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Racconti Erotici Etero

Natale Dolce Natale

By 21 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Natale dolce natale, compere, regali, doni e passeggiate o forse maratone per l’acquisto del dono di natale. E poi, albero, decorazioni, canzoni e musiche di natale, un momento molto intimo per stare vicino a chi ami, quasi un lusso meritato per chi come me corre tutto il giorno, tutto l’anno. Il presepe, la capanna i pastori, qualche effetto con luce, acqua che scende e l’atmosfera è completa è veramente natale. Di giorno in giorno l’albero è abitato da una famiglia in crescita di regali, di tutte le dimensioni e fatture con i nomi di ognuno; lo prendi, lo pesi, cosa sarà, ma è mio, che bel regalo. Mah cosa sarà. Infine la vigilia, da buon maschio napoletano la notte del 23 dicembre la passo al mercato del pesce, compro di tutto, spendo una fortuna, siamo in 10, basta per 20 ma è natale, senti la felicità scorrere nell’aria e non te ne frega un cazzo perchè è natale. Poi il cenone, ma tu sei pazzo, è troppo, chi lo mangia, tu a fare la tavola, perfetta, manco fossi a Buckingam Palace, 3 bicchieri per posto, sottopiatto, centrotavola, candele e ceau a glace, tutto deve essere perfetto. Poi a tavola, si mangia da dio e veramente tanto, ho preso i migliori vini, champagne fondamentalmente e vedo negli occhi del mio amore la felicità del natale. Infine alla mezzanotte i regali, siamo in tanti, ognuno arraffa il suo, lo apre, lo guarda si ringrazia si ride; anche io faccio lo stesso e nei vari regali, vedo che la mia bella, che indossa un vestitino rosso abbastanza indecente, corto da fare paura, scollato a mostrare un maestoso decoltè ovviamente senza reggiseno, trucco perfetto a sottolineare gli splendidi occhi, che appena apre il mio impazzisce di felicità e mi salta addosso mollandomi un bacio mozzafiato, che mi fa sobbalzare il pisello nei pantaloni. Io apro i miei di regali e noto che proprio il suo non c’è; mi avvicino per chiedere se c’è un errore e lei mi fa ‘scusa caro ma non ho proprio avuto tempo”. Mi intossico, arrossisco e non comincio a sbraitare solo perché è natale, ma comunque me ne vado a dormire senza neanche salutare; a letto il vino fa il resto e cado sopito ma incazzato. La mattina dopo sento lei che si alza di buon mattino, per tenere il puntino faccio finta di dormire, poi sento che armeggia in bagno e mi riaddormento. Dopo un po’ mi sento accarezzare in volto e mi risveglio e qui mi sobbalza il cuore quando la vedo verso di me. Ho quasi paura per quello che vedono i miei occhi, lei di fronte con una mise da babbo natale con tanto di cappellino, corpetto scollatissimo morbido, con i seni enormi che trasbordano, vestitino cortissimo ovviamente rosso e calze rosse a rete autoreggenti, con l’attacco più in basso del gonnellino. Lei mi fa ‘Auguri amore buon natale’ e si abbassa verso di me per baciarmi sulle guance, mentre vedo chiaramente i suoi seni enormi penzolare sotto il corpetto. Poi mi fa ‘pensavi che non avessi pensato al mio amore, un bellissimo regalo per te’; questo punto il cazzo mi sobbalza e penso ok grandissima scopata natalizia, ma non sapevo lontanamente a cosa andavo in contro. Lei si alza e si dirige dall’altra parte della stanza, poi si gira e si abbassa per prendere qualcosa dal cassetto più in basso del cassettone, facendomi vedere che è senza mutande, mostrando quello che era il mio regalo, poi si rialza mostrando un piccolo scrigno rosso natalizio che mi porge. Io lo apro e con enorme stupore riconosco una pillola blu di Viagra. La guardo indispettito per cercare un chiarimento; in verità più che di disfunzioni ipoerettili ho sempre subito di eccesso i erezioni, spesso lei oltre a lodare la mia virilità si lamenta di non averlo mai o poco visto a riposo e a volte mentre si inebria per le generose dimensioni che madre natura mi ha concesso, si lamenta di troppo ardore e virilità con relative ripercussioni ginecologiche. Quindi io dico ‘Ma cosa è?’ e lei ‘Viagra amore, voglio che tu passi un natale col cazzo duro e io voglio assecondare ogni tuo desiderio. Proprio tutti mi raccomando, OK’, così mi passa la pillola che deglutisco senza acqua. Poi lei mi prende per mano e mi porta in cucina dove vedo preparata una sontuosa colazione, con ogni ben di dio e lei mi fa ‘Ho pensato proprio a tutto, mentre la pillola fa effetto noi facciamo colazione’, intanto mi mette una mano nel pigiama e apprezza la generosissima erezione. Poi si siede curando che io possa sbirciare il suo meraviglioso corpo al meglio e io mostrare il mio cazzo. Si comincia con caffè come consuetudine, ma poi vedo che sul tavolo ci sono cose strane, inusuali come nostra colazione. Infatti lei comincia ad armeggiare con un fragolone intingendolo nella panna e succhiandone quindi la punta, rotta provocatoriamente con i denti, poi continua con dita nel miele che si infila in bocca, facendolo un po’ trasbordare dalle labbra, poi ancora prende un po’ di nutella col cucchiaino che si mette sulla punta della lingua. Io scoppio di eccitazione, anche