione &egrave alle stelle.

Quella femmina meravigliosa, percepisce l’intrusione anche nel sonno, non si sveglia., ma spinge ancora il sedere verso il pene assorbendolo per metà, ormai. La strada &egrave quasi fatta. Miria starà sognando? Vado più avanti e finalmente sono dentro tutto e mi fermo.

Odo un suo sospiro. Miria ancora addormentata sente il piacevole corpo estraneo e comincia a muoversi.

E’ una sensazione indescrivibile, una sofferenza per me che vorrei cavalcarla come un forsennato.

Sto ancora, stoicamente fermo, ben impiantato. Avvicino la mano al seno e comincio ad accarezzarlo e premerlo leggermente.

Ecco che Miria si sveglia, si gira di scatto, mi guarda sorpresa, perdendo l’ospite già così bene alloggiato.

Mi guarda, ancora trasognata, mi abbraccia e baciandomi :

“Amore, quanto ho dormito? Che bel sogno che facevo sai?’ Oh amore quanto ti desidero!’

Io pentito e timoroso:

‘ Tesoro, perdonami! ..eri così bella, eccitante, non sono riuscito a trattenermi, ti ho penetrata mentre dormivi! Perdonami &egrave da depravato il mio comportamento!’

‘ Ma allora non era un sogno? Mi eri dentro?’ e vedendomi così contrito:

‘ Vanii!! Cosa pensi! Io ti amo, ormai sono tua, puoi fare di me ciò che vuoi.

Non sai quanto mi piaci!’

Io commosso accarezzo amorevolmente con le dita la punta di quel visino di fata.

Lei con più trasporto si butta su di me, ma lo slancio ci fa cadere tutte due dal letto stretto.

E’ una situazione comica! Scoppiamo a ridere come matti.

Siamo a terra con lei sopra di me. Si accorge che il mio pene ha perso di consistenza nel frattempo.

Avvicina a lui il suo viso e sorridendo vezzeggia:

‘ Il mio cuginetto si &egrave spaventato! Poverino!’

Intanto con mano vellutata soppesa i testicoli, l’altra stringe con delicatezza la punta.

Sempre più vezzosa::

‘ Non ti preoccupare tesoruccio, qui c’&egrave la tua cuginetta, che ti aiuta’

Cosi dicendo, lo scuote, posa sulla punta a labbra strette dei timidi bacetti, che man mano si fanno più decisi. Allarga le labbra, le appoggia aperte sulla cappella, vi rotea attorno con la bocca e decisa la stringe ingoiando il pene semiturgito. Acquista maestria. Ora, tutto in bocca il pene non rimane insensibile, s’ingrossa, comincia un’occupazione forzata. Miria va su e giù con foga. La sua bocca ormai non può più contenerlo.

Comincio a sospirare, quelle labbra morbide che golosamente leccano mi elettrizzano.

Intanto un altro spettacolo lussuriosamente edificante, mi si pare davanti agli occhi attraverso lo specchio dell’armadio dietro di noi.

Miria, così inchinata sulle ginocchia spalancate, non ha più niente addosso, mostra lo splendido sedere sulla vulva oscenamente aperta.

E’ di una bellezza sconvolgente, la mia eccitazione si moltiplica fra le fameliche labbra della dolce cuginetta che sta quasi per farmi godere, ma io non voglio così, desidero entrare in lei, subito ed affannosamente:.

‘ Miria!! Vienimi sopra! Presto! Prendimi tu!.. Voglio godere con te’..Amoreee..vieni!’

Non se lo fa ripetere, si risolleva sporgendosi in avanti e lei stessa afferra il membro enormemente teso e tenendolo fermo verso la sua imboccatura, lo inghiotte.

La sua espressione sembra di sorpresa e di meraviglia, per aver alloggiato in quella deliziosa dimora una palo di tale dimensione.

Sospira, rotea il bacino, arcua il busto per dirigere il fallo nella direzione dove il piacere &egrave più intenso.

