Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Monologo Erotico

By 14 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

A quell’ora di notte, tra i residui della baldoria appena consumata, nella penombra delle luci di sicurezza, le sole ormai accese, solo quei sei o sette nottambuli erano rimasti a cazzeggiare.
Titti era l’unica donna rimasta.
Questo non cambiava molto l’atmosfera: un po’ perché infondo era simpatica a tutti, ma soprattutto perché era tutt’altro che bella, era come se fossero fra uomini.
E così, tra un rutto ed un pettegolezzo…
Ragazzo 1: – ‘ ma va, io la conosco, &egrave una vacca pompinara, e le piace pure! ‘
Ragazzo 2: – Ma va, fa finta che le piaccia, come tutte le donne, quando vogliono tenere un uomo per le palle! Ha, ha, ha! ‘
Tra il frastuono delle risate, rese esagerate dalle birre e dal fumo, si accorsero che Titti non rideva.
Forse avevano esagerato a fregarsene così delle sua presenza e ‘sensibilità femminile’. &egrave che per loro non era una femmina, nessuno di loro se la sarebbe mai fatta.
Il suo silenzio aveva fatto loro pensare che fosse arrabbiata, ma fu lei a chiarirgli cosa le passava per la testa.
Con tutti gli occhi puntati addosso, un po’ più sciolta del solito per gli stessi motivi dei ragazzi, cominciò:
– Che idioti! Non capite un cazzo! Perché pensate che ad una donna non possa piacere fare un pompino? Non &egrave che ‘sentiamo’ solo in mezzo alle gambe, sapete!
Una donna può godere per tanti motivi ed in tanti modi. Certo, può provare sensazioni splendidamente fisiche: la passione per un bel corpo di maschio, per un contatto di pelle. Il desiderio di sentirsi posseduta dalla potenza di un uomo: quando due braccia lisce, lucide e muscolose ti trattengono nei tuoi fremiti, che così si fanno ancora più feroci. Quando lui con una mano ti cinge entrambi i polsi e te li blocca sopra la testa, con la lingua ti percorre l’interno del braccio, l’ascella, fino al seno; con l’altra mano ti tormenta il bottoncino, si prepara la strada fra le labbra, fino a riempirti di carne pulsante. ‘
Un attimo di pausa che diede ancora più enfasi al discorso.
– Ma può anche provare sensazioni molto più semplicemente celebrali: quando vi tiriamo fuori dalle mutande quel mollusco flaccido e riusciamo a farvelo rizzare semplicemente stringendolo con una mano, o guardandovi negli occhi con sguardo da puttana vogliosa.
Oppure quando dopo averlo succhiato bene bene, ci fermiamo proprio un attimo prima di farvi venire, vi blocchiamo l’uccello duro con due dita all’attaccatura delle palle, lo fissiamo lascive e poi spostiamo lo sguardo nei vostri occhi, dove leggiamo la letterale implorazione di finire quello che abbiamo cominciato. Beh, in quel momento, la consapevolezza del potere che sentiamo di avere su di voi può farci impazzire, oltre che bagnare e bruciare, mentre voi siete li che sgrufate come maiali, senza più niente nella testa, ma tutto il vostro essere nel cazzo.
Prendo in prestito la battuta da uno dei miei telefilm preferiti: noi non capiremo mai cosa vuol dire averlo duro, ma voi non capirete mai cosa vuol dire sapere di averlo fatto diventare duro! ‘
E Titti, facendosi una bella risata, raccolse i frutti delle sue parole: i bozzetti cresciuti nei pantaloni dei presenti la gratificarono molto. Nonostante la sua scarsa avvenenza era riuscita ad affermare il suo potere su quei cazzi con il suo improvvisato monologo erotico’ ed in mezzo alle cosce aveva un lago.

Tasha

Leave a Reply