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Mozia parte 2

By 23 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

MOZIA parte 2

Daniele non immaginava certamente, né quello che era successo a Macari ne quello che sarebbe successo poco dopo a casa di Pino. Mi faceva tenerezza Daniele, sapevo quanto fosse profondo il suo amore per me e quasi mi sentivo in colpa per averlo tradito così, tuttavia era stato lui a spingermi tra le braccia di Pino e l’avventura che avevo vissuto ripagava ampiamente il piccolo rimorso per avergli fatto le corna.

Tornai dunque col pensiero al giorno prima, a quando mi ero fatta sborrare in gola da Pino. Ancora rossa in volto , ancora affannata , gli dissi : ‘mi hai fatto godere come una troia ma non credere che sia finita qui. Ti voglio nella fica e, possibilmente, anche nel culo’
‘andiamo a casa mia, è qui vicino, non te ne pentirai !’ così mi rispose Pino e , senza neppure attendere la mia risposta, avviò l’auto e partì in direzione della sua casa dove arrivammo dopo cinque minuti.

Entrammo, la casa era fresca e nella penombra, Pino mi guidò verso la camera da letto, ci buttammo l’uno nelle braccia dell’altro cominciando a baciarci , leccarci, succhiarci, mentre ci strappavamo gli abiti di dosso.
Fummo subito nudi , Pino mi spinse sul letto e mi divaricò con brutalità (non sgradita’anzi) le cosce. Sentii subito la sua lingua sulla fica : calda, guizzante, umida, mi leccava e mi penetrava allo stesso tempo.

Mi sentivo squagliare , avvertivo con languore gli umori che passavano direttamente dalle mie piccole labbra alla sua lingua e presi ad incitarlo: ‘ oh come sei bravo , si,si..succhiami la fica , bevimi, scopami con la lingua’si ..ssi’non ti fermare ‘ sono la tua troia e voglio il tuo cazzo dentro; dammelo , dammelo!’

Pino continuò ancora un po’ a bere i miei succhi quindi si alzò in piedi e mi presentò nuovamente davanti alla bocca il cazzo che avevo assaggiato sulla spiaggia.
Non mi feci ripetere l’invito, lo afferrai con entrambe le mani ( era veramente lungo) , lo scappellai un paio di volte in modo da far apparire un po’ del suo liquido d’amore , me lo pennellai sulle guance ed infine me lo ficcai in bocca godendo nuovamente di quella sensazione già provata : calore, durezza, scivolosità, sottomissione ‘.

Lo estrassi ( a malincuore) dalla bocca e dissi a Pino : ‘sono una vacca che vuol essere montata dal suo toro , voglio essere sfondata da te , ti prego mettimelo in fica’ . Così gli dissi e mi lasciai andare sul letto spalancando oscenamente le gambe.
Pino mi guardò la fica , le indirizzo un bacino sussurrando ‘ non temere mia bella troia , ora te la sfonderò a dovere e sarai tu stessa a chiedermi ti farti anche il culo’.
Mi venne sopra e fui io a prendergli il cazzo in mano per guidarlo dentro di me; fu splendido , finalmente ( dopo due ore che sospiravo il cazzo) lo sentivo dentro e come lo sentivo! entrava lentamente e sembrava non finire mai, era durissimo. Ad un certo punto si fermò ( non era ancora entrato tutto ) fui pertanto io a dirgli :’ non fermarti , lo voglio tutto , ti voglio dentro fino ai coglioni, devi sfondarmi la fica , lo voglio fino all’utero’
‘brava , così mi piace sentirti , mi piacciono le troie che chiedono il cazzo, che vogliono essere sfondate. Ora te lo do tutto , fino in fondo’

Cominciò a muoversi , dapprima lentamente poi sempre più in crescendo mentre io lo incitavo :’ dai mio toro, sono la tua vacca , riempimi di cazzo , sventrami, arami, allagami con la tua sborra calda’. Intanto gli avevo passato le gambe attorno alla vita avvinghiandomi a lui , con i piedi lo tiravo a me , per averne di più, più in fondo.
‘Oh ..si ..che bello il tuo cazzo , com’è duro e caldo , come mi scopi bene, senti come te lo succhio con la fica? Ti piace vero?’
‘Si, mi piace sfondarti e mi piace vederti godere. Sei una troia nata, e credo che il cazzo ti piaccia da morire. Dillo, dillo’dì che ti piace essere sfondata!’
Risposi quasi grugnendo per il piacere , mi eccitava sentirmi trattata a quel modo , da femmina , da troia, da vacca da monta.
‘Oh ‘si’si mi piace il cazzo , anzi mi piacciono i cazzi. Ora sarebbe bello averne un altro per infilarmelo in bocca ed un altro ancora per farmi sfondare anche il culo. Tu non conosci le sensazioni che una donna prova quando sente sborrare i cazzi che la stanno riempiendo: senso di potere e di sottomissione allo stesso tempo. Potere perché sai che grazie al tuo corpo ed alla tua libidine hai avuto ragione di quei cazzi prepotenti , sottomissione perché ti accorgi che il tuo corpo ( la tua fica, il tuo culo , la tua bocca) non possono fare a meno di quelle mazze di carne dura che ti violano. Questo è il segreto del sesso per noi donne.