Comincia a cavalcare, lentamente su e giù, mentre i sospiri diventano lamenti frammisti ad invocazioni, arcuandosi con la testa all’indietro, sporgendo quei seni meravigliosamente eretti:

‘ Vani!!’che bello’sei divino!!’come &egrave grosso ce l’ho fino in gola!!’

La mia libidine si moltiplica, io assisto al meraviglioso spettacolo attraverso lo specchio.

Quel sedere stupendo in movimento, le mie mani che lo agguantano e lo dirigono. Miria &egrave in pieno delirio. Il buchetto roseo nel solco mi attira. Dirigo il dito indice verso di esso,. lo roteo attorno con una leggera pressione. Miria scatta come elettrizzata, languidamente con un unico lungo sospiro esclama : Ohhhhhhhh..’

Le fa piacere Mi faccio coraggio e spingo di più nel buchetto umettato. Lo introduco senza ostacoli. Miria sobbalza per il piacere nuovo, accelera la cavalcata. Ormai l’indice si &egrave fatto largo entrando tutto muovendosi su e giù nello stretto buchetto.

Miria non si contiene più, &egrave un’invasata! Conclude con urla, che se non fossimo isolati qualcuno sarebbe accorso in aiuto:

‘ Siiiiiiiiiii ‘ Vaniiiii!’goodoooooooo! Amoreee!’

Si abbatte su di me, nel momento stesso che il mio orgasmo da un ulteriore consistente contributo all’inondazione già in corso di quella fica stupenda.

Miria rimane ben incastrata seduta sul mio ventre abbassa la sua bocca spalancata sulla mia, rimanendovi ferma, quasi a voler aspirare l’anima..

Io la tengo strettamente abbracciata, mentre siamo uniti anima e corpo.

Un sudore caldo cola sul mio viso’ sono le lagrime di Miria!” Piange di gioia?.

Sono appena sveglio, affianco al letto di Miria, disteso sul morbido tappeto, dove,prima la stupenda creatura, impalata sul mio bastone si era scatenata in una furiosa, eccitante cavalcata.

Sono rimasto attaccato a lei, dopo la spossatezza del formidabile amplesso, sotto il suo morbido peso. Così mi sono addormentato.

Miria non c’&egrave! Ma sento lo scroscio della doccia. Mi stropiccio gli occhi..

Quanto avrò dormito?.

Mi alzo. Mi giro intorno. Contemplo sulla parete la grande fotografia di Miria insieme a me, scattata per il suo sedicesimo compleanno. Nella foto mi rivolge lo sguardo con un sorriso radioso, risaltato dai begli occhi verdi sul visino limpido attorno al quale cadono i lunghi capelli biondi.

Era gia uno splendore, quella fanciulla. A quel tempo, guardavo quella bellezza in fioritura, con rispetto ed ammirazione.

Indossa un pantalone sotto una maglietta attillata dove risaltano due seni già prorompenti.

Non ho mai avuto un pensiero lussurioso nei confronti di quella stupenda creatura.

L’ho venerata fraternamente fino alla sensazionale scoperta, della sua sensualità che mi &egrave entrata nel sangue.

Fin’allora il mio successo con le ragazze ed il rapporto con Marcella non mi dava possibilità di distrazioni.

La relazione con Marcella, bellissima ragazza mora, prosperosa e sensuale,di due anni meno di me, &egrave stato intensa. Non posso affermare che ne fossi innamorato, era il sesso che la faceva da padrone nel nostro rapporto. Da lei sono stato ricambiato con entusiasmo e dedizione tale da far scomparire nel nulla l’interesse per qualsiasi altra donna.

Mi rallegra, ora, vedere quella foto.

Ricordo come anche a quella festa di compleanno Miria non perdesse occasioni per cingermi le braccia al collo, rimanere strettamente allacciata mentre ballavamo appoggiando la testa bionda sul mio petto. Mi ripeteva che era felice di avermi alla sua festa.

Nei due anni precedenti ero stato assente.

‘ Adesso ! ‘ disse quella sera, come per vendicarsi : ‘ Sarai tu il mio cavaliere per tutta la serata.’