perché vedo il mio cazzo che monta, aumenta di dimensioni, con la testa oramai viola, quando le faccio cenno di curarlo e lei, che è sempre stata una grandissima pompinara, ci si avventa sopra non prima di averlo bagnato con un po’ di panna. Mi sento strano ho un po’ di ansia, il cuore mi batte forte e percepisco pienamente la sua lingua ruvida che frulla sulla testa, le sue labbra morbide, i piccoli morsetti, poi lei prende il miele e continua, in ginocchio davanti a me che sto seduto sulla sedia, su e giù a farsi entrare il mio pene enorme in bocca; vedo solo il cappellino di babbo natale e il mio cazzo che compare e scompare. Poi lei si stacca e ammira la mia erezione, penso che vuoi l’eccitazione, vuoi la pillola mi è praticamente raddoppiato e lei mi fa ‘penso che non sia stata un’ottima idea la pillola, quasi non mi entra più in bocca, come farò ad abbatterlo? Poi ti ho chiesto di fare tutto ciò che vuoi” e io ‘Bene vorrei fare anche io colazione, se permetti, sei ingorda ed egoista’. Lei lo prende un’ultima volta in bocca per ripulirlo ben bene, facendomi percepire di ingoiare tutto quello che deriva dal mio pene. Poi si alza e si siede al suo posto. Io frugo in tavola e vedo una fragola più grande che intingo nella panna, poi mi alzo e le faccio segno di aprire le gambe, mi chino e le apro la figa toccando il clitoride con la panna; poi comincio a leccare, mentre le infilo la punta della fragola, ruotandola dolcemente. Lei subito mugola di piacere, mentre si tocca i seni strizzando i capezzoli. Dopo un po’, quando la panna è finita mi alzo e comincio a mordere la fragola, quando lei la tira a sé per mangiarne un po’, poi mi fa ‘Che ne dici è un boccone meraviglioso?, ho sempre pensato che il sapore della mia figa è meraviglioso’ e io ‘Si l’accostamento fra l’aspro della fragola e il dolce salato della tua figa è veramente sontuoso’. Poi continuo col miele, ma sento che l’orgasmo è vicino, così mi fermo mi alzo e le infilo il cazzo in bocca. Tento di chiavarmela in bocca ma le dimensioni del mio cazzo sono veramente enormi e lei proprio non ce la fa. Mi ritraggo e andiamo nella stanza da letto. Qui mi siedo mollemente sul divano che sta di fronte al letto e le dico ‘Ora mi devi fare vedere quanto sei bella’. La mia brava babba natale si mette sul letto e comincia ad aprire le gambe mostrandomi la figa che prontamente si tocca con una mano, mentre con l’altra caccia fuori un seno per strizzare il capezzolo, dopo un po’ le faccio segno di girarsi, lei assente con il capo, si gira e mi mostra il pecorino fantastico, mentre lei si continua a toccare il clitoride. Impazzisco per quella visione e le dico ‘Per favore fai scomparire il dito’ e lei ‘Subito mio padrone’, così stracca la mano dal clitoride, muove il medio che si infila nella figa, mentre mugola di piacere. Io non resisto e mi avvento sulla mia preda, che comincio a leccare voracemente, passo dal clitoride, che curo un po’ con la lingua prima di punta, poi con il corpo, per poi stringerlo con le labbra, poi salgo alla figa che penetro con la lingua a simulare l’amplesso, poi all’ano che prima inumidisco poi penetro prima con la lingua poi con una dito, mentre ridiscendo al clitoride. Lei gode forsennata aprendosi completamente alle mie cure, ha oramai la testa sul letto in modo da aprire al meglio quel fantastico pecorino, poi quando sta per arrivare si ritrae e mi fa ‘Io sono il regalo e ho l’obbligo di farti godere e non di godere’, intanto comincia succhiarmelo, poi si stacca e mi fa ‘So dove me lo vorresti infilare e lo desidero anche io, ma ho paura è troppo grande, che ne dici se mi arrivi in bocca, così si calma un pò? Dimmi solo come lo vuoi fare io sono il tuo desiderio di natale’ e io ‘lo sai mi piace venire sulla tua lingua e bagnarti il viso con il mio sperma’ e lei ‘ne ho voglia anche io’. Io mi rialzo e mi metto in piedi, lei si leva il corpetto e si mette in ginocchio con la bocca davanti al mio cazzo e me lo comincia a succhiare. Per un po’ tenta di spompinarmi ma proprio non ce la fa, poi comincia a menarmelo con le mani, mentre apre la bocca mostrando la lingua posizionandosi al meglio per raccogliere il mio seme. Dopo un po’ mi fa ‘ti prego bagnami tutta’, io che mi sto godendo la scena le accarezzo la testa in segno di dolcezza e le faccio ‘Ti amo, mia bella troia’, poi le faccio cenno col capo che sto per venire, lei avvicina la bocca che dopo qualche attimo viene inondata del mio sperma. Faccio difficoltà a tenere gli occhi aperti, vedo lei intenta a raccogliere in bocca i fiotti copiosi, mentre mi guarda con gli occhi di piacere, poi ritrae il capo si volta in alto verso di me e fa grondare lo sperma raccolto dalle labbra, mentre mi guarda soddisfatta, poi continua a succhiarlo dolcemente. Io mi abbasso, la guardo negli occhi e le infilo una mano nella figa, la comincio a toccare il clitoride durissimo, così che viene subito di un orgasmo intensissimo. Ripresasi si guarda ed essendo tutta bagnata di sperma si va a fare una doccia, cosa che facci anche io.

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