Non avevo finito di dire queste parole che vidi emergere dalla penombra una figura maschile : si trattava di Salvo, l’amico inseparabile di Pino.
Era già nudo ed avanzava tenendosi il cazzo con una mano, Pino mi guardò e si pose un dito sulle labbra facendo segno di tacere. ‘ora ti faremo godere come non mai , vedrai che ti piacerà’
Salvo mi porse a portata di labbra il suo cazzo , non molto grosso ma certamente lungo. Non fu necessario parlare , dischiusi le labbra lasciando che Salvo spingesse leggeremente il cazzo tra di esse; ne sentii subito il gusto e la durezza. Mentre Pino continuava a scoprami davanti io presi a succhiare quel magnifico cazzo. Salvo mi sussurrò in un orecchio :’ mangiamelo, ingoiamelo , insalivalo bene ‘. Capii subito cosa aveva in mente e l’eccitazione crebbe dentro di me. Lo sfilai dalla bocca , guardai Salvo negli occhi e gli mormorai : ‘certo , te le insalivo bene perché lo voglio nel culo e lo voglio tutto!’

Continuai per un po’ il mio pompino a Salvo cercando di insalivargli il cazzo il più possibile, poi mi divincolai e chiesi a Pino di fare un 69 con lui sotto. Pino si sdraiò sulla schiena ed io mi tuffai sul sul cazzo svettante: lo volevo sentire nuovamente in gola, duro, caldo e prepotente. Le mani di Pino mi afferrarono le chiappe, me le divaricarono brutalmente poi nuovamente la sua lingua nella fica e sul culo mi fece impazzire di voglia di monta. ‘ Si, si , leccami tutta , infilami la lingua nel culetto , spalancami le chiappe , fai vedere a Salvo quanto il mio forellino posteriore frema nell’attesa di essere riempito!!’

Una scarica elettrica mi percorse tutto il corpo quando finalmente sentii la cappella di Salvo che si appoggiava delicatamente sul mio culetto; la sensazione fu così intensa che mi rituffai sul cazzo di Pino cercando di infilarmene il più possibile in bocca. Salvo iniziò un lavoro di ‘spennellamento’ tra fica e culo in modo da rendere il tutto più viscido e scivoloso. Ormai avevo la lingua di Pino che, come un serpentello, si infilava nei miei due fori e la cappella di Salvo che ‘esplorava’ : fica, culo e perfino la bocca di Pino. Mi sfilai il cazzo di bocca, cominciai a scodinzolare cercando il cazzo che mi avrebbe inculato:’ Bastardi, cosa aspettate ancora? Lo voglio nel culo, piantamelo nel culo, fino in fondo, fino ai coglioni’.
Salvo, incitato in questo modo così lascivo, mi abbrancò le chiappe con le mani aperte, i pollici vicinissimi al mio forellino, e mi spalancò al massimo. Nel contempo Pino mi passò un braccio attorno alla schiena e con una mano mi spinse la testa costringendomi ancora una volta ad ingoiare il suo membro durissimo. Non potevo muovermi e quando finalmente Salvo si decise sentii come una ferro rovente che mi penetrava nel culo , avrei voluto gridare, ma il cazzo di Pino, affondato fino in gola , me lo impediva; avrei voluto divincolarmi ma Pino mi teneva ben stretta. Salvo stava spingendo lentamente ma con forza ed io mi sentivo aprire in due.
‘Ecco, volevi il cazzo vero? Ed allora tieni’tieni. Lo senti bene? Senti come entra ? e non fare la ‘santarellina’ tra poco godrai e ne chiederai di più.
In effetti il bruciore si attenuò trasformandosi in piacere: l’idea di sentirmi inchiodata ( cazzo in bocca e cazzo in culo ), senza possibilità di sfuggire mi dava brividi inusuali di piacere.
Lentamente cominciai a collaborare, sia muovendo le chiappe in tondo sia cercando di andare avanti ed indietro. ‘Visto la troia? Comincia a prenderci gusto !! ed allora diamoglielo tutto’ Salvo dissi così e mi dette una botta incredibile, come in sogno sentii il suo cazzo affondare completamente nel mio culo fino alle palle , mi sentivo spaccata in due.
Pino mi spinse ancor più in gola il cazzo poi afferrato il mio clitoride tra le labbra lo strizzò e succhiò con violenza.
La violenza dell’orgasmo che ne seguì mi costrinse a sfilarmi dalla bocca il cazzo, avevo bisogno di urlare , di far loro sentire quanto alto fosse il mio piacere. ‘ Così’così’in fondo, in culo , spaccamelo , sborrami dentro adesso che sto godendo’
Salvo, incitato dalle mie parole si irrigidì , diede ancora un affondo ed io sentii un torrente caldo di sborra che mi schizzava direttemente in culo. ‘In bocca Pino, sborrami in bocca ‘.voglio la tua sborra!!!’
Mi infilai nuovamente il cazzo in bocca, lo segai con violenza e fui premiata con degli schizzi caldi e cremosi che in parte ingoiai ed in parte lascai uscire dalla bocca per spalmarmeli sulle labbra e sulle guance.

Ma la mia fica reclamava la sua parte”

Sono graditi commenti sia maschili che femminili: marco.daffori645@gmail.com

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