Tutti quei slanci affettuosi, adesso lo so, erano gioiosamente colmi di amore.

Ancora non riesco a credere che quella fanciulla sia la stessa che ha destato in me una passione devastante in questa calda estate.

Non so dove ci condurrà questo amore proibito. Ma ci penserò poi!

Oggi, domani, voglio godere di questa gioia. Lei &egrave così felice, così tremendamente fragile, dovrò proteggere questo rapporto, escogitare qualcosa per proseguire a gioire di lei, che a me sembra sempre una bambina.

Ma non &egrave così !. E’ una femmina meravigliosa, bella, sensuale, istintiva. La desidero!!!

Solo al pensiero gia il membro da segnali di reclami per quella meraviglia della natura.

Così assorto, non mi accorgo del sopraggiungere di Miria.

Si manifesta coprendomi gli occhi con le manine morbide e calde. Attirando le mie spalla sul suo seno. Imitando la voce di bimba ingenua:

‘ Cucù, indovina chi sono?’

Si divertiva, spesso così da bimbetta, aspettando il proseguo, sapeva già come andava a finire, la biricchina. Difatti, io, fingendomi sorpreso::

‘ Ma sei la mia bella fatina bionda!!’

Mi giravo, chinandomi alla sua altezza, la stringevo al petto, lei mi posava schioccanti bacetti sul viso mentre reagiva con sonori strilli argentini al solletichio che le facevo intorno al vitino stretto, e scappava via.

Anche stavolta sto al gioco, ripetendo:

‘ Ma sei la mia bella fatina bionda!!’

Mi giro, ora lei &egrave alla mia altezza! La stringo con forza al petto dove i suoi capezzoli duri premono prepotentemente, procurandomi brividi di piacere. Agguanto quella bocca di rosa in un avido bacio, solletico il vitino stretto. Non scappa via stavolta, la fatina bionda! Reagisce spingendo e strofinando il pube sul membro ormai rigido.

Prendo un po’ di fiato, da quel bacio infuocato:

‘ Amore!! Sei tanto bella!! Mi farai impazzire! Prima o poi. Ma cosa sei una strega travestita? Senti come ti desidero??

‘ Si &egrave vero, sono una strega, ho sempre finto di essere la tua fatina bionda. Il mio incanto &egrave riuscito.

Prendi la tua strega se vuoi!!’

E’ un invito suadente, accompagnato da uno strofinio più deciso del pube e delle cosce.

Io, però, mi sento tutto sudato ed appiccicaticcio stretto a quel corpo, fresco e profumato, allora le propongo:

‘ Non voglio imbrattarti col mio sudore , cara. Faccio una doccia veloce. Che dici?’

‘ Si!! Facciamola’ risponde mostrandosi entusiasta.

‘ Ma tu l’hai appena fatta!! ‘

‘ La farò di nuovo! Non posso lasciare solo il mio passerotto. Diventa triste’

Così dicendo afferra il membro e tenendolo delicatamente stretto, mi trascina verso la doccia proseguendo:

‘ Su vieni! Su!!’ Non capisco a chi si rivolga, questa meravigliosa strega!

La seguo, docile, come un cagnolino a guinzaglio. Si gira lasciando la presa ed appoggiandosi alla parete, mi guarda con occhi voluttuosamente invitanti. Qualcosa ha in mente questa fatina diabolica. Sto al gioco.

Abbassa la leva della doccia attirandomi fra le sue braccia. L’improvviso getto dell’acqua fresca mi procura brividi di freddo che si tramutano in sottile piacere generato dai tocchi di quelle mani di fata.

Mi rilasso completamente, chiudo gli occhi. Mi offro volentieri a quelle carezze vellutate inaspettate quanto insperate.

Lei sa il benessere che procurano i tocchi di quelle mani, piuttosto piccole e delicate.

Sta ricordandosi di questo potere che sperimentava fin da bambina, con la mamma, con il papà e con il suo cuginetto, quando credeva che fossimo stanchi.

Allora, si metteva dietro di noi,comodamente seduti, iniziava con leggere carezze sul viso, lentamente, poi delicatamente sul collo, ritornava indietro e ricominciava.

Sembravano piume, quelle manine sulla pelle ed un effetto rilassante lo procuravano a volte, noi la ringraziavamo con abbracci e baci sul visino soddisfatto e felice.

Ora Miria, interrompe il flusso della doccia, si gira lentamente posizionandosi alle mie spalle, mi punta i seni sul torace con un forte abbraccio, mi dice:

‘ Rilassati, lo sai come &egrave brava la tua cuginetta’.

Fa la vocina di allora, ma &egrave calda, sensuale.

Mi abbandono al suo potere. Sento una mano, carezzare il torace, il ventre, salire, scendere insistentemente, scivolare dal fianco alla coscia per deviare, soffermandosi alla base dei testicoli, qui dividendo le dita con leggeri semplici tocchi solleva e solletica le due sacche pendenti.

E’ stato lungo il tragitto fin li. Le sue mani di velluto mi hanno appena sfiorato, elettrizzandomi.

L’altra mano, abbandona la stretta dell’abbraccio, vaga intorno al capezzolo più vicino, con cerchi concentrici, fino a premere leggermente con il ditino la punta dello stesso. Poi passa all’altro.

Il massaggio dell’altra mano, intanto continua.

Ohh, mi sento sciogliere! Mi sono sempre piaciute quelle manine, ora adoro quei tocchi morbidi che mi portano in trance.

Si fa spasmodica l’attesa di iniziative più audaci. Non &egrave più la fatina di allora, la strega! Si attarda volutamente. Sente la mia tensione ed ecco compassionevole mi bacia sul collo, mi lecca i lobi delle orecchie afferrandoli fra le labbra con piccoli morsettini, strofina i capezzoli sul mio torace, porta le mani alla base del membro per ghermirlo di colpo e strizzarlo con delicatezza.

Il pene reagisce. Ha atteso un’eternità ! Non può resistere a quelle delicatezze e s’ingrossa a dismisura nelle manine che lo stringono.

La mia Miria. rimane affascinata dal grosso membro del suo cuginetto-fidanzato e rompe il silenzio con voce roca, eccitata:

‘ Oh, il passerotto si &egrave svegliato. Vuol rientrare nella gabbia ? Lo accontento subito?’

Non &egrave soltanto una concessione, la sua , ma anche una richiesta impellente.

Ecco mi giro di scatto, tremante ed eccitato afferro la testa della mia strega e la bacio selvaggiamente. Lei non &egrave da meno.

Ci strofiniamo come ossessi. Ora sono io che la palpeggio dappertutto. Con una mano passo sulla gamba e da li all’interno delle cosce che lei apre. Risalgo verso il pube, indugiando sulla peluria serica. Mi vendico del suo gioco. Lei apre di più le gambe per invitarmi ad entrare in quel paradiso del piacere.

Mi attardo ancora.

Passeggio col dito dalla piega della coscia al labbro della vagina, adiacente. Lo stuzzico e mi ritraggo.

Appoggio la mano sulla vulva intera, che sensazione piacevole! E’ calda, gronda di umore! La stringo quasi a volerla strappare.

Soffre di desiderio! La sento spingere il bacino e con impazienza m’implora:

‘ Oh Vani!! Ti prego!!!

E’ un deciso invito. E’ sull’orlo della crisi.

Finalmente m’introduco con due dita fra quelle labbra infuocate, facendo strada in esse. Le dita massacrano tutt’intorno. La mia dolcezza muove il bacino, sospira, geme.

E’ pronta a ricevere il passerotto nella gabbia, affannosamente me lo chiede con rabbia:

‘ Prendimiii!! Non c’e la faccio più!! Scopami!!! Dai!!!’ Fottimi!!!!’

Ecco, perde il controllo!.

‘ Vaniii, !!! Sbattimelo dentro o mi fai morire!!! Voglio il tuo cazzo!!!’ Grida adesso, non si contiene nell’espressioni. La libidine non ha freni.

Anch’io sono ansioso come lei ! Più di lei!! .

La posizione non &egrave delle più comode, ma la mia voglia di affondare, come la sua di ricevermi ormai &egrave spasmodica.

Le sollevo una gamba sostenendola dall’incavo del ginocchio.

Afferro il pene con l’altra mano e lo indirizzo all’imboccatura che in un sol colpo si solleva dal basso in alto in quella fica calda ed accogliente.

Lei mi riceve con un lungo sospiro di liberazione, rivolgendomi il suo dolce sguardo di riconoscenza.

La gamba alzata in quella posizione, irrigidisce la muscolatura interna della vagina, ciò consente maggiore aderenza del pene all’interno, procurando alla mia fata un piacere nuovo.

La mia lussuria si scatena, la sbatto con forza.

Mi guarda meravigliata e trasognata per questa mia violente invasione. Non può che subire in quella posizione!

Con voce sempre più roca per l’eccitazione, m’incita:

‘ Sii! Più forte.! Scopami, Scopamii Daiiii! .Amore..come godo’più forte ..ancora’adesso ..ecco.. godoooo, godo per te..Ohhhh!!!!’

E’ bellissima la mia Miria con quelle smorfie di godimento pieno, di completo appagamento.

Mi affretto, e mentre le contrazioni del suo orgasmo si trasmettono sul membro la seguo scaricandomi in lei con colpi più decisi.

Le lascio la gamba sollevata, rimango nella gabbia accogliente.

La bocca della mia dea mi cerca.

Il nostro bacio &egrave un ringraziamento reciproco per la gioia che ci siamo donati.

Ancora un po’ affannato, fra le braccia di Miria, sento gli getti della doccia, che Miria ha diligentemente aperta.

Ora pensiamo solo a ristorarci dalla fatica, lavandoci a vicenda.

Asciugandoci la mia bella dice:

‘ Come &egrave buio, &egrave ora di andare a letto!!’

Io la guardo sorpresa. Lei coglie il mio sguardo e:

‘ Ma cosa hai capito? E’ proprio tardi e mezzanotte! Dormiamo insieme. Voglio tenerti abbracciata tutta la notte. Ho tanto sognato questo momento! ‘

‘ Come credi che possa dormire abbracciato a te, bellezza mia! Anche se mi hai sfinito, come potrei resistere senza affondare dentro di te? Sei bellissima. Tu risveglieresti anche un cadavere!’.

‘ Anch’io sono sfinita, sai? Tu, delinquente hai risvegliata me facendomi godere così tanto!

Oggi mi hai fatto scoprire il paradiso. Non immaginavo che sarebbe stato così bello. Sei così bravo! Sai usare, il mio passerotto, così bene? Mi vengono i brividi solo a pensarlo. Già lo vorrei di nuovo dentro!’

Ecco che di nuovo mi afferra il membro, a tradimento e strizzandolo, gli si rivolge :

‘ Sarai sempre mio vero?’

‘ Calmati, cuginetta, dobbiamo riposare, andiamo a casa mia.’

Mi sveglio, rimango abbagliato dalla luce intensa del sole che penetra nell’ampia stanza . Il grande letto &egrave in pieno disordine: lenzuola disfatte, cuscini dispersi, sembra un campo di battaglia.

Mi alzo, stropiccio gli occhi, mi stiracchio, vedo che &egrave tardi.

Miria non c’&egrave. Comincio a ricordare la nottata di sesso appena trascorsa. Miria era insaziabile.

A pensare che dovevamo riposare dopo la lussuriosa giornata trascorsa!

Rievoco la notte eroticamente tempestosa:

Raggiungo la camera da letto, mentre la cuginetta si attarda in bagno. Mi stendo, completamente nudo, sul lettone, guardo il soffitto ripassando le ore trascorse con la mia fata.

Sto per addormentarmi, forse dormo quando percepisco le labbra carnose e morbide della mia bella posate sulle mie, per il bacio della buona notte. Socchiudo le labbra accogliendo quella bocca profumata, nel dormiveglia. Quella dea, ora v’insinua la lingua, esplora, incontra la mia. Avvolge la testa fra le sue mani, scompigliando i capelli, aderisce con uno strofinio rotatorio il suo corpo tutto steso sul mio, allarga le cosce premendo il ventre piatto, sul membro non insensibile, poco prima completamente inerme..

Si stacca, per un attimo di respiro, sussurrando sgomenta e con un tono quasi di scusa nei miei confronti:

‘ Oddio, ti desidero di nuovo!!!’

Completamente sveglio, ormai, la guardo con tenerezza, quasi a volerla scusare. Capta il mio sguardo rassegnato. Riabbassa la testa posandomi un impercettibile bacio sulla guancia, sussurrandomi nell’ orecchio:

‘ Ti amo, lo sai vero?’

La mia risposta &egrave un tenero abbraccio.

Incoraggiata ricomincia il movimento del suo corpo disteso sul mio. Allarga le cosce scivolando in avanti fermandosi, con la fica, aperta all’altezza della punta del pene ormai rigido.

Fa il movimento inverso lasciandosi infilare lentamente fino in fondo.

Rimango immobile con il membro avvolto dall’involucro vellutato, mentre quella deliziosa creatura infilata, distesa su di me, rotea e dirige i fianchi..

E’ un movimento lento e continuo, accompagnato da sospiri di voluttà, a bocca chiusa.

E’ uno spettacolo quel viso radioso di soddisfazione, con quegli occhi chiusi sognanti!

Mi riempie di orgoglio e di felicità il pensare quali sensazioni deliziose il mio membro trasmette a quella femmina meravigliosa.

Non ho bisogno di godere! Il mio godimento &egrave la contemplazione della mia cuginetta.

Comincia a godere! Apre la bocca e mi guarda stralunata quasi a chiedermi aiuto per il piacere che sta provando. Non si ferma, però, continua il movimento, mentre sento la vulva contrarsi.

Decido di collaborare:

Afferro, stringendo a me i suoi glutei sodi. Con movimento deciso mi giro con lei senza perdere il posto, nell’alcova deliziosa. Mi metto in ginocchio, tenendo sollevato il suo ventre aderente al potente membro che continua ad occuparlo.

Lascia fare, la mia femmina ormai, la percuoto con affondi regolari, interminabili, nell’apertura completamente spalancata.

Sono sorpreso della mia resistenza! Mi esalto.Lei mi contempla estasiata ed affannata, ha la forza di incitarmi ancora. Lei vuole così ! Sono un martello pneumatico.

Un nuovo orgasmo sopraggiunge, &egrave violento stavolta, sussulta, Urla il mio nome. Gode.

Non ho bisogno di godere io! Sono tutto per lei. Concentrato per il suo godimento. Lei gode per me!.

Allento la presa sui glutei. Interrompo gli affondi.. Adagio la preda senza uscire da lei.

Ha le braccia aperte, spossata,indifesa. Non abbandono quel regno conquistato.

Le sollevo una gamba sulla mia spalla, si restringe la cavità infuocata ed ancora di più si stringe attorno al potente bastone, ne ho la percezione, quando anche l’altra gamba viene sollevata sulla spalla opposta.

I muscoli della vagina sono tesi, allo spasimo. Sul magnifico viso, leggo la sofferenza del piacere.

Gli affondi sono più lenti, decisi, lunghi agevolati dall’enorme quantità di umore liquido prodotto in quella fica stretta.

E’ sfigurata la mia dea! Non resiste più! Sento che tenta di liberarsi nel mentre un altro orgasmo sopraggiunge, devastante, con un lungo lamento doloroso.

Le libero le gambe che si distendono allargate sotto il mio pene piantato nella fica pulsante.

L’orgasmo &egrave lungo, attendo così la fine della preda vinta, distrutta, agonizzante.

Ha soltanto la forza di sussurrarmi:

‘ Oh Vani &egrave così che vorrei morire! ‘

Mi sorride ringraziandomi senza parlare, mi guarda ancora un po’. Poi si addormenta.

Vittorioso, mi distacco. Odo un risucchio dalla vagina allagata, liberata dal bastone ancora duro grondante di umore.

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